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Il sistema dei laboratori Arpa in Toscana - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente

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(1)

REGIONE TOSCANA

GIUNTA REGIONALE

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 17-11-2008 (punto N. 12 )

Delibera N .932 del 17-11-2008

Proponente

ANNA RITA BRAMERINI ENRICO ROSSI

DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA' Pubblicita’/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione su Banca Dati (PBD)

Dirigente Responsabile:Emanuela Balocchini Estensore: Piergiuseppe Cala'

Oggetto:

Sistema integrato dei laboratori della Toscana. Approvazione dei criteri operativi per la realizzazione del Sistema integrato, in attuazione della delibera della G.R. 20/10/2008, n. 839.

Presenti:

CLAUDIO MARTINI ANNA RITA BRAMERINI AMBROGIO BRENNA

FEDERICO GELLI ENRICO ROSSI GIANNI SALVADORI

MARCO BETTI PAOLO COCCHI

Assenti:

RICCARDO CONTI AGOSTINO FRAGAI GIANFRANCO SIMONCINI

MASSIMO TOSCHI GIUSEPPE BERTOLUCCI EUGENIO BARONTI

ALLEGATI N°: 1

ALLEGATI:

Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento

A Si Cartaceo+Digitale criteri operativi

STRUTTURE INTERESSATE:

Tipo Denominazione

Direzione Generale DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA'

Direzione Generale DIREZIONE GENERALE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

Note:

(2)

LA GIUNTA REGIONALE

Vista la delibera della Giunta Regionale del 20 ottobre 2008 n. 839, avente per oggetto l’approvazione dello schema di protocollo di intesa tra Regione Toscana, ARPAT, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana e OO.SS per la realizzazione di un sistema integrato dei laboratori della Toscana;

Visto il protocollo d’intesa firmato in data 22/10/2008 dall'Assessorato al Diritto alla Salute, dall'Assessorato alla Tutela dell'Ambiente e all'Energia, dell'Agenzia per la Protezione Ambientale della Toscana, dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e dalle organizzazioni sindacali;

Considerato che nella sopra citata delibera N. 839/2008 è stato deciso di rinviare ad un successivo atto della Giunta Regionale la definizione dei criteri operativi per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT – IZS – LSP della Toscana e di attuazione di quanto individuato nel protocollo d’intesa sopra citato;

Ritenuto di dare attuazione a quanto concordato nel protocollo d’intesa sopra citato;

Considerato che al punto 3) del protocollo d’intesa sottoscritto si concorda che i documenti elaborati dal gruppo di lavoro misto tra Regione Toscana, ARPAT, IZS, LSP e OO.SS, costituiscono un riferimento per la Giunta Regionale per la definizione dei criteri operativi inerenti la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana;

Visto il documento di cui all’Allegato A), parte integrante e sostanziale del presente atto, inerente i criteri operativi per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana, elaborato, sulla base dei documenti del gruppo di lavoro misto sopra citato, dal settore Igiene Pubblica della Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà, d’intesa con il settore Medicina Predittiva-Preventiva della stessa Direzione Generale e con l’area di coordinamento Prevenzione integrata degli inquinamenti e Programmazione ambientale della Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali;

Atteso che la proposta elaborata sopra citata individua:

- i tempi e le modalità di realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana;

- le modalità per la costituzione e il funzionamento della cabina di regia regionale avente le funzioni di indirizzo, coordinamento, supervisione e monitoraggio del processo di realizzazione del sistema integrato dei laboratori;

- i compiti assegnati alla cabina di regia sopra descritta, compresi i poteri di sussidiarietà in caso di inadempienza da parte dei gruppi di lavoro interaziendali di area vasta e le competenze inerenti gli adempimenti previsti nell’allegato A della D.G.R.T. 505/2008, relativi alle direttive per la gestione delle emergenze inerenti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi nella Regione Toscana;

- i criteri per la costituzione in ogni area vasta dei gruppi di lavoro interaziendali composti da referenti professionali delle strutture ARPAT, IZS e LSP;

