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Resoconti Consiliari — 2106 — Consiglio Regionale della Sardegna

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— 2105 — Consiglio Regionale della Sardegna

V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

CVIII SEDUTA

(POMERIDIANA)

GIOVEDI' 7 LUGLIO 1966

Presidenza del Vicepresidente GARDU Resoconti Consiliari

INDICE

Elezione dei componenti la Sezione di Sassari del Co- mitato di controllo sulle Province e sui Comuni:

(Votazione segreta) 2114

(Risultato della votazione) 2114

(Votazione segreta) 2114

(Risultato della votazione) 2114

Elezione di un Segretario:

(Votazione segreta) 2115

(Risultato della votazione) 2115

Legge regionale 23 gennaio 1964: «Integrazione del Comitato regionale delle miniere», rinviata dal Governo centrale. (Discussione e non approva- zione del passaggio alla discussione degli articoli):

BRANCA, relatore 2105

Legge regionale 6 maggio 1965: «Controllo degli enti regionali», rinviata dal Governo centrale. (Di- scussione e riapprovazione):

PAZZAGLIA 2106

CARDIA 2106

ZUCCA 2108

DETTORI, Presidente della Giunta 2110

(Votazione segreta) 2113

(Risultato della votazione) . 2113

La seduta è aperta alle ore 18 e 15.

,GHINAMI, Segretario, dà lettura del pro- cesso verbale della seduta precedente, che è ap- provato.

Discussione e non approvazione del passaggio alla di- scussione degli articoli della legge regionale 23 gennaio 1964: «Integrazione del Comitato regionale delle minie-

re», rinviata dal Governo centrale.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il riesame della legge regionale 23 gennaio 1964:

«Integrazione del Comitato regionale delle mi- niere», rinviata dal Governo centrale.

Dichiaro aperta la discussione generale. Poi- chè nessuno è Iscritto a parlare, la dichiaro chiusa. Ha facoltà di parlare l'onorevole Bran- ca, relatore.

BRANCA (P.S.I.), relatore. Signor Presi- dente, onorevoli colleghi, il Governo ha rinvia- to a nuovo esame del Consiglio la legge 23 gen- naio '1964 che riguarda l'integrazione del Co- mitato regionale delle miniere. La Commissio- ne consiliare, nella seduta del 13 gennaio del 1966,( ha respinto all'unanimità le considerazio- ni ed i motivi addotti a giustificazione del rin- vio. Poiché però si può egualmente agire nel senso previsto dalla legge rinviata e si può provvedere altrimenti a soddisfare le esigenze in essa contenute, onde evitare una impugna- tiva dinanzi alla Corte Costituzionale su mate- ria di nostra competenza, la Commissione ha

Roaosond, 308 - o. 108 (1000)

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Resoconti Consiliari — 2106 — Consiglio Regionale della Sardegna

V LEGISLATURA

CVIII SEDUTA 7

LUGLIO

1966

deciso all'unanimità di proporre al Consiglio la non riapprovazione della legge stessa.

PRESIDENTE. Qual'è il parere della Giun- ta?

DETTORI (D.C.), Presidente della Giunta.

La Giunta concorda con la Commissione.

PRESIDENTE. Metto in votazione il pas- saggio alla discussione degli articoli. Chi lo ap-

prova alzi la mano.

(Non è approvato).

Discussione e riapprovazione della legge regionale 6 maggio 1965: «Controllo degli enti regionali», rinviala

dal Governo centrale.

PRE'SIDENTE. Segue il riesame della legge regionale 6 maggio 1965: «Controllo degli enti regionali», rinviata dal Governo centrale; rela- tore l'onorevole Puddu.

Dichiaro aperta la discussione generale. E' iscritto a parlare l'onorevole Pazzaglia. Ne ha facoltà.

PAZZAGLIA. (M.S.I.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, dirò molto brevemente la sod- disfazione di chi ebbe a presentare la proposta di legge, approvata poi dal Consiglio, e della posizione assunta dalla prima Commissione nel respingere le mancanti (non si può dire nean- che infondate) motivazioni di rinvio della legge, che trasferisce in larga parte al Consiglio ti con- trollo degli enti regionali. Non si comprende come il Governo abbia potuto sostenere le tesi indicate nel motivo di rinvio, tesi che, fra l'al- tro, non sono minimamente legate a ragioni di competenza e ancor meno a contrasti con gli interessi nazionali, unici casi in cui il Governo può rinviare una legge approvata dal Consi- glio regionale.

Ci pare che il provvedimento sia sempre più interessante e sempre più urgente: anche nei giorni scorsi abbiamo avuto occasione di sen- tire alcune riserve sul funzionamento di alcuni enti e sul loro controllo. Siamo perciò lieti che, attraverso la proposta della Commissione, ci si possa attendere una riapprovazione molto ampia della legge. (Consensi).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole •Cardia. Ne ha facoltà.

CARDIA (P.C.I.). Onorevole Presidente, ono- revoli colleghi, se intervengo nella discussione è per richiamare l'attenzione del Consiglio sul- la persistente speciosità delle motivazioni di rinvio adottate dal Governo, e sul fatto che per una circostanza forse fortuita (ma che riten- go positiva), nella seduta odierna sono poste alla discussione del Consiglio contemporanea- mente cinque leggi rinviate. Questa circostanza rende possibile un esame complessivo dei motivi di rinvio e consente di accertare appunto il loro carattere specioso, infondato, arbitrario.

