Units and
Rela,vis,c Kinema,cs
M. Cobal, University of Udine
Quantity Units HE Units SI
Lenght 1 fm 10 -15 m
Energy 1 GeV=10 9 eV 1.602x10 -10 J
Mass 1 GeV/c 2 1.78x10 -27 Kg
h 6.59x10 -25 GeVs 1.055x10 -34 J s
c 2.998x10 23 fms -1 2.998x10 8 ms -1
hc 0.1975 GeV fm 3.162x10 -26 J m
Natural Units = c = 1 Mass 1 GeV Lenght 1 GeV -1 Time 1 GeV -1
1 Volt
- +
U = 1 eV
Units in particle physics
Units in particle physics
Other Units
Due piccoli accorgimenti per fare dei calcoli:
1) ħc = hc/(2π) = 1.055 10 -34 J s × 3 × 10 8 m s -1 = ~ 3. × 10 -26 J m
Come abbiamo visto prima:
1 eV = 1.602 × 10 -19 J
=> 1 J = 1 eV / (1.602 × 10 -19 ) = 0.624 × 10 19 eV
Dunque:
ħc = 3. × 10 -26 J m = 3 × 10 -26 × 0.624 × 10 19 eV m = = 1.9 × 10 -7 eV m = 1.9 × 10 -7 × 10 -6 eV × 10 15 fm = = 1.9 × 10 2 MeV fm ~ 200 MeV fm
N.B. 1fm = 10 -15 m
2) α = e 2 / ħc = 1/137 (costante di struttura fine adimensionale) => e 2 = ħc a = 200 MeV fm 1/137 = 1.44 MeV fm
Relatività speciale
Perchè è necessaria la rela,vità speciale per descrivere le par,celle elementari?
n Perchè le par,celle sono sogge:e a reazioni in cui vengono create o distru:e, pertanto la loro energia di massa fa parte del bilancio energe,co globale
n Perchè in genere le par,celle quando vengono accelerate dagli
acceleratori hanno velocità elevate (v ~ c). In tale situazione la
meccanica classica non è più applicabile.
Einstein (1905):
1) le leggi fondamentali della fisica hanno la stessa forma in tutti i sistemi di riferimento di Lorentz, cioè in moto relativo traslatorio uniforme;
2) la velocità della luce c è indipendente dal sistema di riferimento.
Pertanto non solo le coordinate spaziali si modificano passando da un S.R. all’altro, ma anche quelle temporali: t’ ≠ t poichè c’ = c: un lampo di luce emesso allo stesso istante t 0 =t 0 ’ =0 dall’origine di S.R. e
S.R.’ (O≡O’ a t 0 =t 0 ’ =0), raggiungerà un punto P per i due osservatori a tempi diversi:
c 2 t 2 = r 2 = x 2 + y 2 + z 2 per S.R.
c 2 t’ 2 = r’ 2 = x' 2 + y’ 2 + z’ 2 per S.R.’
La velocità della luce è la massima esistente in natura (pari a circa 300000 Km/s) → Nessuna interazione è istantanea
Trasformazioni di Lorentz
Se il sistema di riferimento S.R.’ si muove parallelamente all’asse z di S.R.
con velocità v= βc, le coordinate rispetto a S.R.’ di un punto dello spazio- tempo sono legate a quelle rispetto a S.R. dalle trasformazioni di Lorentz:
⎟ ⎠
⎜ ⎞
⎝
= ⎛
−
=
=
= z
c - β t γ t'
βct) γ(z
z'
y y'
x
x'
Se differenziamo dx’, dy’ e dz’ e dt’ e ne facciamo i rapporti, che ci forniscono la velocità v 0 ’ del punto P nel sistema S.R.’:
c β v
e β
1 γ 1
:
dove 2 =
−
=
v
0'= d r' dt'
si ottengono le trasformate per le velocità, che nel caso particolare v 0 =c, forniscono c’=c.
