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DI CATANZARO NICOLA IL CENTRO STORICO. con. Candidato Sindaco per la coalizione di Centro-Sinistra al Comune di Catanzaro

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Academic year: 2022

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1 PROGRAMMA AMMINISTRATIVO CATANZARO 2022

Candidato Sindaco per la coalizione

di Centro-Sinistra al Comune di Catanzaro

DI CATANZARO

NICOLA

FIORITA

con

(2)
(3)

UNA PROFONDA RIGENERAZIONE, RECUPERANDO

IL PASSATO

CON OCCHI NUOVI

(4)

contrazione della rete di vendita al deaglio, abbassamento della qualità della vita, degrado del tessuto urbanistic

LA CRISI DEL CENTRO STORICO È IL VERO VOLTO DELLA CRISI DELLA CITTÀ.

Una crisi aggravata dagli effei della pandemia che hanno messo in ginocchio molte aività e promosso, di contro, un’abitudine all’acquisto on line con consegna a domicilio. Occorre dunque una nuova visione per il centro storico, una profonda rigenerazione che significhi una nuova vita, recuperando il passato con occhi nuovi.

Chiudere definitivamente l’era degli interventi tampone, delle pezze a colore, dell’improvvisazione che ha caraerizzato l’azione dell’Amministrazione, come accaduto con la schizofrenica gestione del traffico e della viabilità.

Ci vorrà del tempo, perché i problemi sono complessi, ma con oimismo possiamo pensare ad un crono-programma realistico,

È CAMBIATO IL VOLTO DEL CENTRO STORICO: NON È PIÙ IL POLO DELLE FUNZIONI PUBBLICHE CHE VIVEVA DEI FLUSSI GENERATI DAGLI UFFICI

Il centro storico di Catanzaro viveva dei flussi generati dagli uffici pubblici della più grande Provincia italiana (Prefeura, Questura, Camera di Commercio, etc) e della Regione con gente che arrivava da Crotone e Vibo Valentia. La tripaizione della Provincia ha ridoo a 1/3 questi flussi.

L’accorpamento di tui gli uffici regionali alla Ciadella - nel centro storico erano ubicato gli assessorati di spesa come agricoltura e turismo, per un ceo periodo anche la Presidenza e la Giunta ha completato l’opera di svuotamento della funzione pubblica.

RIPENSARE LA FILOSOFIA DEL CENTRO STORICO. DA POLO DEGLI UFFICI A “BORGO PULSANTE DELLA

CULTURA, DELLE ARTI, DELLA STORIA, DELL’ALTA FORMAZIONE E DEL GUSTO”

Il centro storico può nascere a nuova vita se recupera la sua identità storica e se trasforma rapidamente la sua funzione, passando da polo degli uffici a

“borgo pulsante della cultura, delle ai, della storia, del gusto”.

Una nuova visione che dovrà generare il ritorno di abitanti, l’innalzamento della qualità della vita, il risveglio delle aività commerciali di prossimità e della filiera del food e dell’aigianato tradizionale, l’arazione di una quota significativa di turismo nazionale e internazionale.

RESTANO ALCUNE FUNZIONI PUBBLICHE FONDAMENTALI.

VALORIZZARE IL DISTRETTO DELLA GIUSTIZIA E LA CASA DI COMUNITÀ DI VIA ACRI. ACQUISIRE LA CASERMA PEPE.

La nuova visione non significa cancellare le funzioni pubbliche esistenti: la Prefeura, il Comune, la Provincia, la Questura, la Camera di Commercio, Confindustria, Banca d’Italia e le sedi centrali degli istituti di credito conti- nuano ad essere centri di primari interessi.

Di paicolare valore è il Distreo della Giustizia che si è realizzato nel triangolo Piazza Maeoi- via Argento – piazza Stocco.

I due palazzi di giustizia e la sede delle Procure che si sta realizzando nell’ex Ospedale Militare genereranno sempre di più flussi impoanti che però devono essere messi in connessione con il cuore del centro storico con un paziente lavoro di marketing che invogli le migliaia di persone che hanno a che fare con la giustizia ad utilizzare i servizi della Cià.

L’acquisizione della Caserma Pepe, che noi proponiamo, potrebbe completare

questo disegno, ospitando scuole di specializzazione destinate agli operatori della giustizia e aività universitarie della Facoltà di Giurisprudenza. Un elemento di arazione sarà anche la Casa di Comunità Spoke che sarà realizzata a via Acri in auazio- ne della Missione Salute del PNRR.

Sarà una struura polivalente di presa in carico di pazienti cronici e per programmi di prevenzione. L’investimento previsto è di 1.423.000 euro.

L’ACCESSIBILITÀ E LA SOSTA.

PRE-CONDIZIONE PER LA RIGENE- RAZIONE DEL CENTRO STORICO.

Un centro storico ostile e non accessibile non ha respiro. La pre-condizione della rigenerazione è un complesso e realistico piano di accessibilità e sosta che punti sul recupero e il potenziamento dell’esistente.

IL PIANO PER L’ACCESSIBILITA’ PREVEDE:

• Di rilanciare la Funicolare, oggi sooutiliz- zata, araverso:

1. La realizzazione di un People Mover (di economica realizzazione sul tracciato dei sistemi eometrici di catanzaro sala) che collegherà velocemente la stazione della metro di catanzaro sala con la funicolare senza soluzione di continuità come avviene per le diverse linee delle metropolitana di mezzo mondo. Questo consentirà in poco più di 15min di collegare piazza Roma con Poli- clinico, Università e Ciadella senza dimen- ticare tui i quaieri sud e là metro turistica T che poerà i turisti del poo e dell'area Giovino-Alli

2. Un percorso lungo tuo corso Mazzini e oltre con navea da subito e dopo con una tramvia su gomma che possa consentire un interscambio direo a Piazza Roma con la Funicolare in una stazione-fermata dedica- ta. Oggi il sistema della navea esistente

non funziona anche per un senso della viabi- lità che ceamente penalizza l'accesso nel centro avvantaggiandone l'uscita almeno da piazza Roma ma queste sono valutazioni intuitive di chi invece crede nella competen- za per questo motivo affideremo la soluzione più adeguata che potrebbe passare appunto da un'inversione del senso di marcia o piuo- sto dall'Individuazione di una corsia prefe- renziale.

• Un sistema di navee circolari al servizio delle fermate della Metro di via Milano – Tribunale e Pratica;

• Di garantire l’accesso al centro tramite un anello ideale aorno al centro storico (Via Carlo V, Viale Dei Normanni, Rotatoria, Viale Kennedy);

• Di investire sul car-sharing IL PIANO PER LA SOSTA PREVEDE:

• il recupero del parcheggio del Politeama con un progeo di ampliamento e acces- so/uscita con rampe

• la reazione di un’Autostazione/Parcheggio nell'area del Musofalo direamente colle- gata alla fermata della metropolitana Tribu- nale/piazza Maeoi che consentirà di interceare il traffico veicolare provenien- te sia dalla 106 che dalla 280 creando un interscambio araverso al metro verso l'università, il policlinico, la ciadella;

I finanziamenti di queste due opere sono comprese nell’accordo di programma Regio- ne-Comune che dovrà essere verificato nella effeiva ricaduta sulla valorizzazione del sistema di mobilità integrata anche a fronte del nuovo PUM nell'oica che le opere non devono essere dei miraggi interminabili ma degli strumenti per oenere dei servizi in tempi e con costi ragionevoli e funzionali all'obieivo.

• Un nuovo utilizzo del piazzale delle Ferrovie della Calabria di via Milano in seguito al trasferimento della sede regionale a Catan-

zaro Sala;

• Il recupero del parcheggio di Bellavista e rivisitazione del sistema di risalita (ascen- sore).

Complessivamente possono essere recuperati circa 1000 posti/auto, a cui aggiungere i 400 del parcheggio della Funicolare a Piè Sala.

L’ISOLA PEDONALE. UNA SCELTA CHE DOVRÀ ESSERE CONDIVISA DA TUTTA LA POPOLAZIONE.

L’isola pedonale è una scelta di civiltà. Non esiste cià in Europa che non abbia un’area riservata al passeggio legato allo shopping, all’intraenimento e alla fruizione dei beni aistici e ambientali.

