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Il conteggio dei carboidrati

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Academic year: 2021

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G It Diabetol Metab 2013;33:150-152

Dalla Letteratura

Il conteggio dei carboidrati

Accuratezza del calcolo dei carboidrati e variabilità glicemica in adulti con diabete di tipo 1

Diabetes Res Clin Pract 2013;99:19-23

Brazeau AS, Mircescu H,

Desjardins K, Leroux C, Strychar I, Ekoé JM, Rabasa-Lhoret R Montreal Institute for Clinical Research (IRCM), Montreal, QC, Canada

anne-sophie.brazeau@ircm.qc.ca

Obiettivo. Il calcolo dei carboidrati (CHO) si è dimostrato un metodo valido utilizza- to dai pazienti con diabete di tipo 1 per migliorare il controllo della glicemia. L’obiettivo di questo studio era quello di valutare, in condizioni di vita reale, l’accuratezza della stima dei CHO di un pasto e la sua influenza sulla variabilità glicemica.

Metodi. In questo studio incrociato abbiamo osservato l’abilità di 50 adulti (48% donne) con diabete di tipo 1 (età: 42,7 ± 11,1 anni), durata del diabete 21,4 ± 12,7 anni, HbA1c7,2 ± 1,2% (60 ± 10 mmol/mol), nello stimare accuratamente la quantità di CHO analizzando le registrazioni alimentari di 72 h e le escursioni glicemiche di 72 h utilizzando un monitoraggio glicemico continuo.

Risultati. La differenza media dei CHO a pasto tra quelli stimati dai pazienti e quel- li stimati da un dietista con l’utilizzo di un programma di analisi computerizzata era di 15,4 ± 7,8 g e 20,9 ± 9,7% sul contenuto totale di CHO a pasto (72,4 ± 34,7 g a pasto). Il 63% dei 448 pasti analizzati era sottostimato. Maggiori differenze nella stima dei CHO predicevano una maggiore variabilità glicemica, come misurato dal MAGE (mean amplitude of glycemic excursions) index e dalla deviazione standard della gli- cemia; inoltre diminuiva la durata temporale con valori glicemici tra 4 e 10 mmol/L (R² = 0,110, 0,114 e 0,110, rispettivamente; p < 0,05).

Conclusioni. Un calcolo poco accurato dei CHO è frequentemente associato a una maggiore variabilità glicemica giornaliera in adulti con diabete di tipo 1.

Studio sugli interventi randomizzati di educazione nutrizionale per migliorare il conteggio dei carboidrati negli adolescenti con diabete di tipo 1: è necessaria un’educazione maggiormente intensiva?

J Acad Nutr Diet 2012;112:

1736-46

Spiegel G, Bortsov A, Bishop FK, Owen D, Klingensmith GJ, Mayer-Davis EJ, Maahs DM Davis Center for Childhood Diabetes, Department of Pediatrics, University of Colorado Anschutz Medical Campus, Aurora, USA

Premessa. I giovani con diabete di tipo 1 non calcolano accuratamente i carboidra- ti, tuttavia questa è una strategia importante per il controllo glicemico.

Obiettivo. Determinare di quanto un intervento educativo nutrizionale possa miglio- rare l’accuratezza nel conteggio dei carboidrati e il controllo glicemico.

Disegno dello studio. Abbiamo condotto uno studio di intervento nutrizionale ran- domizzato, controllato, da febbraio 2009 a febbraio 2010.

Soggetti. È stata selezionata una popolazione di giovani con diabete di tipo 1 (età = 12-18 anni, n = 101), poco accurati nel conteggio dei carboidrati, utilizzando un test sull’accuratezza del conteggio dei carboidrati, sviluppato precedentemente, che con- sidera gli alimenti e le bevande di consumo abituale presenti in sei pasti misti e due spuntini. Tutti i partecipanti (n = 66, età = 15 ± 3 anni, 41 maschi, durata del diabe- te = 6 ± 4 anni, emoglobina glicata [HbA1c] = 8,3 ± 1,1%) sono stati randomizzati (gruppo di controllo o gruppo di intervento) alla prima visita. Il gruppo di intervento ha frequentato un corso di 90 minuti con un dietista/educatore esperto in diabete certi- ficato; i giovani diabetici hanno compilato un diario alimentare prima e dopo l’intervento educativo (3 giorni per ciascun periodo) che è stato utilizzato per valuta- re il progresso nel conteggio dei carboidrati.

