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GUIDA ALL ANALISI TECNICA

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Academic year: 2022

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ALL’ANALISI

TECNICA

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INDICE

1. Cos’è l’Analisi Tecnica?

2. Analisi tecnica: grafici a linee, a barre ea candele

3. Analisi tecnica: tempi diversi

4. Tendenza al rialzo, al ribasso e laterale

5. La teoria di Dow

6. Volume di scambi

7. Supporto

8. Resistenza

9. Linea di tendenza

10. Canale

11. Correzione

12. Cos’è un Pullback?

13. Rettangolo

14. Cuneo

15. Triangolo simmetrico

16. Triangolo ascendente

4 5 8 10

14 15

16 17

19 20

22 25

27 28

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23. Triplo minimo

24. Triplo massimo

25. V-turn

26. Suolo arrotondato (o rounding bottom)

27. Cosa sono le onde di Elliot?

28. La successione di Fibonacci

29. La tendenza, il nostro alleato

30. Croci: prezzo e medie mobili

31. Tempi diversi per il controllo delle tendenze

32. Indicatori tecnici: oscillatori

38 39 40 41

46 50

53 54

56

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1. Cos’è l’Analisi Tecnica?

L’analisi tecnica consiste nell’analizzare un bene esaminando il suo comportamento re- cente e passato in termini di prezzi. Questo comportamento viene tracciato su un grafico e riflette le interazioni tra domanda e offerta sul bene in questione. L’analisi tecnica pre- suppone che il prezzo di un’attività tenga già conto di tutte le informazioni rilevanti e che quindi si dovrebbe guardare solo al grafico dei prezzi per determinare l’evoluzione, e la direzione più probabile, che il prezzo prenderà in futuro.

Quando analizziamo il comportamento del prezzo, è molto importante analizzare la storia, poiché nell’analisi tecnica possiamo osservare come il prezzo si è comportato in passato.

Si dice che il prezzo ha memoria perché è molto comune che quando raggiunge un certo livello si comporti come ha fatto prima a quel livello. In questo caso ci riferiamo ai supporti e alle tendenze. L’analisi tecnica utilizza l’azione del prezzo, le cifre che disegna, i supporti, le resistenze, ect. Questo tipo di analisi è solitamente accompagnata da indicatori tecnici come MACD, RSI, ecc. Gli indicatori tecnici sono formule matematiche e statistiche che vengono applicate ai prezzi e ai volumi di un bene al fine di fornire alcune informazioni aggiuntive al prezzo. Tuttavia, ciò che è veramente importante per un’analisi tecnica è l’azione dei prezzi. Gli indicatori tecnici sono utilizzati per aiutare a prendere decisioni o per sistematizzare un’operazione, ma dobbiamo tenere presente che tutti utilizzano l’azione dei prezzi.

Un altro aspetto da tenere in considerazione nell’analisi tecnica è la liquidità del bene. La liquidità è la facilità con cui un bene può essere acquistato e venduto senza distorcere il suo prezzo quotato. Ad esempio, con un titolo illiquido, se vogliamo acquistare molte azio- ni in una sola volta, possiamo far salire il loro prezzo in modo significativo. Come influisce questo sull’analisi tecnica? Le cifre che vedrete più avanti in questa guida sono tanto più affidabili quanto più è liquido un bene, in quanto rappresentano meglio l’opinione della

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2. Analisi tecnica: grafici a linee, a barre ea candele

I grafici delle quotazioni possono essere formati in tre modi diversi, anche se uno di questi è quello che predomina sugli altri, le candele giapponesi:

• Grafici a linee: i grafici a linee collegano i punti in cui il prezzo si chiude in ogni sessione.

Offrendo solo informazioni sui prezzi di chiusura forniscono il minimo di informazioni.

• Grafici a barre: i grafici a barre forniscono informazioni sul prezzo minimo, massimo, di apertura e di chiusura di una sessione. Pertanto, riflettono molte più informazioni ris- petto ai diagrammi a linee. Il punto più alto su una barra rappresenta l’alto, il più basso il basso. La linguetta di sinistra rappresenta il prezzo di apertura, mentre la linguetta di destra rappresenta il prezzo di chiusura.

• Grafico a candela giapponese: il grafico a candela giapponese fornisce le stesse in-

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È molto importante conoscere le implicazioni dei diversi tipi di vele giapponesi quando si effettua un’analisi tecnica dettagliata. In generale, le candele con un corpo grande indicano la forza nella direzione del prezzo; le candele con uno stoppino molto accentuato indicano un cambio di direzione. Le candele con poco corpo e/o stoppini corti mostrano continua- zione o indecisione. Va notato che a seconda di dove appare ogni tipo di candela e quali candele precede e segue avrà un significato diverso.

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• Scala lineare: in questo, ogni aumento o diminuzione del prezzo ha la stessa propor- zione nel grafico. Se la variazione è da 1 a 4 come se fosse da 900 a 903, vedremo la stessa distanza nel grafico.

• Scala logaritmica: la scala logaritmica cerca di mantenere la proporzione di alti e bas- si. I grafici a lungo termine dovrebbero essere visti con la scala logaritmica, in modo da vedere una fedele evoluzione della variazione dei prezzi. Non è lo stesso passare da 1 euro a 2 euro come da 100 euro a 101 euro, con la scala logaritmica vedremo chiaramente questa differenza, in quanto mantiene la proporzione delle variazioni per- centuali rispetto alla scala lineare che mantiene la proporzione rispetto alle variazioni assolute (in unità monetaria, euro, dollari...)

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3. Analisi tecnica: tempi diversi

Quando si analizza un asset attraverso l’analisi tecnica e si cerca di formulare un’ipotesi sulla direzione che prenderà il prezzo, è importante analizzare grafici di tempi diversi, so- prattutto se l’operazione si basa sul breve termine. Ciò è necessario perché un’attività può trovarsi in un trend di crescita a breve termine e in un trend negativo a più lungo termine.

Nell’esempio seguente, Enagas, vediamo come nell’arco temporale giornaliero si trova in un trend laterale (grafico giornaliero):

Quando si fa trading è molto importante utilizzare grafici di diversi timeframe. Più tem- poralità abbiamo, più informazioni possiamo avere sull’andamento e la direzione del prezzo.

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ci, è conveniente prendere in considerazione diversi intervalli di tempo prima di prendere una decisione di trading o di investimento.

Che sia a breve o a lungo termine, possiamo rivedere tre spazi temporali e se questi tre spazi coincidono nella loro interpretazione, agiscono, ma sono contraddittori, è meglio non operare finché i segnali che offrono non coincidono. La tripla schermata di Elder consiste nell’analizzare in tre diversi timeframe lo stesso grafico con gli stessi indicatori, quindi se in questi tre grafici i segnali coincidono, è più conveniente fare trading che se i segnali dei tre grafici sono contraddittori.

Ad esempio, possiamo utilizzare il periodo prima e dopo quello che vogliamo operare. Se il nostro intervallo di tempo abituale è di 1 ora, possiamo confrontare i segnali degli indica- tori sui grafici di 1 ora, 4 ore e 30 minuti.

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4. Tendenza al rialzo, al ribasso e laterale

Gli indicatori tecnici degli oscillatori si muovono in un intervallo compreso tra 0 e 100, e ci permettono di rilevare aree di ipercomprato o ipervenduto, divergenze e convergenze che ci aiutano ad anticipare i cambiamenti di tendenza. Alcuni di questi oscillatori ci permetto- no anche di rilevare le tendenze e la loro forza.

Gli indicatori tecnici di tendenza mostrano quando il prezzo di un’attività segue una ten- denza al rialzo, al ribasso o laterale. Alcuni di questi indicatori di tendenza mostrano la forza o la debolezza dell’andamento dei prezzi. Questi indicatori sono molto utili perché possono mostrarci quando una tendenza sta iniziando e quando una tendenza si sta in- debolendo.

