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VD08U. ntrate. genzia PERIODO D IMPOSTA Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore

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PERIODO D’IMPOSTA 2010

Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore

VD08U

15.20.10 Fabbricazione di calzature;

15.20.20 Fabbricazione di parti in cuoio per calzature;

16.29.11 Fabbricazione di parti in legno per calzature;

22.19.01 Fabbricazione di suole di gomma e altre parti in gomma per calzature;

22.29.01 Fabbricazione di parti in plastica per calzature.

2011

genzia

ntrate

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1. GENERALITÀ

Il modello per la comunicazione dei dati rile- vanti ai fini dell’applicazione dello studio di settore VD08U, deve essere compilato con ri- ferimento al periodo d’imposta 2010 e deve essere utilizzato dai soggetti che svolgono co- me attività prevalente una tra quelle di segui- to elencate:

“Fabbricazione di calzature” - 15.20.10;

“Fabbricazione di parti in cuoio per calza- ture” - 15.20.20;

“Fabbricazione di parti in legno per calza- ture” - 16.29.11;

“Fabbricazione di suole di gomma e altre parti in gomma per calzature” - 22.19.01;

“Fabbricazione di parti in plastica per cal- zature” - 22.29.01.

Il presente modello è così composto:

• quadro A – Personale addetto all’attività;

• quadro B – Unità locali destinate all’eserci- zio dell’attività;

• quadro C – Modalità di svolgimento del- l’attività;

• quadro D – Elementi specifici dell’attività;

• quadro E – Beni strumentali;

• quadro F – Elementi contabili;

• quadro X – Altre informazioni rilevanti ai fi- ni dell’applicazione degli studi di settore.

ATTENZIONE

Nella presente “Parte specifica” sono con- tenute le istruzioni relative alla modalità di compilazione dello studio di settore VD08U.

Per quanto riguarda le istruzioni comuni a tutti gli studi di settore, si rinvia alle indica- zioni fornite nella “Parte generale” che fa parte integrante del suddetto modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.

Lo studio di settore VD08U è stato approvato con decreto ministeriale del 16 marzo 2011.

2. FRONTESPIZIO

Nel frontespizio va indicato:

– in alto a destra, il codice fiscale;

– barrando la relativa casella, il codice del- l’attività esercitata secondo le indicazioni fornite nella Parte generale unica per tutti i modelli.

ATTENZIONE

Si fa presente che, nel frontespizio vengono richieste ulteriori informazioni relative alle fat- tispecie previste dall’art. 10, commi 1 e 4, della legge 146 del 1998.

In particolare deve essere indicato:

• nel primo campo

– il codice 1, se l’attività è iniziata, da parte dello stesso soggetto, entro sei mesi dalla sua cessazione, nel corso dello stesso pe- riodo d’imposta. Il codice 1 dovrà essere

so uguali o superiori a 15 giorni. Nel caso, ad esempio, di un’attività d’impresa eserci- tata nel periodo di tempo compreso tra il 13 febbraio 2010 ed il 13 novembre 2010 il numero di mesi da riportare nella casella in oggetto sarà pari a 9. Nell’ipo- tesi prevista dal codice 4 occorre, invece, indicare il numero dei mesi di durata del periodo d’imposta. Se, ad esempio, il pe- riodo d’imposta inizia in data 2 marzo 2010 e termina in data 2 febbraio 2011, il numero di mesi da riportare nella casella in oggetto sarà pari a 11.

Imprese multiattività

Tale prospetto deve essere compilato esclusi- vamente dai soggetti che esercitano due o più attività d’impresa, non rientranti nel me- desimo studio di settore, qualora l’importo complessivo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in consi- derazione dallo studio di settore, relativo al- l’attività prevalente, supera il 30 per cento dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati.

Esempio.

– Ricavi derivanti dall’attività X

(studio UMXX) 100.000 (18%) – Ricavi derivanti dall’attività Y

(studio UMXX) 200.000 (36%) – Ricavi derivanti dall’attività Z

(studio TDXX) 250.000 (46%)

Totale ricavi 550.000

Il contribuente, in tale ipotesi, dovrà compila- re il modello dei dati rilevanti per l’applica- zione dello studio di settore UMXX, con l’indi- cazione dei dati (contabili ed extracontabili) riferiti all’intera attività d’impresa esercitata.

Nel presente prospetto, però, occorrerà indi- care al rigo 1, il codice dello studio “UMXX”

e i ricavi pari a 300.000; mentre al rigo 2 il codice studio “TDXX” e i ricavi pari a 250.000.

Nel calcolo della verifica della predetta quo- ta del 30 per cento devono essere considerati i ricavi derivanti dalle attività dalle quali deri- vino aggi o ricavi fissi (indicati nel rigo 5 del prospetto). In tale rigo devono, infatti, essere indicati i ricavi delle attività per le quali si per- cepiscono aggi o ricavi fissi considerati per l’entità dell’aggio percepito e del ricavo al netto del prezzo corrisposto al fornitore dei beni.

Esempio.

– Ricavi derivanti dall’attività X

(studio UMXX) 100.000 (18%) – Ricavi derivanti dall’attività Y

(studio UMXX) 200.000 (36%) – Ricavi fissi netti 250.000 (46%)

Totale ricavi 550.000

Anche in tal caso il soggetto sarà tenuto alla indicato, ad esempio, nel caso in cui l’atti-

vità sia cessata il 5 marzo 2010 e nuova- mente iniziata il 17 luglio 2010;

– il codice 2, se l’attività è cessata nel perio- do d’imposta in corso alla data del 31 di- cembre 2009 e nuovamente iniziata, da parte dello stesso soggetto, nel periodo d’imposta 2010, e, comunque, entro sei mesi dalla sua cessazione (es. attività ces- sata il 2 ottobre 2009 e nuovamente ini- ziata il 13 febbraio 2010). Lo stesso codi- ce dovrà essere utilizzato anche se l’attività è cessata nel periodo d’imposta in corso al- la data del 31 dicembre 2010 e nuova- mente iniziata, da parte dello stesso sog- getto, nel periodo d’imposta 2011 e, co- munque, entro sei mesi dalla sua cessazio- ne (es. attività cessata il 15 settembre 2010 e nuovamente iniziata il 29 gennaio 2011).

– il codice 3, se l’attività è iniziata nel corso del periodo d’imposta come mera prosecu- zione di attività svolte da altri soggetti. Tale fattispecie si verifica quando l’attività viene svolta, ancorché da un altro soggetto, in so- stanziale continuità con la precedente, pre- sentando il carattere della novità unicamen- te sotto l’aspetto formale. A titolo esemplifi- cativo, devono comunque ritenersi “mera prosecuzione di attività svolte da altri sog- getti” le seguenti situazioni di inizio di atti- vità derivante da:

– acquisto o affitto d’azienda;

– successione o donazione d’azienda;

– operazioni di trasformazione;

– operazioni di scissione e fusione d’azienda;

– il codice 4, se il periodo d’imposta è diver- so da dodici mesi;

– il codice 5, se l’attività è cessata nel perio- do d’imposta in corso alla data del 31 di- cembre 2010 e non è stata successiva- mente iniziata, da parte dello stesso sog- getto, entro sei mesi dalla sua cessazione.

Il codice 5 dovrà essere indicato, ad esem- pio, nel caso in cui l’attività sia stata cessa- ta definitivamente il 16 settembre 2010;

analogamente, dovrà essere utilizzato lo stesso codice anche qualora l’attività sia stata cessata il 16 marzo 2010 e venga nuovamente iniziata, da parte dello stesso soggetto, il 20 novembre 2010.

Si precisa, inoltre, che le ipotesi di

“inizio/cessazione attività” (codici 1 e 2), e di “mera prosecuzione dell’attività” (codice 3), ricorrono nel caso in cui vi sia omogeneità dell’attività rispetto a quella preesistente. Il re- quisito della omogeneità sussiste se le attività sono contraddistinte da un medesimo codice attività, ovvero i codici attività sono com- presi nel medesimo Studio di settore;

• nel secondo campo, con riferimento alle ipotesi previste ai codici 1, 2, 3 e 5 il nu- mero complessivo dei mesi durante i quali si è svolta l’attività nel corso del periodo d’imposta. Si precisa a tal fine che si con- siderano pari ad un mese le frazioni di es-

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ISTRUZIONI PARTE SPECIFICA DEL MODELLO VD08U

compilazione del prospetto.