Una delle cause che si possono trovare è che il rinvio tende a impedire la tempestiva entra- ta in vigore della legge, rimandarne l'attuazio- ne alle calende greche, introdurre limiti alla sfera di competenza della Regione, sabotare l'autonomia, porre continuamente il Governo dello Stato in funzione di controllore, di custo- de, di raffrenatore delle attività della Regione Sarda.

Io credo sia giusto che noi approviamo quan- to la Commissione propone, di unanimemente ed anche in forme abbastanza energiche re- spingere i motivi di rinvio. Respingiamo i mo- tivi di rinvio per la loro infondatezza giuridica, e perchè, quando non sono manifestamente in- fondati giuridicamente, appaiono ispirati da una mentalità burocratica, chiusa, retriva, nel concepire l'autonomia e nel concepire la Regio- ne come organo dello Stato, come articolazione dello Stato.

Vediamo su che cosa si basa il Governo per

rinviare questa legge, che ha una sua importan-

za. Comunque sia sorta e quali che siano i suoi

limiti, soltanto per il fatto che prevede un con-

trollo più .ampio e più democratico su degli en-

ti regionali, è una legge che dovrebbe (da qua-

lunque Governo che meriti questo nome) es-

sere valutata almeno nelle sue intenzioni, cioè

nell'intendimento del legislatore, il quale non

vuole (mi sembra che questo appaia chiara-

mente e mi sforzo di sottolinearlo) assoluta-

mente intaccare la tradizionale suddivisione dei

poteri, per quanto questa non sia niente di sa-

cro, non costituisca un dogma. Se, senza in-

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— 2107 — Consiglio Regionale della Sardegna Resoconti Consiliari

V LEGISLATURA CV III SEDUTA 7 LUGLIO 1966

frangere i principi dell'ordinamento costitu- zionale presente, si trovasse il modo di realiz- zare nuovi equilibri, non vedo perchè così si farebbe opera di lesa maestà dello Stato.

Il Governo afferma che la legge è rinviata per le disposizioni contenute nell'articolo 4.

I. colleghi, se hanno la compiacenza di rileggere l'articolo, si accorgeranno che esso si limita ad autorizzare le Commissioni del Consiglio (o il Consiglio regionale, evidentemente attraverso i suoi organi) a chiedere (ed oboliga gli Enti re- gionali a fornire) informazioni, notizie e docu- menti eventualmente richiesti. L'articolo non stabilisce altro, non attribuisce al Consiglio regionale e alle sue Commissioni niente più che una facoltà inquirente e non obbliga gli Enti regionali se non a fornire (diciamo sotto la mi- naccia di una sanzione, prevista_nell'azticolo è) i chiarimenti indispensabili, non per azione am- ministrativa, ma per azione legislativa.

Io mi domando come sia possibile che la ma- teria del rinvio sia affidata a mani così ine- sperte, capaci di arrecare grave danno all'Am- ministrazione dello Stato, al retto governo del- la cosa pubhlica. Occorre affidare a mani più sicure un organo, chiamiamolo così, un ufficio dello Stato in grado di mettere in movimento un meccanismo limitante, negativo come quel- lo del rinvio, che, sì, è un meccanismo di garan- zia, quando è rettamente attuato, ma può di- ventare di freno, di remora alla attività legi- slativa e amministrativa della Regione se non sia usato con quella finezza, con quel garbo, con quella attenzione necessaria a fare del rin- vio una procedura eccezionale. Ma se il rinvio comincia a diventare una procedura quasi nor- male, o almeno così frequentemente iterata da diventare quasi normale, ci troviamo di fronte ad un tentativo di limitazione dei poteri, delle libertà autonomistiche.

I colleghi hanno presente, per esempio, la norma del Regolamento interno del Consiglio che abilita le Commissioni consiliari non sol- tanto a sentire i rappresentanti della Giunta, cioè gli Assessori, su materie che interessino un determinato provvedimento di legge, ma ad esercitare la loro funzione inquirente, diciamo, chiamando a riferire organi pubblici e persino privati cittadini. E' evidente che le Commissioni

del Consiglio non hanno poteri •clì coercizione, però si riconosce che esse, nell'ambito della loro potestà legislativa, istruttoria, possano doman- dare, richiedere informazioni di ogni -genere, sentire cittadini privati, rappresentanti di or- ganizzazioni pubbliche. Questa procedura, tal- mente normalizzata da essere diventata mate- ria di regolamento, diventa per gli organi del- lo Stato una sorta di incipiente rivoluzione dei principi costituzionali, cioè una sorta di rivolgi_

mento che sconvolgerebbe la, tradizionale ripar- tizione dei poteri. Questa richiesta del Consi- glio e delle sue Commissioni — di avere infor- mazioni, documenti, di sentire i dirigenti degli enti regionali — diventerebbe un passaggio ,esoroitante, dal potere legislativo al piano del potere esecutivo e amministrativo. Si potrà dire che la legge prevede una sanzione, ma c'è qual- che cosa di più, perchè si aggiunge un elemento d'obbligo per gli enti pubblici di presentare le informazioni richieste. La sanzione, però, non toglie natura all'atto che si domanda, che resta informativo, cioè resta nella fase istruttoria dell'atto legislativo. L'obbligo è, diciamo, atti- nente al rapporto disciplinare tra esecutivo ed enti.

