• Non ci sono risultati.

La settimana di un medico di famiglia

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "La settimana di un medico di famiglia"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

d i a r i o a m b u l a t o r i a l e

30 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 8 - novembre-dicembre 2017

La settimana di un medico di famiglia

Lunedì

Cerchiamo di avere uno studio curato, at- trezzato ed accogliente. La sala d’attesa è ben arredata, i pazienti aspettano ascol- tando musica e leggendo riviste sem- pre nuove. Quando chiudiamo lo studio, spesso le riviste sono strappate, ci sono carte di caramelle sul pavimento, gomme da masticare attaccate alle sedie e il ba- gno in condizioni indecenti. Sono dettagli che esprimono la mancanza di considera- zione per un servizio che, essendo gratui- to, viene considerato poco e manifestano disprezzo per tutto quello che non è pro- prio. Una piccola minoranza di persone, con questi gesti, riesce a scalfire la già provata volontà di dedicarsi al prossimo.

Martedì

Giovane signora, laureata, felicemen- te sposata, due bambini e realizzata dal punto di vista professionale. Ho chiesto una Tac cerebrale perché da una set- timana lamenta lieve cefalea nucale e modeste vertigini soggettive; oggi mi ha telefonato per leggermi il referto, le ho detto di passare domani mattina in stu- dio perché dovremmo fare degli esami di approfondimento. Il referto che mi ha letto riporta un quadro compatibile con una neoplasia cerebrale in stadio avanza- to. Non so ancora cosa succederà doma- ni quando ci incontreremo. Ci conoscia- mo da anni e c’è un rapporto di profonda fiducia, le sue domande saranno dirette e approfondite.

Mercoledì

I sindacati dei medici di medicina ge- nerale del Veneto hanno indetto una serie di giornate di sciopero perché il governo regionale ha deciso “di blocca- re l’attivazione delle medicine di grup- po integrate e l’attivazione del fascicolo sanitario elettronico, di subordinare la guardia medica alle Centrali operative territoriali, di trasformare gli ospedali di comunità in strutture sanitarie affidate ai privati e di concedere ai direttori delle case di riposo di prendersi il medico di- pendente interno” (Corriere del Veneto 19.9.2017).

Varrebbe la pena di chiedersi come mai la Regione abbia preso queste decisioni.

Probabilmente gli indicatori di efficacia non hanno messo in evidenza migliora- menti dell’assistenza con l’attivazione delle medicine integrate, forse la disponi- bilità e la preparazione del medici di me- dicina generale non sono sufficienti per le case di riposo, forse il fascicolo sanita- rio elettronico rappresenta un serio peri- colo per il privato delle persone, ecc. Sta di fatto che appare evidente come l’inve- stimento che i responsabili della Sanità stanno facendo sulla medicina generale si stia affievolendo.

I posti nelle scuole di formazione sono as- solutamente insufficienti per permettere un ricambio generazionale, è matematico che in un futuro molto prossimo non ci saranno medici di famiglia per garantire a questa disciplina un posto nel sistema di erogazione delle cure primarie pari a Giuseppe Maso

Medico di famiglia - Venezia

Responsabile corso di Medicina di Famiglia, Università di Udine

(2)

d i a r i o a m b u l a t o r i a l e

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 8 - novembre-dicembre 2017 31 quello che ha ora. Sta di fatto che molti

compiti e funzioni sono stati espropriati alla medicina generale attraverso l’impo- sizione dei piani terapeutici specialistici, con il rilascio delle esenzione ticket ri- servato agli specialisti, con i PDTA, con l’esclusione dalla diagnostica di secondo livello, ecc.

Sta di fatto che le farmacie forniscono servizi diagnostici che i medici di me- dicina generale non forniscono come è altrettanto evidente che molte specialità forniscono cure di primo livello. Intanto la Regione Veneto “ha approvato il piano formativo di Federfarma Veneto, che ha l’obiettivo di formare i circa 4.500 ope- ratori che lavorano nelle circa 1500 far- macie presenti sul territorio che saranno coinvolti nella gestione dei pazienti cro- nici delle seguente patologie: diabete, asma e BPCO, ipertensione e dislipide- mie”.