Di seguito vengono descritte le modalità di compilazione. In particolare, indicare:

– nel rigo 1, il codice e i ricavi derivanti dal- le attività rientranti nello studio di settore (stu- dio prevalente) riferito al presente modello;

– nel rigo 2, i codici degli studi e i relativi ri- cavi, in ordine decrescente, derivanti dalle altre attività soggette ad altri studi di settore (studi secondari);

– nel rigo 3, l’ammontare dei ricavi derivanti dalle altre attività soggette a studi di settore (altri studi secondari), non rientranti nei righi 1 e 2;

– nel rigo 4, i ricavi derivanti dalle altre atti- vità non soggette a studi di settore (es. pa- rametri);

– nel rigo 5, i ricavi derivanti dalle attività per le quali si percepiscono aggi o ricavi fissi, al netto del prezzo corrisposto al fornitore.

Si tratta, ad esempio:

• degli aggi conseguiti dai rivenditori di generi di monopolio, valori bollati e po- stali, marche assicurative e valori similari, indipendentemente dal regime di conta- bilità adottato;

• dei ricavi derivanti dalla gestione di rice- vitorie totocalcio, totogol, totip, totosei;

dalla vendita di schede e ricariche te- lefoniche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, abbonamenti, biglietti e tessere per i mez- zi pubblici, viacard, tessere e biglietti per parcheggi; dalla gestione di concessio- narie superenalotto, lotto;

• dei ricavi conseguiti per la vendita dei carburanti e dai rivenditori in base a con- tratti estimatori di giornali, di libri e di pe- riodici anche su supporti audiovideoma- gnetici.

L’importo da indicare nel presente prospetto nel campo “Ricavi” è costituito dalla somma- toria dei ricavi di cui all’articolo 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lettere c), d), e) del testo unico delle imposte sui redditi approva- to con d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, de- gli altri proventi considerati ricavi (ad esclu- sione di quelli di cui all’art. 85, lett. f) del Tuir) nonché delle variazioni delle rimanenze rela- tive ad opere forniture e servizi di durata ul- trannuale (al netto di quelle valutate al costo) riferiti allo studio di settore indicato nel corri- spondente campo.

Pertanto, l’importo da indicare nel campo “Ri- cavi” corrisponde alla descrizione degli im- porti previsti nei righi F01 + F02 (campo 1) – F02 (campo 2) + [F07 (campo 1) – F07 (campo2)] – [F06 (campo 1) – F06 (cam- po2)] del quadro F degli elementi contabili.

3. QUADRO A - PERSONALE ADDETTO ALL’ATTIVITÀ

Nel quadro A sono richieste informazioni re- lative al personale addetto all’attività.

In relazione alle tipologie di personale ad-

detto all’attività, per le quali viene richiesto di indicare il “numero giornate retribuite”, è necessario fare riferimento al numero complessivo di giornate retribuite desumi- bile dai modelli di denuncia inviati all’Istitu- to Nazionale Previdenza Sociale relativi al periodo d’imposta cui si riferisce il presente modello.

Ad esempio, un dipendente, con contratto a tempo parziale dal 1° gennaio al 30 giugno e con contratto a tempo pieno dal 1° luglio al 20 dicembre, va computato sia tra i dipen- denti a tempo parziale che tra quelli a tempo pieno e, per entrambi i rapporti di lavoro, de- ve essere indicato il relativo numero delle giornate retribuite.

In relazione alle tipologie di personale ad- detto all’attività, per le quali viene richiesto di indicare il “numero”, è necessario fare ri- ferimento alle unità di personale presenti al termine del periodo d’imposta cui si riferi- sce il presente modello.

Si precisa che non devono essere indicati gli associati in partecipazione ed i soci che ap- portano esclusivamente capitale, anche se soci di società in nome collettivo o di società in accomandita semplice. Inoltre, non posso- no essere considerati soci di capitale quelli per i quali sono versati contributi previdenzia- li e/o premi per assicurazione contro gli infor- tuni, nonché i soci che svolgono la funzione di amministratori della società.

ATTENZIONE

Le informazioni relative all’attività inerente la qualifica di socio amministratore devono essere fornite in corrispondenza del rigo

“Soci amministratori” indipendentemente dalla natura del relativo rapporto intratte- nuto con la società (collaborazione coordi- nata e continuativa, lavoro dipendente, al- tri rapporti). Tali informazioni non devono essere riportate negli altri righi del presen- te quadro.

Si fa presente che tra i collaboratori coordi- nati e continuativi di cui all’art. 50, comma 1, lett. c-bis) del TUIR devono essere indicati sia i collaboratori assunti secondo la modalità ri- conducibile a un progetto, programma di la- voro o fase di esso, ai sensi degli artt. 61 e ss. del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276 (collaboratori c.d. “a progetto”), sia coloro che intrattengono rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che, ai sensi della normativa richiamata, non devono essere ob- bligatoriamente ricondotti alla modalità del lavoro a progetto, a programma o a fase di programma.

Si fa presente, inoltre, che il personale di- staccato presso altre imprese deve essere in- dicato tra gli addetti all’attività dell’impresa distaccataria e non tra quelli dell’impresa di- staccante.

In particolare, indicare:

– nei righi da A01 ad A05, distintamente per qualifica, il numero complessivo delle gior-

nate retribuite relative ai lavoratori dipen- denti che svolgono attività a tempo pieno, desumibile dai modelli DM10 e/o UNIE- MENS;

– nel rigo A06, il numero complessivo delle giornate retribuite relative ai lavoratori di- pendenti a tempo parziale, anche se as- sunti con contratto di formazione e lavoro o di inserimento o con contratto a termine, agli assunti con contratto di lavoro intermit- tente o di lavoro ripartito, ottenuto moltipli- cando per sei il numero complessivo delle settimane utili per la determinazione della misura delle prestazioni pensionistiche, conformemente a quanto comunicato all’I- stituto Nazionale Previdenza Sociale attra- verso il modello di denuncia denominato

“EMens” e/o UNIEMENS;

– nel rigo A07, il numero complessivo delle giornate retribuite relative agli apprendisti che svolgono attività nell’impresa, desumi- bile dai modelli DM10 e/o UNIEMENS;

– nel rigo A08, il numero complessivo delle giornate retribuite relative agli assunti a tem- po pieno con contratto di formazione e la- voro o di inserimento, ai dipendenti con contratto a termine e ai lavoranti a domici- lio, desumibile dai modelli DM10 e/o UNIEMENS, nonché il numero complessivo delle giornate retribuite relative al persona- le con contratto di somministrazione di la- voro, determinato dividendo per otto il nu- mero complessivo di ore ordinarie lavorate desumibile dalle fatture rilasciate dalle agenzie di somministrazione;

– nel rigo A09, il numero dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 50, comma 1, lett. c-bis), del TUIR, che, alla data di chiusura del periodo d’imposta cui si riferisce il presente modello, prestano la loro attività prevalentemente nell’impresa;

– nel rigo A10, il numero dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 50, comma 1, lett. c-bis), del TUIR, diversi da quelli indicati nel rigo precedente, che, alla data di chiusura del periodo d’imposta cui si riferisce il presente modello, prestano la loro attività nell’impresa;

– nel rigo A11, nella prima colonna, il nu- mero dei collaboratori dell’impresa familia- re di cui all’articolo 5, comma 4, del TUIR, ovvero il coniuge dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria;

– nel rigo A12, nella prima colonna, il nu- mero dei familiari che prestano la loro atti- vità nell’impresa, diversi da quelli indicati nel rigo precedente (quali, ad esempio, i cosiddetti familiari coadiuvanti per i quali vengono versati i contributi previdenziali);

