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Per entrare nel mercato a favore del trend

Nel documento GUIDA ALL ANALISI TECNICA (pagine 25-44)

Nell’immagine che segue possiamo vedere un rettangolo, che a differenza del grafico teo-rico sopra, ha implicazioni ribassiste ma non ha un backtest.

Nota: l’evoluzione del volume può darci alcune indicazioni su dove il prezzo esploderà, se le candele rialziste all’interno del rettangolo hanno più volume delle candele ribassiste, c’è più probabilità che il prezzo rompa la resistenza, e viceversa, se le candele ribassiste hanno più volume delle candele rialziste il prezzo ha più probabilità di rompere il suo su-pporto.

14. Cuneo

Il cuneo è una figura tecnica molto simile a quella del triangolo simmetrico, sia nella forma che nel tempo necessario per la creazione della figura. Come triangoli, bandiere e striscioni, il cuneo ha due linee guida che fungono da supporti e resistenze dinamiche, una sotto il prezzo e una sopra di esso. Normalmente il cuneo dura da uno a tre mesi.

Come per la bandiera, il cuneo è inclinato nella direzione opposta all’andamento princi-pale dei prezzi, quindi un cuneo in calo avrà implicazioni al rialzo e un cuneo in rialzo avrà implicazioni al ribasso. E per formare - sono necessari due minimi e due massimi, due di questi hanno una pendenza più ripida rispetto agli altri due, a seconda della direzione del cuneo, se il cuneo ha una direzione verso il basso la linea guida che nasce dall’unione dei massimi avrà una pendenza più ripida della linea guida che nasce dall’unione dei minimi, e viceversa.

Quindi i cunei sono generalmente considerati come la continuazione delle linee di tendenza e raramente funzionano come linee di inver-sione. Come la bandiera, il bersaglio del cuneo sarà la distanza dell’albero proiettato dal punto di rottura di una delle linee guida. Il volume alla formazione del cuneo dovrebbe essere verso il basso e al momento della rottura della linea guida dovrebbe esserci un picco di volume.

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15. Triangolo simmetrico

Il triangolo simmetrico è di solito un modello tecnico di continuazione del trend, come altri modelli di continuazione del trend, rappresenta una pausa nel trend attuale, che poi ri-torna nella direzione originale. Il requisito minimo per la formazione di un triangolo è che ci siano quattro punti in cui il prezzo cambia il suo andamento, in modo da avere due punti per disegnare la direzione del triangolo superiore e due punti per disegnare la direzione del triangolo inferiore.

Il triangolo ha un limite di tempo per la sua risoluzione, ed è il punto in cui entrambe le direzioni si intersecano, noto anche come vertice. Come regola generale, il prezzo dovre-bbe rompere il triangolo a favoe dell’andamento tra i due terzi e i tre quarti della larghezza Nel caso di un triangolo con

implicazioni ribassiste e che è preceduto da una tenden-za al ribasso, il punto 1 deve essere inferiore al punto 3 e il punto 2 deve essere supe-riore al punto 4, come si vede nell’immagine. E nel caso in cui si tratti di un triangolo con implicazioni al rialzo e che sia preceduto da una tenden-za al rialzo il punto 1 deve es-sere superiore al punto 3, e il punto 2 deve essere inferiore al punto 4.

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16. Triangolo ascendente

Il triangolo ascendente è una variante del triangolo simmetrico ma con alcune differen-ze. Il triangolo ascendente si differenzia dal triangolo simmetrico per una caratteristica molto importante, indipendentemente dal precedente andamento dei prezzi è conside-rato un modello rialzista. Il triangolo ascendente è formato da una linea guida nella parte inferiore della figura con una pendenza positiva e una resistenza orizzontale nella parte superiore della figura, che indica che gli acquirenti sono più aggressivi dei venditori.

Come si può vedere nell’immagine, per formare un triangolo ascendente i punti 1 e 3 devono essere allo stesso livello, mentre il punto 2 deve essere al di sotto del punto 4.

L’obiettivo di questa figura tecnica è determinato misurando l’altezza del triangolo e proiettandolo dalla resistenza. Come nel triangolo simmetrico, nel triangolo ascendente il volume deve diminuire durante la formazione della figura e poi aumentare al momento della rottura della resistenza.

