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Academic year: 2022

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(1)

REGIONE LAZIO

DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 26318 DEL 09/07/2021 GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA PROPONENTE

ASSESSORATO PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione: AGRICOLTURA, PROMOZIONE DELLA FILIERA E DELLA CULTURA DEL CIBO, CACCIA E PESCA, FORESTE

Area: CREDITO E CALAMITA' NATURALI

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(PRILI MICHELINO) (GRAMICCIA PAOLO) (P. GRAMICCIA) (M. LASAGNA)

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

AGRICOLTURA, FORESTE, PROMOZIONE DELLA FILIERA E DELLA CULTURA DEL CIBO;

PARI OPPORTUNITA' ___________________________(Onorati Enrica)

L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

IL DIRETTORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

(LUIGI FERDINANDO NAZZARO)

____________________________________ ____________________________________

IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

D.lgs. 102/ 2004. Proposta di declaratoria di eccezionalità dei danni causati dall'avversità atmosferica "Gelata" verificatasi nel mese di aprile 2021 nelle province di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo.

(MARCO MARAFINI) ___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio

Pagina 1 / 1 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

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Oggetto: D.lgs. 102/ 2004. Proposta di declaratoria di eccezionalità dei danni causati dall’avversità atmosferica “Gelata” verificatasi nel mese di aprile 2021 nelle province di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità:

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 "Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla Dirigenza ed al Personale Regionale” e ss.

mm. e ii.;

VISTO il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale n. 1 del 6 settembre 2002 e ss. mm. e ii.;

VISTO il Decreto legislativo 29 marzo 2004 n. 102 e successive modifiche ed integraz io n i concernente "Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, a norma dell'art. 1 comma 2 lettera i), della legge 7 marzo 2003, n. 38";

VISTA la circolare ministeriale 102204 del 15/7/2004 ad oggetto: “Decreto legislativo 29 marzo 2004 n.102: nuova normativa per la difesa dei redditi agricoli dalle calamità. Nota esplicativa”

VISTI gli Orientamenti dell’Unione Europea per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale nelle zone rurali 2014-2020 (2014/C 201/01);

VISTA la deliberazione della Giunta regionale del 17 gennaio 2017 n. 10, avente per oggetto

“Adeguamento del documento approvato con DGR n 220 del 3 aprile 2009, concerne nte :

“Procedure generali per l'attivazione degli interventi e disposizioni applicative di cui all'articolo 15 del D.lgs. 102/2004. Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, a norma dell'articolo 1 comma 2, lettera i) della legge 7.3.2003 n. 38" alle disposizioni previste del Reg. (UE) n. 702/2014 della Commissione del 25 giugno 2014”;

VISTO il D.L. 25 maggio 2021, n. 73 “Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID- 19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali. (21G00084) (GU Serie Generale n.123 del 25-05-2021) che all’ art. 71 “Interventi per la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche”, prevede che:

1. Le imprese agricole che hanno subito danni dalle gelate e brinate eccezionali verificat es i nel mese di aprile 2021 e che, al verificarsi dell'evento, non beneficiavano della copertura di polizze assicurative a fronte del rischio gelo o brina, possono accedere agli interve nt i previsti per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva di cui all'articolo 5 del D.lgs. 102/2004.

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2. Le regioni, anche in deroga ai termini stabiliti dall'articolo 6, comma 1 del D.lgs.

102/2004, possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi di cui al comma 1, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

3. Per gli interventi di cui all'articolo 15 del D.lgs. 102/2004, la dotazione finanziaria del

"Fondo di solidarietà nazionale- interventi indennizzatori" è incrementata di 105 milioni di euro per l'anno 2021.

VISTE le note Registro Ufficiale Regione Lazio prot. n. 475982 del 27/05/2021 e n. 512344 del 10/06/21 con le quali l’ADA Lazio CENTRO ha trasmesso le relazioni tecniche che riportano le delimitazioni delle aree colpite, il periodo in cui si è verificata la calamità e le valutazioni dei danni arrecati nella provincia di Roma;

VISTE le note Registro Ufficiale Regione Lazio prot. n. 457082 del 21/05/2021, n. 468895 del 26/05/2021 e n. 481739 del 31/05/2021 con le quali l’ADA Lazio SUD ha trasmesso le relazioni tecniche che riportano le delimitazioni delle aree colpite, il periodo in cui si è verificata la calamità e le valutazioni dei danni arrecati nella provincia di Latina;

VISTA la nota Registro Ufficiale Regione Lazio prot. n 0488110 del 1/06/2021 con la quale l’ADA Lazio SUD ha trasmesso la relazione tecnica che riporta le delimitazioni delle aree colpite, il periodo in cui si è verificata la calamità e le valutazioni dei danni arrecati nella provincia di Frosinone;

VISTA la nota Registro Ufficiale Regione Lazio prot. n. 470271 del 26/05/2021 con la quale l’ADA Lazio NORD ha trasmesso la relazione tecnica che riporta le delimitazioni delle aree colpite, il periodo in cui si è verificata la calamità e le valutazioni dei danni arrecati nella provincia di Viterbo;

VISTE le “Relazioni Danni” facenti parte integrante e sostanziale delle sopracitate note, che comprendono le stime dei danni alle produzioni agricole e alla loro delimitazione, definiti sulla base delle istruttorie espletate dalle ADA Lazio NORD, ADA Lazio CENTRO e ADA Lazio SUD;

PRESO ATTO che a seguito dall’avversità atmosferica “Gelata” avvenuta nel mese di Aprile 2021 nelle province di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo, le aziende agricole hanno subito danni alle produzioni agricole come specificato nella “Relazione Danni”, allegata alla presente deliberazione, per un valore in termini di Produzione lorda vendibile ordinaria (di seguito indicata P.L.V ordinaria) così determinato:

Provincia di Frosinone:

 per i Comuni di Acuto, Anagni, Paliano, Piglio, Serrone, Atina, Gallinaro, Belmonte Castello, Picinisco, Sant’Ellia Fiumerapido, Alvito, Villa Latina, San Donato di Val di Comino, Vicalvi, Casalattico, Casalvieri e Settefrati il danno è stato valutato in € 5.300.032,50; tale importo incide all’incirca per il 30,91 % della P.L.V. ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 17.149.430,00.

Provincia di Latina:

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 per i Comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Latina, Norma, Pontinia, Sabaudia, Sermoneta, Sezze e Terracina il danno è stato valutato in € 52.202.766,02; tale importo incide all’incirca per l’84,61% della P.L.V. ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 61.693.657,36.

Provincia di Roma;

 per i Comuni di Albano Laziale, Arde, Cave, Colonna, Fiumicino, Frascati, Genazzano, Lanuvio, Magliano Romano, Marcellina, Montecompatri, Montelibretti, Nettuno, Palestrina, Palombara, Pomezia, Roma, San Cesareo, San Polo dei Cavalieri, Velletri e Zagarolo il danno è stato valutato in € 43.356.000,00; tale importo incide all’incirca per il 48,30% della P.L.V.

ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 89.760.810,00;

Provincia di Viterbo:

per l’intera provincia il danno è stato valutato in € 141.150.423,98; tale importo incide all’incirca per il 37,86% della P.L.V. ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 372.812.530,81;

DATO ATTO che i danni alle produzioni agricole in tutte le province sopra citate risulta no superiori al limite del 30%;

CONSIDERATO che i danni accertati possono incidere sui bilanci aziendali, in relazio ne alle minori entrate per la mancata produzione, in misura superiore al rischio ordina r io d’impresa stabilito dall' articolo 15 del D.lgs. 102/2004 e successive modifiche ed integrazioni, nella misura del 30%;

TENUTO CONTO che:

 le imprese agricole ricadenti nel territorio delimitato possono presentare presso l’Area Decentrata Agricoltura competente per territorio , le domande per ottenere i benefici di cui all’articolo 5, comma 2 lettera a) e d) del D.lgs. 102/2004 e successive modifiche ed integrazioni, solo a seguito della pubblicazione sulla G.U.R.I. del decreto di riconoscimento di eccezionalità di tale evento calamitoso da parte del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali;

 i sopra citati benefici alle imprese agricole dovranno essere concessi in conformità a quanto previsto dalla normativa statale e comunitaria vigente, con le modalità e nei limiti previsti dalle disposizioni vigenti;

al fine di evitare sovra compensazioni, la combinazione di sovvenzioni previste dal presente provvedimento e da altri strumenti di sostegno nazionali o dell’Unione Europea o con regimi assicurativi privati, non deve superare il costo totale dell’investimento e l’importo massimo del sostegno fissato dalle disposizioni nazionali;

RITENUTO OPPORTUNO pertanto proporre al Ministero delle Politiche Agrico le, Alimentari e Forestali, ai sensi del Decreto legislativo n. 102/2004 e successive modifiche ed integrazioni, ai fini della concessione dei benefici di cui articolo 5, comma 2 lettera a) e d), l’approvazione della proposta di declaratoria di eccezionalità dei danni causati dall’avversità atmosferica “Gelata” verificatasi tra il 6 e il 9 Aprile 2021 nelle province di

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Frosinone, Latina, Roma e Viterbo, cosi come valutati, nella “Relazione danni”, allegata alla presente deliberazione e di essa facente parte integrante e sostanziale, e come di seguito riportati in termini di PLV (produzione lorda vendibile ordinaria):

 Danni alle produzioni agricole nella provincia di Frosinone valutati in € 5.300.032,50, pari all’incirca al 30,91% della P.L.V. ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 17.149.430,00;

 Danni alle produzioni agricole nella provincia di Latina valutati in euro € 52.202.766,02, pari all’incirca all’84,61% della P.L.V. ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 61.693.657,36;

 Danni alle produzioni agricole nella provincia di Roma valutati in € 43.356.000, pari all’incirca al 48,30% della P.L.V. ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 89.760.810;

 Danni alle produzioni agricole nella provincia di Viterbo valutati in € 141.150.423,98; pari all’incirca al 37,86% della P.L.V. ordinaria del territorio delimitato che è pari a € 372.812.530,81;

DELIBERA

in conformità con le premesse che qui si intendono integralmente riportate;

di proporre al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ai sensi del Decreto legislativo n. 102/2004 e successive modifiche ed integrazioni, ai fini della concessione dei benefici di cui articolo 5, comma 2 lettera a) e d), l’approvazione della proposta di declaratoria di eccezionalità dei danni causati dall’avversità atmosferica “Gelata ” verificatasi tra il 6 e il 9 Aprile 2021 che ha colpito le produzioni agricole dei comuni, come meglio dettagliati nelle premesse, delle province di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo.

I danni valutati per un importo complessivo di € 242.009.222,5 sono riportati nell'alle gata

“Relazione Danni” facente parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

Il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito internet regionale www.regione.lazio.it/rl_agricoltura/.

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DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA, PROMOZIONE DELLA FILIERA E DELLA CULTURA DEL CIBO, CACCIA E PESCA, FORESTE

AREA DECENTRATA AGRICOLTURA LAZIO CENTRO

Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca Area Credito e Calamità Naturali SEDE

Oggetto: D. Lgs. n.102/2004 – DGR n. 220/2009 - Avversità atmosferica “Forti gelate verificatesi tra il 6 e il 9 aprile 2021 – trasmissione Relazione di accertamento e modulistica ministeriale.

Per i successivi provvedimenti di competenza, si trasmettono in allegato:

- Relazione sugli accertamenti e delimitazione dell’area interessata;

- Allegato con dati micro-climatici;

- Modulistica ministeriale prevista.

Il Dirigente dell’Area Dott. Basilio Burgo

BURGO BASILIO FRANCESCO 2021.06.10 05:38:35

CN=BURGO BASILIO FRANCESCO C=IT

O=REGIONE LAZIO 2.5.4.97=VATIT-80143490581

RSA/2048 bits

REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.Int.0512344.10-06-2021

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D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A , P R O M O Z I O N E F I L I E R A E D E L L A C U L T U R A D E L C I B O , C A C C I A E P E S C A , F O R E S T E

A R E A D E C E N T R A T A A G R I C O L T U R A L A Z I O C E N T R O

Decreto Legislativo 29 marzo 2004 n. 102

Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole

RELAZIONE

Danni da Avversità Atmosferiche

“Forti gelate verificatesi tra il 6 e il 9 aprile 2021”

Il presente elaborato viene redatto in ossequio alla normativa di riferimento per la gestione delle avversità atmosferiche, in particolare:

Decreto legislativo n. 102 del 29 marzo 2004, Decreto legislativo n. 82 del 18 aprile 2008, D.G.R. n. 10 del 17 gennaio 2017.

Nel periodo compreso tra il 6 e il 9 aprile 2021 la temperatura minima giornaliera è scesa a valori particolarmente bassi, inferiori a quelli tipici del periodo, di alcuni gradi al di sotto del valore zero.

In allegato si riportano i dati meteorologici messi a disposizione da ARSIAL, relativi al periodo interessato, come rilevati da alcune stazioni meteo poste nelle aree coinvolte.

La conseguenza di questi eventi meteorici è stata che molte essenze vegetali hanno subito la necrosi della giovane vegetazione primaverile e/o il danneggiamento della fioritura.

Le segnalazioni di danno, pervenute sia dalle singole aziende agricole che dalle Amministrazioni comunali dei territori coinvolti, interessano gran parte del territorio della provincia di Roma, in particolare le zone orientale e meridionale.