– nel rigo A13, nella prima colonna, il nu- mero degli associati in partecipazione;

– nel rigo A14, nella prima colonna, il nu- mero dei soci amministratori;

– nel rigo A15, nella prima colonna, il nu- mero dei soci non amministratori. In tale ri- go non devono essere indicati i soci che hanno percepito compensi derivanti da contratti di lavoro dipendente ovvero di col-

Agenzia delle Entrate Studi di settore

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laborazione coordinata e continuativa. Tali soci devono essere indicati nei righi appo- sitamente previsti per il personale retribuito in base ai predetti contratti di lavoro;

– nei righi A11, A12, A13 e A15, nella se- conda colonna, la somma delle percentua- li dell’apporto di lavoro prestato dal perso- nale indicato nella prima colonna del me- desimo rigo. Tali percentuali devono essere determinate utilizzando come parametro di riferimento l’apporto di lavoro fornito da un dipendente che lavora a tempo pieno per l’intero periodo d’imposta. Considerata, ad esempio, un’attività nella quale il titolare dell’impresa è affiancato da due collabora- tori familiari, il primo dei quali svolge l’atti- vità a tempo pieno e, il secondo, per la metà della giornata lavorativa ed a giorni alterni, nel rigo in esame andrà riportato 125, risultante dalla somma di 100 e 25, percentuali di apporto di lavoro dei due collaboratori familiari. Per maggiori ap- profondimenti sulle modalità di indicazione della percentuale relativa a detto apporto di lavoro, si rinvia alle istruzioni riportate al paragrafo 7.4.2 della circolare n. 32/E del 21/06/2005 e al paragrafo 5.1 del- la circolare n. 23/E del 22/06/2006;

– nel rigo A14, nella seconda colonna, la percentuale dell’apporto di lavoro prestato dai soci amministratori per l’attività inerente tale qualifica, nonché per le ulteriori attività prestate da tali soggetti nel medesimo am- bito societario, diverse da quelle inerenti la qualifica di amministratore, per le quali non è previsto un corrispettivo. Si precisa che la percentuale è pari al rapporto tra l’apporto di lavoro effettivamente prestato per lo svol- gimento delle funzioni inerenti la qualifica di amministratore e quello necessario per lo svolgimento dell’attività a tempo pieno da parte di un dipendente che lavora per l’in- tero periodo d’imposta cui si riferisce il pre- sente modello. La percentuale da indicare deve essere pari alla somma delle percen- tuali relative a tutti i soci amministratori eventualmente presenti. Per maggiori ap- profondimenti sulle modalità di indicazione della percentuale relativa a detto apporto di lavoro, si rinvia alle istruzioni riportate al paragrafo 7.4.2 della circolare n. 32/E del 21/06/2005, al paragrafo 5.1 della circolare n. 23/E del 22/06/2006, al paragrafo 10.2 della circolare n. 44/E del 29/05/2008 e al paragrafo 6.1 della circolare n. 34/E del 18/06/2010;

– nel rigo A16, il numero degli amministrato- ri non soci. Si precisa che devono essere in- dicati soltanto coloro che svolgono l’attività di amministratore caratterizzata da apporto lavorativo direttamente afferente all’attività svolta dalla società e che non possono es- sere inclusi nei righi precedenti. Quindi, ad esempio, gli amministratori assunti con con- tratto di lavoro dipendente e con la qualifi- ca di dirigente non dovranno essere inclusi in questo rigo, bensì nel rigo A01.

Cassa Integrazione ed istituti simili – nel rigo A17, il numero delle giornate retri-

buite e non “effettivamente lavorate” per ef- fetto di provvedimenti di sospensione del- l’attività lavorativa, come ad esempio il ri- corso alla cassa integrazione guadagni (CIG o CIGS) o ad altri istituti assimilati.

Non devono essere computati i periodi di normale sospensione e/o interruzione del- l’attività lavorativa, come, ad esempio, quelli dovuti per causa di malattia, infortu- nio professionale, maternità, ecc..

Si precisa che nel caso in cui la sospensione dell’attività lavorativa non venga effettuata mediante la totale interruzione dell’attività stessa, bensì attraverso una riduzione parzia- le dell’orario di lavoro giornaliero, il computo delle ore di sospensione dovrà essere trasfor- mato in giornate lavorative, arrotondando le eventuali frazioni di ore risultanti dal calcolo stesso all’unità più vicina. Pertanto, ad esem- pio, un’impresa che ricorra alla Cassa Inte- grazione Guadagni per un lavoratore dipen- dente assunto a tempo pieno, che effettua la prestazione lavorativa articolata su 8 ore giornaliere per 5 giorni a settimana, nel caso in cui intenda ridurre l’orario di lavoro del di- pendente di 3 ore al giorno per un totale di 4 settimane nell’anno, indicherà 8, nel presente rigo, che corrisponde al numero complessivo di giornate di sospensione risultanti dal rap- porto tra il numero complessivo di ore di so- spensione nelle 4 settimane (60) e le 8 ore giornaliere di lavoro.

Per maggiori chiarimenti sulle modalità di cal- colo delle giornate di sospensione dall’attività lavorativa dei lavoratori dipendenti, si rinvia a quanto precisato al paragrafo 5.2 della cir- colare n. 23/E del 22/06/2006 e al pa- ragrafo 1.4 dell’allegato 3 della circolare n.

38/E del 12/06/2007.

Si precisa altresì che il numero da indicare deve essere già stato computato nel numero complessivo delle giornate retribuite al perso- nale dipendente, indicato nei righi da A01 ad A08.

4. QUADRO B - UNITÀ LOCALI DESTINATE ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ

Nel quadro B sono richieste informazioni re- lative all’unità produttiva e agli spazi che, a qualsiasi titolo, vengono utilizzati per l’eserci- zio dell’attività.

La superficie deve essere quella effettiva, in- dipendentemente da quanto risulta dalla eventuale licenza amministrativa.

Per indicare i dati relativi a più unità, è ne- cessario compilare un apposito quadro B per ciascuna di esse. I dati da indicare sono quel- li riferiti a tutte le unità locali utilizzate nel cor- so del periodo d’imposta, indipendentemente dalla loro esistenza alla data di chiusura del periodo d’imposta. Nel caso in cui nel corso del periodo d’imposta si sia verificata l’aper- tura e/o la chiusura di una o più unità pro- duttive e/o di vendita, nelle note esplicative,

contenute nella procedura applicativa GE.RI.CO., dovrà essere riportata tale infor- mazione con l’indicazione della data di aper- tura e/o di chiusura.

In particolare, indicare:

– nel rigo B00, il numero complessivo delle unità locali utilizzate per l’esercizio dell’ at- tività;

– in corrispondenza di “Progressivo unità lo- cale”, il numero progressivo di ciascuna delle unità produttive e/o di vendita di cui sono indicati i dati, barrando la casella cor- rispondente.

Unità produttiva

– nel rigo B01, il comune in cui è situata l’u- nità produttiva e/o di vendita;

– nel rigo B02, la sigla della provincia;

– nel rigo B03, la potenza elettrica comples- sivamente impegnata, espressa in Kw. In caso di più contatori sommare le potenze elettriche impegnate;

– nel rigo B04, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati alla produzione e/o lavorazione;

– nel rigo B05, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati a magazzino di materie prime, semila- vorati, prodotti finiti, attrezzature, ecc.;

– nel rigo B06, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, degli spazi al- l’aperto destinati a magazzino di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, attrezza- ture, ecc., comprendendo anche gli spazi coperti con tettoie;

– nel rigo B07, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati ad uffici;

– nel rigo B08, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati all’esposizione e/o alla vendita.

5. QUADRO C – MODALITÀ DI SVOLGI- MENTO DELL’ATTIVITÀ

Nel quadro C sono richieste informazioni re- lative alle concrete modalità di svolgimento dell’attività.