Anche se il triango-lo verso l’alto

appa-17. Triangolo discendente

Il triangolo discendente è una variante del triangolo simmetrico, ma con alcune diffe-renze. Il triangolo discendente si differenzia dal triangolo simmetrico per una caratteristi-ca molto importante, indipendentemente dal precedente andamento dei prezzi è consi-derato un modello ribassista. Il triangolo discendente è formato da una linea guida nella parte superiore della figura con una pendenza negativa e un supporto orizzontale nella parte inferiore della figura, a indicare che gli acquirenti sono più aggressivi dei venditori.

Come si può vedere nell’immagine, per formare un triangolo discendente i punti 1 e 3 de-vono essere allo stesso livello, mentre il punto 2 deve essere sopra il punto 4. L’obiettivo di questa figura tecnica è determinato misurando l’altezza del triangolo e proiettandolo dal supporto. Come nel caso del triangolo simmetrico, il volume del triangolo discendente deve diminuire man mano che la figura si forma e poi aumentare quando il supporto è rotto.

Anche se il triangolo in ca-duta appare quasi sempre in un trend discendente ed è considerato un modello di continuità, a volte può

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18. Prime bandiere

Le bandiere sono formazioni abbastanza comuni, così come altri tipi di modelli di con-tinuazione, queste rappresentano una pausa nel prezzo. Di solito i gagliardetti sono pre-ceduti da un forte movimento. Secondo la teoria, questi modelli sono tra i più affidabili e molto raramente producono un cambiamento nell’andamento dei prezzi.

La distanza verticale del movimento precedente viene misurata dal punto di uscita del ga-gliardetto, cioè il punto in cui la resistenza è interrotta in un trend di salita o il supporto è interrotto in un trend di discesa.

Le bandiere hanno una forma molto simile al triango-lo simmetrico, ma in genere non superano le tre setti-mane di durata. Il volume del gagliardetto deve essere diminuito durante la formazione del gagliardetto e al momento della rottura della linea guida deve esserci un notevole picco di volume.

La durata del gagliardetto è di solito relativamente breve e la cifra deve essere completata tra una e tre settimane, come abbiamo già detto. Si dice che i ga-gliardetti siano appesi a mezz’asta, cioè che di solito compaiono nel mezzo della tendenza, in altre parole, l’obiettivo è la proiezione dell’asta.

19. Bandiera

Le bandiere sono formazioni abbastanza comuni, così come altri tipi di tendenza continua, queste rappresentano una rottura di prezzo. Di solito le bandiere sono precedute da un for-te movimento. Secondo la for-teoria, questi modelli sono tra i più affidabili e molto raramenfor-te producono un cambiamento nell’andamento dei prezzi.

La durata della bandiera è di solito relativamente breve e questo schema dovrebbe essere completato entro una o tre settimane. Si dice che le bandiere sono appese a mezz’asta, cioè di solito appaiono a mezz’asta, cioè l’obiettivo è quello di proiettare l’albe-ro. La distanza verticale del movimento precedente è misurata dal punto di uscita della bandiera, cioè il punto in cui la resistenza è interrotta in un trend di salita o il supporto è interrotto in un trend di discesa.

La bandiera ha una forma molto simile al rettangolo, ma il corpo della bandiera è leggermente in-clinato in controtendenza, cioè in una tendenza al rialzo la bandiera sarà inclinata verso il basso e in una tendenza al ribasso la bandie-ra sarà inclinata verso l’alto. Le due linee guida che formano la bandie-ra, una che funge da supporto e l’altra da resistenza, sono parallele, come nel rettangolo.

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20. Doppio minimo

Il doppio minimo di solito appare alla fine di una tendenza al ribasso e quando viene con-fermato, indica un cambiamento di tendenza verso l’alto. Il doppio minimo si forma quan-do il prezzo non riesce a raggiungere un nuovo minimo, formanquan-do due picchi consecutivi con lo stesso livello di prezzo. Questo accade perché il prezzo non è abbastanza forte per continuare a scendere e rompere il minimo precedente. Normalmente, il secondo picco avrà un volume inferiore rispetto al primo. In breve, il doppio minimo è un indizio che la tendenza sta perdendo forza.