N.B. Nel caso particolare v<<c si ha β~0 γ~1 e si ritrovano le trasformate di Galileo (in particolare l’uguaglianza tra i tempi nei due sistemi di
riferimento: t’=t)
Le coordinate spazio-temporali di un punto possono essere considerate come le quattro componenti di un quadri-vettore:
Il vettore x µ è chiamato “vettore controvariante”
Il tensore metrico g µν cosi definito:
g µν = g
µν=
1 0 0 0
0 −1 0 0 0 0 −1 0 0 0 0 −1
"
#
$ $
$ $
%
&
' ' ' '
consente di passare dal vettore controvariante al vettore “covariante” x µ : x µ = ( ct, -x, -y, -z)
x µ = ( ct, x, y, z ) x 0 = ct x 1 = x x 2 = y x 3 = z
{ 1 se ν = σ
0 se ν ≠ σ
dove: g µν g µσ = δ ν σ δ ν σ =
x µ = g µν x ν
Quadrivettori
Le coordinate spazio-temporali del punto in un nuovo sistema che si muove con velocità bc rispetto al precedente sono legate a quelle nel
vecchio sistema dalle trasformazioni di Lorentz, che possono essere cosi riscritte, adoperando una notazione matriciale:
x’ µ = Λ µ ν x ν
⎟ ⎟
⎟ ⎟
⎟
⎠
⎞
⎜ ⎜
⎜ ⎜
⎜
⎝
⎛
−
−
=
γ 0
0 βγ
0 1
0 0
0 0
1 0
βγ 0
0 γ
Λ µ ν c
β v β
1 γ 1
2 =
−
=
Quadrivettori
Per definizione, un insieme A µ di quattro quantità che, nel passaggio tra due S.R. di Lorentz, si trasformi come x µ viene chiamato quadri-vettore.
Anche l’energia e l’impulso formano un quadrivettore:
) βp γ(E
E
E) β γ(p
' p p ' p p '
p x = x y = y z = z − ' = − z
Se il sistema di riferimento S.R. è quello in cui la particella è a riposo, avremo:
p µ = ( E/c, p x , p y , p z ) p’ µ = Λ µ ν p ν
p x = 0 p y = 0 p z = 0 E = m (m=massa a riposo) In un sistema S.R.’ in moto con velocità –β lungo z rispetto ad esso, la particella avrà il seguente quadrimpulso :
p x ’ = 0 p y ’ = 0 p z ’ = γβ m E’ = γ m
Ponendo c = 1, il quadrimpulso diventa : p µ = ( E, p x , p y , p z )
Quadrivettori
Lo scalare di Lorentz è una quantità che rimane invariata per
trasformazioni di Lorentz. Esso è ottenibile dal prodotto scalare tra due quadri-vettori:
A µ = ( A 0 , A x , A y , A z ) B µ = ( B 0 , B x , B y , B z ) A · B = A µ B µ = A µ B µ = g µν A µ B ν =
= A 0 B 0 - A x B x - A y B y - A z B z = = A 0 B 0 - A ⋅ B
Invarianti di Lorentz
s 2 =x µ x µ = g µν x µ x ν = (ct) 2 – r 2 = 0
Quadrato del quadrivettore spazio-tempo di un evento situato in x µ
x=ct x=-ct
PASSATO FUTURO
O x
ct
Il cono luce delimitato dalle rette x=± ct rappresenta la zona di spazio-tempo nella quale un osservatore posto in O (t=0, x=0) può andare nel futuro o dalla quale può essere provenuto dal passato.
Esempi di invarianti di Lorentz
Consideriamo due eventi nello spazio tempo x 1 µ e x 2 µ della cui distanza facciamo il quadrato:
s 12 2 = c 2 (t 1 – t 2 ) 2 – ( r 1 – r 2 ) 2
Se ( r 1 – r 2 ) 2 = c 2 (t 1 – t 2 ) 2 -> i due punti possono essere collegati da un
segnale che si propaga alla velocità della luce, e tra di essi vi può essere una relazione di causa-effetto.
