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Risponde l Asl Toscana Nord Ovest LA FOTO

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Academic year: 2022

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SCELTA PER VOI

Non solo monumenti illuminati di blu. Il blu, co- lore della giornata Mondiale della Consapevo- lezza sull’Autismo, “invade” anche le scuole.

Nella provincia di Massa Carrara, dove ci sono 200 casi di autismo certificati (e la metà circa fra i 18 mesi e i 18 anni) su iniziativa degli edu- catori di Nausicaa Spa e degli insegnanti molti

bimbi hanno realizzato elaborati su questo te- ma. O hanno lanciato palloncini. ll blu rappre- senta il desiderio di conoscenza e di sicurezza come a suo tempo spiegarono i promotori di questa Giornata. E così il colore del cielo e del mare ha invaso le scuole ed è quello che ha pre- valso negli elaborati e nei palloncini.

LE LETTERE

Questa settimana scegliamo una lettera di una signora che, per il sistema di prenota- zione delle visite adottato dall’ospedale di Livorno, è stata costretta ad accettare un appuntamento a Massa.

E questo dopo aver fatto due

ore di coda in piedi.

Qualche giorno fa sono an- data di buon’ora a prenota- re una visita di controllo all’ospedale di Livorno, al padiglione 7 dove è stato spostato il Cup. Mio marito ha subito un intervento al cuore a Careggio (due by- pass) e, su indicazione di chi lo ha operato, necessita di una visita di controllo en- tro un mese dall’intervento.

Perciò mi serve per forza la visita entro aprile. Così so- no andata a prenotarla. So- no arrivata e non ho potuto prendere il numero: mi è sta- to detto che fino alle 11 i nu- meri vengono distribuiti so- lo per i prelievi di sangue.

Per le altre prestazioni i nu- meri per le prenotazioni si danno dalle 11 alle 17 e mi hanno suggerito di tornare nel pomeriggio perché la mattina ci sono code chilo- metriche. Ma vista l’urgen- za mi sono messa in fila, in piedi, davanti ai monitor dei numeri dalle 9 per non perdere il turno ed essere si- cura di ottenere la visita all’Utic. Invece, con il fatto che i monitor sono due e le persone si sono sparpaglia- te anche se ero la prima in coda, mi è toccato il terzo numero. E quando è stato il mio turno mi sono pure sen- tita dire che per aprile non c’era più posto. Così ho tele- fonato a Pisa e il posto me lo

hanno trovato a Massa. Il medico curante, infatti, non mi ha potuto fare una richie- sta per visita urgente (entro 10 giorni) perché il control- lo era stato richiesto entro un mese dall’intervento. E quindi niente priorità. Ma chi ha organizzato questo si- stema forse dovrebbe rive- derlo.

Alessandra Marino Livorno Risponde l’Asl Toscana Nord Ovest

Ci spiace che la signora Ales- sandra abbia dovuto atten- dere molto per prenotare una visita cardiologica. Da molto tempo a Livorno le vi-

site si possono prenotare al CupTel (con una semplice telefonata), alle farmacie (dove generalmente non ci sono code) agli sportelli dei centri socio sanitari (in que- sto caso ci sono orari e moda- lità di accesso). Purtroppo la signora, pur essendo chiu- so lo sportello, ha scelto di aspettare per due ore che partisse il servizio.Inoltre, l’accesso allo sportello del 7° padiglione, può essere prenotato comodamente da casa (quindi senza alcu- na coda o attesa) sul sito Ze- rocoda, tramite la app Servi- zi Sanitari Livorno oppure ai Totem PuntoSì dislocati in tutta la città. Vista la ne- cessità del controllo entro

30 giorni, la visita poteva rientrare nella categoria del- le B che sono regolarmente prese in carico entro 10 gior- ni, come sicuramente saprà il medico prescrittore.

Come sempre l’Asl Tosca- na nord ovest è sollecita nel verificare il disservizio. Aven- do i dati della signora (di 67 anni) può sempre ricontat- tarla e spostare la visita da Massa a Livorno, in modo da agevolare il controllo. (i.b.) Per pubblicare una lettera, segnalazione, protesta in questa rubrica, inviare una mail a salute@iltirreno.it.

Non si accettano interventi anonimi.

LA FOTO

la giornata mondiale dell’autismo

I bambini liberano palloncini blu verso il cielo La voce dei lettori

In coda 2 ore per fissare una visita. L’Asl: «Prenotazione via web»

Livorno

Ritorno a Montenero per l’ospedale?