Nell’esempio che segue, possiamo vedere un doppio minimo del grafico di Banco San-tander, con vele settimanali. In questo caso non si è formato alcun Pullback, ma l’innalza-mento è stato maggiore della distanza tra la resistenza formata dal doppio pavil’innalza-mento e la resistenza formata dal massimo tra i due picchi.

Per la formazione di un doppio minimo, il prezzo deve rompere il livello di prezzo co-rrispondente al massimo tra i due picchi, cioè la linea B. Una volta superato questo livello, il prezzo dovrebbe aumentare di una distanza pari a quella tra le linee A e B. È molto comune osservare un Pullback quan-do la linea B è interrotta. Ciò significa che la resistenza precedente è ora supportata.

21. Doppio massimo

Il doppio massimo di solito appare alla fine di una tendenza al rialzo e, quando conferma-to, indica un cambiamento di tendenza verso il basso. Il doppio massimo si forma quan-do il prezzo non riesce a raggiungere un nuovo massimo, formanquan-do due picchi consecutivi allo stesso livello di prezzo. Questo avviene perché il prezzo non è abbastanza forte per continuare a salire e rompere il livello del precedente massimo. Normalmente, il secondo picco avrà un volume inferiore rispetto al primo. In breve, il doppio massimo è un indizio che la tendenza sta perdendo forza.

Per la formazione di un doppio massimo, il prezzo deve rompere il livello di prezzo co-rrispondente al minimo tra i due picchi, cioè la linea B. Una volta superato questo livello, il prezzo dovrebbe scendere di una distanza pari a quella tra le linee A e B.

E’ molto comune vedere un Pullback quando la linea B è interrotta. Ciò significa che il supporto precedente è ora resistenza. Nell’esempio seguente, possiamo osservare un do-ppio massimo del grafico di Repsol, con vele settimanali. In questo caso non si è formato alcun Pullback, ma la caduta è stata maggiore della distanza tra la resistenza formata dal doppio tetto e il supporto formato dal minimo tra i due picchi.

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22. Spalla - Testa - Spalla

Nell’ambito dell’analisi tecnica o cartismografica, un S-T-S è una figura di cambiamento di tendenza. Il significato di questa figura è la fine della precedente tendenza al rialzo e l’inizio di una tendenza al ribasso. La formazione della figura si forma con tre altezze successive, essendo quella centrale quella che raggiunge un livello più alto. Quando la tendenza precedente è al ribasso e appare la figura, diciamo che l’S-T-S è invertita.

In questa figura ci sono quattro elementi da considerare: Prima spalla, Testa, Seconda spalla e linea di collo:

Normalmente non si è consapevoli della formazione della figura fino a quando non si for-ma la seconda spalla, in quanto la testa è un for-massimo superiore alla prifor-ma spalla e la

Nell’esempio dell’immagine precedente, possiamo vedere chiaramente la formazione di una spalla-testa-spalla, con una diminuzione di volume nella caduta della testa rispetto alla prima spalla. Inoltre, la distanza tra la linea di collo e la testa (linea arancione) è stata raggiunta verso l’alto quando il prezzo ha rotto la linea clavicolare.

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23. Triplo minimo

Il triplo fondo di solito appare alla fine di una tendenza al ribasso e quando viene confer-mato, indica un cambiamento di tendenza verso l’alto. Si differenzia dal doppio fondo per il fatto che il pavimento è formato da tre picchi invece di due. Quello che succede è che il prezzo non è abbastanza forte da continuare a scendere e rompere il livello dei due minimi precedenti, entrambi allo stesso livello di prezzo. Il triplo fondo, una volta formato, indica un cambiamento di tendenza.

Per la formazione di un triplo piano, il prezzo deve rompere il livello di prezzo corrispon-dente ai massimi tra i tre picchi, cioè la linea B. Una volta superato questo livello, il prezzo dovrebbe aumentare di una distanza pari a quella tra le linee A e B. E’ molto importante attendere la conferma (interruzione della linea B), altrimenti si potrebbe formare una bandiera di continuazione della tendenza al ribasso.

