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REGIMI ALIMENTARI A CONFRONTO (DIETE IPERPROTEICHE E VEGETARIANE)

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Academic year: 2022

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REGIMI ALIMENTARI A CONFRONTO

(DIETE IPERPROTEICHE E

VEGETARIANE)

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DIETE IPERPROTEICHE

Regime alimentare caratterizzato da un ridotto consumo di carboidrati abbinato ad un elevato apporto di proteine e grassi.

Dieta iperproteica-ipercalorica: la quantità di calorie assunte sotto forma di carboidrati e lipidi è sufficiente a coprire le richieste energetiche, l'eccesso di proteine si trasforma, inevitabilmente, in grasso di deposito.

Dieta iperproteica-ipocalorica: la quantità di energia assunta sotto

forma di carboidrati e lipidi non è sufficiente a coprire le richieste

energetiche l'eccesso di proteine viene utilizzato per ricavare energia.

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• Incrementano i processi di

deaminazione e transaminazione epatica

• Incrementano i processi di ciclo dell'urea

• Incrementano i processi di filtrazione renale

• Aumento dei corpi chetonici

• Abbassamento pH plasmatico

• Modifica della microflora intestinale

SVANTAGGI

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VANTAGGI

• Mantiene costanti i livelli di insulina, aumenta il metabolismo basale, stimola la lipolisi e di conseguenza il dimagrimento.

• Aumento della secrezione di ormoni anabolici come il testosterone ed il GH.

• Ha una certa efficacia nel favorire l'aumento di massa muscolare e la riduzione del grasso corporeo.

Avvertenze!

• Rivolgersi ad un medico specializzato per accertarti che non ci siano controindicazioni (patologie epatiche e renali).

• Limitare il consumo di zuccheri semplici e in generale di alimenti ad alto indice glicemico.

• L'apporto di proteine non dovrebbe comunque superare gli 1,8-2 grammi/kg di peso corporeo o il 18-22% dell'apporto energetico quotidiano.

• La quota di grassi nella dieta non dovrebbe comunque superare il 40-45%

dell'apporto energetico quotidiano.

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Integratori utili in caso di dieta iperproteica

• Integratori di proteine: proteine in polvere (sieroproteine, caseine, della soia, dell'uovo) gainer e barrette proteiche.

• Integratori di amminoacidi ramificati o essenziali: favoriscono il raggiungimento del fabbisogno plastico a dosi minori limitando il sovraccarico epatico e renale.

• Tisane depurative per il fegato (cumino, curcuma, cardo

mariano, tarassaco e menta). Sconsigliate in caso di chetosi poiché

producendo una blanda disidratazione peggiorano lo squilibrio

elettrolitico.

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Dieta Dukan

La dieta Dukan si prefigge di raggiungere il calo ponderale naturale attraverso la regressione alimentare, ovvero, il ripristino dell'alimentazione caratteristica degli uomini primitivi.

La dieta Dukan predilige alimenti ad elevato contenuto proteico ed ortaggi; nello specifico, l'ideatore ha stilato un elenco di 100 alimenti dei quali 72 di origine vegetale e 28 di origine animale (APPARTAMENTO DIMAGRANTE).

Pierre Dukan è stato radiato dall'ordine dei medici francese proprio a causa dell'omonima dieta

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1. Fase di attacco: breve nella quale si consumano esclusivamente alimenti a base di proteine pure.

2. Fase di crociera: alterna giornate caratterizzate da alimentazione iperproteica a giornate che includono anche i piatti a base di verdure.

3. Fase di consolidamento: durata stimata in 10 giorni per ogni chilogrammo perduto nelle due fasi precedenti. Nel consolidamento si concede al soggetto un'alimentazione

“equilibrata”.

4. Fase di stabilizzazione definitiva: si danno le regole

fondamentali al mantenimento nel lungo termine del peso ideale

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DIFETTI

:

• Dimagrimento suddiviso in 4 fasi delle quali 2 ad elevato consumo proteico, NON rispetta i principi di una buona e sana alimentazione.

• Propone di mangiare in libertà e monitorare costantemente l'appartamento dimagrante on-line che sono in antitesi con abuso alimentare e sedentarietà

• L'invenzione dell'appartamento dimagrante e associare un supporto on-line alla terapia dietetica è una strategia commerciale molto efficace;

• Non prevede un colloquio con uno specialista della nutrizione, trascurando la variabilità individuale.

