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Prevenzione degli incidenti e norme di primo intervento

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Academic year: 2021

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Tutte le attività lavorative comportano un rischio, per quanto minimo in alcuni casi, di infortunio o di malattia di gravità variabile in base al genere dell’attività stessa. Ogni Paese civile si è dato, nel tempo, norme e leggi non solo per ridurre questo rischio, ma anche per prevenirlo, proteggendo così il lavoratore e, allo stesso tempo, riducendo l’onere finanziario che la comunità deve pagare sotto forma di assistenza agli infortunati, perdita di ore lavorative, pensioni di invalidità ecc., come conseguenza di un danno alla salute del lavoratore.

Prevenzione degli incidenti e norme di primo intervento

Norme antinfortunistiche (d.l. 626/1994)

In Italia, le prime leggi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro furono introdotte nel 1942 nel Codice civile, rese più specifiche negli an- ni Cinquanta e, infine, superate dalle norme antinfortunistiche del Decreto Lgs. 626/94 trasfuso nel Decreto Lgs. 81/08, nel nuovo Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, in coerenza con le direttive della Comunità Europea.

Attualmente, il datore di lavoro non è quindi più solo “debito- re della sicurezza nei posti di lavoro”, ma è responsabile e parteci- pe del processo di miglioramento della sicurezza nei posti di lavo- ro attraverso una periodica valutazione dei rischi (da riportare nel

documento di valutazione dei rischi”) che non fa solo riferimento ai singoli requisiti di sicurezza, ma anche agli aspetti organizzati- vi relativi allo svolgimento dell’attività. Inoltre, è diritto (e dovere) dei lavoratori eleggere un loro rappresentante per la sicurezza che deve essere consultato preventivamente in tutti i processi di valu- tazione dei rischi.

Infortuni sul lavoro

Il verificarsi di un infortunio in ambito lavorativo è, purtroppo, sem- pre presente, per quanto moderne e a norma siano le attrezzature usate, perché il fattore umano influisce notevolmente.

Può essere significativo notare che, statisticamente, sono più soggetti a infortunio i lavoratori anziani (dotati, per l’età, di riflessi meno pronti, e meno prudenti per l’eccesso di sicurezza determi- nato dalla ripetitività e abitudine alle mansioni) e quelli più giovani (per inesperienza).

Se, come previsto dalla legge, il datore di lavoro ha l’obbligo di installare attrezzature e predisporre locali a norma, provvedendo

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alla organizzazione di corsi di formazione per i lavoratori e al con- trollo dell’applicazione delle norme antinfortunistiche, il lavoratore ha, tra l’altro, la responsabilità di osservare le disposizioni di sicu- rezza e di corretto uso dei macchinari, segnalare ogni situazione di pericolo (compresi i malfunzionamenti delle macchine) e parteci- pare ai corsi di formazione.

Oltre agli infortuni che possono avvenire per scarsa attenzione del lavoratore, o addirittura per negligenza, esistono infatti malat- tie professionali causate da ambienti poco salubri: per esempio i fumi della cucina non aspirati all’esterno possono determinare di- sturbi di vario genere all’apparato respiratorio. Altre malattie pos- sono essere prodotte da una particolare sensibilità del lavoratore ad alcune sostanze (per esempio allergie a detersivi).

Nella ristorazione, gli incidenti più frequenti sono le ustioni, i ta- gli e le cadute. Per prevenirli è importante che l’ambiente sia ben illuminato, sufficientemente ampio da permettere il movimento del personale senza intralciarsi e che il pavimento sia pulito da ogni traccia di sporco, in particolare di olio, e perfettamente asciutto.

Ma la prevenzione degli infortuni inizia sempre dalla consape- volezza che la propria e altrui incolumità dipende da alcune regole dettate dal buon senso e da un atteggiamento responsabile:

evitare il consumo di alcolici subito prima e durante il lavoro;

evitare di presentarsi stanchi fisicamente o assonnati;

evitare ogni forma di pigrizia, indifferenza, cattiva o scarsa valuta- zione nel mettere in atto le procedure antinfortunistiche previste.

