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COMUNE DI VILLAFRANCA PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO

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Academic year: 2022

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(1)

ELABORATO:

REPERTORIO FOTOGRAFICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI DI FACCIATA

PIANO DEL COLORE

PROGETTISTA :

arch. Luigi Casetta -

via Matteotti, 49 - 10068 Villafranca Piemonte (To) - tel. 011/9800618 - email cst@xero.it

Allegato alla deliberazione del Consiglio Comunale n° del

scala : 1:200 Aggiornamento cartografico data : febbraio 2010

TAV. n.

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arch. Luigi Umberto Casetta - Via Matteotti, 49 - 10068 - Villafranca Piemonte (To)

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Zoccolo e attacchi a terra

Lo zoccolo è la parte inferiore dell’edificio a diretto contatto con la pavimentazione stradale.

Per la sua funzione, ormai simbolica e puramente visiva, di sostegno e reale riparo, lo zoccolo viene normalmente realizzato in rilievo mediante un maggior spessore dell’intonaco o con materiale lapideo a vista. Nelle architetture più povere, lo zoccolo è semplicemente dipinto sull’intonaco liscio.

E’ comunque coerente proseguire l'intonaco di fondo fino a terra, tinteggiandolo con la stessa

cromia della facciata.

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arch. Luigi Umberto Casetta - Via Matteotti, 49 - 10068 - Villafranca Piemonte (To)

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5 Suddivisione ad opus incertum con lastre di pietra

Suddivisone ad opus incertum con incisioni nell’intonaco

NO

NO

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6 Suddivisione ad opus incertum su intonaco e trattamento effetto pietra

Materiale non tradizionale e copertina

NO

NO

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7 Decorazione a finta pietra mediante spugnature

Lastre di dimensione non compatibile

NO

NO

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Basamenti: rivestimenti e finti bugnati

Il basamento è la parte di facciata corrispondente al piano terreno. Concepito originariamente per dare alla costruzione maggiore solidità e protezione, di fatto nelle facciate dipinte questa solidità è solo apparente.

Per questa ragione, tuttavia, il basamento è normalmente concepito a bugnato, occasionalmente in leggero rilievo, e dipinto di vari colori ad imitazione della pietra o del marmo, oppure grigio con tonalità scure.

La tradizione locale ha prodotto basamenti molto semplici formati da fasce orizzontali o suddivisi in bugne dipinte quasi sempre prive, se non eccezionalmente, di effetti di rilievo a cuscino o a diamante.

Normalmente le bugne sono costituite da una semplice alternanza di conci rettangolari

delimitati da uno o due filetti, uno più scuro ed uno più chiaro.

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10 Rivestimento con materiale lapideo

NO

NO

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11 Finitura con intonaco incoerente e rivestimento con materiale lapideo

Bugne e anteridi incoerenti nel rapporto con i fondi, per colore e lumeggiature

NO

NO

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Pietre e marmi

Il materiali lapideo tradizionalmente più diffuso nel centro storico è la pietra di Luserna proveniente dalle cave di Bagnolo e Luserna usato sia a spacco naturale che fiammato o bocciardato.

Alternative congruenti sono la quarzite di Barge, pietra di Perosa, pietra di Cumiana, marmo bianco o verde di Prali, marmo di Brossasco, marmo di Paesana.

Graniti, serizzo e travertino, sebbene introdotti negli ultimi decenni, sono da ritenersi non compatibili.

Sono altresì presenti esempi di impiego della cosiddetta pietra artificiale. La pietra artificiale è

un materiale edilizio che imita la pietra in elementi decorativi. A fine dell'Ottocento le malte

cementizie ebbero un vero e proprio picco di utilizzo in architettura, divenendo più usate della

pietra stessa ad esempio nelle decorazioni dei palazzi civili, soprattutto nel casi di bugnati che

coprivano ampie superfici e su portali. Tra i vantaggi c'erano la possibilità di creare elementi

più sporgenti, la possibilità di colorare la malta in fase di lavorazione (e non tinteggiarla dopo la

stesura, risparmiando tempo e migliorando la durata futura), per una maggiore resistenza al

degrado e un costo inferiore a quello del materiale lapideo.