Se i due punti distano in modo tale che: ( r 1 – r 2 ) 2 > c 2 (t 1 – t 2 ) 2 i due punti non potranno mai essere collegati da un segnale, perchè questo dovrebbe propagarsi a velocità superiore a quella della luce, e tra di essi non vi potrà mai essere una relazione di causa-effetto.
Se i due punti distano in modo tale che: ( r 1 – r 2 ) 2 < c 2 (t 1 – t 2 ) 2 ciò significa che i due punti possono essere collegati da un segnale che si propaga a
velocità inferiore a quella della luce, e tra di essi vi potrà essere una relazione di causa-effetto.
Essendo s 12 uno scalare e quindi un invariante, il segno di tale quantità sarà
lo stesso in tutti i sistemi di riferimento
Trasformazioni di Lorentz
• Sistemi di coordinate in moto
S v S’
x x’’
n Contrazione di Lorentz: length reduction with motion
Lenght at rest
Time at rest
Lunghezza a riposo
Vita media a riposo
n Dilatazione dei tempi:
Conseguenza delle trasformate di Lorentz:
gli intervalli di tempo cambiano da un sistema di riferimento all’altro.
Questo è particolarmente evidente nel decadimento di una particella in volo.
Se τ la sua vita media quando essa è a riposo, quando si muove di velocità v decadrà rispetto all’osservatore del laboratorio con una vita media τ’:
τ’ = γ τ
Poichè γ > 1, nel sistema in cui la particella si muove, essa verrà vista decadere dopo un tempo maggiore rispetto alla sua vita media (cioè al tempo di decadimento nel sistema in cui è a riposo).
Consideriamo ad esempio il muone che ha τ = 2.2 µs. Se esso possiede un’energia di 50 GeV, la sua vita media misurata in laboratorio sarà:
τ’ = γ τ = τ E/ (mc 2 ) = τ ×50 GeV/(0.106 GeV) = = 500 τ = 1100 µs =1.1 ms
Dilatazione dei tempi
Esempio:
n Calcolare l’impulso di un pione avente un’energia cinetica di 200 MeV
T = E – m => E = T + m = 200 MeV + 135 MeV = 235 MeV
n Calcolare l’energia cinetica di un protone avente un impulso di 5 MeV/c
E = [p 2 + m 2 ] ½ = [ 5 MeV 2 + (938.56 MeV) 2 ] ½ =
= [ 25. MeV 2 + 88. × 10 4 MeV 2 ] ½ ~ 9.39 × 10 2 MeV
T = E – m = 9.39 × 10 2 MeV - 938.56 MeV = = 0.0133 MeV = 1.33 × 10 -2 MeV
N.B. Poichè (pc)<< mc 2 possiamo anche applicare la formula classica:
T = p 2 / 2m = (5 MeV) 2 / (2 × 938.56 MeV) =
= 25. MeV 2 /(1.877 × 10 3 MeV) = 1.33 × 10 -2 MeV
n Calcolare l’impulso di un kaone avente energia cinetica 1 GeV m = 493.6 MeV/c 2
E = T + m = 1 GeV + 0.493 GeV = 1.493 GeV E = [p 2 + m 2 ] 1/2 →
p 2 = E 2 - m 2 = (1.493 GeV) 2 – (0.4936 GeV) 2 = = 2.229 GeV 2 - 0.244 GeV 2 = 1.985 GeV 2
p = √(1.985 GeV 2 ) = 1.41 GeV/c
Addizione di quadrivettori
