COMMISSIONE SPECIALE PER LO STATUTO
DELLA
REGIONE LOMBARDIA
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SEDUTA DI LUNEDI’ 26 FEBBRAIO 2007
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ETTORE ADALBERTO ALBERTONI
INDICE
Presidente 3, 4, 5, 6, 7 BOSCAGLI Giulio 2 AGOSTINELLI Mario 7 BENIGNI Giuseppe 6 GALPERTI Guido 5 SAPONARO Marcello 6, 7 SARFATTI Riccardo 3, 4 ZAMPONI Stefano 4, 5 Allegato 8
(La seduta inizia alle ore 15.10, accertata la validità della stessa essendo presenti i Consiglieri Adamoli, Agostinelli, Alboni, Benigni, Boscagli, Concordati, Dalmasso, Demartini, Fatuzzo, Ferretto Clementi, Gal- li, Galperti, Maccari, Mirabelli, Moretti, Muhlbauer, Pisani, Quadrini, Saponaro, Sarfatti, Squassina, Valentini Puccitelli, Zamponi, Zuffada).
Presidente
Dichiaro aperta la seduta.
Dobbiamo insediare oggi, ai sensi dell’articolo 21 del regolamento interno, la Commissione Speciale consiliare per lo Statuto, che – ricor- do - ha anche il compito di elaborare la legge elettorale e il regolamento interno del Consi- glio.
Il compito mio è unicamente quello di convo- care e di presiedere alle operazioni di voto per l’elezione del Presidente, dei due Vice Presi- denti e dei due Segretari, che costituiscono l’uf- ficio di Presidenza della Commissione, in base anche alla delibera del 13 febbraio 2007 del Consiglio regionale, che ne ha modificato la composizione prevista nella delibera istitutiva della Commissione del 5 dicembre 2006.
Per praticità, ho predisposto alcune note, che ho affidato ad una lettera che viene consegna- ta ad ognuno di voi, in cui riepilogo un po’ i diversi passaggi, i problemi di metodo e di merito che ci stanno di fronte.
Non è previsto si faccia una discussione prima di passare alle operazioni di voto, ma, se ci sono richieste di intervento da parte dei Con- siglieri sull’ordine dei lavori, questi possono chiedere la parola.
Presidente Boscagli, prego, ha chiesto la pa- rola.
BOSCAGLI Giulio
Ho chiesto la parola perché volevo porre una questione nell’ottica della riunione, come si svolge oggi, che è quella di un seggio elet- torale.
Abbiamo fatto un confronto in queste setti- mane, un confronto molto serio e approfon- dito, all’interno della maggioranza, anche tenuto conto di una serie di dibattiti che ab- biamo avuto in Consiglio e di richieste che erano state fatte formalmente ed informalmente da parte delle opposizioni.
La maggioranza ritiene possibile che la Pre- sidenza della Commissione Statuto venga assegnata ad un esponente dell’opposizio- ne, quindi è disponibile a questo passo. Chie- de, però, di essere informata su quale candi- datura viene avanzata dall’opposizione e chiede anche di posticipare di una settimana l’elezione degli organismi della Commissio- ne, fermo restando quanto ho detto fin qui, siccome ci serve qualche ulteriore giornata per definire più compiutamente la composi- zione del nuovo Ufficio di Presidenza che abbiamo, concordemente, voluto allargato a cinque membri.
Presidente
C’è, da parte dei Gruppi di opposizione, la proposta di una candidatura unitaria?
Prego, Presidente Sarfatti.
SARFATTI Riccardo
Purtroppo non ho sentito l’intervento di Boscagli, per cui ho qualche difficoltà nella risposta.
Presidente
Presidente Sarfatti, è molto semplice: i Gruppi di maggioranza, tramite il Presidente Boscagli, propongono di accogliere la richiesta, che informalmente è girata da diverso tempo, di affidare la Presidenza di questa Commissione all’opposizione, dando alla Presidenza un ca- rattere di garanzia, ma chiedendo una setti- mana di tempo per potere definire anche l’as- setto complessivo dell’Ufficio di Presidenza.