Il presidente della Regione, Enrico Rossi sospende il via all’ospedale nuovo di Livorno perché “per la firma aspetta il prossimo sindaco”. Rossi ad- duce come motivazione di questa scelta il fatto che l’at- tuale sindaco di Livorno Noga- rin non si ripresenta per alle comunali. Ma allora vuol dire che se Nogarin si fosse presen- tato, Rossi avrebbe fatto il tifo per M5s , in modo che venisse rieletto Nogarin? Ma Rossi non tifa per un altro partito?

Pensando con malignità sarei portato e dedurre che la Regio- ne abbia allungato i tempi per arrivare ai 4 anni e scavallare le elezioni amministrative, sperando che alle comunali vinca uno dei partiti amici così potrà prima delle regionali 2020 riproporre l’ospedale nuovo a Montenero.

Renzo Belcari, Prc Cecina

La polemica

Mai attuata la legge sul fine vita

È passato oltre un anno

dall’entrata in vigore della leg- ge sul biotestamento, ma an- cora manca un registro nazio- nale delle DAT, le disposizioni anticipate di trattamento nel- le quali i cittadini dichiarano a quali cure vogliono (o non vo- gliono) essere sottoposti in ca- so di futura incapacità di deci- dere. È urgente rendere dispo- nibile in tutte le regioni il fasci- colo sanitario elettronico, lo strumento cui il cittadino può tracciare la propria vita sanita- ria, condividendola con i me- dici. La legge c’è, ma è rimasta sulla carta.

Un po' di ritardo è comprensi- bile ma un anno no, a meno di pensare che dietro ci sia una volontà di ostacolare l’applica- zione. La legge dava 30 giorni dall’entrata in vigore (fine marzo 2018) a Regioni e mini- stero per dare completa attua- zione alla normativa attraver- so la formazione del persona- le sanitario assistenziale e l'in- formazione ai cittadini. In real- tà non tutte l’hanno fatto e ci troviamo di fronte a una situa- zione a macchia di leopardo con realtà che si sono mosse bene, come la Regione Tosca- na, e altre rimaste colpevol- mente ferme.

In questo modo l'unica garan- zia che un cittadino ha per ve- der rispettato il proprio diritto al Fine Vita, è di portarsi sem- pre dietro il foglio di carta su

cui ha espresso la propria vo- lontà. Un foglio che in copia va lasciato anche alla persona alla quale si èdelegata l'espres- sione di volontà (il fiduciario) e al proprio medico curante. E che sarebbe bene far inserire nella propria cartella clinica ogni volta che si va in ospeda- le. Donatella Carmi, presidente File, Fondazione Italiana di Leniterapia, Firenze

In Versilia

Parkinson, penuria di farmaco specifico

In questi giorni è alta la preoc- cupazione di centinaia di ma- lati di Parkinson, poiché in Versilia, pare che vi sia colpe- vole penuria di un farmaco che è fondamentale per chi sof- fre di questa grave patologia.

Una situazione inaccettabile poiché dovrebbe essere buo- na norma, quando le scorte farmacologiche stanno per fi- nire, adoperarsi per un funzio- nale e tempestivo approvvigio- namento, per scongiurare che chi necessita di una specifica medicina non rischi seriamen- te di peggiorare la sua, già pre- caria, salute. Insomma sicco- me periodicamente sembra

che ci si trovi a fare i conti con queste pesanti lacune, sareb- be, dunque, il caso di elimina- re alla fonte questa criticità che potrebbe creare, come det- to, ulteriori e seri rischi alla vi-

ta di tante persone. Per questo la Lega presenta un’interrogfa- zione vuole sapere dall’asses- sora regionale alla Salute, Ste- fania Saccardi, perché si ripe- tano queste continue mancan-

ze e se l’assenza di tale farma- co sia circoscritta solo alla Ver- silia o si riscontri anche in al- tre zone della Toscana.

Elisa Montemagni capogruppo Lega in Regione ILARIA BONUCCELLI

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GIOVEDÌ 4 APRILE 2019

ILTIRRENO

TOSCANASALUTE 7

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Esiste una regola chiara nell’a- limentazione corretta: deve es- sere equilibrata. Idem nella dieta. E la cura dimagrante de- ve essere “su misura”. Stabilita da un medico, un nutrizioni- sta, con esami, test specifici, te- nendo conto anche delle pato- logie della persona. Alla vigilia dell’estate, con la voglia di per- dere i chili dell’inverno, ce lo spiega bene in una guida la dot- toressa Barbara Paolini, medi- co chirurgo, specialista in scienza dell'alimentazione, do- cente associata all’università di Siena ( unità operativa Die- tetica e Nutrizione clinica azienda ospedaliera universi-

taria di Siena. Barbara Paolini ci spiega che i digiuni causano scompensi, che i pasti da fare ogni giorno sono 5; che la die- ta a zona o mono-alimentare (basata su un solo alimento) non funziona ed è squilibrata.

