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2021_08_24_E1_9067 Descrizione progetto: Studio preliminare (3023 KB)

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Settore Ambiente

M M O O D D I I F F I I C C A A I I M M P P I I A A N N T T O O E E S S I I S S T T E E N N T T E E D D I I R R E E C C U U P P E E R R O O R R I I F F I I U U T T I I N N O O N N

P P E E R R I I C C O O L L O O S S I I

V V E E R R I I FI F IC C A A A A S S S S OG O GG G E E TT T TA A B B IL I LI I TA T A A A L L L L A A V V . . I I . . A A . .

D D E E S S C C R R I I Z Z I I O O N N E E P P R R O O G G E E T T T T O O E E

S S T T U U D D I I O O P P R R E E L L I I M M I I N N A A R R E E A A M M B B I I E E N N T T A A L L E E

Superbeton Spa

cantiere “Cava Bombarda” Volpago del Montello - TV

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Settore Ambiente

INDICE:

0

0.. PPRREEMMEESSSSAA ... 3 11.. LLOOCCAALLIIZZZAZAZZIIOONNEE EE DDEESSCCRRIIZZIIOONNEE IINNTTEERRVVEENNTTOO ... 4 22.. PPIIAANNIIFFIICCAAZZIIOONNEE TTEERRRRIITTOORRIIAALLEE ... 6 2

2..11 IILL PPIIAANNOO RREEGGIIOONNAALLEE PPEERR LLAA GGEESSTTIIOONNEE DDEEII RRIIFFIIUUTTII:: ... 19 33.. VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE DDEEGGLLII IIMMPAPATTTTII ... 22 3

3..11 AANNAALLIISSII CCOOMMPPOONNEENNTTEE SSUUOOLLOO ... 22 3

3..22 AANNAALLIISSII CCOOMMPPOONNEENNTTEE AACCQQUUEE SSOOTTTTEERRRRAANNEEEE EE SSOOTTTTOOSSUUOOLLOO ... 23 33..33 AANNAALLIISSII CCOOMMPPOONNEENNTTEE AACCQQUUEE SSUUPPEERRFFIICCIIAALLII ... 23 3

3..44 AANNAALLIISSII CCOOMMPPOONNEENNTTEE AARRIIAA ... 24 33..55 AANNAALLIISSII CCOOMMPPOONNEENNTTEE VVIIAABBIILLIITÀ EE TTRRAAFFFFIICCOO ... 24 33..66 AANNAALLIISSII CCOOMMPPOONNEENNTTEE RRUUMMOORREE ... 25 3

3..77 AANNAALLIISSII CCOOMMPPOONNEENNTTEE RRIIFFIIUUTTII ... 27 33..88 AANNAALLIISSII VVEEGGEETTAAZZIOIONNEE EE FFLLOORRAA ... 27 3

3..99 AANNAALLIISSII SSUULL PPAAEESSAAGGGGIIOO EE IIMMPPAATTTTOO VVIISSIIVVOO ... 28 33..1100 CCUUMMUULLAABBIILLIITÀ DDEELLLLEE AATTTTIIVVIITÀ EE DDEEII PPRROOGGEETTTTII ... 29 44.. CCOONNCCLLUUSSIIOONNII ... 39

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Settore Ambiente

0. 0 . P Pr re em m es e ss sa a

La ditta Superbeton, con decreto n. 276 del 2017 che modifica il Decreto n. 669 del 2013, è autorizzata a svolgere, presso il cantiere di Volpago del Montello sito all’interno della

“Cava Bombarda”, l’attività di trattamento di rifiuti speciali non pericolosi per i seguenti codici CER ed alle seguenti condizioni:

• 010102, 010408, 010412, 010413, 100906, 100908, 101103, 101208, 101304, 101311, 170101, 170102, 170103, 170107, 170202, 170302, 170504, 170506, 170802, 170904, 191205, 200102, 200301.

• La quantità massima di rifiuti stoccabili in impianto è di 3000 tonnellate.

• La quantità massima annua di rifiuti trattabili in impianto è di 110.000 tonnellate.

Nel 2012 la Ditta ha presentato istanza di Verifica di Assoggettabilità a VIA (ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs 152/2006) per modifica all’impianto esistente relativa all’aumento del quantitativo di rifiuti stoccabili e trattabili in impianto:

• quantità massima di rifiuti stoccabili in impianto richiesta: 6.000 tonnellate.

• quantità massima annua di rifiuti trattabili in impianto richiesta 220.000 tonnellate.

