ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “B.BIZIO”
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Prot. n. 2470/A19
Longare, 14 settembre 2015
Al Collegio dei Docenti Al Consiglio d’istituto Agli Enti territoriali locali Alla componente Genitori dell’ Istituzione scolastica Alla D.S.G.A.
All'albo on line dell’Istituto
Oggetto: Atto di indirizzo al Collegio dei Docenti riguardante la definizione e la predisposizione del Piano triennale dell’Offerta Formativa- triennio 2016/17, 2017-18 e 2018-19.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTA la Legge n. 59 DEL 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza;
VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica;
VISTA la Legge n. 107 del 2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999;
VISTO il D.L.vo 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni
EMANA IL SEGUENTE ATTO DI INDIRIZZO
CONSIDERATO CHE
1. le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, meglio conosciuta come “La buona scuola“
mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e attuazione del piano dell’offerta formativa triennale;
2. le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, prevedono inoltre che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di governo, dovranno provvedere alla definizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa per il triennio 2016-17, 2017-18, 2018-19;
RISCONTRATO CHE
3. ai sensi dell’art 1, comma 4, della legge 107/2015, gli indirizzi del Piano vengono definiti dal dirigente scolastico, il collegio dei docenti lo elabora, tenendo conto di eventuali proposte delle rappresentanze sociali e dei soggetti istituzionali, il consiglio di istituto lo approva;
4. il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre;
5. per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le istituzioni scolastiche si possono avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attività di attuazione;
VALUTATE
prioritarie le esigenze formative individuate a seguito della lettura del RAV “ Rapporto di Autovalutazione”, nonché sulla base degli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti;
DETERMINA DI FORMULARE AL COLLEGIO DOCENTI,
al fine dell’ elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, per il triennio. 2016/17, 2017- 18 e 2018-19, i seguenti indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione.
A) LO STUDENTE: CITTADINO E FUTURO LAVORATORE
Le attività della scuola e le conseguenti scelte di gestione e di amministrazione, necessarie all’efficace ed efficiente organizzazione del servizio di istruzione, mirano alla formazione di un cittadino, futuro lavoratore, competente, responsabile, solidale, autonomo, con una preparazione che gli consenta un proficuo proseguimento degli studi ed un futuro inserimento nel mondo del lavoro; un cittadino in grado di interagire nel contesto del proprio territorio e in quello nazionale ed internazionale, capace di aggiornare autonomamente le proprie competenze, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie, in modo che questa capacità di interazione sia possibile lungo tutto l’arco della vita.
B) LA DIDATTICA
PRIORITA’ NELLE SCELTE DIDATTICHE
L’attività didattica ordinaria e l’arricchimento dell’offerta formativa devono essere prevalentemente finalizzate alla realizzazione del Piano di Miglioramento, elaborato a seguito del Rapporto di Auto- Valutazione (RAV), al fine di rispondere alle priorità strategiche individuate nella Direttiva MIUR n.
11 del 18 settembre 2014:
• la riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico;
• la riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;
• il rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;
• la valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.
La premessa di tutto ciò è l’elaborazione di un curricolo per competenze, che porti il docente ad organizzare attività didattiche, finalizzate ad acquisire conoscenze, abilità e competenze, utili nella vita di tutti i giorni, usando strumenti, metodi e tecniche didattiche innovative, che tengano conto dei diversi ritmi e stili di apprendimento degli alunni.
Le progettazioni didattiche dell’attività ordinaria, i progetti di arricchimento dell’offerta formativa, che possono comportare il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari, debbono tenere in considerazione prioritariamente due esigenze: il recupero delle carenze manifestate da alcuni alunni e la valorizzazione delle eccellenze, al fine di assicurare un generale innalzamento dei livelli di conoscenze, abilità e competenze dei giovani, futuri lavoratori, in una società che persegue una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.
Per tali attività si farà ricorso con precedenza al personale interno, senza escludere, in caso di necessità, il ricorso a soggetti esterni all’Istituto.