Di seguito l’elenco dei Comuni interessati in base alle segnalazioni pervenute:

- Albano Laziale - Arde

- Cave - Colonna - Fiumicino - Frascati - Genazzano

- Lanuvio

- Magliano Romano - Marcellina

- Montecompatri - Montelibretti - Nettuno - Palestrina

- Palombara - Pomezia - Roma - San Cesareo

- San Polo dei Cavalieri - Velletri

- Zagarolo

L’evento calamitoso in argomento ha danneggiato tutte colture ammissibili ad assicurazione agevolata, inserite dal MIPAAF nel Piano assicurativo agricolo nazionale 2021, che, pertanto, ai sensi del comma 4 dell’articolo 5 del Decreto legislativo n. 102/2004 e successive modifiche non risulterebbero ammissibili a beneficiare degli interventi compensativi, in quanto lo stesso comma 4, recita: “Sono esclusi dalle agevolazioni previste al presente articolo i danni alle produzioni ed alle strutture ammissibili all'assicurazione agevolata.”.

Tuttavia, il Decreto Legge n. 73 del 25 maggio 2021, recante “Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, all’art. 71 stabilisce che “Le imprese agricole che hanno subito danni dalle gelate e brinate eccezionali verificatesi nel mese di aprile 2021 e che, al verificarsi dell'evento, non beneficiavano della copertura recata da polizze assicurative a fronte del rischio gelo brina, possono accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102. ”

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In relazione all’area indicata nelle singole segnalazioni pervenute, le stesse sono state affidate ai funzionari degli sportelli agricoli di zona più prossimi, affinché provvedessero ad effettuare gli accertamenti utili alla delimitazione dell’evento. Nello specifico gli sportelli agricoli di zona coinvolti sono: SAZ di Palombara Sabina, SAZ di Subiaco, SAZ di Velletri e SAZ di Nettuno.

Ciascun funzionario ha redatto una propria relazione tecnica.

Lo sportello di zona di Palombara Sabina ha effettuato i prescritti accertamenti nei seguenti ambiti territoriali:

Marcellina Palombara Sabina Nerola Moricone

Montelibretti San Polo dei Cavalieri Magliano Romano

Per quanto riguarda la tipologia e l’entità del danno riscontrato a livello di strutture vegetative e, di conseguenza, in merito alla stima della perdita sulle produzioni dell’annata agraria in corso, i funzionari di Palombara S. hanno evidenziato quanto segue:

E’ stata acquisita presso le Amministrazioni Comunali, la documentazione necessaria alla delimitazione delle aree colpite dall’evento eccezionale ed in particolare i quadri d’unione catastali del territorio, le Delibere di Giunta Comunali, con cui le stesse Amministrazioni invocano il riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento calamitoso in oggetto e le copie fotostatiche delle segnalazioni che le aziende agricole hanno inoltrato, alle medesime Amministrazioni, per indicare le colture e le località colpite dal gelo

Sono stati presi in carico i tabulati relativi alle registrazioni delle temperature, acquisiti dalle centraline meteorologiche, posizionate sul territorio provinciale da ARSIAL ed afferenti alle date in cui si sono verificati i danni di cui tratta la presente.

Si è preso atto dell’eccezionalità dell’evento calamitoso che ha colpito in generale la totalità delle superfici coltivate a frutteto: i danni che sono stati riscontrati riguardano la totale o parziale perdita dei frutti con la conseguente perdita della produzione frutticola per l’anno 2021, stimabile mediamente all’ 87 % della PLV ottenibile in annate non interessate da eventi meteorologici eccezionali.

Il danno per gli impianti di pero, susino e albicocco è stimabile al 100% della PLV mentre i danni ammontano al 90% per la coltura del ciliegio e al 70% per il pesco. Detto evento provocherà di riflesso un aggravio dei costi di gestione degli impianti.

Per il territorio del Comune di Magliano Romano, dove sono stati segnalati danni alle colture cerealicole, che all’atto dell’accertamento si trovavano in una fase vegetativa di fioritura-allegagione, non è stato possibile stimare il danno alla spiga.

Per il Comune di San Polo è stato effettuato un accertamento mirato, legato all’unica segnalazione per danni verificatisi a carico di unico appezzamento del foglio 9, per il quale non sono stati evidenziati danni alla coltura del ciliegio.

Lo sportello di zona di Subiaco ha effettuato i propri accertamenti nei seguenti ambiti territoriali:

Zagarolo Colonna San Cesareo

Frascati Genazzano Palestrina

Cave Roma Montecompatri

I funzionari del menzionato sportello di zona hanno relazionato quanto di seguito richiamato nei passaggi principali.

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La superficie agricola (SAU) interessata dall’evento calamitoso ammonta complessivamente a circa 154.20.00 ha di Actinidia, 59.17.00 Ha di Vite, 144.00.00 ha di Pesco, 10 ha di altri frutti (Ciliegio Albicocco Meloe Susine), circa 08.50.00 ha di ortive a pieno Campo e impianti arborei pluriennali quali oliveti per circa 10 ha.

Sulla superficie in analisi insistono principalmente impianti Fruttiferi di Kiwi Pesco e Vite di seguito meglio specificate.

In base alle colture ed alle rese medie plausibili per la zona interessata, si è proceduto ad una stima del valore della produzione e dei ricavi prima dell’evento calamitoso, meglio illustrata nella tabella che segue in merito a Kiwi, Pesco e Vite:

Tabella 1: Stima del valore della PLV precedente l’evento calamitoso:

COLTURA superficie (ha)

Resa (q/ha

)

Resa totale q

Prezzo

(€/q) Ricavi anni precedenti €

A B C=A*B E F=E*C

Kiwi 154.20.00 350 53.970,00 230 12.413.100,00

Vite 59.17.00 110 6.508,70 50 325.435,00

Pesco 144.80.00 250 36.200,00 78,50 2.841.700,00

TOTALE COMPLESSIVO 358.17.00

Delimitato il territorio e stimato il valore dei ricavi degli ultimi tre anni prima dell’evento calamitoso, come sopra descritto (tabella 1), si deve stimare il valore del mancato ricavo delle coltivazioni danneggiate nel territorio delimitato.

Tabella 2: Stima del valore dei mancati ricavi della produzione Vendibile Ordinaria nel territorio delimitato:

COLTURA superficie

(ha)

Resa (q/ha

)

Resa totale q

Prezzo

(€/q) Mancato Ricavo 2021 €

A B C=A*B E F=E*C-80%

Kiwi 154.20.00 350 53.970,00 230 9.930.480,00

Vite 59.17.00 110 6.508,70 50 260.348,00

Pesco 144.80.00 250 36.200,00 78,50 2.273.360,00

TOTALE

COMPLESSIVO 358.17.00 96.678,70

Nella maggior parte dei casi l’incidenza media del danno sulla produzione vendibile è stata stimata nel 80 % del totale della PLV dell’anno in corso.

Per gli impianti più gravemente colpiti dall’evento calamitoso, al momento della visita in situ, il danno era palesemente riscontrato a livello delle chiome per

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l’actinidia ed il pesco e nelle gemme secche per quanto riguarda la vite. Tutte le colture mostravano disseccamenti della vegetazione deputata alla produzione, pertanto si può affermare che in tali impianti i danni subiti sono stimabili al 100% (Foglio 15 Comune di San Cesareo) della PLV ottenibile in annate non interessate da eventi metereologici eccezionali.