Il procedimento si è concluso nel 2014 con Decreto n°1/2014 del 13/01/2014 emesso dalla Provincia di Treviso che esclude il progetto di modifica dell’impianto dalla procedura di V.I.A. La Commissione V.I.A. infatti ha rilevato l’assenza di impatti negativi e significativi sui vari aspetti ambientali conseguenti la realizzazione del progetto proposto dalla Ditta.

Alla ricezione del suddetto parere, la Ditta non ha però fatto seguire la richiesta di modifica del Decreto Autorizzativo all’attività di recupero rifiuti che pertanto è rimasto invariato per quanto riguarda i quantitativi di rifiuti trattabili e stoccabili.

Superbeton chiede nuovamente di poter incrementare i quantitativi di rifiuti, così come già richiesto nel 2012. La Ditta invia quindi domanda di screening per la modifica all’impianto esistente. L’oggetto della modifica è il medesimo del 2012:

• quantità massima di rifiuti stoccabili in impianto richiesta: 6.000 tonnellate.

• quantità massima annua di rifiuti trattabili in impianto richiesta 220.000 tonnellate.

La Ditta dichiara che gli impianti presenti all’interno della cava (impianti inerti, impianto

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Settore Ambiente

le modalità operative e di gestione dello stabilimento sono rimaste invariate. Superbeton chiede pertanto che vengano considerate ancora valide e attuali le relazioni, le indagini e le valutazioni tecniche presentate nel 2012-2013, in occasione della Domanda si Screenig V.I.A., oltre alle valutazioni successive già in possesso degli Enti competenti.

Unica modifica non sostanziale è stata apportata all’impianto di vagliatura e selezione di rifiuti non pericolosi in quanto lo stesso è stato integrato con un macchinario che consenta di separare, in modo automatizzato, legno e plastiche dai rifiuti da recuperare.

Tale modifica è stata recepita e autorizzata dalla Provincia di Treviso con Decreto n°276/2017 del 07/07/2017.

Nel presente documento verranno riportati in modo sintetico i vari aspetti ambientali che potrebbero essere interessati dalla realizzazione del progetto e l’inquadramento territoriale. Ci si concentrerà in particolar modo su eventuali condizioni mutate nell’intorno del cantiere Superbeton, considerando eventuali nuove realtà o nuovi progetti limitrofi in modo da poter valutare gli effetti cumulati.

1. 1 . L Lo o ca c al li iz zz za az zi io on n e e e e d de es sc cr ri iz zi io o ne n e i in n te t er rv ve en n to t o

L’impianto di recupero della Ditta Superbeton si trova all’interno della Cava Bombarda in località Belvedere nel Comune di Volpago del Montello, Provincia di Treviso.

L’attività di recupero autorizzata viene svolta attraverso un impianto che permette la separazione dei materiali in ingresso (rifiuti autorizzati) sulla base della granulometria, con deferrizzazione ed eliminazione automatica (tramite aspirazione) delle parti legnose e plastiche dai rifiuti da recuperare.

Il rifiuto in ingresso è posto su area pavimentata alla quota di – 15 m rispetto al piano di campagna. L’impianto di trattamento (macinatore e nastri) sono posti in elevazione a partire da - 25 m rispetto al piano di campagna.

All’interno della cava sono presenti due impianti di selezione e lavaggio inerti, un impianto per la produzione di calcestruzzo (con recupero ceneri), l’impianto per lavaggio automezzi, magazzini/depositi, uffici.

Si rimanda alle Relazioni già agli atti per una descrizione completa degli impianti.

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Settore Ambiente

Individuazione della zona in cui insiste l’impianto da Google Earth

Il progetto proposto dalla Ditta, come descritto in premessa, è quello di ottenere i seguenti incrementi:

• portare la quantità massima di rifiuti stoccabili in impianto a 6.000 tonnellate.

• portare la quantità massima annua di rifiuti trattabili in impianto a 220.000 tonnellate.

A seguito dell’incremento dei rifiuti non sarà necessario effettuare alcuna modifica né all’impianto di trattamento né alle aree di stoccaggio: la potenzialità dell’impianto e la dimensione delle aree sono idonee ad accogliere il quantitativo di rifiuti richiesto. La tipologia dei rifiuti accettabili e trattabili in impianto rimarrà invariata.

Impianto recupero rifiuti non pericolosi

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Settore Ambiente

2. 2 . P Pi ia an ni if fi ic c az a zi io o ne n e t te e rr r ri it to o ri r ia al le e

L’impianto della Ditta Superbeton si trova nel Comune di Volpago del Montello, in un’area identificata dal PI del Comune di Volpago come Zona Agricola.