SARFATTI Riccardo
Mi fa molto piacere questa dichiarazione, l’ac- colgo con soddisfazione perché credo che questa Commissione abbia un grande rilievo istituzionale per cui la possibilità che la Presi- denza sia affidata all’opposizione conferma e rafforza il valore istituzionale della Commis- sione.
Noi certamente abbiamo un candidato, que- sto candidato è Giuseppe Adamoli, che l’Unione nel suo insieme propone quale Pre- sidente della Commissione.
Non ho però sentito le motivazioni sulla ri- chiesta di rinvio.
Presidente
E’ semplicemente la necessità di definire l’as- setto complessivo dell’Ufficio di Presidenza, cioè i due Vice Presidenti e i due Segretari.
Prego.
SARFATTI Riccardo
La richiesta di rinvio, se è su queste questio-
ni, può essere accettata, ma deve essere un rin- vio a tempi brevi: una settimana.
Presidente
Propongo il 5 marzo, stesso luogo, stessa ora, comunque perverrà la convocazione scritta.
Prego.
SARFATTI Riccardo
Va bene, credo che il rinvio possa essere ac- cettato.
Presidente
Aveva chiesto la parola il Presidente Zamponi.
Pregherei di fare delle comunicazioni rapide perché non è prevista una discussione di carat- tere generale. Prego Presidente.
ZAMPONI Stefano
Semplicemente per esprimere la mia contra- rietà ad un rinvio della nomina del Presidente, vista la disponibilità, poiché si tratta di vota- zioni separate.
Se il problema è esclusivamente quello di una composizione armonica dell’Ufficio di Presi- denza, possiamo rinviare le votazioni succes- sive; ricordo che la Commissione è stata istitu- ita con delibera consiliare del 20 giugno 2005.
Presidente
No, non è possibile tecnicamente perché è
una votazione unica, il Presidente con l’Ufficio di Presidenza. Un conto è farle frazionate nella stessa giornata, una dopo l’altra, un conto è dividerle e rimandare di una settimana. Prego.
ZAMPONI Stefano
Dal momento che si procede con votazioni separate, intanto facciamo la prima, poiché nessuno ci impone – questa è la mia opinio- ne – che si debbano fare nell’arco di un’uni- ca seduta. Mi pare che ci sia già un prece- dente in una Commissione, nella quale il Vice Presidente non venne eletto, o il Segretario, adesso non ricordo.
Presidente
Presidente Galperti, prego.
GALPERTI Guido
Ritengo che l’insediamento di oggi sia evi- dentemente un fatto, dal punto di vista isti- tuzionale, molto importante, ma direi che lo è ancora di più dal punto di vista politico per questa apertura, se mi è consentita l’espressione, che la maggioranza ha voluto fare, tra l’altro in piena libertà perché i valo- ri tra maggioranza e opposizione, in questo Consiglio, sono molto chiari; è un’apertura su un dato puramente politico, di interesse generale, che riguarda la stesura delle rego- le, che saranno non solo lo Statuto ma an- che la legge elettorale, alla quale noi attri- buiamo molta importanza, essendo, tra l’al- tro, strettamente legata anche alla forma di Governo che si vorrà scegliere, nonché la ste-
sura dei regolamenti.
In questi due anni, ma vorrei dire nei sette anni che ho potuto verificare io, quindi la scorsa legislatura e parte di questa, molte volte, sia da parte della maggioranza che da parte dell’opposizione è emersa come utile e importante la necessità di una revisione degli strumenti regolamentari. E’ stata intro- dotta, nel 1999, l’elezione diretta del Presi- dente della Regione; le Regioni poi poteva- no confermare questa forma di governo nel- l’adozione dei loro Statuti, ma il regolamento della nostra Regione resta ancora quello che disciplinava le Assemblee, basate esclusiva- mente sull’elezione col sistema proporzio- nale, senza l’attribuzione di premi di mag- gioranza, senza l’indicazione di Assessori esterni. Quindi è cambiato, dal punto di vi- sta istituzionale, un mondo, ma noi conti- nuiamo a disciplinarlo con delle regole vec- chie.