I funzionari di Velletri si sono occupati delle segnalazioni provenienti dai seguenti ambiti comunali:

Lanuvio Velletri Albano Laziale

Dalle indagini e dai rilievi effettuati i suddetti funzionari hanno riscontrato quanto di seguito richiamato:

Nel periodo in cui si sono verificati i bruschi cali termici, la gran parte delle coltivazioni si trovava tra la ripresa vegetativa e la fioritura, tali cali termici hanno causato in generale il manifestarsi di danni da lessatura sui tessuti vegetali che essendo teneri, risultavano particolarmente vulnerabili al freddo.

Nel lasso di tempo intercorso tra l’evento calamitoso e gli accertamenti effettuati (circa 30 gg.), i tessuti vegetali inizialmente lessati, sono progrediti in necrosi generalizzate che in casi frequenti si manifestavano con totale o parziale disseccamento dei giovani tralci sui quali erano presenti germogli teneri e boccioli fiorali.

Una delle coltivazioni più colpite è risultata essere il Kiwi di cui le cultivar che hanno subito danni maggiori sono quelle più precoci, come ad esempio il G3, Boerica, Dorì, Soreli e altre, che al momento della calamità si trovavano in uno stadio vegetativo più avanzato rispetto alle Cv. Tradizionali (es. Hayward).

Oltre al Kiwi, altri fruttiferi quali. Pere, Susino e Vite sono stati fortemente danneggiati.

Dai dai riportati nella relazione redatta dai funzionari di Velletri, emerge un danno alle produzioni stimabile come segue:

Actinidia 40% Susino 40%

Pero 40% Vite 40%

Infine, per quanto riguarda il lavoro svolto dallo sportello agricolo di Nettuno, ha riguardato i seguenti ambiti territoriali:

Ardea Nettuno Pomezia Fiumicino

Di seguito i passaggi principali di quanto evidenziato nella relativa relazione tecnica.

Dai sopralluoghi effettuati risulta che a causa delle gelate di aprile 2021 alcune aziende hanno subito danni alle colture, secondo quanto segnalato da loro stesse, supportato da accertamenti tramite fogli di mappa e planimetri aziendali, foto aree e misurazioni su ortofoto dello sportello unico telematico di Roma e GIS e da una stima approssimativa sulla PLV di ciascuna azienda in base alla tabella sulle

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produzioni standard (DGR n. G03871/2016), facendo presente che per il calcolo sono state controllate tutte le particelle iscritte nel fascicolo aziendale.

Le segnalazioni di danno pervenute sono limitate ad alcune zone circoscritte e sono di scarsa entità numerica rispetto al totale del numero di aziende dei fogli catastali interessati.

Inoltre, visti i tempi ristretti per lo svolgimento dei rilievi, non si è potuto procedere ad indagini più approfondite in collaborazione con gli uffici tecnici dei comuni in questione, sulle PLV di tutte le aziende dei fogli catastali segnalate di Ardea, Pomezia e Nettuno.

Anche nel comprensorio di Fiumicino, le segnalazioni pervenute sono di scarsa entità numerica rispetto al totale delle aziende ma per questo ambito sarebbe necessaria una ulteriore verifica.

Dai dai riportati nella relazione redatta dai funzionari di Nettuno, emerge un danno alle produzioni stimabile come segue:

Actinidia 40-60% Ortive p.c. 100% Ulivo 50%

Dalle relazioni prodotte dai funzionari degli sportelli agricoli di zona restano da approfondire due importanti questioni. La prima concerne l’unica segnalazione che ha interessato la coltivazione di cereali da granella mentre la seconda riguarda una precisazione sul danno effettivo stimabile a carico delle produzioni orticole.

Per quanto riguarda il danno alle colture cerealicole, sebbene il funzionario non sia stato in grado di determinare la presenza o meno di significativi effetti sulla PLV colturale, si è ritenuto opportuno stimare, in via cautelativa, un danno del 50% sulla PLV, da verificare in fase di istruttoria dell’eventuale domanda di accesso alle provvidenze del D.Lgs 102/04.

In merito alle colture orticole, dove i funzionari hanno riscontrato un danno pari al 100% della PLV, sulle coltivazioni in pieno campo, nella modulistica allegata si è indicato un danno pari al 30%

della PLV colturale. Si è tenuto conto, infatti, che il danneggiamento totale ha riguardato un singolo ciclo colturale mentre, nelle aree coinvolte, ne vengono effettuati generalmente tre. Si è considerato, altresì, che su una superficie orticola complessiva interessata per 722 ha, circa 160 si trova sotto serra e quindi sicuramente esente da danni.

Concludendo, visto che dai modelli ministeriali allegati si evince un danno a seguito dei “Forti gelate verificatesi tra il 6 e il 9 aprile 2021” superiore al 30% della produzione lorda vendibile ordinaria, si propone l’attivazione del D.Lgs. n. 102/2004 e ss. mm. e ii. relativamente all’art. 5, comma 2, lettere a) e d).

Raccolta ed elaborazione dati (Dott. For. Roberto Formaggi)

Il Dirigente dell’ADA (Dott. Basilio Burgo)

BURGO BASILIO FRANCESCO 2021.06.10 05:39:33

CN=BURGO BASILIO FRANCESCO C=IT

O=REGIONE LAZIO 2.5.4.97=VATIT-80143490581

RSA/2048 bits

(12)

P . Z Z A L U I G I C O N C E T T I , 3 0 1 1 0 0 V I T E R B O T E L + 3 9 . 0 7 6 1 2 9 8 6 0 0 F A X + 3 9 . 0 7 6 1 . 2 9 8 6 8 1 V I A T A V O L A D ’ A R G E N T O S N C 0 2 1 0 0 R I E T I T E L + 3 9 . 0 7 4 6 2 6 4 1

W W W . R E G I O N E . L A Z I O . I T

D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A , P R O M O Z I O N E

D E L L A F I L I E R A E D E L L A C U L T U R A D E L C I B O , C A C C I A E P E S C A A R E A D E C E N T R A T A A G R I C O L T U R A L A Z I O N O R D

All’AREA USI CIVICI, CREDITO E CALAMITA' NATURALI

OGGETTO: DECRETO LEGISLATIVO N. 102 DEL 29 MARZO 2004

“Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole”

DGR 220 del 03/04/2009 e DGR 10 del 17/01/2017

“Procedure generali per l’attivazione degli interventi e disposizioni applicative Dlgs 102 del 29 marzo 2004”

Si trasmettono, in allegato, relazione dettagliata e relativi modelli Ministeriali, dei danni delle delle gelate verificatesi nel periodo 6-9 Aprile 2021.

Si allega : Relazione Modello a Modello 1 a Modello c Modello f Modello g

Il Dirigente ADA Lazio Nord Dott. Giovanni Carlo Lattanzi

__________________________

LATTANZI GIOVANNI CARLO 2021.05.26 13:13:06

CN=LATTANZI GIOVANNI CARLO C=IT

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REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.Int.0470271.26-05-2021

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RELAZIONE GELATA DEL 6-9 APRILE ANNO 2021 PROVINCIA DI VITERBO

Successivamente alle gelate del periodo 6-9 Aprile 2021 sono pervenute presso l’ADA Lazio Nord segnalazione da quasi la totalità dei Comuni della Provincia di Viterbo , mentre non risultano segnalazioni da parte dei Comuni della Provincia di Rieti. Pertanto si e

proceduto alla verifica dei danni causati da gelo esclusivamente per la provincia di Viterbo.

