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Babbo Natale al Castello di Lunghezza, le parole del

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Academic year: 2022

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Babbo Natale al Castello di Lunghezza, le parole del direttore artistico Bernardini

Dal 18 novembre al 26 dicembre, Roma diventa la Capitale del Natale! Il Castello di Lunghezza, già famoso per essere la sede de “Il Fantastico Mondo del Fantastico”, si trasforma nel Fantastico Castello di Babbo Natale, aprendo dalle 9 del mattino fino alle 19:00 il sabato, la domenica e i giorni f e s t i v i ( p e r t u t t e l e i n f o r m a z i o n i www.fantasticocastellodibabbonatale.it). A parlarne è il direttore artistico della struttura Riccardo Bernardini.

Gentile Direttore ci dica cos’è il Fantastico Castello di Babbo Natale, come nasce questa idea e come si sta sviluppando?

Il Fantastico Castello di Babbo Natale è la degna sede per il più grande personaggio delle feste; il meraviglioso signore porta regali con il suo smagliante sorriso. Così Roma, capitale d’Italia diventa anche la capitale del Natale! L’idea

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nasce dalla realtà del Castello di Lunghezza, sede del Fantastico Mondo del Fantastico, dove la fantasia è la realtà.

Pertanto sarebbe stato veramente singolare che accanto a tutti i favolosi personaggi che popolano l’immaginario, fosse mancato proprio Lui, con la elle maiuscola. Da noi Babbo Natale è arrivato con tutto il suo mondo fatto di Elfi, folletti, renne e orsi bianchi e tanto altro. Così si sviluppa la favola che fa sgranare gli occhi a grandi e bambini.

Quali sono le grandi attrazioni natalizie del vostro maniero?

Un elenco lunghissimo: la Fata delle Nevi, la Fabbrica dei Giocattoli, il villaggio degli Elfi, le stanze private di Babbo Natale, le sale da pranzo con tanto di maggiordomo, la cosmica camera da letto, lo studio privato con la segretaria Renna, la grande sala del Trono. E ancora il laboratorio degli Elfi pasticceri, la casa del Cioccolato, il Genio di Natale, il regno di Frozen, il Ballo delle Principesse, Babbo Natale salvato dai supereroi, che faccio continuo??

Perché una famiglia dovrebbe trascorrere una giornata all’interno del vostro Castello?

Perché è una bella esperienza, suggestiva ed emozionante, fatta di tanti eventi, immagini e situazioni che il cuore di grandi e piccini spera sempre di avere la fortuna di incontrare e vivere, per di più in uno scenario storico, unico e pieno di servizi pratici che rendono godibili le tante ore di permanenza.

Ormai in città ci sono tantissime attrazioni e molta concorrenza eppure sempre più famiglie decidono di passare una giornata da voi, che sia il Natale o altro festivo nazionale, qual è il vostro segreto?

Ci sono tante attrazioni ormai, c’è molta concorrenza ma certo non viene fatta a noi perché, credetemi, il Fantastico Castello di Babbo Natale è una cosa unica che solo menti visionarie come lo staff del Castello di Lunghezza poteva

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presentare e produrre. Vivere e vedere per credere.

Grazie e in bocca al lupo per questa stagione natalizia!

Grazie e crepi il lupo!

Palermo, Festa

dell’Immacolata tra solennità e tradizione

Dal 28 novembre al 17 dicembre, presso la Basilica di San Francesco D’Assisi

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Napoli, al Museo Madre:

l’exhibition su Pompei tra suggestioni, spirito della

“Bella m’briana” e dei

“munacielli”

NAPOLI – Sabato 18 novembre è stata inaugurata al Museo d’arte contemporanea Donnaregina MADRE di Napoli “La mostra più bella dell’anno d’Italia” come ha dichiarato il Ministro per i Beni culturali Dario Franceschini dal titolo Pompei@Madre.

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Materia archeologica. L’Exhibition nasce da un’idea di Andrea Viliani e Massimo Osanna e propone un dialogo tra arte antica, moderna e contemporanea dando al fruitore la possibilità di fare un viaggio spazio-temporale partendo dall’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. ad oggi, ma anche di vedersi proiettati nel futuro, i visitatori vivranno una exeperience unica del suo genere perché la mostra ospita artisti contemporanei nazionali ed internazionali proclamando la citta capitale dell’arte contemporanea.

Dal punto di vista olistico le opere rendono l’exhibition unica e danno al “visitatore” la possibilità di ripercorrere le orme dei viaggiatori del passato come durante il Grand Tour e di fruire una

domus romana, di interagire con le opere e di proiettarsi nel futuro. Al discorso non manca il soggetto NATURA e le sue potenzialità, come gli effetti devastanti dell’eruzione, ad esempio le opere che sono collocate al terzo piano di Andy Warhol massimo esponente della Pop art con uno dei dipinti

“Vesuvius” che dipinse in occasione del suo viaggio nella città partenopea in collaborazione con il gallerista Lucio

Amelio, insieme alle opere di artisti della poetica del sublime e del pittoresco. Il percorso dell’exhibition offre al

“viaggiatore” una passeggiata circolare fra opere, manufatti, documenti e strumenti connessi alla storia delle varie campagne di scavo a Pompei che a partire dall’eruzione ne decretò una dormienza millenaria dando ai ritrovamenti una nuova RIGENERAZIONE dopo i loro ritrovamenti del XVII secolo e dopo i bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale.

Ogni pezzo di “materia archeologica” si presenta al mondo con ulteriori narrazioni insieme ad installazioni, allestimenti e materiale tecnologico. Insieme ai ritrovamenti pompeiani nei spazi deputati dell’evento sono accostate artisti come Rauschenberg, Mimmo Iodice, Andy Warhol, Francesco Clemente, Jeff Koons, in un continuo discorso oramai inscindibile tra antico

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e moderno e contemporaneo.