L'articolo 6 prevede lo scioglimento dei con- sigli di amministrazione che sii rifiutino di adem- piere agli obblighi previsti dagli articoli 1 e 4, ma vorrei considerare, anche in' assenza di una legge apposita, che cosa potrebbe fare un Presidente della Giunta qualora un dirigente di un 'ente pubblico, chiamato da una Commis- sione per riferire su qualunque fatto (che non fosse riservato per norma civile o penale)., ri- fiutasse di ottemperare. E' evidente che, se an- che non vi fosse la legge, il Presidente della Giunta sarebbe chiamato di fronte al Consi- glio e dovrebbe adottare provvedimenti pres- s'a poco di questa natura.

Quanto ho detto è per riconfermare il carat- tere arbitrario, superficiale, inammissibile di questo tipo di controllo, e per richiamare l'at- tenzione dell'assemblea, della opinione pubbli- ca e, sì, dell'esecutivo, della Giunta, sulla ne- cessità che l'azione intrapresa per mettere in chiaro i rapporti tra Regione e Governo na- zionale non si limiti soltanto all'iter aperto con la seduta dell'altro giorno, ma colga ogni

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Resoconti Consiliari — 2108 — Consiglio Regiowde della Sardegna

V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

motivo, ogni momento per richiamare Gover- no e autorità politica a una più pertinente con- siderazione della rilevanza dell'autonomia.

Onorevole Dettori, lei ha. parlato recentemen- te di un fenomeno in atto nella vita pubblica italiana, che ha definito «affievo.imento della coscienza meridionalistica». Io sono in parte convinto che un fenomeno del genere è reale, però noi dobbiamo tener contò cne i'unico modo per impedire che l'affievolimento della questio- ne mericlionalistica continui, con i danni pra- tici che noi conosciamo, è che non si lasci pas- sare un atto solo, che sia espressione di que- sto affievolimento, senza respingerlo con tutta la violenza necessaria, tanto più quando si trat- ta ,di intaccare l'ordinamento dell'autonomia sarda, che è qualcosa di più del sentimento me-' ridionalistico. E' qualche cosa di costituzional- mente istituito, è una sfera di libertà, è una base dell'ordinamento dello Stato democratico e, se iil Governo non è in grado di difenderlo con la dovuta energia, dobbiamo levarci a difen- derlo noi.

Ecco perché a me sembra opportuno che il Presidente della Giunta e la Giunta si rendano interpreti presso il Governo di questa esigenza.

Se me lo consentite, coglierei l'occasione del carattere di questo rinvio per dimostrare al Go- verno che esso deve rivedere le sue posizioni, dare diverse direttive agli uffici e agli organi abilitati al controllo sulla legislazione regiona- le, per evitare che altre nostre leggi siano fer- mate come è stata fermata questa. Altrimenti, saremmo costretti a ritenere che in realtà il si- stema del rinvio viene utilizzato da forze na- zionali ,di Governo per potere tenere in Sarde- gna un atteggiamento e uno diverso a Roma.

E' una ipotesi che può essere fatta, e l'unico modo per impedire che prenda piede è quello di assumere una posizione aperta, decisa, ri- cordando che ciò può voler dire per la Giunta regionale compiere determinati atti politici.

Noi stiamo iniziando un iter che impegna il Consiglio, ma non possiamo dimenticare che la Giunta ha, per portare avanti questa azione contestativa, più di una possibilità, che non può 'non essere messa in opera. Le dichiarazio- ni politiche pubbliche devono impegnare la Giunta (non soltanto personalmente l'uno o

l'altro Assessore: l'onorevole Dettori ha assun- to a Sassari in proposito, e credo che abbia fat- to bene a farlo, al suo Congresso, una posizione decisamente critica) come tale di fronte al Go- verno, fino a prospettare la. possibilità di rot- ture politiche che, tutte le volte che sono state anche soltanto prospettate, hanno ottenuto, per quanto io ricordo, risultati notevoli. Ricordo l'ultimo episodio, la presa di posizione dell'ono- revole Corria.s sulla questione dei porti. Se ho da fare una rimostranza non è per la prima posizione (che fu sentita dal Governo e deter- minò un movimento di Ministri e di altri espo- nenti intorno alla questione), ma è perché la stessa non fu mantenuta decisamente anche do- po, sicché la conclusione che si ebbe non fu, se- condo me, adeguata. La prima presa di posi- zione comunque, che pure non esorbitava dai limiti di un normale rapporto tra Regione e Governo, ebbe, secondo me, efficacia.

Con questo, onorevole Presidente, conehiudo riconfermando la- posizione del mio Gruppo, che è di riapprovazione di questa legge e di sottolineatura della esigenza di adottare nei confronti del Governo nazionale, del Gover- no di Roma, un atteggiamento di rigorosa e ri- gida rivendicazione dei poteri della Regione Autonoma della Sardegna. (Consensi a sinistra).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Zucca. Ne ha facoltà.

ZUCCA (P.S.I.U.P.). Signor Presidente, o- norevoli colleghi, dopo le osservazioni estrema- mente fondate del collega Gardia sul rinvio di ben cinque leggi regionali nel giro di cinque o sei mesi (dal dicembre del 1964 al maggio del 1965) pare a me che si debba richiamare l'at- tenzione del Consiglio e ,d,ella Giunta sull'aggra- varsi dei rapporti tra Governo e Regione. Non si tratta tanto dii valutare i motivi, talvolta per- sino risibili, con cui queste leggi sono state rinviate nell'asserita applicazione dell'articolo 33 dello Statuto, quanto, credo, di porre l'ac- cento su due questioni fondamentali.

