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(V. Gregotti, L’architettura del Realismo critico, Bari,

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(1)

PROGETTO E TECNOLOGIA NELL’ARCHITETTURA DI MIES VAN DER ROHE: IL LAFAYETTE PARK A DETROIT

Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Architettura

Corso di Laurea Magistrale in Architettura - 5UE

Laboratorio di Costruzione dell’Architettura prof. arch. Mario Losasso

a.a. 2010-2011

Napoli – 13.4.2011

prof. arch. Mario Losasso prof. arch. Mario Losasso

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REALISMO CRITICO OGGI

“Il realismo come pratica artistica è forma di giudizio critico sul presente, sulle condizioni e contraddizioni su cui si fonda, sulle sue prospettive o alternative possibili (…) realismo è, o dovrebbe essere oggi,

soprattutto opporsi al tramonto del senso delle cose (…) Il problema diviene allora quello di interrogarsi, per mezzo degli strumenti specifici del nostro fare e per mezzo degli strumenti specifici del nostro fare e nel concreto delle opere, su quali siano oggi le

concezioni della realtà che ci attraversano…e in

quale modo architettonico ci mettiamo in relazione critica con esse”

(V. Gregotti, L’architettura del Realismo critico, Bari,

Laterza, 2004 pag. 18).

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Obiettivo dichiarato di condurre ad una unità superiore la natura, le case e gli abitanti, in cui la percezione della natura attraverso le pareti

vetrate avrebbe acquisito un significato più

RAPPORTO FRA NATURA E ARCHITETTURA

un significato più profondo rispetto

all’essere dentro di essa, tesa a diventare qualcosa di un tutto più vasto e collegato all’abitare nel suo insieme.

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DISPOSIZIONI LIBERE – RELAZIONI ORDINATE

Disposizioni libere e relazioni ordinate sono proposte alle varie scale e secondo specifici valori estetici per una società aperta e democratica. Per l’inizio dei

lavori al Lafayette Park si legge, in appunti

manoscritti, che la città va vista come un’entità

soggetta a un principio di ordine, senza il quale essa soggetta a un principio di ordine, senza il quale essa non può esistere. E’ evidente il riferimento al

pensiero di Sant’Agostino secondo cui «l’ordine è la

disposizione di cose uguali e disuguali, attribuendo a

ciascuna il suo posto» e si è in presenza del principio

di chiarezza che coincide con la bellezza.

(5)

CONCETTO DI SVILUPPO MISTO

Al Lafayette Park, Mies applica un concetto di

sviluppo misto, in cui la diversificazione fra edifici bassi e alti è ricondotta al soddisfacimento dei

desideri e delle esigenze degli individui, distinti fra

coloro cha hanno piacere di abitare a contatto con la

natura e con il suolo e fra coloro che «amano vivere

natura e con il suolo e fra coloro che «amano vivere

sopra, nel cielo».

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RAPPORTO FRA NATURA E ARCHITETTURA

Il tema degli edifici inseriti nella natura era stato già sviluppato nella Farnsworth House (Plano, Illinois, 1945-51).

(7)

Ciò che oggi rende

spettacolare la zona del grande parco centrale e della rete di sentieri per le passeggiate di

Lafayette Park sono gli alberi che, cresciuti dopo oltre 50 anni dal loro

impianto, conferiscono al

RAPPORTO FRA NATURA E ARCHITETTURA

impianto, conferiscono al quartiere il senso di una serie di ville in un parco.

Con l’apporto di Alfred Caldwell furono

impiantate siepi di

biancospino e lillà, pruni e robinie, determinando

una importante composizione per l’affaccio degli edifici.

(8)

Concezione della

natura come dimora dell’uomo, al pari degli antichi greci e non come campo del suo dominio secondo la concezione fatta propria dalla scienza moderna: la natura è

RAPPORTO FRA NATURA E ARCHITETTURA

moderna: la natura è così definita in

relazione all’uomo, egli non può

dominarla ma solo svelarla.