Più di 90 artisti ed intellettuali moderni e contemporanei partecipano al progetto Pompei@Madre. Materia Archeologica, da non perdere assolutamente chi è di Napoli e per i turisti che pernottano nella città partenopea, al terzo piano continuerà l’esposizione fino al 30 aprile 2018 mentre le opere collocate al primo piano fino al 24 settembre. Hanno collaborato per l’evento diversi istituzioni, diverse opere sono provenienti dal Museo Archeologico di Napoli, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, dal Polo Museale della Campania e importanti istituzioni nazionali ed internazionali come la Fondazione Le Corbusier ed tanti altri. L’exhibition è essa stessa un’opera d’arte ed è la catarsi delle arti, infatti le coniuga tutte come tanti tasselli di un mosaico mettendoli a confronto fra di loro: arti visive, letteratura, musica, teatro, cinema, ma anche storiografia, cartografia, paleontologia, antropologia, biologia, botanica, zoologia, chimica, fisica, genetica, ed anche le nuove tecnologie.

Alla mostra erano presenti diverse personalità come il governatore campano Vincenzo De Luca, il ministro Dario Franceschini, il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, domenica hanno fatto visita al Museo Aurelio De Laurentis e la moglie. Il Ministro Franceschini è soddisfatto dell’evento e in futuro ha dichiarato “mi piacerebbe fare l’operazione inversa, portando un po’ d’arte contemporanea a Pompei”. La mostra di “materia moderna e contemporanea” e

“materia Archeologica” è in via Settembrini tra uno dei vicoli vicino al Duomo di San Gennaro dove qualcuno ha detto “forse è qui che è nato il kitsch” tra i vicoli dove aleggia lo spirito della “Bella m’briana” e dei “munacielli” a pochi passi dalla storica ed IDENTIFICATIVA strada dei presepi a San Gragorio Armeno, tra le sue mille sfaccettature, i suoi suoni ed i suoi contrasti marcati la città continua a regalare ai napoletani e ai visitatori sempre emozioni vive e nuove.

Giuseppina Ercole

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Modena, Bper banca apre al pubblico i suoi tesori d’arte e l’archivio storico

MODENA – Da Guido Reni a Guercino, dai Carracci a Correggio fino a Canozi da Lendinara: in mezzo secolo di attenzione per il patrimonio artistico del territorio Bper Banca ha acquisito una collezione di dipinti antichi che ha ormai raggiunto una consistenza qualitativa e quantitativa degna di un grande museo.

Ora l’istituto ha riunito le opere più importanti in una collezione permanente che racconta quattro secoli di pittura – dal ‘400 al ‘800 – e che è arricchita da documenti provenienti dall’archivio storico della banca. Il progetto “La Galleria.

Collezione e Archivio Storico” prende il via con la mostra

“Uno scrigno per l’arte. Dipinti antichi e moderni dalle raccolte BPER Banca”, che inaugura a Modena sabato 2 dicembre in via Scudari 9.

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Entrambe le iniziative verranno presentate mercoledì 29 novembre alle 11.00 presso i nuovi spazi “La Galleria” via Scudari 9 a Modena, con interventi di:

Luigi Odorici, presidente Bper Banca

Sebastiano Simonini, responsabile servizio acquisti BPER Banca e coordinatore del progetto “La Galleria. Collezione e Archivio storico”

Lucia Peruzzi, curatrice della mostra “Uno scrigno per l’arte”

Modera: Eugenio Tangerini, responsabile relazioni esterne BPER Banca

Nell’immagine: Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Cento, 1591 – Bologna, 1666, Apollo e Marsia – Olio su tela, 67 x 58,8 cm

Gianfranco Nitti

“Laggiù tra il ferro – storie di vita, storie di reclusi”:

attesissimo il nuovo libro

dell’avvocato Nicodemo

Gentile

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“Laggiù tra il ferro – storie di vita, storie di reclusi”:

questo il titolo del nuovo attesissimo libro dell’avvocato Nicodemo Gentile, l’illustre cassazionista natio di Cirò che da anni si occupa prevalentemente di diritto penale, disponibile dal prossimo 23 novembre in tutte le librerie

Nicodemo Gentile è ormai conosciutissimo per essersi occupato di vicende di rilevanza nazionale come il caso di Melania Rea o il delitto dell’Olgiata dove è stato legale degli imputati mentre come parte civile è stato difensore per l’omicidio della piccola Sarah Scazzi, per i fidanzati di Pordenone, Teresa e Trifone, per Guerrina Piscaglia e per Roberta

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Ragusa. Quest’ultimi processi tutt’ora in corso. Nicodemo Gentile rappresenta un punto di riferimento per molte associazioni che da anni, si impegnano quotidianamente nel sociale.

Il carcere è un argomento di cui si parla tanto, spesso anche troppo e invita gli individui a molteplici riflessioni sulla vita che si svolge dietro le grate a seguito di una condanna.

L’Avvocato Nicodemo non ha scritto “Laggiù tra il ferro – storie di vita, storie di reclusi” a scopo di lucro o per ottenere visibilità, ma lo ha fatto per pura passione, mettendo in calce le esperienze che lo hanno coinvolto direttamente o tramite colleghi, operatori di settore, cercando di descrivere quelle polaroid che la sua mente ha archiviato nel tempo, attraverso un percorso umano e professionale lungo e intenso. Un racconto fatto con la piena consapevolezza che quelle pareti bianche in cui si respira la sofferenza di una reclusione, quelle grate arrugginite e piene di dolore, quegli odori, quelle lacrime, quei rumori e quei giorni interminabili nell’attesa di una libertà possano essere descritti soltanto da chi li ha vissuti direttamente.

