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SCSD-SD, le associazioni giudicano "positivo" il negoziato per l’ingresso della Turchia in UE

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Academic year: 2022

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Sustainable Civil Society Dialogue for Sustainable Development E-report

Risultati della raccolta dati in Italia e in Turchia

L’Attività A.1.3 – Data Collection del progetto Sustainable Civil Society Dialogue for Sustainable Development – SCSD-SD è stata portata avanti da entrambi i partner – Kyoto Club in Italia e Çevreci Enerji Derneği in Turchia – nei mesi da giugno a settembre, come previsto nel piano delle attività, avendo anche testato il livello di conoscenza, in merito alle politiche UE in materia ambientale, delle organizzazioni della società civile identificate in Turchia durante l’attività A.1.2 – Monitoring, concretizzatasi nel Monitoring Workshop tenuto a Smirne il 12 settembre 2019.

Seguendo le indicazioni della strategia di comunicazione definita dai partner all’inizio del progetto – e come previsto dal testo approvato – è stato identificato un target di 50 organizzazioni in Turchia e 50 in Italia. Il numero finale raggiunto è stato di 59 organizzazioni per l’Italia e di 94 per la Turchia.

La qualità del campione è molto varia: sia in Turchia che in Italia i partecipanti riflettono l’ampio spettro di azione definito nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, incluse le dimensioni ambientali, economiche e sociali.

L’elevato numero di organizzazioni a Smirne è stato raggiunto grazie al lavoro di comunicazione da parte dei Colleghi Çevreci Enerji Derneği a al grande successo del Monitoring Workshop. Anche in Italia, dove non è stato organizzato alcun evento specifico per la raccolta dati, il numero di organizzazioni partecipanti è molto interessante, anche da punto di vista qualitativo: la maggior parte ha infatti compilato spontaneamente il campo Altro disponibile nelle domande 3 e 4.

Per una valutazione ed un’analisi più efficaci, è stato deciso di porre le stesse domande sia ai partecipanti italiani che a quelli turchi, per poi comparare le risposte.

Queste ultime sono state raccolte e analizzate usando grafici intuitivi, con l’intento di presentare una visione d’insieme il più chiara possibile. I commenti aggiuntivi alle domande 3 e 4 sono stati raggruppati per tematica: la nostra opinione è che il risultato finale generato sia molto interessante.

Nella pagina successiva è riportato il questionario presentato.

(2)

Questionario

Gentile partecipante,

la preghiamo di compilare quanto segue: si tratta di alcune domande utili per la base dati del progetto. Il questionario è anonimo. Le chiediamo la cortesia di indicare il suo ente di appartenenza.

1. Qual è la sua opinione in merito al processo di allargamento dell’Unione Europea (UE)?

Pessima  Negativa  Positiva  Molto positiva 

2. Come considera il negoziato per l’ingresso della Turchia nella UE?

Assolutamente inutile  Poco utile  Utile  Molto utile 

3. Di che cosa secondo lei la Turchia avrebbe bisogno per finalizzare l’ingresso nella UE? (Massimo 2 risposte)

Un’economia più competitiva  Più sviluppo sostenibile 

Maggiori scambi e contatti con i Paesi UE 

Investimenti più decisi per le fonti di energia rinnovabile e l’efficienza energetica  Altro (specificare) 

__________________________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________________________

4. Quali sono le barriere principali alla Turchia Stato Membro della UE? (Massimo 2 risposte) La lingua 

La religione 

Le politiche sui migranti 

La mancanza di una strategia a lungo termine per la de carbonizzazione dell’economia  Altro (specificare) 

__________________________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________________________

Ente:

Grazie per la collaborazione

(3)

3

Risultati:

Domanda 1: Qual è la sua opinione in merito al processo di allargamento dell’Unione Europea (UE)?

Organizzazioni Turchia:

10,8%

15,1%

56,8%

17,3%

1. Pessima

2. Negativa

3. Positiva

4. Molto positiva

(4)

4

Organizzazioni Italia:

Mentre le risposte “positiva” e “molto positiva” raggiungono all’incirca la stessa percentuale, per

“negativa” e “molto negativa” quella delle organizzazioni italiane risulta più bassa: 11,3% contro il 25,9% per la Turchia.