Elementi territoriali e geografici

La Provincia di Viterbo (vedi Fig. 1), la più settentrionale delle Province del Lazio, rientra in quella vasta area denominata Tuscia Laziale che si estende a Nord di Roma tra il fiume Tevere e il Mar Tirreno. Con un’estensione di 3612 km², essa è delimitata a Nord dalla Toscana (province di Grosseto e Siena), alla quale storicamente si collega in quanto sede di alcuni tra i maggiori centri della civiltà etrusca, ma dalla quale si distingue per il paesaggio naturale prevalente, determinato dall’origine vulcanica dei substrati. L’Umbria (in particolare il territorio provinciale di Terni) con la valle del fiume Tevere la delimita invece ad Est, mentre a Sud è lambita dalla regione sabatina e dai contrafforti settentrionali dell’acrocoro tolfetano, importante comprensorio della Tuscia che ricade però in massima parte nella provincia di Roma. Il Viterbese, ma più in generale la Tuscia Laziale, si sviluppa in massima parte su un territorio edificato dall’attività esplosiva di tre importanti complessi vulcanici: quello vulsino, dominato dalla vasta depressione lacustre di Bolsena, quello vicano, con il lago di Vico in posizione centrale, e quello cimino subito a Sud-Est di Viterbo.

L’irregolarità dei confini amministrativi della provincia di Viterbo, raramente coincidenti con limiti naturali (corsi d’acqua, linee di spartiacque, etc.), contribuisce a determinare nel territorio provinciale una grande varietà di paesaggi i quali, se associati ai diversi tipi litologici e ai principali sistemi orografici ivi presenti, ci permettono di riconoscere regioni naturali ben caratterizzate da un punto di vista morfologico e vegetazionale.

Figura 1

Nella Tuscia Laziale si possono individuare 5 regioni naturali o sub-regioni geografiche;

limitatamente al territorio provinciale e procedendo da Nord verso Sud è possibile riconoscerne 5 di cui viene data una breve descrizione.

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Regione naturale dei Monti Vulsini; Regione naturale Monti Cimini; Regione naturale Monti Sabatini; Regione naturale Maremma laziale; Regione naturale Valle del Tevere

La Regione vulsina è la più vasta, vi appartiene l’omonimo apparato vulcanico costituito da un orlo craterico centrale da cui si irradiano in ogni senso le estese espansioni tabulari con i numerosi crateri minori talvolta ancora intatti. A Nord appartiene ancora a questa regione la cittadina di Acquapendente che però ne rappresenta il limite settentrionale, essendo inserita in un paesaggio che mostra ormai strette affinità con la Toscana. La piana di Viterbo divide la regione vulsina da quella cimina, determinata dall’omonimo apparato vulcanico.

La regione Cimina è caratterizzata dal paesaggio del tutto peculiare delle colture del nocciolo e dei suggestivi castagneti da frutto, dal tipo di habitat e dalla vegetazione forestale, particolarmente ricca di elementi mesofili che ne evidenziano una forte individualità.

La terza regione, la regione sabatina (3), ripartita tra le province di Viterbo e di Roma, presenta limiti rispetto alla regione precedente poco marcati; anch’essa è caratterizzata da conche e tavolati vulcanici spesso interrotti da profondi solchi di erosione (forre), opera dei numerosi corsi d’acqua presenti. Dalle regioni “collinari” si scende ad Ovest verso un’ampia pianura denominata Maremma laziale.

La Regione della Maremma laziale analogia con la Maremma toscana, anch’essa ripartita tra le province di Viterbo e di Roma. Si tratta di una fascia di larghezza variabile delimitata a Nord dalle valli dei fiumi Fiora, Arrone e Marta e interrotta verso Sud dai Monti della Tolfa. I tavolati tufacei e le forre fluviali delle regioni “collinari”

digradano ad Est verso la valle del Fiume Tevere.

La Regione valle del Tevere ci appare come un ampio impluvio con pendici terrazzate interrotte da paesi e cittadine posti sulle spianate più ampie. In questo settore del suo bacino il Fiume Tevere corre sul limite tra i terreni vulcanici della destra idrografica e quelli calcarei dell’Umbria. Il tratto a monte di Orte è noto con il nome di Teverina, termine che peraltro include anche il versante sinistro della valle che si trova in Umbria. Il tratto a valle della città è invece molto più ampio e, dopo la confluenza con il Fiume Treia, prosegue nelle province di Rieti e di Roma.

Notizie generali sull’azienda nella

Provincia di Viterbo ( dati ISTAT censimento generale 2010)

Nella provincia di Viterbo operano circa 20.736 aziende, il 42,32% in meno rispetto a quelle presenti nel dato censuario del 2000; sia la superficie agricola utilizzata, pari a 195.155,38 ha , che la superficie totale pari a 242.346,53 ha , mostrano riduzioni La contrazione aziendale, infatti, si concentra nelle classi dimensionali più ridotte: delle 15.212 aziende cessate, la maggior parte ricade nelle classi di Sat inferiori ai 5 ha. Le percentuali maggiori di contrazione riguardano le aziende inferiori all’ettaro, ridottesi di quote superiori al 65%: delle poco più delle 11.000 ne restano 3.568 se classificate per classe di Sat, mentre di 13.531 ne restano circa 4.700 nella classe di Sau inferiore ad 1 ha. Le variazioni percentuali delle aziende tendono poi a rimanere negative fino alla classe di superficie inferiore ai 20 ettari, con una riduzione progressivamente decrescente. Da qui prende avvio un processo inverso, di crescita percentuale delle aziende delle classi più ampie, con punte del 16-17% (rispettivamente per classe di Sau e Sat) nella maglia compresa tra i 30 e i 50 ettari.

La variazione percentuale della superficie agricola utilizzata nel periodo di riferimento si mantiene sistematicamente superiore alla variazione percentuale della Sat, con la sola eccezione della classe di ampiezza 10-20 ha, dove il differenziale è molto basso.

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Gli scostamenti maggiori si registrano nella classe 30-50, ma soprattutto nella classe superiore ai 100 ettari di Sau, dove raggiungono differenze superiori ai 15 punti percentuali. Nonostante queste dinamiche, la struttura agricola viterbese risulta tuttora agganciata a tipologie polverizzate: il 67% delle aziende infatti continua a ricadere nella classe dimensionale inferiore ai 5 ettari.