L’Avvocato ha deciso di raccontare questo aspetto così intimo e delicato attraverso gli scritti che negli anni ha custodito e catturato, tramite i lunghi colloqui, le sensazioni e il malessere di chi vive quotidianamente il carcere. Massimo Picozzi, noto psichiatra e criminologo, ha scritto la prefazione del libro “ogni istituto penitenziario è un microcosmo con i suoi riti, le sue gerarchie. Non puoi conoscerlo, e non puoi conoscere chi lo abita, se non entrandoci , passandoci del tempo. Con l’umiltà di ascoltare e l’intelligenza di sospendere i giudizi. Questo è riuscito a fare Nicodemo Gentile, e questo racconta nelle pagine del suo libro. Un libro speciale, perché è un libro vero”. Non vengono raccontate le vicende processuali, sicuramente già note, e neppure viene avvalorata una tesi piuttosto che un’atra; il

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libro racconta il sistema carcerario e il suo funzionamento, le condizioni dei detenuti, come si svolgono le loro giornate, come impiegano le ore e soprattutto quali sono le emozioni ed i sentimenti che travolgono la loro anima in un micro mondo fatto di incertezze e anime desiderose di tornare a casa, anime e corpi che gridano la loro innocenza, affiancate spesso da spietati killer senza scrupoli. Un viaggio materiale e introspettivo dove i ciceroni saranno di volta in volta i suoi assistiti, da Salvatore Parolisi, condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea a Manuel Winston Reyes, condannato per l’omicidio della Contessa dell’Olgiata; da Angela Birkiukova, condannata per l’omicidio del marito a Carmelo Musimeci, ex ergastolano. Nei diciannove capitoli del libro si parla inoltre di suicidio, custodia cautelare, permessi premio, 41 bis, ergastolo, ergastolo ostativo, malattia mentale, dei reclusi senza famiglia, di sovraffollamento carcerario, di Dio, con l’importante testimonianza del cappellano di Perugia che da oltre 25 anni si occupa delle detenute del carcere di Capanne, delle vittime dei reati, dei loro familiari e di misure alternative alla detenzione.

Abbiamo intervistato l’avvocato Nicodemo Gentile, che in merito all’imminente uscita editoriale ha detto:

“In questo libro c’è l’uomo e il professionista: l’uomo contiene il giovane Avvocato, lo studente, contiene l’Avvocato maturo che si ritrova di colpo a contatto con il dolore perché il carcere è un’esperienza umanamente molto difficile; il professionista che vive con una lente d’ingrandimento particolare. Ho bisogno di parlarne perché del carcere se ne deve parlare. Lo faccio io ma lo faccio fare soprattutto a chi, purtroppo, il carcere lo vive in prima persona perché, per colpa o senza colpa, si ritrova dentro a vivere un percorso più o meno lungo di detenzione. Attraverso vissuti di vita, con questo libro, si cerca di parlare di suicidio, di 41bis, di ergastolo, di parlare di una sfida che va vissuta e

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combattuta. Non a caso Papa Francesco va spesso nei penitenziari, non a caso l’ex Presidente della Repubblica Napolitano ha parlato in più occasioni di carcere, ha stimolato ad una riflessione moderna ed evoluta sul carcere e misure alternative alla detenzione. Si parla di primi permessi, di un carcere che funziona, di un carcere che rieduca; dentro ci sono i contributi di Carmelo Musumeci, ex ergastolano entrato in carcere che aveva la quinta elementare e adesso ha tre lauree e scrive libri sul carcere. Si parla anche di vittime di chi è in carcere e si parla di un carcere che funziona attraverso la rieducazione, attraverso i primi permessi, attraverso meccanismi che consentono poi al detenuto di poter essere qualcosa e una persona nuova”

Lei ha raccolto le testimonianze, a livello umano e non prettamente giuridico, legate a casi di cronaca ben noti come il delitto Scazzi, Rea, Ragusa, Olgiata, Piscaglia e Pordenone: com’è stato unire esperienze così differenti?

“Il percorso è estremamente difficile e doloroso perché quando si abbassano i riflettori, ti ritrovi uomini che per la legge sono assassini ma ti rendi conto che hanno gli stessi occhi, gli stessi visi puliti di chi invece vive la sua vita ordinaria e ti rendi conto di come il percorso umano di questi soggetti sia conflittuale, di grande solitudine perché poi con il tempo la loro vita è una metamorfosi dal punto di vista sociale e familiare, man mano si perdono pezzi e spesso e volentieri l’Avvocato è l’unico soggetto che per un tratto di strada più o meno lungo sta li insieme a loro a sopportarne il peso umano, oltre a quello giuridico e processuale di questo percorso estremamente sfuggente. Spesso e volentieri si tratta di soggetti che vengono allontanati dai figli, dalle figlie, che hanno divieti di incontro, anche di natura epistolare, quindi è evidente che l’Avvocato rappresenta la finestra sul mondo, non solo l’aspetto tecnico quindi ma anche l’amico e la persona sulla quale poggiare la testa e sfogarsi. Spesso e

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volentieri anche i singoli istituti sono tra loro diversi, ciò che è possibile in un istituto spesso non è possibile in altri. In alcune carceri è più facile studiare, in altri no;

ho avuto contatti con gente che ha vissuto il 41Bis, che si tratta comunque di un regime carcerario particolare e unico dove anche avere un particolare cibo cotto può essere una grande affermazione, una grande battaglia vinta. Ci sono situazioni dove anche avere un po’ di aria fresca oppure avere una persona con la quale discutere può essere un momento di felicità. Ci si domanda se questo tipo di terapia è la terapia giusta per questi soggetti, il problema del carcere è che ancora oggi la cosiddetta istituzione totale, il percorso dove a soggetti con malattie diverse si somministra sempre la stessa cura. Il carcere è una istituzione che rende tutti uguali persone che non lo sono. Io ho cercato di descrivere questo mondo e la cosa che a me piace dire è che innanzitutto io non sono portatore di nessuna verità e di nessun concetto rivoluzionario sul carcere, racconto la mia esperienza attraverso chi la vive, dico le cose che ci sono, le cose che funzionano e le cose che non funzionano, le riforme inattuate, i buoni propositi rimasti solo propositi, ma tutto viene fatto, così come dice Massimo Picozzi nella sua prefazione, sospendendo giudizi e con l’umiltà di ascoltare. Quando si entra nel carcere bisogna sospendere ogni tipo di giudizio e bisogna avere l’umiltà di ascoltare”.