Estratto PI Comune Volpago del Montello

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Settore Ambiente

L’intera area di cava è identificata come “ambito di riqualificazione idraulico- ambientale” e “ambito dei bacini idraulici”.

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Estratto Carta Fragilità - PI Comune Volpago del Montello

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Settore Ambiente

In base al P.A.T. l’area non risulta soggetta a particolari vincoli

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Estratto Carta dei Vincoli e della Pianificazione territoriale - P.A.T. Comune Volpago del Montello

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Settore Ambiente

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Settore Ambiente

L’area ricade all’interno dei corridoi ecologici, situazione questa che interesserà soprattutto in fase di ricomposizione ambientale della cava.

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Settore Ambiente

Estratto Carta delle Invarianti – P.A.T. Comune di Volpago del Montello

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Settore Ambiente

Il valore naturalistico ed ecosistemico dell’area oggetto della ricognizione è ridotto a causa della massiccia antropizzazione. La campagna di alta pianura tra Brenta e Piave è caratterizzata da insediamenti diffusi o sviluppati lungo assi viari, agricoltura intensiva, siepi campestri (di ridotta entità nell’area della cava) e zone industriali.

Nel territorio del Comune di Volpago del Montello è presente il SIC:

• SIC IT 3240004 Montello

Nei territori dei Comuni confinanti non sono stati individuati altri SIC/ZPS.

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Settore Ambiente

Estratto del Quadro di unione dei perimetri dei siti SIC e ZPS (Fonte: cartografia Regione Veneto) e indicazione del cantiere Superbeton

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Settore Ambiente

Delimitazione SIC-ZPS nell’intorno del Comune di Volpago del Montello con indicazione area intervento (Fonte:

geoportale-ministero ambiente)

Come si può notare dai due estratti di mappa sopra riportati, l’area di intervento e l’intero cantiere Superbeton non rientrano nella Rete Natura 2000 in quanto esterni a tutti i siti SIC e ZPS.

Area Oggetto intervento – Cava Volpago

Distanze in linea d’aria dai Siti Natura 2000 (espressa in Km) Distanze in linea d’aria dai Siti Natura 2000 (espressa in Km) Distanze in linea d’aria dai Siti Natura 2000 (espressa in Km) Distanze in linea d’aria dai Siti Natura 2000 (espressa in Km) SIC

IT3240004

SIC IT3240030

ZPS IT3240023

SIC ZPS IT3240012

SIC IT3240028

ZPS IT3240011

ZPS IT3240026

Circa 4 Circa 11 Circa 11,5 Circa 12 Circa 17,5

2. 2 .1 1 I Il l P Pi ia an no o R Re eg gi io on na al le e p pe e r r l la a G Ge es st t io i on ne e d de ei i R Ri if fi iu ut ti i: :

Il Piano di Gestione Rifiuti ha lo scopo di uniformare in un unico testo, tutta la pianificazione regionale in materia di gestione di rifiuti.

In base all’art.13 del Titolo IV del Piano è esclusa la realizzazione di impianti nelle aree sottoposte a vincolo assoluto, come individuate nei Criteri per la definizione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, di cui

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Settore Ambiente

definiscono aree con “raccomandazioni”, le aree che, pur sottoposte ad altri tipi di vincolo, possono essere ritenute idonee e per le quali le Province possono stabilire ulteriori specifiche prescrizioni rispetto a quelle già previste dai rispettivi strumenti normativi.

Di seguito si riporta una tabella estratta dall’Allegato D del Piano in cui vengono elencate le aree in cui è esclusa la possibilità di installare impianti di recupero o smaltimento rifiuti e le aree in cui sono richieste specifiche prescrizioni.

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Settore Ambiente

L’allegato D precisa che si “ritiene strategico sia dal punto di vista economico che di tutela del territorio garantire lo sviluppo della competitività nel settore del recupero di rifiuti, allo scopo di assicurare le materie prime seconde necessarie al consolidamento dell’industria regionale del riciclo…. Nel passato l’attività di gestione rifiuti essendo limitata quasi esclusivamente allo smaltimento in discarica ha comportato un intenso utilizzo del suolo agricolo,… oltre alla compromissione in molti casi della qualità delle acque sotterranee, a seguito della contaminazione delle risorse idriche La riduzione della pressione sul suolo e in particolar modo il consumo di terreno agricolo deve essere uno degli obiettivi della pianificazione territoriale e ambientale nonché del presente piano rifiuti.”.