Abbiamo davanti due opzioni immediate, in aesa che si creino le condizioni per un’isola pedonale permanente:

• A) Il ripristino dell’isola pedonale nel week end su tuo il trao che va da San Giovanni a piazza Santa Caterina (suppoata da iniziative di natura culturale e speacola- re);

• B) L’istituzione dell’isola pedonale nel week end nel solo trao piazza Grimaldi-piazza Santa Caterina, accompagnato da una pro- fonda azione di restilyng dell’arredo urbano e da iniziative culturali e speacolari che ne aumentino l’araività.

In entrambi i casi, l’isola pedonale potrà essere costantemente animata dagli Aisti di Strada che possono essere arai aCatanzaro da par- ticolari condizioni favorevoli (vio/alloggio gratuito per 1-2 noi, piccolo contributo da aggiungere ai proventi del “cappello”).

Decideremo insieme quale soluzione adoare, consultando non solo gli operatori commer- ciali, ma anche e soprauo i ciadini,

perché l’isola pedonale appaiene a tua la popolazione e non solo ai residenti.

IL PROGETTO SERRAVALLE E LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA PREFETTURA. CONNESSIONE CON GALLERIA MANCUSO

Il centro storico ha bisogno anche di uno shock di natura architeonica, di un interven- to molto visibile che rispei tradizione e storia, ma con una foe carica di innovazione.

L’idea di fondo è un ambizioso progeo che paa dall’area del Serravalle (progeo Fabio Rotella) che prosegua con la riqualificazione di piazza Prefeura, oggi ridoa a squallido parcheggio, con un’interconnessione – con un percorso proteo – con Galleria Mancuso.

Si verrebbe così a creare un unico e grande luogo di socializzazione, fruibile tuo l’anno, con un foe miglioramento estetico di questa pae fondamentale del corso.

VILLA MARGHERITA – AMBIENTE, CULTURA E ARTE, IL RUOLO DELL’ABA

Il giardino per antonomasia della Cià, che ha incantato in passato viaggiatori e scriori, versa in uno stato di degrado assoluto.

Si pairà con una foe azione di manutenzione straordinaria, assegnando a Villa Margherita 2 operato- ri stabili per pulizia dei viali e giardinaggio.

Ma non basta. Va recuperata la zona inferiore, quella che si affaccia su viale dei Normanni e che comprende il piccolo anfiteatro e altri spazi. E poi bisogna lavorare ad una nuova fun- zione della Villa, al cui interno insistono la Biblioteca De Nobili – da rilanciare – e il Museo provinciale. Un ruolo fondamentale potrà averlo l’Accademia di Belle Ai, la cui sede dell’ex Educandato è confinante e acces- sibile direamente. L’Accademia deve potere svolgere pae delle sue aività all’esterno, quindi nella Villa, curando paicolari spazi.

Pensiamo, ad esempio, alla “caverna” che potrebbe diventare un laboratorio di scultura ed ospitare le migliori opere prodoe dall’ABA

IL DUOMO E LA SUA PIAZZA

Sosterremo in tuti i modi gli sforzi che il nostro Arcivescovo sta compiendo per arrivare alla riapeura del Duomo e quindi ad una nuova e più dignitosa utilizzazione della piazza. Discuteremo con la Diocesi il modo come rendere piazza Duomo uno dei luoghi più suggestivi del nostro centro.

MADDALENA, SCUOLA MAZZINI, CASERMA TRIGGIANI: TRE DOSSIER CHE VERIFICHEREMO CON SERIETÀ

Manteniamo le nostre più pesanti riserve sugli interventi messi in ao dalla Giunta Abramo per quanto riguarda le storiche scuole della Maddalena e Mazzini.

Occorre anche capire dalla proprietà il destino della Caserma Triggiani. Prenderemo subito in mano i tre dossier, sia soo l’aspeo giuridico che soo l’aspeo tecnico, per arrivare a soluzioni condivise che coniughino l’esigenza di riqualificazione della zona e il rispeo della storia e del tessuto urbanistico esistente.

PER UNA NUOVA RESIDENZIALITÀ. UN PACCHETTO DI INCENTIVI E BONUS PER GLI ALLOGGI DI STUDENTI E GIOVANI COPPIE.

La perdita progressiva di residenti ha trasfor- mato il centro storico in una periferia. Araverso un confronto serrato con la proprietà edilizia, contiamo di varare un paccheo di incentivi e bonus per favorire una nuova residenzialità, riservata soprauo alle giovani coppie e agli studenti. Ed è ovvio che per incentivare questa nuova

residenzialità dovremo garantire a tuo il centro storico, così come al resto ella Cià, servizi efficienti: acqua, pulizia, cura del verde, innovazione tecnologica.

L’OFFERTA CULTURALE E DELL’ALTA FORMAZIONE

Uno dei nodi centrali del nostro programma è la cultura e la cultura per il 90% è concentrata nel centro storico dove insistono tui i conte- nitori. Non si pae da zero, ma c’è necessità di meere ordine e realizzare una rete che veda un’alleanza tra pubblico e privato.

Da un lato, occorre puntare sulla qualificata esperienza maturata in materia di Ae con- temporanea (a paire dal Marca) e sull’Alta Formazione aistica e musicale (ABA, Conser- vatorio, Teatri).

Dall’altro su una visione completamente rinno- vata della gestione e delle aività del Politea- ma, nonchè del San Giovanni e dell’ex Stac, del sistema dei musei, delle biblioteche e degli archivi (a paire da quello Storico Comunale), la Casa del Cinema.

Nell’offea culturale del centro vanno inserite a pieno titolo le esperienze del CineTeatro Comunale e del Cineteatro Supercinema che debbono essere complementari e in qualche modo alternativi alle aività del Politeama.

Nel sistema museale potrebbe trovare posto, sulla base di uno specifico progeo, un Museo dell’Ae della Seta, dove esporre i damaschi e i velluti storici, nonché gli antichi telai.

In questo contesto, s’inquadrano specifici progei come le Officine della creatività, la Cià della Musica (imperniato sul Museo del Rock che va ampliato e potenziato) e Sulle tracce di Mimmo Rotella che valorizzi la figura di uno dei padri della pop a

mondiale (araverso un rinnovato rappoo con la Fondazione e la Casa della Memoria).

Ci piacerebbe anche valorizzare in modo per-

manente la figura originale e le opere di Mastro Saverio Rotundo U’ Ciaciu e istituzio- nalizzare la maschera di Giangurgolo come simbolo ufficiale delle tradizioni popolari catanzaresi. C’è anche un capitolo dedicato alla cultura che si apre al sociale e alle fasce deboli: riguarda il progeo di recupero del Teatro Masciari e l’uso di Palazzo Fazzari.

DUE PRATICHE DA RIAPRIRE: L’UNIVERSITÀ AL SAN GIOVANNI E L’ARCHIVIO DI STATO ALL’EX MATTATOIO

Ci sono due pratiche da riaprire immediata- mente. Una riguarda la presenza di corsi di formazione dell’Università al San Giovanni che non sembra avere prodoo risultati signi- ficativi. L’altra riguarda il trasferimento dell’Archivio di Stato all’ex Maatoio che doveva avvenire entro dicembre 2020 e su cui è invece calato il silenzio.

Affronteremo le due questioni nell’interesse della colleività, pretendendo dagli interlocu- tori risposte cee e non escludendo la rescissione dei relativi contrai.

NON SOLO IL CORSO, LE RUGHE E I VICOLI PER INSEDIAMENTI ARTIGIANALI E RESIDENZE ARTISTICHE

E’ errato identificare il centro storico con il solo corso Mazzini. Anzi, il vero cuore del centro storico è costituito dalle rughe, dai vicoli, dagli spiazzi che conservano le quinte, le luci, peino gli odori della vecchia Catanzaro. Parliamo di Case Arse, del Pianicello, dei Coculi, della Grecìa, di Piano Grande, della Maddalena, della Stella, di Sant’Angelo, di Santa Maria di Mezzogiorno, di via Poerio e via De Grazia.

E’ il luogo ideale per sperimentare uno

dei nostri progei più ambiziosi, l’insediamento di aività aigiane e le residenze aistiche.

Le boeghe di aisti e aigiani rappresentano luoghi in cui respirare socialità, trovare un punto di riferimento, riscoprire la propria identità. Il centro storico rappresenta un luogo peeo per l’ubicazione di boeghe aigiane.