Ha dedicato il libro al suo Papà…

“E’ legato a mio padre perché se io sono Avvocato è grazie a lui e se io scrivo di carcere è perché lui mi ha sicuramente trasmesso l’assoluta forza nello stare vicino a chi ha bisogno, stare vicino nonostante le difficoltà. Una seconda chance la si deve a tutti. L’ho dedicato a mio padre perché mi ha insegnato ad essere onesto. Il libro è dedicato anche ad Enzo Fragalà, un penalista che io non ho conosciuto ma che ha sacrificato sull’altare dell’onestà la propria vita e a tutti

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i penalisti che pur di affermare la propria onestà hanno sacrificato la loro vita”.

Angelo Barraco

Finale di Pollina: grande successo per la 41ma edizione della Sagra dell’Ulivo

FINALE – FRAZIONE DI POLLINA (PA) – Sotto una pioggia intensa si è avviata la 41ma Sagra dell’Ulivo di Finale di Pollina in provincia di Palermo. “Durante la mattinata il sole ha fatto capolino tra le nuvole per poi conquistare l’intera volta celeste illuminando la natura vestita d’autunno.” Fa sapere Lucio Vranca portavoce dell’associazione culturale L’Approdo

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di Finale di Pollina, quest’ultima organizzatore dell’evento con il patrocinio del Comune di Pollina.

“Dunque, sotto l’azzurro e splendido cielo, circondati dalla classica visione delle piante d’ulivo che caratterizza la località Celsito, conquistati dal sottile odore di olio novello, si è conclusa nel migliore dei modi la prima giornata della 41ma Sagra dell’Ulivo. – prosegue il portavoce – L’onere organizzativo è stato affidato all’Associazione Culturale Ricreativa “L’Approdo”di Finale guidata dal Presidente signor Antonino Silvestri. Il nuovo direttivo, formato dai signori Mimmo Cipriano, Pino Madonia, Melchiorre Zito, Pietro Musotto, Salvatore Marchese e Giuliano Bisconti, ha affrontato le problematiche organizzative che sono apparse subito complesse ma, lo spirito di gruppo e la voglia di dimostrare che quando si vuole si possono fare miracoli, hanno fatto sì che tutto procedesse seguendo i dettami del buon senso, l’esperienza e la praticità delle azioni.”

La programmazione tradizionale, che ha reso famosa la Sagra nata nel 1973 grazie a Mimmo Ventimiglia, ha previsto due giornate di festa. La prima (Sabato 11 novembre) si è distinta

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per la visita guidata in C.da Celsito curata dal Dottor Giuseppe Di Noto che ha evidenziato e valorizzato l’aspetto naturalistico monumentale degli ulivi secolari. “Vedere, infatti, – prosegue Vranca -quegli enormi tronchi dalle svariate forme ha fatto pensare al mondo artistico della scultura. E’ stato come vedere la natura esaltare la bellezza, sposa della storia. L’incontro si è concluso con l’assaggio di pani cunzatu, alivi, cudduruna fritti e vino novello per la goduria dei numerosi presenti.”

Oltre all’Assessore Giovanni Nicolosi, erano presenti tutti i componenti del Direttivo dell’Associazione l’Approdo e le donne “approdiane” che hanno preparato alcune leccornie.

Domenica 12 novembre si è svolta, come di consueto, la Santa Messa celebrata da Don Giuseppe Amato alla presenza delle autorità locali. E’ seguita la benedizione delle piantine di ulivo e la consegna delle stesse ai bambini nati dal13 novembre 2016 al 10 novembre 2017, consegna fatta dal Vicesindaco Angela Genchi e dal Presidente Silvestri.

Il gradevole contorno musicale è stato offerto dal gruppo Folkloristico di San Mauro C/de e dai piccoli di Finale. Alla fine della cerimonia è stata messa a dimora una piantina d’ulivo per ricordare la 41ma edizione della Sagra.

L’apertura degli stand alle ore 12,30 nel Cortile Carrettieri dove è avvenuta distribuzione dei prodotti della gastronomia locale come pasta, pane, vino, salsiccia grigliata, alivi scacciati, ha permesso agli ospiti di apprezzare le numerose specialità che “narrano” e simboleggiano, con i sapori, la festa popolare giunta, ormai, alla XXXXI edizione. Tutto si è svolto con ordine, senza gremire i corridoi transennati proprio perché la degustazione è durata fino alla conclusione della manifestazione. La sfilata dei gruppi folkloristici di San Mauro C/de, del gruppo “Trinacria bedda” di Monreale e dei piccoli di Finale, ha riempito il percorso di colore, musica e

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balli .Le coppie in costume, per la premiazione di Miss contadinella e Mister contadino, hanno incuriosito il giovane pubblico per l’abbigliamento caratteristico del mondo contadino d’altri tempi.

A conclusione della sfilata sono stati premiati, con delle targhe artistiche, gli alunni dell’I.C. di Pollina – San Mauro C/de, la signora Marianna Gaudio per il miglior costume di Miss contadinella e il signor Domenico Colantoni che, accompagnato dal suo asinello, ha meglio rappresentato la figura di Mister contadino.

I premi sono stati consegnati dal Dirigente scolastico professoressa Antonella Cancila, dal Presidente Silvestri e dagli Assessori Angela Genchi, Alessandra Musotto e Giovanni Nicolosi.

In mezzo ad un numerosissimo pubblico, si sono esibiti i gruppi folkloristici dimostrando una straordinaria capacità interpretativa dei gesti sincroni in una coreografia arricchita dalla padronanza della coralità e la capacità di emozionarsi ed emozionare.

La manifestazione, nella sua interezza, è stata arricchita dalla mostra fotografica allestita, all’interno della Torre del Marchese, dai professori Giacomo di Marco e Lucio Vranca, quest’ultimo anche portavoce dell’associazione, che hanno messo in sequenza le immagini dei dottori Giuseppe Di Noto, Roberto Cannizzaro e le foto dello stesso professor Giacomo Di Marco che ha rappresentato, con le immagini, il ciclo produttivo dell’Ulivo.

