CONSIGLIO NAZIONALE
GRUPPI DI LAVORO 2017
LIBERA PROFESSIONE
• Referenti CC:
Mazzoleni Beatrice,
Schirru Maria Adele
• Componenti:
Abate, Castagnoli,
Forgione, Guandalini,
Scerbo, (Pais Dei Mori)
COLLEGIO PUNTO D’INCONTRO
• Referenti CC:
Stesura Bozza Manuale da parte del gruppo di lavoro nel 2016
Base su certificazione sistema qualità ISO e indicazioni
internazionali su accreditamento professionale.
• Revisione e validazione metodologica da Daniela Gabellini “Direttore Italian Quality Company, Responsabile di Gruppo di Valutazione di Sistemi Qualità nel settore EA 38 (Sanità e Servizi Sociali) certificato da Organismo di Certificazione di Personale OCP (Registrazione CEPAS 126) e con esperienza e competenza in materia di accreditamento e
certificazione in ambito volontario e cogente”.
• Revisione e validazione scientifico-disciplinare da Annalisa Pennini “PhD in Scienze Infermieristiche e Santà Pubblica Università degli Studi di Roma Tor Vergata - Laurea in Sociologa ad indirizzo organizzativo, economico e del lavoro - Specializzata in Management dei Servizi Formativi - Direttore Scientifico FORMAT”.
• Richiesta candidatura forme associate libero professionali per sperimentare lo strumento
• Incontro candidati 9 giugno 2017 con valutazione dei requisiti
• Luglio 2017 definizione partecipanti e attivazione percorso di tutoraggio • Previsto affiancamento di colleghi nelle realtà di esercizio
• Progetto di ricerca con pubblicazione
• Chiusura percorso dicembre ‘17-gennaio ’18
• Valutazione ed eventuali necessità di modifica dello strumento • Divulgazione ai Collegi Provinciali
• Accreditamento quale garanzia per strutture e per cittadino
• Accreditamento per avvicinare i bisogni del cittadino alle risposte professionali
IL MANUALE
L’organizzazione che deciderà di agire secondo i requisiti richiesti dal manuale di accreditamento dovrà orientare la propria strategia al coinvolgimento di tutti i professionisti e allo sviluppo di competenze che permettano di raggiungere i seguenti obiettivi generali:
• attrarre la committenza;
• gestire le risorse umane, tecnologiche e amministrative secondo logiche di efficienza, efficacia, appropriatezza, sicurezza, equità e sostenibilità;
• progettare, gestire e valutare percorsi che tengano conto dei reali bisogni di salute delle persone assistite e promuovano la continuità delle cure;
• adottare un’adeguata documentazione clinico-assistenziale;
IL MANUALE
L’organizzazione che realizzerà i percorsi assistenziali dovrà improntare
l’erogazione delle cure infermieristiche su:
• accoglienza della persona assistita;
• individuazione del team adeguato al soddisfacimento del bisogno di
assistenza della persona, dei suoi familiari e del contesto sociale;
• pianificazione e realizzazione dell’assistenza negli ambiti di competenza;
• integrazione multiprofessionale, laddove sia richiesta;
• monitoraggio costante sulle fasi del percorso, sui risultati attesi e sugli
standard assistenziali,
• individuazione delle criticità sul piano assistenziale e loro risoluzione o
miglioramento;
• valutazione degli outcome assistenziali;
• comunicazione e condivisione degli outcome con la persona assistita;
• implementazione della documentazione in itinere;
CONSIGLIO NAZIONALE
GRUPPI DI LAVORO 2017
Scopo: definire lo stato dell’arte sull’impiego di terminologie
infermieristiche in Italia in ambito formativo e clinico assistenziale così da poter sviluppare politiche e strategie efficaci per rendere visibile
l’assistenza infermieristica e i suoi risultati all’interno del processo di cura.
Obiettivi:
PRIMARIO: Descrivere se e quali terminologie infermieristiche sono
applicate nelle sedi formative e nei setting clinico assistenziali italiani
SECONDARI:
A) Conoscere i modelli concettuali infermieristici e i modelli organizzativi impiegati in ambito formativo e clinico assistenziale.