(9)

RAPPORTO FRA NATURA E ARCHITETTURA

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RAPPORTO FRA NATURA E ARCHITETTURA

(11)

RAPPORTO FRA NATURA E ARCHITETTURA

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Dall’affermazione convinta che «noi dobbiamo imparare a lavorare con la tecnologia, usando i materiali del

nostro tempo», emerge e si rinforza l’atteggiamento anti-formalista e attento al costruire, sostenuto

dall’affermazione che la forma non è il fine del lavoro architettonico ma solo il risultato, mentre il progetto nasce sempre dalla comprensione di un tema, dalla sua

LAVORARE CON LA TECNOLOGIA

nasce sempre dalla comprensione di un tema, dalla sua enunciazione e dal suo sviluppo.

Una delle più convinte posizioni culturali di Mies

riprende, sul piano filosofico, la considerazione di San Tommaso d’Aquino su quanto la comprensione del

mondo spirituale dovesse discendere dall’osservazione

delle cose visibili.

(13)

TEMA DI ARCHITETTURA: IL RECINTO

La forma non è il fine del lavoro architettonico ma solo il risultato, mentre il progetto nasce sempre dalla comprensione di un tema, dalla sua enunciazione e dal suo sviluppo.

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TEMA DI ARCHITETTURA: IL RECINTO E IL TETTO

La dialettica fra tema, carattere e scelte tecnico-costruttive è sviluppata attraverso un processo logico che conduce senza equivoci a soluzioni univoche, conseguenza delle premesse e delle scelte progettuali effettuate.

(15)

TEMA DI ARCHITETTURA: IL BASAMENTO

Progetto di suolo, materiali, carattere architettonico. l’approccio di Mies nell’uso dei materiali da costruzione, sempre rapportati alla loro essenza, senza la necessità di trattamenti o decorazioni aggiuntive.

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TEMA DI ARCHITETTURA: L’INGRESSO

(17)

Si tratta di soluzioni ricorrenti, varianti

tematiche e tracce di un lavoro paziente che

Mies perfeziona nel corso degli anni e che, nell’occasione di vari progetti che concepisce TEMA DI ARCHITETTURA:

LA FACCIATA

progetti che concepisce e realizza, determina a una sorta di fermo

immagine,

un’istantanea sul

percorso evolutivo di un tema o di una sua

specifica soluzione progettuale che

continuerà ancora negli anni a seguire.

(18)

Partendo dall’assunto del carattere

conoscitivo

dell’architettura, il processo di

semplificazione si è attuato depurando il tema da tutto ciò che

TEMA DI ARCHITETTURA:

LA FACCIATA

TEMA DI ARCHITETTURA:

LA FACCIATA

attuato depurando il tema da tutto ciò che non serve a rendere evidente la sua idea di base: rifare «lo stesso film sempre più a

fondo, affrontando con ostinazione quasi

ossessiva un arco

definito di problemi».

Neue Nationalgalerie a Berlino (1962- 1968)

(19)

TEMA DI ARCHITETTURA: LA FACCIATA

Mies van der Rohe, Neue Nationalgalerie, Berlino, 1962/68

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Ciascuna vetrata delle case basse sono inseritE in un campo strutturale, è costituita in altezza TEMA DI ARCHITETTURA:

LA FACCIATA

costituita in altezza da tre sottomoduli, con il traverso

orizzontale collocato nel rapporto di circa 1:2.

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TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

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TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

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Alla base di una pianta flessibile e libera vi è una costruzione chiara, ovvero regolare che, corrispondendo alle esigenze di standardizzazione, allo stesso tempo rende gli edifici delle

«cornici neutrali» nella esplicitazione del concetto di San Tommaso d'Aquino di «vivere in disposizioni libere».

Concetto-guida : costruzione chiara e pianta flessibile sono inseparabili, laddove la struttura portante è la “spina dorsale”

TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

inseparabili, laddove la struttura portante è la “spina dorsale”

dell’insieme.