La prima riguarda l'atteggiamento delle va- rie Giunte di fronte al Governo. Non è la pri- ma volta (direi anzi che da alcuni anni è di- ventata prassii quasi costante) che si verifica il

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V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

Resoconti Consiliari

rinvio, con motivi pretestuosi sotto il profilo giu- ridico e, a maggior ragione, sotto il profilo po- litico, di leggi approvate dal Consiglio senza che la Giunta, e per essa il suo Presidente, as- suma una presa di posizione pubblica nei con- fronti del Governo, come spesso noi abbiamo sollecitato. Di fronte ad arbitrii e ad abusi, che in concreto limitano la potestà legislativa della Regione e intralciano l'ordinato svolgimento delle nostre competenze, io credo che la Giunta regionale, che è l'organo a diretto contatto con il Governo, bene avrebbe fatto, già prima d'og- gi, a prendere posizione pubblica e ad infor- mare i parlamentari sardi dell'atteggiamento che il Governo continua a mantenere nei con- fronti d'ella Regione, violando apertamente lo Statuto. Quando si finge di applicare l'artico- lo 33 e in realtà nessuno dei motivi addotti, per ciascuna delle leggi 'rinviate, può essere in qua- lunque modo ricondotto a questo articolo, io credo che la Giunta dovrebbe e avrebbe dovuto reagire. Questo non è stato fatto e la conse- guenza è che assistiamo a un aggravamento costante dei rapporti tra Stato e Regione, a un sempre più scoperto arbitrio e abuso del Go- verno nei nostri confronti.

L'altra osservazione (che ho già fatto l'altro giorno) è che questo ci viene da un Governo che si è, persino nel programma, dichiarato decisamente a favore delle Regioni tanto da programmare la realizzazione, dopo tanti anni, anche di quelle a statuto ordinario. In realtà, questo Governo (che per comodità di individua- zione continuiamo a chiamare di centrosini- stra), non solo continua la prassi dei vecchi Governi centristi, ma (credo che non sia una posizione soltanto polemica 'affermarlo) ne ha peggiorato addirittura la prassi giacchè quei Governi almeno 'nei primi anni di vita della Regione non osavano irridere alla sua potestà legislativa adducendo pretesti e motivazioni che offendono la dignità del Consiglio regionale e dei singoli consiglieri regionali impegnati nella loro 'attività di legislatori. Noi comprendiamo che questo atteggiamento trova una spiegazio- ne nel clima generale di regime che il centro- sinistra tenta di imporre al paese, nel tenta- tivo di umiliare le autonomie locali, da quelle regionaili a quelle comunali. Potremmo citare

una infinità 'di episodi verificatisi negli ultimi anni. Questo avviene perché, an omaggio alla politica nazionare, si è voluto ripetere qua la for- mula di centro-sinistra credendo di poter tute- lare meglio gli 'interessi (leda Sardegna.

La discussione dell'altro giorno sul I'aano, di rinascita e sulla programmazione nazionale ha dimostrato chiaramente che il vostro assunto, dichiarato di fronte al Consiglio e di fronte ai Sardi l'anno scorso, è sbagliato e non trova ri- spon'denza nei fatti. Questa formula poiitica provoca anzi una maggiore debolezza delia Giun- ta. Elia, onorevole Dettori, ha dichiarato, nehe dichiarazioni programmatiche, che avrebbe fat- to una politica di contestazione, di rivendicazio- ne nei confronti del Governo. Le chiediamo di iniziare ora a passare ai fatti. Di fronte a que- sto complesso di leggi rinviate con motivi pie- testuosi, non basta che ci pronunciamo come Consiglio riapprovandole e respingendo i moti- vi di rinvio, ma occorre che il Presidente della Giunta faccia un passo ufficiale presso il Mi- nistro degli interni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, erchè il controllo delle leggi re- gioniali non sia affidato alla 'discrezione di bu- rocrati (che, per quanto rispettabili, rimango- no burocrati), ma sia esercitato dal Governo (lo Statuto Infatti non dice che è la direzione generale di questo o quel Ministero o d'ella, Pre- sidenza del 'Consiglio a dover -esaminare le leg- gi e a rinviarle, ma che è il «Governo d'ella Re- pubblica» che può rinviarle per motivi ben pre- cisati nell'articolo 33).

Il continuo rinvio di leggi ostacola anche l'at- tività legislativa 'della 'Regione; qui abbiamo, per esempio, una legge del dicembre del 1964 (approvata con urgenza) che dobbiamo ora mo- dificare, e si riferiva a un fondo d'i sdlidarietà regionale in favore delle popolazioni colpite da eccezionali calamità. Noi pensiamo che 'si deve cogliere questa occasione per porre, anche sot- to questo profilo, i rapporti tra Stato e Regione in modo diverso da come sono stati posti finora.

La responsabilità principale certo è dei Gover- ni, ma è anche delle varie Giunte regionali per la sottomissione e la passività con cui esse han- no, almeno finora, difeso le prerogative della Regione e l'attività legislativa del 'Consiglio re- gionale. (Consensi a sinistra).