In particolare indicare:

Produzione e/o lavorazione e commercia- lizzazione

– nel rigo C01, la percentuale dei ricavi de- rivanti da attività svolte in conto proprio in rapporto ai ricavi complessivamente deri- vanti dall’attività. Per attività svolta in conto proprio si intende la produzione e/o lavo- razione effettuata in assenza di commissio- ne, ordine, accordo ecc., all’interno e/o all’esterno delle unità destinate all’esercizio dell’attività, anche avvalendosi di terzi. Si considera altresì svolta in conto proprio la produzione e/o lavorazione effettuata con propri modelli e proprie tipologie di pro- dotti offerti direttamente sul mercato. Si con- figura l’ipotesi di attività svolta in conto pro-

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prio anche nel caso in cui, pur in presenza di commissione, ordine, accordo, ecc. , i prodotti finiti, semilavorati o componenti vengano offerti direttamente sul mercato fi- nale a privati o imprese;

– nel rigo C02, la percentuale dei ricavi de- rivanti da attività svolte per conto terzi in rapporto ai ricavi complessivamente deri- vanti dall’attività. Per attività svolta in conto terzi si intende la produzione e/o lavora- zione effettuata per conto di terzi soggetti in presenza di commissione, ordine, accordo, ecc., indipendentemente dalla provenienza del materiale utilizzato. Si ribadisce, come già precisato al rigo C01, che pur in pre- senza di commissione, ordine, accordo, ecc., si configura l’ipotesi di attività svolta in conto proprio qualora i prodotti finiti, se- milavorati o componenti vengano offerti di- rettamente sul mercato finale a privati o im- prese.

– nel rigo C03, la percentuale dei ricavi de- rivanti dalla commercializzazione di pro- dotti finiti acquistati da terzi e non trasfor- mati e/o non lavorati dall’impresa.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da C01 a C03 deve risultare pari a 100;

Produzione e/o lavorazione conto proprio (indicare solo se è stato compilato il rigo C01)

– nel rigo C04, la percentuale dei ricavi de- rivanti dalla produzione e/o dalla lavora- zione di prodotti con marchio proprio del- l’impresa, in rapporto ai ricavi complessi- vamente conseguiti;

– nel rigo C05, la percentuale dei ricavi de- rivanti dalla produzione o dalla lavorazio- ne effettuata su licenza (sulla base di con- tratti di licenza di marchi di proprietà di al- tre aziende), in rapporto ai ricavi comples- sivamente conseguiti;

Produzione e/o lavorazione conto terzi (in- dicare solo se è stato compilato il rigo C02) – nel rigo C06, il codice 1, 2 o 3, se l’attività svolta in conto di terzi è commissionata, ri- spettivamente, da un solo committente, da due a cinque o da più di cinque committenti.

Il presente rigo va compilato solo se è stato compilato il rigo C02;

– nel rigo C07, la percentuale dei ricavi pro- venienti dal committente principale in rap- porto ai ricavi complessivamente consegui- ti. Il presente rigo va compilato solo se so- no stati compilati i righi C02 e C06;

Produzione e/o lavorazione affidata a terzi – nei righi da C08 a C11, qualora una parte

del processo produttivo sia affidata a terzi, l’ammontare del costo sostenuto per le la- vorazioni, suddiviso per aree geografiche;

Ripartizione per area geografica

– nei righi da C12 a C17, qualora una parte del processo produttivo sia affidata a terzi, la percentuale del costo delle lavorazioni affidate a terzi, suddivise per aree geogra- fiche.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da C12 a C17 deve risultare pari a 100;

Area di mercato

– nel rigo C18, il codice 1, 2, 3 o 4, a se- conda che l’area nazionale di mercato in cui l’impresa opera coincida, rispettiva- mente, con il comune, la provincia, un’area compresa entro tre regioni, o più di tre re- gioni;

– nei righi da C19 a C22, barrando la relati- va casella, se si effettuano cessioni nei con- fronti di clientela appartenente a paesi del- l’Unione Europea o esportazioni nei con- fronti di clientela appartenente alle aree geografiche indicate. Se sono effettuate tut- te le tipologie di operazioni, vanno barrate tutte le caselle;

Tipologia della clientela

– nei righi da C23 a C31, per ciascuna tipo- logia di clientela indicata (italiana e/o estera), la percentuale dei ricavi conseguiti in rapporto ai ricavi complessivi. Si precisa che nell’ambito della “grande distribuzio- ne” rientrano gli ipermercati, i supermercati e i grandi magazzini, mentre in quello del- la “distribuzione organizzata” rientrano i gruppi di acquisto, le catene di negozi e l’affiliazione commerciale (franchising).

Il totale delle percentuali indicate nei righi da C23 a C31 deve risultare pari a 100;

– nel rigo C32, la percentuale dei ricavi con- seguiti per cessioni effettuate nei confronti di clientela appartenente all’Unione Euro- pea e/o a paesi al di fuori di detta Unione, in rapporto ai ricavi complessivamente con- seguiti.

6. QUADRO D - ELEMENTI SPECIFICI DELL’ATTIVITÀ

Nel quadro D sono richieste informazioni re- lative agli elementi specifici dell’attività.

In particolare indicare:

Tipologia di attività

– nei righi da D01 a D06, per ciascuna ti- pologia di attività individuata, la percen- tuale dei ricavi conseguiti in rapporto al- l’ammontare complessivo dei ricavi.

Si precisa che i righi da D01 a D05 devono essere compilati dalle imprese che realizzano il prodotto finito (calzaturifici). Il rigo D06 de- ve essere compilato dalle imprese che realiz- zano esclusivamente componenti e/o semila- vorati (ad esempio, suole, tacchi, solette) e/o dalle imprese che eseguono singole fasi di la- vorazione del processo produttivo (ad esem- pio giunteria/orlatura, taglio, montaggio suo-

la-tacco, ecc.).

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D01 a D06 deve risultare pari a 100;

Materiali di produzione utilizzati

– nei righi da D07 a D10, per ciascuna ti- pologia individuata, la percentuale dei ma- teriali impiegati nel processo produttivo in rapporto all’ammontare complessivo dei materiali utilizzati nella produzione e/o la- vorazione.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D07 a D10 deve risultare pari a 100;

Materiali per tomaie

– nei righi da D11 a D15, per ciascuna ti- pologia individuata, la percentuale dei ma- teriali utilizzati in rapporto al totale dei ma- teriali impiegati nella produzione/lavora- zione della tomaia.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D11 a D15 deve risultare pari a 100;

Materiali per fondi

– nei righi da D16 a D21, per ciascuna ti- pologia individuata, la percentuale dei ma- teriali utilizzati in rapporto al totale dei ma- teriali impiegati nella produzione/lavora- zione dei fondi.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D16 a D21 deve risultare pari a 100;

Fasi della produzione/lavorazione – nei righi da D22 a D58, barrando le ap-

posite caselle, le diverse fasi della produ- zione e/o lavorazione che caratterizzano il proprio processo produttivo, distinguendo quelle svolte internamente, da quelle affi- date a terzi (in Italia e/o all’estero).