B) Conoscere la tipologia di documentazione dell’assistenza infermieristica (cartacea, informatizzata, mista) impiegata nella realtà italiana.
Cross sectional survey tra il 16 febbraio 2015 e il 28 febbraio 2016
Somministrazione questionario costruito specificatamente per lo studio in 2 versioni (formazione - organizzazione)
Pre-test a 11 colleghi (4 nord- 3 centro- 4 sud)
Coinvolgimento: Direttori/Coordinatori CdL infermieristica Dirigenti/Direttori professioni sanitarie
Invio questionario tramite indirizzario mail FNC e somministrazione cartacea
Previsto sollecito
CdL Aree di utilizzo di terminologie
standardizzate
Primo studio in Italia a descrivere l’impiego di terminologie infermieristiche standardizzate nella formazione infermieristica e nell’esercizio professionale
Investimento della professione nell’insegnamento e utilizzo delle terminologie allo scopo di documentare con un linguaggio comune e rendere visibile la pratica clinica degli infermieri (aderenza Clark and Lang, 1992; Hogston,1997; Wake et alk,1993)
Utilizzo terminologie nelle DPS (46%) inferiore rispetto alla formazione
(aderente a Thoroddsen et al.,2012)
Utilizzo terminologie nei Cdl (87%) superiore alla media internazionale
Le terminologie infermieristiche standardizzate:
Position Paper
della FNC IPASVI.Prossimamente….
Le terminologie infermieristiche standardizzate:
Position Statement
della FNC IPASVI.CONSIGLIO NAZIONALE
GRUPPI DI LAVORO 2017
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
• Referenti CC:
Pateri Pierpaolo
• Componenti:
Assueri, Baldini,
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
Obiettivo:
➢ Fotografare la situazione dell’agito professionale degli infermieri in contesti “altri” (extra ospedale, poliambulatori, territorio, assistenza domiciliare, ecc.)
➢ Individuare particolari contesti nei quali si rilevano particolari criticità legate all’esercizio professionale.
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
Identificazione delle aree con necessità di focus: ➢ Carceri
➢ Istituti penali minorili ➢ REMS
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
Attività in residenziale e remoto:
➢ Non si è proceduto ad una raccolta sistematica di esperienze per territori ma ci si è avvalsi di questionari inviati per posta elettronica, interviste telefoniche e ricerche.
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
Dai questionari raccolti, dalle interviste telefoniche,
dalle ricerche consultate sull’infermiere in carcere
emerge un quadro molto eterogeneo sia dal punto di
vista del modello assistenziale che del modello
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
Dalle interviste e dai questionari, i più effettuati in Sardegna, in Sicilia, in Emilia Romagna, in Piemonte emerge che le esperienze pregresse degli infermieri operanti in carcere sono molto limitate, spesso gli infermieri che operano in carcere sono neolaureati, o con pochissima esperienza in altri contesti. Viene spesso evidenziato il grande bisogno di formazione specifica per le competenze che rispondano ai bisogni infermieristici del carcere, e questo concorda con la scarsa letteratura presente sull’argomento.
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
Riguardo la formazione, secondo testimonianze raccolte nei questionari degli infermieri intervistati, nelle ricerche consultate si può dedurre che i campi in cui intervenire riguardo la formazione e lo sviluppo delle competenze specifiche per il lavoro in carcere sono i
seguenti:
•Formazione specifica sulle regole e l'organizzazione della sicurezza del sistema penitenziario.
•Formare alla relazione d'aiuto, a persone in grave disagio sociale.
•Formazione continua: creare un percorso per l'infermiere neo inserito, dando
periodicamente degli spazi di riflessione con il coordinatore e con figure di supporto psicologico.
•Formare al lavoro d'equipe e rendere la formazione multidisciplinare e multi professionale.