Il processo di insegnamento-apprendimento, che sarà oggetto di una costante azione di formazione/aggiornamento, deve condurre ogni alunno, da quello più svantaggiato a quello più dotato, a scoprire i propri talenti ed inclinazioni e a svilupparli ai massimi livelli a lui consentiti e deve accompagnarlo in un percorso di crescita culturale e sociale, stimolando la curiosità e l’interesse verso gli oggetti della conoscenza.
Il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, la scuola non può lasciare indietro nessuno. Il Protocollo “Inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali” è parte interante di questo Atto di indirizzo.
L’Istituto deve trasformare in prassi il sistema e il procedimento di autovalutazione scolastica, ora solamente alle prime battute, e di monitoraggio del Piano di Miglioramento, per consentire di apportare, se necessario, modifiche al curricolo, alla progettazione didattica, all’organizzazione, nell’ottica del miglioramento continuo del servizio di istruzione erogato.
Di seguito, si elencano le priorità nella didattica.
1. Apprendimenti precoci
L’età da 0 a 6 anni è un periodo “aureo” nello sviluppo cognitivo dell’essere umano, un periodo durante il quale ogni bambino dimostra uno straordinario potenziale di apprendimento e riesce ad imparare in modo naturale, duraturo, con piacere.
L’insegnamento precoce della lettura, della lingua straniera, i giochi che sviluppano le abilità logico-matematiche, la musica, il disegno, il movimento, proposti attraverso l’attività ludica, fin dall’età della scuola d’infanzia, sono un eccezionale investimento nella futura esperienza scolastica del bambino. Sarà necessario creare raccordi e sinergie con le scuole paritarie funzionanti nel territorio di competenza dell’Istituto comprensivo per fare in modo che ci sia una certa uniformità di apprendimenti nei bambini che entrano poi nelle scuole primarie dell’Istituto stesso.
2. Lingua inglese
Al momento attuale, l’uso della lingua inglese costituisce il più ampio “gap” tra gli studenti italiani e quelli europei e risulta essere un notevole ostacolo alla mobilità e all’interazione del futuro cittadino-lavoratore con un contesto sempre più globalizzato. È necessario promuovere questa competenza fin dalla scuola d’infanzia e per tutto il primo ciclo, privilegiando quelle scelte metodologico-didattiche, la metodologia CLIL, i lettorati, il teatro…
che consentano all’alunno di vivere quasi una “full immersion” nella lingua da apprendere.
3. Lettura
Va promossa ed incentivata dai docenti di tutti i gradi di istruzione come “hobby culturale”; il più importante obiettivo del docente, soprattutto (ma non solo) di italiano, è stimolare nell’alunno il piacere di leggere per leggere. La lettura aiuta a sviluppare la mente, l’attenzione, la memoria, la capacità di visualizzare una situazione, la fantasia di una persona. È uno dei pochi mezzi che ci permettono ancora oggi di sognare senza sentirci sciocchi o in colpa, di sognare liberamente un mondo come piace a noi.
Attraverso l’esperienza assidua con la lingua dei grandi autori, possibile grazie alla lettura, l’alunno arricchisce le proprie conoscenze lessicali, impara ad esprimersi in maniera scorrevole ed assorbe tutte quelle regole grammaticali, che poi applica spontaneamente quando si esprime, a voce o per iscritto; regole di cui l’allievo deve poi essere reso consapevole.