Spiega i rischi delle diete sen- za carboidrati - che possono au- mentare i rischi di patologie se- rie, riducendo l’apporto di zuc- cheri (buoni) ed energia al cer- vello. Ci dice che la carne rossa si può consumare con modera- zione, mentre gli integratori alimentari spesso sono più dannosi che utili. E mette in guardia dalla dieta vegana.

SCHIAVINA / ALLE PAGINE 2 - 3

Dimagrire a zona, senza carboidrati

o con digiuni: vietato

Guida medica per perdere peso in modo corretto e sano Ecco cosa si rischia a seguire regimi alimentari squilibrati

DIETA

DELLE MIE BRAME ECCO LE BUGIE

DEL REAME DIETA

DELLE MIE BRAME ECCO LE BUGIE

DEL REAME

MANGIARE BENE I baccelli ci ridanno forza e gusto

IRENE ARQUINT - A PAG. 5

Baccelli sbucciati in un piatto

LE LETTERE In coda ore per una visita

A CURA DI I. BONUCCELLI - APAG. 7

L’INTERVISTA Il dottore che aiuta i bimbi più deboli

MARCO SABIA - A PAG. 6

Il dottor Patrizio Fiorini

BENESSERE

Il tocco sotto i piedi ti rimette in forma

JEANNE PEREGO - A PAG. 4

Seduta di riflessologia plantare

TOSCANASALUTE

giovedì 4 aprile 2019

www.biolabor.it LIVORNO

CECINA GABBRO ROSIGNANO PISTOIA

AGLIANA POGGIO A CAIANO LUCCA FIRENZE PONTEDERA

LABORATORIO ANALISI CLINICHE

esami genetici - esami specialistici

MEDICINA DEL LAVORO MEDICINA DELLO SPORT

www.biolabo

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Maria Antonietta Schiavina La diffusione di notizie false sulle diete è un malcostume ormai diffuso e molto perico- loso. Di chi è la colpa? «Parte dell’industria della dieta e par- te degli utenti che richiedono soluzioni facili e veloci», spie- ga la dottoressa Barbara Pao- lini, medico chirurgo, specia- lista in scienza dell'alimenta- zione, docente associata all’u- niversità degli studi di Siena, unità operativa Dietetica e Nu- trizione clinica Azienda ospe- daliera universitaria, Policli- nici Santa Maria Le Scotte. È la specialista che ci aiuta a rea- lizzare una guida all'alimenta- zione equilibrata e senza ri- schi.

Diete monotematiche:

del minestrone, del panino, dell'ananas e così via: quali sono i benefici e quali i ri- schi?

Si tratta di diete non propo- nibili in quanto nutrizional- mente carenti, monotone, e non educative.

E le diete localizzate, quel- le che propongono di farci perdere chili solo sulla pan- cia, sui fianchi eccetera?

Sono diete illusorie, con cui il dimagrimento non avviene in un punto localizzato, ma in- teressa tutto il corpo. La dieta della pancia, ad esempio, può ridurre il meteorismo addomi- nale e di conseguenza ridurre il volume dell’addome, ma non la massa grassa.

Seguire “la dieta dell'ami- ca” (suggerita dall’amica), o quelle che i giornali o i fal- si nutrizionisti suggerisco- no a ogni stagione, cosa comporta?

Ogni dieta deve essere per- sonalizzata in base ai propri fabbisogni, gusti alimentari, abitudini ed eventuale attivi- tà motoria, nonché alla pre- senza o meno di patologie. Se- guire regimi dietetici non adatti alle nostre esigenze per lunghi periodi di tempo può provocare squilibri e danni per la salute.

Quali rischi si corrono con le diete lampo?