La normativa regionale L.R. 3/2000 prescrive (art. 21) che i nuovi impianti di smaltimento e recupero devono essere ubicati di norma nell’ambito delle singole zone territoriali omogenee produttive o per servizi tecnologici (art 21, c. 2 della L.R. 3/2000). Fanno eccezione le discariche e gli impianti di compostaggio che vanno localizzati in zone territoriali omogenee di tipo E o F e gli impianti di recupero dei rifiuti inerti che vanno localizzati preferibilmente in aree destinate all’attività di cava. E’ inoltre indicato che i nuovi impianti di rifiuti debbano rispondere alle migliori tecniche disponibili al fine di conseguire la massima tutela della salute degli abitanti e consentire una progressiva riduzione dell’impatto ambientale.

L’impianto di recupero rifiuti non pericolosi in oggetto è un impianto esistente che non ricade in aree soggette a vincolo. Per l’analisi in dettaglio dei vincoli si rimanda alla documentazione già agli atti.

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Settore Ambiente

3. 3 . V Va al lu u ta t az zi io o ne n e d de e gl g li i i im m pa p at t ti t i

Di seguito si analizza sinteticamente se il progetto in esame (aumento dei quantitativi stoccabili e trattabili in impianto) può avere degli impatti ambientali. Per una valutazione più approfondita si rimanda alla documentazione già in possesso degli Enti.

3. 3 .1 1 A An na al li is s i i c co om mp po on ne en nt te e S Su uo o lo l o

I rifiuti in ingresso saranno i medesimi che già oggi la Ditta è autorizzata a recuperare si tratta di rifiuti non pericolosi. La messa in riserva dei rifiuti avviene in un’area pavimentata, mentre la piazzola dove vengono stoccati i cumuli in uscita dall’impianto di trattamento è pavimentata con una particolare stratigrafia di terreno (stratigrafia dall’alto verso il basso:

stabilizzato, sabbia, TNT, HDPE, argilla, TNT) e dotata di sistema di raccolta e trattamento acque: le acque meteoriche che dilavano l’area di stoccaggio vengono bloccate dal telo e convogliate verso i pozzetti di raccolta e da qui inviate al sistema di trattamento (chiarificatore P2). In questo modo si possono escludere fenomeni di contaminazione del suolo. Si sottolinea infatti che nel 2017 la ditta ha eseguito i lavori di adeguamento all’art.

39 del PTA della Regione Veneto.

I rifiuti generati durante le operazioni di recupero sono composti dai seguenti materiali:

ferro, legno, plastica. Tali materiali, destinati a successivo recupero/smaltimento tramite ditte autorizzate, vengono raccolti in appositi cassoni scarrabili sistemati in area deputata;

i rifiuti sono quindi fisicamente separati dal suolo e confinati nei cassoni in modo da evitare eventuali percolamenti.

L’aumento del quantitativo di rifiuti non comporterà altro consumo di suolo: le dimensioni delle aree di messa in riserva e di stoccaggio del materiale lavorato/recuperato in attesa di analisi sono sufficienti per accogliere il quantitativo di rifiuti richiesto.

La Ditta avrà cura di effettuare periodica manutenzione degli impianti e delle pavimentazioni. Interverrà prontamente in caso di sversamenti accidentali, di danneggiamento alla pavimentazione o di situazioni anomale.

In base a quanto illustrato si ritiene che gli interventi di progetto abbiano impatto nullo sulla componente suolo.

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Settore Ambiente

3. 3 .2 2 A An na al li is s i i c co om mp po on ne en nt te e a ac cq qu ue e s so o tt t te er rr ra an ne e e e e e s so ot t to t os su uo ol lo o

Come descritto in precedenza sia le aree di messa in riserva dei rifiuti, sia quelle di stoccaggio dei materiali in uscita dall’impianto sono pavimentate e dotate di un sistema di raccolta e trattamento acque a ciclo chiuso. Le acque raccolte vengono inviate ai chiarificatori e riutilizzate negli impianti. L’aumento del quantitativo dei rifiuti stoccabili non comporta alcuna variazione sulle dimensioni delle aree di deposito né sulla tipologia di pavimentazione. Il sistema di trattamento è dimensionato per accogliere anche le acque delle aree di messa in riserva e stoccaggio.

I rifiuti generati durante le operazioni di recupero sono composti dai seguenti materiali:

plastiche, ferro, legno. Tali materiali, destinati a successivo recupero/smaltimento tramite ditte autorizzate, vengono raccolti in appositi cassoni scarrabili sistemati in area deputata;

in questo modo si impedisce che il dilavamento meteorico degli stessi rechi pregiudizi all'ambiente.

In base alle modalità di gestione dell’impianto e a quanto sopra descritto, si possono escludere fenomeni di contaminazione del sottosuolo e delle acque sotterranee.