Quindi questa considerazione - ovvero del- l’elezione di un Presidente espresso dall’op- posizione - per noi è molto importante, ne prendiamo atto e riteniamo che oggi non si tratti di un rinvio. Abbiamo aperto i lavori con una grande novità, alla quale i più han- no lavorato, che rappresenta – lo ripeto an- cora una volta – una novità importante e lu- nedì potremo configurare, tutti insieme, l’Uf- ficio di Presidenza e procedere poi con gli altri adempimenti.
Non ritengo che oggi non vi sia stata la Com- missione, c’è stata la Commissione che por- ta un’indicazione molto importante e con- sente che l’indicazione del candidato a Pre- sidente venga formalizzata. Al tempo stesso non abbiamo nulla in contrario di vedere questa indicazione concretizzata successiva- mente, anche insieme a tutto l’Ufficio di Pre- sidenza, perché evidentemente anche noi –
detto molto esplicitamente – se non vi fosse stata questa condizione, immagino avrem- mo dovuto scegliere un Vice Presidente e un Segretario. C’è questa condizione, quin- di dovremo completarla con un’altra indica- zione, mi pare sia quella di un Segretario di Commissione, quindi formalizzeremo insie- me dei nomi, perché credo sia importante anche che questo insediamento e questa de- signazione avvenga eleggendo tutto l’Uffi- cio di Presidenza. Certo tutto avverrà a scru- tinio segreto, però il dato politico e simboli- co è che l’Ufficio di Presidenza viene costi- tuito tutto insieme nella sua completezza.
Presidente
Grazie, Presidente Galperti. Il Presidente Benigni ha chiesto la parola. Prego.
BENIGNI Giuseppe
La ringrazio. Anch’io ritengo importante la risposta che ha dato oggi la maggioranza alla nostra richiesta. Penso sia una risposta che ci permette di lavorare insieme per uno Statuto che sia il migliore possibile per i lombardi, la carta fondamentale dei lombardi. Il fatto che ci sia questo ricono- scimento della Commissione come Com- missione di garanzia rafforza il carattere istituzionale della Commissione, per cui ci permette anche rapporti più veri, senza schieramento, discuteremo su quello che noi pensiamo sia bene o non sia bene inserire nello Statuto, su quale regolamento per raf- forzare i poteri del Consiglio, e così via. I problemi li abbiamo presenti tutti e mi sem- bra che questa risposta sia giusta rispetto alle
esigenze che ha la Lombardia. Partiamo tar- di, ma partiamo col piede giusto, ecco, mi sembra di dover dire questo.
Naturalmente noi abbiamo dato indicazio- ne rispetto alla proposta di Presidente, ri- teniamo che sia autorevole, riteniamo che possa essere Presidente di tutti, di tutta la Commissione, e mi auguro che dalla setti- mana prossima si sia in grado di recuperare il ritardo che abbiamo accumulato finora.
Grazie.
Presidente
Grazie, Presidente Benigni. La parola al Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
Molto brevemente per dire che nell’inter- vento che feci in Consiglio regionale dissi che l’elezione a Presidente della Commis- sione del Consigliere Adamoli sarebbe sta- ta, a mio avviso, un ottimo segnale, perché segnalava la disponibilità ad un certo tipo di rapporto con l’opposizione, e cioè scri- vere una carta che fosse rappresentativa di tutti i lombardi e non soltanto di una parte di loro.
Nel mio intervento sottolineavo anche il fat- to che la persona che l’Unione indicava po- teva essere anche un contributo aggiuntivo per la qualità dell’intero percorso; mi sem- bra veramente un dettaglio la questione del rinvio della seduta. Apprezzo, ripeto, la pro- posta di nominare un membro dell’opposi- zione e che in questo caso sia il Consigliere Adamoli.
Presidente
Grazie, Consigliere Saponaro. La parola al Presidente Agostinelli. Prego.