Il metodo Dukan è una comunissima dieta iper-proteica;

Sfruttare una prima fase di calo ponderale repentino, indotto

principalmente dalla disidratazione per incrementare la motivazione del terapizzato non educa ad una alimentazione equilibrata.

Conclusioni:

EFFETTO YO-YO

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Attacco Crociera Consolidamento Stabilizzazione

Alimenti autorizzati 72 proteine a volontà

+ 28 verdure a volontà

+ frutta, farinacei, pane, formaggio

Alimentazione libera, meglio se

equilibrata

Perdita di peso prevista tra 1,5 e 4 kg nel corso della fase

1 kg a settimana in media

Durata tra 2 e 7 giorni 7 giorni per chilo

da perdere

10 giorni per

chilo perso A vita

Quantità di crusca d'avena

(cucchiai al giorno) 1,5 2 2,5 3

Attività fisica (durata al giorno) 20 min 30 min 25 min 20 min

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La dieta Atkins

Dieta a basso contenuto glucidico, le richieste energetiche sono soddisfatte da grassi e proteine.

Il cardiologo Americano Robert C. Atkins ideò l'omonima dieta negli anni 70' per prevenire e tenere sotto controllo il diabete mellito.

1. FASE DI INDUZIONE: forte limitazione dell’apporto glucidico che non deve superare i 20 grammi/die. Si possono mangiare senza particolari restrizioni alimenti proteici, vegetali a basso indice glicemico e condimenti.

2. CONTINUAZIONE DELLA PERDITA DI PESO: la quota di carboidrati è aumentata di 5 grammi al giorno, fino a quando non si raggiunge "il livello critico di carboidrati necessario per dimagrire".

3. PRE-MANTENIMENTO: aumentare l'apporto di carboidrati di 10 grammi alla settimana, riducendo la perdita di peso a non più di 500 grammi alla settimana.

4. MANTENIMENTO: il soggetto è consapevole della quantità di carboidrati necessaria per mantenere il suo peso corporeo in un certo range di normalità.

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INTEGRAZIONE: Si consigliano integratori multivitaminici, antiossidanti e crusca.

I pericoli della dieta Atkins: I carboidrati sono essenziali per garantire il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale.

Bruciando prioritariamente grassi il corpo è costretto a produrre corpi chetonici, vista l'impossibilità del cervello di utilizzare grassi a scopo energetico. Queste sostanze abbassano il pH ematico e sono responsabili di sintomi come nausea, cefalea, affaticamento e, in casi estremi, coma.

Altri effetti collaterali imputabili alla dieta Atkins includono costipazione, osteoporosi, insonnia, ipercolesterolemia, tumore al colon e malattie cardiovascolari.

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LA DIETA A ZONA

La zona è uno “stato metabolico in cui l'organismo lavora al suo massimo picco di efficienza”.

Il suo fondatore, il biochimico americano Barry Sears, sostiene che equilibrando i tre macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) si può

raggiungere uno stato fisico e mentale ottimale.

Nel corpo umano equilibrio è sinonimo di salute, mentre squilibrio è sinonimo di malattia, la zona si propone di raggiungere il perfetto equilibrio grazie al

-Controllo degli eicosanoidi

-Controllo degli ormoni insulina e glucagone

•Maggiore energia e vitalità

•Maggiore lucidità mentale e concentrazione

•Miglioramento performance sportiva

•Prevenzione patologie croniche

•Rallentamento dell’invecchiamento

•Eliminazione del grasso in eccesso e della ritenzione idrica

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Le regole della "Zona“

 In ogni pasto si devono assumere le giuste proporzioni di carboidrati, proteine e grassi (il rapporto in calorie deve essere 40%-30%-30%).

 Tra un pasto e l'altro non devono trascorrere più di 5 ore. Se intercorre un tempo superiore, bisogna fare uno spuntino. In questo modo la giornata si compone di almeno 3 pasti principali e 2 spuntini.

 E' necessario ridurre il più possibile il consumo di dolci, pane, pasta, riso e cereali raffinati ad alto indice glicemico, cioè forti stimolatori d'insulina.

 E' necessario mangiare molta verdura e frutta a basso indice glicemico, cioè carboidrati che stimolano gradatamente l'insulina.