La Ditta si impegna ad intervenire tempestivamente in caso di sversamenti accidentali, ad effettuare manutenzioni periodiche di tutti gli impianti, a verificare periodicamente l’integrità delle pavimentazioni intervenendo prontamente in caso di rotture, fessurazioni o usure, ed eseguire attente e costanti verifiche sulla conformità dei rifiuti in ingresso (verifica codice CER, analisi, controlli visivi, ecc).

Sarà impegno della Ditta effettuare periodiche pulizie, verifiche e manutenzioni al sistema di trattamento acque.

In base a quanto spora esposto, non essendo presenti forme di immissioni nel sottosuolo o nelle acque sotterranee, si ritiene che l’intervento di progetto non comporterà impatti negativi su acque sotterranee e sottosuolo.

3. 3 .3 3 A An na al li is s i i c co om mp po on ne en nt te e a ac cq qu ue e s su up pe e rf r fi ic ci ia al li i

Il sistema di raccolte e trattamento acque delle aree afferenti all’impianto di recupero rifiuti non pericolosi è un sistema chiuso: le acque raccolte dalle caditoie vengono inviate al chiarificatore e successivamente riutilizzate. L’aumento del quantitativo di rifiuti non comporterà alcuna variazione sul sistema di raccolta e trattamento acque.

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Settore Ambiente

Si ritiene che l’impatto sulle acque superficiali dell’intervento proposto sia nullo.

3. 3 .4 4 A An na al li is s i i c co om mp po on ne en nt te e a ar ri ia a

La ditta è autorizzata alle emissioni in atmosfera per l’impianto di carico automezzi e silos ceneri e leganti presente in cantiere.

L’attività di recupero rifiuti non pericolosi avviene in ambiente aperto diversi metri sotto il piano di campagna. Questa può generare polveri diffuse ma data la localizzazione dell’impianto di recupero si ritiene che non vi siano sostanziali impatti su questa componente ambientale.

La bagnatura delle aree impiantistiche, sia sulla tramoggia di carico sia sui nastri in uscita, la bagnatura dei piazzali ed il lavaggio dei mezzi in uscita dall’area impiantistica rappresentano inoltre una efficace mitigazione al possibile trasporto delle polveri o dei materiali destinati al recupero lungo le vie di accesso all’impianto.

L’aumento del quantitativo di rifiuti trattabili in impianto può comportare un lieve aumento delle polveri diffuse legate soprattutto al transito degli automezzi e alla fase di scarico e movimentazione dei rifiuti. Le strade di accesso al cantiere ed i piazzali sono pavimentati, sono presenti sistemi di bagnatura di strade e piazzali per limitare il sollevamento delle polveri, inoltre è fatto obbligo agli automezzi di procedere a velocità molto limitata.

Si ritiene che i possibili impatti sulla componente aria nella zona dell’impianto siano assai limitati, mentre gli impatti possono considerarsi assolutamente assenti nelle aree abitate limitrofe data la loro distanza dall’impianto, la localizzazione dell’impianto stesso sotto il p.c. e la presenza di siepi lungo il confine.

3. 3 .5 5 A An na al li is s i i c co om mp po on ne en nt te e v vi ia ab bi il li it t à à e e t tr ra af ff fi ic co o

L’impianto è accessibile da nord attraverso Via Martignago e Via Brenta la quale poi consente un facile collegamento alla Strada Feltrina nel centro di Signoressa attraverso un passaggio lungo la Via Schiavonesca Vecchia. La stessa Via Schiavonesca Vecchia consente inoltre l’allacciamento verso Volpago.

A sud Via Belvedere consente un agevole allacciamento alla Strada Feltrina nei pressi

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Settore Ambiente

Si riporta una mappa stradale con le maggiori arterie stradali presenti nell’intorno dell’impianto Superbeton.

La collocazione dell’attività rispetto alla pianificazione stradale ed alla rete viaria disponibile appare idonea.

L’incremento del quantitativo dei rifiuti trattabili in impianto comporterà un aumento del numero degli automezzi in transito da e verso l’impianto.

L’incremento potenziale di traffico si ritiene sia comunque del tutto assorbibile dalle vie di comunicazione date le loro caratteristiche dimensionali delle stesse. Per le analisi e le valutazioni specifiche sul traffico si rimanda alla documentazione già agli atti.