AGOSTINELLI Mario
Anche da parte mia un apprezzamento per aver individuato concordemente una solu- zione che affida all’opposizione un ruolo così rilevante; noi attribuiamo alla candidatura Adamoli, tra l’altro, una funzione largamente rappresentativa.
Capisco qui l’osservazione di Zamponi, ma credo che il carattere istituzionale, verso cui noi andiamo oggi, renda preferibile l’elezio- ne della Presidenza nella sua interezza.
Proprio in questo contesto, quindi, sono d’accordo per riprendere la prossima setti- mana questo percorso, che mi sembra indi- care una soluzione utile e importante per il Consiglio.
Presidente
Grazie per questa indicazione, che è partita dalla opposizione come un’indicazione che identifica in Giuseppe Adamoli - mi compiac- cio con lui e con i proponenti – la persona che potrà assicurare, per la lunga esperienza che ha maturato, nel campo politico ma anche
all’interno della nostra Istituzione, tutte quelle qualità di garanzia, che sono poi il compendio che si chiede a chi è chiamato a svolgere un ruolo di questo genere.
Metto in votazione a questo punto il rinvio al 5 marzo, alle 15.00, nello stesso luogo, lo svolgimento delle operazioni di voto, pren- dendo atto che il candidato unico alla Presi- denza è Giuseppe Adamoli. Chi è favorevo- le alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astie- ne? La proposta è approvata, con un voto di dissenso.
Esprimo anche un vivo compiacimento per- ché è assente solo un componente della Com- missione.
Prego, Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
Solo per riportare che il Consigliere assente - il Presidente Alberto Storti - aveva espres- so la richiesta che la Commissione non fosse convocata il lunedì.
Presidente
Dichiaro chiusa la seduta.
(La seduta termina alle ore 15.31)
Allegato
Nota del Presidente Ettore Adalberto Albertoni
Milano, 26 febbraio 2007
Caro Consigliere,
la Commissione Speciale del nostro Consi- glio Regionale comincia oggi i propri lavo- ri. Essi sono finalizzati alla revisione dello Statuto Regionale vigente (G.U. 14 giugno 1971, n. 148) in attuazione delle nuove di- sposizioni degli artt. 114, 122 e 123, Secon- da Parte, Titolo V, Costituzione, nonché alla elaborazione della Legge elettorale della Regione Lombardia e del Regolamento in- terno del Consiglio Regionale.
In questo momento, che non è affatto rituale o burocratico, bensì propositivo e improntato a un elevato compito legislativo addirittura di rango costituzionale e costituente, mi sia permesso - richiamati tutti i documenti e le decisioni del Consiglio Regionale, che han- no condotto alla istituzione di questa Com- missione Speciale Statuto - sottolineare al- cuni elementi del lavoro che attende tutto il Consiglio e che reputo essenziali sul piano del merito e del metodo giuridico ed istitu- zionale.
1. Il nostro Consiglio Regionale ha af- frontato dal luglio scorso con molto impe- gno il complesso e difficile tema dell’attua- zione della Costituzione riformata nel 2001.
Alcuni precedenti si trovano nella VII Legi- slatura (2000-2005) con l’istituzione di una prima Commissione Speciale Statuto che ha operato senza, però, formulare proposte or-
ganiche e compiute e senza condurre all’esa- me e alla discussione in Aula. Successiva- mente, nella VIII Legislatura (2005-2010) tuttora in corso, è stata istituita una seconda Commissione Speciale Statuto (28 giugno 2005 - 5 dicembre 2006). Questa nuova ter- za Commissione, è stata definita quanto a impostazione, struttura, finalità e tempistica tra il 14 novembre 2006 e il 13 febbraio 2007 ed è stata istituita previa la revoca della se- conda sopra citata, che non è mai stata costi- tuita e che, quindi, non ha mai operato. L’at- tuale Commissione Speciale Statuto rappre- senta il primo punto di approdo di un ampio ed articolato dibattito sviluppato negli ulti- mi sette mesi per l’impostazione e l’avvio dell’adempimento di impegni costituzionali che si presentano come non più differibili.