La combinazione del display di Elder, con l’uso di indicatori e oscillatori, eliminerà gran parte degli errori nel rilevamento dei segnali, che possono sembrarci a priori contraddittori.

Nell’analisi tecnica, una tendenza è la direzione del prezzo di un bene. La direzione può essere verso l’alto, verso il basso, oppure può essere in una gamma di prezzi. In ognuno di questi casi parleremo di una tendenza al rialzo, al ribasso o laterale.

• Tendenza al rialzo: le tendenze al rialzo sono quelle in cui ogni triangolo, rappresentato da le- ttere, è maggiore del triangolo immediatamente precedente.

Nell’immagine possiamo vedere come il minimo (c) sia più alto di

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• Tendenza laterale: Le tendenze laterali sono quelle in cui gli alti e i bassi si muovono tra due livelli di prezzo differenti. Il livello di prezzo superiore si chiama resistenza e quello inferiore, si chiama supporto. Vediamo come tutti gli alti (1, 2 e 3) non riescono a rompere la resistenza così come i bassi (a, b e c) non riescono a perforare il supporto.

Il rilevamento della tendenza è molto importante quando si fa trading utilizzando l’analisi tecnica. Il problema è che spesso nel momento in cui rileviamo un trend si è già formato e resta meno da completare.

mente precedente. Nell’immagine possiamo vedere come il massimo (c) sia inferiore a (b), e come (b), a sua volta, sia inferiore a (a). Con i minimi, dovrebbe accadere lo stes- so, ognuno di essi dovrebbe essere più basso del precedente. Vediamo come (3) è inferiore a (2) e questo è inferiore a (1).

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5. La teoria di Dow

La teoria di Dow, pubblicata da Charles Dow (che ha creato l’agenzia Dow Jones e il Wall Street Journal), ha studiato i movimenti dei prezzi e dei mercati. La teoria di Dow si basa sulla premessa che i prezzi prendono una direzione, verso il basso o verso l’alto, for- mando così una tendenza (verso l’alto o verso il basso). È anche possibile che il prezzo non prenda una direzione precisa, quindi si tratterebbe di un andamento laterale o di un intervallo. La teoria di Dow si basa su 6 principi fondamentali.

Le leggi della teoria di DOW

1) Il prezzo sconta tutto: il prezzo riflette assolutamente tutte le informazioni che riguar- dano il bene in analisi. Secondo questa legge, la direzione del prezzo è il risultato di tutti i fattori esterni che si riflettono su esso.

2) Il mercato ha tre tipi di tendenze: La tendenza principale è il lungo termine (oltre un anno). L’andamento secondario, di durata temporale minore, è quello che corregge l’anda- mento primario. Secondo Dow, la correzione apportata dal trend secondario è compresa tra il 33% e il 66% del movimento effettuato dal trend primario. Infine, abbiamo le tendenze minori, che sono all’interno di quelle secondarie. Queste ultime sono meno importanti a medio e lungo termine. Di seguito è riportato un grafico che mostra la performance di CIE Automotive dalla metà del 2014 alla metà del 2016, con una tendenza primaria al rialzo e una secondaria al ribasso.

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che sono entrati nelle fasi precedenti hanno già venduto il bene.

4) I diversi indici di borsa devono essere confermati: Charles Dow ha creato gli indici DJ Industrial e Railway e ha dichiarato che per confermarlo deve essere presente un trend in entrambi gli indici. Oggi, questo potrebbe essere applicato ai diversi indici di settore esis- tenti. Per fare ciò, dovremmo rilevare l’indice master e osservare le possibili divergenze tra esso e gli altri.

5) Il volume scambiato dovrebbe seguire il trend, quindi dovrebbe aumentare quando il prezzo si muove a favore del trend e diminuire quando il prezzo si muove contro di esso.

6) La tendenza rimane in atto fino a quando non vi sono chiare prove di un cambiamento di tendenza.

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6. Volume di scambi

Il volume (volume di scambio) indica la misura in cui un bene è stato scambiato tra due parti, l’acquirente e il venditore. Il volume mostra l’interesse mostrato dal mercato per la negoziazione di un’attività in un periodo di tempo. Quel periodo di tempo, ad esempio, una candela giapponese, è associato ad un prezzo o ad una gamma di prezzi. In breve, il volume misura l’interesse degli investitori a negoziare un’attività a un certo prezzo e in un certo momento.

Quando il volume è basso, il mercato non è interessato a negoziare il bene a quel prezzo.

Se, ad esempio, il prezzo interrompe una linea di tendenza al rialzo o un supporto con un forte volume, il mercato sta valutando che l’attività non è più ad un prezzo adeguato e dovrebbe essere scambiata molto più bassa. A quel punto il volume aumenta a seguito dell’aumento del trading, cioè molti più investitori saranno disposti a vendere e comprare.

I primi penseranno che l’attività ha perso interesse e i secondi che l’attività ha ora un prez- zo interessante. Inoltre, considerare gli ordini di acquisto e di vendita effettuati a questi prezzi. In caso di vendita massiccia di titoli, tutti gli ordini di acquisto effettuati a questi prezzi saranno eseguiti immediatamente.

Detto questo, dovremmo sapere che il volume più comunemente accompagna la tenden- za. Pertanto, in una tendenza al rialzo, il volume scambiato è destinato ad aumentare man mano che gli investitori si uniscono alla tendenza. Più tardi, arriverà un momento in cui il volume scambiato sarà sempre più basso. Quando il volume smette di accompagnare il trend, sia in salita che in discesa, è segno che la fine del trend è vicina. Nonostante tutto questo, dobbiamo sottolineare che esistono situazioni atipiche in cui il prezzo e il volume non si comportano in questo modo, ma ciò che deve essere chiaro è che, se il volume accompagna il movimento del prezzo, tale movimento avrà più probabilità di sviluppare il movimento previsto.

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7. Supporto

Nell’analisi tecnica, un supporto non è altro che un livello di prezzo inferiore a quello at- tuale. Quel livello è stato toccato più volte dal prezzo, a quel punto la quotazione ha reagito verso l’alto. In altre parole, un supporto è un livello di prezzo al quale il mercato acquista fortemente, rallentando il precedente calo dei prezzi e riportando il prezzo al rialzo. Nor- malmente, un livello di prezzo viene memorizzato dal mercato e ogni volta che il prezzo lo raggiunge reagisce in qualche modo.

Dopo alcuni momenti in cui la quotazione rispetta un supporto, può presentarsi la situa- zione in cui si finisce per romperlo. Da quel momento in poi, il supporto si trasformerà in resistenza. D’altra parte, una falsa rottura è comune. Ciò significa che il prezzo attraversa il supporto (o la resistenza) e subito dopo ritorna al range precedente, inteso come livello di prezzo tra un supporto e una resistenza. Altre volte il prezzo potrebbe non raggiungere la linea tracciata come supporto. Ciò significa che anche se il supporto viene disegnato come livello di prezzo, a volte è meglio considerare una zona di prezzo come supporto.

Nell’esempio seguente possiamo vedere un grafico a candela di Abertis. Il prezzo ha ris- pettato il supporto di £12,16, ma potremmo parlare della zona tra le £11,68 e le £12,16. In quella zona il prezzo è rallentato e si è ribaltato.

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8. Resistenza

Nell’analisi tecnica, una resistenza è un livello di prezzo superiore a quello attuale. Quel livello è stato toccato più volte dal prezzo, a quel punto il prezzo ha reagito al ribasso. In altre parole, una resistenza è un livello di prezzo al quale il mercato vende fortemente, rallentando il precedente aumento del prezzo e facendo scendere il prezzo. Normalmente, un livello di prezzo viene memorizzato dal mercato e ogni volta che il prezzo lo raggiunge reagisce in qualche modo.