Il risultato più significativo è evidentemente il fatto che la fiducia in un impatto positivo del processo di allargamento dell’UE sia confermato dalla maggior parte delle organizzazioni partecipanti in entrambi i Paesi.

0,0%

11,3%

54,8%

33,9%

1. Pessima

2. Negativa

3. Positiva

4. Molto positiva

(5)

5

Domanda 2: Come considera il negoziato per l’ingresso della Turchia nella UE?

Organizzazioni Turchia:

5,8%

19,4%

34,5%

40,3%

1. Assolutamente inutile

2. Poco utile

3. Utile

4. Molto utile

(6)

6

Organizzazioni Italia:

In questo caso la percentuale di risposte positive/negative – “utile” + “molto utile” - è all’incirca la stessa: 74,8% di positive per le organizzazioni turche, 77,5% per quelle italiane. Il risultato, secondo la nostra opinione, è notevole: in fase di scrittura del progetto, uno degli obiettivi era il miglioramento della comprensione reciproca e lo scambio bilaterale riguardo a problematiche comuni per superare stereotipi e percezioni erronee; da questi primi risultati, la grande maggioranza delle organizzazioni partecipanti è in generale favorevole all’ingresso della Turchia nell’UE.

Chi ha compilato il questionario dall’Italia ha chiaramente espresso l’interesse a comprendere meglio un paese complesso come la Turchia: i cambiamenti climatici, in particolare, si sono dimostrati un catalizzatore importante per il dialogo – il Mediterraneo è una delle aree più colpite

1,6%

21,0%

58,1%

19,4% 1. Assolutamente

inutile

2. Poco utile

3. Utile

4. Molto utile

(7)

7

a livello globale

1

e la Turchia e l’Italia si trovano ad affrontare problemi simili – come è stato poi dimostrato anche dai Civil Society Dialogue meetings organizzati successivamente a Roma e a Smirne.

1

https://ec.europa.eu/jrc/en/science-update/worrying-effects-accelerating-climate-change-

mediterranean-basin

(8)

8

Domanda 3: Di che cosa secondo lei la Turchia avrebbe bisogno per finalizzare l’ingresso nella UE? (Massimo 2 risposte)

Organizzazioni Turchia:

15,2%

0,0%

20,3%

24,6%

1. Un'economia più competitiva

2. Più sviluppo sostenibile

3. Maggiori scambi e contatti con i Paesi UE

4. Investimenti più

decisi per le fonti di

energia rinnovabile e

l'efficienza energetica

(9)

9

Organizzazioni Italia:

La risposta Investimenti più decisi per le fonti di energia rinnovabile e l’efficienza energetica è stata scelta da circa la stessa percentuale sia in Turchia che in Italia.

La Turchia negli ultimi 10 anni ha accelerato significativamente sugli investimenti nelle rinnovabili. Con il cambio di normativa sugli investimenti in fonti rinnovabili e con la revisione della legislazione in merito agli impianti di generazione di energia, nei tempi più recenti si è registrato un aumento nell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Considerando però il grande potenziale della Turchia in merito, gli investimenti sulle fonti rinnovabili dovrebbero essere decisamente potenziati, e questo è il motivo per il quale la risposta Investimenti più decisi per le fonti di energia rinnovabile e l’efficienza energetica è stata scelta dal 24,6% delle organizzazioni

5,6%

36,6%

31,0%

26,8%

1. Un'economia più competitiva

2. Più sviluppo sostenibile

3. Maggiori scambi e contatti con i Paesi UE

4. Investimenti più

decisi per le fonti di

energia rinnovabile e

l'efficienza energetica

(10)

10

turche. Uno degli obiettivi del progetto è migliorare tra le organizzazioni della società civile la preparazione sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica.