In particolare:

caricare e scaricare le vaschette, dove si muovono le lame de- gli apparecchi per il taglio, nelle massime condizioni di sicurez- za, usando gli appositi accessori per afferrare, spingere, spostare l’alimento, e usare i guanti protettivi quando bisogna procedere alla pulizia delle lame e delle parti rotanti o taglienti;

provvedere alla pulizia o alla manutenzione ordinaria dei mac- chinari solo quando sono fermi, non sotto tensione elettrica e con l’interruttore portato nella posizione di spento;

non usare cavi elettrici di prolunga o prese multiple (per evitare i cortocircuiti e il rischio di inciampare nei fili);

non toccare mai apparecchiature elettriche o spine con le mani bagnate;

disinserire dalla presa di corrente elettrica le spine stringendone la parte di plastica, evitando di tirare il cavo;

non salire su scatole, sedie o altro per raggiungere un ripiano po- sto in alto;

utilizzare scale stabili, aperte completamente e bloccate con l’ap-

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità “... una percentuale compresa tra il 4 e il 20% di tutti gli incidenti che capitano sui luoghi di lavoro risulta alcol correlata”.

Gli effetti delle sostanze psicotrope (alcol-stupefacenti) amplificano infatti i rischi, tanto che una serie di leggi, alcune risalenti agli anni Cinquanta, limita o vieta l’assunzione di alcol durante il lavoro, in relazione all’attività svolta.

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posito gancio di sicurezza, appoggiate solo su superfici perfetta- mente piane, e non salire o scendere con le braccia ingombre, in equilibrio precario, ma farsi aiutare nel carico e scarico;

gli oggetti pesanti vanno riposti nei ripiani più bassi degli scaffali;

durante gli spostamenti sul carrello, disporre il materiale in modo che non ostacoli la visuale;

usare scarpe dotate di suole antiscivolo;

evitare di muoversi con oggetti pericolosi in mano, in particolare con coltelli che devono sempre essere tenuti con la punta rivolta verso il pavimento e riposti, appena possibile, nella cassettiera o nell’apposito armadietto;

i coltelli, da impugnare e da consegnare sempre solo dalla parte del manico, devono essere usati solo per il loro scopo e mai ab- bandonati in disordine;

durante il loro impiego, i coltelli non devono mai essere tenuti con la lama o la punta rivolte verso di sé;

usare gli appositi guanti antitaglio durante le lavorazioni partico- larmente rischiose (per esempio apertura di ostriche con la pun- ta della lama);

in ambienti relativamente piccoli ma con passaggio continuo di persone, come la cucina, muoversi con particolare attenzione soprattutto se si trasportano liquidi caldi o strumenti appuntiti o taglienti;

avvisare chi opera vicino quando si spostano pentole con liquidi molto caldi e non riporle in alto (rischio di caduta);

non lasciare surriscaldare i manici sulle fiamme e non farli spor- gere oltre il bordo dei piani di cottura (rischio di rovesciamento della pentola), non spostare mai i coperchi caldi dirigendoli verso di sé, ma sempre nella direzione opposta;

usare guanti da forno per infornare e sfornare o per maneggiare pentole calde;

non aggiungere liquidi sull’olio a temperatura di ebollizione (ri- schio di fiammate);

In un locale riservato solo al personale deve essere esposto, ben visibile e vicino al telefono, l’elenco dei numeri telefonici di prima utilità. Il 112 è il numero unico europeo che sarà presto attivo in tutta l’UE, consentendo di chiamare il Soccorso sanitario, la Polizia e i Vigili del fuoco, e che localizza il luogo da cui si effettua la chiamata.

NUMERI DI TELEFONO D’EMERGENZA

Medico ...