Dopo alcuni momenti in cui il prezzo rispetta una resistenza, si può verificare la situazio- ne in cui finisce per rompersi. Da quel momento in poi, il supporto diventerà una resis- tenza. D’altra parte, una falsa evasione è comune. Ciò significa che il prezzo attraversa la resistenza (o il supporto) e subito dopo ritorna al range precedente, intendendo il range come il livello di prezzo tra un supporto e una resistenza. Altre volte il prezzo potrebbe non raggiungere la linea tracciata come resistenza. Ciò significa che anche se la resistenza vie- ne tracciata come livello di prezzo, a volte è meglio considerare una zona di prezzo come una resistenza.

Nel grafico seguente si può vedere il prezzo di CIE automotive. Il prezzo ha toccato fino a tre volte la resistenza dei €15prima di sfondare il rialzo.

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9. Linea di tendenza

La linea di tendenza è uno strumento di base nell’ambito dell’analisi tecnica. La linea di tendenza si unisce ai successivi minimi all’interno di una tendenza al rialzo, così come i massimi all’interno di una tendenza al ribasso. Ci aiuta anche ad osservare meglio la ten- denza. Insieme ai supporti e alle resistenze, è molto utile per aiutarci a determinare i livelli di prezzo ottimali per entrare nel trend.

Per tracciare una linea di tendenza è necessario unire due minimi in un trend al rialzo, o due massimi in un trend al ribasso. Tuttavia, affinché la tendenza sia confermata, la linea di tendenza deve unirsi ad almeno tre minimi o massimi, a seconda che la tendenza sia in salita o in discesa. Quando i prezzi attraversano una linea di tendenza, è molto probabile che la tendenza attuale finisca.

Le linee di tendenza, così come i supporti e le resistenze, sono tanto più rilevanti quanto più sono state toccate dal prezzo, così come dal tempo in cui è stato in vigore. Pertanto, più una tendenza è evidente e più a lungo è stata in atto, più è importante, ma più è svilup- pata e più è vicina al completamento.

Nell’immagine sottostante vediamo una linea di tendenza verso il basso di OHL (Obras- con Huarte Lain SA), dalla metà del 2014 all’inizio del 2016. Come si vede, la tendenza potrebbe essere tracciata all’inizio del 2015, quando, unendo i primi due cerchi arancioni, potremmo già proiettarla. A quel tempo il sentimento del mercato era già ribassista, ma la tendenza non si è confermata fino a quando il prezzo non ha toccato di nuovo la linea del trend.

Forse sembra che la tendenza fosse vicina alla fine in quel periodo, dove OHL era quotata a circa 10 euro. Da allora, le azioni hanno continuato a diminuire. Nel marzo 2016 il prezzo ha interrotto la linea di tendenza ribassista, in quel momento OHL era scambiata a 5,5 Euro. La linea di tendenza è stata trafitta, ma l’ultimo massimo è al di sotto dell’ultimo mi- nimo, quindi la tendenza potrebbe rallentare, ma non siamo riusciti a concludere che sia già finita.

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Un altro punto importante da considerare è la pendenza. Se una linea di tendenza ha una pendenza molto elevata, è probabile che la sua durata sia più breve, e in un arco di tempo più lungo la pendenza sarà ancora più ripida. Meno ripida è la pendenza, più è probabile che la tendenza duri nel tempo.

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10. Canale

Un canale si forma dal parallelo di una linea di tendenza. Come quest’ultime, un canale può essere rialzista o ribassista a seconda che si tracci la linea parallela a una linea di tendenza rialzista o ribassista. Il parallelo dovrebbe coincidere con gli alti o bassi, a secon- da della direzione del trend, quindi se non coincidono, il canale non può essere tracciato.

La larghezza del canale è determinata dalla distanza tra i successivi minimi e massimi del trend.

Successivamente, possiamo osservare un canale rialzista sull’S&P 500, in candele setti- manali. Per tracciare il canale, dobbiamo prima tracciare la linea di tendenza. In questo caso, visto che la tendenza è in crescita, ci uniremo ai minimi e tracceremo la linea blu. Poi tracciamo una linea parallela (linea arancione) e la facciamo coincidere con i successivi massimi. Così, abbiamo un canale composto da due linee, chiamate base e soffitto del canale.

Un canale serve a determinare i punti di acquisto e di vendita quando siamo all’interno di una tendenza. Quando siamo in un trend rialzista, i punti di acquisto (posizioni di aper-

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11. Correzione

Nei mercati finanziari, l’espressione “correzione” è utilizzata per definire la situazione in cui il prezzo di un bene prende una direzione diversa da quella del trend principale. La correzione non significa che un bene cambierà il suo andamento. Correzione significa che il prezzo di un’attività interrompe la sua tendenza attuale. Come vedremo di seguito, la correzione di un’attività può avvenire nel tempo o nel prezzo.

Correzione del prezzo

La correzione del prezzo è quella che avviene in opposizione alla tendenza. Quando un’at- tività corregge il prezzo, lo fa in direzione opposta alla tendenza principale. Così, la co- rrezione dei prezzi attira i successivi minimi e massimi in un trend. Qui sotto possiamo vedere la tabella del gas naturale per il periodo 2013-2016. Vediamo come a partire dal 2015 il gas naturale inizia una tendenza al ribasso, apportando due correzioni di prezzo.

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12. Cos’è un Pullback?

Un pull back può apparire sia nei mercati rialzisti che ribassisti quando vengono per- forati i supporti, le resistenze o le linee di tendenza. Quando ciò si verifica, è probabile che si verifichi un cambiamento di tendenza e la comparsa di un backtest è la conferma che si verificherà effettivamente. Tuttavia, la rottura di tale supporto, resistenza o linea di tendenza non implica la comparsa di un backtest.

I pullback sono un ritorno del prezzo al precedente supporto, resistenza o linea di ten- denza dopo che questi livelli sono stati trafitti. Il grafico seguente mostra come il prezzo rompe la linea di tendenza al rialzo e poi si avvicina ad essa dal basso per poi scendere di nuovo, formando un richiamo. I pullback appaiono di solito dopo la formazione di una figura come un H-C-H, triangoli, rettangoli, rettangoli, ecc.; convalidando il movimento del prezzo dopo la rottura della figura. Il volume è importante anche quando si tratta di sapere se si sta formando un backtest. Quando il pullback si sta formando con un volume inferiore al volume della rottura, tutto sembra indicare che il pullback si sta effettivamente formando e che il cambiamento di tendenza avrà finalmente luogo. Tuttavia, come ogni dato dell’analisi tecnica, i ritiri confermano il cambiamento di tendenza con una certa pro- babilità e non sono assolutamente affidabili al 100%.

Come utilizzare un pullback

I pullback possono essere utilizzati per assumere posizioni corte quando una linea di su- pporto o di tendenza al rialzo viene trafitta. Allo stesso modo, i pullback possono indicare l’apertura di posizioni lunghe dopo il passaggio di una linea di resistenza o di tendenza al ribasso.

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Esistono altri tipi di fori con diverse interpretazioni, i fori di scarico, i fori di continuazione e i fori di esaurimento.

Breakout Gap: I breakout gap appaiono quando un asset è in range o trend laterale e rompe il supporto/resistenza per iniziare un trend di lunga durata con una certa forza.

A questo punto, l’interesse per il mercato è elevato e il volume degli scambi aumenta. È molto comune che questo tipo di gap si chiuda prima che la tendenza inizi, il che di solito significa la formazione di un pull back.