Aggiungo che, a lato del vostro lavoro, sta già procedendo, sulla scorta delle decisioni del Consiglio Regionale, anche l’innovati- vo ed inedito percorso previsto dagli artt.
116-3 comma, 117, 118 e 119 Costituzione.
Si tratta della procedura - proposta dal Pre- sidente della nostra Regione attraverso le Delibere di Giunta del 15 settembre e 7 no- vembre u.s. ampiamente discussa dal Consi- glio Regionale in Aula ed ora in fase di avan- zata istruttoria in tutte le sue sette Commis- sioni. Faccio presente che questa procedura ha carattere di assoluta novità e che non esi- stono al riguardo precedenti nell’ordinamen- to della Repubblica. Si tratta, quindi, di una strada che la Lombardia ha intrapreso per prima (e, per ora, unica) per realizzare la pie- na e leale attuazione della Costituzione. Se pure questi due percorsi siano autonomi e distinti, esiste tuttavia tra loro un preciso col- legamento concettuale e giuridico. Sarà per- ciò cura anche dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale fornire - ove del caso - ogni supporto e chiarimento allo scopo di
agevolare il lavoro già intrapreso o in fase di avvio. Devo, però, sottolineare anche che manca ancora da parte del Parlamento e del Governo un quadro di certezze normative per l’attuazione dei nuovi principi e delle nuove competenze costituzionali. Quindi all’inizia- tiva e alla lealtà costituzionale della Lom- bardia devono corrispondere sollecitamente analoghe lealtà e concretezza da parte dello Stato (Parlamento e Governo).
2. Come stabilito nella Delibera istitutiva della Commissione Speciale Statuto, il ter- mine per elaborare le proposte è fissato al 31 dicembre 2007 con due verifiche in Aula, già programmate rispettivamente per il 29 e 30 maggio e per il 16 e 17 ottobre 2007. E’
prevista inoltre una eventuale proroga al 31 marzo 2008 come termine massimo per la conclusione di tutte le procedure e la loro approvazione finale.
3. Più volte è stato, polemicamente, det- to e scritto che la nostra Regione è tra le ul- time nella elaborazione dello Statuto e di quanto ad esso connesso. Tra le quindici Regioni a Statuto Ordinario, dieci hanno in- fatti già adempiuto a questo disposto dell’art.
123 Costituzione in materia statutaria, men- tre cinque (tra cui la Lombardia) non hanno ancora provveduto. Personalmente, come ho già avuto modo di dire in Consiglio Regio- nale in via formale, non ritengo che questo ritardo sia stato e sia pregiudizievole, per- ché le Regioni che già hanno approvato i loro Statuti hanno dovuto anche procedere a mo- difiche e nuove elaborazioni alla luce del fitto contenzioso svoltosi ad iniziativa o dello Stato o delle Regioni davanti alla Corte Co- stituzionale. Reputo quindi che questa note- vole produzione giurisprudenziale della Cor- te non solo agevolerà il nostro lavoro, ma,
addirittura, ci potrà consentire l’elaborazio- ne di uno Statuto davvero esemplare. Si trat- ta, infatti, di avere piena consapevolezza che il nostro elaborando Statuto dovrà essere davvero capace non di assolvere ad una fun- zione normativa astratta, ma di assurgere ad innovativo strumento di una riforma costi- tuzionale che vede la nostra Istituzione su- perare la propria originaria natura ammini- strativa per diventare sempre più Ente di le- gislazione, di indirizzo, di auto-governo e di coordinamento. Al riguardo e ferma restan- do la piena autonomia della Commissione di avvalersi di propri consulenti specializza- ti, assicuro che l’Ufficio di Presidenza - fe- dele al suo ruolo - fornirà anche nel merito, mio tramite o collegialmente, ogni adeguata misura mirata alla riflessione e all’approfon- dimento anche tecnico-giuridici.