Sono soluzioni che consen- tono di perdere peso in poco tempo. Purtroppo, seguire una dieta poco equilibrata e/o eccessivamente ipocalori- ca, comporta la perdita di massa magra con perdita del tono muscolare, la pelle di- venta poco elastica, i capelli perdono luminosità e consi- stenza. Inoltre si possono ma- nifestare spossatezza, mal di testa, scarsa concentrazione,

disturbi digestivi. Le diete lampo insomma promettono di far perdere molti chili in breve tempo, ma il più delle volte producono danni, come ad esempio il rischio della sin- drome yo-yo ( perdita e riac- quisto ciclico di peso) o la comparsa di disturbi del com- portamento alimentare, so- prattutto negli adolescenti.

Facciamo il punto sui di- giuni.

L’organismo ha bisogno di una quantità di proteine ogni giorno e durante il digiuno, non ricevendole, utilizza le proteine muscolari. In fase di crescita il digiuno può essere estremamente pericoloso, sia per le carenze in cui si incorre, sia perché si formano dei cor- pi chetonici (molecole prodot- te in assenza di glucosio per fornire energia al cervello, ndr) che possono creare dan- ni anche a livello cerebrale.

Inoltre si rischiano momenti di blackout, con i relativi peri- coli sul lavoro o, per esempio, alla guida. E, in casi di iperaci- dità gastrica, la sintomatolo- gia si può aggravare. Spesso, poi, il digiuno è seguito da un recupero con eccesso alimen- tare, più dannoso del digiuno

stesso.

Quanto bisognerebbe per- dere a settimana per un di- magrimento equilibrato?

La restrizione calorica deve essere fatta in base al dispen- dio energetico, atta a garanti- re una perdita di peso a setti- mana tra 500 grammi e e 1 chi- lo.Quali rischi si corrono con le diete che eliminano totalmente alcune catego- rie di nutrienti (ad esempio i carboidrati)?

I carboidrati sono la princi- pale fonte di energia per il cer- vello. Quando una persona li riduce (o peggio ancora li eli- mina) il cervello si affatica perché utilizza con fatica al posto del glucosio, i corpi che- tonici prodotti dall’ossidazio- ne dei grassi. Si manifestano perciò alito cattivo, stanchez- za, debolezza, vertigini, nau- sea, spossatezza. I carboidrati inducono anche la sintesi del- la serotonina, il neurotrasmet- titore della serenità e della tranquillità, quindi senza di essi saranno più facili nervosi- smi, insonnia e fame. Molti studi poi dimostrano che le diete con pochi o con troppi carboidrati, rispettivamente con meno del 40% e più del 70% delle calorie totale, sono associate a un aumento del ri- schio di mortalità (dovuto al- la maggior probabilità di sof- frire di malattie metaboliche e cardiovascolari); mentre il rischio diminuisce, quando i carboidrati forniscono il 50-55% delle calorie comples- sive.

Quanti devono essere i pa- sti nella giornata?

Cinque. Tre principali (cola- zione, pranzo e cena) + due spuntini (a metà mattina e me- tà pomeriggio).

La colazione deve fornire il 15% del totale dell'appor- to calorico quotidiano, il pranzo il 40% e la cena circa il 30%. È corretto?

È corretto, più una quota di circa 5-7% per gli spuntini.

Come spuntino e meren- da cosa si dovrebbe mangia- re? Degli spezzafame come la frutta fresca di stagione, un vasetto di yogurt o frutta sec- ca, ma anche spremute fre- sche o frullati e, se si devono controllare le calorie, anche verdure crude croccanti (se- dano, carota, finocchi, rava- nelli).

E per i bambini?

Si possono alternare cubet- ti di parmigiano ricco in pro- teine e calcio o il classico pane e pomodoro o pane e olio. —

Su misura ed equilibrata: l’unica dieta sana

I pericoli delle cure dimagranti a zona, lampo, “monotematiche” o che eliminano un elemento. Cancellare i carboidrati

«affatica il cervello e aumenta il rischio di malattie metaboliche». Evitare digiuni. Ecco una guida all’alimentazione corretta

VERO

FALSO

Una dieta sana vuole tutti gli alimenti

Mangiare il formaggio a fine pasto è sbagliato Le barrette non sostituiscono il pasto

I formaggi magri non esistono

La pasta di sera migliora la qualità del sonno

Mangiare cibi senza glutine fa bene Lo zucchero di canna è meglio del bianco I prodotti del contadino sono più controllati Bere tanti caffè aiuta a perdere chili