) (
) (
) (
)
( k 1 + e p 1 → ν k 2 + l p 2
ν
k
12= ω
12−
k
12= ε
12k 2 2 = ω 2 2 − k 2 2 = ε 2 2
p
12= E
12−
p
12= m
2( ) p
22= E
22− p
22= µ
2( i i )
i
i i i
p E
p
k
k
, ,
=
= ω
* 2
* 2
* 1
*
1 p k p
k +
= +
LAB
CM ( )
( * * )
*
*
, ,
i i
i
i i
i
p E
p
k
k
=
= ω
2
* 1
* 1 2
* 1
* 1 2
* 1
* 1 2
1
1 ) ( ) ( ) ( )
( k p E k p E
s = + = ω + − + = ω +
* 1
*
1 E
s = ω +
*
k
1*
p
1*
k
2*
p 2
θ
*Energia disponibile nel CM
Massima Energia che può essere trasformata in massa
) (
) ( )
( )
( k 1 + e p 1 → ν k 2 + l p 2
ν •
m )
( k 1 ν
) ( k 2 ν
) ( p 2 l s = k ( 1 + p 1 ) 2 = k 1 2 + p 1 2 + 2k 1 p 1 = ε 2 + m 2 + 2 ω 1 E 1 − 2 k 1 p 1 =
= ε 2 + m 2 + 2 ω 1 m ( p 1 =
0, E 1 = m) m s ≅ 2 ω 1
⎟ ⎠
⎜ ⎞
⎝
⎛
1=
12+
12 11
: k , k
k
ε
ω ⎟
⎠
⎜ ⎞
⎝
⎛
2=
22+
22 22
: k , k
k
ε
ω
k
2=− k
11 2
1 ) 2
( k
s
≅ +
= ω ω
s = k ( 1 + k 2 ) 2 = ( ω 1 + ω 2 ) 2 − ( k 1 + k 2 ) 2 = ( ω 1 + ω 2 ) 2
k 1
k 2
Targhetta fissa
Collisionatore
Alle alte energie (masse trascurabili)
Supponiamo che
Alle alte energie (masse trascurabili)
∑
≥
i
m i
s
•
) m ( k 1 ν
) ( k 2 ν
) ( p 2 l
( )
2 1
2
1 2
2 2 1 1
2
2
µ ω
ω ε
≥ +
≅ +
+
= +
=
m m
m m
p k
s
m GeV
m 11
02 . 1
3 . 0 130 , 11 2
2 2
1 − ≅
− ≅
≥ µ ω
m k ,
m k , µ
µ
µ ω
ω ) 2 2
( 1 + 2 ≅ =
= k
s Una coppia di muoni
per conservare il numero leptonico
MeV k = µ = 106
Energia di soglia Somma delle masse nello stato finale Esempio 1: produzione di un muone con un fascio di neutrini su elettroni
Massa del muone
Esempio 2: produzione muoni in urti e+e- (collisionatori)
2
1
p
p P = +
2
0
1
2 2 2 2 2
1 2 1 2
1
= +
= +
+ +
= +
p p
M p
m p
m E
E
M p
m p
m
12+
2+
22+
2=
p p
= in questa parte
2 2
2 2
2
1
p m p
m
M − + = +
2 2 2
2 1 2
1
2
m 2 M m p m
M + − + = (
1 2)
1 2 12 22
m m ( m m ) 2 M m p
M + − + = +
( ) ( ) 2 ( )( ) 4 (
12 2)
2 2
1 2 1
2 2
2 1
2 2 1
4
m m m m M m m m m M m p
M + − + + − + = +
( )
2
2 2 2 2
1 2 2
2 1
2 2 1
4 2
4
2 2
) (
M
m M m
M m
m m
m
p M + − + − −
=
( )
2
2 2 1
2 2
2 1
2 2
2 1
2 2 1
4 2
4
) (
) (
) (
M
m m
M m
m M m
m m
m
p M + − + − + − −
=
( )( )
M
m m
M m
m p M
p 2
) (
)
(
1 2 2 2 1 2 22 2
1
+
−
−
= −
=
• Possibile solo se
• Momento univocamente definito
2
1 m
m M ≥ +
Particella instabile: decadimento a due corpi
2 2 2
2 2
2 2
1 2
1 2
1 m p p E m
E − = = = −
M E
E
m m
E E
= +
+
−
=
2 1
2 2 2
1 2
1 2
2 2 2
1 2
1
1
E m m
E
M − = − +
2 2 2
1 2
2 ME
1+ M = − m + m
−
(
2 12 22)
1
2
1 M m m
E = M + − E
2= 2 1 M ( M
2+ m
22− m
12)
E
1= E
2= 1
2 M
1 2 24
22
1 M m
p
p = = −
E le energie delle due particelle
Allo stesso modo
Per la conservazione del momento, 1 e 2 vanno in direzioni opposte