 Per avere una risposta ormonale adeguata, uno spuntino dev’essere composto da carboidrati, proteine e grassi.

 L'ultimo spuntino dev’essere quello serale (prima di coricarsi), a meno che non si abbia cenato entro le due ore precedenti.

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SVANTAGGI VANTAGGI

A breve termine:

− Maggiore lucidità mentale

− Maggiore energia e migliori performance fisiche

− Meno voglia di dolci

− Migliore aspetto fisico

− Migliore umore

A lungo termine:

o Perdita definitiva del grasso corporeo o Prevenzione contro il diabete di tipo 2 o Riduzione del rischio di patolgie

cardiache

o Riduzione rischio artriti e osteoporosi o Riduzione del rischio di sviluppare

tumori

o Maggiori protezione contro le infezioni

 Dieta ipocalorica che non rispetta i fabbisogni dell’organismo

 Diminuizione del metabolismo basale

 Rallentamento del ripristino delle scorte di glicogeno

 Nessun miglioramento delle performance fisiche

 Impossibilità di controllare il metabolismo degli eicosanoidi

 Non tiene conto della variabilità individuale

 Difficile variare gli alimenti

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LA CRONODIETA

Dieta ideata dal medico italiano Mauro Todisco è basata sui princìpi della cronobiologia. Tale scienza ha dimostrato che tutte le funzioni umane (produzione degli ormoni) hanno un andamento ritmico.

I ritmi che più ci interessano in ambito alimentare sono i RITMI CIRCADIANI O GIORNALIERI.

• INSULINA:

• ORMONI CORTISONICI: Il loro picco massimo è fra le 07.00 e le 08.00 del mattino ma rimangono abbastanza alti fino al primo pomeriggio.

• ORMONI TIROIDEI: Essi sono ai massimi livelli dalle 13 alle 16.

• ORMONE DELLA CRESCITA O GH: Presenta tre picchi significativi durante la giornata: i due più alti si verificano nella prima e nella quarta ora successiva all'addormentamento. Il terzo, meno influente, si sviluppa nel primo mattino.

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In virtù dei ritmi circadiani degli ormoni dobbiamo ripartire i nutrienti nel seguente modo:

• I carboidrati devono essere ripartiti nella prima parte della giornata, in modo che gli ormoni cortisonici contrastino l’azione dell'insulina.

• Il pasto più abbondante va effettuato dalle 13 alle 16 del pomeriggio, in modo che l'elevata produzione degli ormoni tiroidei converta quello che mangiamo in energia. L'unica accortezza è quella di non unire ai carboidrati le proteine.

• La cena deve essere composta da proteine con la quasi totale eliminazione dei carboidrati in modo da sfruttare il picco notturno del GH.

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DIETA LATTO-OVO-VEGETARIANA: i vegetariani che adottano questo stile alimentare eliminano dalla dieta esclusivamente la carne ed il pesce. Tale dieta è comunque bilanciata sotto il profilo nutrizionale.

DIETA LATTO-VEGETARIANA: la dieta si basa su vegetali, latte e derivati ed esclude carne, pesce e uova. Rappresenta la tipologia più seguita tra i vegetariani. Anche in questo caso non si riscontrano problemi nutrizionali.

DIETA VEGANA: vengono utilizzati solo alimenti di origine vegetale. In questo caso non sono rare carenze nutrizionali che si manifestano soprattutto nei bambini e adolescenti.

DIETE VEGETARIANE

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•Una dieta latto-ovo-vegetariana, si basa principalmente su alimenti di origine vegetale, consumati in modo variato e meglio se in forma integrale o semintegrale:

cereali, legumi, frutta, frutta secca, verdura, semi oleaginosi, alghe.

•Sono ammesse piccole quantità di cibi animali indiretti, cioè latte e suoi derivati, uova e loro derivati, mentre sono esclusi tutti i tipi di carne animale e derivati (mammiferi, uccelli, pesci, molluschi e crostacei).

DIETA VEGETARIANA

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Una dieta vegana si basa esclusivamente su alimenti di origine vegetale, che vanno consumati in modo variato e meglio se in forma integrale o semintegrale: cereali, legumi, verdura, frutta, frutta secca e semi oleaginosi, alghe. Sono esclusi tutti i cibi di origine animale e loro derivati (carni, latte e uova).