Principali misure di esito. L’accuratezza del conteggio dei carboidrati (misurata come descritto) e l’HbA1csono state valutate al basale e a 3 mesi per determinare l’efficacia dell’intervento.

Analisi statistica. Sono stati utilizzati test T, correlazioni di Spearman e modelli a misure ripetute.

Risultati. Al basale il contenuto dei carboidrati è stato sovra- e sottostimato rispettiva- mente in 16 e 5 dei 29 item di alimenti. Quando gli alimenti sono stati presentati come pasti misti, i partecipanti hanno sovra- e sottostimato 10 dei 9 pasti e 4 spuntini. Dopo 3 mesi di follow-up l’HbA1cè diminuita in entrambi i gruppi di intervento e di controllo rispettivamente di –0,19% ± 0,12% (p = 0,12) e –0,08% ± 0,11% (p = 0,51); tuttavia,

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l’effetto complessivo dell’intervento non è stato statisticamente significativo sulla varia- zione dell’HbA1co sull’accuratezza nel conteggio dei carboidrati.

Conclusioni. Interventi maggiormente intensivi potrebbero essere necessari per migliorare negli adolescenti l’accuratezza del conteggio dei carboidrati e la gestione nutrizionale del diabete di tipo 1. Sono necessarie ulteriori ricerche per tramutare l’educazione nutrizionale in esito di miglioramento della salute.

Applicazione alla vita reale e validazione degli algoritmi flessibili di terapia insulinica intensiva in pazienti con diabete di tipo 1

Franc S, Dardari D, Boucherie B, Riveline JP, Biedzinski M, Petit C, Requeda E, Leurent P,

Varroud-Vial M, Hochberg G, Charpentier G

Diabetes Metab 2009;35:463-8 Department of Diabetes, Sud-Francilien Hospital, Bd Henri Dunant, Corbeil-Essonnes, France sylvia.franc@free.fr

Obiettivi. La terapia insulinica intensiva flessibile (flexible intensive insulintherapy, FIT) è divenuta lo standard di riferimento nel diabete di tipo 1. Oltre al conteggio dei car- boidrati (CHO) richiede l’uso di algoritmi per aggiustare le dosi insuliniche prandiali al numero di porzioni di CHO assunte. All’inizio della FIT si usano algoritmi standard per poi passare ad algoritmi personalizzati. L’obiettivo del presente studio è stato quello di validare algoritmi personalizzati prandiali per la FIT come proposto da Howorka et al. nel 1990.

Metodi. Abbiamo condotto uno studio osservazionale di 4 mesi su 35 pazienti con diabete di tipo 1 trattati con FIT per almeno 6 mesi, che stavano già usando gli algo- ritmi prandiali di Howorka (dosi insuliniche correlate al pasto e corrette per aumenti di glicemia indotti da CHO). A questi pazienti si è chiesto di utilizzare un assistente digi- tale personale (personal digital assistant, PDA) telefonico con diario elettronico (al posto di un diario manuale) per sfruttare il sistema di raccolta dati computerizzata e quindi valutare la qualità del controllo metabolico postprandiale.

Risultati. Qualunque sia il numero di porzioni di CHO, la glicemia media postpran - diale resta entro il limite di 7,8 mmol/L e l’algoritmo compensatorio permette aggiu- stamenti precisi dell’iperglicemia preprandiale. Di fatto, alla fine dello studio, gli algo- ritmi per dosi insuliniche correlate al pasto e corrette non differiscono in modo signi- ficativo da quelli calcolati inizialmente, ma essi in genere differiscono da un paziente a un altro.

Conclusioni. Nei pazienti con diabete di tipo 1 trattati con FIT l’uso di parametri indi- vidualizzati permette un aggiustamento rapido e accurato delle dosi insuliniche pran- diali portando a un buon controllo dello stato postprandiale.