- i criteri per l’elaborazione dei progetti di area vasta per la realizzazione del sistema integrato nell’area vasta di competenza nell’ambito del modello elaborato dal gruppo di lavoro misto tra Regione

(3)

Toscana, ARPAT, IZS, LSP e OO.SS ed in conformità degli indirizzi della cabina di regia regionale sopra citata;

Richiamata la delibera della Giunta Regionale 30/06/2008, n. 505 avente per oggetto “Direttive per la gestione delle emergenze inerenti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi”, ed in particolare quanto disposto al Capo 1 “Unità di crisi” e Capo 3 “Laboratori coinvolti nell’emergenza”;

Ritenuto di incaricare i direttori generali delle competenti Direzioni Generali dell’emanazione dei provvedimenti di attuazione dei criteri operativi per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana;

A voti unanimi

DELIBERA

1) di approvare i criteri operativi per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana, di cui alla delibera della Giunta Regionale 20 ottobre 2008, n. 839, descritti nell’allegato A) che costituisce parte integrante del presente provvedimento;

2) di incaricare i direttori generali delle competenti Direzioni Generali dell’emanazione dei provvedimenti di attuazione dei criteri operativi per la realizzazione del sistema integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana.

Il presente atto, soggetto a pubblicazione ai sensi dell’ articolo 18, comma 2, lett. a) della L.R. 23/2007, in quanto conclusivo del procedimento amministrativo regionale, è pubblicato integralmente sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta regionale.

SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE

VALERIO PELINI

EMANUELA BALOCCHINI

ANDREA LETO

Il Direttore Generale FRANCESCO IZZO

Il Direttore Generale MAURO GRASSI

(4)

ALLEGATO A

1 SISTEMA INTEGRATO DEI LABORATORI ARPAT – IZS – LSP DELLA TOSCANA

CRITERI OPERATIVI DI REALIZZAZIONE

1. Premessa

La realizzazione del Sistema Integrato dei laboratori ARPAT, IZS e LSP della Toscana ha i seguenti obiettivi, come indicato nell’allegato al protocollo d’intesa sottoscritto in data 22/10/2008 dall'Assessorato al Diritto alla Salute, dall'Assessorato alla Tutela dell'Ambiente e all'Energia, da ARPAT, da IZS e dalle organizzazioni sindacali:

a) organizzare un Sistema Integrato di laboratori, seguendo un modello a rete, che permetta l’uso integrato delle risorse (umane e tecnologiche) a livello di macroarea e regionale;

b) concentrare per quanto possibile le strutture di laboratorio, al fine di ottenere la crescita del livello di specializzazione delle strutture con la costituzione di centri di eccellenza;

c) valorizzare la formazione e le capacità professionali delle risorse umane, ad ogni livello, e razionalizzare l’impiego delle risorse umane;

d) ottenere il miglioramento della qualità del servizio (diminuzione dei tempi di risposta analitici, aumento dell’offerta delle prove analitiche, aumento della dinamicità complessiva del sistema);

e) perseguire il miglioramento dell’efficienza organizzativa dei laboratori e del sistema nel suo complesso ed ottenere un risparmio complessivo dei costi di gestione;

f) realizzare a livello regionale un complessivo riequilibrio delle risorse umane e strumentali dedicate alle attività analitiche.

Per centrare gli obiettivi sono stati individuati i criteri di riferimento indicati di seguito:

1. perseguire il mantenimento dell’unitarietà del campione;

2. dare un unico riferimento al committente della prestazione analitica;

3. identificare la struttura in grado, in prospettiva, di sviluppare maggiormente la competenza analitica richiesta del committente;

4. identificare la competenza territoriale della struttura di laboratorio in grado di garantire il migliore rapporto tra il numero di campioni analizzati e le particolari esigenze analitiche della matrice in esame;

5. assicurare la continuità del servizio per tutte le attività analitiche legate a controlli ufficiali.