3. 3 .6 6 A An na al li is s i i c co om mp po on ne en nt te e r ru um mo or re e

Le fasi più rumorose dell’attività di recupero rifiuti sono la vagliatura seguite dal carico dei rifiuti nelle tramogge, dal carico dei cassoni dei camion con il materiale recuperato e dalla movimentazione in genere del materiale. I rumori proveniente dall’impianto di

imp.

recupero

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Settore Ambiente

L’attività di recupero dista 170 metri lineari dal primo recettore sensibile (civile abitazione), ed è posta a -15/- 25 metri sotto il piano campagna. Lungo il confine di proprietà della cava è inoltre presente una siepe che mitiga le emissioni di rumore creando una sorta di barriera.

Si ritiene che i possibili impatti sulla rumorosità ambientale nelle ore diurne saranno del tutto accettabili vista la localizzazione dell’impianto e la distanza da civili abitazioni.

170 m

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Settore Ambiente

dall’attuale normativa applicabile nel Comune di Volpago del Montello e Trevignano. Si rimanda alla suddetta Valutazione, già agli atti.

3. 3 .7 7 A An na al li is s i i c co om mp po on ne en nt te e r ri if fi iu ut ti i

I rifiuti non pericolosi che la ditta andrà a recuperare saranno i medesimi che già oggi è autorizzata a recuperare (Decreto n. 276 del 2017 che modifica il Decreto n. 669 del 2013). La messa in riserva dei rifiuti e l’area dove vengono stoccati i materiali trattati in uscita dall’impianto sono pavimentate e dotate di sistema di raccolta e trattamento acque e non subiranno alcuna modifica a seguito dell’incremento dei rifiuti.

Come già oggi accade, i camion con il rifiuto in arrivo e destinato alle operazioni di recupero verranno pesati sulla pesa e portati nell'apposita area di conferimento pavimentata. Prima dello scarico per la messa in riserva, verranno controllati i formulari di accompagnamento per verificare la compatibilità dei codici CER con l'autorizzazione al recupero rifiuti. Una volta verificata la corrispondenza i rifiuti verranno scaricati nelle zone predisposte mantenendoli separati per tipologia.

I rifiuti prodotti durante il funzionamento dell’impianto di recupero, consistenti in plastica, ferro e legno, saranno raccolti, come avviene già attualmente, in appositi cassoni scarrabili.

Per quanto sopra esposto, l’impatto è da considerarsi trascurabile.

3. 3 .8 8 A An na al li is s i i v ve e ge g et ta az zi io on ne e e e f fl lo or ra a

L’impianto è localizzato in una zona priva di un grande valore naturalistico e lontano da aree vincolate o protette come già detto in precedenza. Le aree circostanti hanno al più una valenza naturalistica tipica delle zone agricole tuttavia in parte antropizzate.

L’aumento del quantitativo di rifiuti trattabili non comporterà alterazioni su flora e fauna o danni all’ecosistema.

Durante la normale operatività le emissioni rumorose rispetteranno i limiti fissati dalla normativa vigente (si veda Valutazione di Impatto Acustico).

Per la diffusione delle polveri vale quanto già descritto al paragrafo 2.4: la collocazione dell’impianto a diverse decine di metri sotto il piano campagna, la bagnatura delle aree impiantistiche, dei piazzali e delle strade di cantiere e la presenza della siepe lungo il

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Settore Ambiente

Si ritiene che gli impatti su flora e fauna legati al progetto di aumento del quantitativo dei rifiuti sia nullo.

3. 3 .9 9 A An na al li is s i i s su ul l p pa ae es sa ag gg gi io o e e i im mp pa at tt to o v vi is si iv vo o

L’impianto si trova in un contesto in parte agricolo pesantemente antropizzato per le attività di cava in esso svolte.

Il contorno paesaggistico attorno al luogo in cui si trova l’insediamento è un’area prevalentemente agricola ma caratterizzata da una forte frammentazione a causa dell’edificazione di aree ad uso sia residenziale che industriale. Di recente è stata costruita la superstrada “Pedemontana” il cui sedime si trova qualche centinaio di metri più a nord rispetto alla cava, la sua realizzazione ha comportato un’ulteriore alterazione del paesaggio.

L’impianto di recupero rifiuti si trova nell’area di cava, sotto il piano campagna ed è mascherato dalla siepe posta lungo i confini della cava.

Si ritiene che il progetto di incremento dei rifiuti trattabili in impianto non comporti alcun impatto ulteriore sul paesaggio.

