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TK21U. ntrate. genzia PERIODO D IMPOSTA Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore

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(1)

PERIODO D’IMPOSTA 2005

Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore

TK21U

85.13.0 Servizi degli studi odontoiatrici

2006

ntrate

(2)

– possono utilizzare il presente modello se an- che l’altra attività è una attività professiona- le e non risulti essere prevalente;

– non devono compilare il presente modello se anche l’altra attività è una attività profes- sionale e risulti essere prevalente.

In tal caso si è tenuti, infatti, alla compilazio- ne del modello relativo all’attività che risulta prevalente sempreché sia stato approvato il relativo studio di settore;

2. i contribuenti che svolgono in forma di im- presa l’attività di “Servizi degli studi odon- toiatrici” e una seconda attività:

– possono utilizzare il presente modello se l’altra attività è una attività di impresa e non risulti essere prevalente;

– possono utilizzare il presente modello nel caso in cui l’altra attività sia un’attività d’im- presa e risulti prevalente, solo se per que- st’ultima risulta approvato lo studio di setto- re e i contribuenti abbiano facoltativamente tenuto annotazione separata dei compo- nenti rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore. Resterà, ovviamente, fermo l’obbligo di presentare anche il modello re- lativo allo studio di settore riguardante l’atti- vità prevalente;

3. i contribuenti che esercitano professional- mente ovvero in forma di impresa, l’attività di “Servizi degli studi odontoiatrici” e una seconda attività devono compilare due di- versi modelli se quest’ultima non appartie- ne alla medesima categoria reddituale nel- la quale è stata qualificata l’attività di

“Servizi degli studi odontoiatrici” e risulti approvato il relativo studio di settore.

2. FRONTESPIZIO

Nel frontespizio va indicato:

– in alto a destra, il codice fiscale;

– negli appositi spazi il Comune e la provin- cia di domicilio fiscale.

Altre Attività

In questa sezione, va barrata l’apposita ca- sella nel caso in cui il contribuente:

– svolga anche attività di lavoro dipendente a tempo pieno o a tempo parziale;

– sia pensionato;

– svolga anche altre attività professionali e/o d’impresa.

Altri dati

In questa sezione va indicato:

– l’anno di iscrizione all’albo professionale;

– l’anno in cui il contribuente ha effettivamen- te iniziato l’attività a prescindere dall’even- tuale iscrizione all’albo professionale;

– il numero di anni durante i quali è stata eventualmente interrotta l’attività. Si consi- derano pari a un anno le frazioni di esso su- periori a sei mesi;

– la categoria reddituale nella quale è stata inquadrata l’attività rientrante nel codice

85.13.0, riportando nella relativa casella, il codice 1, se si tratta di reddito d’impresa ed il codice 2, se trattasi di reddito di lavo- ro autonomo.

I dati riguardanti l’anno di inizio dell’attività e quelli di interruzione della stessa devono es- sere forniti facendo riferimento alle relative di- chiarazioni di inizio o cessazione dell’attività comunicate all’Amministrazione Finanziaria.

Qualora il presente modello sia presentato da una società semplice o da una associazione tra artisti e professionisti, vanno riportati i da- ti anagrafici e relativi all’attività esercitata e va compilato esclusivamente il rigo “Tipolo- gia di reddito”, indicando il codice “2” nel- l’apposita casella.

3. QUADRO A - PERSONALE ADDETTO ALL’ATTIVITÀ

Nel quadro A sono richieste informazioni re- lative al personale addetto all’attività. Per in- dividuare il numero dei collaboratori coordi- nati e continuativi, degli associati in parteci- pazione e dei soci è necessario far riferimen- to alla data del 31 dicembre 2005. Con ri- ferimento al personale con contratto di fornitu- ra di lavoro temporaneo o di somministrazio- ne di lavoro e al personale dipendente, com- presi gli assunti con contratti di formazione e lavoro, di inserimento, di lavoro intermittente, di lavoro ripartito, a termine e i lavoranti a do- micilio, va, invece, indicato il numero delle giornate retribuite a prescindere dalla durata del contratto e dalla sussistenza del rapporto di lavoro alla data del 31 dicembre 2005.

Pertanto, ad esempio, un dipendente con con- tratto a tempo parziale dal 1° gennaio al 30 giugno, e con contratto a tempo pieno dal 1°

luglio al 20 dicembre, va computato sia tra i dipendenti a tempo parziale che tra quelli a tempo pieno e, per entrambi i rapporti di la- voro, va indicato il numero delle giornate re- tribuite. Non vanno indicati gli associati in partecipazione ed i soci che apportano esclu- sivamente capitale, anche se soci di società in nome collettivo o di società in accomandi- ta semplice. Si precisa che non possono es- sere considerati soci di capitale quelli per i quali sono versati contributi previdenziali e/o premi per assicurazione contro gli infortuni, nonché i soci che svolgono la funzione di am- ministratori della società.

ATTENZIONE

Si fa presente che tra i collaboratori coordi- nati e continuativi di cui all’art. 50, comma 1, lett. c-bis) del Tuir devono essere indicati sia i collaboratori assunti secondo la modalità ri- conducibile a un progetto, programma di la- voro o fase di esso, ai sensi degli artt. 61 e ss. del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276 (collaboratori c.d. “a progetto”), sia coloro che intrattengono rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che, ai sensi della normativa richiamata, non devono essere ob- bligatoriamente ricondotti alla modalità del 1. GENERALITÀ

Il modello per la comunicazione dei dati rile- vanti ai fini dell’applicazione dello studio di settore TK21U, per il quale è stata prevista l’applicazione “monitorata”, deve essere compilato con riferimento al periodo d’impo- sta 2005 e deve essere utilizzato dai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di “Servizi degli studi odontoiatrici” - 85.13.0.

Il presente modello è così composto:

• quadro A – Personale addetto all’attività;

• quadro B – Unità locale destinata all’attività di vendita;

• quadro D – Elementi specifici dell’attività;

• quadro E – Beni strumentali;

• quadro F – Elementi contabili relativi all’at- tività d’impresa;

• quadro G – Elementi contabili relativi al- l’attività di lavoro autonomo;

• quadro X – Altre informazioni rilevanti ai fi- ni dell’applicazione degli studi di settore;

• quadro Z – Dati complementari.

ATTENZIONE

Nella presente “Parte specifica” sono conte- nute le istruzioni relative alla modalità di com- pilazione dello studio di settore TK21U.

Per quanto riguarda le istruzioni comuni a tut- ti gli studi di settore, si rinvia alle indicazioni fornite nella “Parte generale” che fa parte in- tegrante del suddetto modello per la comuni- cazione dei dati rilevanti ai fini dell’applica- zione degli studi di settore.

Lo studio di settore TK21U è il risultato della

“evoluzione” dello studio di settore SK21U, approvato con decreto ministeriale del 20 marzo 2001 e in vigore fino al periodo d’im- posta 2003.

Nelle istruzioni è specificato quali parti del modello devono essere compilate dai contri- buenti che esercitano l’attività in forma di im- presa e quali dai contribuenti che la esercita- no professionalmente. In particolare, nel mo- dello sono presenti sia il quadro F sia il qua- dro G che devono essere compilati, alternati- vamente, a seconda che il contribuente eser- citi l’attività in forma di impresa o professio- nalmente.

A completamento di quanto già specificato nel paragrafo 2 delle istruzioni generali, si ri- corda che l’individuazione dell’attività preva- lente deve, comunque, essere effettuata nel- l’ambito di attività appartenenti alla medesi- ma tipologia reddituale. Conseguentemente, qualora il contribuente svolga due attività, una in forma di impresa ed un’altra in qualità di esercente arti e professioni non dovrà ef- fettuare alcun raffronto ed applicherà i diver- si studi eventualmente approvati.

In base a tale principio:

1. i contribuenti che esercitano professional- mente l’attività di “Servizi degli studi odon- toiatrici” e una seconda attività:

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lavoro a progetto, a programma o a fase di programma. Devono essere altresì indicati i ti- tolari di rapporti di collaborazione coordina- ta e continuativa stipulati anteriormente alla data del 24 ottobre 2003 che non possono essere ricondotti a un progetto e che manten- gono ancora efficacia ai sensi dell’art. 86, comma 1 del D.Lgs. 10 settembre 2003, n.