4. Matematica e scienze
Le scelte metodologico-didattiche, nelle attività curricolari e nei progetti di ampliamento dell’offerta formativa, devono contribuire a ricreare l’immagine di queste discipline, che non dovrebbero essere vissute come materie “dure, difficili, che, piaccia o no, bisogna studiare perché sono importanti”, ma come delle stimolanti ed appassionanti sfide intellettuali, come strumenti che possono rispondere a quell’insaziabile bisogno di conoscere che è tipico dell’uomo. La soluzione di problemi autentici, che richiedano la pratica applicazione di conoscenze acquisite, le attività di laboratorio, l’enigmistica, il gioco, le olimpiadi…sono
tecniche utili a tale scopo, com’è utile far acquisire agli alunni l’atteggiamento dello
scienziato: il matematico, il naturalista, il biologo, l’astronomo … sono prima di tutto persone curiose: a loro piace l’idea di provare, sperimentare, scoprire…
5. Nuove tecnologie digitali
Sono “strumenti didattici di costruzione delle competenze” (L. 107/2015), sono i più potenti
“amplificatori” (Jerome Bruner) di cui l’alunno dispone. Supportano le persone svantaggiate a causa di disabilità o di altre difficoltà, consentono una didattica personalizzata ed inclusiva, rendono lo studente autonomo nell’acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze. La scuola ne deve promuovere l’uso responsabile e critico.
6. Metodo di studio per imparare ad imparare
Lo studente, cittadino e futuro lavoratore, dotato di autonomia, di capacità di compiere scelte consapevoli, di spirito di imprenditorialità, è colui il quale ha acquisito un metodo di studio efficace ed efficiente, che gli consente di imparare da solo per essere in grado di stare “al passo con i tempi” e per essere sempre adeguato alle esigenze del mondo produttivo, in continua evoluzione.
PRIORITA’ NELLE SCELTE EDUCATIVE 1. Educazione alla convivenza democratica
La necessità di un sistema di regole che consenta l’ordinata convivenza delle persone nella società e il rispetto, nel linguaggio e nei comportamenti, di coloro che hanno origini etniche, idee, stili di vita, opinioni politiche, religioni, condizioni personali e sociali diverse dalle nostre devono essere obiettivi trasversali a tutti gli insegnamenti.
2. Sicurezza e prevenzione degli infortuni
Comune a tutti i docenti devono essere anche il promuovere e diffondere la cultura della sicurezza, che significa:
• adoperarsi per rendere sicuro l’ambiente scolastico per sé e per gli altri, per prevenire incidenti ed infortuni;
• favorire azioni responsabili da parte di coloro che ci vivono, in modo che esse possano diventare stile di vita;
• insegnare agli alunni buone prassi da adottare anche in altri ambiti, per esempio la propria abitazione, la strada, l’ambiente naturale, ora e anche nella loro futura esperienza di lavoratori.
C) SCELTE DI GESTIONE E AMMINISTRAZIONE
L’Istituto garantirà il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza e sarà data piena attuazione all’esigenza di dematerializzazione delle procedure amministrative, attraverso investimenti in strumentazioni, infrastrutture e formazione.
FORMAZIONE
Saranno programmati percorsi formativi finalizzati al miglioramento della professionalità teorico – metodologico e didattica, e amministrativa, alla innovazione tecnologica, agli stili di insegnamento, alla valutazione formativa e di sistema.
Saranno costantemente effettuate per il personale e per gli alunni esperienze di formazione e aggiornamento sulla sicurezza, così da garantire a tutte le persone che utilizzano i locali scolastici dei livelli sempre più elevati di sicurezza e prevenzione degli infortuni.
ATTIVITÀ NEGOZIALE
Nel rispetto delle prerogative previste dai Regolamenti Europei, dalle leggi, dal Codice dei contratti pubblici e dai rispettivi Regolamenti, nonché dal regolamento di contabilità (D.I. n° 44/01) in capo al Dirigente Scolastico, sarà improntata al massimo della trasparenza e della ricerca dell’interesse primario della scuola. Saranno privilegiate le spese d’investimento per l’acquisto di strumenti e contenuti digitali e quelle per la formazione/aggiornamento del personale di segreteria e docente, al fine di migliorare le competenze, rispettivamente, amministrative e didattico-metodologiche.
CONTRIBUTI PER LE ATTIVITA’ DELLA SCUOLA
L’Istituto, a sostengo del processo di innovazione tecnologica e metodologica e dei progetti inclusi nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, chiederà sostengo agli enti locali e ai privati: genitori, aziende, fondazioni. Si auspica nella costituzione di associazioni di genitori ed onlus, che aiutino la scuola nella ricerca di fondi.
Il Dirigente scolastico