2. Gli strumenti

2.1 Il modello di Sistema Integrato.

Il modello di Sistema Integrato si identifica in una competenza territoriale di area vasta per lo svolgimento delle attività analitiche, salvo alcuni casi nei quali risulta maggiormente appropriata la realizzazione di centri regionali di riferimento. La riorganizzazione dei laboratori delle strutture ARPAT, IZS e LSP deve realizzarsi, di conseguenza, secondo un modello di integrazione funzionale che prevede un unico laboratorio per struttura per ognuna delle tre Aree Vaste della Toscana, all’interno dei quali saranno attivi centri regionali di riferimento per le analisi di determinate matrici.

Le linee di indirizzo per la realizzazione del Sistema Integrato, comprensive delle relativa tempistica orientativa di attuazione, sono descritte nella tabella 1; la Cabina di regia regionale, descritta, nel successivo paragrafo 2.2 applica tali indirizzi, fatte salve eventuali altre soluzioni tecniche ed organizzative ritenute maggiormente efficaci ed efficienti.

Tabella 1 – Linee di indirizzo per la realizzazione del Sistema Integrato

(5)

ALLEGATO A

2

ASSEGNAZIONE COMPETENZA ANALITICA A REGIME MATRICE ASSEGNAZIONE

TERRITORIALE Analisi Chimica

Analisi Fisica

Analisi Microbiologia

CRONOPROGRAMMA

ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

Centro regionale per le analisi

chimiche Centri di area vasta

per le analisi microbiologiche

IZS FI IZS1 IZS1 Operativi

Entro il 30/06/2009:

§ trasferimento delle analisi microbiologiche dai Dip. prov.

ARPAT di Arezzo e Prato rispettivamente ai LSP di Siena e Firenze

§ studio di fattibilità per il trasferimento delle prove analitiche accreditate

ALTRI ALIMENTI

MATERIALI DESTINATI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI (CONTENITORI)

Centro regionale per le analisi

chimiche Centri di area vasta

per le analisi microbiologiche

LSP FI ARPAT FI

LSP di Area Vasta (già operativi)

Entro il 31/12/2010:

§ trasferimento delle attività analitiche chimiche dai Dip.

prov. ARPAT ai LSP di Area Vasta

Nota: ARPAT garantisce il mantenimento di n. 1 laboratorio accreditato sino alla conclusione del processo di trasferimento per assicurare la continuità del servizio analitico legato al controllo ufficiale per la sicurezza alimentare Entro il 30/06/2009:

§ trasferimento delle analisi microbiologiche dai Dip. prov.

ARPAT di Arezzo e Prato rispettivamente ai LSP di Siena e Firenze

§ studio di fattibilità per il trasferimento delle attività analitiche ordinarie dal laboratorio al momento del prelievo

Entro il 31/12/2009:

§ completamento del trasferimento delle attività analitiche routinarie dal laboratorio al momento del prelievo e comunque

trasferimento delle stesse dai Dip. prov. ARPAT ai LSP di Area Vasta

ACQUE POTABILI Centri di area vasta

LSP di Area Vasta

ARPAT FI

LSP di Area Vasta (già operativi)

Entro il 31/12/2010:

§ trasferimento delle attività analitiche chimiche dai Dip.

prov. ARPAT e dall’IZS di GR ai LSP di Area Vasta

1 L’individuazione del centro di riferimento regionali o dei laboratori di area vasta sarà concordata nell’ambito dei lavori della Cabina regia regionale.

(6)

ALLEGATO A

3

ASSEGNAZIONE COMPETENZA ANALITICA A REGIME MATRICE ASSEGNAZIONE

TERRITORIALE Analisi Chimica

Analisi Fisica

Analisi Microbiologia

CRONOPROGRAMMA

ACQUE DI PISCINA Centri di area vasta

LSP di Area Vasta

-

LSP di Area Vasta (già operativi)

Entro il 31/12/2009:

§ trasferimento delle attività analitiche chimiche dai Dip.

prov. ARPAT e dall’IZS di GR ai LSP di Area Vasta

ACQUE DI DIALISI Centri di area vasta

LSP di Area Vasta

-

LSP di Area Vasta (già operativi)

Entro il 31/12/2009:

§ trasferimento delle attività analitiche chimiche dai Dip.

prov. ARPAT ai LSP di Area Vasta2

Entro il 30/06/2009:

§ trasferimento delle analisi microbiologiche dai Dip. prov.