276.

Nel presente quadro deve essere indicato an- che il personale utilizzato in base a contratto di fornitura di lavoro temporaneo (interinale) ai sensi della L. 24 giugno 1997, n. 196, ov- vero di somministrazione di lavoro ai sensi degli artt. 20 ss. del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276.

Il personale distaccato presso altre imprese deve essere indicato tra gli addetti all’attività dell’impresa distaccataria e non tra quelli del- l’impresa distaccante.

In particolare, indicare:

– nel rigo A01, il numero complessivo delle giornate retribuite relative ai lavoratori di- pendenti che svolgono attività a tempo pie- no, desumibile dai modelli DM10 relativi al 2005;

– nel rigo A02, il numero complessivo delle giornate retribuite relative ai lavoratori di- pendenti a tempo parziale, agli assunti con contratto di formazione e lavoro, di inseri- mento, a termine, di lavoro intermittente, di lavoro ripartito e al personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di som- ministrazione di lavoro, determinato nel se- guente modo:

– per i dipendenti a tempo parziale, anche assunti con contratto di formazione e la- voro o di inserimento o di lavoro ripartito o con contratto a termine, moltiplicando per sei il numero complessivo delle setti- mane utili per la determinazione della mi- sura delle prestazioni pensionistiche, conformemente a quanto comunicato al- l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale at- traverso il modello di denuncia telematica denominato “EMens”, relativo al 2005;

– per i dipendenti a tempo pieno assunti con contratto di formazione e lavoro o di inserimento o con contratto a termine o di lavoro intermittente, desumendolo dai mo- delli DM10 relativi al 2005;

– per il personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministra- zione di lavoro, dividendo per otto il nu- mero complessivo di ore ordinarie lavora- te desumibile dalle fatture rilasciate dalle imprese fornitrici o di somministrazione;

– nel rigo A03, il numero dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 50, comma 1, lett. c-bis), del TUIR, che al 31 dicembre prestano la loro attività pre- valentemente per il contribuente interessato alla compilazione del modello;

– nel rigo A04, il numero dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 50, comma 1, lett. c-bis), del TUIR, diversi da quelli indicati nel rigo precedente che,

al 31 dicembre, prestano la loro attività per il contribuente interessato alla compilazione del modello;

Personale addetto all’attività di lavoro autonomo

– nel rigo A05, nella prima colonna, il nu- mero dei soci o associati che prestano atti- vità nella società o nell’associazione (nel caso di esercizio in forma associata di arti e professioni). Nella seconda colonna, in percentuale e su base annua, il tempo de- dicato all’attività prestata dai soci o asso- ciati nella società o nell’associazione rispet- to a quello complessivamente dedicato alla medesima attività artistica o professionale svolta in forma individuale o associata.

La percentuale da indicare è pari alla som- ma delle percentuali relative a tutti i soci o associati.

Per maggiore chiarezza si riportano i se- guenti esempi:

– un’associazione professionale è composta da due associati X e Y, di cui X svolge l’at- tività esclusivamente nell’associazione e Y, oltre a prestare la propria attività nell’asso- ciazione, svolge anche in proprio la me- desima attività professionale. Se si ipotiz- za che Y presta nell’associazione il 50%

del tempo dedicato complessivamente alla propria attività professionale, la percen- tuale da riportare nella seconda colonna è pari a 150, risultante dalla somma di 100 (relativa all’associato che svolge l’attività professionale esclusivamente nell’associa- zione) e 50 (relativa all’associato che svol- ge per l’associazione un’attività, in termini di tempo, pari al 50% della propria attività professionale complessiva);

– un’associazione professionale è compo- sta da 3 associati, di cui uno soltanto svol- ge la propria attività professionale esclu- sivamente nell’associazione. Per gli altri due associati il tempo dedicato all’attività lavorativa nell’associazione è, in rappor- to alla propria attività professionale com- plessiva, rispettivamente del 50% e del 70%. La percentuale da indicare nella se- conda colonna è, quindi, 220, derivante dalla somma delle percentuali di lavoro, complessivamente prestato nell’associa- zione su base annua dai tre associati (100+50+70);

Personale addetto all’attività di impresa – nel rigo A06, nella prima colonna, il nu-

mero dei collaboratori dell’impresa familia- re di cui all’articolo 5, comma 4, del TUIR, ovvero il coniuge dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria;

– nel rigo A07, nella prima colonna, il nu- mero dei familiari che prestano la loro atti- vità nell’impresa, diversi da quelli indicati nel rigo precedente (quali, ad esempio, i cosiddetti familiari coadiuvanti per i quali vengono versati i contributi previdenziali);

– nel rigo A08, nella prima colonna, il nu- mero degli associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell’im- presa interessata alla compilazione del modello;

– nel rigo A09, nella prima colonna, il nu- mero degli associati in partecipazione di- versi da quelli indicati nel rigo precedente;

– nel rigo A10, nella prima colonna, il nu- mero dei soci, inclusi i soci amministratori, con occupazione prevalente nell’impresa interessata alla compilazione del modello.

In tale rigo non vanno indicati i soci, inclusi i soci amministratori, che hanno percepito compensi derivanti da contratti di lavoro di- pendente ovvero di collaborazione coordi- nata e continuativa. Tali soci vanno indicati nei righi appositamente previsti per il per- sonale retribuito in base ai predetti contratti di lavoro;

– nel rigo A11, nella prima colonna, il nu- mero dei soci, inclusi i soci amministratori, che non hanno occupazione prevalente nel- l’impresa interessata alla compilazione del modello;

– nei righi da A06 ad A11, nella seconda colonna, le percentuali complessive del- l’apporto di lavoro effettivamente prestato dal personale indicato nella prima colonna di ciascun rigo rispetto a quello necessario per lo svolgimento dell’attività a tempo pie- no da parte di un dipendente che lavora per l’intero anno. Considerata, ad esem- pio, un’attività nella quale il titolare dell’im- presa è affiancato da due collaboratori fa- miliari, il primo dei quali svolge l’attività a tempo pieno e, il secondo, per la metà del- la giornata lavorativa ed a giorni alterni, nel rigo in esame andrà riportato 125 risul- tante dalla somma di 100 e 25, percen- tuali di apporto di lavoro dei due collabo- ratori familiari. Per maggiori approfondi- menti sulle modalità di indicazione della percentuale da indicare per l’apporto di la- voro si rinvia alle istruzioni riportate al pa- ragrafo 7.4.2 della circolare n. 32/E del 21/06/2005;

– nel rigo A12, il numero degli amministrato- ri non soci. Al riguardo, si precisa che van- no indicati soltanto coloro che svolgono at- tività di amministratore caratterizzata da apporto lavorativo direttamente afferente al- l’attività svolta dalla società e che non pos- sono essere inclusi nei righi precedenti.

Quindi, ad esempio, gli amministratori as- sunti con contratto di lavoro dipendente a tempo pieno non dovranno essere inclusi in questo rigo bensì nel rigo A01.

4. QUADRO B – UNITÀ LOCALE DESTINATA ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ

Nel quadro B sono richieste informazioni re- lative all’unità locale, utilizzata per l’esercizio dell’attività. La superficie deve essere quella effettiva, indipendentemente da quanto risulta dalla eventuale licenza amministrativa. I dati

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da indicare sono quelli riferiti a tutte le unità locali utilizzate nel corso del periodo d’impo- sta, indipendentemente dalla loro esistenza alla data del 31 dicembre 2005. Nel caso in cui nel corso del periodo d’imposta si sia verificata l’apertura e/o la chiusura di una o più unità locale, nelle note esplicative, conte- nute nella procedura applicativa GE.RI.CO., dovrà essere riportata tale informazione con l’indicazione della data di apertura e/o di chiusura. Per indicare i dati relativi a più unità locali è necessario compilare un apposito quadro B per ciascuna di esse.