nel sistema di riferimento in cui M è a riposo. Se m1=m2:
) , 0 , 0 ,
( E p
P =
) ,
(
1 1 , 11
E p
Tp
zP
=
vettore p
vettore P
−
=
−
= 3
4
) ,
(
2 2 , 22
E p
Tp
zP
=
2-vettori
p
TT T
T
p p
p
1
2−
=
≡
E
1= γ ( E
1*+ β p
1z*)
p
1z= γ ( p
1z*+ β E
1*)
p
1T= p
1T*E
2= γ ( E
2*+ β p
2 z*)
p
2 z= γ ( p
2 z*+ β E
2*)
p
2T= p
2T*β = p
E γ = E M
E
2= p
2+ m
2p
2E
2= 1− m
2E
2p
2E
2=1− m
2γ
2m
2= 1−
1
γ
2=1−(1− β
2)=v
2c
2m E = γ
2 2
2
2 2
2 2
) 1
( c mc T mc
m
mc mc
c m c
m E
+
= +
−
=
= +
−
=
=
γ
γ γ
Decadimento a due corpi
Conservazione del momento nella direzione trasversa :
Tra il CM e il laboratorio
m A
m B
m C c .m. frame
Example
E
µE
eDecadimento a due corpi
s = p (
1+ p
2)
2= p (
3+ p
4)
2t = p (
1− p
3)
2= p (
4− p
2)
2u= p (
1− p
4)
2= p (
3− p
2)
23 2 3
1 2
1 2
2 2
3 2
3 2
1 2
2 2
1 2
2 3
2 3 1
2 2
1
) ( ) ( ) 2 2 2
( p p p p p p p p p p p p p p p p p p
u t
s + + = + + − + − = + + + + + + − −
4 3 2
4 2 3 2 1 2
2 2 1 4
3 2
1
p p p p p 2 p p p p 2 p p
p + = + ⇒ + = − + + +
2 4 2
3 2
2 2
1 2
1 4
3 3 2
4 2
3 2
2 2
1
3 2 3
1 4
3 3
3 4
4 2
3 2
2 2
1
3 2 3
1 2
1 2
2 2
3 2
3 2
1 4
3 2
4 2
3 2
1
) (
2
2 2
2 2
2 2
2 2
2
m m
m m
p p p
p p m
m m
m
p p p
p p
p p
p p
p p
p
p p p
p p
p p
p p
p p
p p
p p
p u
t s
+ +
+
=
−
− +
+ +
+ +
=
=
−
− +
+ +
+ +
=
=
−
− +
+ +
+ +
+ +
+
−
= + +
Variabili di Mandelstam
Introduciamo 3 scalari di Lorentz
Vale:
( ) ( 1 2 ) 2
2 2
1 p E E
p
s = + = +
( p 1 0 ) 2 M 2 s = + =
k ,
1 k
, − 2 ,
'3 k
θ
*,
'4 k
−
( )
3 1
* '
2 3 2
1
' 2
' 2
3 1 2
3 2
1
' 2 2
3 1
2 3 1
2 cos
2
2 2
) (
) (
E E k
k m
m
k k k
k E
E E
E
k k E
E p
p t
− +
+
=
= +
−
−
− +
=
=
−
−
−
=
−
=
θ
Θ
*< 90
03 1 '
2 3 2
1
0
m m 2 k k 2 E E
t = + + −
( cos 1 ) 4 sin 2
2
* 2 '
0
* '
0
θ t k k θ
k k t
t
−
=
− +
=
Momento trasferito
Significato di t (lo vediamo nel CMS)
Significato di s: energia disponibile nel centro di massa
Nel caso di decadimento di una particella:
p 1
p 2
p 3
p 4
L’identità delle particelle non cambia tra stato iniziale e stato finale
2 1 2
1 + → +
4 3
2 1
2 2 2
2 2
4 2
1 2
1 2
3
p p
p p
m p
p m
p p
+
= +
=
=
=
=
Quanti invarianti possiamo costruire per caratterizzare l’urto ? In linea di principio sono 16 p i p j i , = j 1 , 2 , 3 , 4
…..ma quattro sono invarianti banali: p = i 2 m i 2
I rimanenti 12 sono in realtà solo sei perché abbiamo che p i p j = p j p i I rimanenti sei sono solo due perché abbiamo 4 condizioni p
1+ p
2= p
3+ p
4Possiamo scegliere le 3 variabili di Mandelstam s,t,u con
222
1
2
2 m m u
t
s + + = +
Collisione Elastica
p 1
p 2
p 3
p 4
p n
...