Saltare i pasti aiuta a dimagrire

La dottoressa Barbara Paoli- ni è vice segretario dell’ADI - Associazione Italiana di Die- tetica e Nutrizione clinica (www.aditalia.org). L'asso- ciazione non ha scopo di lu- cro e si occupa di assistenza sociale e socio-sanitaria di soggetti svantaggiati affetti da qualsiasi patologia ricon- ducibile alla dietetica e alla nutrizione clinica. Promuo- ve iniziative per migliorare l’assistenza e la cura dei pa- zienti affetti da patologie ri- conducibili alla dietetica e al- la nutrizione clinica, ma an- che iniziative per migliorare i rapporti tra paziente-medi- co-strutture pubbliche e pri- vate nazionali e internazio- nali, sulle patologie ricondu- cibili alla dietetica e alla nu- trizione clinica. Agevola la collaborazione con le istitu- zioni sanitarie nazionali ed estere e informa sulle struttu- re di assistenza ai pazienti af- fetti da patologie della nutri- zione.

vicepresidente toscana

C’è l’Associazione di Dietetica

e nutrizione clinica

IL FOCUS Manifesto dei pediatri contro gli antibiotici Farmaci più somministrati ai bambini

Manifesto “Profilassi antibiotica sì, profilassi antibioti- ca no" del Congresso della Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica contro l'abuso di an- tibiotici, farmaci più somministrati ai bimbi: 42% a quel- li con meno di 1 anno, 66% a quelli di 1 anno, 65% a quel- li da 2 a 5 anni, 41% tra 6 e 11 anni, 33% tra 12 e 13.

Ricerca sull’invecchiamento

Bloccare l'invecchiamento fino a farlo regre- dire attraverso un particolare tipo di moleco- le: è l'obiettivo del progetto di ricerca coordi- nato da Fabrizio d'Adda di Fagagna (Istituto ricerca oncologia molecolare Milano) che ot- tiene fondi del Consiglio europeo di ricerca

Sclerosi multipla

Premiato il centro del S. Chiara

77 centri italiani, fra cui Pisa, premiati nell'am- bito di “Una cicogna per la sclerosi multipla”

progetto dell’Osservatorio sulla salute della donna. Al S. Chiara il Centro di riferimento re- gionale per le malattie demielinizzanti nel 2018 ha assistito 250 donne fra 15 e 50 anni

Informazione medica contro le fake news

2 TOSCANASALUTE

GIOVEDÌ 4 APRILE 2019

ILTIRRENO

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SIENA. «Nonostante l’Italia sia considerata custode della “die- ta mediterranea”, paradigma mondiale di salute alimenta- re- spiega la dottoressa Barba- ra Paolini, specialista in Scien- ze dell’alimentazione, docen- te associata all’università di Siena e vicepresidente dell’As- sociazione italiana di Dieteti- ca e nutrizione clinica - questo tipo di alimentazione viene sempre più abbandonata a fa- vore delle fad diet, (dieta alla moda o dieta del momento) proposte da personaggi famo- si o da condizionamenti media- tici dell’industria, soprattutto nei confronti dei più piccoli».

Proprio i bambini fra l'al- tro oggi mangiano molti zuc- cheri e grassi contenuti in merendine e cibi confeziona- ti. È una situazione che sta peggiorando?

«Purtroppo sì. Nel 1960 solo il 24% dei bambini sceglieva cosa mangiare, oggi invece il dato è che l’86% dei bambini

“decide” cosa mangiare, assu- mendo il ruolo di consumato- ri-guida e diventando il bersa- glio degli spot a loro dedicati».

Parliamo di integratori ali- mentari, ormai di grande uso. Sono necessari?

«Il ricorso agli integratori nutrizionali è molto diffuso so- prattutto tra chi fa sport. In as- senza di patologie, una alimen- tazione variata, bilanciata che segua la stagionalità, garanti- sce l’apporto di tutti i nutrienti e la copertura dei fabbisogni, mentre l’uso di integratori è su- perfluo e in alcuni casi perfino dannoso».

Quando gli integratori in- vece sono utili?

«In alcune condizioni di ca- renze nutrizionali, ad esempio nella menopausa o nell’anzia- no per il calcio o la vitamina D, o durante la gravidanza per il ferro e l’acido folico, o il reinte- gro di alcuni sali minerali do- po una intensa attività fisica so- prattutto in estate. Poi in quel- le situazioni patologiche dove c’è un malassorbimento».

Il vegetariano a cosa do- vrebbe prestare attenzione?