In particolare, per le fasi di seguito elencate si deve intendere:

– nel rigo D49, per “lavorazione incollata,”

la lavorazione consistente nell’unione della tomaia alla suola tramite collanti, e nella successiva pressatura delle due parti;

– nel rigo D50, per “lavorazione blake,” la lavorazione che consiste nel cucire tra loro la suola, il sottopiede e la tomaia piegata all’interno tra suola e sottopiede;

– nel rigo D51, per “lavorazione ideal”, la la- vorazione in cui il bordo della tomaia viene girato all’esterno della forma e successiva- mente cucita alla suola;

– nel rigo D52, per “lavorazione good-year,”

la lavorazione in cui un guardalo viene pri- ma cucito al labbro dell’increna del sotto- piede e alla tomaia e poi, esternamente, al- la suola;

– nel rigo D53, per “lavorazione norvegese,”

la lavorazione in cui la tomaia è prima cu- cita, anche manualmente con cuciture or- namentali, al sottopiede;

– nel rigo D54, per “lavorazione San Crispi- no, ” la lavorazione simile alla ideal in cui

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Studi di settore

DEL MODELLO VD08U

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tra la suola e la tomaia viene inserito un sot- topiede sotto il cui bordo viene fatto passa- re il margine della tomaia che viene così a trovarsi tra suola e sottopiede;

– nel rigo D55, per “lavorazione California”

la lavorazione in cui la tomaia, cucita ad un sottopiede morbido, forma con questo una specie di sacco;

– nel rigo D56, per “mocassino tubolare, ” la lavorazione in cui la tomaia copre la pian- ta del piede;

– nel rigo D57, per “iniezione della suola sul- la tomaia”, il tipo di lavorazione in cui gom- ma naturale o sintetica o materia plastica al- lo stato fluido vengono iniettati in stampi corrispondenti all’intera calzatura o a parte di essa;

– nel rigo D58, per “vulcanizzazione,” la la- vorazione in cui il montaggio del fondo sul- la tomaia avviene per vulcanizzazione;

Fasi finali

– nei righi da D59 a D61, barrando le ap- posite caselle, le diverse fasi finali delle la- vorazioni che caratterizzano il proprio pro- cesso produttivo, distinguendo quelle svolte in conto proprio da quelle svolte per conto terzi o affidate a terzi, in Italia o in paesi dell’Unione europea, o al di fuori di detta Unione;

Prodotti ottenuti e/o lavorati

Parti e componenti della calzatura (solo per chi realizza parti e/o componenti e non cal- zatura completa)

– nei righi da D62 a D71, se si producono o lavorano esclusivamente singole parti o componenti della calzatura, indicare la per- centuale dei ricavi conseguiti con la vendi- ta di ciascuna tipologia di prodotto ottenu- to o lavorato, in rapporto all’ammontare complessivo dei ricavi.

Calzatura completa (solo per chi realizza il prodotto finito)

Tipologia di prodotto

– nei righi da D72 a D80, se si producono o lavorano esclusivamente calzature comple- te, la percentuale dei ricavi conseguiti con la vendita di ciascuna tipologia di calzatu- ra ottenuta o lavorata, in rapporto all’am- montare complessivo dei ricavi.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D72 a D80 deve risultare pari a 100;

Settore di sbocco (indicare solo se sono sta- ti compilati i righi da D72 a D80)

– nei righi da D81 a D84, per ciascun setto- re di sbocco individuato, la percentuale dei ricavi conseguiti in rapporto all’ammontare complessivo dei ricavi.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D81 a D84 deve risultare pari a 100;

Linea calzatura finita (indicare solo se sono stati compilati i righi da D72 a D80) – nei righi D85 e D86, la percentuale dei ri-

cavi conseguiti, rispettivamente, con la ven- dita di calzature classiche o sportive, in rap- porto all’ammontare complessivo dei ricavi;

Fascia di prezzo delle calzature finite fran- co fabbrica

(indicare solo se sono stati compilati i righi da D72 a D80)

– nei righi da D87 a D90, per ciascuna fa- scia di prezzo individuata, la percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita delle cal- zature finite, in rapporto all’ammontare complessivo dei ricavi.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D87 a D90 deve risultare pari a 100.

Altri elementi specifici

– nel rigo D91, la percentuale sui ricavi de- rivanti dalla produzione di accessori;

– nel rigo D92, la quantità di energia elettri- ca complessivamente consumata, espressa in Kwh;

– nel rigo D93, l’ammontare del costo com- plessivo sostenuto per i consumi di energia elettrica;

– nel rigo D94, le spese sostenute per servizi di trasporto effettuati da terzi, integrativi o sostitutivi dei servizi effettuati con mezzi pro- pri, comprendendo tra queste anche quelle sostenute per la spedizione attraverso cor- rieri o altri mezzi di trasporto (navi, aerei, treni, ecc.);

– nel rigo D95, l’ammontare delle spese di pubblicità, propaganda e rappresentanza di cui all’articolo 108, comma 2, del TUIR, senza tener conto, per le spese di rappre- sentanza, dei limiti di deducibilità previsti da tale disposizione, nonché quelle soste- nute per la partecipazione a fiere e mostre;

7. QUADRO E – BENI STRUMENTALI Nel quadro E va indicato, per ciascuna tipo- logia individuata, il numero dei beni strumen- tali posseduti e/o detenuti a qualsiasi titolo al- la data alla data di chiusura del periodo d’im- posta.

8. QUADRO F – ELEMENTI CONTABILI Nel quadro F devono essere indicati gli ele- menti contabili necessari per l’applicazione dello studio di settore. Come già precisato nelle istruzioni Parte generale, i soggetti che determinano il reddito con criteri forfetari non devono indicare i dati contabili richiesti nel presente quadro.

ATTENZIONE

Per la determinazione del valore dei dati rile- vanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore da indicare nel presente quadro, oc-

corre avere riguardo alle disposizioni previste dal T.U.I.R. Pertanto, ad esempio, le spese e i componenti negativi relativi ad autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli utilizzati nell’esercizio dell’impresa vanno assunti te- nendo conto di quanto previsto dall’art. 164 del T.U.I.R.

Inoltre, si precisa che i dati devono essere in- dicati applicando i criteri forniti nelle istruzio- ni di questo quadro, prescindendo da quan- to stabilito nelle istruzioni per la compilazione dei quadri del modello Unico 2011 finaliz- zati alla determinazione del risultato di eser- cizio.

In particolare, indicare:

Imposte sui redditi

– nel rigo F00, barrando la casella “Conta- bilità ordinaria per opzione”, se il contri- buente, pur potendosi avvalere della conta- bilità semplificata e determinare il reddito ai sensi dell’art. 66 del T.U.I.R., ha optato per il regime ordinario;

– nel rigo F01, l’ammontare dei ricavi di cui alle lett. a) e b) del comma 1 dell’art. 85 del T.U.I.R. cioè dei corrispettivi di cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’atti- vità dell’impresa e dei corrispettivi delle ces- sioni di materie prime e sussidiarie, di se- milavorati e di altri beni mobili, esclusi quel- li strumentali, acquistati o prodotti per esse- re impiegati nella produzione.

Ai sensi dell’art. 57 e del comma 2 dell’art.

85 del T.U.I.R., si comprende tra i ricavi an- che il valore normale dei predetti beni desti- nati al consumo personale o familiare dell’im- prenditore, oppure assegnati ai soci, o desti- nati a finalità estranee all’esercizio dell’im- presa.

Non si deve tenere conto, invece:

• dei ricavi derivanti dall’affitto di un ramo d’azienda;

• dei ricavi delle attività per le quali si perce- piscono aggi o ricavi fissi , che vanno in- dicati nel rigo F08 alle cui istruzioni si ri- manda;

• delle indennità conseguite a titolo di risar- cimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento di beni da cui originano ricavi, che vanno indicate nel rigo F02.

Non vanno, altresì, presi in considerazione gli altri componenti positivi che concorrono a formare il reddito, compresi i proventi conse- guiti in sostituzione di redditi derivanti dall’e- sercizio di attività di impresa e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, per il risarcimento dei danni consistenti nella per- dita dei citati redditi, con esclusione dei dan- ni dipendenti da invalidità permanente o da morte (da indicare nel rigo F05);

– nel rigo F02, l’ammontare degli altri pro- venti considerati ricavi, diversi da quelli di cui alle lettere a), b), c), d) ed e) del com-

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ma 1 dell’art. 85 del T.U.I.R., evidenzian- do nell’apposito spazio quelli di cui alla lett. f) del menzionato comma 1 dell’art. 85 (indennità conseguite a titolo di risarcimen- to, anche in forma assicurativa, per la per- dita o il danneggiamento di beni da cui ori- ginano ricavi);

– nel rigo F03, l’ammontare dei maggiori ri- cavi dichiarati ai fini dell’adeguamento agli studi di settore.