•Formare alla gestione del gruppo (promozione della salute). •Formare alla gestione dell'urgenza emergenza
•Formare ai principi fondamentali della multiculturalità
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
RSA
Gli intervistati hanno preferito rispondere per iscritto compilando con risposte libere il questionario. Si è cercato quindi di sistematizzare le risposte tabulandole su Excel®. Da una prima analisi si evidenziano le seguenti annotazioni:
L’anzianità media di servizio è di 23,6 anni
L’anzianità media di servizio nella struttura è di 14,6 anni
Circa il 60% degli intervistati arriva all’RSA proveniente dall’Ospedale mentre oltre il 40% ha scelto l’RSA perché vicina a casa
Il 40% è dipendente da cooperativa, un altro 40% è dipendente dalla struttura, mentre il rimanente 20% è libero professionista
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
In oltre l’80% dei casi esiste un coordinatore infermieristico mentre in tutte le strutture la presenza infermieristica copre interamente le 24 ore
Il 75% alla domanda relativa alle attività svolte da come prima risposta “Terapie e medicazioni”
Il 100% degli intervistati ha confermato la stesura di Piani Assistenziali
Individualizzati per ogni utente e nel 75% dei casi attraverso una valutazione multidimensionale con assessment fatto con scale validate
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
•Solo il 25% degli interpellati asserisce che viene fatta educazione sanitaria all’ospite, mentre il 75% di essi dichiara di aver partecipato a iniziative di formazione nei loro confronti da partedell’Ente in materia di organizzazione, regole, ruoli e funzioni delle figure professionali presenti in RSA
•Il 50% degli intervistati conferma che vengono programmate giornate formative sanitarie da parte dell’RSA, mentre solo il 40% afferma che viene effettuata la presa in carico dell’utente •Oltre il 90% riferisce una buona collaborazione con le altre figure professionali, mentre il 100% conferma la presenza di periodiche riunioni d’equipe
•Solo il 30% degli infermieri sentiti ha confermato un efficace collegamento con i servizi sanitari e sociali territoriali da parte dell’Ente
•Il 17% circa degli intervistati riferisce un basso livello di stress, oltre il 30% un livello medio, mentre circa il 50% dice di essere sottoposto a un alto livello di stress. Le motivazioni prevalenti sono il carico di lavoro, i cambiamenti organizzativi, le responsabilità
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
Un rischio legato all’organizzazione dell’assistenza in RSA è rappresentato dall’impiego sempre più frequente della figura di supporto (OSS), alla quale vengono attribuite svariate attività di tipo sanitario con il pericolo di
aggiungerne spesso talune in modo improprio, ovvero attribuibili esclusivamente all’infermiere.
ACSS – ALTRI CONTESTI SOCIO SANITARI
PROPOSTA DI SVILUPPO:
CONSIGLIO NAZIONALE
GRUPPI DI LAVORO 2017
Gruppo
DEMATERIALIZZAZIONE
DEMATERIALIZZAZIONE
Componenti
• Referente Comitato Centrale:
• Progettare un piano di sviluppo per la gestione
elettronica documentale (dematerializzazione dei
procedimenti e digitalizzazione dei documenti e
delle informazioni);
• Identificare nuove applicazioni del programma Albo
per i Collegi e per gli iscritti;
• Progettare nuovo portale Ipasvi e portale standard
per i Collegi.
