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Carpinato, Caterina: review of: Mara Nardo, Maria e Spiridione Petrettini. Contributi allo studio della cultura italo-greca tra fine del dominio veneto e Restaurazione, Padova: Cleup, 2013, in: Il

Mestiere di Storico, 2014, 2, p. 279,

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Il mestiere di storico, VI / 2, 2014

i libri del

2013 / 2 - monografie 279

Mara Nardo, Maria e Spiridione Petrettini. Contributi allo studio della cultura italo-greca tra fine del dominio veneto e Restaurazione, prefazione di Manlio Pastore Stocchi, Padova, Cleup, 292 pp., € 24,00

Il volume, focalizzato su una sezione della storia culturale di Venezia che negli ultimi tempi sta conoscendo una nuova stagione di studi, è costituito da una parte introduttiva ed una seconda con cospicua e preziosa documentazione di fonti (ma non risulta essere stata consultata la bibliografia in lingua greca). Il primo capitolo è dedicato ai «Veneziani e agli Jonii nel declinare della Serenissima: un poema ritrovato di Luigi Carrer dedicato alla letterata corfiota Maria Petrettini»; segue un cenno fin troppo stringato su «Corfù e Venezia»; quindi alcune considerazioni su testi letterari del periodo. Il secondo capitolo è dedicato alla giovinezza dei fratelli Maria e Spiridione Petrettini, ai loro rapporti con i cugini Mario Pieri e Isabella Teotochi Albrizzi, ma anche con una personalità quale Melchiorre Cesarotti. Sono gli anni successivi alla fine della dominazione veneziana dello Ionio, in seguito all’arrivo di Napoleone. Nel trambusto politico e culturale i giovani Petrettini, ancora imbevuti di graziosità settecentesche, si impegnano nella composizio- ne letteraria e nella ricerca storica e archivistica. Maria, qualche anno prima di Isabella, inizia a comporre biografie e «ritratti» (rimasti però inediti: si pubblicano in appendice quelli di Mario e Teodoro Pieri). Il terzo capitolo è incentrato su Spiridione Petrettini e il neoclassicismo. Il quarto capitolo vede di nuovo in scena Maria, frequentatrice assidua di poeti: ebbe un buon rapporto con Cesarotti, mentre con Monti e Pindemonte mantenne contatti più formali; Foscolo, invece, non nutrì particolare simpatia nei suoi confronti.

Una relazione intensa esistette invece fra Maria e il cugino Mario Pieri, documentata da componimenti poetici e un carteggio segreto (ci si sarebbe aspettati qualche nota sui personaggi citati, in particolare su Giorgio Mocenigo e soprattutto su Giovanni Antonio Capodistria). Sarebbe stato forse opportuno far riferimento ad un’opera coeva in italiano, il saggio di Ermanno Lunzi, Della Repubblica Settinsulare libri due (Bologna 1863), stru- mento storico fondamentale per la ricostruzione del contesto. Segue infine un capitolo su Maria in Italia: l’a. si sofferma su alcune delle imprese letterarie della Petrettini, quali la Vita di Cassandra Fedele. Particolarmente interessante è la corrispondenza con A. Musto- xidis (p. 69, n. 46, ma davvero troppo ridotte e poco documentate sono le informazioni su Mustoxidis, il quale, come è noto, aveva contribuito in maniera considerevole alla traduzione dell’Iliade di Vincenzo Monti). I rapporti di Maria con il mondo intellettua- le italiano (in particolare con Luigi Carrer, ma anche Emanuele Cicogna, Bartolomeo Gamba, Giustina Renier Michiel) sono abbastanza ben tratteggiati. La sezione dedicata ai documenti inediti qui recuperati è senz’altro utile per lo sviluppo degli studi in un’area ancora non sufficientemente indagata, per cui sono necessarie competenze interdiscipli- nari italo-greche.

Caterina Carpinato

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