Abbiamo notato anche che la percentuale di coloro che hanno scelto Maggiori scambi e contatti con i paesi UE è più alta in Italia che in Turchia – 31% contro 20,3% - a conferma di quanto scritto in precedenza riguardo il grande interesse per la Turchia dimostrato dalla società civile italiana coinvolta.

Da sottolineare anche la percentuale molto più elevata data dalle organizzazioni turche a

un’economia più competitiva: 15,2% contro 5,6%. La nostra analisi è che l’instabilità economica

che la Turchia sta affrontando nell’ultimo periodo non è molto nota in Italia, dove invece viene

dato molto risalto agli investimenti sul gas naturale e sui combustibili fossili, cosa che

spiegherebbe in parte la percentuale più elevata data a Più sviluppo sostenibile da parte delle

organizzazioni italiane. Dall’altro lato, anche i partecipanti turchi probabilmente non sono al

corrente della crisi economica che sta ancora attraversando l’UE, colpendo in particolare l’Italia

e i paesi del Mediterraneo: le organizzazioni italiane non considerano l’economia UE così

competitiva, o almeno ritengono una strategia a lungo termine sullo sviluppo sostenibile più

rilevante ai fini dell’ingresso nella UE.

(11)

11

Question 4: Quali sono le barriere principali alla Turchia Stato Membro della UE? (Massimo 2 risposte)

Organizzazioni Turchia:

15,1%

31,6%

30,7%

14,6%

1. La lingua

2. la religione

3. Le politiche sui migranti

4. La mancanza di una

strategia a lungo

termine per la de-

carbonizzazione

dell'economia

(12)

12

Organizzazioni Italia:

In fase di definizione delle domande, questa era stata immaginata come la cartina di tornasole per cercare di capire se, e quanto, le differenze socioculturali siano considerate delle barriere da parte della società civile turca e italiana.

La religione e le politiche sull’immigrazione sono state le risposte più selezionate da entrambe le parti.

La prima era di facile previsione visto che, secondo l’opinione di molti, il principale ostacolo all’inizio dei negoziati tra la Turchia e l’UE – circa 20 anni fa - fu il dibattito sulle “radici cristiane”

dell’UE: il riferimento era presente infatti nella bozza di Costituzione UE presentata all’inizio degli anni 2000. Nonostante sia stato poi rimosso dal Trattato di Lisbona del 2009 – con un aspro confronto all’interno della società civile europea - dove il progetto di una comune Costituzione

1,8%

32,7%

32,7%

32,7%

1. La lingua

2. la religione

3. Le politiche sui migranti

4. La mancanza di una

strategia a lungo

termine per la de-

carbonizzazione

dell'economia

(13)

13

europea venne definitivamente abbandonato, la prima introduzione risale proprio allo stesso periodo in cui si iniziava il dibattito in merito ai negoziati con la Turchia, e per una parte rilevante della società civile italiana questo è ancora un problema.

Inoltre, la cosiddetta “fear of Islam” che negli ultimi anni ha attanagliato l’Europa – a causa sia della massiccia macchina di comunicazione mossa in tal senso sia del grande impatto che ha avuto sulla società civile la “strategia del terrore”, dall’attentato alle Torri Gemelle del 2001 in avanti – ha avuto anche un ruolo nella creazione di questo ostacolo.

Infine, la posizione delle donne nei “paesi musulmani” è vista anch’essa come un grande ostacolo da parte UE: questo potrebbe essere, secondo noi, uno dei grandi punti di forza del progetto, dato che la generalizzazione quando si affronta il tema Islam è molto comune e la Turchia è sempre stata un grande laboratorio da questo punto di vista.

Tra i paesi di religione islamica la Turchia è uno di quelli dove il discorso legato ai principi democratici e alla laicità dello stato è stato affrontato da tempo: il 67,3% delle organizzazioni turche non crede che la religione sia uno dei problemi principali per l’ingresso nella UE, e questo è un segnale incoraggiante.