Pronto intervento ...

Vigili del fuoco ...

Centro grandi ustionati ...

Centro antiveleni ...

Pronto intervento azienda gas ...

Pronto intervento azienda elettrica ...

Scarpe antinfortunistiche basse con suole antiscivolo.

Guanti antitaglio.

Guanto da forno a manopola.

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i frammenti di bicchieri o di altro materiale in vetro non vanno mai raccolti con le mani, anche se sembrano non taglienti, ma solo con la scopa e la paletta o con uno straccio e poi corretta- mente smaltiti;

le preparazioni non perfettamente protette e coperte (per esem- pio piatti in cottura, verdura da lavare ecc.), se vicine a vetri rotti devono essere eliminate;

insetticidi, solventi, prodotti infiammabili, detergenti vanno con- servati al sicuro, lontano da fiamme o cibo, nel loro contenitore originale e manipolati con prudenza, eventualmente utilizzando guanti di protezione, dopo aver letto le istruzioni e le avvertenze riportate in etichetta;

prodotti innocui se usati da soli, possono dare origine, se utiliz- zati insieme ad altri, a sostanze tossiche e in grado di sviluppare gas pericolosi.

Prevenzione degli incendi

Anche se il locale deve essere provvisto di apposito certificato at- testante che è munito degli accorgimenti atti a prevenire un incen- dio (compresi gli estintori, porte tagliafuoco, rilevatori di fiamma e fumo, dispositivi automatici di illuminazione in caso di blackout elettrico con la segnalazione dei percorsi di fuga ecc.) la prevenzio- ne richiede una serie di comportamenti generali di semplice attua- zione, ma che devono rappresentare una pratica costante:

pulire regolarmente il luogo di lavoro e mantenere sempre effi- cienti impianti e attrezzature;

non lasciare incustodito o in disordine materiale infiammabile (come flaconi di alcol), o torcioni vicino a fornelli accesi;

usare particolare attenzione durante le preparazioni che richie- dono l’impiego di fiamma (chafing dish, lampada ecc.), operan- do a una ragionevole distanza di sicurezza da sé, dal cliente e dai tendaggi;

evitare di far cadere acqua su liquidi oleosi bollenti per non inne- scare fiammate;

non riempire eccessivamente la friggitrice con l’olio che potreb- be traboccare e incendiarsi; una esperienza abbastanza comune è quella, infatti, della pentola con olio molto caldo che si infiam- ma: in questo caso occorre innanzitutto chiudere il gas e, senza spostare il recipiente, coprirlo con un coperchio o un panno ba- gnato d’acqua;

a fine turno o alla chiusura del locale controllare che non siano rimaste fiamme accese (su candele, fornelli ecc.);

Percorso verso l’uscita di emergenza.

Valvola di intercettazione del metano.

Estintore. Porta tagliafuoco.

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permettere di fumare solo nei locali predisposti e controllare che i mozziconi delle sigarette siano spenti durante lo svuotamento dei posacenere;

essere informati sul posizionamento e l’uso di estintori e mezzi antincendio, sulle modalità di attivazione del segnale di allarme antincendio e sulle vie di fuga;

lasciare liberi i passaggi che conducono all’esterno dei locali (uscite di emergenza);

svolgere le periodiche esercitazioni antincendio sotto la guida di personale addestrato;

far controllare periodicamente gli estintori da personale specia- lizzato.

Alcune semplici operazioni di intervento immediato possono sal- vare la vita a più persone (ricordando sempre e innanzitutto che chi interviene deve valutare con attenzione i pericoli connessi):

far allontanare tutte le persone presenti nei locali e avvisare i Vi- gili del fuoco (numero telefonico nazionale: 115);

utilizzare gli estintori in dotazione rivolgendo il getto alla base delle fiamme;

non scendere le scale o percorrere corridoi invasi da fumo o uti- lizzare ascensori;

aprire le porte solo dopo aver controllato che non siano calde per la presenza di fiamme dall’altra parte;

se possibile aerare il locale pieno di fumo aprendo una finestra e stendersi per terra per respirare meglio (il fumo tende a salire), eventualmente coprendosi naso e bocca con un fazzoletto ba- gnato;

usare una tovaglia o una coperta per spegnere abiti in fiamme, avvolgendo con essi il soggetto.