“Relazioni ordinate”: griglia di progettazione che determina la possibilità di collocare, in ogni suo incrocio, un pilastro e

preservando il sistema originale. La struttura portante non è quindi una soluzione specifica, ma si connota come un’idea generale a cui rimandano il progetto e la costruzione.

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TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

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TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

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TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

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TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

Lafayette Park, Edificio a torre

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TEMA DI ARCHITETTURA: LA PIANTA FLESSIBILE

Lafayette Park, Edificio a torre

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TEMA DI ARCHITETTURA: IL BLOCCO SERVIZI

Il blocco cucina e bagno delle case a schiera

viene trattato come nella casa Farnsworth, ovvero come un unico nucleo che prevede la cucina in linea e passante.

Lafayette Park, Edificio a schiera

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TEMA DI ARCHITETTURA: IL BLOCCO SERVIZI

Casa Farnsworth

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TEMA DI ARCHITETTURA: IL BLOCCO SERVIZI

Casa Farnsworth

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TEMA DI ARCHITETTURA: IL BLOCCO SERVIZI

Lake Shore Drive Apartaments , Chicago. Cucina passante (1952)

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VISUALIZZAZIONE DELLA COMPONENTE IMPIANTISTICA

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VISUALIZZAZIONE DELLA COMPONENTE IMPIANTISTICA

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Nelle torri: controllo energetico

dell’edificio attuato attraverso una

“visualizzazione intelligente” (R.

Banham) della componente impiantistica;

VISUALIZZAZIONE DELLA COMPONENTE IMPIANTISTICA

impiantistica;

inserimento dei fan- coil in un telaio nella parte bassa delle

finestre, secondo un tema ripreso anche nei Lake Shore Drive Apartaments a

Chicago (ventilazione naturale controllata o climatizzazione

artificiale).

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VISUALIZZAZIONE DELLA COMPONENTE

IMPIANTISTICA

Lake Shore Drive Apartaments a Chicago

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VISUALIZZAZIONE DELLA COMPONENTE

IMPIANTISTICA

860 Lake Shore Drive

Apartamen ts, Chicago

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Possibilità di sviluppare l'architettura con i nuovi mezzi del progresso tecnologico.

ARCHITETTURA E TECNICA

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La tecnica rappresenta qualcosa in più di un

semplice mezzo o fattore funzionale.

In essa si disvela un valore formativo e culturale che consente di affrontare un ordine svincolato

dall'arbitrio della

ARCHITETTURA E TECNICA

dall'arbitrio della

soggettività, tendendo all'architettura come

cultura del costruire e alla tecnica, se correttamente interpretata, come

strumento per accedere al mondo dei significati e dei valori.

(40)

L’architettura inizia dove il problema tecnico è superato, poiché era

convinzione di Mies che «l’architettura abbia poco nulla a che fare con la

ricerca di forme

interessanti o con le

ARCHITETTURA E TECNICA

ricerca di forme

interessanti o con le inclinazioni

personali. La vera architettura è

sempre oggettiva, ed è espressione dell’intima struttura dell’epoca nel cui contesto si

sviluppa».

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Il ruolo e l’apporto della tecnologia in relazione all’architettura è così concepito nel senso dell’adempimento che essa svolge:

solo quando questo si compie si è in presenza di un coerente rapporto fra i due aspetti, di una relazione particolarmente

stretta in cui l’una diventa espressione dell’altra, traghettando l’architettura su un piano oggettivo e non decorativo

Esiste un modo sintetico per definire l’architettura di Mies per il Lafayette Park: ragionevole. Ragionevole nel senso espresso ARCHITETTURA E TECNICA

il Lafayette Park: ragionevole. Ragionevole nel senso espresso dal pensiero di San Tommaso d’Aquino, quando afferma che la Ragione è il primo principio di tutti i lavori umani. «Dopo che lo si è capito una volta», afferma Mies, «ci si comporta di

conseguenza» con un principio di sottrazione, perché

l’obiettivo dell’architettura non è di essere interessante, ma di essere l’esito di un lavoro ragionevole

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