L’Agricoltura in Provincia di Viterbo

La provincia di Viterbo è caratterizzata come un’area ad elevata ruralità ed inserita nel gruppo delle provincie italiane “prevalentemente rurali”, dove la popolazione rurale supera il 50% della popolazione totale. Le coltivazioni più diffuse sono la cerealicoltura e le foraggere avvicendate. Negli ultimo anni sono aumentate notevolmente le superficie investite a nocciolo e a mandorle, quest’ultime localizzate nella zona della maremma laziale comuni di Tuscania, Montalto di Castro e Tarquinia.

Dall’analisi della ricchezza prodotta nel territorio, la Tuscia, ha mostrato un trend di crescita del Pil pro capite ed occupa la 69° posizione nella graduatoria nazionale, grazie soprattutto al ritmo di crescita del terziario.

Nella formazione del Pil, un’altra importante indicazione della realtà economica della Tuscia proviene dalla valenza della filiera agroalimentare, infatti, nella graduatoria delle province più agricole d’Italia, Viterbo occupa la 7^ posizione per incidenza percentuale, e la prima posizione tra le province del Centro Italia.

L’agricoltura, rappresenta dunque, una componente centrale dell’economia della Tuscia sia in termini di imprese, sia in termini di occupazione e fatturato.

Nello scenario agricolo regionale, il territorio viterbese ricopre un ruolo di primo piano in termini di superficie “agricola” e di tipologie di colture, vantando oltre 34 prodotti tipici, alcuni dei quali si fregiano di riconoscimenti quali Doc, Dop, Igp e Igt.

Olivo a parte, i maggiori comparti dell’agroalimentare viterbese tendono a concentrarsi in areali relativamente circoscritti: gli esempi più vistosi in tal senso riguardano la corilicoltura nel vasto comprensorio del Monti Cimini, l’orticoltura e la produzione di mandorle nella pianura costiera, la patata nell’Alta Tuscia, la vite circoscritta alle zone del bacino del Lago di Bolsena, della Valle del Tevere e dei Cimini, la zootecnia ovina nelle colline interne, i cereali nell’immediato entroterra della costa tirrenica.

Un’altra specializzazione produttiva è caratterizzata dalla filiera della castagna dei Monti Cimini che rappresenta per l’economia locale e in particolar modo per l’ambiente collinare dei Monti Cimini una interessante coltura di nicchia, in grado di garantire redditività ad aree altrimenti marginali. (Figura 2)

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Figura 2 Areale di diffusione della coltivazione del castagno da frutto in provincia di Viterbo

La superficie coltivata a castagno nella provincia di Viterbo raggiunge circa 3.500 ed è concentrata soprattutto nella zona dei Monti Cimini ed in piccola parte nei Comuni di Bagnoregio, Acquapendente e Latera . (Figura 3)

Figura 3. Castagneto da frutto

La Tuscia Viterbese è però territorio particolarmente vocato per la coltura dell’olivo che caratterizza fortemente il paesaggio collinare che degrada verso la costa tirrenica.

Circa 1/5 della produzione dell’olio di oliva laziale è fornito dal territorio della Tuscia Viterbese, dove l’olivo e il suo prodotto sono elementi profondamente radicati nella storia e nella tradizione locale.

La localizzazione dell’area produttiva è concentrata nei comuni di Viterbo, Canino, Tuscania, Montefiascone, Vetralla, Soriano e Blera. ( figura n. 4 )

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Fig. n. 4 -Oliveto in coltura specializzata

Con poco più di 15mila ettari di oliveti, pari al 6,9% della superficie agricola provinciale ed al 19% della superficie ad oliveti della regione, la coltura dell’olivo rappresenta una produzione importante sia per la diffusione capillare all’interno del territorio, sia per i livelli qualitativi raggiunti. l profondo radicamento socio-culturale nel territorio, sia sul piano paesaggistico che culturale, e l’elevata qualità dell’olio di oliva viterbese sono state riconosciute anche sul piano ufficiale con la concessione delle denominazioni di origine di “ DOP Canino “ e “ DOP Tuscia “ che coprono una quota di oltre 2/3 della produzione viterbese. ( figura 3 )

Fig. 3 Raccolta olivo

OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA DOP CANINO

È un olio extravergine d’oliva riconosciuto a DOP (decreto dell’Unione Europea, pubblicato sulla GUCE L. 163/96 del 2 luglio 1996), ottenuto dalle varietà di olivo Canino, Leccino, Pendolino, Maurino e Frantoio, da sole o congiuntamente. Presenta un’acidità massima dello 0,50%, un colore verde smeraldo con riflessi dorati e un odore fruttato che ricorda il frutto sano e fresco, raccolto al punto ottimale di maturazione. Ha un sapore deciso, con retrogusto amaro e piccante, con sentori di cardo selvatico e carciofo. La zona di produzione indicata nel Disciplinare è localizzata nella provincia di Viterbo e include tutta la superficie dei seguenti Comuni: Canino, Arlena di Castro, Cellere, Ischia di Castro, Farnese, Tessennano, e parte della superficie di comuni di Montalto di Castro e Tuscania.

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OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA DOP TUSCIA

L'olio extravergine d'oliva DOP Tuscia (Regolamento Comunitario n. 1623/05 della Commissione del 4.10.05 e pubblicato sulla GUCE al n. 259/15 del 5.10.2005) è ricavato dalle olive di tre varietà (Frantoio, Canino e Leccino) presenti per almeno il 90%, da sole o congiuntamente a seconda dei singoli oliveti, con ammissione della presenza di altre varietà (Moraiolo e Pendolino) in percentuale massima del 10%. Per questo motivo si potranno avere piccole variazione a seconda della zona di raccolta. Le caratteristiche di questo olio al momento dell'immissione al consumo sono: colore verde smeraldo, con riflessi dorati; odore fruttato che ricorda il frutto sano, fresco, raccolto al punto ottimale di maturazione; sapore di fruttato medio con equilibrato retrogusto di amaro e piccante di intensità variabile; acidità totale massima dello 0,50%.La zona di produzione indicata dal Disciplinare, comprende i seguenti Comuni della provincia di Viterbo: Capodimonte, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel S. Elia, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella D'Agliano, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Gradoli, Graffignano, Grotte di Castro, Latera, Lubriano, Marta, Montalto di Castro (in parte), Montefiascone, Monteromano, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Piansano, Proceno, Ronciglione, S. Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania (in parte), Valentano, Vallerano, Vasanello, Vejano, Vetralla, Vignanello, Villa S. Giovanni in Tuscia, Viterbo, Vitorchiano

Altro comparto agricolo di primaria importanza è la viticoltura. Oggi il viterbese rientra fra le 15 provincie maggiori produttrici, con una media annua di circa 1.550.000 ettolitri di vino. ( Figura 5 ). All’interno della viticoltura provinciale distinguiamo due realtà produttive differenti, da un lato quella interessata dalla Denominazione di Origine e, dall’altro, quella finalizzata alla produzione di vini da tavola o ad indicazione geografica tipica. Nel dettaglio la D.O.C. ha fatto registrare una espansione delle superfici, mentre i vigneti privi di denominazione di origine si sono decisamente ridotti, in una ottica di trend che vede sempre più privilegiare la produzione di alta qualità.Grazie alle condizioni climatiche e alla natura dei terreni favorevoli, la coltura della vite si è radicata nella Tuscia viterbese a tal punto da divenirne uno dei comparti di eccellenza e di qualità dell’agroalimentare. Il marchio Tuscia viterbese è esteso a tutti i vini D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) e I.G.T. (Indicazione Geografica Tipica) presenti nella provincia di Viterbo. Il D.O.C. Aleatico di Gradoli, di colore rosso con tonalità violacee, odore finemente aromatico, pieno ed armonico, è prodotto nelle tipologie dolce, liquoroso e liquoroso riserva; si abbina bene alla pasticceria secca e ai dolci con le nocciole.