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Settore Ambiente

3. 3 .1 10 0 C Cu um mu ul la ab bi il li it t à à d de e ll l le e a at tt t iv i vi it t à à e e d de ei i p pr ro o ge g et t ti t i

L’attività di recupero oggetto della richiesta di adeguamento autorizzativo è relativa ai rifiuti inerti non pericolosi. All’interno della cava sono svolte anche le seguenti attività:

• Estrazione, lavorazione, lavaggio inerti

• Produzione di calcestruzzo con recupero ceneri

La Ditta ha valutato gli impatti cumulati dell’attività di progetto e delle altre attività presenti in cava. Di seguito si riportano le matrici di valutazione, mentre per l’analisi più dettagliata si rimanda alla documentazione già agli atti.

Matrice 1 – Interazione impatti cumulati tra Attività di Progetto e Attività 1 (Estrazione, lavaggio inerti di cava)

O = Impatto esistente generato da attività in essere + = Aggravio di impatto dato da attività di progetto - = Riduzione di impatto dato da attività di progetto

COMPONENTI AMBIENTALI

ARIA SUOLO ACQUE SUPERFICIALI ACQUE SOTTERRANEE FLORA FAUNA ECOSISTEMA SALUTE LIVELLO SONORO PAESAGGIO FRUIBILITA TERRITORIO VIABILITA

ELEMENTI DI IMPATTO ATTIVITA’ 1 – ESTRAZIONE E LAVAGGIO INERTI Modificazio ne del paesaggio

O O

Modificazio ne del paesaggio ELEMENTI DI IMPATTO ATTIVITA’ DI PROGETTO

Aggravi sul traffico O

+

O +

O +

O +

Aggravi sul traffico

Emissione Polveri O

+

O +

O +

Emissione Polveri

Emissione di fumi Emissione di fumi

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Settore Ambiente

Emissione di Rumori

O +

O +

Emissione di Rumori

Scarichi idrici O O

Scarichi idrici

Produzion e rifiuti solidi

-

-

Produzion e rifiuti solidi

Matrice 2 – Interazione impatti cumulati tra Attività di Progetto e Attività 2 (Produzione calcestruzzo e recupero ceneri)

O = Impatto esistente generato da attività in essere + = Aggravio di impatto dato da attività di progetto - = Riduzione di impatto dato da attività di progetto

COMPONENTI AMBIENTALI

ARIA SUOLO ACQUE SUPERFICIALI ACQUE SOTTERRANEE FLORA FAUNA ECOSISTEMA SALUTE LIVELLO SONORO PAESAGGIO FRUIBILITA TERRITORIO VIABILITA

I IMPATTO ATTIVITA’ 2 – PRODUZIONE ESTRUZZO E RECUPERO CENERI Modificazio ne del paesaggio Modificazio ne del paesaggio I IMPATTO ATTIVITA’ DI PROGETTO

Aggravi sul traffico O

+

O +

O +

O +

Aggravi sul traffico

Emissione Polveri + +

Emissione Polveri

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Settore Ambiente

Emissione di Rumori

+ +

Emissione di Rumori

Scarichi idrici O O

Scarichi idrici

Produzion e rifiuti solidi

-

-

Produzion e rifiuti solidi

Di seguito si valutano gli eventuali impatti ambientali dovuti al cumulo tra il progetto in esame e gli effetti derivanti da altri progetti esistenti e/o approvati nelle vicinanze.

L’effetto cumulo è da intendersi come la somma delle interferenze o sovrapposizioni fra attività produttive presenti in uno stesso contesto territoriale, con conseguente amplificazione degli impatti sull’ambiente o conflitti a danno dell’economia locale e, quindi, delle attività stesse.

Per l’individuazione dell’ambito territoriale da analizzare si è deciso di prende una fascia di 1 Km.

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Settore Ambiente

Dal sito della Provincia di Treviso sono stati cercati progetti/interventi recenti e sottoposti alla procedura di screening VIA o di VIA, sia a livello provinciale che regionale, ubicati nelle vicinanze dell’impianto.

Sono stati individuati i seguenti progetti/interventi:

- Campagna mobile per il recupero dei rifiuti (fresato di asfalto con modeste quantità di rifiuti da costruzione e demolizione) in Via Morganella Ovest – Ponzano.

Tale attività è posizionata a circa 7 Km in linea d’aria dall’impianto di recupero rifiuti oggetto della presente valutazione. Data la distanza si ritiene che non vi sia possibilità di cumulo degli effetti sulle componenti ambientali. Dal punto di vista dell’attività economica inoltre non si ravvedono conflitti in quanto si tratta di una campagna mobile di recupero rifiuti limitata nello spazio e nel tempo.

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Settore Ambiente

- Richiesta di rinnovo dell’autorizzazione alla gestione della discarica per rifiuti inerti denominata “Castagnole” – Paese.