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Cornici

NO

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Portali

Il portale che contorna l’ingresso pedonale o carraio è un elemento tipico nelle facciate di

Villafranca Piemonte. Normalmente, esso si stacca per contrasto sia come colore che come

materiale dagli altri elementi di facciata e si presenta in pietra di Luserna scolpita, a vista. In

altri casi è formato in pietra artificiale od intonacato. Più raramente, nelle facciate con

basamento dipinto, anche il portale è finto.

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Soglie, gradini, davanzali, modiglioni

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NO NO

NO

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Ferri

Le finestre situate al piano terreno e i finestrini del seminterrato presentano spesso inferriate di protezione in ferro.

Il caso più frequente è quello dell’inferriata a maglia ortogonale, ossia costituita da tondini verticali che attraversano asole realizzate nei tondini orizzontali; il diametro dei tondini varia indicativamente dai 12 ai 20 millimetri.

Le campiture che si formano sono rettangolari con il lato lungo verticale dato il minor numero di tondini orizzontali rispetto a quelli vericali: due o tre sono le traverse, circa sei-sette i montanti, che danno nel complesso slancio verticale alla composizione del serramento.

In alternativa si trovano casi in cui al tondino viene sostituito un ferro quadro.

In un’altra tipologia ricorrente, i tondini orizzontali sono sostituiti da piattine alte circa 8-10 millimetri zancate alle murature mediane piatti sagomati.

Esempi più raffinati consentono anche la vista laterale.

Variazioni di epoca più recente sono le decorazioni in ghisa, a volute o riccioli di memoria floreale che arricchiscono il disegno delle inferriate.

Nelle lunette sopraluce dei portoncini sono presenti inferriate che riprendono le tipologie

precedenti a volte con aggiunta di caratteri letterali a ricordare l’appartenenza alla famiglia

proprietaria.

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Finestre di cantine

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26 Inferriate di finestre

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NO

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Inferriate dei sopraluce (Roste)

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33 Balconi e ringhiere

I balconi possono essere classificati in due prevalenti tipologie: i ballatoi, che percorrono tutta la facciata e i balconi serventi una sola porta-finestra, lunghi non più di circa due metri e mezzo e non meno di ciò che serve per aprire completamente le gelosie. La larghezza di entrambi i tipi, qualunque sia il materiale della struttura, in genere non supera il metro, spesso si attesta sui novanta centimetri.

Nelle costruzioni più ricche si è sviluppato a partire dal 1600 circa il sistema costruttivo del balcone formato da lastre in pietra di Luserna e modigioni di sostegno, anch’essi in pietra, sagomati. I modiglioni hannouna sagoma di base tipica ad “esse” rovesciata, con proporzioni tra base ed altezza abbastanza fisse ma con infinite varianti nel disegno del profilo. Per evidenti motvi economici e di trasporto, le lastre non avevano quasi mai una lunghezza superiore ai tre metri ed una larghezza massima di 120 cm. salvo casi eccezionali.

Nel caso dei ballatoi la regola sempre seguita era di posizionare i modiglioni in corrispondenza delle fasce portanti di muratura che si alternano ai vuoti delle aperture, per evidenti motivi statici e con ottimo risultato estetico di facciata.

A partire dall’inizio del 1900 si è diffusa una imitazione più esile del modiglione in pietra che veniva realizzata in cemento, eventualmente colorato, raramente decorato con motivi geometrici o floreali di gusto liberty.

Nelle costruzioni più povere il balcone era soprattutto in legno naturale (castagno o rovere), dalla struttura alle ringhiere: le mensole sono elementi del tronco, spesso sagomati all'estremità in modo da richiamare il profilo tipico dei modiglioni in pietra; una serie di assi di spessore sui quattro centimetri o poco meno viene posta longitudinalmente e inchiodata ai modiglioni; completa l'elemento balcone una ringhiera in legno. A volte, a decoro dello sviluppo del balcone, si riscontra la presenza di una fascia di lambrequins.