L’esclusione di tutti gli alimenti di origine animale riduce i fattori di rischio legati all’assunzione di grassi saturi e colesterolo tuttavia espone l’organismo a maggiori rischi di carenza, in particolare di micronutrienti (vitamine e minerali).

DIETA VEGANA

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Dieta vegana e calcio

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Aspetti nutrizionali della dieta vegetariana

 Generalmente la dieta vegetariana più è stretta più aumentano i rischi, mentre per i vegetariani non vegani sono di gran lunga superiori i vantaggi.

 I vegetariani presentano una maggiore longevità, probabilmente dovuta ad abitudini di vita più salutari.

 A queste devono essere associate anche la minore incidenza di patologie, quali diabete ipercolesterolemia, alcuni tipi di tumore, patologie dell’apparato cardiocircolatorio e gastrointestinale.

 La dieta vegetariana può quindi avere riscontri positivi a patto

che sia attentamente bilanciata.

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Energia: elevate quantità di cereali che hanno un alto potere saziante è pertanto possibile che venga raggiunta la saziet à prima di un adeguato apporto nutrizionale. Questo permette di mantenere un basso peso corporeo ma può causare nel tempo stati carenziali.

Proteine: importanti sono gli abbinamenti per ovviare alle carenze di aminoacidi essenziali. I vegetariani stretti dovrebbero integrare la dieta con frutta a guscio, germe di grano, semi di girasole ricchi di aa essenzali.

Lipidi: il fabbisogno può essere soddisfatto dagli oli vegetali che apportano anche acidi grassi essenziali.

Se si consumano latticini e uova attenzione agli apporti di

colesterolo.

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Vitamine: I vegani devono integrare la vitamina B

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e in caso di scarsa esposizione al sole la vitamina D. I bambini di madri vegetariane devono ricevere una integrazione di ferro e vitamina D; i bambini di madri vegane anche di vitamina B

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Le alghe marine potrebbero rappresentare una alternativa alla supplemntazione.

Oligoelementi: Il calcio può risultare carente nei vegani per l ’esclusione del latte e derivati. Il ferro rappresenta il problema principale della dieta vegetariana poichè il ferro eme è l ’unico biodisponibile. Lo stesso vale per lo zinco essendo quello di origine animale più biodisponibile. Possibili carenze di iodio per l ’esclusione del pesce.

Linee guida per soggetti vegetariani:

• Consumare una ampia varietà di prodotti

• Preferire gli alimenti integrali

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DIETA VEGETARIANA IN PARTICOLARI CONDIZIONI FISIOLOGICHE

Bambini: la dieta vegetariana, in particolare vegana, è sconsigliata ai bambini fino a 5 anni. Per i bambini è fondamentale l’apporto di aa essenziali, vitamina D e del gruppo B, calcio, ferro e zinco. Inoltre lo stomaco del bambino potrebbe non essere in grado di tollerare elevate quantità di fibre. Fondamentali sono le integrazioni per neonati allattati da madri vegetariane.

Donne in gravidanza ed allattamento: sono necessarie supplementazioni tanto più la dieta è restrittiva.

Non esistono integratori specifici per i vegetariani, i quali d’altra

parte tendono a rifiutare le forme classiche prediligendo preparazioni

erboristiche che non risolvono eventuali situazioni problematiche.

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•NOTE: Il sale, l’amido, il lievito, il frumento, la soia, i derivati del latte e i prodotti animali, i conservanti, i coloranti e gli aromi artificiali non vengono utilizzati per la preparazione del prodotto. Adatto ai vegani.

•Calcio estratto da una fonte naturale di rocce.

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Nutrients 2014, 6, 1318-1332;

doi:10.3390/nu6031318

Comparison of Nutritional Quality of the Vegan, Vegetarian, Semi- Vegetarian, Pesco-Vegetarian and Omnivorous Diet

Vegana = non consuma qualsiasi alimento di origine animale

Vegetariana = non consuma qualsiasi carne o pesce

Semi-vegetariana = consuma carne rossa, pollame, o pesce non più di una volta alla settimana

Pesco-vegetariana = non consuma carne ma consuma pesce

Onnivora = mangia carne e pesce quasi tutti i giorni

DIETE PRUDENTI

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RISULTATI SALIENTI

Prevalenza di sovrappeso e obesità nei soggetti onnivori e minore percentuale di soggetti sottopeso.