Il concorso grafico-pittorico ha permesso la partecipazione agli alunni dell’ I.C. Pollina – San Mauro C/de. I lavori premiati sono stati messi in mostra all’interno della Torre del Marchese.

Il Presidente dell’A.C.R. “L’Approdo” ha manifestato la sua

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soddisfazione per l’esito della manifestazione affermando: “La manifestazione è riuscita e ciò mi rende sereno e compiaciuto.

Ma il successo dei vari momenti culturali, artistici e musicali è dovuto alla collaborazione del Consiglio Direttivo e ai soci con le relative consorti che hanno voluto dare una mano nella fase organizzativa e operativa nel preparare i pasti e le leccornie elaborate e distribuite agli ospiti. E’

importante -ha aggiunto – tenere viva la tradizione perché è una magnifica cartolina turistica che, sicuramente, sarà una sana pubblicità a favore delle nostre tradizioni, della comunità e di tutto il territorio.

Finale, Frazione di Pollina:

al via la 41ma Sagra dell’ulivo

FINALE – FRAZIONE DI POLLINA (PA) – Al via, oggi e domani, la

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41ma Sagra dell’ulivo organizzata dall’Associazione

“L’Approdo” di Finale con il patrocinio del Comune di Pollina.

Un appuntamento fisso che si ripete sin dal 1973, una kermesse che darà vita a due giornate intense all’insegna della tradizione.

Il primo appuntamento è fissato per oggi sabato 11 novembre.

E’ previsto un itinerario naturalistico, guidato dall’esperto dottor G. Di Noto, con arrivo in Contrada Celsito luogo ricco di alberi d’ulivo secolari. La visita si concluderà con la degustazione di pane cunzatu, cudduruna fritti e vino novello.

Nella giornata di domani, domenica 12 novembre, i partecipanti potranno assistere alla sfilata equestre, visitare la mostra inerente al ciclo di produzione dell’olio e godere di momenti tradizionali come la sfilata dei gruppi folkloristici di San Mauro C/de, “Trinacria Bedda” di Monreale e dei bambini locali. Musica, balli, colori e allegria, faranno dal contorno durante l’apertura degli stand per la degustazione dei prodotti tipici locali: pasta , pane, salsiccia, alivi scacciati, vino ed altro, saranno le leccornie per la goduria del palato dei partecipanti. Per godere di tutto questo basta essere presenti.

Amedeo Minghi, intervista

esclusiva: il 13 novembre al

Sistina di Roma

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Il 13 novembre al Teatro Sistina di Roma Amedeo Minghi terrà un grande concerto spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone”. Il titolo dell’evento la dice lunga. A guardarlo sembra davvero che il tempo non abbia cancellato la passione e la professionalità di uno degli artisti del canto e della composizione fra i più importanti che l’Italia può vantarsi di avere.

Amedeo Minghi compie un passo importante per la sua carriera giunta a ben cinquant’anni che oltre ad una copiosa discografia di tutto rispetto, lo pone in modo assoluto fra i migliori “cantori della purezza del sentimento” che con decine e decine di pezzi memorabili è entrato nei cuori dei romantici inguaribili divenendo una colonna sonora di eventi della vita.

L’artista torna con una recentissima uscita sul mercato discografico mondiale di un triplo CD e vinile “La bussola e il cuore”, distribuito dalla Sony zeppo di brani antologici della sua carriera che già sta riscuotendo il plauso dei fans vecchi e nuovi che riscoprono e scoprono un artista che alla fine del primo ventennio degli anni duemila riesce ad

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e m o z i o n a r e c o n u n a p o e s i a c a n o r a c h e l o h a s e m p r e contraddistinto.

Il 26 Ottobre è uscito il libro dal titolo “SiAmo questa musica”, una sorta di romanzo a tre voci in cui Amedeo Minghi, il pubblico e la voce narrante, raccontano esperienze di vita, ricordi, emozioni: storie legate a questa musica che insiste e si tramanda da più generazioni, come testimoniano le centinaia di lettere di cui si compone questo libro presentato ufficialmente il 28 Ottobre ad Ascoli Piceno. Amedeo Minghi condivide la gioia dei suoi fans con un nuovo tour di concerti-spettacoli che hanno già sbancato i botteghini con sold-out per i concerti previsti per Firenze il 15 Novembre e Bologna il 16 Novembre che dimostreranno qual’ora ce ne fosse bisogno quanto egli sia un artista visionario, melodista e quanto confermi sempre la sua enorme capacità di essere un autore e interprete sognatore della canzone italiana che tutto il mondo oramai conosce.

I manifesti pubblicitari del concerto spettacolo dal titolo

“Sono un artigiano della canzone” previsto per giorno 13 novembre al Teatro Sistina di Roma parlano chiaro e ci anticipano che vedremo Amedeo Minghi “parlare, cantare, ballare, suonare e vivere”; una festa gioiosa che egli stesso ci spiega con le sue parole: “In occasione dei miei cinquant’anni di carriera, avevo la necessità di far ascoltare ciò che sono oggi con nuove canzoni, ma nello stesso tempo, senza toni celebrativi, riconsiderare la mia esperienza musicale.

Durante questo concerto spettacolo racconterò di questo mio ultimissimo lavoro, muovendomi dentro questi tre cd, che, come tre satelliti, orbitano intorno a ciò che è il mio mondo musicale, fatto di tante occasioni e percorsi. Questo lavoro mette in luce una profondità espressiva che si rintraccia nei miei provini inediti, nell’inconsapevolezza di canzoni che hanno resistito al tempo e nello stesso tempo, il piacere di condividere nuovi brani ora, da teatrante, quale mi definisco,

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è il momento di vederli in scena”.

Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo intervistato in esclusiva il Maestro Amedeo Minghi, che attraverso le sue parole ci ha pregiato di alcuni aneddoti che si celano dietro la nascita del nuovo album, del fortunatissimo libro e dello spettacolo teatrale che sta riscuotendo un grande successo in tutta Italia.

E’ tornato in Teatro con un nuovo spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone” in cui porta in scena il triplo album “La bussola e il cuore” e festeggia anche il successo del suo libro “Siamo questa musica”. Come nasce l’esigenza di fare ascoltare la sua musica in teatro?

E’ una cosa che faccio da moltissimi anni, una cosa molto antica, non c’è una motivazione nuova. E’ la stessa di sempre, da quando ho iniziato a fare teatro nel lontano 4 aprile 1989 al Piccolo Eliseo, che era un piccolo teatrino di prestigio qui a Roma. L’esigenza era quella di portare questa musica alla gente, perché il mio referente in tutti questi anni, oltre cinquanta che siamo insieme, è sempre stata la gente, il pubblico. Ho sempre avuto un rapporto molto stretto con il pubblico, quindi incontrarli mi sembrava normalissimo. E’ da quel lontano aprile 89 che va avanti questa cosa, per cui è un rapporto antico e molto consolidato con la gente che segue il mio lavoro, tanto più adesso che è arrivato questo disco e soprattutto questo libro “SiAmo questa musica”.

Parliamo del nuovo disco “La bussola e il cuore”, un viaggio artistico tra il presente e il passato. Lei ha ripescato quindi vecchi nastri, vecchi brani…

Si, che poi è la parte migliore del disco, di tutto il lavoro.

Cinque brani,tra i tanti successi, ne abbiamo scelti cinque

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che sono stati rivisitati, riarrangiati e ricantati ma in realtà su quaranta brani ben trenta sono inediti quindi è un lavoro assolutamente originale, non è una rivisitazione del mio repertorio né una collection. Sono tre CD con tre percorsi diversi: uno di inediti, il secondo con alcuni brani celebri rivisitati e il terzo “Mappe” dove ci sono tanti brani inediti ma che erano rimasti nascosti nelle varie epoche, secretati, dimenticati chissà perché e scritti chissà per chi. Una riproposta insomma che parte da lontano per arrivare fino al presente e in qualche modo, possiamo dire, che il disco è tra il passato e il futuro. E’ tutto meno che una raccolta, è tutto meno che una compilation. E’ un lavoro assolutamente composito, con il suo perché.

Possiamo definirlo un punto per un nuovo inizio artistico?

Si. E’ per fare anche il punto della situazione; siamo arrivati a cinquant’anni ed oltre di carriera; come siamo arrivati a tutto questo, come è stato possibile, attraverso quali tappe, quali meccanismi? Ho chiesto al pubblico di dirmi qual’era, secondo loro, il punto focale per cui siamo insieme da oltre cinquanta anni; è venuto fuori questo libro “Siamo questa musica”.

Che abbraccia lo stesso concetto del disco…

Si, il libro praticamente è il disco ma è anche lo spettacolo . Tre cose che sono mescolate tra di loro quindi il mio punto di vista è diventato uno spettacolo, il loro punto di vista è diventato un libro meraviglioso, bellissimo che tra l’altro sta avendo un grande successo in questo momento.

Lo spettacolo teatrale ha fatto sold out a Milano e Napoli,

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questo bisogna anche ricordarlo…

Milano, Napoli, Torino, Mestre, un po’ ovunque praticamente.

Poi ripeto, il mio rapporto con il teatro è antico, risale all’89, per cui siamo abituati ad incontrarci in teatro…

Nel panorama musicale italiano, spiccano i talent show. Che opinione ha in merito?

Lasciamo perdere…

Tra qualche mese ci sarà il festival di Sanremo 2018. La vedremo sul palco dell’Ariston?

Francamente non lo so, non è nei miei programmi. Claudio ha già tolto le eliminazioni, mi sembra una cosa sacrosanta. Ha portato la canzone a quattro minuti dando un po’ di dignità a questi brani, per cui sicuramente metterà al centro dello spettacolo la musica. Se dovesse invitarmi e chiamarmi, diciamo che si, mi renderei disponibile.

Progetti futuri?

Sono tanti, spero di realizzarne se non tutti qualcuno. Nel cassetto ne ho alcuni pronti e in testa ancora tanti sogni da realizzare e progetti.

Angelo Barraco e Paolino Canzoneri

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Rieti, teatro Vespasiano:

torna la grande danza sulle note di Rossini

RIETI – Dopo Carmen/Bolero della MM Contemporary Dance C o m p a n y , c o n t i n u a n o g l i a p p u n t a m e n t i c o n l a d a n z a contemporanea a Rieti: domenica 19 novembre alle ore 18:00, al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, l’A.T.C.L. Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, in collaborazione con il Comune di Rieti, presenterà Rossini Ouvertures di Spellbound Contemporary Ballet.

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Dedicato alla figura artistica ed umana di Gioachino Rossini di cui, nel 2018, ricorreranno i 150 anni dalla morte, Rossini Ouvertures si inserisce nel ricco calendario di attività artistiche tese a onorare la vita e l’attività artistica del geniale compositore promosse dal Comitato Nazionale, istituito in vista dell’importante ricorrenza, dal Sindaco di Pesaro Matteo Ricci con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e al Presidente Emerito Giorgio Napolitano, oltre ad altri insigni esponenti del mondo culturale italiano.

“Sono sinceramente stato sedotto in 24 ore di ascolto continuo e ripetuto dal mondo Rossiniano, da questa genialità così prorompente e inebriante ma che al tempo stesso viveva camminando a braccetto con tante macchie nere, dilaniato da un profondo mal di vivere che, attraverso una fortissima ed energetica personalità, al limite del bipolarismo, ha creato opere musicali di una grazia assoluta ed eterna”, commenta il coreografo e regista dello spettacolo Mauro Astolfi, una delle figure più affermate della danza in Italia e all’estero.