Le lacune del follow-up: I gap di continuazione appaiono nel mezzo di un trend come con- seguenza della comparsa di alcune informazioni che influiscono fortemente nella stessa direzione del trend. Questo aumenta l’interesse per gli speculatori e gli investitori, causan- do un forte aumento del volume.

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Lacune di esaurimento: un gap di esaurimento appare poco prima della fine di una ten- denza, quando gli investitori più deboli e gli speculatori iniziano a prendere posizioni, es- sendo già troppo tardi per loro. I vuoti di scarico sono caratterizzati da un volume ampio e forte. Quando si verificano, tendono a chiudersi rapidamente ed è allora che dovremmo prendere posizione.

La formazione rettangolare o rettangolare rappresenta una pausa nella tendenza duran- te la quale i prezzi si muovono lateralmente tra un supporto e una resistenza. Questa zona tra un supporto e una resistenza è talvolta definita anche come zona commerciale o zona di congestione.

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13. Rettangolo

Il rettangolo è di solito una continuazione della figura di tendenza e agisce come una rottura del prezzo della tendenza primaria. Se il prezzo rompe la parte superiore del ret- tangolo, cioè la resistenza, è un segnale di acquisto, e se il prezzo rompe il supporto o la parte inferiore del rettangolo è un segnale di vendita. Affinché questi segnali siano validi il volume deve aumentare nel momento in cui il prezzo rompe le zone menzionate. In ter- mini di durata, il rettangolo di solito dura da uno a tre mesi, così come i triangoli e i cunei.

L’obiettivo di questa figura tecnica sarà la proiezione della distanza tra il supporto e la resistenza del rettangolo. La rottura del rettangolo può a volte essere accompagnata da un richiamo o da un ritorno (a seconda che si rompa il supporto o la resistenza), il che ra- ppresenta una seconda opportunità.

Per entrare nel mercato a favore del trend

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Nell’immagine che segue possiamo vedere un rettangolo, che a differenza del grafico teo- rico sopra, ha implicazioni ribassiste ma non ha un backtest.

Nota: l’evoluzione del volume può darci alcune indicazioni su dove il prezzo esploderà, se le candele rialziste all’interno del rettangolo hanno più volume delle candele ribassiste, c’è più probabilità che il prezzo rompa la resistenza, e viceversa, se le candele ribassiste hanno più volume delle candele rialziste il prezzo ha più probabilità di rompere il suo su- pporto.

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14. Cuneo

Il cuneo è una figura tecnica molto simile a quella del triangolo simmetrico, sia nella forma che nel tempo necessario per la creazione della figura. Come triangoli, bandiere e striscioni, il cuneo ha due linee guida che fungono da supporti e resistenze dinamiche, una sotto il prezzo e una sopra di esso. Normalmente il cuneo dura da uno a tre mesi.

Come per la bandiera, il cuneo è inclinato nella direzione opposta all’andamento princi- pale dei prezzi, quindi un cuneo in calo avrà implicazioni al rialzo e un cuneo in rialzo avrà implicazioni al ribasso. E per formare - sono necessari due minimi e due massimi, due di questi hanno una pendenza più ripida rispetto agli altri due, a seconda della direzione del cuneo, se il cuneo ha una direzione verso il basso la linea guida che nasce dall’unione dei massimi avrà una pendenza più ripida della linea guida che nasce dall’unione dei minimi, e viceversa.

Quindi i cunei sono generalmente considerati come la continuazione delle linee di tendenza e raramente funzionano come linee di inver- sione. Come la bandiera, il bersaglio del cuneo sarà la distanza dell’albero proiettato dal punto di rottura di una delle linee guida. Il volume alla formazione del cuneo dovrebbe essere verso il basso e al momento della rottura della linea guida dovrebbe esserci un picco di volume.

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15. Triangolo simmetrico

Il triangolo simmetrico è di solito un modello tecnico di continuazione del trend, come altri modelli di continuazione del trend, rappresenta una pausa nel trend attuale, che poi ri- torna nella direzione originale. Il requisito minimo per la formazione di un triangolo è che ci siano quattro punti in cui il prezzo cambia il suo andamento, in modo da avere due punti per disegnare la direzione del triangolo superiore e due punti per disegnare la direzione del triangolo inferiore.

Il triangolo ha un limite di tempo per la sua risoluzione, ed è il punto in cui entrambe le direzioni si intersecano, noto anche come vertice. Come regola generale, il prezzo dovre- bbe rompere il triangolo a favoe dell’andamento tra i due terzi e i tre quarti della larghezza Nel caso di un triangolo con

implicazioni ribassiste e che è preceduto da una tenden- za al ribasso, il punto 1 deve essere inferiore al punto 3 e il punto 2 deve essere supe- riore al punto 4, come si vede nell’immagine. E nel caso in cui si tratti di un triangolo con implicazioni al rialzo e che sia preceduto da una tenden- za al rialzo il punto 1 deve es- sere superiore al punto 3, e il punto 2 deve essere inferiore al punto 4.

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16. Triangolo ascendente

Il triangolo ascendente è una variante del triangolo simmetrico ma con alcune differen- ze. Il triangolo ascendente si differenzia dal triangolo simmetrico per una caratteristica molto importante, indipendentemente dal precedente andamento dei prezzi è conside- rato un modello rialzista. Il triangolo ascendente è formato da una linea guida nella parte inferiore della figura con una pendenza positiva e una resistenza orizzontale nella parte superiore della figura, che indica che gli acquirenti sono più aggressivi dei venditori.

Come si può vedere nell’immagine, per formare un triangolo ascendente i punti 1 e 3 devono essere allo stesso livello, mentre il punto 2 deve essere al di sotto del punto 4.

L’obiettivo di questa figura tecnica è determinato misurando l’altezza del triangolo e proiettandolo dalla resistenza. Come nel triangolo simmetrico, nel triangolo ascendente il volume deve diminuire durante la formazione della figura e poi aumentare al momento della rottura della resistenza.

Anche se il triango- lo verso l’alto appa-

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17. Triangolo discendente

Il triangolo discendente è una variante del triangolo simmetrico, ma con alcune diffe- renze. Il triangolo discendente si differenzia dal triangolo simmetrico per una caratteristi- ca molto importante, indipendentemente dal precedente andamento dei prezzi è consi- derato un modello ribassista. Il triangolo discendente è formato da una linea guida nella parte superiore della figura con una pendenza negativa e un supporto orizzontale nella parte inferiore della figura, a indicare che gli acquirenti sono più aggressivi dei venditori.

Come si può vedere nell’immagine, per formare un triangolo discendente i punti 1 e 3 de- vono essere allo stesso livello, mentre il punto 2 deve essere sopra il punto 4. L’obiettivo di questa figura tecnica è determinato misurando l’altezza del triangolo e proiettandolo dal supporto. Come nel caso del triangolo simmetrico, il volume del triangolo discendente deve diminuire man mano che la figura si forma e poi aumentare quando il supporto è rotto.

Anche se il triangolo in ca- duta appare quasi sempre in un trend discendente ed è considerato un modello di continuità, a volte può

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18. Prime bandiere

Le bandiere sono formazioni abbastanza comuni, così come altri tipi di modelli di con- tinuazione, queste rappresentano una pausa nel prezzo. Di solito i gagliardetti sono pre- ceduti da un forte movimento. Secondo la teoria, questi modelli sono tra i più affidabili e molto raramente producono un cambiamento nell’andamento dei prezzi.

La distanza verticale del movimento precedente viene misurata dal punto di uscita del ga- gliardetto, cioè il punto in cui la resistenza è interrotta in un trend di salita o il supporto è interrotto in un trend di discesa.

Le bandiere hanno una forma molto simile al triango- lo simmetrico, ma in genere non superano le tre setti- mane di durata. Il volume del gagliardetto deve essere diminuito durante la formazione del gagliardetto e al momento della rottura della linea guida deve esserci un notevole picco di volume.