I vegani hanno un apporto energetico inferiore rispetto alle altre diete, il migliore profilo lipidico, il più basso apporto proteico ed il più alto apporto di fibre.

Gli apporti delle diete prudenziali hanno apporti nutrizionali intermedi tra la dieta vegana e la dieta onnivora.

L’apporto di carboidrati è lo stesso in tutti i tipi di dieta: cambia la provenienza degli zuccheri semplici (frutta per i vegani, dolci per gli onnivori).

L’apporto di sodio è inferiore nella dieta vegana rispetto la dieta onnivora.

La dieta vegana presenta i minori apporti di calcio, mentre i valori sono elevati per le diete prudenziali. Ciò è in accordo con i maggiori casi di frattura ossea dei vegani.

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 L’apporto in ferro è più alto nei vegani ma questo non si traduce in una migliore ferremia plasmatica poiché l’assorbimento del ferro non-eme è meno efficiente.

 Gli apporti di vitamina B12 e vitamina D sono più bassi nei soggetti vegani, i quali sono più inclini all’uso di alimenti fortificati. Tuttavia solo la vitamina D va integrata in caso di esposizione al sole insufficiente.

 Persone che seguono diete restrittive sono spesso più attente alla salute rispetto alla popolazione generale.

 I risultati relativi al peso corporeo, apporto nutrizionale, qualità nutrizionale e quantità di alimenti assunti indicano che la dieta vegana è la più vicina al modello di dieta salutistica = DIETA MEDITERRANEA.

STUDIO ESEGUITO IN BELGIO

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Dieta DASH

La dieta Dash (Dietary Approaches to Stop Hypertension), studiata appositamente per combattere l'ipertensione è risultata efficace anche contro il colesterolo LDL, e i chili di troppo.

Il punto cardine di questo regime alimentare è un basso apporto di sale, fissato a 2 grammi al dì. Riducendo anche i cibi che ne sono particolarmente ricchi (alimenti preconfezionati, sughi già pronti, salse, formaggi stagionati, insaccati ecc).

Moderare i grassi e privilegiare alimenti con potassio, magnesio, fibre, proteine vegetali e omega 3, come cereali integrali, frutta e verdura di stagione, pesce, legumi e frutta secca, carni bianche, latticini light.

Dieta Dissociata

Regime alimentare che prevede l'assunzione di carboidrati, grassi e proteine in momenti diversi della giornata, rigorosamente separati l'uno dall'altro.

I carboidrati vanno lasciati per il pranzo e le proteine per la cena.

Ogni pasto deve essere accompagnato da verdure.

Bisogna evitare di consumare frutta o dolci subito dopo mangiato.

Non bisogna mischiare diverse tipologie di proteine (per esempio no a carni e formaggi o a carni e legumi insieme).

Molto altro………..

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1. baby food diet : solo omogenizzati fino a un massimo di 16 vasetti al giorno di gusti a scelta.

2. La dieta "faxlore" o della zuppa di cavolo promette una perdita di peso drastica in sette giorni, durante i quali si dovrà mangiare solo, ma in quantità potenzialemte

illimitate, una zuppa con cavoli (assortiti), preferibilmente piccante.

3. Paleo diet, dieta paleolitica. Questo regime ci vorrebbe far tornare al tempo degli uomini delle caverne. La dieta paleolitica "contemporanea" si concentra su carne magra, pesce, verdure, frutta, radici e noci, escludendo cereali, legumi, prodotti lattiero-caseari, sale, zucchero raffinato e oli trasformati.

4. Visiva delle lenti blu. Questa dieta prevede obbligatoriamente che si indossino occhiali dalle lenti blu ogni volta si mangi. Gli occhiali renderebbero l'alimento meno attraente. La teoria è che la tonalità blu agisce come inibitore dell'appetito.

5. La dieta biblica o della Bibbia o del Creatore, si basa sull'idea che alcuni alimenti siano proibiti ("impuri") o accettabili secondo la parola di Dio. Per ottenere i migliori benefici si consiglia di pregare ogni volta che si avverte la fame

Diete bizzarre….

Purtroppo c’è altro ancora….

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La dieta chetogenica un trattamento non farmacologico efficace per pazienti con epilessia resistente ai farmaci e per quei pazienti in cui i farmaci antiepilettici provocano gravi effetti collaterali.