In particolare indicare:

– nel rigo B00, il numero complessivo delle unità locali utilizzate per l’esercizio dell’attività;

– in corrispondenza di “progressivo unità locale”, attribuire all’unità locale di cui si in- dicano i dati, un numero progressivo, bar- rando la casella corrispondente;

– nel rigo B01, il comune in cui è situata l’u- nità locale;

– nel rigo B02, la sigla della provincia;

– nel rigo B03, le spese addebitate al contri- buente interessato alla compilazione del modello se la struttura in cui svolge l’attività è di terzi (ad esclusione degli studi associa- ti) ed il contribuente vi svolge l’attività utiliz- zandone i servizi e/o i mezzi. Vanno indi- cate in questo rigo, ad esempio, le spese periodicamente addebitate da una società di servizi per l’affitto dei locali utilizzati per l’esercizio dell’attività, per l’utilizzo dei be- ni strumentali, delle utenze telefoniche e di altri servizi di cui il contribuente interessato alla compilazione del modello si avvale;

– nel B04, le spese sostenute se la struttura in cui viene svolta l’attività, e per la quale si stanno fornendo le informazioni è una strut- tura polifunzionale in cui operano più con- tribuenti che svolgono una medesima o una diversa attività e ripartiscono tra loro una parte o la totalità delle spese sostenute per l’espletamento dell’attività (ad esempio, le spese per l’utilizzo delle unità locali, per i servizi di segreteria, ecc.). Per maggior chiarimento si riportano i seguenti esempi:

– odontoiatra ed odontotecnico che svol- gono la propria attività in una unità loca- le di proprietà di terzi, ripartendo le spe- se sostenute (locazione dell’immobile, pu- lizia dei locali, segretaria che presta la- voro per entrambi i professionisti, ecc.);

– odontotecnico ed odontoiatra che svol- gono la propria attività in una unità loca- le di proprietà del primo. L’odontotecnico (proprietario dell’immobile), al quale so- no intestate le utenze telefoniche e i ser- vizi accessori, addebita periodicamente parte delle spese sostenute all’odontoia- tra (spese di locazione dell’immobile per la parte utilizzata da quest’ultimo, spese sostenute per le utenze telefoniche, per il riscaldamento, ecc.).

ATTENZIONE

Le spese sostenute per la locazione e le spe- se condominiali relative ai locali, pattuite uni- tariamente ad altri servizi senza un diretto cor-

rispettivo, eventualmente comprese negli im- porti indicati nei righi B03 o B04, vanno in- cluse anche nell’insieme di quelle indicate nel rigo G04 del quadro G ovvero nel rigo F15 del quadro F relativo agli elementi contabili e indicate nel rigo X03 del quadro X. Sarà in tal modo possibile rettificare tale componente di costo, relativamente alla quale è stato in- trodotto un apposito correttivo che viene cal- colato come indicato in Appendice, secondo i chiarimenti forniti nel paragrafo 9.

– nel rigo B05, in caso di unità locale desti- nata esclusivamente all’esercizio dell’atti- vità, la superficie totale, espressa in metri quadrati, di tale unità locale;

– nel rigo B06, barrando l’apposita casella, se l’unità immobiliare è utilizzata promi- scuamente come abitazione e come luogo di esercizio dell’attività;

– nel rigo B07, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati all’attività di fabbricazione di protesi dentarie.

5. QUADRO D – ELEMENTI SPECIFICI DELL’ATTIVITÀ

Nel quadro D sono richieste informazioni sulle concrete modalità di svolgimento dell’attività.

In particolare, indicare:

Modalità organizzativa

– nei righi da D01 a D05, barrando la relati- va casella, la modalità organizzativa con cui il contribuente esercita la propria atti- vità. Si precisa che:

– per “attivita svolta per altri studi odontoia- trici”, si intende la situazione in cui il pro- fessionista esercita la propria attività esclu- sivamente presso altri studi e/o strutture odontoiatriche, cui fattura prevalentemen- te le proprie prestazioni professionali;

– per “studio in condivisione con altri pro- fessionisti”, si intende la situazione in cui il contribuente esercita la propria attività utilizzando uno studio in cui operano più soggetti che svolgono una medesima o una diversa attività e ripartiscono tra loro una parte o la totalità delle spese soste- nute, senza essere legati da un rapporto di associazione;

Tipologia dell’attività

– nei righi da D06 a D19, per ogni tipologia di attività individuata sia in campo odon- toiatrico che in quello non odontoiatrico, la percentuale dei compensi percepiti o dei ri- cavi conseguiti nel 2005, in rapporto ai compensi/ricavi complessivi.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D06 a D19 deve risultare pari a 100;

Tipologia dei pazienti/clienti

– nei righi da D20 a D29, per ciascuna tipo- logia di pazienti/clienti individuata, la per-

centuale dei compensi percepiti o dei rica- vi conseguiti nel 2005, in rapporto al tota- le dei compensi/ricavi complessivi. Il totale delle percentuali indicate deve risultare pa- ri a 100;

Personale addetto all’attività

Collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nello studio – nei righi da D30 a D34, per ciascuna delle specializzazioni professionali individuata:

• nel primo campo, il numero dei collabo- ratori coordinati e continuativi di cui al- l’articolo 50, comma 1, lett. c – bis), del TUIR, che al 31 dicembre prestano la lo- ro attività prevalentemente nello studio;

• nel secondo campo, il totale dei com- pensi corrisposti nel 2005. Per l’indivi- duazione dei compensi da indicare in ta- le rigo si devono sommare tutti i com- pensi corrisposti alle predette figure pro- fessionali con contratto di collaborazio- ne coordinata e continuativa che hanno prestano la loro attività prevalentemente nello studio, indipendentemente dalla sussistenza del contratto alla data del 31 dicembre 2005. Ad esempio, se una se- gretaria ha collaborato nello studio per due mesi ed un’altra segretaria per altri cinque mesi, in tale campo andrà indi- cato il totale dei compensi corrisposti al- le due segretarie.

Si precisa che, in questo campo non van- no indicate le spese sostenute per pre- stazioni e servizi fornite da figure profes- sionali che conseguono redditi derivanti dall’esercizio di attività d’impresa o dal- l’esercizio di arti o professioni. In parti- colare, le spese relative alle prestazioni e ai servizi forniti da odontotecnici che conseguono redditi derivanti dall’eserci- zio di attività di impresa o dall’esercizio di arti o professioni, devono essere indi- cate nei righi D42 e/o D43 del presen- te modello;

Dipendenti

– nei righi da D35 a D39, per le medesime specializzazioni professionali precedente- mente individuate:

• nel primo campo, a prescindere dalla durata del contratto e dalla sussistenza, alla data del 31 dicembre 2005, del rapporto di lavoro, il numero complessi- vo delle giornate retribuite relative ai la- voratori dipendenti secondo le indicazio- ni fornite nel quadro A “Personale addet- to all’attività”;

• nel secondo campo, le spese sostenute per personale dipendente.

Elementi contabili specifici

– nel rigo D40, la spesa complessivamente sostenuta per l’acquisto di materiale denta-

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le direttamente utilizzato per le cure odon- toiatriche;

– nel rigo D41, la spesa complessivamente sostenuta per l’acquisto di materiale di di- sinfezione, sterilizzazione e dispositivi mo- nouso;

– nei righi D42 e D43, la spesa complessi- vamente sostenuta per l’acquisto e l’assem- blaggio, rispettivamente, di protesi e ap- parecchi ortodontici, fabbricati da terzi;

– nei righi D44 e D45, la spesa direttamente sostenuta dal contribuente per l’acquisto di materiale utilizzato per la fabbricazione in proprio, rispettivamente, di protesi e appa- recchi ortodontici;

– nei righi D46 e D47, rispettivamente, le spese per l’aggiornamento professionale, includendo nelle stesse la partecipazione a convegni, congressi e corsi di formazio- ne, sostenute dal contribuente per se stesso o per il personale addetto all’attività, sen- za tener conto dei limiti di deducibilità pre- visti dal TUIR e quelle specificatamente so- stenute (già comprese nel rigo D46) per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale resi obbligatori nell’ambito del programma nazionale per la formazio- ne continua (E.C.M.) disciplinata dagli artt. 16-bis, 16-ter e 16-quater del D.Lgs.