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Resoconti Consiliari

V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

— 2110 — Consiglio Regionale della Sardegna

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscrit- to a parlare, dichiaro chiusa la discussione ge- nerale.

Essendo assente, per motivi di salute, il re- latore, ha facoltà di parlare l'onorevole Presi- dente della Giunta.

DETTORI (D.C.), Presidente della Giunta.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, la di- scussione in aula sul tema delta legge che il Governo ha rinviato sul controllo degli enti e- gionali, ha posto all'attenzione del Consiglio regionale, in un momento particolarmente deli- cato ed interessante, alcune questioni sulle quali mi pare non soltanto giusto, ma anche doveroso che io esprima a nome della Giunta un orienta- mento ed un parere. Vorrei dire, intanto, che dobbiamo esprimere un giudizio sulla legge in sè stessa e sui motivi di rinvio che il Governo ha portato a giustificazione del rinvio stesso ed esprimere un parere sulle questioni che sono 'state poste, di natura assai più ampia e più ge-

nerale, dal collega Cardia anzitutto, e succes- sivamente dal collega Zucca.

Per quanto riguarda la legge in se stessa, io non posso qui fare a meno di riconfermare il parere favorevole che espressi a nome del Grup- po democratico cristiano in sede di prima Com- missione e successivamente in sede di discus- sione generale in quest'aula; parere favorevo- le, perché vi è una utilità sostanziale in questa forma di collaborazione tra l'esecutivo e il le- gislativo per il contrdllo degli Enti regionali, par una azione dli guida e di stimolo che il pote- re legislativo può esercitare attraverso l'esame e l'approvazione dei bilanci degli enti che svol- gono un'attività così rilevante e notevole, ad essi dalla Regione demandata.

Io, come relatore in aula sulla legge, mi sfor- zali di dimostrare che una parte importante del- l'attività e dei compiti della Regione è svolta dagli Enti, ciò che richiede una piena, perfet- ta aderenza e rispondenza degli enti stessi, nella loro azione quotidiana e concreta, ai fini istituzionali per i quali essi appunto- furono istituiti. Devo anche esprimere un parere favo- revole ed un consenso alle osservazioni che la Commissione prima ha fatto circa i motivi di rinvio. Pare assai pertinente il richiamo al-

l'articolo 33 dello Statuto, il quale stabilisce che il Governo possa rinviare le leggi treglionali quando esse eccedano le competenze statutarie della Regione o pongano conflitti di interessi tra la Regione e lo Stato. Mi sembra che nes- suna di queste due ipotesi possa essere richia- mata per le leggi in_esame, ed assai utilmente e giustamente la 'Commissione ha sottolineato l'infondatezza dei rilievi governativi. Non è del resto la prima volta che si pongono pro- blemi di 'rapporti tra Giunta e Consiglio e di definizione delle competenze del Consiglio in materia amministrativa. Fu richiamata a suo tempo, ed è forse non inutile richiamarla anco- ra oggi, una sentenza della Corte Costituzionale pronunciata in occasione dell'esame del primo gruppo di Norme di attuazione, sentenza che ri- conobbe esplicitamente la costituzionalità di Norme che attribuiscono al Consiglio regionale competenze in materie cosiddette incerte, e che affermò non potersi escludere che, pur essendo la Giunta competente in materia amministrati- va, al Consiglio siano da attribuirsi (si faceva in questo caso richiamo a piani di opere pub- bliche) competenze in materia amministrativa.

Questa legge dà al Consiglio poteri di controllo sui bilanci, codificando una prassi che da al- cuni anni si è instaurata, perché da alcuni anni al bilancio regionale vengono allegati, sia pure non per essere approvati formalmente, ma per una conoscenza opportuna ed un'opportuna in- formazione, i bilanci degli Enti.

C'è un problema poi di carattere più gene- rale, che è quello posto dal collega Cardia, cioè dei rapporti tra Regione e Stato, tra Consiglio regionale e Governo, tra Giunta regionale e Governo, anche sotto questo aspetto delle no- stre competenze legislative. E si è presa occa- sione da questa discussione per chiedere alla Giunta, nel quadro dell'azione rivendicativa che noi conduciamo e della quale abbiamo avuto co- me manifestazione più saliente e più impor- tante la riunione tenuta in quest'aula lunedì scorso, un giudizio ed una valutazione.

Io vorrei qui intanto porre ancora una volta l'accento su una posizione particolare della Giunta e della maggioranza che la sostiene. Noi non possiamo, e di questo credo che ciascuno di quelli che stanno -.in quest'aula possa essere

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Resoconti Consiliari — 2111 — Consiglio Regionale della Sardegna

V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

convinto, assumere in alcun modo e per alcune ragioni una difesa d'ufficio di ogni atto del Go- verno. Non siamo chiamati qui per questo, nè questo è il nostro compito; noi dobbiamo, con assoluta libertà, senza essere in alcun mo- do vincolati da appartenenze a schieramenti ed a partiti, assumere gli atteggiamenti che più e meglio rispondono agili interessi della Sar- degna. Noi non possiamo, in questa assolu- ta libertà, non fare della difesa dei diritti della Sardegna e dell'autonomia stessa il cri- terio preminente della nostra azione. Però, io sono persuaso, onorevole Cardia, e non lo di- co per rimescolare responsabilità e dar modo alla Giunta, in questo rimescolamento, di sca- ricare responsabilità sue sulle spalle altrui, che noi non possiamo approfittare di ogni cir- costanza per dar giudizi aprioristicamente ne- gativi su partiti, su coalizioni di partiti, su Governi, giudizi di parte che come tali non possono essere dalla Giunta condivisi.