ARPAT di Arezzo e Prato rispettivamente ai LSP di Siena e Firenze

§ studio di fattibilità per il trasferimento delle prove analitiche accreditate ACQUE MINERALI E

TERMALI

Centro regionale per le analisi

chimiche Centri di area vasta

per le analisi microbiologiche

LSP FI -

LSP di Area Vasta (già operativi)

Entro il 31/12/2010:

§ trasferimento delle attività analitiche chimiche dai Dip.

prov. ARPAT ai LSP di Area Vasta

Nota: ARPAT garantisce il mantenimento di n. 1 laboratori accreditati sino alla conclusione del processo di trasferimento per assicurare la continuità del servizio analitico legato al controllo ufficiale per la sicurezza alimentare COSMETICI Centro regionale LSP FI - LSP FI

Entro il 31/12/2009:

§ operatività del centro regionale di riferimento

STUPEFACENTI Centro regionale LSP FI - LSP FI Operativo FARMACI AD USO

UMANO Centro regionale LSP FI - LSP FI Operativo FARMACI AD USO

VETERINARIO Centro regionale IZS PI - IZS PI Operativo

Per completare la realizzazione del Sistema Integrato è necessario provvedere:

a) ad organizzare un efficiente sistema di trasporto dei campioni, prevedendo per quanto possibile l’accorpamento dei servizi esistenti ed utilizzando in via preferenziale quelli che operano per il trasporto dei campioni biologici per la chimica clinica e dei farmaci;

b) alla realizzazione di affiancamenti e tutoraggi dei tecnici di laboratorio delle varie strutture coinvolti nel trasferimento delle competenze analitiche;

c) all’attivazione di eventuali processi di mobilità nel caso in cui si preveda il trasferimento di funzioni analitiche tra le strutture ARPAT, IZS e LSP e/o tra diversi livelli territoriali;

d) all’uso integrato, a livello regionale, delle risorse tecnologiche ad alta complessità (GC/HRMS, HPLC/MSn, HPLC/MS-MS, HPLC-ICP/MS, SEM, DRX, spettrometria beta e gamma, …);

2 Si ricorda che attualmente tali attività analitiche non rientrano tra quelle istituzionalmente dovute dai laboratori ARPAT

(7)

ALLEGATO A

4 e) allo sviluppo un sistema comune di indicatori per la valutazione delle performance dei laboratori

interni al Sistema Integrato regionale;

f) alla realizzazione di servizi interni al Sistema Integrato, come ad esempio quello per la taratura degli strumenti;

g) all’integrazione dei sistemi informativi al fine di costituire banche dati comuni;

h) alla realizzazione di uno spazio dedicato alla ricerca e sviluppo, finalizzato al miglioramento continuo dell’appropriatezza delle prestazioni. A questo scopo, ove possibile, è auspicabile il coinvolgimento delle strutture universitarie toscane, come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2008-2010 al punto 5.2.11 “Il coordinamento interistituzionale - Integrazione funzionale fra i laboratori per la prevenzione”.

2.2 La Cabina di regia regionale.

La Cabina di regia regionale ha le funzioni di indirizzo, coordinamento, supervisione e monitoraggio del processo di realizzazione del Sistema Integrato dei laboratori, in base al modello descritto al paragrafo 2.1, ed in conformità delle indicazioni riportate nel Piano Sanitario Regionale 2008-2010, paragrafo 5.2.11, punto 1) “Governo centrale del sistema regionale dei laboratori”:

“L’integrazione funzionale tra i laboratori per la prevenzione, l’uso integrato a livello regionale e di area vasta di tecnologie strumentali ad alta complessità e lo sviluppo della rete regionale necessitano di un gruppo centrale di coordinamento, avente la funzione di regolare i rapporti di collaborazione tra i diversi laboratori (LSP, IZS, ARPAT), garantire un’adeguata logistica interna al Sistema e realizzare le azioni di coinvolgimento delle strutture universitarie toscane per la ricerca e sviluppo delle attività analitiche di sanità pubblica”, nonché a quanto previsto dal Piano Regionale di Azione Ambientale al paragrafo 7.1 “Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (A.R.P.A.T.)”.