Dovremo creare le condizioni perché si possano sviluppare le boeghe tra i vicoli e nei quaieri storici del centro, realizzando un piccolo borgo delle ai. I vecchi bassi e i locali chiusi da anni potranno riaprirsi e vestirsi di colore, tra ceramiche, pellame, sculture, dipinti, manifaure tessili, in legno, orafi, calzolai, restauratori, vetrai, tatuatori.

Ma anche ospitare aisti, piori e musicisti, che possano trovare qui ispirazione per i loro lavori creativi, nell’ambito di residenze e stage.

IL FOOD E IL RUOLO DELLE GALLERIE DEL SAN GIOVANNI

Il food - costituito dall’insieme di bar, caffè, ristoranti, pub, pizzerie, “putiche del morzello”, birrerie, gelaterie, pasticcerie aigianali - è il motore economico del nostro centro storico.

C’è chi vorrebbe delocalizzarlo nei quaieri, noi invece vogliamo potenziarlo lì, nel centro storico.

Accanto ad una politica di abbassamento dei tributi locali, da studiare aentamente, soprauo in ordine alla TARI (fare pagare non in base alla supeice, bensì ai rifiuti prodoi) e all’esigenza di calmierare i fii dei locali, dovremo agevolare la nascita di un vero e pro- prio brand del gusto. Sul piano pratico, propor- remo agli operatori del food - appositamente consorziati – di assumere gratuitamente la gestione direa delle Gallerie del San Giovanni, chiuse ormai da anni e che sono state recuperate proprio sulla base di un

progeo di percorso eno-gastronomico mai realizzato nei fai. Tra i servizi realizzati c’è infai anche una postazione-cucina.

Le gallerie possono avere una nuova vita.

Gestite direamente dal consorzio del food, potranno essere utilizzate per show cooking, eventi culturali, degustazioni del grande patrimonio eno-gastronomico. A turno, gli operatori del food potrebbero organizzarvi eventi in grado di calamitare migliaia di visitatori durante tuo l’anno.

Una fiera degli amari e delle birre aigianali prodoe in Calabria è solo uno dei tanti esempi. Ci sarebbe anche spazio per approfon- dimenti scientifici sul rappoo tra cibo e salute, nonché programmi di educazione alimentare destinate alle scuole.

Tuo ciò non escluderebbe la normale aività di visita delle Gallerie da pae di turisti e scolaresche, da realizzare in collaborazione con le Guide Abilitate, nell’ambito di un programma VisitCatanzaro che aragga quote di turismo.

Con le nuove tecnologie digitali e di videoproiezioni, le gallerie potrebbero anche diventare un set viuale della storia di Catanzaro, ulteriore elemento di araività per il turismo scolastico e culturale.

UNA NUOVA RETE COMMERCIALE CHE TENGA CONTO DELLE TRASFORMAZIONI IN ATTO.

CENSIRE TUTTE LE SUPERFICI

COMMERCIALI ESISTENTI E USARE I LOCALI SFITTI

COME VETRINE O LABORATORI

Nel centro storico “tengono” solo gli esercizi alimentari, le farmacie e i tabacchi/looma- tiche, solo in pae le gioiellerie.

Gli altri segmenti della rete commerciale hanno subito una foe riduzione a causa della pandemia che ha incentivato il commercio on line.

Va ripensata la rete commerciale, sulla base di un’indagine rigorosa che dovrà darci la “fotografia” dell’esistente, censendo rigorosamente le supeici disponibili, e una mappa della richiesta.

Inutile inseguire la loa impari con i centri commerciali, che hanno grandi supeici, dobbiamo invece reinventarci una rete commerciale di qualità alta da un lato, di foe originalità dall’altro.

Una cosa che possiamo fare subito è l’utilizza- zione dei locali sfii e abbandonati. Come hanno fao altre Cià, con il sistema del comodato d’uso limitato, questi locali che danneggiamo l’immagine della Cià vengono concessi per vetrine, laboratori e aività culturali e quindi restituiti alla vita. In tal modo, il Centro sarà più rilucente e pulito e gli stessi proprietari ne avranno un vantaggio perché aumenteranno le probabilità di fiare i loro beni.

A NATALE UNA STRAORDINARIA

SCENOGRAFIA CON LE PROIEZIONI ARCHITETTURALI

Se il tempo a disposizione e le disponibilità finanziarie ce lo permeeranno, ci piacerebbe recuperare la Noe Piccante e trasformare il Centro storico durante il periodo natalizio una grandiosa scenografia basata sulle proiezioni architeurali che sostituirebbero totalmente o in pae le tradizionali e superate luminarie. A Como questa straordinaria innovazione aira migliaia di visitatori da tua Italia.

IL RUOLO FONDAMENTALE DEI PRIVATI – LA CONSULTA PERMANENTE PER IL CENTRO STORICO

Senza un’alleanza tra il Comune e i privati questo ambizioso progeo di rigenerazione del centro storico è destinato al fallimento.

Sono stati i privati, con le loro iniziative corag- giose e ai limiti della follia, a tenere accesa la luce sul centro storico.

Va individuata una forma di consultazione permanente, istituzionalizzata, che consenta uno scambio continuo di informazioni, una soa di Consulta permanente per il Centro Storico che funzioni come incubatore di idee e progei e alla cui paecipazione chiameremo la Camera di Commercio e le principali Associazioni di Categoria.

IL SINDACO AVRÀ IL COORDINA- MENTO GENERALE DELLE POLITI- CHE DEL CENTRO STORICO

Il Sindaco, proprio per il ruolo fondamentale che le politiche del centro storico hanno per il futuro della Cià, ne assumerà direamente il coordinamento, ovviamente affiancato dagli assessori che hanno ruolo e competenze specifiche (viabilità, turismo, cultura, aività economiche, bilancio e tributi).

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contrazione della rete di vendita al deaglio, abbassamento della qualità della vita, degrado del tessuto urbanistic

LA CRISI DEL CENTRO STORICO È IL VERO VOLTO DELLA CRISI DELLA CITTÀ.

Una crisi aggravata dagli effei della pandemia che hanno messo in ginocchio molte aività e promosso, di contro, un’abitudine all’acquisto on line con consegna a domicilio. Occorre dunque una nuova visione per il centro storico, una profonda rigenerazione che significhi una nuova vita, recuperando il passato con occhi nuovi.

Chiudere definitivamente l’era degli interventi tampone, delle pezze a colore, dell’improvvisazione che ha caraerizzato l’azione dell’Amministrazione, come accaduto con la schizofrenica gestione del traffico e della viabilità.

Ci vorrà del tempo, perché i problemi sono complessi, ma con oimismo possiamo pensare ad un crono-programma realistico,

È CAMBIATO IL VOLTO DEL CENTRO STORICO: NON È PIÙ IL POLO DELLE FUNZIONI PUBBLICHE CHE VIVEVA DEI FLUSSI GENERATI DAGLI UFFICI

Il centro storico di Catanzaro viveva dei flussi generati dagli uffici pubblici della più grande Provincia italiana (Prefeura, Questura, Camera di Commercio, etc) e della Regione con gente che arrivava da Crotone e Vibo Valentia. La tripaizione della Provincia ha ridoo a 1/3 questi flussi.

L’accorpamento di tui gli uffici regionali alla Ciadella - nel centro storico erano ubicato gli assessorati di spesa come agricoltura e turismo, per un ceo periodo anche la Presidenza e la Giunta ha completato l’opera di svuotamento della funzione pubblica.

RIPENSARE LA FILOSOFIA DEL CENTRO STORICO. DA POLO DEGLI UFFICI A “BORGO PULSANTE DELLA

CULTURA, DELLE ARTI, DELLA STORIA, DELL’ALTA FORMAZIONE E DEL GUSTO”

Il centro storico può nascere a nuova vita se recupera la sua identità storica e se trasforma rapidamente la sua funzione, passando da polo degli uffici a

“borgo pulsante della cultura, delle ai, della storia, del gusto”.

Una nuova visione che dovrà generare il ritorno di abitanti, l’innalzamento della qualità della vita, il risveglio delle aività commerciali di prossimità e della filiera del food e dell’aigianato tradizionale, l’arazione di una quota significativa di turismo nazionale e internazionale.