• obesità,

• diabete di tipo II,

• sindrome metabolica

• patologie con alterata utilizzazione di carboidrati (es. carenza del trasportatore di glucosio cerebrale (GLUT 1) e la carenza piruvato deidrogenasi)

La dieta chetogenica rappresenta un regime alimentare iperlipidico e ipocalorico. L’utilizzazione della dieta chetogenica permette al cervello di disporre di un carburante alternativo allo zucchero.

DIETA CHETOGENICA

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FORMAZIONE DEI CORPI

CHETONICI

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La dieta chetogenica è una dieta terapeutica e pertanto non valgono le regole su cui si basa la dieta equilibrata che segue il modello alimentare mediterraneo.

Nella dieta chetogenica i grassi rappresentano l’87-90 % delle calorie e gli zuccheri meno del 5% per cui il contenuto è ridotto fino ad un minimo di 10 grammi al giorno.

L’obiettivo di questo modello nutrizionale è di ottenere una chetosi sovrapponibile a quella indotta dal digiuno

DIETA MEDITERRANEA DIETA CHETOGENICA .

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La chetosi viene indotta tramite una riduzione graduale della quota di carboidrati che corrisponde ad un aumento graduale del rapporto chetogenico, per permettere al paziente di “abituarsi” alla crescente concentrazione di lipidi.

La composizione della dieta chetogenica è espressa dal RAPPORTO CHETOGENICO

R (rapporto chetogenico) = g lipidi / g (proteine + zuccheri)

Secondo le linee guida più recenti la dieta chetogenica andrebbe seguita per minimo 3 mesi prima di sospenderla per inefficacia. Il ciclo può anche essere ripetuto nel tempo qualora vi sia la necessità. In caso di emergenza può essere interrotta bruscamente sotto controllo medico mentre di norma il procedimento di sospensione viene intrapreso abbassando progressivamente il rapporto chetogenico da 4:1 a 3:1 a 2:1 a 1:1 fino a tornare alla dieta abituale.

Il rapporto che induce i livelli massimi di chetosi è pari a 4:1: ciò significa comporre il piano dietetico con 4 grammi di lipidi ogni 1 grammo di protidi + glucidi.

1 2 3

E’ utile sostenere il regime alimentare con integratori contenenti minerali e vitamine soprattutto idrosolubili. Dare la preferenza ad integratori contenenti Sali dall’azione alcalinizzante, come i citrati e i bicarbonati, in modo da tamponare l’effetto acidificante dei corpi chetonici

4

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STEP 1 calcolo delle unità caloriche 2000 kcal / 31 kcal = 64,5 unita

STEP 2 calcolare i grammi di nutrienti grassi e non

grassi = 64,5 x 3 g = g 193,5 non grassi = 64,5 x 1 g = g 64,5

STEP 3 fabbisogno proteico (peso del paziente kg 70) 50 g proteine

STEP 4 quantità di carboidrati g 64,5 – g 50 = g 14,5

STEP 5 suddividere i nutrienti die g 193,5 / 3 = g 64,5 (grassi) g 50 / 3 = g 16,66(proteine) g 14,5 /3 = g 4,83(carboidrati)

ESEMPIO DI CALCOLO DI DIETA CHETOGENICA DA 2000 Kcal, RAPPORTO CHETOGENICO 3:1 UOMO ADULTO

1 UNITA’ = (9 Kcal x 3)+(4 x1) =31

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COLAZIONE (formaggi) Ricotta 45 g

Formaggino 35 g Nocciole 22 g Mascarpone 30 g Burro 26 g

Saccarina e aroma arancia q.b.

PRANZO (salsiccia di maiale con finocchi +dessert)

Salsiccia di suino fresca 40 g Finocchi 70 g

Olio d’oliva 13 g Dessert:

Mascarpone 40 g Burro 10 g

Ketocal classico 20 g

ESEMPIO DI MENU’

CENA (pizza bianca farcita +dessert) Pane carta da musica 3 g

Mozzarella di bufala 50 g Bresaola 21 g

Rucola 5 g

Olio d’oliva 15 g Dessert:

Mascarpone 10 g Ketocal classico 5 g Burro 15 g

Lecitina di soia 5 g Nocciole 10 g

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KetoCal è un alimento in polvere nutrizionalmente completo ad alto apporto di grassi e relativamente basso apporto di carboidrati e proteine

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