Come nel caso di massimi e minimi doppi, è molto comune vedere un Pullback quando la linea B è interrotta. Ciò significa che la resistenza precedente è ora diventanta supporto.

Nell’esempio che segue, possiamo osservare un triplo piano in Telecom Italia con succes-siva formazione del Pullback. Inoltre, il prezzo era ben al di sopra della linea C

24. Triplo massimo

Il triplo massimo di solito appare alla fine di una tendenza al rialzo e, quando confermato, indica un cambiamento di tendenza verso il basso. Si differenzia dal doppio masissimo per il fatto che il top è formato da tre picchi di prezzo invece di due. Quello che succede è che il prezzo non è abbastanza forte da continuare a salire e rompere il livello dei due pic-chi precedenti, entrambi allo stesso livello di prezzo. Il triplo massimo, una volta formato, indica un cambiamento di tendenza.

Come nel caso di massimi e minimi doppi, è molto comune vedere un Pullback quando la linea B è interrotta. Ciò significa che il supporto precedente è ora resistenza. Nell’esempio seguente, possiamo vedere un triplo soffitto sull’S&P500. Questa volta abbiamo segnato due linee B in quanto i minimi formatisi tra i tre picchi hanno livelli di prezzo diversi. Come possiamo vedere, il prezzo conferma il triplo fondo ad entrambi i livelli e i due obiettivi di caduta sono stati raggiunti.

Per la formazione di un triplo massimo, il prez-zo deve rompere il livello di prezprez-zo corrispon-dente ai minimi tra i tre picchi, cioè la linea B.

Una volta superato questo livello, il prezzo do-vrebbe scendere di una distanza pari a quella tra le linee A e B. E’ molto importante atten-dere la conferma (interruzione della linea B), altrimenti si potrebbe formare una bandiera di continuazione della tendenza al rialzo.

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25. V-turn

Quando appare un’inversione a V, c’è un brusco cambiamento di tendenza. Ciò che ac-cade è che non si tratta di un vero e proprio modello, né vi è alcuna indicazione nella sua formazione che il cambiamento di tendenza si verificherà. In realtà, spesso viene chia-mato “nessuna figura”. Inoltre, l’obiettivo al ribasso in un’inversione a V verso il basso, o l’obiettivo al rialzo in un’inversione a V verso l’alto, è inestimabile.

Nelle inversioni a V, a seconda che siano ribassiste o rialziste, l’unica ragione che potre-mmo avere per conoscere il momento del cambiamento di tendenza sarebbe quella di tenere conto di altri fattori: ipercomprato o ipervenduto, situazione delle attività/valuta/

merce, ecc. Può anche accadere che nella formazione dei vuoti di ritorno a forma di V si formino dei vuoti di ritorno, dando origine a un’Isola di ritorno. Immaginiamo, ad esempio, che in un’inversione a V ribassista, quando il prezzo è ancora in aumento, si formi un

di-26. Suolo arrotondato (o rounding bottom)

Il suolo arrotondato è un dato di analisi tecnica che di solito si verifica dopo una tendenza molto forte. Più tardi, il prezzo inizia a disegnare la forma di un “cucchiaio”, dove di solito c’è un volume basso. Dopo un periodo in cui l’asset ha scambiato poco e il prezzo scende, l’asset inizia a svegliarsi, scambiando a prezzi sempre più alti, anche se con poco volume.

Infine, il prezzo inizia a salire con un forte volume, formando una tendenza al rialzo.

In breve, il pavimento arrotondato è una figura di cambiamento di tendenza, cambiamento che si risolve in un ampio spazio di tempo. Normalmente, questa cifra si forma in beni con poche negoziazioni.

Il suolo arrotondato può avvenire anche al contrario, cioè come soffitto arrotondato. Ma questa è una situazione molto rara. Qui sotto, possiamo vedere il pavimento arrotondato disegnato da Gamesa dal 2011 al 2014. Ci sono voluti tre anni perché il titolo arrivasse a completare la cifra, e passare da una tendenza al ribasso a una tendenza al rialzo.

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27. Cosa sono le onde di Elliot?