4. In questi mesi ho personalmente svi- luppato molteplici consultazioni preparato- rie e metodologiche sia con il Governo e il Parlamento, sia con organi ausiliari e costi- tuzionali della Repubblica (per esempio: la Corte dei Conti - Sezione Regionale di con- trollo per la Lombardia), sia con l’Associazionismo degli Enti territoriali e locali, che devono sempre più partecipare al processo costituente aperto (per esempio:
l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e l’Unione Regionale della Province Lombarde). A questo riguardo ritengo neces- sario che l’attività della Commissione Spe- ciale Statuto e quella dell’intero Consiglio Regionale prevedano - nell’ambito dei rispet- tivi lavori - un intenso sforzo qualitativo e quantitativo di raccordo formale e sostanzia- le, di attenzione e consultazione con la base culturale e socio-economica della nostra Co- munità Regionale nella sua realtà plurale e pluralista.
5. Sono consapevole che l’impegno che la Commissione Speciale Statuto ha di fron- te sarà notevole, anche perché questa “fase costituente” va ad aggiungersi all’attività ordinaria del nostro Consiglio Regionale, che nel 2006 e nel nuovo anno è andata notevol- mente sviluppandosi sia per quanto concer- ne l’attività dell’Aula che delle Commissio- ni. E’ opportuno, peraltro, ricordare che, quando nel 1970 nacquero le Regioni a Sta- tuto Ordinario, la Lombardia, in un periodo piuttosto breve (21 luglio - 30 ottobre), at- traverso il lavoro di una Commissione Spe- ciale (13 sedute) e dell’Aula (5 sedute), ela- borò e approvò la bozza dello Statuto, che venne successivamente (23-25 febbraio 1971) approvata dalla Commissione e dal Consiglio dopo le osservazioni avanzate dal- la Commissione Senatoriale. Quel lontano esempio dovrebbe essere presente nell’im- pegno e nel lavoro di tutti noi, perché, se fa- remo coincidere l’elaborazione delle propo- ste e la loro approvazione in Aula nei termi- ni previsti, sicuramente avremo ottenuto il risultato che tutta l’opinione pubblica atten- de da noi. In una delicata e così complessa azione normativa ed operativa di attuazione dei dettati della Costituzione riformata emer- ge, infatti, il profondo significato politico del passaggio dalla formulazione puramente cartacea attuale alla costruzione di <<un innovatore sistema federale>>, come recen- temente ha sottolineato un Ministro della Repubblica. Lo scopo finale di questa azio- ne è sicuramente quello - dopo 18 anni di tentativi di riformare con la Costituzione anche il “sistema politico” - di rendere più vicina ai Cittadini e alle loro esigenze l’Isti- tuzione che rappresentiamo, di modernizzarla e renderla più efficace e più partecipata ed amata.
Per chiarezza devo anche sottolineare come, sulla base degli elementi di fatto e di diritto che ho appena richiamato all’attenzione quali
“punti fermi” di metodo e merito, non sia possibile non avere particolare sensibilità per l’attuale congiuntura politica, parlamentare e governativa che, è cronaca di questi gior- ni, appare connotata da incertezza ed insta- bilità. D’altra parte, non è possibile neppure considerare eludibile il tema dell’ampia - troppo ampia e ormai drammatica e devastan- te - crisi della politica e nella politica che la Repubblica Italiana sta attraversando, sia in tutte le sue Istituzioni che nel complesso della sua vita morale, sociale e culturale. Una crisi che, tra l’altro, evidenzia, con la spac- catura elettorale e parlamentare a metà del Paese, la gravissima mancanza di progetti organici e lineari, sollecitamente attuabili, in coerenza con i principi e i valori della Costi- tuzione. Esiste e si accentua sempre più, in- fine, il grave deficit di credibilità che ormai esiste quanto a rappresentanza politica nelle Istituzioni ed a rappresentatività sociale e culturale nelle forze politiche. Dobbiamo, quindi, coerentemente riconoscere che stia- mo tutti operando ormai entro un contesto politico gravemente appesantito e ormai trop- po autoreferenziale, nel quale la “classe po- litica” si sta staccando dai problemi dei Cit- tadini e delle loro Comunità, ma anche dalle stesse Istituzioni intese come sedi politiche sia di confronto culturale e ideale che, so- prattutto, di elaborazione e di decisione se- condo regole precise e certe.