La durata del gagliardetto è di solito relativamente breve e la cifra deve essere completata tra una e tre settimane, come abbiamo già detto. Si dice che i ga- gliardetti siano appesi a mezz’asta, cioè che di solito compaiono nel mezzo della tendenza, in altre parole, l’obiettivo è la proiezione dell’asta.

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19. Bandiera

Le bandiere sono formazioni abbastanza comuni, così come altri tipi di tendenza continua, queste rappresentano una rottura di prezzo. Di solito le bandiere sono precedute da un for- te movimento. Secondo la teoria, questi modelli sono tra i più affidabili e molto raramente producono un cambiamento nell’andamento dei prezzi.

La durata della bandiera è di solito relativamente breve e questo schema dovrebbe essere completato entro una o tre settimane. Si dice che le bandiere sono appese a mezz’asta, cioè di solito appaiono a mezz’asta, cioè l’obiettivo è quello di proiettare l’albe- ro. La distanza verticale del movimento precedente è misurata dal punto di uscita della bandiera, cioè il punto in cui la resistenza è interrotta in un trend di salita o il supporto è interrotto in un trend di discesa.

La bandiera ha una forma molto simile al rettangolo, ma il corpo della bandiera è leggermente in- clinato in controtendenza, cioè in una tendenza al rialzo la bandiera sarà inclinata verso il basso e in una tendenza al ribasso la bandie- ra sarà inclinata verso l’alto. Le due linee guida che formano la bandie- ra, una che funge da supporto e l’altra da resistenza, sono parallele, come nel rettangolo.

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20. Doppio minimo

Il doppio minimo di solito appare alla fine di una tendenza al ribasso e quando viene con- fermato, indica un cambiamento di tendenza verso l’alto. Il doppio minimo si forma quan- do il prezzo non riesce a raggiungere un nuovo minimo, formando due picchi consecutivi con lo stesso livello di prezzo. Questo accade perché il prezzo non è abbastanza forte per continuare a scendere e rompere il minimo precedente. Normalmente, il secondo picco avrà un volume inferiore rispetto al primo. In breve, il doppio minimo è un indizio che la tendenza sta perdendo forza.

Nell’esempio che segue, possiamo vedere un doppio minimo del grafico di Banco San- tander, con vele settimanali. In questo caso non si è formato alcun Pullback, ma l’innalza- mento è stato maggiore della distanza tra la resistenza formata dal doppio pavimento e la resistenza formata dal massimo tra i due picchi.

Per la formazione di un doppio minimo, il prezzo deve rompere il livello di prezzo co- rrispondente al massimo tra i due picchi, cioè la linea B. Una volta superato questo livello, il prezzo dovrebbe aumentare di una distanza pari a quella tra le linee A e B. È molto comune osservare un Pullback quan- do la linea B è interrotta. Ciò significa che la resistenza precedente è ora supportata.

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21. Doppio massimo

Il doppio massimo di solito appare alla fine di una tendenza al rialzo e, quando conferma- to, indica un cambiamento di tendenza verso il basso. Il doppio massimo si forma quan- do il prezzo non riesce a raggiungere un nuovo massimo, formando due picchi consecutivi allo stesso livello di prezzo. Questo avviene perché il prezzo non è abbastanza forte per continuare a salire e rompere il livello del precedente massimo. Normalmente, il secondo picco avrà un volume inferiore rispetto al primo. In breve, il doppio massimo è un indizio che la tendenza sta perdendo forza.

Per la formazione di un doppio massimo, il prezzo deve rompere il livello di prezzo co- rrispondente al minimo tra i due picchi, cioè la linea B. Una volta superato questo livello, il prezzo dovrebbe scendere di una distanza pari a quella tra le linee A e B.

E’ molto comune vedere un Pullback quando la linea B è interrotta. Ciò significa che il supporto precedente è ora resistenza. Nell’esempio seguente, possiamo osservare un do- ppio massimo del grafico di Repsol, con vele settimanali. In questo caso non si è formato alcun Pullback, ma la caduta è stata maggiore della distanza tra la resistenza formata dal doppio tetto e il supporto formato dal minimo tra i due picchi.

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22. Spalla - Testa - Spalla

Nell’ambito dell’analisi tecnica o cartismografica, un S-T-S è una figura di cambiamento di tendenza. Il significato di questa figura è la fine della precedente tendenza al rialzo e l’inizio di una tendenza al ribasso. La formazione della figura si forma con tre altezze successive, essendo quella centrale quella che raggiunge un livello più alto. Quando la tendenza precedente è al ribasso e appare la figura, diciamo che l’S-T-S è invertita.

In questa figura ci sono quattro elementi da considerare: Prima spalla, Testa, Seconda spalla e linea di collo:

Normalmente non si è consapevoli della formazione della figura fino a quando non si for- ma la seconda spalla, in quanto la testa è un massimo superiore alla prima spalla e la

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Nell’esempio dell’immagine precedente, possiamo vedere chiaramente la formazione di una spalla-testa-spalla, con una diminuzione di volume nella caduta della testa rispetto alla prima spalla. Inoltre, la distanza tra la linea di collo e la testa (linea arancione) è stata raggiunta verso l’alto quando il prezzo ha rotto la linea clavicolare.

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23. Triplo minimo

Il triplo fondo di solito appare alla fine di una tendenza al ribasso e quando viene confer- mato, indica un cambiamento di tendenza verso l’alto. Si differenzia dal doppio fondo per il fatto che il pavimento è formato da tre picchi invece di due. Quello che succede è che il prezzo non è abbastanza forte da continuare a scendere e rompere il livello dei due minimi precedenti, entrambi allo stesso livello di prezzo. Il triplo fondo, una volta formato, indica un cambiamento di tendenza.

Per la formazione di un triplo piano, il prezzo deve rompere il livello di prezzo corrispon- dente ai massimi tra i tre picchi, cioè la linea B. Una volta superato questo livello, il prezzo dovrebbe aumentare di una distanza pari a quella tra le linee A e B. E’ molto importante attendere la conferma (interruzione della linea B), altrimenti si potrebbe formare una bandiera di continuazione della tendenza al ribasso.

Come nel caso di massimi e minimi doppi, è molto comune vedere un Pullback quando la linea B è interrotta. Ciò significa che la resistenza precedente è ora diventanta supporto.

Nell’esempio che segue, possiamo osservare un triplo piano in Telecom Italia con succes- siva formazione del Pullback. Inoltre, il prezzo era ben al di sopra della linea C

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24. Triplo massimo

Il triplo massimo di solito appare alla fine di una tendenza al rialzo e, quando confermato, indica un cambiamento di tendenza verso il basso. Si differenzia dal doppio masissimo per il fatto che il top è formato da tre picchi di prezzo invece di due. Quello che succede è che il prezzo non è abbastanza forte da continuare a salire e rompere il livello dei due pic- chi precedenti, entrambi allo stesso livello di prezzo. Il triplo massimo, una volta formato, indica un cambiamento di tendenza.

Come nel caso di massimi e minimi doppi, è molto comune vedere un Pullback quando la linea B è interrotta. Ciò significa che il supporto precedente è ora resistenza. Nell’esempio seguente, possiamo vedere un triplo soffitto sull’S&P500. Questa volta abbiamo segnato due linee B in quanto i minimi formatisi tra i tre picchi hanno livelli di prezzo diversi. Come possiamo vedere, il prezzo conferma il triplo fondo ad entrambi i livelli e i due obiettivi di caduta sono stati raggiunti.

Per la formazione di un triplo massimo, il prez- zo deve rompere il livello di prezzo corrispon- dente ai minimi tra i tre picchi, cioè la linea B.