Qualche riflessione merita una dichiarazio- ne letta stamani su un giornale quotidiano.

Bisogna ripensare — prima di dare giudizi come quelli contenuti nella dichiarazione — a questa azione di contestazione, che credo non nata casualmente; e sarebbe interessante fare anche una analisi attenta del come a questa riunione del 4 luglio sii è giunti, attraverso la predisposizione di una premessa, attraver- so la votazione di un ordine del giorno in Commissione rinascita che impegnava il Con- siglio a fare un voto al Parlamento, attra- verso la accettazione e la votazione di un ordine del giorno che chiedeva che si tenesse questa seduta solenne con la partecipazione dei Parlamentari. Quando si pensa al modo con il 'quale si è formato nella assemblea il clima che ha permesso di giungere alla seduta del 4 luglio, credo che sia non soltanto ingiu- sto e non rispondente a verità accusare l'una o l'altra parte politica di tiepidezza in una azione che comincia e che ha ancora davanti sè, per svolgersi in tutta la Sua 'efficacia ed in tutta la sua profondità ed incidenza, un tempo lungo, ma non utile agli interessi del- la Sardegna, come quando si afferma che c'è da parte, per esempio, della Democrazia Cristiana una resistenza, una sordità, un de-

siderio di insabbiare, un desiderio di non da- re sostegno pieno all'azione che si intrapren- de. Ed io dredo, onorevole ,Cardia, che il ti- po di rapporto — l'ho detto altre volte, ne so- no profondamente 'convinto e soltanto per questo lo 'ripeto — che la Giunta è chiamata ad instaurare col Governo, ha carattere com- plesso, con certamente momenti di rivendica- zione ferma, portata, con le forme che sono oggi consentite, a conoscenza del popolo sardo.

Lei ha richiamato alcune mie recenti di- chiarazioni: non sono le prime e probabilmen- te sono destinate a non essere le ultime, per cercare di dare all'azione che Giunta e Con- siglio insieme sostengono l'indispensabile, l'es- senziale appoggio di tutti i Sardi, che è la condizione prima por il successo dell'azione stessa. E si svolge questo rapporto attraverso altre forme, che sono evidentemente meno cla- morose, che non hanno bisogno di questa ma- nifestazione esterna, che sono fondate sulla proposizione di problemi, sulla informazione, sul porre costantemente — cominciando, in- sistendo, ricominciando daccapo — all'atten- zione del Governo i nostri problemi.

Oggi si offre alla Giunta la possibilità di di-

chiarare, e io lo dichiaro senza reticenze, in

uno spirito diverso da quello con il quale lo

dichiarano esponenti autorevoli dei Gruppi di

opposizione in quest'aula, che non v'ha dub-

bio che il G.overno, quando ha rinviato questa

legge, ha addotto motivi che non erano validi,

motivi speciosi, non c'è dubbio; basta la. let-

tura, anche superficiale, distratta e disatten-

ta dei motivi di rinvio, per capire che il Go-

verno non ha risposto al dettato dell'articolo

33 dello Statuto. Detto questo, dobbiamo riap-

provare la legge e portare ai Governo l'opi-

nione del Consiglio, cosa che io farò nei modi

che mi saranno consentiti, chiedendo che la

valutazione ed il giudizio delle leggi regio-

nali siano più rispettosi delle competenze del-

la Regione. Però, in questo tema dei rapporti

tra Regione e Stato lo credo che il Consiglio

bene farebbe ad affrontare con sollecitudine

l'esame di una proposta di-legge nazionale che

regola la composizione della Corte Costituzio-

nale, che rimane pur sempre 'sovrana nel de-

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Resoconti Consiliari -- 2112 — Consiglio Regionale delta Sardegna

V LEGISLATURA *OVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

finire competenze. Ci sono sentenze recenti e io ne richiamo cautamente una, quella sulla legge 901, istitutiva degli enti di sviluppo, che sono sentenze che non paiono, per quel che noi possiamo dire col rispetto che alla Corte Costituzionale è dovuto, non paiono riflettere con esattezza il rapporto che deve esistere tra Regione e Stato e la ripartizione delle compe- tenze come può derivare dagli articoli 3 e 4 del nostro Statuto in materia di agricoltura.

Credo che . anche l'approvazione della propo- sta di legge nazionale sulla integrazione della Corte 1Costituzionale con rappresentanti della Regione possa essere un contributo ad uno stabilimento di rapporti più chiari e meglio definiti. Comunque, la Giunta esprime con- senso 'alla opinione manifestata all'unanimità dalla Commissione ed è per la d'approvazione della legge. (Consensi).

PRESIDENTE. Metto in votazione il pas- saggio alla discussione degli articoli. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 1.

GHINAMI, Segretario:

Art. 1

Gli enti regionali aventi personalità giuri- dica ed istituiti con Legge regionale, nonchè gli enti istituiti con legge dello Stato, ma sot- toposti alla vigilanza dell'Amministrazione re- gionale, sono tenuti a presentare entro il 30 settembre di ogni anno all'Amministrazione regionale il bilancio preventivo con la rela- zione illustrativa dei programmi di attività per l'anno successivo.