Il D.O.C. Cerveteri si presenta con le tipologia del bianco e del rosso: il primo è robusto, sapido ed intenso, si adatta a primi piatti con salse e a pesci di mare arrosto o al sale; il rosso è particolarmente intenso ed è ottimo con carni ovine alla griglia o al forno.

Il D.O.C. Colli Etruschi Viterbesi comprende tipologie di vini espressione di monovitigni sia di tipo autoctono che internazionale, come Procanico, Grechetto, Rossetto, Moscatello, Violone, Canaiolo e Merlot.

Il D.O.C. Est! Est!! Est!!! è un vino conosciuto a livello internazionale che ancora evoca tradizioni leggendarie del territorio; si accompagna bene con antipasti, primi piatti con pesce, e con fritture di pesce di mare e di lago.

Il D.O.C. Orvieto è un vino che si presenta giallo paglierino, con un odore delicato e gradevole; è prodotto nelle tipologie secco ed amabile, indicato come aperitivo o con piatti di verdure di stagione, carni bianche e formaggi freschi.

Il D.O.C. Tarquinia può essere un vino bianco, se prodotto con uve di Trebbiani e di Malvasie, o un vino rosso, con uvaggio di Sangiovese, Montepulciano e Casanese; sono vini di pronta beva se bianchi, più complessi i rossi se affinati in legno.

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Nel D.O.C. Vignanello troviamo il vino bianco se prodotto con uve del Malvasia del Chianti, del Trebbiano Toscano e del Greco, mentre per il rosso si usano uve del Ciliegiolo e del Sangiovese; si abbina bene a zuppe e minestre di cereali, arrosti e carni diverse.

La I.G.T. Civitella d’Agliano è riservata ai seguenti vini: bianchi, anche nella tipologia frizzante; rossi, anche nelle tipologie frizzante e novello; rosati, anche nella tipologia frizzante.

Anche nella I.G.T. Colli Cimini sono compresi vini bianchi, rossi o rosati che ben si accompagnano a piatti della tradizione locale anche a base di nocciole e castagne dei colli ononimi.

Nella I.G.T. Lazio possono confluire vitigni provenienti dall’intero territorio Laziale; i produttori della Tuscia Viterbese, miscelando sapientemente uve provenienti da vitigni autoctoni con altre provenienti da vitigni di altre province della regione, riescono spesso ad ottenere vini di elevato pregio per le tipologie del bianco, del rosso e del rosato.

Figura 5. Coltivazione della vite

La coltivazione professionale del ciliegio (Figura 6) nel viterbese si estende per circa 50 Ha, con elevata concentrazione nei territori del comune di Celleno, delle frazioni di Roccalvecce e San Angelo ed in alcune zone del comprensorio dei Monti Cimini. La provincia di Viterbo contribuisce per oltre il 25% alla produzione regionale del ciliegio, nonostante l'estensione della superficie provinciale destinata a tale coltura rappresenti nel Lazio solo il 9 %. La tradizione secolare del ciliegio in alcune località del viterbese (Celleno, Roccalvelce e San Angelo) è stata pubblicamente riconosciuta dal Ministero delle Politiche e Forestali, iscrivendo il prodotto proveniente da quelle zone all'elenco nazionale dei Prodotti Tipici Tradizionali, con la denominazione

"Ciliegia di Celleno”

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Figura 6- Coltivazione del ciliegio

La coltivazione del nocciolo ( Figura 7 e 8 )assume per la provincia un particolare interesse. Si trova concentrata nella zona dei Monti Cimini ma negli ultimi anni si sta diffondendo anche in altre aree della provincia. La superficie investita a nocciolo è in continua espansione ed oggi in provincia di Viterbo tra noccioleti in produzione e noccioleti di nuovo impianto si stimano circa 23000 Ha. Molto alto risulta il grado di specializzazione e di meccanizzazione della coltura, con rese che in annata ordinarie arrivano anche nelle aree più vocate a 40 q.li/Ha.

Figura 7- Raccolta nocciolo con macchina raccoglitrice semovente.

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Figura 8- coltivazione specializzata di nocciolo

Altre colture arboree presenti in provincia sono actinidia, pesco , albicocco, melo e pero.

Tra le colture orticole in pieno campo di particolare rilevanza per la provincia di Viterbo è quella della patata ( Figura 9), presente per la maggior parte nella sub regione denominata Vulsina. La coltura risulta concentrata nell’area più a Nord della provincia nei territori dei Comuni di Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena,

Gradoli, Latera, Onano, Grotte di Castro e Gradoli. La coltura è presente anche nella pianura viterbese ed in quella della Maremma Laziale. La patata inclusa nel Marchio Tuscia Viterbese corrisponde alla patata dell’Alto Viterbese, prodotto agroalimentare tradizionale già inserito nell’elenco nazionale dei prodotti tipici. Ad eccezione della patata le colture orticole ni pieno campo sono molto diffuse nella piana di Viterbo e nella zona della Maremma Laziale in particolar modo nei comuni di Tarquinia, Montalto di Castro e Tuscania ed in misura minore negli altri Comuni della provincia. Diffusa è la coltivazione di ortive poliennali come asparago e carciofi ( figura 10 e 11 ) soprattutto nei Comuni ricadenti nella maremma laziale. Molto diffuse sono anche la coltivazione dl pomodoro da industria e del cavolfiore ( Figura 12 e 13)

Figura 10 Coltura Asparago tipica della Maremma Laziale

Figura 12 Coltivazione del pomodoro da industria

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Figura 11Coltivazione del carciofo Figura 13 Coltivazione del cavolfiore

Figura 9- Coltivazione della patata Figura 14 Coltivazione della canapa da seme

Le colture cerealicole , le foraggere avvicendate e permanenti sono diffuse su tutto il territorio della provincia e sono quelle che hanno subito un danno alle produzione molto rilevante. Negli ultimi anni si registra la presenza di colture come la canapa da seme ( figura 14 ) che non era presente negli precedenti.

ANDAMENTO CLIMATICO

Nel periodo di riferimento 6-9 Aprile la temperatura minima si è registrata il giorno 8 . Nelle tabelle sottostanti sono riportati i dati rilevati dalle stazioni ARSIAL in tre località della provincia , Soriano nel Cimino per la zona dei Monti Cimini, Tarquinia per la zona del litorale e Celleno per la parte dell’Alto Viterbese .