CRONOPROGRAMMA DEL PROGETTO
2017 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
Attività del progetto
Preiscrizione on-line
Sv
ilup
pi
Prima parte rilascio implementazioni AUN Integrazione sistema autenticazione - AUN Seconda parte rilascio implementazioni AUN
Integrazione pagamenti PagoPA - AUN Integrazione Postaonline - AUN Servizio conservazione sostitutiva Collegi
Nuovo Portale Por ta le Capitolato Gara Assegnazione Primo rilascio Secondo rilascio Terzo ed ultimo rilascio
• Intranet iscritti
• Visualizzazione dati del Profilo
• Visualizzazione Storico Mobilità
• Consultazione Fascicolo Digitale
• Interazione con il collegio (messaggistica)
• Gestione avanzata pagamenti
• Gestione quota iscrizione + oneri (prima iscrizione; oneri)
• Data pagamento
• Modalità del pagamento
• Gestione Liberi professionisti
• Tabella Enti/Associazioni
• Collegamento Ente/Associazione e iscritto
DEMATERIALIZZAZIONE
• Suggerimenti/Miglioramenti (segnalati dai collegi)
• Possibilità di stampare la situazione dei pagamenti dell’iscritto
per anno
• Generazione log per il casellario giudiziale (log con la
cronologia delle richieste e file generato/associato alla
richiesta)
• Casellario giudiziale: se richiesta per data non mettere il flag
• Inserimento/modifica iscritto: inserire in automatico la
cittadinanza Italia se nazione di nascita è Italia
• Inserire una nuova sezione nella scheda dell’iscritto con la
situazione dei pagamenti (solo nella gestione del collegio e
non nel Nazionale)
• stampa delle etichette: aggiungere un “filtro” che dia la
possibilità di poter decidere di escludere dalla stampa gli
iscritti che sono in possesso di un indirizzo di PEC
DEMATERIALIZZAZIONE
• Fascicolo digitale su Albo Unico Nazionale
DEMATERIALIZZAZIONE
• Preiscrizione on-line per nuove iscrizioni
dati anagraficiDEMATERIALIZZAZIONE
• Preiscrizione on-line per nuove iscrizioni
indirizziDEMATERIALIZZAZIONE
• Preiscrizione on-line per nuove iscrizioni
recapitiDEMATERIALIZZAZIONE
• Preiscrizione on-line per nuove iscrizioni
formazioneDEMATERIALIZZAZIONE
• Preiscrizione on-line per nuove iscrizioni
casellarioDEMATERIALIZZAZIONE
• Preiscrizione on-line per nuove iscrizioni
info aggiuntive• Seconda parte rilascio implementazioni Albo Unico
Nazionale
• Integrazione pagamenti PagoPA – Albo Unico Nazionale
• Integrazione Postaonline - Albo Unico Nazionale
• PORTALE STANDARD PER I COLLEGI CON INTEGRAZIONE
NATIVA AL PORTALE IPASVI E AL SISTEMA ALBO
• SISTEMA DI IDENTITA’ DIGITALE SPID INTEGRATA CON IL
PORTALE
• Progetto di conservazione sostitutiva unica per tutti i Collegi
CONSIGLIO NAZIONALE
GRUPPI DI LAVORO 2017
SLOW MEDICINE
• Referenti CC:
➢Contrastare inappropriatezza di azioni e prescrizioni
➢Opportunità di confronto con le altre Professioni sanitarie
Slow Medicine lancia in Italia il progetto FARE DI PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO, come è avvenuto negli Stati Uniti. La spinta all’utilizzo appropriato e senza sprechi delle risorse disponibili non può che partire da una assunzione di
responsabilità da parte dei professionisti della salute e in primo luogo dei medici, in ALLEANZA con pazienti e cittadini
quindi
per gli Infermieri si apre l’opportunità di costruire, attraverso l’analisi dell’esercizio professionale, una ALLEANZA TRA I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE E I CITTADINI,
SLOW MEDICINE
Obiettivi FNC
1.
Individuazione - da parte di ciascuna delle Società scientifiche e
Organizzazioni che aderiscono al progetto, con la
collaborazione di esperti e di pazienti/cittadini, - di una lista di
cinque pratiche (esami diagnostici o trattamenti) che:
· sono molto comuni in Italia
· non apportano benefici significativi ai pazienti ai quali
vengono generalmente prescritte
· possono esporre i pazienti a effetti dannosi
2.
Diffusione di queste pratiche a pazienti e cittadini,
sensibilizzandoli al rischio di eccedere in test e trattamenti ad
alto rischio; all’equivoco che che in sanità, fare meno significa
ottenere di più e al concetto che il medico più competente è
colui che prescrive meno esami
SLOW MEDICINE
Associazioni partecipanti
IPASVI Federazione nazionale Collegi Ipasvi
AICO Associazione italiana di Sala operatoria
AIOSS Associazione italiana operatori sanitari di
Stomaterapia
AIUC Associazione italiana Ulcere cutanee
AIURO Associazione infermieri di Urologia ospedaliera
ANIMO Associazione nazionale infermieri di Medicina
ospedaliera
ANIARTI Associazione nazionale infermieri di Area critica
ANIPIO Associazione nazionale infermieri Specialisti nel