4.5 Rapporto con l’Italia
Superata la lunga parte dedicata alle norme e regolamenti ai quali le aziende farmaceutiche devono sottostare, torniamo ad occuparci più nello specifico delle “nostre” 3 realtà imprenditoriali e del loro rapporto con l'Italia. Fin dall'inizio, ho evidenziato la scelta di imprese italiane, ma con sede geografica e strategica in Spagna e più esattamente nell'area di Barcellona. Il titolo stesso della mia dissertazione è, non a caso, Comunicare in un mercato estero. Le imprese che ho visitato sono realtà molto ben radicate nel territorio, dove la presenza italiana è, a dire il vero, molto poco percepita. Delle 3, solo la Bama-Geve Wassermann ha un direttore italiano – il Dottor Germano Natali – e i dipendenti sono spagnoli/catalani nella quasi totalità. L'influenza italiana, quindi, non è nell'aria che si respira ma nelle fondamenta. Il controllo decisionale da parte dell'azienda “madre” italiana è piuttosto marginale, essendo le 3 aziende enti indipendenti con ramificazioni proprie. L'addetta al Marketing di Bama-Geve Wassermann così schematizzava i prodotti del loro portfolio con rispetto a quello italiano: prodotti “indigeni” spagnoli, prodotti “gemelli” di quelli italiani ma con nome differente (per esempio, Normix che in Spagna si chiama Spiraxin) e prodotti “gemelli” con lo stesso nome. Tuttavia, l'autonomia dipende anche dalla grandezza della filiale estera. Abbiamo già visto che la sede di Bama-Geve Wassermann a Barcellona conta con soli 20 dipendenti, quindi, questa per esempio ha l'autorizzazione ad organizzare eventi medici solamente sul territorio nazionale, mentre per il resto del mondo le decisioni provengono esclusivamente dalla sede centrale italiana. Visto il suo essere nativo italiano, è il direttore Natali colui che si occupa principalmente della comunicazione sede italiana-sede spagnola. La dipendente ci teneva a farmi presente, però, che l'autonomia della sede di Barcellona deriva anche dalla consapevolezza dei dirigenti italiani della diversità del mercato farmaceutico spagnolo rispetto al loro.
Nel caso della Menarini, la responsabile delle Relazioni Istituzionali mi diceva che ogni area aziendale di Menarini Spagna è relazionata con la sua corrispettiva italiana. Essendo la sede centrale italiana di grandi dimensioni, è stato predisposto un apposito dipartimento che si occupa delle relazioni
internazionali con le varie sedi sparse per il globo. «È importante, comunque, tenere ben presente che le compagnie fanno oggi generalmente lanci di prodotti e/o campagne a livello europeo», sosteneva la dottoressa, aggiungendo che anche i progetti di ricerca sono sempre più europei. «Si pensi per esempio», continuava sull'argomento, «alla regolazione in campo farmaceutico: FARMAINDUSTRIA si autoregola su molti aspetti proprio come fanno le sue corrispettive negli altri paesi del mondo, ma il quadro di riferimento per le aziende europee è l'EFPIA, impegnato per esempio affinché la comunicazione medica non sia corrotta». La ricerca di Menarini in Europa così si organizza: sedi tedesca e spagnola ormai non più, come in passato, centri di discovery di nuove molecole e discovery unicamente realizzata nel centro Menarini di Roma.
La relazione di Zambon Spagna con Zambon Italia viene fuori, per esempio, ogniqualvolta la prima realizza ed approva il cosiddetto plan, necessitando in ultima istanza il sì di Zambon Group Italia. Da parte sua, poi, Zambon Spagna ha il controllo della vicina filiale portoghese. Per tutto il resto, però, l'autonomia è praticamente totale.