Valore della temperatura rilevata con frequenza oraria il giorno 08/04/2021. Centralina di SORIANO CIMINO (VT), loc. Pantane, quota: 281 m.slm.

GIORNO ORA TEMP MIN TEMP MAX TEMP. MEDIA

08/04/2021 05.00 -8,0 -5,3 -7,0

Valore della temperatura rilevata con frequenza oraria il giorno 08/04/2021. Centralina di TARQUINIA (VT), loc. Portaccia, quota: 19 m.slm.

GIORNO ORA TEMP MIN TEMP MAX TEMP. MEDIA

08/04/2021 06.00 -0,9 1,5 0,1

(23)

Valore della temperatura rilevata con frequenza oraria il giorno 08/04/2021. Centralina di CELLENO (VT), loc. Acquaforte, quota: 366 m.slm

GIORNO ORA TEMP MIN TEMP MAX TEMP. MEDIA

08/04/2021 06.00 --3,8 -0,5 -1,9

I danni hanno riguardato principalmente la coltura del nocciolo, della vite, dei frutteti in particolar modo mandorleti, ciliegeti, kiwi , pesche , susine e in misura minore anche la vite. Risultano colpite anche le colture ortive in pieno campo e dato l’eccezionalità dell’evento anche le colture orticole in serra come meloni e cocomeri. Si sono riscontrati anche sui cereali specialmente nella zona della maremma laziale con particolare riferimento al grano duro.

Non si riscontrano dann9i alle strutture agricole.

CALCOLO DANNO ALLE PRODUZIONI AGRICOLE

Per il calcolo del danno alle produzioni agricole, si e tenuto dei prezzi medi ricavati dalla camera di commercio della Provincia di Viterbo e per alcuni prodotti si è proceduto alla rilevazione dei prezzi di mercato ordinario della zona. Per la determinazione della superficie si è tenuto conto delle rilevazioni ISTAT e per le colture non censite si è fatto riferimento alle strutture di commercializzazione presenti in provincia*

La superficie delimitata riguarda tutto il territorio provinciale e risulta essere pari ad Ha 177.465,00 con percentuali di danno che vanno dal 30% sulle colture orticole in serra al 90% su colture il mandorlo .

Il danno sull’area delimitata risulta essere pari ad € 141.150.423,98 pari al 37,86 % della PLV totale del territorio delimitato.

Pertanto essendo il danno superiore al 30% della PLV ordinaria dell’area delimitata Si specifica che in base al piano assicurativo nazionale le colture danneggiate dal gelo risultano tutte assicurabili.

Viterbo 25/5/2021

IL DIRIGENTE AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI VITERBO

( Dott. Giovanni Carlo Lattanzi) LATTANZI GIOVANNI CARLO 2021.05.26 13:14:46

CN=LATTANZI GIOVANNI CARLO C=IT

O=REGIONE LAZIO 2.5.4.97=VATIT-80143490581

RSA/2048 bits

(24)

DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA, PROMOZIONE DELLA FILIERA E DELLA CULTURA DEL CIBO, CACCIA E PESCA, FORESTE AREA DECENTRATA AGRICOLTURA LAZIO SUD sede di FROSINONE

DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA, PROMOZIONE DELLA FILIERA E TEL. +39 0775 851600 VIA FRANCESCO VECCIA, 23 DELLA CULTURA DEL CIBO, CACCIA E PESCA FAX. +39 0775 851660 03100 FROSINONE AREA DECENTRATA AGRICOLTURA DI FROSINONE PEC: [email protected]

Regione Lazio

Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera AREA CREDITO E CALAMITA' NATURALI

Via del Serafico 107 00142 Roma (RM)

OGGETTO: D.L.vo del 29.03.2004, n. 102, “interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole”;

evento atmosferico avverso “Gelate 19-21 Aprile 2021”

Trasmissione Relazione e modulistica

Con riferimento alla nota 457246, del 21-05-2021e conformemente alle procedure generali per l’attivazione degli interventi e disposizioni applicative del D.L.vo 102/2004, approvate con DGR 10, del 17/01/2017 si trasmette in allegato alla presente, in duplice esemplare:

- Relazione danni per avversità atmosferiche “gelate 6-9 Aprile 2021” verificatesi nella provincia di Fro- sinone dal 6 al 9 Aprile 2021.

- Modelli MIPAF, di cui alla circolare 102204 del 15/07/2004, A-B-C-D-E-F-G - Modello 1A

Dagli accertamenti effettuati sono stati rilevati e stimati danni a:

- Produzione Agricola (art. 5 comma 2) per € 5.300.032,50

Il Funzionario Responsabile

Dott. Agr. Michele Leonardo SACCHETTI

Il Dirigente Dott. Luciano MASSIMO

SACCHETTI MICHELE LEONARDO 2021.06.01 10:56:25 CN=SACCHETTI MICHELE LEONARDO C=ITO=REGIONE LAZIO

2.5.4.97=VATIT-80143490581 RSA/2048 bits

MASSIMO LUCIANO 2021.06.01 15:27:14

CN=MASSIMO LUCIANO C=IT

O=REGIONE LAZIO 2.5.4.97=VATIT-80143490581

RSA/2048 bits

REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.Int.0488110.01-06-2021

(25)

DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA, PROMOZIONE DELLA FILIERA E DELLA CULTURA DEL CIBO, CACCIA E PESCA AREA DECENTRATA AGRICOLTURA LAZIO SUD

PROT. N. .../GR/35/23 LATINA, ...

VIA ROMAGNOLI, 25 TEL 0773/446670 – 0773446635 WWW.REGIONE.LAZIO.IT

04100 LATINA FAX 0773/446640 PEC [email protected]

Alla Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca Area Usi Civici, Credito e Calamità Naturali

Via del Serafico 107, - 00142 - ROMA

PEC: [email protected]

Oggetto: D.lgs. n. 102/2004 29/03/2004 n. 102 , D.lgs. n. 82/2008 e D.G.R. n. 10 del 17 gennaio 2017.

-Invio relazione sui danni causati dalla gelata del 7-9 aprile 2021.

\

Per gli eventuali ulteriori adempimenti di competenza, in allegato alla presente si invia la relazione relativa alla quantificazione ed alla delimitazione dei danni causati dalla calamità indicata all’oggetto.

Si evidenzia tuttavia che al momento, nonostante gli ingenti danni accertati, in assenza di specifici provvedimenti normativi di deroga, non risulta oggettivamente possibile avviare la procedura di richiesta di riconoscimento dello stato di calamità in quanto trattasi di produzioni ammissibili all’assicurazione agevolata del “Piano Assicurativo Nazionale 2021”.

Il Resp. P.O.

Dott. Claudio Vitti

(Documento firmato digitalmente)

Il Dirigente dell’Area Decentrata ( Dott. Luciano Massimo)

MASSIMO LUCIANO 2021.05.21 14:35:29

CN=MASSIMO LUCIANO C=IT

O=REGIONE LAZIO 2.5.4.97=VATIT-80143490581

RSA/2048 bits

REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.Int.0457082.21-05-2021

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