Il ruolo della famiglia nella scelta scolastica
Cristina Cuttica mamma di Alice
Il momento di scegliere a quale scuola iscrivere i nostri figli è indubbiamente un
momento pieno di dubbi e di incognite, un momento che crea ansia sia a noi che ai nostri figli.
Rappresenta un momento importante per la famiglia perché vengono messe in gioco
tante risorse personali ed economiche e tante aspettative per il futuro.
È un momento in cui cambiano i registri della relazione con i nostri figli
noi dobbiamo imparare ad essere loro vicini ma da lontano:
non li teniamo più per mano,
non li accompagniamo più fino alla porta della scuola.
Dobbiamo creare mano virtuale che ci faccia rimanere in contatto con loro senza che la loro vita passi più
attraverso la nostra fisica presenza,
le nostre scelte e le nostre decisioni quotidiane.
Quindi: come essere genitori senza sostituirci ai nostri figli nel momento della scelta scolastica?
Noi genitori ci chiediamo come aiutarli ad individuare un indirizzo scolastico che possa essere di
utilità per la loro vita futura
Sappiamo che si sceglie per il futuro professionale.
Sappiamo che a questa età
gli interessi dei nostri figli sono infiniti,
l’attenzione è rivolta ad altro che non alla scuola,
e che il futuro ha altri significati rispetto a quelli di noi adulti.
Quindi come fare?
Io penso che non dobbiamo fare altro che essere genitori.
E chi è il genitore?
Genitore è colui che genera,
che crea una nuova vita, altra rispetto a lui.
Non basta generare un figlio per essere genitore.
Non si esaurisce con questo il nostro ruolo di genitori.
Genitore è colui che mantiene la sua capacita creativa e la indirizza nel generare qualcosa di nuovo
nella relazione con il figlio:
è un quotidiano generare nuovo,
tanto che anche noi genitori cambiamo quotidianamente attraverso la relazione con i nostri figli,
quasi come se fossero proprio loro nostri genitori.
Io penso che la scelta della scuola sia una scelta che dobbiamo fare con loro,
mediante la relazione che instauriamo con loro.
Partendo dalle loro inclinazioni, evidenziando quanto di bello hanno, quali capacita ed abilità manifestano.
Ascoltando come si vedono loro, che cosa gli piace.
In questo periodo storico di incertezza economica e sociale l’unica cosa che penso abbia valore sia quella
di seguire le nostre passioni:
studiare/lavorare è fatica,
ma studiare/lavorare in un ambito di passione contribuisce a ridurre la fatica e
ci consente di essere più felici.
Nella scelta della scuola che cosa possiamo fare?
Essere genitori: e quindi come dicevo prima parlare con i nostri figli, ascoltarli, accogliendo che cosa li fa stare bene e su questo andare a individuare gli indirizzi
scolastici in grado di fornire loro abilità, conoscenze, competenze utili alla loro ricerca personale.
La scuola ci dirà verso dove indirizzare gli studi di nostro figlio e questi sono suggerimenti preziosi:
analizziamoli con calma.
E consideriamo anche le inclinazioni di nostro figlio al di fuori della scuola, senza dare spazio alle nostre
aspirazioni, a ciò che vorremmo facesse da grande.
Fatta la prima selezione di indirizzo, organizziamoci per andare a visitare le scuole
durante gli open day o scuola aperta:
in cui è possibile entrare nelle scuole, fare domande ai dirigenti, ai professori e dove si possono incontrare
anche i genitori con figli già iscritti e
fare loro domande da genitore a genitore.
Abbiamo i parametri per valutare con nostro figlio
quale scuola scegliere.
Ma il nostro ruolo di genitori
nella scelta scolastica non finisce qui.
Scegliere la scuola
non significa delegare i nostri figli alla scuola:
i figli sono i nostri e abbiamo un ruolo di educatori da svolgere.
Abbiamo il ruolo di stare al loro fianco affinché diventino cittadini del mondo, consapevoli di sé e delle proprie scelte.
E per fare questo è utile che ci mettiamo nell’ordine di idee di creare una via di relazione con la scuola, con i docenti.
Perché continuare a mantenere attiva la relazione con la scuola consente di
attivare una sinergia tra docente e genitore, nel rispetto del ruolo reciproco.
Siamo entrambi educatori ed
educare significa fornire gli strumenti affinché ciascuno possa decidere in piena libertà di sé e
delle proprie azioni ed essere responsabile.
Genitori e scuola sono partner in questo senso e lo sono nell’andare a creare i presupposti
di una società in grado di
costruire e di creare sempre qualcosa di nuovo.
Una società generante e generativa.
Scegliere la scuola quando ci troviamo di fronte ad una difficoltà (BES): cosa fare?
In questa situazione le cose si complicano da un lato mentre dall’altro possono risultare un po’ semplificate.
Si complicano perché ogni cambiamento comporta l’attivazione di un nuovo sistema relazionale, dobbiamo ripartire daccapo su tutto.
Comporta che dalla scuola dell’obbligo si passa ad una scuola di indirizzo che potrà avere un percorso scolastico equipollente
(diploma) o un percorso differenziato (attestato di frequenza).
Nel contempo, avere condiviso negli anni con i clinici le difficoltà del figlio ci ha fatto avere una
visione più completa sulle sue capacita (i limiti evidenziano le capacità) tanto da avere individuato in modo consapevole
prima di altri genitori quelli che si chiamano obiettivi di vita per il proprio figlio.
Questi genitori attivano con la scuola una modalità di relazione più stretta,
una collaborazione più stretta perché la scuola diventa a tutti gli effetti
partner della famiglia nel perseguimento
degli obiettivi di vita individuati per il figlio.
E la famiglia è la memoria di questi obiettivi ogni volta che serve, ad ogni cambio docente, ad ogni inizio
anno, ad ogni nuovo passaggio.
Verifichiamo quali sono le abilità,
gli interessi dei vostri figli, parlatene con loro, aiutateli ad essere consapevoli di
che cosa vogliono da sé e dalla propria vita.
Saremo presenti come guide, ma non come se i nostri figli fossero la nostra derivazione:
loro sono loro e noi siamo noi, essere genitori educatori è amarli in ogni scelta e
e fornire loro gli strumenti per essere cittadini liberi.
Cristina Cuttica
cris.cuttica@gmail.com
“Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli:
le radici e le ali.”
Hodding Carter