RESTANO ALCUNE FUNZIONI PUBBLICHE FONDAMENTALI.

VALORIZZARE IL DISTRETTO DELLA GIUSTIZIA E LA CASA DI COMUNITÀ DI VIA ACRI. ACQUISIRE LA CASERMA PEPE.

La nuova visione non significa cancellare le funzioni pubbliche esistenti: la Prefeura, il Comune, la Provincia, la Questura, la Camera di Commercio, Confindustria, Banca d’Italia e le sedi centrali degli istituti di credito conti- nuano ad essere centri di primari interessi.

Di paicolare valore è il Distreo della Giustizia che si è realizzato nel triangolo Piazza Maeoi- via Argento – piazza Stocco.

I due palazzi di giustizia e la sede delle Procure che si sta realizzando nell’ex Ospedale Militare genereranno sempre di più flussi impoanti che però devono essere messi in connessione con il cuore del centro storico con un paziente lavoro di marketing che invogli le migliaia di persone che hanno a che fare con la giustizia ad utilizzare i servizi della Cià.

L’acquisizione della Caserma Pepe, che noi proponiamo, potrebbe completare

questo disegno, ospitando scuole di specializzazione destinate agli operatori della giustizia e aività universitarie della Facoltà di Giurisprudenza. Un elemento di arazione sarà anche la Casa di Comunità Spoke che sarà realizzata a via Acri in auazio- ne della Missione Salute del PNRR.

Sarà una struura polivalente di presa in carico di pazienti cronici e per programmi di prevenzione. L’investimento previsto è di 1.423.000 euro.

L’ACCESSIBILITÀ E LA SOSTA.

PRE-CONDIZIONE PER LA RIGENE- RAZIONE DEL CENTRO STORICO.

Un centro storico ostile e non accessibile non ha respiro. La pre-condizione della rigenerazione è un complesso e realistico piano di accessibilità e sosta che punti sul recupero e il potenziamento dell’esistente.

IL PIANO PER L’ACCESSIBILITA’ PREVEDE:

• Di rilanciare la Funicolare, oggi sooutiliz- zata, araverso:

1. La realizzazione di un People Mover (di economica realizzazione sul tracciato dei sistemi eometrici di catanzaro sala) che collegherà velocemente la stazione della metro di catanzaro sala con la funicolare senza soluzione di continuità come avviene per le diverse linee delle metropolitana di mezzo mondo. Questo consentirà in poco più di 15min di collegare piazza Roma con Poli- clinico, Università e Ciadella senza dimen- ticare tui i quaieri sud e là metro turistica T che poerà i turisti del poo e dell'area Giovino-Alli

2. Un percorso lungo tuo corso Mazzini e oltre con navea da subito e dopo con una tramvia su gomma che possa consentire un interscambio direo a Piazza Roma con la Funicolare in una stazione-fermata dedica- ta. Oggi il sistema della navea esistente

non funziona anche per un senso della viabi- lità che ceamente penalizza l'accesso nel centro avvantaggiandone l'uscita almeno da piazza Roma ma queste sono valutazioni intuitive di chi invece crede nella competen- za per questo motivo affideremo la soluzione più adeguata che potrebbe passare appunto da un'inversione del senso di marcia o piuo- sto dall'Individuazione di una corsia prefe- renziale.

• Un sistema di navee circolari al servizio delle fermate della Metro di via Milano – Tribunale e Pratica;

• Di garantire l’accesso al centro tramite un anello ideale aorno al centro storico (Via Carlo V, Viale Dei Normanni, Rotatoria, Viale Kennedy);

• Di investire sul car-sharing IL PIANO PER LA SOSTA PREVEDE:

• il recupero del parcheggio del Politeama con un progeo di ampliamento e acces- so/uscita con rampe

• la reazione di un’Autostazione/Parcheggio nell'area del Musofalo direamente colle- gata alla fermata della metropolitana Tribu- nale/piazza Maeoi che consentirà di interceare il traffico veicolare provenien- te sia dalla 106 che dalla 280 creando un interscambio araverso al metro verso l'università, il policlinico, la ciadella;

I finanziamenti di queste due opere sono comprese nell’accordo di programma Regio- ne-Comune che dovrà essere verificato nella effeiva ricaduta sulla valorizzazione del sistema di mobilità integrata anche a fronte del nuovo PUM nell'oica che le opere non devono essere dei miraggi interminabili ma degli strumenti per oenere dei servizi in tempi e con costi ragionevoli e funzionali all'obieivo.

• Un nuovo utilizzo del piazzale delle Ferrovie della Calabria di via Milano in seguito al trasferimento della sede regionale a Catan-

zaro Sala;

• Il recupero del parcheggio di Bellavista e rivisitazione del sistema di risalita (ascen- sore).

Complessivamente possono essere recuperati circa 1000 posti/auto, a cui aggiungere i 400 del parcheggio della Funicolare a Piè Sala.

L’ISOLA PEDONALE. UNA SCELTA CHE DOVRÀ ESSERE CONDIVISA DA TUTTA LA POPOLAZIONE.

L’isola pedonale è una scelta di civiltà.

Non esiste cià in Europa che non abbia un’area riservata al passeggio legato allo shopping, all’intraenimento e alla fruizione dei beni aistici e ambientali.

Abbiamo davanti due opzioni immediate, in aesa che si creino le condizioni per un’isola pedonale permanente:

• A) Il ripristino dell’isola pedonale nel week end su tuo il trao che va da San Giovanni a piazza Santa Caterina (suppoata da iniziative di natura culturale e speacola- re);

• B) L’istituzione dell’isola pedonale nel week end nel solo trao piazza Grimaldi-piazza Santa Caterina, accompagnato da una pro- fonda azione di restilyng dell’arredo urbano e da iniziative culturali e speacolari che ne aumentino l’araività.

In entrambi i casi, l’isola pedonale potrà essere costantemente animata dagli Aisti di Strada che possono essere arai aCatanzaro da par- ticolari condizioni favorevoli (vio/alloggio gratuito per 1-2 noi, piccolo contributo da aggiungere ai proventi del “cappello”).

Decideremo insieme quale soluzione adoare, consultando non solo gli operatori commer- ciali, ma anche e soprauo i ciadini,

perché l’isola pedonale appaiene a tua la popolazione e non solo ai residenti.

IL PROGETTO SERRAVALLE E LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA PREFETTURA. CONNESSIONE CON GALLERIA MANCUSO

Il centro storico ha bisogno anche di uno shock di natura architeonica, di un interven- to molto visibile che rispei tradizione e storia, ma con una foe carica di innovazione.

L’idea di fondo è un ambizioso progeo che paa dall’area del Serravalle (progeo Fabio Rotella) che prosegua con la riqualificazione di piazza Prefeura, oggi ridoa a squallido parcheggio, con un’interconnessione – con un percorso proteo – con Galleria Mancuso.

Si verrebbe così a creare un unico e grande luogo di socializzazione, fruibile tuo l’anno, con un foe miglioramento estetico di questa pae fondamentale del corso.

VILLA MARGHERITA – AMBIENTE, CULTURA E ARTE, IL RUOLO DELL’ABA

Il giardino per antonomasia della Cià, che ha incantato in passato viaggiatori e scriori, versa in uno stato di degrado assoluto.

Si pairà con una foe azione di manutenzione straordinaria, assegnando a Villa Margherita 2 operato- ri stabili per pulizia dei viali e giardinaggio.

Ma non basta. Va recuperata la zona inferiore, quella che si affaccia su viale dei Normanni e che comprende il piccolo anfiteatro e altri spazi. E poi bisogna lavorare ad una nuova fun- zione della Villa, al cui interno insistono la Biblioteca De Nobili – da rilanciare – e il Museo provinciale. Un ruolo fondamentale potrà averlo l’Accademia di Belle Ai, la cui sede dell’ex Educandato è confinante e acces- sibile direamente. L’Accademia deve potere svolgere pae delle sue aività all’esterno, quindi nella Villa, curando paicolari spazi.

Pensiamo, ad esempio, alla “caverna” che potrebbe diventare un laboratorio di scultura ed ospitare le migliori opere prodoe dall’ABA

IL DUOMO E LA SUA PIAZZA

Sosterremo in tuti i modi gli sforzi che il nostro Arcivescovo sta compiendo per arrivare alla riapeura del Duomo e quindi ad una nuova e più dignitosa utilizzazione della piazza.