Il parapetto è formato da montanti verticali caratterizzati da una certa esilità per non appesantire la struttura, mentre le traverse sono normalmente due, una alla base ed una a livello del corrimano alle quali sono fissati montanti più sottili.

Ogni due metri circa i montanti vengono realizzati con un’altezza di 2,5 metri e collegati alla muratura di facciata con una piattina o un ferro tondo posto in orizzontale per formare un irrigidimento al ballatoio, indispensabile quanto più lo stesso è lungo.

Una alternativa al legno per la ringhiera dei balconi è il ferro battuto sia per durevolezza degli

assemblaggi che per per la facile reperibilità, forgiatura e produzione in serie. Fù il ferro battuto più

che la ghisa a definire i caratteri tipici delle ringhiere.

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NO

NO

NO

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Aperture e serramenti

Finestre

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Trompe-l’oeil

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Vetri a specchio Vetri a specchio e anta unica

Serramento in alluminio

NO

NO

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Dimensioni e suddivisioni incoerenti Materiali incompatibili

Doppia finestra in alluminio

NO

NO

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Oculi e logge

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Scuri esterni

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NO

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NO

NO

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Persiane

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Tromp l’oeil

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Anta piena Persiana in acciaio e paletta fitta

Persiane in alluminio

NO

NO

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Mezze persiane

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NO

NO

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NO

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Portoni carrai

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NO

NO

NO

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NO

NO

NO

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NO

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Rilievi e Ornati architettonici

Le decorazioni sono normalmente di tipo architettonico. Per questa ragione esse sono trattate cromaticamente come gli altri rilievi.

In alcuni casi, tuttavia, le decorazioni sono di tipo pittorico e pertanto, come tali, sono trattate in modo policromo. Fanno parte di questa categoria i modelli di facciate dipinte liberty.

Le «fasce marcapiano», come il nome stesso indica, sono quegli elementi decorativi che suddividono la facciata orizzontalmente attraversandola da una parte e dall’altra, in corrispondenza dei vari piani.

La funzione pratica di queste fasce, oltre a quella decorativa, era quella di consentire, nella tecnica a fresco, la ripresa dell’intonaco con un cambiamento di colore.

Normalmente le fasce marcapiano sono solo dipinte e si presentano dello stesso colore degli altri rilievi.

La fascia marcapiano è quasi sempre semplice e lineare, ma talvolta può presentarsi con motivi a greca, floreali o geometrici.

La «fascia davanzale» è quell’elemento di divisione orizzontale della facciata che corre all’altezza del davanzale della finestra.

La sua funzione decorativa e pratica è analoga a quella della fascia marcapiano con cui può essere in alternativa o con cui può essere associata formando una vera e propria «fascia sotto-davanzale».

Nei modelli più elaborati tra la fascia marcapiano e quella del davanzale può correre un fregio.

La “fascia sottodavanzale” è normalmente monocroma, solo dipinta del colore del fondo della facciata ma possono anche essere molto elaborate, con fregi o pannelli in finto rilievo.

Le fasce sottodavanzale possono presentarsi in tutti i piani oppure, come avviene più frequentemente, solo al primo piano, sopra il basamento.

Talvolta il cornicione presenta inferiormente una fascia decorativa, o fregio, che corre orizzontalmente lungo tutta la facciata e può avere un’altezza variabile, comprendente a volte l’intero ultimo piano, onde ridurne visualmente l’altezza, o parte di esso.

Questa fascia decorativa, che si può definire «sottocornicione», è soprattutto presente nei modelli di facciata liberty, dove diventa il modello decorativo dominante dell’intera facciata.

L’uso di decorazioni verticali è tradizionalmente molto più ridotto e marginale di quelle orizzontali.