Una volta superato questo livello, il prezzo do- vrebbe scendere di una distanza pari a quella tra le linee A e B. E’ molto importante atten- dere la conferma (interruzione della linea B), altrimenti si potrebbe formare una bandiera di continuazione della tendenza al rialzo.

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25. V-turn

Quando appare un’inversione a V, c’è un brusco cambiamento di tendenza. Ciò che ac- cade è che non si tratta di un vero e proprio modello, né vi è alcuna indicazione nella sua formazione che il cambiamento di tendenza si verificherà. In realtà, spesso viene chia- mato “nessuna figura”. Inoltre, l’obiettivo al ribasso in un’inversione a V verso il basso, o l’obiettivo al rialzo in un’inversione a V verso l’alto, è inestimabile.

Nelle inversioni a V, a seconda che siano ribassiste o rialziste, l’unica ragione che potre- mmo avere per conoscere il momento del cambiamento di tendenza sarebbe quella di tenere conto di altri fattori: ipercomprato o ipervenduto, situazione delle attività/valuta/

merce, ecc. Può anche accadere che nella formazione dei vuoti di ritorno a forma di V si formino dei vuoti di ritorno, dando origine a un’Isola di ritorno. Immaginiamo, ad esempio, che in un’inversione a V ribassista, quando il prezzo è ancora in aumento, si formi un di-

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26. Suolo arrotondato (o rounding bottom)

Il suolo arrotondato è un dato di analisi tecnica che di solito si verifica dopo una tendenza molto forte. Più tardi, il prezzo inizia a disegnare la forma di un “cucchiaio”, dove di solito c’è un volume basso. Dopo un periodo in cui l’asset ha scambiato poco e il prezzo scende, l’asset inizia a svegliarsi, scambiando a prezzi sempre più alti, anche se con poco volume.

Infine, il prezzo inizia a salire con un forte volume, formando una tendenza al rialzo.

In breve, il pavimento arrotondato è una figura di cambiamento di tendenza, cambiamento che si risolve in un ampio spazio di tempo. Normalmente, questa cifra si forma in beni con poche negoziazioni.

Il suolo arrotondato può avvenire anche al contrario, cioè come soffitto arrotondato. Ma questa è una situazione molto rara. Qui sotto, possiamo vedere il pavimento arrotondato disegnato da Gamesa dal 2011 al 2014. Ci sono voluti tre anni perché il titolo arrivasse a completare la cifra, e passare da una tendenza al ribasso a una tendenza al rialzo.

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27. Cosa sono le onde di Elliot?

Le Onde di Elliot, create da Ralph Nelson Elliot nel 1934, sono uno degli strumenti più conosciuti nell’analisi tecnica. Nelson ha osservato i modelli che il prezzo disegna una ten- denza e ha scoperto che gli stessi modelli tendono a ripetersi molto spesso. In particolare, in una tendenza possiamo trovare i cicli d’onda di Elliot, dove in ognuno di essi possiamo differenziare due fasi: La fase di impulso e la fase di correzione. La fase di impulso è com- posta da cinque onde (1-5) mentre la fase di correzione è composta da tre onde (a-c).

Teoricamente, l’aspetto di un ciclo di onde di Elliot sarebbe il seguente:

All’interno della fase ad impulso, le onde 1, 3 e 5 sono chiamate onde ad impulso, mentre le onde 2 e 4 sono onde correttive.

Le onde 2 e 4 correggono parzialmente il moto delle onde 1 e 3. Allo stesso modo, le onde a-b-c correggono le onde 1-2- 3-3-4-5. Il grafico avrebbe potuto essere tracciato a testa in giù se fosse stato un trend al ribasso, con una fase di impulso e una fase di correzione (tutto quanto detto in questo articolo vale sia per i trend al ri- basso che per quelli al rialzo).

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da di Elliot è inquadrata all’interno delle tendenze, sappiamo che l’Onda 1 costituisce l’inizio di una tendenza. Pertanto, trattandosi della prima ondata di una tendenza che non si è ancora sviluppata, è molto difficile riconoscerla. Normalmente è l’onda più cor- ta all’interno di una fase impulsiva e molto raramente è l’onda estesa (l’onda più lunga di una fase impulsiva).

• Onda 2: L’onda 2 è quella che corregge parzialmente l’onda 1. È molto comune che l’onda 2 corregga gran parte del movimento fatto dall’onda 1 perché molti investitori pensano ancora che la tendenza precedente sia ancora in atto (questo può essere chiaramente visto nel grafico Mapfre). Se la correzione supera il 100% del movimento dell’Onda 1, faremmo un cattivo conteggio delle onde e la tendenza precedente non sarebbe finita.

• Onda 3: Generalmente è l’onda più lunga della fase di impulso e mai la più corta, poi- ché in un trend già iniziato e chiaro per gli investitori l’onda corrente è l’onda 3 ed è il momento in cui c’è più trading a favore del trend. È qui che dobbiamo tenere conto anche del volume scambiato, perché se accompagna le probabilità di essere in questa ondata aumentano considerevolmente.

• Onda 4: Come l’Onda 2, l’Onda 4 corregge l’onda precedente, in questo caso l’Onda 3.

Viene spesso indicata come l’onda più difficile da interpretare e la più casuale. A volte la quotazione si trova per un lungo periodo di tempo in questa ondata, altre volte il prezzo fa un movimento laterale.

• Onda 5: Nei mercati dei derivati, l’onda più lunga è di solito l’onda 5 invece dell’onda 3. Essendo l’ultima onda della fase d’impulso, di solito mostra dei punti deboli nella continuazione del trend. Ciò può essere indicato da indicatori tecnici a basso volume o divergenti. A volte si verifica un fallimento di 5, quando questo accade significa che l’onda 5 non è in grado di superare il livello dell’onda 3, con conseguente formazione di un doppio massimo, che può concludersi con un violento cambiamento di tendenza.

• Onda a: Qualcosa di simile si verifica con l’onda 1. Essendo la prima onda di una nuova fase, ci sono dubbi sulla sua veridicità ed è difficile da identificare, in quanto di solito viene confusa con un’inversione della tendenza attuale (fase impulsiva).

• Onda b: L’onda B serve a confermare che la fase di impulso è terminata, in quanto non dovrebbe superare l’onda 5. Di solito è un’onda a bassa forza, anche se a volte può raggiungere livelli simili all’onda 5 per formare quello che potrebbe essere un doppio soffitto.

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Frattalità dell’onda di Elliot

Nelle onde di Elliot c’è la frattalità. Ciò significa che una fase di impulso in un arco di tem- po di ad esempio 1 ora, può formare l’onda 1 di un arco di tempo giornaliero. A sua volta, la formazione di una fase di correzione in un arco di tempo di 1 ora forma l’onda 2 dell’arco di tempo giornaliero. In breve, la formazione di cicli di onde Elliott completi in piccoli intervalli di tempo può significare la formazione di onde in intervalli di tempo più ampi:

Nel grafico qui sopra vediamo diversi cicli d’onda di Elliot. La prima di queste corrisponde alle onde (1) e (2) di un ciclo superiore: la fase impulsiva corrisponde all’onda (1), mentre la fase correttiva corrisponde all’onda (2). Questo si ripete nel ciclo successivo, corrispon- dente alle onde (3) e (4). Infine, l’onda (5) consiste in una fase ad impulso.

Successivamente, la correzione (a)-(b)-(c) è data: l’onda (a) e (c) corrispondono a fasi im- pulsive mentre l’onda (b) corrisponde ad una fase correttiva. Così, abbiamo che un ciclo di onde (fase impulsiva + fase correttiva) forma due onde di un ciclo con un tempo più lungo.