La Cabina di regia regionale ha il compito di individuare le priorità di intervento per la realizzazione del Sistema Integrato e di fornire gli indirizzi ai gruppi di lavoro interaziendali di area vasta descritti al punto successivo, nonché di valutare e approvare i progetti presentati dai gruppi medesimi, per la realizzazione del Sistema Integrato nell’area vasta di competenza; può avvalersi, se del caso, dei poteri di sussidiarietà in caso di inadempienza da parte dei gruppi di lavoro interaziendali di area vasta.

In considerazione degli adempimenti previsti nell’allegato A della D.G.R.T. 30/06/2008, n. 505, relativi alle direttive per la gestione delle emergenze inerenti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi nella Regione Toscana, ed in particolare quanto disposto al Capo 1 “Unità di crisi” e Capo 3 “Laboratori coinvolti nell’emergenza”, una delle priorità dei lavori della Cabina di regia regionale sono i provvedimenti in osservanza alla D.G.R.T. 505/2008.

La Cabina di regia regionale è coordinata dalla Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà, si riunisce con frequenza almeno trimestrale e relaziona alla Giunta Regionale con frequenza annuale sullo stato di avanzamento del Sistema Integrato; la Cabina di regia è composta dai seguenti soggetti, che non percepiranno alcuna indennità:

- n° 1 dirigente responsabile della Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà, con funzioni di coordinamento;

- n° 1 dirigente responsabile della Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali;

- n° 1 rappresentante dell'Agenzia per la Protezione Ambientale della Toscana;

- n° 1 rappresentante dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana;

- il responsabile del coordinamento regionale della rete dei Laboratori di Sanità Pubblica di cui all'art. 67, della legge regionale 24/02/2005, n. 40 e successive modifiche;

- n° 1 rappresentante delle figure professionali operanti nelle strutture laboratoristiche.

La Cabina di regia è costituita con un decreto del Presidente della Giunta Regionale, sulla base delle designazioni dei soggetti interessati. Il rappresentate delle figure professionali operanti nelle strutture laboratoristiche, è designato dalla Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà d’intesa con la Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali.

(8)

ALLEGATO A

5 2.3 I gruppi di lavoro interaziendali.

Il percorso attraverso il quale si realizzerà il Sistema Integrato in conformità delle linee di indirizzo indicate nel paragrafo 2.1, deve essere concordato e definito in ogni area vasta da gruppi di lavoro interaziendali composti da referenti professionali delle strutture ARPAT, IZS e LSP. I gruppi interaziendali devono elaborare un progetto per la realizzazione del Sistema Integrato nell’area vasta di competenza, nell’ambito del modello descritto nel paragrafo 2.1, ed in conformità agli indirizzi della Cabina di regia regionale descritta nel paragrafo 2.2. Il progetto deve indicare i tempi, le modalità e le necessità di risorse (umane e strumentali), per la realizzazione del Sistema Integrato nell’area vasta di competenza.

Ogni gruppo interaziendale di area vasta è composto dai rappresentati delle strutture ARPAT, IZS, LSP e comprende una rappresentanza professionale del personale operante nei laboratori coinvolti nel Sistema Integrato, che non percepiranno alcuna indennità; in particolare, in ogni gruppo saranno presenti almeno:

- n. 1 chimico;

- n. 1 biologo;

- n. 1 veterinario

- n. 1 tecnico di laboratorio/fisico;

- n. 1 rappresentante della Cabina di regia regionale.

Il gruppo è coordinato dal rappresentante della Cabina di regia regionale appositamente designato dalla Cabina medesima. I rappresentanti professionali sono designati dalla Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà d’intesa con la Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali, con la condizione che siano rappresentate in ogni gruppo tutte le strutture di laboratorio facenti parti del Sistema Integrato.

I gruppi sono costituti con un decreto del direttore generale della Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà, d’intesa con la Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali e con le strutture di appartenenza del personale designato.

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