Riguardo invece alle politiche sull’immigrazione, potrebbero rappresentare in futuro più un

punto di incontro che un ostacolo: sia la Turchia che l’Italia si trovano ad affrontare importanti

movimenti migratori, dalla Siria e dell’Africa centrale e settentrionale. Le preoccupazioni

espresse dalla società civile per entrambe le parti sono in generale le stesse, così come i pregiudizi

diffusi.

(14)

14

Come già scritto, molti tra i partecipanti hanno aggiunto commenti e suggerimenti sfruttando la sezione Altro: un riepilogo grafico delle risposte, raggruppate per tematica, è rappresentato nelle pagine seguenti.

Altro – Domanda 3 (bisogni):

Organizzazioni Turchia:

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

1. Democrazia e diritti umani

6. Giustizia e indipendenza della magistratura

5. Educazione e uguaglianza

sociale

4. Legislazione inadeguata e da

aggiornare

2. Più supporto all'innovazione

3. Bloccare la

fuga di cervelli

(15)

15

Organizzazioni Italia:

Da queste risposte – aggiunte spontaneamente – è molto evidente come per le organizzazioni coinvolte il bisogno più importante sia la democrazia e il rispetto dei diritti umani. Il fatto che queste siano le tematiche di gran lunga più citate dimostra come i partecipanti sia dall’Italia che dalla Turchia siano interessati alla situazione politica turca e come questa rappresenti una grande preoccupazione anche da parte delle organizzazioni di Smirne.

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

Maggiore attenzione e rispetto per i diritti umani e

civili

Sviluppare una cultura democratica e

libertà di espressione

Rispetto delle minoranze e

inversione autoritarismo

Migliorare posizione delle

donne

Rafforzare i rapporti con gli

stati membri per la libera circolazione delle persone - meno difficoltà ad ottenere un

visto

Legislazione E' l'UE che

dovrebbe

rafforzare

prima gli aspetti

di convergenza

al suo interno

(16)

16

Altro – Domanda 4 (barriere):

Organizzazioni Turchia:

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

35,0%

40,0%

(17)

17

Organizzazioni Italia:

La mancanza di democrazia appare essere anche una delle principali barriere. Altri rilevanti riscontri:

Dalle organizzazioni turche:

- La struttura socioculturale (popolazione, livello di educazione/cultura).

- L’adattamento agli standard UE.

Dalle organizzazioni italiane:

- La perdita di laicismo – legata a quanto già detto in merito alle domande 3 e 4: la Turchia è sempre stata vista da parte UE – con interesse e speranza - come un grande laboratorio per un Islam laico.

- Il basso rispetto per le minoranze.

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

35,0%

Derive totalitarie

Perdita dello stato laico

Scarso rispetto minoranze

etniche

Radicale cambiamento nelle politiche governative

Pochi scambi culturali

Eurocentrismo, xenofobia, proposta UE poco decisa 20

anni fa

Il terrore europeo per

l'Islam

(18)

18

Da entrambe le parti si dà importanza alla “attitudine negativa” da parte degli Stati Membri dell’UE: alcuni dei partecipanti italiani menzionano esplicitamente la debole proposta avanzata per l’ingresso della Turchia circa 20 anni fa.

Con riferimento agli obiettivi del progetto, in entrambi i paesi è stato riscontrato un significativo interesse nella costruzione del dialogo, come stanno dimostrando anche le altre attività portate avanti.

Minore rilevanza, rispetto a quanto immaginato in fase di scrittura, sembrano invece avere percezioni sbagliate e pregiudizi. In ogni caso, la generalizzazione è sempre un rischio concreto, e un paese così ricco di differenze sociali e culturali come la Turchia è un’opportunità per incoraggiare una valutazione più realistica da parte della società civile europea.

Guardando invece alle risposte da parte delle organizzazioni di Smirne, l’opinione generale è

positiva rispetto all’ingresso nella UE. Con ulteriori passi verso la democrazia le ultime perplessità

da parte della società civile italiana/europea dovrebbero essere fugate. Ci sono ancora molte

carenze da parte della Turchia sulla strada per l’ingresso nella UE; tuttavia, si spera che vengano

superate nel breve futuro.

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