Primo soccorso

La prima regola, per chi interviene a presta- re aiuto a un ferito, è non peggiorare la situa- zione danneggiando ulteriormente l’infor- tunato o se stesso con interventi maldestri.

Applicare le procedure di pronto soccorso adeguate mantenendo la calma e tranquilliz- zando la persona. In tutti i casi dubbi o di una certa gravità, è assolutamente neces- sario far intervenire un’ambulanza attrez- zata, con medico a bordo.

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Ferite da taglio

In attesa dell’intervento del medico o dell’ambulanza, premere con una certa forza e per qualche minuto sulla ferita, usando una garza o, in mancanza, un tovagliolo pulito e ripiegato su se stesso, in mo- do da ostacolare la fuoriuscita del sangue. Se la parte infortunata si trova sul braccio o sulla gamba, tenere sollevato l’arto più in alto rispetto alla posizione del cuore.

Folgorazione

In caso di folgorazione, per prima cosa bisogna disinserire l’inter- ruttore generale o levare la spina dell’apparecchio che ha determi- nato la scarica elettrica. Se ciò non fosse possibile, usare materia- le isolante (manico di scopa, sedia di legno) per allontanare l’infor- tunato dal punto di contatto, appoggiando i piedi su una superfi- cie isolante, come un tappetino di gomma, o salendo su un tavolo.

Chiamare il medico.

Ustioni

Le parti ustionate devono essere raffreddate con acqua o ghiaccio avvolto in un panno sottile e pulito, in modo che il calore non dan- neggi le zone vicine della pelle. Coprire poi le parti interessate con panni puliti (non cotone idrofilo) senza eliminare i frammenti di ve- stito eventualmente rimasti aderenti alla pelle e, in attesa dell’ambu- lanza, rassicurare il soggetto.

Se ha preso fuoco il vestito, spegnerlo con acqua o avvolgere il soggetto ustionato con una coperta o un asciugamano in modo da soffocare il fuoco, e farlo stendere per terra.

Se gli occhi sono stati investiti da una fiammata, non divaricare le palpebre nel tentativo di valutare il grado della lesione, ma coprirli con un tessuto (garza) inumidita con acqua. Se gli occhi sono stati investiti da schizzi di sostanza chimiche, sciacquarli, senza strofinar- li, con molta acqua fatta scorrere a rivolo, non a pressione.

Svenimento

In caso di svenimento provvedere a mettere la persona distesa sul- la schiena, con le gambe sollevate appoggiate a una sedia o a cusci- ni e la testa girata di lato (per evitare che, in caso di vomito, il sog- getto possa soffocare).

Ostruzione delle vie aeree

Se il soggetto è un bambino occorre tenerlo appoggiato con la pan- cia sulle proprie ginocchia e a testa in giù, dando una serie di colpi con il palmo della mano o a pugno chiuso tra le scapole (con forza

Sollevamento degli arti inferiori in caso di svenimento.

Cassetta di pronto soccorso, con garze, bende, forbici, disinfettante ecc. obbli- gatoria in tutti i pubblici esercizi.

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proporzionata all’età del piccolo) per favorire la fuoriuscita del ma- teriale ingerito.

In caso di intervento su un adulto bisogna tenerlo disteso con la pancia su una sedia e la testa verso il basso e procedere come spiegato precedentemente. Se questa manovra non dovesse otte- nere successo sarà necessario afferrare la persona da dietro facen- do una serie di 5-6 pressioni dal basso verso l’alto con una mano chiusa a pugno tra l’ombelico e lo sterno e l’altra che stringe il pol- so della prima.