π
++ p → π
++ p + π
++ π
−− +
−
+ e → µ µ
e
) (inclusiva X
e p
e − + → − +
p n
p p
p
p 1 + 2 = 3 + 4 + ... +
Nel sistema di riferimento del laboratorio, a targhetta fissa (1 incide su 2
a riposo) p
1
= (E
lab, 0, 0, p
lab) p
2= (m
2, 0, 0, 0)
2 4
3 2
2 2 2
1 2
2
1
) 2 ( .... )
( p p m m m E
labp p p
ns = + = + + = + + +
( 3 4 ) 2
2
*
* 4
* 3 2
4
3 .... ) ( .... ) ....
( p p p n E E E n m m m n
s = + + + = + + + ≥ + + +
Si può calcolare nel CM
Collisione Inelastica
Energia di soglia nel centro di massa :
n
thr s m m m
E * = min = 3 + 4 + ... +
E
labm m
m
s =
12+
22+ 2
2[
3 4 2 12 22]
2
) ....
2 (
1 m m m m m
E
labthr= m + + +
n− −
Oppure utilizzando l’energia
cinetica nel sistema del laboratorio:
( )
[
3 4 2 1 2 2]
2
) (
2 ...
1 m m m m m
T
labthr= m + + +
n− +
m 1
E
T lab = lab −
π
++ p → π
++ p + π
++ π
−E nel laboratorio:
Esercizio: calcolare l’ energia cinetica di soglia per la reazione
Diagrammi di Feynman
s,t,u individuano anche differenti tipi di processi di scattering, quando l'interazione comporta lo scambio di una particella intermedia che possiede un momento s, t o u.
canale-s: le particelle 1,2 interagiscono generando una particella intermedia, che decade nelle particelle 3 e 4: unico canale dove scoprire risonanze
canale-t: la particella 1 emette una particella intermedia e diventa la particella 3 dello stato finale, mentre la particelle 2 interagisce con la particella intermedia e diventa 4.
canale-u: canale-t nel quale si è scambiato il ruolo delle particelle 3 e 4.
Esempi cinematici
Osservabili
Massa invariante
Consideriamo il decadimento in volo di una particella.
Supponiamo decada in tre particelle (ma potrebbero essere n) Nel sistema del Laboratorio:
E,
p p
1( E
1, p
1)
=
) , (
3 33
E p
p
=
) , (
2 22
E p
p
=
Gli stati 1,2,3 vengono osservati nello spettrometro Si misura il momento
Si fa una ipotesi di massa in base alla risposta dello spettrometro
m 1 ,
p 1 , m 2 ,
p 2 , m 3 , p 3
Ingredienti :
41
La ricerca dei picchi negli istogrammi di massa invariante:
( p
12m
12p
22m
22p
32m
32)
2( p
1p
2p
3)
2A
+ +
− +
+ +
+ +
Costruisco la quantità : =
Ma questo è uno scalare di Lorentz. Allora posso valutarlo (ad esempio) nel sistema di riferimento della particella che decade:
Che posso scrivere anche : ( ) (
1 2 3)
22 3 2
1