Regole e raccomandazioni sulle onde di Elliot

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• L’onda 3 non dovrebbe mai essere l’onda più corta. In effetti, è molto comune che sia il più lungo. Inoltre, dovrebbe finire sopra l’onda 1.Ci sono ulteriori raccomandazioni per condurre un buon conteggio delle onde. Alcune di queste raccomandazioni sono:

• Estensione: Almeno una delle tre onde deve avere un’estensione di prezzo nettamente superiore alle altre due. Come abbiamo visto, di solito sono le onde 3 e 5 ad essere più lunghe. La differenza di un’onda d’impulso rispetto alle altre due deve essere evidente.

Contare tre onde uguali o molto simili significa che probabilmente stiamo contando male. Questo vale anche per la durata che ogni onda viene presa per formare.

• Somiglianza: Abbiamo già parlato della frattalità delle onde. Per non confondere onde di diverso grado, si raccomanda che un’onda correttiva raggiunga almeno il 38% del prezzo e del tempo dell’onda precedente.

• Alternanza: Le onde correttive di una fase impulsiva (Onde 2 e 4) dovrebbero essere il più possibile diverse, sia nella forma, % corretta, sia nella durata temporale.

• Canalizzazione: La linea di tendenza tracciata dai picchi delle onde 2-4. Questa linea deve essere interrotta in meno tempo di quello necessario per formare l’onda 5, altri- menti il conteggio delle onde non sarebbe accettabile.

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28. La successione di Fibonacci

La sequenza di Fibonacci, inclusa nell’opera di Leonardo de Pisa, Liber Abacci, pone il problema di calcolare la crescita di una popolazione di conigli fin dall’inizio. Per questo propone la seguente soluzione:

Si inizia con una coppia di conigli che sono in età riproduttiva per un mese. Si presume che in ogni ciclo di una coppia fertile nasca esattamente una nuova coppia di conigli che nascono di nuovo durante il mese di età fertile. Sotto questi presupposti, egli risolve il problema introducendo una ricorrenza che il matematico francese del XIX secolo Edouard Lucas chiamò la Successione di Fibonacci in suo onore. Si presenta come una soluzione a un problema matematico che si riferiva al tasso di riproduzione dei conigli in determinate circostanze.

La sequenza o serie di Fibonacci viene calcolata aggiungendo il numero precedente al numero attuale, come ad esempio: 0, 1, 1, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144...

Proprietà della successione di Fibonacci

• Ogni numero della sequenza di Fibonacci è formato dalla somma dei due numeri pre- cedenti; la sequenza di Fibonacci co-protagonista con una ripetizione del numero 1.

Nei simboli, può essere scritto come segue: tn = tn-1 + tn-2

• La relazione tra un numero e il suo predecessore (tn/tn-1) tende a Phi= (1+ 5^(1/2))/

2 1,618, mentre la relazione tra un numero e il suo successivo (tn-1/tn), tende a 0,618 (l’inverso di Phi). Queste relazioni si interrompono solo nei primi tre numeri della serie, mentre diventano più evidenti man mano che i valori diventano più grandi. I risultati dei quozienti tra i numeri si alternano intorno a questi valori, avvicinandosi sempre più ad

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diversi strumenti, di cui parleremo più avanti. Questi strumenti utilizzano il quoziente tra le diverse cifre della serie, principalmente tra un numero e il precedente, più questi sono alti, più il risultato è vicino al numero aureo, questo numero è 1618. L’equazione di base del numero aureo è:

La successione di Fibonacci

Dal numero aureo 1.618 in poi, appaiono una serie di proporzioni che matematicamente hanno una relazione diretta con questa cifra e che possiamo utilizzare nell’analisi tecnica quando analizziamo i grafici:

Analisi tecnica degli strumenti Fibonacci

• Misure temporanee Fibonacci. I fusi orari di Fibonacci vengono utilizzati contando

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• Fan di Fibonacci. Sono molto facili da usare. Ciò che questo strumento ci dice è il tem- po e la profondità della correzione dell’onda che seguirà l’impulso. Per fare questo, viene tracciata una linea dal minimo al massimo dell’impulso.

Di seguito una serie di linee con diversi angoli di inclinazione direttamente correlate alle più importanti proporzioni angolari di Fibonacci. Questo strumento deve essere utilizzato dal minimo al massimo se l’impulso principale è rialzista e dal massimo al minimo se l’impulso principale è ribassista.

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trimenti lo strumento non funzionerà. Per utilizzare correttamente lo strumento, dob- biamo prendere il minimo e il massimo dell’impulso, e con questi punti disegneremo l’impulso, che ci restituirà automaticamente i livelli derivati da questa successione di numeri. Per default, i livelli indicati sono 23,6%, 38,2%, 50% e 61,8%, essendo quest’ul- timo l’equivalente del numero aureo, secondo la teoria, la zona più probabile in cui il processo correttivo della tendenza può terminare è compresa tra il 50% e il 61,8%.

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29. La tendenza, il nostro alleato

I miei anni di esperienza mi dicono che il Santo Graal non esiste, non ci sono metodi che siano sempre giusti. Nel mio processo decisionale parto sempre da un’analisi macroeco- nomica dei diversi asset, e la eseguo quando penso che siamo nel momento migliore, è qui che entra in gioco l’analisi tecnica.

La base dell’analisi tecnica è quella di cercare di avere un riferimento sul comportamen- to futuro di un asset, basato principalmente sul comportamento del prezzo e sul volume degli scambi, così come l’analisi delle diverse figure grafiche che si formano.

Un punto fondamentale dell’analisi tecnica è la psicologia di massa e come i sentimenti delle persone influenzano i prezzi dei diversi beni. Tuttavia, non penserei mai, e ripeto, non penserei mai di acquistare o vendere un bene solo per motivi tecnici.

La tendenza, il nostro alleato

Dobbiamo cercare tali tendenze analizzando l’evoluzione dei diversi indicatori tecnici. Per cominciare, l’ideale è utilizzare grafici annuali e logaritmici o percentuali (per non anali- zzare le variazioni assolute dei prezzi), passando poi all’analisi mensile e settimanale. Più sono le coincidenze nei diversi periodi di tempo, più è affidabile.

Dow Jones 30 con una media mobile di 200

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rando i momenti con impulsi più chiari verso l’alto.

Ci sono 3 tipi di tendenze: verso l’alto, verso il basso e lateralmente

Tendenza al rialzo: Le tendenze al rialzo sono quelle in cui i minimi sono in aumento, come si vede nella figura seguente, i minimi (c) sono superiori a (b), e come (b), a sua volta, sono superiori a (a).

Con i massimi, dovrebbe accadere lo stesso, ognuno di essi dovrebbe essere più alto del precedente. Vediamo come (3) è maggiore di (2) e questo è maggiore di (1).

Tendenza al ribasso: Le tendenze al ribasso sono quelle in cui ogni massimo, rappre- sentato da lettere, è inferiore al massimo immediatamente precedente, in diminuzione.

Nell’immagine possiamo vedere come il massimo (c) sia inferiore a (b), e come (b), a sua volta, sia inferiore a (a). Con i minimi dovrebbe essere lo stesso, ognuno di essi dovrebbe essere più basso del precedente. Vediamo come (3) è inferiore a (2) e questo è inferiore a (1).

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Tendenza laterale: Le tendenze laterali sono quelle in cui gli alti e i bassi scendono tra due livelli di prezzo. Il livello di prezzo superiore si chiama resistenza e il supporto inferiore. Ve- diamo come tutti gli alti (1, 2 e 3) non riescono a rompere la resistenza così come i bassi (a, b e c) non riescono a perforare il supporto.

Cos’altro dovrei sapere sulle tendenze?

Il mercato ha tre tipi di tendenze: La tendenza principale è il lungo termine (oltre un anno).