Gli stessi enti sono tenuti a presentare al- l'Amministrazione regionale il bilancio con- suntivo entro il 31 marzo dell'anno successivo.

PRESIDENTE. Padelle nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazio- ne. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 2.

GHINAMI, Segretario:

Art. 2

La Giunta regionale allega agli stati di previsione dell'entrata e della spesa costi- tuenti il bilancio della Regione Sarda i bilanci preventivi e le relazioni illustrative dei pro- grammi annuali degli enti di cui all'articolo 1 per la approvazione da parte del Consiglio regionale; trasmette inoltre entro il 3'1 lu- glio di ogni anno i bilanci consuntivi degli enti stessi relativi all'esercizio precedente per l'approvazione da parte del Consiglio regio- nale.

La Giunta regionale provvede a far ap- portare ai programmi annuali degli enti di cui all'articolo 1 tutte le variazioni conseguenti alle modifiche che il Consiglio regionale de- libera di, apportare ai bilanci preventivi ed alle relazioni illustrative dei programmi annuali degli enti stessi.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in vo- tazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 3.

GHINAMI, Segretario:

Art. 3

Le norme delle leggi regionali con le quali si è provveduto all'istituzione degli enti regio- nali e le norme dei relativi statuti, nonchè le norme delle leggi regionali con le quali si è provveduto all'assunzione da parte della Regio- ne del controllo o della vigilanza di enti isti- tuiti can legge dello Stato, operanti in Sarde- gna, che siano in contrasto con le norme del- la presente legge, sono abrogate.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in vo- tazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

(9)

— 2113 — Consiglio Regionale della Sardegna

V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

Resoconti Consiliari

Si dia lettura dell'articolo 4.

GHINAMI, Segretario:

Art. 4

Gli enti di cui all'articolo 1 sono obbligati a fornire al Consiglio regionale e alle Com- missioni permanenti dello stesso, informazioni notizie e documenti che vengano ad essi ri- chiesti.

Su richiesta dei presid enti delle Commissio- ni permanenti del Consiglio regionale, compe- tenti per materia, la Giunta regionale fornirà alle stesse copia dei verbali dei collegi sinda- cali degli enti istituiti con legge regionale.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in vota- zione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 5.

GHINAMI, Segretario:

Art. 5

Le indennità spettanti ai presidenti ed ai componenti dei consigli di , amministrazione, ai presidenti •ed ai componenti dei collegi dei revisori dei conti o dei collegi sindacali per l'esercizio delle funzioni, per la partecipazio- ne ai lavori e per le trasferte, sono stabiliti, in misura uniforme per i vari enti, con de- creto del 'Presidente della Giunta regionale.

Tale decreto è pubblicato nel Bollettino Uffi- ciale della Regione Autonoma della Sardegna.

E' vietata la corresponsione di qualunque indennità ulteriore, sotto qualunque titolo.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in vota- zione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 6.

GHINAMI, Segretario:

Art. 6

Nel caso di mancato o intempestivo adempi- mento agli obblighi di cui agli articoli 1 e 4 ed all'ultimo comma dell'articolo 5, il Presi-

dente della Giunta regionale provvede, con le modalità previste dalle leggi istitutive degli . enti, o di trasferimento delle competenze in materia di vigilanza, allo scioglimento del Con- siglio di amministrazione.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in vota- zione: Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 7.

GHINAMI, Segretario:

Art. 7

Entro tre mesi dalla data di entrata in vi- gore della presente legge il Presidente della Giunta regionale emanerà le conseguenti mo- difiche alle norme regolamentari relative alla vigilanza degli enti di cui all'articolo 1.

PRESIDENTE. Polche nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazio- ne. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Votazione a scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Si provvede • alla votazione a scrutinio segreto sulla legge regionale 6 maggio 1965: «Controllo degli enti regionali», rinviata dal Governo centrale.

Risaltato della votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti e votanti . 68

magglioranza 37

favorevoli 58

(Il Consiglio approva)

(Hanno preso parte alla votazione: Abis Arru - Atzeni Alfredo - Atzeni Angelino Atzeni Eulo - Atzeni Lido _ Birardi - Bran- ca - 10abras - Campus - Cardia - Carta -

Rog000nti, f. 809 - a. 108

(10)

— 2114 — Consiglio Regionale della Sardegna Resoconti Consiliari

V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

Catte - Contu Anselmo _ Corrias - Costa - Cottoni - Defraia - Del Rio - Dettori - Farre _ Floris - Fois - Frau - Gardu - Ghinami - Ghirra - Giagu De Martini - Guaita - Isola - Lai _ Latte - Lippi - Manca - Marciano - Masia - Medde - Melis G. Battista _ Melis Pietrino - Melis Pietro - Monni - Nioi _ Nuvoli - Pazzaglia - Pedroni - Peralda _ Pisano - Raggio - Ruiu - Sanna Randaccio _ iSassu - Serra Giuseppe - Serra Ignazio - Sotgiu - Spano - Torrente - Zaccagnini _ Zucca).

Elezione dei componenti la Sezionte' di Sassari del Cu.

minato di controllo sulle Province e sui Comuni.

PRESIDENTE. Si procede ora alla vota- zione a scrutinio segreto per l'elezione dei componenti della sezione di Sassari del Comi- tato di controllo sulle Province e sui Comuni.