Respirazione bocca a bocca

Dopo alcuni infortuni o crisi cardiache può verificarsi l’arresto del- la respirazione.

Naturalmente per prima cosa bisogna controllare se si è real- mente in assenza di respirazione, avvicinando il nostro orecchio alla bocca e al naso dell’infortunato e ascoltando i rumori prodotti dall’uscita dell’aria. Si osserverà anche la gabbia toracica per vede- re se ci sono movimenti.

Premendo molto leggermente due dita sul lato del collo, sotto l’angolo della mandibola, si rileverà poi la presenza o meno delle pulsazioni arteriose. Solo nel caso l’infortunato non respirasse, ma in presenza di pulsazioni, in attesa del medico o dell’ambulanza si potrà eseguire la respirazione bocca a bocca.

Manovra antisoffocamento.

Respirazione bocca a bocca

Stendere il soggetto sulla schiena, al- lentargli abiti o cinture troppo stretti, mettersi al suo fianco.

Con una mano premere leggermen-

te la fronte verso il basso e con l’altra, tra nuca e collo, spingere verso l’alto, in modo che la testa sia leggermente ri- volta indietro.

™ Ripetere la manovra per 15-20 volte al minuto, dopo che la gabbia toracica del soggetto si è abbassata (svuotata del- l’aria contenuta nei polmoni).

™ Chiamare il medico o l’ambulanza (nu- mero telefonico nazionale118 o, quan- do sarà attivo, il 112, numero unico eu- ropeo per le emergenze).

Tenendo con una mano il mento leg- germente sollevato e con l’altra strin- gendo il naso dell’infortunato (in mo- do che non esca aria), appoggiare le proprie labbra su quelle dell’infortuna- to, eventualmente coprendole con un fazzoletto sottile, e insufflare aria prece- dentemente inspirata, controllando che la gabbia toracica del soggetto si alzi.

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È sempre opportuno non trascurare una lesione agli occhi, anche se può apparire non grave:

• non mettere mai nell’occhio collirio o altro se non su indicazione medica;

• coprirlo con una compressa di garza sterile fissata al viso con una benda;

• bendare entrambi gli occhi per evitare che eventuali stimoli sull’occhio sano producano di riflesso un movimento anche in quello malato;

• se la lesione è dovuta a una sostanza irritante, prima di bendare l’occhio lavarlo con molta cura, facendo scorrere delicatamente dell’acqua fresca nell’angolo interno dell’occhio e verso l’esterno, sbattendo ripetutamente le palpebre ed evitando che l’acqua di lavaggio con i residui della sostanza irritante bagni l’occhio sano.

La cartellonistica di sicurezza

Oltre alla planimetria del locale che indica i percorsi e le vie di fuga in caso di incendio, nei punti dove può sussistere un pericolo o la necessità di segnalare una particolare situazione, si possono trova- re cartelli facilmente interpretabili:

di forma triangolare per indicare il genere di pericolo;

di forma circolare e di colore rosso per indicare il tipo di divieto;

di forma circolare con fondo azzurro per indicare un obbligo;

di forma quadrata e di colore rosso per indicare strumenti utili a dare l’allarme o per intervenire dove è originato l’evento;

di forma quadrata e di colore verde per indicare ripari, uscite, punti di soccorso.

Acqua non potabile Vietato fumare

Divieto di accesso a persone non autorizzate

DIVIETO

PERICOLO OBBLIGO EMERGENZE UTILITÀ

Passaggio obbligatorio Calzature di sicurezza

obbligatorie

Scala Lancia antincendio

Estintore

Pronto soccorso Uscita d’emergenza

Frecce di direzione

Sostanze corrosive Bassa temperatura

Materiale infiammabile o alta temperatura

Guanti di protezione obbligatori

Lavaggio di emergenza degli occhi.

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