30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni;

– nel rigo D48, le spese sostenute per lo smal- timento dei rifiuti speciali;

Altri elementi specifici

Nel rigo D49, va indicato, nella prima co- lonna, il numero delle associazioni professio- nali in cui il professionista svolge la propria at- tività e, nella seconda colonna, la percentua- le, su base annua, di attività prestata nelle as- sociazioni professionali rispetto alla medesi- ma attività svolta complessivamente in forma individuale o associata. A maggior chiari- mento si riporta il seguente esempio: un pro- fessionista svolge la propria attività anche in uno studio associato; ipotizzando che presti nell’associazione il 50% del tempo dedicato complessivamente alla stessa attività profes- sionale, la percentuale da riportare nella se- conda colonna è pari a 50; nella colonna 1, evidentemente, andrà riportato il numero 1.

Nel rigo D50, va indicato il numero com- plessivo delle fatture emesse nel corso del 2005.

I due righi successivi devono essere compila- ti esclusivamente dai contribuenti che eserci- tano l’attività professionalmente. In particola- re, va indicato:

– nel rigo D51, le ore settimanali dedicate al- l’esercizio dell’attività;

– nel rigo D52, il numero complessivo delle settimane dedicate all’attività nel corso del 2005.

Nel caso di attività esercitata in forma asso- ciata, nei righi D51 e D52 va indicata la somma dei dati riferiti a ciascun associato.

in cui sono richiesti i dati necessari al calcolo dell’aliquota media ai fini IVA, poiché i sog- getti che sono obbligati a compilare i model- li per l’annotazione separata devono indica- re tali dati nell’apposita sezione predisposta all’interno del modello N.

ATTENZIONE

Per la determinazione del valore dei dati rile- vanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore da indicare nel presente quadro, oc- corre avere riguardo alle disposizioni previste dal T.U.I.R.. Pertanto, ad esempio, le spese e i componenti negativi relativi ad autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli utilizzati nell’esercizio dell’impresa vanno assunti te- nendo conto di quanto previsto dall’art. 164 del T.U.I.R..

Si precisa, comunque, che i dati da indicare nel quadro in commento devono essere co- municati applicando i criteri forniti nelle istru- zioni a questo modello, prescindendo da quanto stabilito nelle istruzioni per la compi- lazione dei quadri del modello UNICO 2006 finalizzati alla determinazione del ri- sultato di esercizio.

In particolare, indicare:

Imposte sui redditi

– nel rigo F01, l’ammontare dei ricavi di cui alle lett. a) e b) del comma 1 dell’art. 85 del T.U.I.R. cioè dei corrispettivi di cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’atti- vità dell’impresa e dei corrispettivi delle ces- sioni di materie prime e sussidiarie, di se- milavorati e di altri beni mobili, esclusi quel- li strumentali, acquistati o prodotti per esse- re impiegati nella produzione.

Non si deve tenere conto, invece:

• dei ricavi derivanti dall’affitto di un ramo d’azienda;

• dei ricavi delle attività per le quali si per- cepiscono aggi o ricavi fissi , che vanno indicati nel rigo F08.

Si tratta ad esempio:

– degli aggi conseguiti dai rivenditori di generi di monopolio, valori bollati e po- stali, marche assicurative e valori similari, indipendentemente dal regime di conta- bilità adottato;

– dei ricavi derivanti dalla gestione di rice- vitorie totocalcio, totogol, totip, totosei;

dalla vendita di schede telefoniche, ab- bonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, viacard, tessere e biglietti per parcheggi; dalla gestione di concessio- narie superenalotto, enalotto, lotto;

– dei ricavi conseguiti per la vendita dei car- buranti e dai rivenditori in base a contratti estimatori di giornali, di libri e di periodici anche su supporti audiovideomagnetici.

• delle indennità conseguite a titolo di ri- sarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento di be- ni da cui originano ricavi, che vanno in- dicate nel rigo F02.

ATTENZIONE

I dati riportati nei righi D51 e D52, saranno confrontati con il tempo medio dedicato all’at- tività da un professionista che la svolge a tem- po pieno per l’intero anno. La percentuale in- dividuata mediante tale rapporto, sarà utiliz- zata al fine di tener conto dell’eventuale minor tempo dedicato all’attività a causa, ad esem- pio, dello svolgimento di attività di lavoro di- pendente o di altre attività. La formula mate- matica utilizzata dal software GE.RI.CO. per il calcolo del predetto indicatore è riportata nella nota tecnica e metodologica reperibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

– nel rigo D53, barrando la relativa casella, se il numero dei committenti nei confronti dei quali il professionista ha erogato pre- stazioni ovvero per conto dei quali ha svol- to incarichi nel corso del 2005, è com- preso tra 1 e 5;

– nel rigo D54, la percentuale dei compensi percepiti o dei ricavi conseguiti nel 2005 provenienti dal cliente principale in rappor- to ai compensi/ricavi complessivi. Qualora tale percentuale non superi il 50% dei com- pensi/ricavi complessivi, il rigo non va compilato.

– nel rigo D55, la percentuale dei ricavi o compensi che il contribuente ha conseguito nel 2005 a fronte di prestazioni effettuate presso altri studi professionali.

6. QUADRO E – BENI STRUMENTALI Nel quadro E è richiesto, per ciascuna delle tipologie indicate il numero dei beni strumen- tali posseduti e/o detenuti, a qualsiasi titolo al 31 dicembre 2005.

7. QUADRO F – ELEMENTI CONTABILI Nel quadro F devono essere indicati gli ele- menti contabili necessari per l’applicazione dello studio di settore. Come già precisato nel paragrafo 2, della Parte generale, unica per tutti i modelli, i soggetti che determinano il red- dito con criteri forfetari non devono indicare i dati contabili richiesti nel presente quadro.

I soggetti che, pur potendosi avvalere della contabilità semplificata e determinare il reddi- to ai sensi dell’art. 66 del T.U.I.R., hanno op- tato per il regime ordinario, devono barrare la casella “Contabilità ordinaria per opzione”.

I soggetti che sono obbligati a compilare i modelli per l’annotazione separata non de- vono compilare i righi del presente quadro degli elementi contabili in cui sono richiesti dati che non assumono rilevanza ai fini del calcolo dei ricavi effettuato dal software Ge- rico. Più precisamente, tali soggetti non de- vono compilare i righi: F03, F04, F05, F08, F09, F10, F11, F17, F18, F20, F21, F22, F23, F24, F25, F26, F27, F28. Non devono inoltre essere compilati i righi da F30 a F35,

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Non vanno, altresì, presi in considerazione gli altri componenti positivi che concorrono a formare il reddito, compresi i proventi conseguiti in sostituzione di redditi derivan- ti dall’esercizio di attività di impresa e le in- dennità conseguite, anche in forma assicu- rativa, per il risarcimento dei danni consi- stenti nella perdita dei citati redditi, con esclusione dei danni dipendenti da invali- dità permanente o da morte;

– nel rigo F02, l’ammontare degli altri pro- venti considerati ricavi, diversi da quelli di cui alle lettere a), b), c), d) ed e) del com- ma 1 dell’art. 85 del T.U.I.R., evidenzian- do nell’apposito spazio quelli di cui alla lett. f) del menzionato comma 1 dell’art. 85 (indennità conseguite a titolo di risarcimen- to, anche in forma assicurativa, per la per- dita o il danneggiamento di beni da cui ori- ginano ricavi);

– nel rigo F03, va indicato l’ammontare dei maggiori ricavi dichiarati ai fini dell’ade- guamento agli studi di settore qualora il contribuente intenda avvalersi delle disposi- zioni previste dall’articolo 10, della legge 8 maggio 1998, n. 146:

ATTENZIONE

L’articolo 2, comma 2 bis, del D.P.R. 31 mag- gio 1999, n. 195, introdotto dalla legge 30 dicembre 2004, n. 311 ha previsto che l’a- deguamento agli studi di settore, per i perio- di d’imposta diversi da quelli in cui trova ap- plicazione per la prima volta lo studio ovvero le modifiche conseguenti alla revisione del medesimo, è effettuata a condizione che il contribuente versi una maggiorazione del 3 per cento, calcolata sulla differenza tra i ri- cavi derivanti dall’applicazione degli studi e quelli annotati nelle scritture contabili. Tale maggiorazione, che non va indicata nel rigo F03, deve essere versata, utilizzando l’appo- sito mod. F24, entro il termine per il versa- mento a saldo dell’imposta sul reddito. La maggiorazione non è dovuta se la predetta differenza non è superiore al 10 per cento dei ricavi annotati nelle scritture contabili;

– nel rigo F04, gli incrementi relativi ad im- mobilizzazioni per lavori interni, corrispon- denti ai costi che l’impresa ha sostenuto per la realizzazione interna di immobilizzazio- ni materiali e immateriali;

– nel rigo F05, gli altri proventi, compresi quelli derivanti da gestioni accessorie. La gestione accessoria si riferisce ad attività svolte con continuità ma estranee alla ge- stione caratteristica dell’impresa. Vanno in- dicati in questo rigo, ad esempio:

– i redditi degli immobili relativi all’impresa che non costituiscono beni strumentali per l’esercizio della stessa, né beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’at- tività dell’impresa medesima. Detti immo- bili concorrono a formare il reddito nel-

l’ammontare determinato in base alle di- sposizioni di cui all’art. 90, comma 1, del T.U.I.R., per quelli situati nel territorio del- lo Stato, o ai sensi dell’art. 70, comma 2, del T.U.I.R., per quelli situati all’estero;

– i canoni derivanti dalla locazione di im- mobili “strumentali per natura”, non su- scettibili, quindi, di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni. In tale ipo- tesi, i canoni vanno assunti nella determi- nazione del reddito d’impresa senza al- cun abbattimento;

– le royalties, i rimborsi di spese;

– la quota assoggettata a tassazione delle plusvalenze realizzate di cui all’art. 86 e 58 del T.U.I.R., delle sopravvenienze at- tive di cui all’art. 88 del T.U.I.R. e altri proventi non altrove classificabili (ad esclusione dei proventi di tipo finanziario e di quelli di tipo straordinario).

Si ricorda, inoltre, che va indicato in tale ri- go l’importo delle plusvalenze derivanti dal- la destinazione a finalità estranee all’eserci- zio dell’impresa dei beni strumentali ammor- tizzabili ai fini delle imposte sui redditi o de- stinati al consumo personale o familiare del- l’imprenditore ovvero destinati ai soci. Devo- no essere indicate in questo rigo anche le quote delle predette plusvalenze realizzate in esercizi precedenti ed assoggettate a tas- sazione nel periodo d’imposta in esame.

In questo rigo devono essere inoltre indicati gli altri componenti positivi, non aventi na- tura finanziaria o straordinaria, che hanno contribuito alla determinazione del reddito.

In questo rigo non devono essere indicate le plusvalenze derivanti da operazioni di trasferimento di aziende, complessi o rami aziendali (queste ultime costituiscono pro- venti straordinari);

– nel rigo F06, il valore delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale (art. 93 del T.U.I.R.).

Nel campo interno del rigo F06 deve esse- re indicato il valore delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale valutate ai sensi dell’art.

93, comma 5, del T.U.I.R.. Si precisa che l’ammontare indicato in questo rigo è an- che compreso nel valore da riportare nel campo esterno;

– nel rigo F07, il valore delle rimanenze fina- li relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale in corso di esecuzione (art.

93 del T.U.I.R.).

Nel campo interno del rigo F07 deve es- sere indicato il valore, il valore delle rima- nenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale in corso di ese- cuzione, valutate ai sensi dell’art. 93, com- ma 5, dello stesso T.U.I.R.. Si precisa che l’ammontare indicato in questo rigo è an- che compreso nel valore da riportare nel campo esterno;

– nel rigo F08, l’ammontare dei ricavi conse- guiti dalla vendita di generi soggetti ad ag- gio o a ricavo fisso. Sono considerate atti- vità di vendita di generi soggetti ad aggio o a ricavo fisso, quelle riguardanti:

– la rivendita di carburante;

– la rivendita di lubrificanti effettuata dagli esercenti impianti di distribuzione strada- le di carburanti;

– la rivendita, in base a contratti estimatori, di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti videomagnetici;

– la vendita di valori bollati e postali, ge- neri di monopolio, marche assicurative e valori similari, biglietti delle lotterie, grat- ta e vinci;

– la gestione di ricevitorie totocalcio, toto- gol, totosei, totip, tris, formula 101;

– la vendita di schede e ricariche telefoni- che, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, viacard, tessere e bi- glietti per parcheggi;

– la gestione di concessionarie superena- lotto, enalotto, lotto;

– la riscossione bollo auto, canone rai e multe.

Ulteriori attività possono essere necessariamen- te individuate con appositi provvedimenti.

– nel rigo F09, le esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggi e ricavi fissi;

– nel rigo F10, le rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggi e ricavi fissi;

– nel rigo F11, i costi per l’acquisto di pro- dotti soggetti ad aggi e ricavi fissi;

ATTENZIONE

Nei righi da F08 a F11 sono richieste alcune informazioni relative alle predette attività di ven- dita di generi soggetti ad aggio o a ricavo fisso.

Da quest’anno, i ricavi delle attività per le quali si percepiscono aggi o ricavi fissi non vanno più indicati per l’entità dell’aggio con- seguito e del ricavo al netto del prezzo corri- sposto al fornitore dei beni, ma devono esse- re indicati in conformità alle modalità seguite nella compilazione del quadro RF o RG del Modello Unico 2006. Detti importi, infatti, variano a seconda della tipologia di conta- bilizzazione dei valori riguardanti le attività di vendita di generi soggetti ad aggio e/o a ri- cavo fisso. Conseguentemente, il contribuen- te che contabilizza i ricavi per il solo aggio percepito, ovvero, al netto del prezzo corri- sposto al fornitore, non rileva i costi corri- spondenti. Mentre, nell’ipotesi di contabiliz- zazione a ricavi lordi, sono altresì contabiliz- zati i relativi costi di acquisizione. Analogo principio vale per i dati relativi alle esistenze iniziali ed alle rimanenze finali.

Con esclusivo riferimento ai generi e alle atti- vità sopra elencate, pertanto, i ricavi e i rela- tivi costi di acquisizione nonché le relative esi- stenze iniziali e rimanenze finali dovranno es- sere indicati nei righi da F08 a F11, con le stesse modalità con cui sono stati contabiliz-

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zati. In particolare, il contribuente che ha con- tabilizzato i ricavi per il solo aggio percepito, ovvero, al netto del prezzo corrisposto al for- nitore, dovrà compilare il solo rigo F08 indi- candovi tale importo netto.

ATTENZIONE

L’importo indicato nel rigo F08 (al netto degli importi indicati nei righi da F09 a F11) sarà utilizzato dal software GERICO al fine di cal- colare la quota parte dei costi che fa riferi- mento alle attività di vendita di generi sog- getti ad aggio o a ricavo fisso per neutraliz- zarne l’effetto ai fini dell’applicazione degli studi di settore nei confronti delle attività di- verse da quelle per le quali si sono consegui- ti aggi e ricavi fissi.

In base a tale neutralizzazione, le variabili:

– “Spese per acquisti di servizi”;

– “Spese per prestazioni di lavoro dipenden- te e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l’attività dell’impresa”;

– “Valore dei beni strumentali”;

non vengono più assunte nel valore contabile che risulta indicato nei righi F16, F19, e F29 del quadro F del presente modello di comu- nicazione, ma nel minor importo che risulta dalla predetta neutralizzazione.

Si fa presente che i dati contabili sopra elen- cati devono essere comprensivi degli importi afferenti le attività per le quali si conseguono aggi o ricavi fissi.

– nel rigo F12, il valore delle esistenze iniziali relative a materie prime e sussidiarie, semi- lavorati, merci e prodotti finiti nonché ai prodotti in corso di lavorazione e ai servizi non di durata ultrannuale.