Prescindere da queste considerazioni nell’av- viare il nostro comune lavoro è impossibile.
Così, è impossibile non tenere conto di quan- to esso possa e debba essere utile per evidenziare come la nostra Lombardia-Co- munità e la nostra Regione-Istituzione inten-
dano reagire con responsabilità e concretez- za ad un contesto nazionale esacerbato dalla carenza di una condivisa cultura politica di base a forte ispirazione istituzionale, rifor- matrice ed autonomista. Senza volere essere i “primi della classe”, i Lombardi hanno di- mostrato e stanno dimostrando, in questa
“fase costituente”, la volontà di operare una profonda riforma della loro “autonomia re- gionale” alla luce dello stesso pluralismo isti- tuzionale, territoriale, sociale e culturale che caratterizza la loro terra e la loro storia. E’
questo sicuramente un aspetto positivo e sti- molante della stessa esperienza istituziona- le, legislativa e amministrativa della nostra Regione e, in particolare, del nostro Consi- glio, ormai autentica Assemblea legislativa della Lombardia. Rilevo con piacere nel no- stro Consiglio un nuovo e promettente cli- ma nell’aprirsi progressivo delle diverse for- ze politiche a questa nuova e alta dimensio- ne della Regione.
La Commissione Speciale Statuto ne tenga perciò adeguato conto e tutti siano consape- voli testimoni e protagonisti dell’affermazio- ne dei fondamentali valori di libertà e auto- nomia, sui quali si fonda la Repubblica (artt.
5-114-116-117-119 e 123 Costituzione), che questo nostro Federalismo, ancora embrionale e non realizzato, già riassume ed esalta nella responsabilità, lealtà costituzio- nale ed operosità per il bene comune.
L’avvio dei lavori della nostra Commissio- ne Speciale Statuto come, in parallelo, il forte impegno legislativo del nostro Consiglio Re- gionale per l’attuazione piena della Costitu- zione riformata non possono essere “atti tec- nici” o “adempimenti dovuti” di carattere bu- rocratico. Desidero, perciò, sottolineare il contributo essenziale che questa Commissio- ne può e deve dare, non solo alla Lombardia ma anche all’intero Paese. Un contributo im-
portante - e adeguato alle specificità e iden- tità di una Comunità di 9 milioni e cinquecentomila abitanti, 1546 Comuni e 12 Province com’è la nostra - per tentare di usci- re, nel segno dei valori delle autonomie, delle sussidiarietà e del Federalismo sui quali oggi si fonda il rinnovamento della nostra demo- crazia parlamentare, dalla crisi generale che, per buona parte, è nata, dapprima, per la man- cata riforma delle Istituzioni e, oggi, per la mancata attuazione costituzionale a favore dell’intero sistema delle autonomie locali e regionali.
Siamo, evidentemente, di fronte ad un pas- saggio cruciale nella storia della nostra Re- gione e determinanti sono e saranno il ruolo e l’impegno che, sono certo, ognuno di noi metterà al servizio di questo giusto obietti- vo. E’ un grande impegno di rinnovamento e di modernizzazione che tutte le nostre Co- munità attendono da noi e di cui lo stesso ordinamento istituzionale e amministrativo comunale, provinciale e regionale ha ormai improrogabile necessità. L’obiettivo è di con- segnare ai Lombardi di oggi una Regione davvero “riformata” per assicurare ai Lombardi di domani una Regione più vici- na, più “agile”, più autonoma e libera.
E’ con la piena consapevolezza delle nostre responsabilità e con la più sentita vicinanza di positivi intenti che vi formulo, anche a nome dell’Ufficio di Presidenza, i migliori auguri di libero e costruttivo lavoro, nella certezza che – insieme, ognuno per la pro- pria parte - sapremo condurre ad un esito fe- lice e compiuto il delicato compito che lo sviluppo civile, sociale e culturale della no- stra Regione oggi ci affida.
Con viva cordialità
Ettore Adalberto Albertoni