Discuteremo con la Diocesi il modo come rendere piazza Duomo uno dei luoghi più suggestivi del nostro centro.

MADDALENA, SCUOLA MAZZINI, CASERMA TRIGGIANI: TRE DOSSIER CHE VERIFICHEREMO CON SERIETÀ

Manteniamo le nostre più pesanti riserve sugli interventi messi in ao dalla Giunta Abramo per quanto riguarda le storiche scuole della Maddalena e Mazzini.

Occorre anche capire dalla proprietà il destino della Caserma Triggiani. Prenderemo subito in mano i tre dossier, sia soo l’aspeo giuridico che soo l’aspeo tecnico, per arrivare a soluzioni condivise che coniughino l’esigenza di riqualificazione della zona e il rispeo della storia e del tessuto urbanistico esistente.

PER UNA NUOVA RESIDENZIALITÀ.

UN PACCHETTO DI INCENTIVI E BONUS PER GLI ALLOGGI DI STUDENTI E GIOVANI COPPIE.

La perdita progressiva di residenti ha trasfor- mato il centro storico in una periferia.

Araverso un confronto serrato con la proprietà edilizia, contiamo di varare un paccheo di incentivi e bonus per favorire una nuova residenzialità, riservata soprauo alle giovani coppie e agli studenti. Ed è ovvio che per incentivare questa nuova

residenzialità dovremo garantire a tuo il centro storico, così come al resto ella Cià, servizi efficienti: acqua, pulizia, cura del verde, innovazione tecnologica.

L’OFFERTA CULTURALE E DELL’ALTA FORMAZIONE

Uno dei nodi centrali del nostro programma è la cultura e la cultura per il 90% è concentrata nel centro storico dove insistono tui i conte- nitori. Non si pae da zero, ma c’è necessità di meere ordine e realizzare una rete che veda un’alleanza tra pubblico e privato.

Da un lato, occorre puntare sulla qualificata esperienza maturata in materia di Ae con- temporanea (a paire dal Marca) e sull’Alta Formazione aistica e musicale (ABA, Conser- vatorio, Teatri).

Dall’altro su una visione completamente rinno- vata della gestione e delle aività del Politea- ma, nonchè del San Giovanni e dell’ex Stac, del sistema dei musei, delle biblioteche e degli archivi (a paire da quello Storico Comunale), la Casa del Cinema.

Nell’offea culturale del centro vanno inserite a pieno titolo le esperienze del CineTeatro Comunale e del Cineteatro Supercinema che debbono essere complementari e in qualche modo alternativi alle aività del Politeama.

Nel sistema museale potrebbe trovare posto, sulla base di uno specifico progeo, un Museo dell’Ae della Seta, dove esporre i damaschi e i velluti storici, nonché gli antichi telai.

In questo contesto, s’inquadrano specifici progei come le Officine della creatività, la Cià della Musica (imperniato sul Museo del Rock che va ampliato e potenziato) e Sulle tracce di Mimmo Rotella che valorizzi la figura di uno dei padri della pop a

mondiale (araverso un rinnovato rappoo con la Fondazione e la Casa della Memoria).

Ci piacerebbe anche valorizzare in modo per-

manente la figura originale e le opere di Mastro Saverio Rotundo U’ Ciaciu e istituzio- nalizzare la maschera di Giangurgolo come simbolo ufficiale delle tradizioni popolari catanzaresi. C’è anche un capitolo dedicato alla cultura che si apre al sociale e alle fasce deboli: riguarda il progeo di recupero del Teatro Masciari e l’uso di Palazzo Fazzari.

DUE PRATICHE DA RIAPRIRE:

L’UNIVERSITÀ AL SAN GIOVANNI E L’ARCHIVIO DI STATO ALL’EX MATTATOIO

Ci sono due pratiche da riaprire immediata- mente. Una riguarda la presenza di corsi di formazione dell’Università al San Giovanni che non sembra avere prodoo risultati signi- ficativi. L’altra riguarda il trasferimento dell’Archivio di Stato all’ex Maatoio che doveva avvenire entro dicembre 2020 e su cui è invece calato il silenzio.

Affronteremo le due questioni nell’interesse della colleività, pretendendo dagli interlocu- tori risposte cee e non escludendo la rescissione dei relativi contrai.

NON SOLO IL CORSO, LE RUGHE E I VICOLI PER INSEDIAMENTI ARTIGIANALI E RESIDENZE ARTISTICHE

E’ errato identificare il centro storico con il solo corso Mazzini. Anzi, il vero cuore del centro storico è costituito dalle rughe, dai vicoli, dagli spiazzi che conservano le quinte, le luci, peino gli odori della vecchia Catanzaro. Parliamo di Case Arse, del Pianicello, dei Coculi, della Grecìa, di Piano Grande, della Maddalena, della Stella, di Sant’Angelo, di Santa Maria di Mezzogiorno, di via Poerio e via De Grazia.

E’ il luogo ideale per sperimentare uno

dei nostri progei più ambiziosi, l’insediamento di aività aigiane e le residenze aistiche.

Le boeghe di aisti e aigiani rappresentano luoghi in cui respirare socialità, trovare un punto di riferimento, riscoprire la propria identità. Il centro storico rappresenta un luogo peeo per l’ubicazione di boeghe aigiane.

Dovremo creare le condizioni perché si possano sviluppare le boeghe tra i vicoli e nei quaieri storici del centro, realizzando un piccolo borgo delle ai. I vecchi bassi e i locali chiusi da anni potranno riaprirsi e vestirsi di colore, tra ceramiche, pellame, sculture, dipinti, manifaure tessili, in legno, orafi, calzolai, restauratori, vetrai, tatuatori.

Ma anche ospitare aisti, piori e musicisti, che possano trovare qui ispirazione per i loro lavori creativi, nell’ambito di residenze e stage.

IL FOOD E IL RUOLO DELLE GALLERIE DEL SAN GIOVANNI

Il food - costituito dall’insieme di bar, caffè, ristoranti, pub, pizzerie, “putiche del morzello”, birrerie, gelaterie, pasticcerie aigianali - è il motore economico del nostro centro storico.

C’è chi vorrebbe delocalizzarlo nei quaieri, noi invece vogliamo potenziarlo lì, nel centro storico.

Accanto ad una politica di abbassamento dei tributi locali, da studiare aentamente, soprauo in ordine alla TARI (fare pagare non in base alla supeice, bensì ai rifiuti prodoi) e all’esigenza di calmierare i fii dei locali, dovremo agevolare la nascita di un vero e pro- prio brand del gusto. Sul piano pratico, propor- remo agli operatori del food - appositamente consorziati – di assumere gratuitamente la gestione direa delle Gallerie del San Giovanni, chiuse ormai da anni e che sono state recuperate proprio sulla base di un

progeo di percorso eno-gastronomico mai realizzato nei fai. Tra i servizi realizzati c’è infai anche una postazione-cucina.

Le gallerie possono avere una nuova vita.

Gestite direamente dal consorzio del food, potranno essere utilizzate per show cooking, eventi culturali, degustazioni del grande patrimonio eno-gastronomico. A turno, gli operatori del food potrebbero organizzarvi eventi in grado di calamitare migliaia di visitatori durante tuo l’anno.

Una fiera degli amari e delle birre aigianali prodoe in Calabria è solo uno dei tanti esempi. Ci sarebbe anche spazio per approfon- dimenti scientifici sul rappoo tra cibo e salute, nonché programmi di educazione alimentare destinate alle scuole.

Tuo ciò non escluderebbe la normale aività di visita delle Gallerie da pae di turisti e scolaresche, da realizzare in collaborazione con le Guide Abilitate, nell’ambito di un programma VisitCatanzaro che aragga quote di turismo.

Con le nuove tecnologie digitali e di videoproiezioni, le gallerie potrebbero anche diventare un set viuale della storia di Catanzaro, ulteriore elemento di araività per il turismo scolastico e culturale.

UNA NUOVA RETE COMMERCIALE CHE TENGA CONTO DELLE TRASFORMAZIONI IN ATTO.