Non si deve tener conto delle esistenze ini- ziali relative ai generi di monopolio, valori bollati e postali, marche assicurative e va- lori similari e ai generi soggetti a ricavo fis- so (ad esempio, schede e ricariche telefo- niche, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, viacard, tessere e bigliet- ti per parcheggi), nonché delle esistenze iniziali relative ai carburanti, ai lubrificanti la cui rivendita è effettuata dagli esercenti impianti di distribuzione stradale di carbu- ranti e ai beni commercializzati dai riven- ditori in base a contratti estimatori di gior- nali, di libri e di periodici, anche su sup- porti audiovideomagnetici;

– nel rigo F13, il valore delle rimanenze fina- li relative a:

1) materie prime e sussidiarie, semilavorati, prodotti finiti e merci (art. 92, comma 1, del T.U.I.R.);

2) prodotti in corso di lavorazione e servizi non di durata ultrannuale (art. 92, com- ma 6, del T.U.I.R.).

Non si deve tener conto delle rimanenze finali relative ai generi di monopolio, va- lori bollati e postali, marche assicurative e valori similari e ai generi soggetti a ri- cavo fisso (ad esempio, schede e ricari- che telefoniche, abbonamenti, biglietti e

tessere per i mezzi pubblici, viacard, tes- sere e biglietti per parcheggi), nonché delle rimanenze finali relative ai carbu- ranti, ai lubrificanti la cui rivendita è ef- fettuata dagli esercenti impianti di distri- buzione stradale di carburanti e ai beni commercializzati dai rivenditori in base a contratti estimatori di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti audiovideo- magnetici;

– nel rigo F14, l’ammontare del costo di ac- quisto di materie prime e sussidiarie, semi- lavorati e merci, inclusi gli oneri accessori di diretta imputazione e le spese sostenute per le lavorazioni effettuate da terzi esterni all’impresa.

Non si deve tener conto dei costi di acqui- sto relativi ai generi di monopolio, valori bollati e postali, marche assicurative e valo- ri similari e ai generi soggetti a ricavo fisso (ad esempio, schede e ricariche telefoni- che, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, viacard, tessere e biglietti per parcheggi), nonché dei costi di acqui- sto relativi ai carburanti, ai lubrificanti la cui rivendita è effettuata dagli esercenti impian- ti di distribuzione stradale di carburanti e ai beni commercializzati dai rivenditori in ba- se a contratti estimatori di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti audiovideo- magnetici;

– nel rigo F15, l’ammontare dei costi relativi all’acquisto di beni e servizi strettamente correlati alla produzione dei ricavi che ori- ginano dall’attività di impresa esercitata.

Non vanno considerati, ai fini della compila- zione di questo rigo, i costi di tipo gestionale che riguardano il complessivo svolgimento del- l’attività, quali, ad esempio, quelli relativi alle tasse di concessione governativa, alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e, in genere, alle imposte e tasse non direttamente correlate alla produzione dei ricavi.

Per attività di produzione di servizi devono in- tendersi quelle aventi per contenuto prestazio- ni di fare, ancorché, per la loro esecuzione, siano impiegati beni, materie prime o mate- riali di consumo.

A titolo esemplificativo, vanno considerate: le spese per i carburanti e i lubrificanti sostenute dalle imprese di autotrasporto di cose per con- to di terzi, dagli agenti e rappresentanti di commercio e dai titolari di licenza per l’eser- cizio taxi; le spese per l’appalto di trasporti commissionati a terzi dalle imprese di autotra- sporto; le spese per l’acquisto dei prodotti uti- lizzati dai barbieri e dai parrucchieri per lo svolgimento della loro attività (ad esempio, per il lavaggio e la cura dei capelli); i costi so- stenuti per l’acquisto di materiale elettrico da- gli installatori di impianti elettrici; i diritti paga- ti alla SIAE dai gestori delle sale da ballo; i co- sti sostenuti per l’acquisto dei diritti d’autore; i costi sostenuti per il pagamento delle scom- messe e per il prelievo UNIRE dalle agenzie ippiche. Devono essere incluse nel rigo in og-

getto anche le spese sostenute per prestazioni di terzi ai quali è appaltata, in tutto o in parte, la produzione del servizio.

Le spese per consumi di energia vanno, di re- gola, computate nella determinazione del va- lore da indicare al rigo F16 “spese per ac- quisti di servizi”. Tuttavia, qualora in contabi- lità le spese sostenute per il consumo di ener- gia direttamente utilizzata nel processo pro- duttivo siano state rilevate separatamente da quelle sostenute per l’energia non direttamen- te utilizzata nell’attività produttiva, le prime possono essere collocate in questo rigo. A ti- tolo esemplificativo, nel caso in cui un’impresa utilizzi energia elettrica per “usi industriali” ed energia elettrica per “usi civili” e contabilizzi separatamente le menzionate spese, può in- serire il costo per l’energia ad uso industriale tra le spese da indicare nel rigo in oggetto;

– nel rigo F16, l’ammontare delle spese so- stenute per l’acquisto di servizi inerenti al- l’amministrazione; la tenuta della contabi- lità; il trasporto dei beni connesso all’ac- quisto o alla vendita; i premi di assicura- zione relativi all’attività; i servizi telefonici, compresi quelli accessori; i consumi di ener- gia; i carburanti, lubrificanti e simili desti- nati all’autotrazione.

Con riferimento a tale elencazione, da in- tendersi tassativa, si precisa che:

– le spese per l’acquisto di servizi inerenti all’amministrazione non includono le spe- se di pubblicità, le spese per imposte e tasse, nonché le spese per l’acquisto di beni, quali quelli di cancelleria.

Rientrano, invece, in tali spese, ad esempio:

• le provvigioni attribuite dalle case man- danti agli agenti e rappresentanti di com- mercio e quelle attribuite dagli agenti di assicurazione ai propri sub-agenti;

• i compensi corrisposti agli amministrato- ri non soci delle società di persone e agli amministratori delle società ed enti soggetti all’Ires e i relativi rimborsi spese;

• la quota di costo eccedente gli oneri retributivi e contributivi che l’impresa ha sostenuto per l’impiego di perso- nale in base a contratto di fornitura di lavoro temporaneo, ovvero di sommi- nistrazione di lavoro;

– le spese di tenuta della contabilità inclu- dono quelle per la tenuta dei libri paga e per la compilazione delle dichiarazioni fiscali; non comprendono, invece, quelle sostenute, ad esempio, per l’assistenza in sede contenziosa;

– le spese per il trasporto dei beni vanno considerate solo se non sono state com- prese nel costo degli stessi beni quali oneri accessori;

– non si tiene conto dei premi riguardanti le assicurazioni obbligatorie per legge, an- corché l’obbligatorietà sia correlata all’e- sercizio dell’attività d’impresa (quali, ad esempio, i premi riguardanti l’assicura- zione delle autovetture, comprendendo tra gli stessi, ai fini di semplificazione, ol-

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tre alla RCA, anche quelli per furto e in- cendio, e i premi Inail relativi all’impren- ditore, e ai collaboratori familiari);

– tra i consumi di energia vanno comprese le spese sostenute nel periodo d’imposta per qualsiasi tipo di fonte energetica (energia elettrica, metano, gasolio, ecc) utilizzata per consentire lo svolgimento del processo produttivo, con esclusione delle spese per il riscaldamento dei locali;

– i costi relativi a carburanti e simili inclu- dono tutto ciò che serve per la trazione degli automezzi (benzina, gasolio, meta- no, gas liquido, ecc.).

Si precisa, a titolo esemplificativo, che non rientrano tra le spese in oggetto quelle di rap- presentanza, di custodia, di manutenzione e riparazione e per viaggi e trasferte.