L’articolo 2, comma 2 bis, del D.P.R. 31 mag- gio 1999, n. 195 prevede che l’adegua- mento agli studi di settore, per i periodi d’im- posta diversi da quelli in cui trova applica- zione per la prima volta lo studio ovvero le modifiche conseguenti alla revisione del me- desimo, è effettuata a condizione che il con- tribuente versi una maggiorazione del 3 per cento, calcolata sulla differenza tra i ricavi derivanti dall’applicazione degli studi e quel- li annotati nelle scritture contabili. Tale mag- giorazione, che non va indicata nel rigo F03, deve essere versata entro il termine per il ver- samento a saldo dell’imposta sul reddito, uti- lizzando, mediante l’apposito mod. F24, il codice tributo “4726”, per le persone fisiche, oppure il codice tributo “2118”, per i sog- getti diversi dalle persone fisiche.

La maggiorazione non è dovuta se la predet- ta differenza non è superiore al 10 per cento dei ricavi annotati nelle scritture contabili;

– nel rigo F04, gli incrementi relativi ad im- mobilizzazioni per lavori interni, corrispon- denti ai costi che l’impresa ha sostenuto per la realizzazione interna di immobilizzazio- ni materiali e immateriali;

– nel rigo F05, gli altri proventi, compresi quelli derivanti da gestioni accessorie. La gestione accessoria si riferisce ad attività svolte con continuità ma estranee alla ge- stione caratteristica dell’impresa.

Vanno indicati in questo rigo, qualora non costituiscano proventi derivanti dalla gestio- ne caratteristica dell’impresa, ad esempio:

– i redditi degli immobili relativi all’impresa che non costituiscono beni strumentali per l’esercizio della stessa, né beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’at- tività dell’impresa medesima. Detti immo- bili concorrono a formare il reddito nel- l’ammontare determinato in base alle di- sposizioni di cui all’art. 90, comma 1, del T.U.I.R., per quelli situati nel territorio dello Stato, o ai sensi dell’art. 70, com- ma 2, del T.U.I.R., per quelli situati all’e- stero;

– i canoni derivanti dalla locazione di im- mobili “strumentali per natura”, non su- scettibili, quindi, di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni. In tale ipo- tesi, i canoni vanno assunti nella determi- nazione del reddito d’impresa senza al- cun abbattimento;

– le royalties, le provvigioni atipiche, i rim-

borsi di spese;

– la quota assoggettata a tassazione delle plusvalenze realizzate di cui all’art. 86 e 58 del T.U.I.R. e delle sopravvenienze at- tive di cui all’art. 88 del T.U.I.R. Si ricor- da, che in tale rigo va indicato l’importo delle plusvalenze derivanti dalla destina- zione a finalità estranee all’esercizio del- l’impresa dei beni strumentali ammortizza- bili ai fini delle imposte sui redditi o desti- nati al consumo personale o familiare del- l’imprenditore ovvero destinati ai soci. De- vono essere indicate anche le quote delle predette plusvalenze realizzate in esercizi precedenti ed assoggettate a tassazione nel periodo d’imposta in esame. Non de- vono essere indicate le plusvalenze deri- vanti da operazioni di trasferimento di aziende, complessi o rami aziendali (que- ste ultime costituiscono proventi straordina- ri);

– il recupero dell’incentivo fiscale derivante dall’applicazione dei commi 3 e 3 bis dell’art. 5 del D.L. n. 78 del 2009 (c.d.

Tremonti-ter), a seguito di cessione a terzi o destinazione dei beni oggetto dell’inve- stimento a finalità estranee all’esercizio dell’impresa prima del secondo periodo d’imposta successivo all’acquisto e nel caso di cessione dei beni oggetto dell’in- vestimento a soggetti aventi stabile orga- nizzazione in Paesi non aderenti allo Spazio economico europeo. In tale rigo, inoltre, va indicato il recupero della mag- giore agevolazione fruita per effetto di contributi in conto impianti percepiti in un esercizio successivo a quello in cui è sta- to effettuato l’investimento agevolato;

– i proventi conseguiti in sostituzione di red- diti derivanti dall’esercizio di attività di im- presa e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, per il risarcimento dei danni consistenti nella perdita dei citati red- diti, con esclusione dei danni dipendenti da invalidità permanente o da morte;

– gli altri proventi non altrove classificabili e gli altri componenti positivi, non aventi natura finanziaria o straordinaria, che hanno contribuito alla determinazione del reddito.

Nel presente rigo, i contribuenti che nel pe- riodo d’imposta successivo intendono avva- lersi del regime dei minimi previsto dalla leg- ge finanziaria per il 2008 (art. 1, commi 96- 117 della legge 24 dicembre 2007, n.

244), devono indicare, per la parte ecce- dente l’ammontare di cinquemila euro, la somma algebrica dei componenti positivi e negativi di reddito relativi ad esercizi prece- denti a quello da cui ha effetto il nuovo regi- me, ove sia di segno positivo, la cui tassa- zione o deduzione è stata rinviata in confor- mità alle disposizioni del T.U.I.R.;

– nel rigo F06, il valore delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale (art. 93 del T.U.I.R.);

– nel campo interno del rigo F06 deve es- sere indicato il valore delle esistenze ini- ziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale valutate ai sensi del- l’art. 93, comma 5, del T.U.I.R., nel testo vigente anteriormente all’abrogazione della norma operata dall’art. 1, comma 70 della legge 27 dicembre 2006, n.

296. Tale valutazione delle rimanenze fi- nali, ai sensi della citata norma abrogati- va, può operarsi con esclusivo riferimento alle opere, forniture e servizi ultrannuali con inizio di esecuzione non successivo al periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2006. Si precisa che l’ammontare indicato in questo rigo è an- che compreso nel valore da riportare nel campo esterno;

– nel rigo F07, il valore delle rimanenze fina- li relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale in corso di esecuzione (art.

93 del T.U.I.R.);

– nel campo interno del rigo F07 deve es- sere indicato il valore delle rimanenze fi- nali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale in corso di esecu- zione valutate ai sensi dell’art. 93, com- ma 5, del T.U.I.R nel testo vigente ante- riormente all’abrogazione della norma operata dall’art. 1, comma 70 della leg- ge 27 dicembre 2006, n. 296. Tale va- lutazione delle rimanenze finali, ai sensi della citata norma abrogativa, può ope- rarsi con esclusivo riferimento alle opere, forniture e servizi ultrannuali con inizio di esecuzione non successivo al periodo d’imposta in corso alla data del 31 di- cembre 2006. Si precisa che l’ammonta- re indicato in questo rigo è anche com- preso nel valore da riportare nel campo esterno;

– nel rigo F08, l’ammontare dei ricavi conse- guiti dalla vendita di generi soggetti ad ag- gio o a ricavo fisso. Sono considerate atti- vità di vendita di generi soggetti ad aggio o a ricavo fisso, quelle riguardanti:

– -la rivendita di carburante;

– la rivendita di lubrificanti effettuata dagli esercenti impianti di distribuzione strada- le di carburanti;

– -a rivendita, in base a contratti estimatori, di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti audiovideomagnetici;

– la vendita di valori bollati e postali, ge- neri di monopolio, marche assicurative e valori similari, biglietti delle lotterie, gratta e vinci;

– la gestione di ricevitorie superenalotto, lotto, totocalcio, totogol e simili;

– la vendita di schede e ricariche telefoni- che, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, ab- bonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, viacard, tessere e biglietti per parcheggi;

– -la riscossione bollo auto, canone rai e

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DEL MODELLO VD08U

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multe;

– nel rigo F09, le esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggi o a ricavo fisso;

– nel rigo F10, le rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggi o a ricavo fisso;

– nel rigo F11, i costi per l’acquisto di pro- dotti soggetti ad aggi o a ricavo fisso.

ATTENZIONE

Nei righi da F08 a F11 sono richieste alcune informazioni relative alle predette attività di vendita di generi soggetti ad aggio o a rica- vo fisso.