CENSIRE TUTTE LE SUPERFICI

COMMERCIALI ESISTENTI E USARE I LOCALI SFITTI

COME VETRINE O LABORATORI

Nel centro storico “tengono” solo gli esercizi alimentari, le farmacie e i tabacchi/looma- tiche, solo in pae le gioiellerie.

Gli altri segmenti della rete commerciale hanno subito una foe riduzione a causa della pandemia che ha incentivato il commercio on line.

Va ripensata la rete commerciale, sulla base di un’indagine rigorosa che dovrà darci la “fotografia” dell’esistente, censendo rigorosamente le supeici disponibili, e una mappa della richiesta.

Inutile inseguire la loa impari con i centri commerciali, che hanno grandi supeici, dobbiamo invece reinventarci una rete commerciale di qualità alta da un lato, di foe originalità dall’altro.

Una cosa che possiamo fare subito è l’utilizza- zione dei locali sfii e abbandonati.

Come hanno fao altre Cià, con il sistema del comodato d’uso limitato, questi locali che danneggiamo l’immagine della Cià vengono concessi per vetrine, laboratori e aività culturali e quindi restituiti alla vita.

In tal modo, il Centro sarà più rilucente e pulito e gli stessi proprietari ne avranno un vantaggio perché aumenteranno le probabilità di fiare i loro beni.

A NATALE UNA STRAORDINARIA

SCENOGRAFIA CON LE PROIEZIONI ARCHITETTURALI

Se il tempo a disposizione e le disponibilità finanziarie ce lo permeeranno, ci piacerebbe recuperare la Noe Piccante e trasformare il Centro storico durante il periodo natalizio una grandiosa scenografia basata sulle proiezioni architeurali che sostituirebbero totalmente o in pae le tradizionali e superate luminarie. A Como questa straordinaria innovazione aira migliaia di visitatori da tua Italia.

IL RUOLO FONDAMENTALE DEI PRIVATI – LA CONSULTA PERMANENTE PER IL CENTRO STORICO

Senza un’alleanza tra il Comune e i privati questo ambizioso progeo di rigenerazione del centro storico è destinato al fallimento.

Sono stati i privati, con le loro iniziative corag- giose e ai limiti della follia, a tenere accesa la luce sul centro storico.

Va individuata una forma di consultazione permanente, istituzionalizzata, che consenta uno scambio continuo di informazioni, una soa di Consulta permanente per il Centro Storico che funzioni come incubatore di idee e progei e alla cui paecipazione chiameremo la Camera di Commercio e le principali Associazioni di Categoria.

IL SINDACO AVRÀ IL COORDINA- MENTO GENERALE DELLE POLITI- CHE DEL CENTRO STORICO

Il Sindaco, proprio per il ruolo fondamentale che le politiche del centro storico hanno per il futuro della Cià, ne assumerà direamente il coordinamento, ovviamente affiancato dagli assessori che hanno ruolo e competenze specifiche (viabilità, turismo, cultura, aività economiche, bilancio e tributi).

(6)

contrazione della rete di vendita al deaglio, abbassamento della qualità della vita, degrado del tessuto urbanistic

LA CRISI DEL CENTRO STORICO È IL VERO VOLTO DELLA CRISI DELLA CITTÀ.

Una crisi aggravata dagli effei della pandemia che hanno messo in ginocchio molte aività e promosso, di contro, un’abitudine all’acquisto on line con consegna a domicilio. Occorre dunque una nuova visione per il centro storico, una profonda rigenerazione che significhi una nuova vita, recuperando il passato con occhi nuovi.

Chiudere definitivamente l’era degli interventi tampone, delle pezze a colore, dell’improvvisazione che ha caraerizzato l’azione dell’Amministrazione, come accaduto con la schizofrenica gestione del traffico e della viabilità.

Ci vorrà del tempo, perché i problemi sono complessi, ma con oimismo possiamo pensare ad un crono-programma realistico,

È CAMBIATO IL VOLTO DEL CENTRO STORICO: NON È PIÙ IL POLO DELLE FUNZIONI PUBBLICHE CHE VIVEVA DEI FLUSSI GENERATI DAGLI UFFICI

Il centro storico di Catanzaro viveva dei flussi generati dagli uffici pubblici della più grande Provincia italiana (Prefeura, Questura, Camera di Commercio, etc) e della Regione con gente che arrivava da Crotone e Vibo Valentia. La tripaizione della Provincia ha ridoo a 1/3 questi flussi.

L’accorpamento di tui gli uffici regionali alla Ciadella - nel centro storico erano ubicato gli assessorati di spesa come agricoltura e turismo, per un ceo periodo anche la Presidenza e la Giunta ha completato l’opera di svuotamento della funzione pubblica.

RIPENSARE LA FILOSOFIA DEL CENTRO STORICO. DA POLO DEGLI UFFICI A “BORGO PULSANTE DELLA

CULTURA, DELLE ARTI, DELLA STORIA, DELL’ALTA FORMAZIONE E DEL GUSTO”

Il centro storico può nascere a nuova vita se recupera la sua identità storica e se trasforma rapidamente la sua funzione, passando da polo degli uffici a

“borgo pulsante della cultura, delle ai, della storia, del gusto”.

Una nuova visione che dovrà generare il ritorno di abitanti, l’innalzamento della qualità della vita, il risveglio delle aività commerciali di prossimità e della filiera del food e dell’aigianato tradizionale, l’arazione di una quota significativa di turismo nazionale e internazionale.

RESTANO ALCUNE FUNZIONI PUBBLICHE FONDAMENTALI.

VALORIZZARE IL DISTRETTO DELLA GIUSTIZIA E LA CASA DI COMUNITÀ DI VIA ACRI. ACQUISIRE LA CASERMA PEPE.

La nuova visione non significa cancellare le funzioni pubbliche esistenti: la Prefeura, il Comune, la Provincia, la Questura, la Camera di Commercio, Confindustria, Banca d’Italia e le sedi centrali degli istituti di credito conti- nuano ad essere centri di primari interessi.

Di paicolare valore è il Distreo della Giustizia che si è realizzato nel triangolo Piazza Maeoi- via Argento – piazza Stocco.

I due palazzi di giustizia e la sede delle Procure che si sta realizzando nell’ex Ospedale Militare genereranno sempre di più flussi impoanti che però devono essere messi in connessione con il cuore del centro storico con un paziente lavoro di marketing che invogli le migliaia di persone che hanno a che fare con la giustizia ad utilizzare i servizi della Cià.

L’acquisizione della Caserma Pepe, che noi proponiamo, potrebbe completare

questo disegno, ospitando scuole di specializzazione destinate agli operatori della giustizia e aività universitarie della Facoltà di Giurisprudenza. Un elemento di arazione sarà anche la Casa di Comunità Spoke che sarà realizzata a via Acri in auazio- ne della Missione Salute del PNRR.

Sarà una struura polivalente di presa in carico di pazienti cronici e per programmi di prevenzione. L’investimento previsto è di 1.423.000 euro.

L’ACCESSIBILITÀ E LA SOSTA.

PRE-CONDIZIONE PER LA RIGENE- RAZIONE DEL CENTRO STORICO.

Un centro storico ostile e non accessibile non ha respiro. La pre-condizione della rigenerazione è un complesso e realistico piano di accessibilità e sosta che punti sul recupero e il potenziamento dell’esistente.

IL PIANO PER L’ACCESSIBILITA’ PREVEDE:

• Di rilanciare la Funicolare, oggi sooutiliz- zata, araverso:

1. La realizzazione di un People Mover (di economica realizzazione sul tracciato dei sistemi eometrici di catanzaro sala) che collegherà velocemente la stazione della metro di catanzaro sala con la funicolare senza soluzione di continuità come avviene per le diverse linee delle metropolitana di mezzo mondo. Questo consentirà in poco più di 15min di collegare piazza Roma con Poli- clinico, Università e Ciadella senza dimen- ticare tui i quaieri sud e là metro turistica T che poerà i turisti del poo e dell'area Giovino-Alli

2. Un percorso lungo tuo corso Mazzini e oltre con navea da subito e dopo con una tramvia su gomma che possa consentire un interscambio direo a Piazza Roma con la Funicolare in una stazione-fermata dedica- ta. Oggi il sistema della navea esistente

non funziona anche per un senso della viabi- lità che ceamente penalizza l'accesso nel centro avvantaggiandone l'uscita almeno da piazza Roma ma queste sono valutazioni intuitive di chi invece crede nella competen- za per questo motivo affideremo la soluzione più adeguata che potrebbe passare appunto da un'inversione del senso di marcia o piuo- sto dall'Individuazione di una corsia prefe- renziale.