«La dieta vegetariana preve- de l’esclusione di carne e pesce caratterizzati dalla presenza di proteine nobili, ferro e vita- mina B12. Se non è bilanciata adeguatamente si rischia di an- dare incontro a carenza protei-

ca. È inoltre importante garan- tire un supplemento di ferro e vitamina B12 che ritroviamo appunto in carne e pesce».

E chi è vegano?

«La vegana è una dieta ina- deguata da un punto di vista nutrizionale e chi la pratica corre con gravi rischi di anda- re incontro a carenze. Esclude infatti totalmente gli alimenti di origine animale (carne, pe- sce, latte e derivati, uova), to- gliendo anche all'organismo i numerosi micro e macro nu- trienti. Inoltre gli alimenti ve- gani sono prodotti altamente processati, costituiti da adden- santi, emulsionanti, additivi, che li rendono da un punto di vista nutrizionale inadeguati e qualitativamente non sani».

Cosa pensa della dieta cru- dista?

«Chi la segue si basa sulla fi- losofia di non cuocere alcun alimento. Di moda soprattutto negli USA deve il suo successo alla presunta azione anti-età degli alimenti crudi. Ci sono di- verse tipologie di crudisti: l'on- nivoro che consuma carne e pe- sce crudo, o il crudista vegeta- riano o vegano che esclude i prodotti animali. Il consumo di molti alimenti crudi fra l'al- tro è praticamente impossibile (patate, legumi devono essere cotti) perciò questa dieta limi- ta la scelta alimentare, gene- rando importanti rischi caren- ziali. Inoltre va ricordato che alcuni componenti esplicano la loro azione protettiva antios- sidante dopo la cottura (come il licopene - potente antiossi- dante - nel pomodoro)».

Zucchero e sale sono sem- pre dannosi per la salute?

«È l’eccesso a essere danno- so per la salute. Il nostro orga- nismo ha bisogno di una quota di zuccheri semplici, circa il 10% della quota giornaliera dei carboidrati; invece l’ecces- so favorisce sovrappeso, obesi- tà, diabete. Stessa cosa per il sale, il cui fabbisogno giorna- liero è di massimo di 5 grammi al giorno, corrispondenti a cir- ca 2 grammi al giorno di sodio, mentre nelle nostre abitudini ne assumiamo tre volte di più, con conseguenze negative co- me ipertensione, aterosclero- si, tumore gastrico e così via».

Perché nelle diete si consi- glia di evitare la carne rossa?

«Non va evitata, ma se ne de- ve ridurre la frequenza e il con- sumo a 500 grammi a settima- na. È sconsigliato in particola- re il consumo di carne proces- sata (che ha subito un proces- so di lavorazione per allungar- ne la conservazione), per l’as- sociazione con il rischio di tu- more (in particolare del colon retto), diabete e malattie car- diovascolari».

La frutta e la verdura sur- gelata forniscono un appor- to nutrizionale inferiore ri- spetto a quella fresca?

«Il procedimento di surgela- zione permette di portare i cibi freschi a una temperatura di -18°C in tempi molto rapidi, ga- rantendone il mantenimento delle qualità nutrizionali, tal- volta superiori al prodotto fre- sco, quando non viene imme- diatamente consumato». —

Maria Antonietta Schiavina

FIRENZE. Prevenire il sovrap- peso e l'obesità nei bambini è l'obiettivo del progetto rilan- ciato dalla Regione Toscana anche per il 2019, grazie a un delibera approvata dalla giunta in una delle ultime se- dute del 2018.

L'iniziativa prevede che il pediatra effettui la valutazio- ne dell'indice di massa corpo- rea (BMI) e il progetto è stato progressivamente rimodula- to, anticipando la presa in ca- rico dei bambini in eccesso ponderale al momento del bi- lancio di salute dei 6 anni e prevedendone il monitorag- gio fino ai 14 anni, attraverso l'esecuzione di follow up an- nuali. Per favorire l'attività fi- sica e la promozione di corret-

ti stili di vita nei bambini so- vrappeso o anche obesi, il pro- getto della Regione prevede anche che i pediatri Asl rilasci- no, su richiesta della fami- glia, la certificazione per effet- tuare attività sportiva non agonistica.

Sull’alimentazione dei bambini si focalizza anche la dottoressa Barbara Paolini, specializzata in Scienze dell’a- limentazione, docente all’uni- versità di Siena.

È vero che i bimbi tenuti troppo a dieta da piccoli svi- lupperanno disturbi ali- mentari da adulti?

«È possibile. Infatti il 90%

dei disturbi alimentari nasco- no da diete restrittive».