I ricavi delle attività per le quali si percepi- scono aggi o ricavi fissi devono essere indi- cati in conformità alle modalità seguite nella compilazione del quadro RF o RG del Mo- dello Unico 2011. Detti importi, infatti, varia- no a seconda della tipologia di contabilizza- zione dei valori riguardanti le attività di ven- dita di generi soggetti ad aggio e/o a rica- vo fisso. Conseguentemente, il contribuente che contabilizza i ricavi per il solo aggio per- cepito, ovvero, al netto del prezzo corrisposto al fornitore, non rileva i costi corrispondenti.

Mentre, nell’ipotesi di contabilizzazione a ri- cavi lordi, sono altresì contabilizzati i relativi costi di acquisizione. Analogo principio vale per i dati relativi alle esistenze iniziali ed alle rimanenze finali.

Con esclusivo riferimento ai generi e alle atti- vità sopra elencate, pertanto, i ricavi e i rela- tivi costi di acquisizione nonché le relative esi- stenze iniziali e rimanenze finali dovranno es- sere indicati nel rigo F08 e successivi, con le stesse modalità con cui sono stati contabiliz- zati. In particolare, il contribuente che ha con- tabilizzato i ricavi per il solo aggio percepito, ovvero, al netto del prezzo corrisposto al for- nitore, dovrà compilare il solo rigo F08 indi- candovi tale importo netto.

ATTENZIONE

L’importo indicato nel rigo F08 (al netto del- l’importo risultante dai righi F09 + F10 – F11) è utilizzato dal software GERICO al fine di calcolare la quota parte delle variabili dello studio di settore che fa riferimento alle attività di vendita di generi soggetti ad aggio o a ri- cavo fisso per neutralizzarne l’effetto ai fini dell’applicazione degli studi di settore nei confronti delle attività diverse da quelle per le quali si sono conseguiti aggi e ricavi fissi.

In base a tale neutralizzazione, le variabili uti- lizzate nell’analisi della congruità presenti nel quadro del personale e degli elementi conta- bili, annotate nel modello in maniera indistin- ta, sono utilizzate non più in base al valore che risulta indicato nei rispettivi righi, bensì in base al minor importo che risulta dalla neu- tralizzazione, secondo le modalità riportate nelle note tecniche e metodologiche dei sin- goli studi di settore.

Si fa presente che i dati contabili laddove non diversamente indicato devono essere com- prensivi degli importi afferenti le attività per le quali si conseguono aggi o ricavi fissi;

-– nel rigo F12, il valore delle esistenze ini- ziali relative a materie prime e sussidiarie, semilavorati, merci e prodotti finiti nonché ai prodotti in corso di lavorazione e ai ser- vizi non di durata ultrannuale.

Non si deve tener conto delle esistenze ini- ziali relative ai generi di monopolio, valori bollati e postali, marche assicurative e va- lori similari e ai generi soggetti a ricavo fis- so (ad esempio, schede e ricariche telefo- niche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, abbo- namenti, biglietti e tessere per i mezzi pub- blici, viacard, tessere e biglietti per par- cheggi), nonché delle esistenze iniziali re- lative ai carburanti, ai lubrificanti la cui ri- vendita è effettuata dagli esercenti impian- ti di distribuzione stradale di carburanti e ai beni commercializzati dai rivenditori in ba- se a contratti estimatori di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti audiovi- deomagnetici;

– nel rigo F13, il valore delle rimanenze fina- li relative a:

1) materie prime e sussidiarie, semilavorati, prodotti finiti e merci (art. 92, comma 1, del T.U.I.R.);

2) prodotti in corso di lavorazione e servizi non di durata ultrannuale (art. 92, com- ma 6, del T.U.I.R.).

Non si deve tener conto delle rimanenze finali relative ai generi di monopolio, va- lori bollati e postali, marche assicurative e valori similari e ai generi soggetti a ri- cavo fisso (ad esempio, schede e ricari- che telefoniche, schede e ricariche pre- pagate per la visione di programmi pay per-view, abbonamenti, biglietti e tesse- re per i mezzi pubblici, viacard, tessere e biglietti per parcheggi), nonché delle rimanenze finali relative ai carburanti, ai lubrificanti la cui rivendita è effettuata da- gli esercenti impianti di distribuzione stra- dale di carburanti e ai beni commercia- lizzati dai rivenditori in base a contratti estimatori di giornali, di libri e di perio- dici, anche su supporti audiovideoma- gnetici;

– nel rigo F14, l’ammontare del costo di ac- quisto di materie prime e sussidiarie, semi- lavorati e merci, inclusi gli oneri accessori di diretta imputazione e le spese sostenute per le lavorazioni effettuate da terzi esterni all’impresa.

Non si deve tener conto dei costi di acqui- sto relativi ai generi di monopolio, valori bollati e postali, marche assicurative e va- lori similari e ai generi soggetti a ricavo fis- so (ad esempio, schede e ricariche telefo- niche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, abbo-

namenti, biglietti e tessere per i mezzi pub- blici, viacard, tessere e biglietti per par- cheggi), nonché dei costi di acquisto relati- vi ai carburanti, ai lubrificanti la cui rivendi- ta è effettuata dagli esercenti impianti di di- stribuzione stradale di carburanti e ai beni commercializzati dai rivenditori in base a contratti estimatori di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti audiovideoma- gnetici;

– nel rigo F15, l’ammontare dei costi relativi all’acquisto di beni e servizi strettamente correlati alla produzione dei ricavi che ori- ginano dall’attività di impresa esercitata.

Non vanno considerati, ai fini della compi- lazione di questo rigo, i costi di tipo gestio- nale che riguardano il complessivo svolgi- mento dell’attività, quali, ad esempio, quel- li relativi alle tasse di concessione governa- tiva, alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e, in genere, alle imposte e tasse non direttamente correlate alla produ- zione dei ricavi.

Per attività di produzione di servizi devono intendersi quelle aventi per contenuto pre- stazioni di fare, ancorché, per la loro ese- cuzione, siano impiegati beni, materie pri- me o materiali di consumo.

A titolo esemplificativo, vanno considerate:

le spese per i carburanti e i lubrificanti so- stenute dalle imprese di autotrasporto di co- se per conto di terzi, dagli agenti e rappre- sentanti di commercio e dai titolari di licen- za per l’esercizio taxi; le spese per l’appal- to di trasporti commissionati a terzi dalle im- prese di autotrasporto; le spese per l’acqui- sto dei prodotti utilizzati dai barbieri e dai parrucchieri per lo svolgimento della loro at- tività (ad esempio, per il lavaggio e la cura dei capelli); i costi sostenuti per l’acquisto di materiale elettrico dagli installatori di im- pianti elettrici; i diritti pagati alla SIAE dai gestori delle sale da ballo; i costi sostenuti per l’acquisto dei diritti d’autore; i costi so- stenuti per il pagamento delle scommesse e per il prelievo UNIRE dalle agenzie ippi- che. Devono essere incluse nel rigo in og- getto anche le spese sostenute per presta- zioni di terzi ai quali è appaltata, in tutto o in parte, la produzione del servizio.

Le spese per consumi di energia vanno, di regola, computate nella determinazione del valore da indicare al rigo F16 “spese per acquisti di servizi”. Tuttavia, qualora in con- tabilità le spese sostenute per il consumo di energia direttamente utilizzata nel processo produttivo siano state rilevate separatamen- te da quelle sostenute per l’energia non di- rettamente utilizzata nell’attività produttiva, le prime possono essere collocate in questo rigo. A titolo esemplificativo, nel caso in cui un’impresa utilizzi energia elettrica per “usi industriali” ed energia elettrica per “usi civi- li” e contabilizzi separatamente le menzio- nate spese, può inserire il costo per l’ener- gia ad uso industriale tra le spese da indi- care nel rigo in oggetto;

(9)

– nel rigo F16, campo 1, l’ammontare delle spese sostenute per l’acquisto di servizi ine- renti all’amministrazione; la tenuta della contabilità; il trasporto dei beni connesso all’acquisto o alla vendita; i premi di assi- curazione relativi all’attività; i servizi telefo- nici, compresi quelli accessori; i consumi di energia; i carburanti, lubrificanti e simili de- stinati all’autotrazione.