• Un sistema di navee circolari al servizio delle fermate della Metro di via Milano – Tribunale e Pratica;

• Di garantire l’accesso al centro tramite un anello ideale aorno al centro storico (Via Carlo V, Viale Dei Normanni, Rotatoria, Viale Kennedy);

• Di investire sul car-sharing IL PIANO PER LA SOSTA PREVEDE:

• il recupero del parcheggio del Politeama con un progeo di ampliamento e acces- so/uscita con rampe

• la reazione di un’Autostazione/Parcheggio nell'area del Musofalo direamente colle- gata alla fermata della metropolitana Tribu- nale/piazza Maeoi che consentirà di interceare il traffico veicolare provenien- te sia dalla 106 che dalla 280 creando un interscambio araverso al metro verso l'università, il policlinico, la ciadella;

I finanziamenti di queste due opere sono comprese nell’accordo di programma Regio- ne-Comune che dovrà essere verificato nella effeiva ricaduta sulla valorizzazione del sistema di mobilità integrata anche a fronte del nuovo PUM nell'oica che le opere non devono essere dei miraggi interminabili ma degli strumenti per oenere dei servizi in tempi e con costi ragionevoli e funzionali all'obieivo.

• Un nuovo utilizzo del piazzale delle Ferrovie della Calabria di via Milano in seguito al trasferimento della sede regionale a Catan-

zaro Sala;

• Il recupero del parcheggio di Bellavista e rivisitazione del sistema di risalita (ascen- sore).

Complessivamente possono essere recuperati circa 1000 posti/auto, a cui aggiungere i 400 del parcheggio della Funicolare a Piè Sala.

L’ISOLA PEDONALE. UNA SCELTA CHE DOVRÀ ESSERE CONDIVISA DA TUTTA LA POPOLAZIONE.

L’isola pedonale è una scelta di civiltà. Non esiste cià in Europa che non abbia un’area riservata al passeggio legato allo shopping, all’intraenimento e alla fruizione dei beni aistici e ambientali.

Abbiamo davanti due opzioni immediate, in aesa che si creino le condizioni per un’isola pedonale permanente:

• A) Il ripristino dell’isola pedonale nel week end su tuo il trao che va da San Giovanni a piazza Santa Caterina (suppoata da iniziative di natura culturale e speacola- re);

• B) L’istituzione dell’isola pedonale nel week end nel solo trao piazza Grimaldi-piazza Santa Caterina, accompagnato da una pro- fonda azione di restilyng dell’arredo urbano e da iniziative culturali e speacolari che ne aumentino l’araività.

In entrambi i casi, l’isola pedonale potrà essere costantemente animata dagli Aisti di Strada che possono essere arai aCatanzaro da par- ticolari condizioni favorevoli (vio/alloggio gratuito per 1-2 noi, piccolo contributo da aggiungere ai proventi del “cappello”).

Decideremo insieme quale soluzione adoare, consultando non solo gli operatori commer- ciali, ma anche e soprauo i ciadini,

perché l’isola pedonale appaiene a tua la popolazione e non solo ai residenti.

IL PROGETTO SERRAVALLE E LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA PREFETTURA. CONNESSIONE CON GALLERIA MANCUSO

Il centro storico ha bisogno anche di uno shock di natura architeonica, di un interven- to molto visibile che rispei tradizione e storia, ma con una foe carica di innovazione.

L’idea di fondo è un ambizioso progeo che paa dall’area del Serravalle (progeo Fabio Rotella) che prosegua con la riqualificazione di piazza Prefeura, oggi ridoa a squallido parcheggio, con un’interconnessione – con un percorso proteo – con Galleria Mancuso.

Si verrebbe così a creare un unico e grande luogo di socializzazione, fruibile tuo l’anno, con un foe miglioramento estetico di questa pae fondamentale del corso.

VILLA MARGHERITA – AMBIENTE, CULTURA E ARTE, IL RUOLO DELL’ABA

Il giardino per antonomasia della Cià, che ha incantato in passato viaggiatori e scriori, versa in uno stato di degrado assoluto.

Si pairà con una foe azione di manutenzione straordinaria, assegnando a Villa Margherita 2 operato- ri stabili per pulizia dei viali e giardinaggio.

Ma non basta. Va recuperata la zona inferiore, quella che si affaccia su viale dei Normanni e che comprende il piccolo anfiteatro e altri spazi. E poi bisogna lavorare ad una nuova fun- zione della Villa, al cui interno insistono la Biblioteca De Nobili – da rilanciare – e il Museo provinciale. Un ruolo fondamentale potrà averlo l’Accademia di Belle Ai, la cui sede dell’ex Educandato è confinante e acces- sibile direamente. L’Accademia deve potere svolgere pae delle sue aività all’esterno, quindi nella Villa, curando paicolari spazi.

Pensiamo, ad esempio, alla “caverna” che potrebbe diventare un laboratorio di scultura ed ospitare le migliori opere prodoe dall’ABA

IL DUOMO E LA SUA PIAZZA

Sosterremo in tuti i modi gli sforzi che il nostro Arcivescovo sta compiendo per arrivare alla riapeura del Duomo e quindi ad una nuova e più dignitosa utilizzazione della piazza. Discuteremo con la Diocesi il modo come rendere piazza Duomo uno dei luoghi più suggestivi del nostro centro.

MADDALENA, SCUOLA MAZZINI, CASERMA TRIGGIANI: TRE DOSSIER CHE VERIFICHEREMO CON SERIETÀ

Manteniamo le nostre più pesanti riserve sugli interventi messi in ao dalla Giunta Abramo per quanto riguarda le storiche scuole della Maddalena e Mazzini.

Occorre anche capire dalla proprietà il destino della Caserma Triggiani. Prenderemo subito in mano i tre dossier, sia soo l’aspeo giuridico che soo l’aspeo tecnico, per arrivare a soluzioni condivise che coniughino l’esigenza di riqualificazione della zona e il rispeo della storia e del tessuto urbanistico esistente.

PER UNA NUOVA RESIDENZIALITÀ. UN PACCHETTO DI INCENTIVI E BONUS PER GLI ALLOGGI DI STUDENTI E GIOVANI COPPIE.

La perdita progressiva di residenti ha trasfor- mato il centro storico in una periferia. Araverso un confronto serrato con la proprietà edilizia, contiamo di varare un paccheo di incentivi e bonus per favorire una nuova residenzialità, riservata soprauo alle giovani coppie e agli studenti. Ed è ovvio che per incentivare questa nuova

residenzialità dovremo garantire a tuo il centro storico, così come al resto ella Cià, servizi efficienti: acqua, pulizia, cura del verde, innovazione tecnologica.

L’OFFERTA CULTURALE E DELL’ALTA FORMAZIONE

Uno dei nodi centrali del nostro programma è la cultura e la cultura per il 90% è concentrata nel centro storico dove insistono tui i conte- nitori. Non si pae da zero, ma c’è necessità di meere ordine e realizzare una rete che veda un’alleanza tra pubblico e privato.

Da un lato, occorre puntare sulla qualificata esperienza maturata in materia di Ae con- temporanea (a paire dal Marca) e sull’Alta Formazione aistica e musicale (ABA, Conser- vatorio, Teatri).

Dall’altro su una visione completamente rinno- vata della gestione e delle aività del Politea- ma, nonchè del San Giovanni e dell’ex Stac, del sistema dei musei, delle biblioteche e degli archivi (a paire da quello Storico Comunale), la Casa del Cinema.

Nell’offea culturale del centro vanno inserite a pieno titolo le esperienze del CineTeatro Comunale e del Cineteatro Supercinema che debbono essere complementari e in qualche modo alternativi alle aività del Politeama.

Nel sistema museale potrebbe trovare posto, sulla base di uno specifico progeo, un Museo dell’Ae della Seta, dove esporre i damaschi e i velluti storici, nonché gli antichi telai.