È molto strano che i sindacati della medi- cina generale non abbiano mai protestato perché questa disciplina non è specialità accademica (come nel resto del mondo), non si siano mai mobilitati quando è sta- to impedito ai medici di famiglia italiani di prescrivere gli antidiabetici di ultima generazione o gli anticoagulanti orali e non si siano mai indignati quando i me- dici italiani sono stati obbligati a inviare i loro pazienti in visita “specialistica” per una esenzione ticket.

È anche molto strano che non abbiano mosso un dito quando è stato deciso che i medici venissero pagati in maniera di- versa a seconda della “organizzazione”

e non per i risultati. Una disciplina che non si è battuta per il merito, per la for- mazione accademica e per la valutazione dei risultati non può che essere sulla via dell’estinzione.

Giovedì

■ Sono ormai mesi che nelle farmacie non è reperibile il vaccino antitetani- co. Sono costretto a inviare i pazienti

al Pronto Soccorso o al Distretto; non è chiaro il motivo di tutto questo, il ri- sultato però è chiarissimo: il medico di famiglia non fa più nemmeno l’antite- tanica.

■ Signora sorridente e senza alcun se- gno di malattia in atto: “Buongiorno dot- tore, vengo dalla Sicilia, sono qui da mia figlia che è una sua assistita.

Mi mancano sei mesi alla pensione e mi sono trasferita qui. Il mio medico di fa- miglia mi ha detto di rivolgermi a lei per i giorni di malattia, magari un mese alla volta, può scrivere che soffro di artrosi alla colonna lombare, ormai a lavorare non ci torno più.”

Venerdì

■ Invio un mio paziente in chirurgia per l’asportazione di un basalioma alla spalla.

Mi ritorna con la lettera del collega che mi riporta la diagnosi istologica e mi con- siglia di inviare il paziente al “dermatolo- go di fiducia per il follow-up”.

Mi chiedo perché non dovrei essere in grado di seguire un paziente di questo tipo e mi chiedo anche se il Servizio sa- nitario nazionale fornisce il “dermatologo di fiducia”.

■ È affetto da una neoplasia con meta- stasi diffuse, è molto sofferente, cachet- tico e continua a essere inviato da uno specialista all’altro perché così è stato concordato durante una valutazione mul- tidisciplinare.

Ogni specialista fa quanto di sua com- petenza, l’oncologo somministra la che- mioterapia, l’ortopedico controlla le me- tastasi ossee, la nutrizionista dà consigli dietetici, il collega della terapia del dolo- re prescrive analgesici. Tutto questo è il

“teatro dell’assurdo” e lui sta morendo.

A casa mi guarda con occhi fissi e con- tinua a chiedermi “tirami fuori da questa situazione”, impotente continuo ad in- gannarlo.

Riferimenti

Documenti correlati

Mi parlavano, guardavo il bambino, pensavo alla enor- me massa di persone che assumono psicofarmaci, pensavo alle storie della gente che conosco, alla solitudine e alla mancanza

È venuto solo per dirmi questo, sa benissimo che non posso modifi- care in alcun modo il suo stato, i suoi senti- menti sono quelli che tutti provano ad un certo punto della vita,

L’impe- gnativa per la visita di controllo cardio- logica è già stata redatta e al medico curante viene fatto pervenire dalla se- gretaria della cardiologia un foglietto in cui

La storia di una vita, i frequenti ripetuti incontri che caratterizza- no la continuità della cura, la conoscenza, l’affetto e i rapporti con la famiglia poco hanno a che fare con

I sistemi di erogazione delle cure sono fallimentari in tutti i Paesi in cui la medicina generale non ha avuto spazio (paesi comunisti e USA) e stanno fallendo in tutti i Paesi

Quando le ho detto che molti esami richiesti erano appena stati eseguiti e che non aveva senso ripeterli ha insistito perché li prescrivessi; le ho spiegato che il collega li

Il paziente non prende alcun appuntamento con l’ortopedico e dopo due giorni si reca in Pronto soccorso dove gli viene diagnosticata una borsite patellare e viene inviato

Non solo, quasi tutti, alla laurea, sono già orientati verso una sub specialità eppure la medicina è fatta oltre che di conoscenze scientifiche e di modelli