L’andamento secondario, di durata temporale minore, è quello che corregge l’andamento primario. Secondo Dow, la correzione apportata dal trend secondario è compresa tra il 33% e il 66% del movimento effettuato dal trend primario. Infine, abbiamo le tendenze mi- nori, che sono all’interno di quelle secondarie. Questi ultimi sono meno importanti a medio e lungo termine.

Le tendenze principali consistono in tre fasi: La fase di accumulazione è l’inizio della ten- denza, dove i più informati iniziano a prendere posizione su un titolo. La fase di tendenza è quando la maggioranza degli investitori si unisce alla tendenza iniziata nella fase pre- cedente. Infine, la fase di distribuzione segna la fine del trend e molti degli investitori che sono entrati nelle fasi precedenti hanno già lasciato l’attività.

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30. Croci: prezzo e medie mobili

Nel grafico possiamo vedere un esempio di quali operazioni vengono effettuate nel caso in cui si segua una strategia “50 Period Simple Moving Average price”. In verde i segnali di acquisto e in rosso i segnali di vendita o di apertura allo scoperto. Possiamo vedere che quando il mercato è in un trend laterale vengono dati molti segnali sbagliati, ma quando è in un trend chiaro il trade va bene.

È importante notare che quando la media mobile inizia a perdere pendenza e a diventare piatta, indica che la tendenza si sta esaurendo.

Attraversamento mobile della calza

Nell’esempio vediamo l’incrocio tra una media mobile a 20 periodi (blu) e una media mobi- le a 50 periodi (verde). Possiamo vedere come una strategia a lungo termine possa funzio- nare con l’incrocio delle medie, in quanto evita molti segnali sbagliati. La strategia sarebbe quella di acquistare quando la media mobile blu si incrocia dal basso verso l’alto con la media mobile rossa, e vendere quando quella blu si incrocia sotto quella rossa.

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31. Tempi diversi per il controllo delle tendenze

Un altro aspetto importante da tenere in considerazione per aumentare le nostre possibi- lità di conoscere la continuità di una tendenza è il confronto di diversi tempi. A seconda del nostro orizzonte temporale di investimento, possiamo vedere le medie mobili, in grafici giornalieri, settimanali e mensili se andiamo a lungo termine, o in grafici giornalieri, 4 ore, o anche 1 ora se andiamo a brevissimo termine. Nel momento in cui troveremo una tenden- za nelle tre diverse macro, avremo più possibilità di fare trading in modo corretto.

Indicatori

E’ importante conoscere gli indicatori tecnici, dobbiamo distinguere tra indicatori di ten- denza e indicatori oscillanti.

Indicatori tecnici: indicatori di tendenza

Gli indicatori tecnici di tendenza mostrano quando il prezzo di un’attività segue una ten- denza al rialzo, al ribasso o laterale. Alcuni di questi indicatori di tendenza mostrano la forza o la debolezza dell’andamento dei prezzi. Questi indicatori di tendenza sono molto utili perché possono mostrarci quando una tendenza sta iniziando e quando una tendenza si sta indebolendo.

Importanti sono l’ADX o il MACD, un argomento discusso nel libro “Living from Trading”

di Alexander Elder.

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Il volume è fortemente correlato alle tendenze, con un volume eccezionale che può anticipare ulteriori movimenti dei prezzi, sia al rialzo che al ribasso. Dobbiamo essere chiari su cosa comprare e vendere in eccesso ci porterà a sostenere costi elevati, quindi dobbiamo effettuare l’operazione quando abbiamo ben chiaro il momento giusto.

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32. Indicatori tecnici: oscillatori

Gli indicatori tecnici degli oscillatori si muovono in un intervallo compreso tra 0 e 100, e ci permettono di rilevare aree di ipercomprato o ipervenduto, divergenze e convergenze che ci aiutano ad anticipare i cambiamenti di tendenza. Alcuni di questi oscillatori ci permetto- no anche di rilevare le tendenze e la loro forza. Per citarne alcuni, abbiamo; RSI, Stocastico, Williams o ROC, tra gli altri, dato che il mondo dell’analisi tecnica è molto vasto.

Va notato che un bene può essere ipercomprato o ipervenduto per un lungo periodo di tempo, soprattutto se il trend è forte.

• Acumulación Distribución

• ADX: Indice discrezionale medio • Aroon

• Bande di Bollinger • L’anziano Ray • Stockástico

• Forza relativa di Mansfield

• Momento MACD (Moving Average Convergence Divergence) • Oscillatore di previsioneón

• Tasso di variazione ROC • RSI: Indice di Forza Relativa • Williams %R

Questo tipo di indicatori vanno bene nei mercati laterali, senza una chiara tendenza, in quanto possono servire come luce per anticipare possibili momenti che potrebbero signi- ficare cambiamenti di tendenza. Quando ci sono tendenze molto definite, gli oscillatori danno indizi su quando le correzioni possono arrivare, quindi bisogna comprare se la tendenza è verso l’alto quando arriva una correzione e viceversa.

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Larghezza del mercato

Sono indicatori e rapporti più generali, che cercano di giocare con i punti caldi e freddi, così come con le situazioni di mercato. L’Investors Intelligence utilizza le statistiche di indagini di diversi agenti di mercato per determinare il sentiment degli investitori, ad esempio calcola il rapporto Bull Bear per determinare se c’è un eccesso di ottimismo o pessimismo che potrebbe causare un cambiamento nella tendenza dei mercati.

La situazione normale sarebbe rialzista al 45%, ribassista al 35% e neutra al 20%, da lì dobbiamo posizionarci sul mercato quando vediamo cifre lontane dai dati normali. Se il rapporto orso Bull è a un estremo (superiore a 4 o inferiore a 1) potrebbe verificarsi un cambiamento di tendenza.

Volatilità

Si definisce come lo scostamento dei ón estándar rendimenti dai prezzi ed è la misura di rischio più nota. La volatilità raggiunge picchi in momenti di forte stress del mercato,

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Volatilità, grafico mensile in scala logaritmica

Forza relativa rispetto al mercato

Un settore o un bene può comportarsi in modo molto diverso dal suo mercato, il che può essere un segno che conferma la nostra precedente analisi fondamentale. Se dopo una valutazione positiva il titolo si comporta meglio del resto dei suoi omologhi in un ciclo discendente, si tratta di un’opportunità di acquisto.

Un comportamento relativo positivo è un chiaro segno che quel valore o indice è diverso e può darci informazioni su dove potrebbe essere interessante guardare. Una prova di ciò sono gli studi di Megane Faber sulla costruzione dión de carteras.

Analisi delle correlazioni

Nei mercati finanziari esistono correlazioni tra diversi asset e mercati che possono for-

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diversificazione a breve termine. Non fate analisi tecniche in un mercato o in un’azione che non comprereste fondamentalmente.

Altre considerazioni utili

• La principale tendenza del mercato e la relativa forza dei singoli all’interno del gruppo è importante.

• Il volume può fornire informazioni di qualità ad un punto di svolta.

• Nell’analisi tecnica, molte volte di più è meno. Sono sufficienti tre o quattro indicatori/

oscillatori. La qualità è meglio della quantità. Utilizzare indicatori di diverse famiglie.

• Quando non ci sono tendenze chiare, dobbiamo cercare indicatori che diano segnali su ciò che è probabile che accada.

• Con questo tipo di analisi, la vendita a perdita controllata può essere una buona opzione in molte situazioni

• Creare schede di valore e seguirle.

• Separare temporaneamente le operazioni che avete in mente le società illiquide sono più manipolabili, meglio quelle a maggiore capitalizzazione

• All’inizio è meglio operare con chiusure settimanali o mensili. E’ più sicuro.

Conclusioni

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