Dietro alla perfezione formale e alla vivace grazia della sua musica si nasconde una vita turbolenta e complicata, costellata di successi e insuccessi clamorosi, attività febbrile e indolenza, una vitalità travolgente, interrotta bruscamente con un ritiro a vita privata a Parigi, dove Rossini combatterà contro depressione, esaurimenti nervosi e una lunga malattia. In Rossini Ouvertures sono proprio questi elementi biografici a trasformarsi in elementi visivi, grazie al genio coreutico di Astolfi.

La sua musica estrema era il segno di una forza e di una energia superiore ed il coreografo ha volutamente cercato di creare una danza altrettanto estrema, carica di energia, vitalità, incontri, seduzioni e suggestioni. L’incontro della

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città di Rieti con Mauro Astofi e la sua talentuosa compagnia si arricchirà, inoltre, nel pomeriggio di un momento prezioso:

domenica 19 novembre, dalle ore 15 alle ore 16:30, per le allieve e gli allievi delle scuole di danza, al solo costo del biglietto speciale scuole di danza masterclass (10€), è prevista una masterclass a cura degli artisti di Spellbound Contemporary Ballet. Le prenotazioni dovranno pervenire entro il 17 novembre (info@atcllazio.it | 3387937166).

ROSSINI OUVERTURES

Spellbound Contemporary Ballet Coreografia e Regia Mauro Astolfi Musiche Gioachino Rossini

Disegno luci Marco Policastro

Set concept Mauro Astolfi, Marco Policastro

Realizzazione scene Filippo Mancini / CHIEDISCENA scenografie Assistente alla coreografia Alessandra Chirulli

Interpreti Alice Colombo, Caterina Politi, Fabio Cavallo, Giacomo Todeschi, Giovanni La Rocca, Giuliana Mele, Maria Cossu, Mario Laterza, Serena Zaccagnini.

Costumi Verdiana Angelucci una produzione Spellbound

in collaborazione con Comune di Pesaro & AMAT

con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo

Comunicazione e ufficio stampa Antonino Pirillo Direttore Artistico Mauro Astolfi

Direttore Generale Valentina Marini Costo dei biglietti:

biglietto intero – 15 € biglietto ridotto – 12 €

biglietto speciale scuole di danza – 8 €

biglietto speciale scuole di danza masterclass – 10 € (masterclass + spettacolo)

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Informazioni e prenotazioni:

dicola@atcllazio.it | info@atcllazio.it 06 45426982 / 335 7738761 / 3387937166

Marino, teatro: torna

“Cappuccetto Rotto”

MARINO (RM) – Cappuccetto Rotto è pronto a tornare in scena.

Dopo il successo della prima all’auditorium Monsignor Grassi di Marino a metà ottobre scorso, lo spettacolo che ha visto protagonisti i ragazzi del laboratorio teatrale nato dalla collaborazione tra il maestro Mario Alberti, autore di testi e musiche, e l’associazione “Famiglie e Gnosis Insieme Onlus – Nuova Linfa presso la sede di Gnosis cooperativa sociale onlus, specializzata nell’ambito della cura, riabilitazione e reinserimento di persone con patologie mentali, sarà rappresentato nuovamente in un prossimo futuro almeno altre due volte a Marino e a Rocca di Papa prima di dar vita a un

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nuovo laboratorio.

L’annuncio è stato dato dallo stesso Mario Alberti che, come tutti gli altri promotori dell’iniziativa si è detto oltremodo soddisfatto del successo della prima.

Tra i più entusiasti Paolo Angelini, presidente di Famiglie e Gniosis Insieme Onlus che nella rappresentazione è stato tra gli applauditi protagonisti sul palcoscenico.

“L’esperienza teatrale appena fatta che, credo di poterlo dire con certezza, ci ha ripagato ben oltre le aspettative, ci ha dimostrato ancora una volta una cosa che basta un supporto, una guida attenta e affettuosa, basta mettere insieme ragazzi, operatori e famiglie, e i primi tirano fuori risorse nascoste e inattese. Il teatro poi – ha proseguito Angelini – è davvero il veicolo che rende i nostri ragazzi primi attori della loro vita, che consente loro di esprimere all’interno di un gruppo che facilita, sentimenti e emozioni spesso latenti o addirittura repressi. Tanto da liberarsi e riuscire a star bene insieme agli altri”.

“L’iniziativa è stata davvero molto positiva” riprende il maestro Alberti. “Il pubblico ha risposto bene alla prima e sono rimasti tutti positivamente meravigliati, compresi i genitori che non si aspettavano una cosa smile e tutto ciò non può che farci piacere. Per ora abbiamo intenzione di fare altre due repliche a Marino e una a Rocca di Papa – ha detto il musicista – e sono certo che se anche immaginassimo una tournée i ragazzi sarebbero pronti a rispondere e a seguirci su tutto e questo ci fa davvero un piacere enorme.

L’esperienza dunque continua. Daremo vita a un nuovo laboratorio nelle cui intenzioni ci sono quella di continuare con Cappuccetto Rotto e quella di portare in scena un’altra rappresentazione”.

Totale sostegno giunge da Gnosis per bocca di Bruno Pinkus, responsabile clinico dei progetti terapeutico-

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riabilitativi:”Pensiamo che l’intero percorso del laboratorio teatrale sia stato molto interessante e utile per una serie di motivi: ha fatto integrazione vera, ha permesso a persone con patologie particolari e complesse che a volte fanno paura, di essere considerate per il merito con la sospensione del giudizio; di essere attori per una sera e di aver potuto esprimere le loro paure perché, ricordiamolo, i testi vengono fuori dalle storie che loro stessi hanno portato all attenzione di Mario e Martina. L’augurio e la convinzione ha proseguito Pinkus – sono quelle di rendere stabile la compagnia amatoriale portando di nuovo in scena in altri teatri Cappuccetto rotto ma anche, considerato il valore terapeutico e la finalità fortemente inclusiva, di iniziare a preparare un nuovo spettacolo su altre tematiche conservando sempre la metodologia già utilizzata. il laboratorio teatrale potrà essere aperto anche all’esterno, alle persone interessate del territorio limitrofo alla comunità per essere veicolo di relazioni e di cultura contribuendo a modificare la percezione sociale della “casa rossa che cura i matti” come luogo che accoglie, ascolta e attua politiche di inclusione sociale vera e combatte lo stigma. Avvinarsi al diverso e conoscerlo, come dice il testo della canzone conclusiva della rappresentazione, aiuta ad abbattere le barriere e ad essere più solidali. Noi – conclude Pinkus – continuiamo ad andare avanti perché i sorrisi e la soddisfazione delle persone sono la ricompensa della nostra scelta di vita e, anche se saranno delle parentesi, non hanno davvero prezzo. Anche perché – ha chiosato – solo operatori incompetenti e tristi rendono le persone inguaribili”.