Con riferimento a tale elencazione, da in- tendersi tassativa, si precisa che:

– le spese per l’acquisto di servizi inerenti all’amministrazione non includono le spe- se di pubblicità, le spese per imposte e tasse, nonché le spese per l’acquisto di beni, quali quelli di cancelleria.

Rientrano, invece, in tali spese, ad esem- pio:

• le provvigioni attribuite dalle case man- danti agli agenti e rappresentanti di commercio e quelle attribuite dagli agenti di assicurazione ai propri sub- agenti;

• i compensi corrisposti agli amministra- tori non soci delle società di persone e agli amministratori delle società ed enti soggetti all’Ires, comprensivi dei contri- buti previdenziali e assistenziali, non- ché dei rimborsi spese;

• la quota di costo eccedente gli oneri re- tributivi e contributivi che l’impresa ha sostenuto per l’impiego di personale uti- lizzato in base a contratto di sommini- strazione di lavoro;

– le spese di tenuta della contabilità inclu- dono quelle per la tenuta dei libri paga e per la compilazione delle dichiarazioni fi- scali; non comprendono, invece, quelle sostenute, ad esempio, per l’assistenza in sede contenziosa;

-– le spese per il trasporto dei beni vanno considerate solo se non sono state com- prese nel costo degli stessi beni quali oneri accessori;

-– non si tiene conto dei premi riguardanti le assicurazioni obbligatorie per legge, an- corché l’obbligatorietà sia correlata all’e- sercizio dell’attività d’impresa (quali, ad esempio, i premi riguardanti l’assicura- zione delle autovetture, comprendendo tra gli stessi, ai fini di semplificazione, ol- tre alla RCA, anche quelli per furto e in- cendio, e i premi Inail relativi all’impren- ditore, e ai collaboratori familiari);

-– tra i consumi di energia vanno comprese le spese sostenute nel periodo d’imposta per qualsiasi tipo di fonte energetica (energia elettrica, metano, gasolio, ecc) utilizzata per consentire lo svolgimento del processo produttivo, con esclusione delle spese per il riscaldamento dei locali;

-– i costi relativi a carburanti e simili inclu- dono tutto ciò che serve per la trazione degli automezzi (benzina, gasolio, meta- no, gas liquido, ecc.).

Si precisa, a titolo esemplificativo, che non rientrano tra le spese in oggetto quelle di rap-

presentanza, di custodia, di manutenzione e riparazione e per viaggi e trasferte.

Non si tiene conto, altresì, dei costi considera- ti per la determinazione del “Costo per la pro- duzione dei servizi” da indicare al rigo F15;

– nel campo 2, l’ammontare delle spese per

“compensi” corrisposti ai soci per l’attività di amministratore da parte di società ed en- ti soggetti all’Ires, comprensivi dei contribu- ti previdenziali e assistenziali, nonché dei rimborsi spese;

– nel rigo F17, l’ammontare dei costi soste- nuti per l’acquisto di servizi che non sono stati inclusi nei righi F15 e F16, quali, ad esempio, i costi per compensi a sindaci e revisori, le spese per il riscaldamento dei lo- cali, per pubblicità, servizi esterni di vigi- lanza, servizi esterni di pulizia, i premi per assicurazioni obbligatorie, per rappresen- tanza, per manutenzione ordinaria di cui al- l’art. 102, comma 6, del T.U.I.R., per viag- gi, soggiorno e trasferte (ad esclusione di quelle relative al personale da indicare nel rigo F19), costi per i servizi eseguiti da ban- che ed imprese finanziarie, per spese po- stali, spese per corsi di aggiornamento pro- fessionale dei dipendenti;

– nel rigo F18, campo 1, i costi per il godi- mento di beni di terzi tra i quali:

– i canoni di locazione, finanziaria e non fi- nanziaria, derivanti dall’utilizzo di beni immobili, beni mobili e concessioni;

– i canoni di noleggio;

– i canoni d’affitto d’azienda.

Si ricorda che con riferimento ai canoni di lo- cazione finanziaria relativi ad autovetture, au- tocaravan, motocicli e ciclomotori utilizzati nell’esercizio dell’impresa va tenuto conto del- le disposizioni di cui all’art. 164 del T.U.I.R.

Nei campi interni al rigo F18 devono essere indicate i costi (già inclusi nel campo 1 del ri- go F18) riguardanti rispettivamente : – nel campo 2, i canoni di locazione, finan-

ziaria e non finanziaria, per beni immobili;

– nel campo 3, i canoni di locazione non fi- nanziaria per beni mobili strumentali;

– nel campo 4, i canoni di locazione finan- ziaria per beni mobili strumentali;

– nel rigo F19, campo 1, l’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro e, in parti- colare:

1. l’ammontare complessivo di quanto cor- risposto a titolo di retribuzione del per- sonale dipendente e assimilato, al lordo dei contributi assistenziali e previdenzia- li, compresi quelli versati alla gestione separata presso l’INPS, a carico del di- pendente e del datore di lavoro nonché delle ritenute fiscali per prestazioni di la- voro rese da lavoratori dipendenti a tem- po pieno e a tempo parziale, dagli ap- prendisti e dai collaboratori coordinati e continuativi (compresi quelli assunti nella modalità c.d. a progetto, programma o fase di esso, ai sensi degli artt. 61 e ss.

del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276, ecc.) che abbiano prestato l’attività per l’intero periodo d’imposta o per parte di esso, comprensive degli stipendi, salari e altri compensi in denaro o in natura, delle quote di indennità di quiescenza e previdenza maturate nel periodo d’im- posta, nonché delle partecipazioni agli utili, ad eccezione delle somme corri- sposte ai lavoratori che hanno cessato l’attività, eventualmente dedotte in base al criterio di cassa.

Tra le spese in questione rientrano anche quelle sostenute per l’impiego di perso- nale:

• di terzi, distaccato presso l’impresa ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs. 10 set- tembre 2003, n. 276;

• utilizzato in base a contratto di som- ministrazione di lavoro ai sensi degli artt. 20 e ss. del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276, ad eccezione della parte eccedente gli oneri retributivi e contributivi (quest’ultima va computata nella determinazione del valore da in- dicare al rigo F16 “spese per acquisti di servizi”).

Non vanno indicate dall’impresa distac- cante le spese sostenute e riaddebitate alla distaccataria, per il proprio personale di- staccato presso quest’ultima;

2. le spese per altre prestazioni di lavoro, diverse da quelle di lavoro dipendente e assimilato (ad esempio quelle sostenute per i lavoratori autonomi) direttamente afferenti l’attività esercitata dal contri- buente.

Si precisa, altresì, che vanno considerati nel computo delle spese per prestazioni di lavoro di cui ai punti precedenti anche:

– i premi pagati alle compagnie di assicura- zione che sostituiscono in tutto o in parte le suddette quote di indennità di quiescenza e previdenza maturate nel periodo d’imposta;

– l’ammontare delle spese per “compensi”

corrisposti ai soci per l’attività di ammini- stratore da parte di società di persone, comprensivi dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché dei rimborsi spese;

– i costi sostenuti per le trasferte effettuate fuo- ri dal territorio comunale dai lavoratori di- pendenti e dai titolari di rapporti di colla- borazione coordinata e continuativa nel ri- spetto dei limiti stabiliti dall’art. 95, comma 3, del T.U.I.R.. Con riferimento a detta ti- pologia di costi, le imprese autorizzate al- l’autotrasporto di merci che provvedono al- la deduzione degli importi forfetari di cui al- l’art. 95, comma 4, del T.U.I.R., devono in- dicare, in questo rigo, le sole spese effetti- vamente sostenute. Le eventuali quote dei suddetti importi forfetari, eccedenti le spese effettivamente sostenute in relazione alle tra- sferte effettuate dal proprio dipendente fuo- ri dal territorio comunale, devono essere in- dicate nel rigo F23 “Altri componenti ne- gativi”.

Agenzia delle Entrate

ISTRUZIONI PARTE SPECIFICA

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DEL MODELLO VD08U

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