Come deve essere l'ali-

mentazione equilibrata per i bimbi?

«In linea di massima come quella per l’adulto, con l’at- tenzione ad alcuni fabbisogni aumentati per la crescita, co- me l’apporto proteico, il cal- cio e acqua, nonché l’attenzio- ne a una estrema variabilità negli alimenti che garantisca l’apporto di tutti i nutrienti».

Stanno aumentando i bimbi diabetici. Colpa dell'alimentazione moder- na?«Certo: colpa dell’eccessi- vo apporto di carboidrati raffi- nati, scarso apporto di fibre, troppa assunzione di grassi saturi e ridotto movimento».

La corretta alimentazio- ne andrebbe insegnata nel- la scuola?

«Nelle varie forme di ap- procci educazionali, dovreb- be essere insegnata a partire dalla scuola dell’infanzia. Ma è necessario educare contem- poraneamente anche i genito- ri, per evitare che si vanifichi il lavoro fatto dagli insegnan- ti». —

M.A.S l’intervista all’esperta barbara paolini

«Rischia gravi carenze chi segue la dieta vegana Elimina troppi nutrienti»

La specialista in Scienze dell’alimentazione mette in guardia

«Attenti al crudismo e all’uso indiscriminato di integratori»

La dottoressa Barbara Paolini

per i piÙ piccoli

Per far mangiare bene i bimbi, bisogna insegnare l’alimentazione ai genitori

Parto dolce con ostetrica per 7.300 in Italia Solo in 3 ospedali: uno è Careggi

“Parto alla vecchia maniera”, senza farmaci o interven- ti medici e con rapporto 1 a 1 tra partoriente e ostetrica.

In Italia a realizzarlo sono o circa 7.300 donne l'anno su quasi 500.000 che partoriscono. Solo 3 gli ospedali do- ve il parto è gestito in autonomia dalle ostetriche: S. Mar- tino a Genova, S. Anna a Torino, Careggi a Firenze.

Allarme sedentarietà

23 milioni di italiani non fanno attività fisica

Tra i fattori di rischio per la salute c’è la sedentarietà. lan- cia l'allarme la Federazione italiana medici pediatri: il 39,2% degli italiani (oltre 23 milioni ) non pratica alcu- na forma di attività fisica. Tra bimbi e ragazzi i sedentari sono: da 6-10 anni il 22,9%; da 11-14 anni il 18,7%; da 15-17 anni il 19,8% e da 18-19 anni il 24,4%

Psoriasi, nuovo farmaco

L'Agenzia italiana del farmaco approva un farmaco per il trattamento di prima li- nea della psoriasi a placche di grado mo- derato-grave negli adulti che richiedono terapia con un farmaco sistemico, an- nuncia Almirall che lo ha sviluppato

Informazione medica contro le fake news

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Jeanne Perego

Una parte molto preziosa e de- licata del nostro corpo che spesso viene trascurata sono i piedi. Ma sono proprio i piedi che, se massaggiati corretta- mente, possono aiutare il cor- po a ritrovare energia e benes- sere .La tecnica di massaggio che li riguarda, detta riflessolo- gia plantare, prevede la micro- stimolazione e compressione di determinati punti della pian- ta relazionati energeticamen- te con gli organi, le ghiandole e le parti del corpo, dalla testa all’intestino, dalla spalla al fe- gato, per andare a riequilibra- re la parte e restituirle la sua piena funzionalità.

«È una tecnica antichissi- ma-racconta Nila Orsi, rifles- sologa plantare che dal 1981 opera e insegna questa mate- ria a Pistoia - nota già alle civil- tà precolombiane che è stata poi codificata in Occidente ne- gli anni Venti per come la cono- sciamo oggi. In Italia è arrivata negli anni Settanta e ha avuto successo anche perché dà otti- mi risultati in poco tempo».