Le divisioni verticali hanno unicamente la funzione di delimitare lateralmente la facciata rispetto quelle

contigue; raramente si assiste a divisioni verticali nella parte centrale della facciata, salvo in pochi casi

anomali, forse anche per ragioni obiettive, dovute alla struttura stessa della facciata caratterizzata da

un interasse molto fitto tra le finestre che lascia poco spazio per suddivisioni verticali.

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71 Le divisioni verticali sono rappresentate quasi esclusivamente dalle «anteridi», elementi verticali bugnati posti agli angoli degli edifici ad imitazione di quelli concepiti originariamente nell’architettura del passato per ragioni di irrobustimento della muratura. Solo raramente esse sono sostituite dalle lesene (elemento più tipico della decorazione ligure).

Nelle facciate dipinte esse svolgono la funzione visuale di delimitare lateralmente la facciata, nel caso di edifici in serie prospettanti lungo una stessa via.

Lo stesso dispositivo, nel caso di facciate che risvoltano lateralmente su una traversa, svolge la funzione di «cerniera», assicurando continuità ed autonomia al tempo stesso alle due facciate.

Le bugne che costituiscono le anteridi possono essere tutte allineate su uno stesso filo verticale, oppure alternarsi, una corta e una lunga, in modo da simulare i «cantoni» o conci d’angolo tradizionali, raramente con bugne a punta di diamante.

Talvolta le bugne si alternano, una liscia ed una in rilievo, ma di solito sono tutte in rilievo, vero o simulato, a seconda dei casi.

Le anteridi, normalmente, sono dipinte sul fondo del muro, a volte arricchite da ombre e lumi, o leggermente in rilievo nel caso dei modelli realizzati a graffito o, più raramente, tridimensionali.

Dal punto di vista cromatico, a seconda dei materiali che vogliono imitare, le anteridi possono essere

bianco marmo di Carrara (con finitura a marmorino specie nei modelli a graffito), oppure del colore

della pietra.

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Cornici in rilievo

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NO

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NO

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Decorazioni architettoniche dipinte

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79 Sigle e lesene

Lesene d’angolo Lesene d’angolo e bugne a punta di diamante

NO

NO

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Pitture murali

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Cornicioni

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Portici

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Coperture

Pantalera

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NO

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NO

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Grondaie e pluviali

Gronda e pluviale in acciaio inox

NO

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Lambrecchini

L’utilizzo dei Lambrecchini (dal francese lambrequins) formati da tavole di legno di spessore 2 cm.

e dimensioni di cm. 20 di larghezza e cm. 40-50 di altezza, frequentemente impiegati come

elemento decorativo lungo il filo esterno del cornicione dei tetti in legno, presenti sotto le linee di

gronda e a volte anche sui fianchi delle falde, in questo caso a sostituzione dei faldali o

accompagnati ad essi. Talvolta possono essere anche in lamiera.

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2.15 Impianti

Impianti a vista

NO

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Arredo ed accessori di facciata

Targhe toponomastiche e numeri civici

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Insegne

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103 Fondo bianco, retroilluminazione, cassonetto

Retroilluminazione, fondo bianco, cassonetto, profilo metallico chiaro

NO

NO

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104 Fondo prevalentemente bianco, profilo metallico chiaro

NO

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Vetrine

Davantures da conservare

Elemento esterno

NO

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Inserimento del verde

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arch. Luigi Umberto Casetta - Via Matteotti, 49 - 10068 - Villafranca Piemonte (To)

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Piccoli dettagli

La facciata ed i suoi elementi che la compongono sono spesso a loro volta fomati da ulteriori, piccole parti, che la arricchiscono ed impreziosiscono il manufatto su cui sono applicate rendendoli unici.

Sono un esempio di questo battacchi, chiavistelli, cerniere, ganci, chiodature, ecc.

L’attenzione alla conservazione ed al ripristino funzionale anche di questi piccoli dettagli

contribuisce alla salvaguardia del patrimonio fino ad oggi tramandatoci.

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arch. Luigi Umberto Casetta - Via Matteotti, 49 - 10068 - Villafranca Piemonte (To)

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