Non si tiene conto, altresì, dei costi considera- ti per la determinazione del “Costo per la pro- duzione dei servizi” da indicare al rigo F15;

– nel rigo F17, l’ammontare dei costi soste- nuti per l’acquisto di servizi che non sono stati inclusi nei righi F15 e F16, quali, ad esempio, i costi per compensi a sindaci e revisori, le spese per il riscaldamento dei lo- cali, per pubblicità, servizi esterni di vigi- lanza, servizi esterni di pulizia, i premi per assicurazioni obbligatorie, per rappresen- tanza, per manutenzione ordinaria di cui al- l’art. 102, comma 6, del T.U.I.R., per viag- gi, soggiorno e trasferte (ad esclusione di quelle relative al personale indicate nel rigo F19), costi per i servizi eseguiti da banche ed imprese finanziarie, per spese postali, spese per corsi di aggiornamento profes- sionale dei dipendenti;

– nel rigo F18, campo 1, i costi per il godi- mento di beni di terzi tra i quali:

– i canoni di locazione, finanziaria e non finanziaria, derivanti dall’utilizzo di beni immobili, beni mobili e concessioni;

– i canoni di noleggio;

– i canoni d’affitto d’azienda.

Si ricorda che con riferimento ai canoni di lo- cazione finanziaria relativi ad autovetture, au- tocaravan, motocicli e ciclomotori utilizzati nell’esercizio dell’impresa va tenuto conto del- le disposizioni di cui all’art. 164 del T.U.I.R.

Nei campi interni al rigo F18 devono essere indicate i costi (già inclusi nel campo 1 del ri- go F18) riguardanti rispettivamente : – nel campo 2, i canoni di locazione, finan-

ziaria e non finanziaria, per beni immobili;

– nel campo 3, i canoni di noleggio per be- ni mobili strumentali;

– nel rigo F19, campo 1, l’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro e, in parti- colare:

1. le spese per prestazioni di lavoro, incluse quelle sostenute per i contributi e per i pre- mi Inail, rese da lavoratori dipendenti a tem- po pieno e a tempo parziale che abbiano prestato l’attività per l’intero anno o per par- te di esso, comprensive degli stipendi, sa-

lari e altri compensi in denaro o in natura, delle quote di indennità di quiescenza e previdenza maturate nell’anno, nonché del- le partecipazioni agli utili, ad eccezione delle somme corrisposte ai lavoratori che hanno cessato l’attività, eventualmente de- dotte in base al criterio di cassa.

Tra le spese in questione rientrano anche quelle sostenute per l’impiego di personale:

• di terzi, distaccato presso l’impresa ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs. 10 settem- bre 2003, n. 276;

• in base a contratto di fornitura di lavo- ro temporaneo (interinale) ai sensi del- la L. 24 giugno 1997, n. 196, ovvero di somministrazione di lavoro ai sensi degli artt. 20 e ss. del D.Lgs. 10 set- tembre 2003, n. 276, ad eccezione della parte eccedente gli oneri retributi- vi e contributivi (quest’ultima va compu- tata nella determinazione del valore da indicare al rigo F16 “spese per acqui- sti di servizi”).

Non vanno indicate dall’impresa distac- cante le spese sostenute e riaddebitate al- la distaccataria, per il proprio personale distaccato presso quest’ultima;

2. le spese per altre prestazioni di lavoro, diverse da quelle di lavoro dipendente (cioè quelle sostenute per i lavoratori au- tonomi, i collaboratori coordinati e conti- nuativi, compresi quelli assunti nella mo- dalità c.d. a progetto, programma o fa- se di esso, ai sensi degli artt. 61 e ss. del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276, ecc.), direttamente afferenti l’attività eser- citata dal contribuente, comprensive del- le quote di indennità di fine rapporto dei collaboratori coordinati e continuativi maturate nel periodo di imposta, ad ec- cezione delle somme corrisposte ai col- laboratori che hanno cessato l’attività, eventualmente dedotte in base al criterio di cassa.

Si precisa, altresì, che vanno considerati nel computo delle spese per prestazioni di lavoro di cui ai punti precedenti anche:

– i premi pagati alle compagnie di assicura- zione che sostituiscono in tutto o in parte le suddette quote di indennità di quiescenza e previdenza maturate nell’anno;

– i costi sostenuti per le trasferte effettuate fuo- ri dal territorio comunale dai lavoratori di- pendenti e dai titolari di rapporti di colla- borazione coordinata e continuativa nel ri- spetto dei limiti stabiliti dall’art. 95, commi 3 e 4, del T.U.I.R..

In relazione ai criteri da adottare per la de- terminazione del valore da inserire nel rigo in esame si rileva, inoltre, che per prestazioni di lavoro direttamente afferenti all’attività svolta dal contribuente si devono intendere quelle rese dai prestatori al di fuori dell’esercizio di un’attività commerciale, a condizione che ab- biano una diretta correlazione con l’attività svolta dal contribuente stesso e, quindi, una diretta influenza sulla capacità di produrre ri-

cavi. Si considerano spese direttamente affe- renti l’attività esercitata, ad esempio, quelle sostenute: da un’impresa edile per un proget- to di ristrutturazione realizzato da un architet- to; da un laboratorio di analisi per le presta- zioni rese da un medico che effettua i prelie- vi; da un fabbricante di mobili per un proget- to realizzato da un designer. Si considerano altresì, spese direttamente afferenti all’attività esercitata, quelle sostenute da società di per- sone per il pagamento dei compensi ai soci amministratori.

Non possono, invece, essere considerate spese direttamente afferenti all’attività quelle sostenute, ad esempio, per le prestazioni di un legale che ha assistito il contribuente per un procedimento giudiziario, né quelle soste- nute per prestazioni rese nell’esercizio di un’attività d’impresa (pertanto non vanno con- siderate nel presente rigo, ad esempio, le provvigioni corrisposte dalle case mandanti agli agenti e rappresentanti di commercio). Si fa presente, infine, che non vanno computate nel valore da inserire nel rigo in esame le spe- se indicate al rigo F16 “Spese per acquisti di servizi” quali, ad esempio, quelle corrisposte ai professionisti per la tenuta della contabilità.

Nei campi interni al rigo F19 devono essere indicate le spese (già incluse nel campo 1 del rigo F19) riguardanti rispettivamente : – nel campo 2, le spese per prestazioni di la-

voro rese da lavoratori autonomi, diretta- mente afferenti l’attività esercitata dal con- tribuente;

– nel campo 3, le spese sostenute per l’impiego di personale di terzi, distaccato presso l’im- presa ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs. 10 set- tembre 2003, n. 276 e le spese sostenute in base a contratto di fornitura di lavoro tempo- raneo (interinale) ai sensi della L. 24 giugno 1997, n. 196, ovvero di somministrazione di lavoro ai sensi degli artt. 20 e ss. del D.Lgs.

10 settembre 2003, n. 276 ad eccezione della parte eccedente gli oneri retributivi e contributivi (quest’ultima va computata nella determinazione del valore da indicare al rigo F16 “Spese per acquisti di servizi”);

– nel rigo F20, campo 1, l’ammontare delle quote di ammortamento del costo dei beni materiali ed immateriali, strumentali per l’e- sercizio dell’impresa, determinate ai sensi degli artt. 64, comma 2, 102 e 103 del T.U.I.R., comprensive di quelle relative ad ammortamenti anticipati e accelerati. Si ri- corda che con riferimento alle quote di am- mortamento relative ad autovetture, autoca- ravan, motocicli e ciclomotori utilizzati nel- l’esercizio dell’impresa va tenuto conto delle disposizioni di cui all’art. 164 del T.U.I.R..

Si precisa, altresì, che nel presente rigo de- vono essere indicate anche le quote di am- mortamento delle immobilizzazioni immate- riali iscrivibili nella classe BI dell’attivo dello stato patrimoniale, se dette quote risultano indicate nel corrispondente rigo “Ammorta- menti immateriali” previsto ai fini IRAP.