Tale attività è posizionata a circa 6 Km in linea d’aria dall’impianto di recupero rifiuti oggetto della presente valutazione. Data la distanza si ritiene che non vi sia possibilità di cumulo degli effetti sulle componenti ambientali. Dal punto di vista dell’attività economica inoltre non si ravvedono conflitti in quanto si tratta di una discarica, mentre l’attività di progetto è un recupero di rifiuti.

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Settore Ambiente

- Ampliamento discarica per rifiuti inerti denominata “Postumia 2” – Trevignano

Tale attività è posizionata a circa 5,5 Km in linea d’aria dall’impianto di recupero rifiuti oggetto della presente valutazione. Data la distanza si ritiene che non vi sia possibilità di cumulo degli effetti sulle componenti ambientali. Dal punto di vista dell’attività economica inoltre non si ravvedono conflitti in quanto si tratta di una discarica, mentre l’attività di progetto è un recupero di rifiuti.

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Settore Ambiente

- Ampliamento e variazione della cava denominata “Campilonghi” a Montebelluna.

Tale attività è posizionata a circa 7,5 Km in linea d’aria dall’impianto di recupero rifiuti oggetto della presente valutazione. Data la distanza si ritiene che non vi sia possibilità di cumulo degli effetti sulle componenti ambientali. Dal punto di vista dell’attività economica inoltre non si ravvedono conflitti con l’impianto di recupero di rifiuti.

- Modifica impianto di recupero rifiuti metallici non pericolosi, Via Postumia, Ponzano.

Tale attività è posizionata a circa 6 Km in linea d’aria dall’impianto di recupero rifiuti oggetto della presente valutazione. Data la distanza si ritiene che non vi sia possibilità di cumulo degli effetti sulle componenti ambientali. Dal punto di vista dell’attività economica inoltre non si ravvedono conflitti con l’impianto di recupero di rifiuti inerti data la differente tipologia di rifiuti trattati.

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Settore Ambiente

- Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta: la superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta è un’arteria che, al suo completamento, collegherà Montecchio Maggiore (Vi) a Spresiano (Tv) passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso, interconnettendosi a tre autostrade (da ovest:

l’A4, l’A31 e l’A27).

L’asse stradale si sviluppa per complessivi 162 km di cui, 94 di viabilità principale e 68 di viabilità secondaria ed interessa un ampio bacino territoriale di 114 Comuni, 37 dei quali sono direttamente interessati dal tracciato, 22 nella Provincia di Vicenza e 14 nella Provincia di Treviso.

Consentendo la chiusura di un ideale anello che racchiude l’intera area centrale veneta, congiunge l’area vicentina a quella trevigiana, interessando in particolare l’ambito territoriale della valle dell’Agno, tra Montecchio Maggiore e Castelgomberto, e della zona pedemontana veneta, tra Malo e Bassano del Grappa in provincia di Vicenza e tra S. Zenone degli Ezzelini, Montebelluna e Spresiano in provincia di Treviso.

L’opera permette il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

• Garantire un’adeguata risposta alla domanda di mobilità generata dal territorio pedemontano, che risulta essere il più urbanizzato e industrializzato del Veneto;

• Completare la rete viaria di primo livello del Veneto, mettendo a sistema le grandi infrastrutture autostradali e sostenendo lo sviluppo policentrico veneto tramite riordino della maglia infrastrutturale esistente;

• Integrare la rete della grande viabilità nei corridoi europei.

La necessità di realizzare un asse che congiungesse le città sorte ai piedi delle Prealpi venete è sorta fin dagli anni settanta. Poi, negli anni novanta la situazione è diventata critica a causa della progressiva urbanizzazione della campagna veneta e dell’aumento del traffico sull’autostrada A4 Serenissima. Con l’allargamento dell’Unione Europea e l’apertura delle frontiere ad est a metà degli anni 2000 la situazione è ulteriormente peggiorata.

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Settore Ambiente

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Settore Ambiente

La superstrada si trova a circa 1.3 Km dall’impianto di recupero rifiuti. La superstrada consentirà di snellire il traffico nella viabilità secondaria per tanto si ritiene che non vi saranno impatti ambientali negativi legati ai due progetti. L’incremento del quantitativo di rifiuti comporterà un aumento degli automezzi in transito da e per l’impianto, ma come descritto ai paragrafi precedenti, questo non causerà disagi nel complesso viario limitrofo all’impianto, che, proprio per la presenza della superstrada Pedemontana, verrà sgravato di parte del traffico.

Nelle immediate vicinanze dell’impianto di recupero rifiuti non pericolosi, oggetto della presente valutazione, sono presenti attività già esistenti all’epoca della presentazione

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