I bambini con diabete di tipo 1 e le persone che se ne prendono cura possono calcolare il contenuto di carboidrati nei pasti e negli spuntini?

Diabet Med 2010;27:348-53 Smart CE, Ross K, Edge JA, King BR, McElduff P, Collins CE Department of Paediatric Endocrinology, John Hunter Children’s Hospital, Newcastle, NSW, Australia

carmel.smart@hnehealth.nsw.gov.au

Obiettivi. Il conteggio dei carboidrati (CHO) permette ai bambini con diabete di tipo 1 di aggiustare la dose di insulina prandiale secondo l’assunzione di carboidrati. Non si cono- sce molto circa l’abilità dei bambini di calcolare i CHO e se ci sia un metodo per deter- minare la quantità dei CHO che sia migliore di altri. Abbiamo indagato su quanto accu- ratamente i bambini e chi se ne prende cura calcolino i CHO e se il conteggio in gram- mi migliori l’accuratezza della misura rispetto alle porzioni di CHO o agli equivalenti.

Metodi. Centodue bambini e adolescenti (età: 8,3-18,1 anni) in terapia insulinica intensiva e 110 caregiver hanno calcolato indipendentemente il contenuto di CHO di 17 pasti standardizzati (contenenti 8-90 g di CHO), utilizzando qualsiasi metodo di calcolo dei CHO che fosse stato loro insegnato (incrementi in grammi, porzioni di 10 g o equivalenti di 15 g).

Risultati. Il 73% (n = 2530) di tutti i valutati è stato in grado di avvicinarsi (entro 10-15 g) al contenuto reale di CHO. Non c’è stata relazione fra l’errore percentuale medio e il metodo di conteggio dei carboidrati o l’emoglobina glicata (HbA1c; p < 0,05). L’errore medio in grammi e la dimensione del pasto erano correlati negativamente (r = –0,70, p < 0,0001). Tanti più bambini hanno fatto il conteggio dei CHO quanto più grande è stato l’errore percentuale medio (r = 0,173, p = 0,014). Gli alimenti base in quantità non standard sono stati stimati più frequentemente in modo poco accurato, mentre gli ali- menti etichettati singolarmente sono stati stimati più spesso in modo accurato.

Conclusioni. Bambini con diabete di tipo 1 e i loro caregiver possono calcolare il contenuto di CHO dei pasti con ragionevole accuratezza. L’insegnamento del con- teggio dei carboidrati in incrementi in grammi non ha migliorato l’accuratezza in con- fronto alle porzioni di CHO o equivalenti. Pasti abbondanti tendono a essere sottosti- mati e gli spuntini sovrastimati. Un’educazione ripetuta appropriata all’età sembra essere necessaria per mantenere l’accuratezza nel calcolo dei CHO.

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Dalla Letteratura - Il conteggio dei carboidrati 152

Commento alla rassegna “Il conteggio dei carboidrati”

U. Valentini

UO Diabetologia, AO Spedai Civili di Brescia, Brescia

La terapia insulinica intensiva permette alla persona con diabe- te di ottenere e mantenere nel tempo un buon controllo meta- bolico variando la posologia insulinica in funzione dell’attività fisica, del valore della glicemia e dell’apporto dei carboidrati.

Il conteggio dei carboidrati diventa una modalità importante per avere un’alimentazione il più libera possibile, variando l’apporto dei carboidrati e la terapia insulinica, permettendo di ottenere valori glicemici a “target” in libertà. Possiamo affermare che il conteggio dei carboidrati è uno dei pilastri più

importanti della terapia insulinica intensiva, in particolare nel- l’età evolutiva.

La ricerca clinica ha dimostrato l’utilità e la fattibilità del con- teggio dei carboidrati nella cura del diabete di tipo 1.

Tuttavia nella pratica clinica non è semplice o facile dare le competenze necessarie alle persone con diabete di tipo 1, è indispensabile infatti un percorso educativo adeguato ed effi- cace, che prevede competenze specifiche da parte del team diabetologico.

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