In questo contesto, s’inquadrano specifici progei come le Officine della creatività, la Cià della Musica (imperniato sul Museo del Rock che va ampliato e potenziato) e Sulle tracce di Mimmo Rotella che valorizzi la figura di uno dei padri della pop a

mondiale (araverso un rinnovato rappoo con la Fondazione e la Casa della Memoria).

Ci piacerebbe anche valorizzare in modo per-

manente la figura originale e le opere di Mastro Saverio Rotundo U’ Ciaciu e istituzio- nalizzare la maschera di Giangurgolo come simbolo ufficiale delle tradizioni popolari catanzaresi. C’è anche un capitolo dedicato alla cultura che si apre al sociale e alle fasce deboli: riguarda il progeo di recupero del Teatro Masciari e l’uso di Palazzo Fazzari.

DUE PRATICHE DA RIAPRIRE: L’UNIVERSITÀ AL SAN GIOVANNI E L’ARCHIVIO DI STATO ALL’EX MATTATOIO

Ci sono due pratiche da riaprire immediata- mente. Una riguarda la presenza di corsi di formazione dell’Università al San Giovanni che non sembra avere prodoo risultati signi- ficativi. L’altra riguarda il trasferimento dell’Archivio di Stato all’ex Maatoio che doveva avvenire entro dicembre 2020 e su cui è invece calato il silenzio.

Affronteremo le due questioni nell’interesse della colleività, pretendendo dagli interlocu- tori risposte cee e non escludendo la rescissione dei relativi contrai.

NON SOLO IL CORSO, LE RUGHE E I VICOLI PER INSEDIAMENTI ARTIGIANALI E RESIDENZE ARTISTICHE

E’ errato identificare il centro storico con il solo corso Mazzini. Anzi, il vero cuore del centro storico è costituito dalle rughe, dai vicoli, dagli spiazzi che conservano le quinte, le luci, peino gli odori della vecchia Catanzaro. Parliamo di Case Arse, del Pianicello, dei Coculi, della Grecìa, di Piano Grande, della Maddalena, della Stella, di Sant’Angelo, di Santa Maria di Mezzogiorno, di via Poerio e via De Grazia.

E’ il luogo ideale per sperimentare uno

dei nostri progei più ambiziosi, l’insediamento di aività aigiane e le residenze aistiche.

Le boeghe di aisti e aigiani rappresentano luoghi in cui respirare socialità, trovare un punto di riferimento, riscoprire la propria identità. Il centro storico rappresenta un luogo peeo per l’ubicazione di boeghe aigiane.

Dovremo creare le condizioni perché si possano sviluppare le boeghe tra i vicoli e nei quaieri storici del centro, realizzando un piccolo borgo delle ai. I vecchi bassi e i locali chiusi da anni potranno riaprirsi e vestirsi di colore, tra ceramiche, pellame, sculture, dipinti, manifaure tessili, in legno, orafi, calzolai, restauratori, vetrai, tatuatori.

Ma anche ospitare aisti, piori e musicisti, che possano trovare qui ispirazione per i loro lavori creativi, nell’ambito di residenze e stage.

IL FOOD E IL RUOLO DELLE GALLERIE DEL SAN GIOVANNI

Il food - costituito dall’insieme di bar, caffè, ristoranti, pub, pizzerie, “putiche del morzello”, birrerie, gelaterie, pasticcerie aigianali - è il motore economico del nostro centro storico.

C’è chi vorrebbe delocalizzarlo nei quaieri, noi invece vogliamo potenziarlo lì, nel centro storico.

Accanto ad una politica di abbassamento dei tributi locali, da studiare aentamente, soprauo in ordine alla TARI (fare pagare non in base alla supeice, bensì ai rifiuti prodoi) e all’esigenza di calmierare i fii dei locali, dovremo agevolare la nascita di un vero e pro- prio brand del gusto. Sul piano pratico, propor- remo agli operatori del food - appositamente consorziati – di assumere gratuitamente la gestione direa delle Gallerie del San Giovanni, chiuse ormai da anni e che sono state recuperate proprio sulla base di un

progeo di percorso eno-gastronomico mai realizzato nei fai. Tra i servizi realizzati c’è infai anche una postazione-cucina.

Le gallerie possono avere una nuova vita.

Gestite direamente dal consorzio del food, potranno essere utilizzate per show cooking, eventi culturali, degustazioni del grande patrimonio eno-gastronomico. A turno, gli operatori del food potrebbero organizzarvi eventi in grado di calamitare migliaia di visitatori durante tuo l’anno.

Una fiera degli amari e delle birre aigianali prodoe in Calabria è solo uno dei tanti esempi. Ci sarebbe anche spazio per approfon- dimenti scientifici sul rappoo tra cibo e salute, nonché programmi di educazione alimentare destinate alle scuole.

Tuo ciò non escluderebbe la normale aività di visita delle Gallerie da pae di turisti e scolaresche, da realizzare in collaborazione con le Guide Abilitate, nell’ambito di un programma VisitCatanzaro che aragga quote di turismo.

Con le nuove tecnologie digitali e di videoproiezioni, le gallerie potrebbero anche diventare un set viuale della storia di Catanzaro, ulteriore elemento di araività per il turismo scolastico e culturale.

UNA NUOVA RETE COMMERCIALE CHE TENGA CONTO DELLE TRASFORMAZIONI IN ATTO.

CENSIRE TUTTE LE SUPERFICI

COMMERCIALI ESISTENTI E USARE I LOCALI SFITTI

COME VETRINE O LABORATORI

Nel centro storico “tengono” solo gli esercizi alimentari, le farmacie e i tabacchi/looma- tiche, solo in pae le gioiellerie.

Gli altri segmenti della rete commerciale hanno subito una foe riduzione a causa della pandemia che ha incentivato il commercio on line.

Va ripensata la rete commerciale, sulla base di un’indagine rigorosa che dovrà darci la “fotografia” dell’esistente, censendo rigorosamente le supeici disponibili, e una mappa della richiesta.

Inutile inseguire la loa impari con i centri commerciali, che hanno grandi supeici, dobbiamo invece reinventarci una rete commerciale di qualità alta da un lato, di foe originalità dall’altro.

Una cosa che possiamo fare subito è l’utilizza- zione dei locali sfii e abbandonati. Come hanno fao altre Cià, con il sistema del comodato d’uso limitato, questi locali che danneggiamo l’immagine della Cià vengono concessi per vetrine, laboratori e aività culturali e quindi restituiti alla vita. In tal modo, il Centro sarà più rilucente e pulito e gli stessi proprietari ne avranno un vantaggio perché aumenteranno le probabilità di fiare i loro beni.

A NATALE UNA STRAORDINARIA

SCENOGRAFIA CON LE PROIEZIONI ARCHITETTURALI

Se il tempo a disposizione e le disponibilità finanziarie ce lo permeeranno, ci piacerebbe recuperare la Noe Piccante e trasformare il Centro storico durante il periodo natalizio una grandiosa scenografia basata sulle proiezioni architeurali che sostituirebbero totalmente o in pae le tradizionali e superate luminarie. A Como questa straordinaria innovazione aira migliaia di visitatori da tua Italia.

IL RUOLO FONDAMENTALE DEI PRIVATI – LA CONSULTA PERMANENTE PER IL CENTRO STORICO

Senza un’alleanza tra il Comune e i privati questo ambizioso progeo di rigenerazione del centro storico è destinato al fallimento.

Sono stati i privati, con le loro iniziative corag- giose e ai limiti della follia, a tenere accesa la luce sul centro storico.

Va individuata una forma di consultazione permanente, istituzionalizzata, che consenta uno scambio continuo di informazioni, una soa di Consulta permanente per il Centro Storico che funzioni come incubatore di idee e progei e alla cui paecipazione chiameremo la Camera di Commercio e le principali Associazioni di Categoria.

IL SINDACO AVRÀ IL COORDINA- MENTO GENERALE DELLE POLITI- CHE DEL CENTRO STORICO

Il Sindaco, proprio per il ruolo fondamentale che le politiche del centro storico hanno per il futuro della Cià, ne assumerà direamente il coordinamento, ovviamente affiancato dagli assessori che hanno ruolo e competenze specifiche (viabilità, turismo, cultura, aività economiche, bilancio e tributi).

Il Sindaco convocherà e presiederà la Consulta permanente per il Centro Storico.

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