Cagliari – Pag. 2 21 gennaio 2007
MURGIA:«CI VUOLE UNA CABINA DI REGIA REGIONALE»
La governance della ricerca
CAGLIARI. Una chiara governance della ricerca in Sardegna, per evitare sterili contese ma soprattutto per evitare che i preziosi frutti degli studi qui fatti vadano dispersi in qualche altra parte del mondo.
E’ questa la soluzione per mantenere alta la bandiera della qualità nella ricerca scientifica nell’isola, ma anche perché la ricerca sia per la regione traducibile in progresso. Concetti importanti emersi ieri nell’aula magna della facoltà di ingegneria nell’incontro di presentazione del settimo programma quadro della ricerca e dello sviluppo: finanziamenti europei per sette miliardi di euro l’anno per sette anni con l’obbiettivo di garantire il progresso della Comunità europea e renderla competitiva rispetto agli altri paesi. A parlare della necessità di mettere da parte le vecchie beghe e di un maggior coordinamento tra chi fa ricerca è stato Giuliano Murgia, presidente di Sardegna ricerche - l’ex Consorzio 21 che opera nel Parco scientifico - tecnologico di Pula: «Per arrivare a questo tipo di governance, cosa che non è nostro compito - ha detto Giuliano Murgia - sono necessarie due cose: la prima è una cabina di regia regionale, che aiuti a controllare. La seconda è un forte accordo tra i principali istituti di ricerca isolani». Una volta riorganizzato il sistema, i risultati sarebbero a portata di mano: chi fa ricerca ne guadagnerebbe in prestigio, mentre la regione sarebbe più competitiva. Obiettivi, questi ultimi, cui bisogna puntare - ha aggiunto Murgia - e che fortunatamente sono gli stessi cui punta il nuovo programma quadro illustrato ieri. Per adesso il nuovo programma per la ricerca e lo sviluppo (si tratta del principale strumento dell’Ue per il finanziamento della ricerca in Europa) è solo agli inizi. Ma già emergono alcune novità. A cominciare dal raddoppio della dotazione finanziaria: 50,5 miliardi di euro da qui al 2013. Non solo:
grazie al passaggio a strutture esterne di alcuni filoni di attività, la gestione dei fondi risulterà enormemente semplificata. Il ventaglio delle attività di ricerca finanzabili è amplissimo, ogni attività è riconducibile essenzialmente a quattro blocchi: Cooperazione (comprende filoni come quello su salute, prodotti alimentari, trasporti, ambiente), Idee, Persone (ci sono attività come formazione dei ricercatori o premi di eccellenza), Capacità (con filoni come infrastrutture per la ricerca, ricerca a vantaggio delle Piccole e medie imprese, attvità specifiche di cooperazione internazionale). C’è poi un quinto programma, specifico sulla ricerca nucleare. E’ previsto che la fetta maggiore dei finanziamenti andrà al settore della Cooperazione cui sono destinati (sempre nel settennio 2007-2013) più di 32 miliardi di euro. Tanti soldoni per la conoscenza dunque, da parte dell’Unione europea, e un obiettivo dichiarato: mantenere una posizione leader nella ricerca e rendere, entro il 2010, l’economia più competitiva e dinamica. Chi volesse informazioni può rivolgersi all’Apre (Agenzia Promozione ricerca europea) nel Parco scientifico di Pula.
Sabrina Zedda