Devono inoltre essere indicate le spese per

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l’acquisto di beni strumentali di costo unitario non superiore ad euro 516,46;

– nel campo 2 del rigo F20, devono essere indicate le quote di ammortamento relative a beni mobili strumentali (già incluse nel campo 1 del rigo F20);

– nel rigo F21, l’ammontare delle quote di accantonamento a fondi rischi e altri ac- cantonamenti, ad esclusione di quelli aven- ti caratteristiche di natura straordinaria (da indicare nel rigo F27 Oneri straordinari). In tale rigo F21 devono essere indicate le quote relative alle svalutazione dei crediti;

– nel rigo F22, gli oneri diversi di gestione. In questo rigo sono compresi, ad esempio, i contributi ad associazioni di categoria, l’abbonamento a riviste e giornali, l’acqui- sto di libri, spese per cancelleria, spese per omaggi a clienti ed articoli promozionali, gli oneri di utilità sociale di cui all’art. 100, comma 1 e 2, lett. c), e), f), i) m), n), o) del T.U.I.R., le minusvalenze a carattere ordi- nario, i costi di gestione e manutenzione di immobili civili, i costi di manutenzione e ri- parazione di macchinari, impianti, ecc. lo- cati a terzi, le perdite su crediti, le spese ge- nerali, nonché altri oneri, a carattere ordi- nario e di natura non finanziaria, non altro- ve classificati ;

– nel rigo F23, gli altri componenti negativi, non aventi natura finanziaria o straordina- ria, che hanno contribuito alla determina- zione del reddito e che non sono stati in- clusi nei righi precedenti. In tale rigo devo- no essere indicati anche gli utili spettanti agli associati in partecipazione con appor- ti di solo lavoro nonché le componenti ne- gative esclusivamente previste da particola- ri disposizioni fiscali (es. la deduzione for- fetaria delle spese non documentate rico- nosciuta per effetto dell’art. 66, comma 4, del T.U.I.R. agli intermediari e rappresen- tanti di commercio e agli esercenti le attività indicate al primo comma dell’art. 1 del D.M. 13 ottobre 1979, la deduzione for- fetaria delle spese non documentate previ- sta dall’art. 66, comma 5, del T.U.I.R. a fa- vore delle imprese autorizzate all’autotra- sporto di cose per conto terzi; ecc.);

– nel rigo F24, il risultato della gestione finan- ziaria derivante da partecipazione in so- cietà di capitale e gli altri proventi aventi na- tura finanziaria (es. proventi da art. 85, comma 1, lett. c), d) ed e), del T.U.I.R.). In questo rigo sono compresi anche i dividen- di, il risultato derivante dalla cessione di par- tecipazioni, gli altri proventi da partecipa- zione, gli altri proventi finanziari derivanti da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, da titoli iscritti nelle immobilizzazioni e nell’atti- vo circolante e altri proventi di natura finan- ziaria non allocati in precedenza quali inte- ressi su c/c bancari, su crediti commerciali, su crediti verso dipendenti, ecc. Nel caso in

cui il risultato della gestione finanziaria sia di segno negativo, l’importo da indicare va preceduto dal segno meno “–”;

– nel rigo F25, gli interessi passivi e gli altri oneri finanziari. In questo rigo sono com- presi i costi per interessi passivi nelle varie fattispecie (su conti correnti bancari, su pre- stiti obbligazionari, su debiti verso fornitori e su altri finanziatori, su mutui, su debiti ver- so Erario ed enti assistenziali e previden- ziali), perdite su cambi, ecc;

– nel rigo F26, i proventi straordinari. La na- tura “straordinaria” deve essere intesa, con riferimento, non tanto alla eccezionalità o all’anormalità del provento conseguito, bensì alla “estraneità” dell’attività ordinaria.

Devono essere, pertanto, indicati in tale ri- go, ad esempio, le plusvalenze derivanti da operazioni di natura straordinaria, di ri- conversione produttiva, ristrutturazione, ces- sione di rami d’azienda, nonché le soprav- venienze attive derivanti da fatti ecceziona- li, estranei alla gestione dell’impresa (quali, ad esempio, rimborsi assicurativi derivanti da furti, ad esclusione di quelli previsti nel- la lett. f) dell’art. 85 del T.U.I.R., che vanno indicati nel rigo F02);

– nel rigo F27, gli oneri straordinari. In que- sto rigo sono compresi gli oneri aventi na- tura “straordinaria” al pari di quanto già ri- portato al precedente rigo. Pertanto, ad esempio, con riferimento alle minusvalenze devono essere indicate quelle derivanti da alienazioni di natura straordinaria, soprav- venienze passive derivanti da fatti eccezio- nali o anormali (quali ad esempio prescri- zioni di crediti, furti, ecc.);

– nel rigo F28, il reddito di impresa (o la per- dita) del periodo d’imposta risultante dalla differenza di tutte le componenti di reddito, positive e negative, indicate nei righi del presente quadro F e rilevanti ai fini fiscali.

L’importo indicato deve coincidere con il reddito (o la perdita), indicato nei righi dei quadri RF e RG del modello Unico 2006.

In particolare, dovrà coincidere:

– per le persone fisiche in contabilità ordi- naria o semplificata, rispettivamente con il rigo RF47 del quadro RF ovvero RG23 del quadro RG di Unico persone fisiche;

– per le società di persone in contabilità ordi- naria o semplificata, rispettivamente con il rigo RF53 del quadro RF ovvero RG23 del quadro RG di Unico Società di persone ; – per le società di capitali con il rigo RF60 del

quadro RF di Unico Società di capitali ; – per gli Enti non commerciali in contabilità

ordinaria o semplificata, rispettivamente con il rigo RF47 del quadro RF ovvero RG23 del quadro RG di Unico Enti non commerciali ed equiparati;

– nel rigo F29, campo 1, il valore dei beni strumentali ottenuto sommando:

a) il costo storico, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e degli eventuali contributi di terzi, dei beni ma- teriali e immateriali, escluso l’avviamento, ammortizzabili ai sensi degli artt. 64, 102 e 103 del T.U.I.R., da indicare nel registro dei beni ammortizzabili o nel li- bro degli inventari ovvero nel registro de- gli acquisti tenuto ai fini IVA, al lordo de- gli ammortamenti, considerando le even- tuali rivalutazioni a norma di legge effet- tuate prima dell’entrata in vigore delle di- sposizioni di cui agli artt. da 10 a 16 del- la legge 21 novembre 2000, n. 342;

b) il costo di acquisto sostenuto dal conce- dente per i beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, al netto dell’imposta sul valore aggiunto. A tal fine non assume alcun rilievo il prezzo di riscatto, anche successivamente all’e- sercizio dell’opzione di acquisto;

c) il valore normale al momento dell’immis- sione nell’attività dei beni acquisiti in co- modato ovvero in dipendenza di contrat- ti di locazione non finanziaria. In caso di affitto o usufrutto d’azienda, va conside- rato il valore attribuito ai beni strumentali nell’atto di affitto o di costituzione in usu- frutto o, in mancanza, il loro valore nor- male determinato con riferimento al mo- mento di stipula dell’atto.

ATTENZIONE

Per la determinazione del valore dei beni stru- mentali vanno considerati i beni esistenti alla data di chiusura del periodo d’imposta (31 dicembre per i soggetti con periodo coinci- dente con l’anno solare). Ne deriva che non si tiene conto del valore dei beni ceduti, men- tre va considerato l’intero valore dei beni ac- quisiti nel corso del periodo d’imposta.

Nella determinazione del “Valore dei beni strumentali”:

– non si tiene conto degli immobili, incluse le costruzioni leggere aventi il requisito della stabilità;

– va computato il valore dei beni strumentali il cui costo unitario non è superiore a 516,46 euro, ancorché gli stessi beni non siano sta- ti rilevati nel registro dei beni ammortizzabi- li o nel libro degli inventari ovvero nel regi- stro degli acquisti tenuto ai fini IVA;

– le spese relative all’acquisto di beni mobili adibiti promiscuamente all’esercizio dell’im- presa ed all’uso personale o familiare vanno computate nella misura del 50 per cento;

– è possibile non tener conto del valore dei be- ni strumentali inutilizzati nel corso del periodo d’imposta a condizione che non siano state dedotte le relative quote di ammortamento.

Nell’ipotesi di imposta sul valore aggiunto to- talmente indetraibile per effetto dell’opzione per la dispensa degli adempimenti prevista per le operazioni esenti dall’art. 36-bis del D.P.R. n. 633 del 1972 e in quella del pro- rata di detraibilità pari a zero secondo i cri- teri di cui all’art. 19-bis, dello stesso D.P.R. n.

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