Si ringraziano per la fondamentale collaborazione nell’organizzazione la Chiesa Valdese, la Caritas di Marino e il Comune di Marino, ente patrocinante della manifestazione.

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I nuovi talenti della musica italiana : Jonio

E’ il momento della categoria cantautori, e pur non essendo giovanissimo, quest’anno al Cantagiro è emerso prepotentemente un musicista calabrese con il nome artistico di ” Jonio “.

Proprio per il fatto di non essere giovanissimo che il suo talento si avvale di una notevole esperienza e maturità, da imporsi con autorevolezza all’attenzione del pubblico. Sin dal momento in cui entra in scena, si percepisce una padronanza e

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sicurezza che cattura istantaneamente l’interesse degli interlocutori, venendo subito attratti dalla personalità di questo artista.

La caratura professionale è senz’altro di alto livello, e quindi, tutte le carte in regola, per lasciare in futuro, una traccia artistica indelebile, riuscendo con i suoi testi e con la sua musica, a penetrare nell’animo di chi lo ascolta. La sua voce graffiante e gradevole, è tipica rappresentante della categoria, e diventa una componente non predominante, ma crea un giusto connubio con il testo, la musica ed il suo personaggio. Caratteristiche necessarie per essere un ottimo cantautore, a cui si aggiunge la qualità delle sue composizioni, che nel tempo, faranno giustamente emergere il suo talento. La grinta, la dolcezza, la raffinatezza e la profondità interiore dei suoi testi, si alternano in un piacevole vortice di sensazioni a cui non si può resistere, e si rimane catturati ed inconsapevolmente attratti in una spirale di ammirazione, compartecipi dell’atmosfera del brano proposto. Del resto, vincere la categoria cantautori al Cantagiro, dopo un anno di dure selezioni in Italia ed all’estero, significa superare sfide contro altrettanti validi musicisti cantanti, e ancor più, il merito di essere stato sempre giudicato da giurie competenti di alto livello professionale. Il patron Enzo De Carlo, il direttore generale Elvino Echeoni e tutto lo staff della manifestazione, ritengono che Jonio, sia entrato di diritto in quel gruppo di talenti, che sicuramente, si affermeranno nello scenario futuro della musica italiana, dando lustro e giusto merito a tutti oltre che a se stessi, risultato di anni di sani sacrifici. Quindi, gli auguri più sinceri, con la certezza che Jonio, rimanga il ragazzo umile, serio e semplice quale è ora, e in futuro, avrà senz’altro, tante cose nuove e belle da regalarci nel campo della musica.

Biografia – Jonio (18-02-1983 – Villapiana – Cosenza)

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Ha iniziato lo studio della musica in tenera età.

Avvicinandosi con successo alla Chitarra approfondendone i vari stili: dalla classica, al rock, al jazz, fino alle nuove avanguardie.

Grazie alle sue numerose esibizioni, la critica lo ha definito uno dei maggiori talenti Musicali Calabresi.

E’ infatti vincitore di importanti concorsi Nazionali.Nel 2005 cantante ufficiale dell’ Endas Cosenza Settore Spettacolo.

Trasferitosi a ROMA inzia a collaborare a progetti con vari artisti dell’area musicale romana e nazionale,mantenendo il suo legame con la terra natia,

allo stesso tempo continua le sue esperienze musicali anche in Calabria e nel sud partecipando a importanti eventi.

Nel 2007 ha partecipato alle audizioni/stages delle prefinali di CastrocaroTerme.

E’ stato ospite nel programma televisivo Start in onda su sky.

Partecipa al concorso Fox Cover Play di Rolando D’angeli.

Nel 2008 Premio Mia Martini. 2009 Accademia di Sanremo Lab.

2010 Cantante chitarrista all’ interno dello spettacolo di Manila Nazzaro “Amore Forever” .

Musicista e cantante per i Ragazzi di Amici in vari spettacoli. 2011 Corista nell’album di Missa – Il Grande Bluff – Nel paese dei balocchi – La Macchina della verità.

Napoli.Partecipa al programma televisivo su TV Campane- Vivi la Musica non Smettere di Sognare il Talent.

Si esibisce al Concorso per Cantautori -“Notte di note”

Napoli.

2° Classificato sezione cantautori 15° FESTIVAL VOCI D’ORO”50 ANNI & DINTORNI” DI MONTE CATINI TERME 2012.

Partecipa alle semifinali del Festival Internazionale di Napoli 2013.

Voce solista nello Spettacolo 20Anni Tributo a Massimo Ranieri

& Friends.Roma.

2014 Voce solista e chitarra acustica nei Terzo Tempo Nomadi Roma.

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Nel 2015 lavora alla scrittura dell’ album INIZIALMENTE

Il 28 Aprile 2016 pubblica l’album “Jonio Inizialmente”

versione digitale (Disponibile su tutte le piattaforme Musicali).

Fuori anche il videoclip Jonio-Fragile.

Quest’anno tra le tante novità è stato ospite alle selezioni regionali di Miss Italia Calabria 2017

Finalista de Il Cantagiro 2017 vince il premio sezione Cantautori con il brano”Inizialmente”

www.jonioofficial.com

Mario Vito Torosantucci

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