Si procederà a votazioni separate per i membri effettivi e per quelli supplenti. Per l'elezione dei sei membri effettivi, ciascun con- sigliere voterà quattro soli nomi. Risulteran- no eletti i sei che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Per l'elezione dei tre membri supplenti, ciascun consigliere voterà due soli nomi. Risulteranno eletti i tre che hanno ot- tenuto il maggior numero di voti. Per la va- lidità del voto è necessario che sulla scheda sia indicato nome e cognome della persona

prescelta.

Votazione a scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Si procede alla votazione a scrutinio segreto per l'elezione di sei membri effettivi del Comitato di controllo di Sassari.

Risultato della votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti e votanti. . 57 Hanno ottenuto voti:

Bua Mario 35

Melis Andrea 35

Spanedda Francesco 35 Palitta Orlando 34

Usai Matteo 14

Porcu Grazio 14

Schede bianche 7

Risultano eletti:

Bua Mario Melis Andrea Spanedda Francesco Palitta Orlando Usai Matteo Porcu Orazio

(Hanno preso parte alla votazione: Abis - Arru - Atzeni Alfredo - Atzeni Angelino - At- zeni Eulo - Atzeni Licio BLrardi - »rau- ca - Cabras - Campus _ Cardia -Carta - Catte - Contu Anselmo .JCorrias - Costa - Cottoni - Del Rio - Dettori - Farre - Floris -Fois - Frau - Gardu - Ghinarni - Ghirra - Giagu De Martini - Guaita - Isola - Lai - Latte -Lippi - Manca - Marciano _ Masia - Melis G. Battista - Melis Pietrino - Melis Pietro - Mocci - Monni - Nioi - Nuvoli - Pazzaglia _ Pedroni - Peralda - Pisano _ Raggio - Ruiu - Sanna Randaocio - Sassu - Serra Giuseppe - Serra Ignazio - Sotgiu - Spano - Torrente - Zaccagnini - Zucca).

Votazione a scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Si procede alla votazione a scrutinio segreto per l'elezione di tre membri supplenti del Comitato di controllo di Sassari.

Risultato delia votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della vo- tazione:

presenti e votanti . . 56 Hanno ottenuto voti:

Dettori Piero 35

Sardu Antonio 34

Gambella Leonardo. 13

Schede bianche 8

Risultano eletti:

Dettori Piero Sardu Antonio

Gambella Leonardo -

(Hanno preso parte alla votazione: Abis -

Arru _ Atzeni Alfredo - Atzeni Angelino - At-

zeni Eulo - Atzeni Licio - Branca -

Cabras - Campus Cardia - Carta - Catte -

Contu Anselmo - Corrias Costa - Cottoni -

(11)

— 2115 — Consiglio Regionale della Sardegna

V LEGISLATURA CVIII SEDUTA 7 LUGLIO 1966

Resoconti Consiliari

Defraia - Del Rio - Dottori - Farre - Floris - Fois - Frau - Gardu - Ghinami - Ghirra - Gia- gu- De Martini - Guaita - Isola _ Lai - Latte - Lippi _ Manca - Marciano _ Masia -Melis G.

Battista - Melis Pietrino _ Melis Pietro - Mocci - Monni - Nioi - Nuvoli - Pazzaglia - Pedroni - Pisano - Raggio - Ruiu - Sanna Randaccio - Sas- su _ Serra 'Giuseppe - Serra Ignazio - Sotgiu - Spano - Torrente - Zaccagnini).

Elezione di un Segretario.

PRESIDENTE. Si procede ora alla votazio- ne a scrutinio segreto per l'elezione di un Se- gretario.

Ricordo che nelle elezioni suppletive, quan- do si debba ricoprire un solo posto, è eletto chi a primo scrutinio abbia ottenuto la metà più -uno dei voti. Se nessun candidato ottiene la metà più uno dei voti si procede al ballottag- gio tra i due candidati che abbiano riportato il

maggior numero di voti. Ricordo ancora che ogni consigliere dovrà scrivere sulla scheda un solo nome.

Risultato della votazione.

'PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 8

maggioranza 5

astenuti 43

Hanno ottenuto voti:

Frau 8

(Hanno preso parte alla votazione: Fois - Frau _ Lippi - Marciano - Medde - Occhioni - Pazzaglia - 'Samna Randaccio.

Si sono astenuti: Abis - Arru - Atzeni Al- fredo - Atzeni Angelino - Atzeni Eulo - At- zeni Licio - Birardi _ Branca - Cabras - Cam- pus _ ,Cardia - Carta - Catte - Contu Anselmo - Costa -Cottoni - Farre - Floris - Gardu - Ghi- nami - Ghirra - Guaita _ Isola - Lai - Latte - Manca - Masia - Melis G. Battista - Melis Pie- trino _ Mocci - Monni - Nioi - Nuvoli - Pedroni - Pisano - Raggio - Sassu - Serra Giuseppe - Ser- ra Ignazio - Sotgiu _ Torrente - Zaccagnini - Zucca) .

PRESIDENTE. Proclamo eletto Segretario del 'Consiglio Regionale della Sardegna l'onore- vole Frau. (Applausi).

I lavori del Consiglio proseguiranno domani alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 20 e 15.

DALLA DIREZIONE DEI RESOCONTI Il Direttore

Avv. Marco Dillberto

Tipografia Società Editoriale Italiana - Cagliari Anno 1966

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