Le Onde di Elliot, create da Ralph Nelson Elliot nel 1934, sono uno degli strumenti più conosciuti nell’analisi tecnica. Nelson ha osservato i modelli che il prezzo disegna una ten-denza e ha scoperto che gli stessi modelli tendono a ripetersi molto spesso. In particolare, in una tendenza possiamo trovare i cicli d’onda di Elliot, dove in ognuno di essi possiamo differenziare due fasi: La fase di impulso e la fase di correzione. La fase di impulso è com-posta da cinque onde (1-5) mentre la fase di correzione è comcom-posta da tre onde (a-c).

Teoricamente, l’aspetto di un ciclo di onde di Elliot sarebbe il seguente:

All’interno della fase ad impulso, le onde 1, 3 e 5 sono chiamate onde ad impulso, mentre le onde 2 e 4 sono onde correttive.

Le onde 2 e 4 correggono parzialmente il moto delle onde 1 e 3. Allo stesso modo, le onde a-b-c correggono le onde 1-2-3-3-4-5. Il grafico avrebbe potuto essere tracciato a testa in giù se fosse stato un trend al ribasso, con una fase di impulso e una fase di correzione (tutto quanto detto in questo articolo vale sia per i trend al ri-basso che per quelli al rialzo).

da di Elliot è inquadrata all’interno delle tendenze, sappiamo che l’Onda 1 costituisce l’inizio di una tendenza. Pertanto, trattandosi della prima ondata di una tendenza che non si è ancora sviluppata, è molto difficile riconoscerla. Normalmente è l’onda più cor-ta all’interno di una fase impulsiva e molto raramente è l’onda estesa (l’onda più lunga di una fase impulsiva).

• Onda 2: L’onda 2 è quella che corregge parzialmente l’onda 1. È molto comune che l’onda 2 corregga gran parte del movimento fatto dall’onda 1 perché molti investitori pensano ancora che la tendenza precedente sia ancora in atto (questo può essere chiaramente visto nel grafico Mapfre). Se la correzione supera il 100% del movimento dell’Onda 1, faremmo un cattivo conteggio delle onde e la tendenza precedente non sarebbe finita.

• Onda 3: Generalmente è l’onda più lunga della fase di impulso e mai la più corta, poi-ché in un trend già iniziato e chiaro per gli investitori l’onda corrente è l’onda 3 ed è il momento in cui c’è più trading a favore del trend. È qui che dobbiamo tenere conto anche del volume scambiato, perché se accompagna le probabilità di essere in questa ondata aumentano considerevolmente.

• Onda 4: Come l’Onda 2, l’Onda 4 corregge l’onda precedente, in questo caso l’Onda 3.

Viene spesso indicata come l’onda più difficile da interpretare e la più casuale. A volte la quotazione si trova per un lungo periodo di tempo in questa ondata, altre volte il prezzo fa un movimento laterale.

• Onda 5: Nei mercati dei derivati, l’onda più lunga è di solito l’onda 5 invece dell’onda 3. Essendo l’ultima onda della fase d’impulso, di solito mostra dei punti deboli nella continuazione del trend. Ciò può essere indicato da indicatori tecnici a basso volume o divergenti. A volte si verifica un fallimento di 5, quando questo accade significa che l’onda 5 non è in grado di superare il livello dell’onda 3, con conseguente formazione di un doppio massimo, che può concludersi con un violento cambiamento di tendenza.

• Onda a: Qualcosa di simile si verifica con l’onda 1. Essendo la prima onda di una nuova fase, ci sono dubbi sulla sua veridicità ed è difficile da identificare, in quanto di solito viene confusa con un’inversione della tendenza attuale (fase impulsiva).

• Onda b: L’onda B serve a confermare che la fase di impulso è terminata, in quanto non dovrebbe superare l’onda 5. Di solito è un’onda a bassa forza, anche se a volte può raggiungere livelli simili all’onda 5 per formare quello che potrebbe essere un doppio

• Onda b: L’onda B serve a confermare che la fase di impulso è terminata, in quanto non dovrebbe superare l’onda 5. Di solito è un’onda a bassa forza, anche se a volte può raggiungere livelli simili all’onda 5 per formare quello che potrebbe essere un doppio

Nel documento GUIDA ALL ANALISI TECNICA (pagine 25-44)

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