Con le pressioni e le stimolazio- ni dei riflessi localizzabili nel piede «si riporta l’organismo in equilibrio -spiega la riflesso- loga - con sensibili migliora-

menti in casi di artrosi, lombo- sciatalgia, problemi alle ginoc- chia o alle spalle, pesantezza alle gambe di tipo circolatorio e muscolare e tensioni dell’ap- parato digerente». La tecnica si rivela efficace anche per ri- solvere problematiche che ri- guardano gli squilibri del ciclo mestruale; in questo caso chi effettua il trattamento va a la- vorare con le digitopressioni sui punti che riflettono le ova- ie e l’utero. «Non ci sono limiti di età per sottoporsi alle sedu- te di riflessologia plantare – sottolinea Nila Orsi- ma dire

che fa bene a tutti è un po’ gene- rico. Non è un trattamento adatto ai bambini, salve rari ca- si che richiedono anche altri ti- pi di attenzioni specifiche per loro e va sempre premesso che in soggetti giovani i risultati so- no più veloci. Comunque di- pende molto dalla vitalità del soggetto, che non è tanto l’età anagrafica quanto quella bio- logica: ci sono “giovani 70en-

ni” e vecchi 30enni». — Due momenti del trattamento di riflessologia plantare

I risultati più rapidi nei giovani, ma l’età che conta non è quella anagrafica: è biologica

Pratiche antiche, risultati moderni

Riflessologia plantare, se la salute dipende

dalla giusta pressione

A Pistoia una delle più qualificate esperte di questa tecnica Miglioramenti per lombosciatalgie, problemi a ginocchia o spalle

Camminare sulla spiaggia a piedi nudi, so- prattutto dove si trovano dei sassolini, è un mini trattamento di riflessologia plantare e per continuare a tenere i canali vitali liberi a casa si può ricorrere anche a un mattarello da cucina, facendolo rollare sotto il piede

Scalzi in spiaggia sui sassi

Consigli per stare bene e mantenersi in forma BENESSERE

Ci sono persone con energia vitale molto bassa pur essendo giovani e anziani che ne hanno molta: la riflessologia aiuta a rie- quilibrarla. In caso di “colpo della strega”

o strappo muscolare si ottengono buoni ri- sultati anche dopo 2/3 trattamenti

Riequilibrio dell’energia

Uno dei primi risultati del “lavoro” sui piedi fatto da un professionista della riflessologia plantare è uno straordinario senso di rilassamento: le tensioni si al- lentano, lo stress si allontana e la circolazione miglio- ra. Dopo ogni l trattamento, se è fatto correttamente, ci si sente sempre più rilassati e più sciolti

I benefici immediati

Rilassamento, migliore circolazione

Un trattamento di riflessologia plantare dura circa 45-50 minu- ti, ma può anche essere più lungo, dipende dal problema e dall’età della persona: è il professionista che valuta. Chi si sottopone al trat- tamento si accomoda sul lettino con lo schienale leggermente rial- zato, in modo che il terapista pos- sa vedere in viso il cliente per co- glierne le reazioni e dosare la pres- sione. Infatti, soprattutto nei pri- mi 2-3 trattamenti ci sono mo- menti che non sono così piacevoli perché vengono stimolati punti che sono dolenti, e la pressione - per quanto effettuata con atten- zione- si fa sentire. Ma pian piano il dolore nel punto si attutisce e di- minuisce anche quello dell’orga- no corrispondente. La frequenza dei trattamenti è variabile: dipen- de se la situazione è acuta o se il trattamento è preventivo. In me- dia un ciclo dura 5-10 trattamen- ti. Il massaggio avviene con pres- sioni dei pollici sulla parte da trat- tare, che nel 95% dei casi si trova- no sotto la pianta del piede, ma che in qualche caso è anche intor- no al malleolo o sopra il dorso.

la scheda

Trattamenti di 45/50 minuti in media

ma dipende dal caso

4 TOSCANASALUTE

GIOVEDÌ 4 APRILE 2019

ILTIRRENO

(6)

Baccelli di stagione prodotti di stagione

È il momento dei baccelli

e di fare scorta di sali minerali

Utilizzati fino a non molto tempo fa per rendere più fertili i terreni da coltivare, oggi sono un cibo ricercato perché ricco di proteine ricostituente e adatto ai diabetici Irene Arquint

Se i contadini le impiegavano per arricchire il terreno di nu- trienti, un motivo ci sarà. Le fa- ve, o baccelli, sono una legumi- nosa generosa in sali minerali (potassio e fosforo in primis) e proteine, che nelle varietà non destinate all’uso alimentare un tempo non troppo lontano erano utilizzate come forag- gio e come coltura di sovescio (per aumentare la fertilità del terreno, appunto). Il periodo

della raccolta inizia adesso, con la primavera e fresche as- sociate a ad asparagi, carciofi, piselli danno vita a piatti come la garmugia lucchese. «Ma le fave secche come gli altri legu- mi secchi, sono considerate a giusta ragione un alimento an- cora più proteico – dice la nutri- zionista Giusi D’Urso - Le fave secche crude contengono in- fatti 21,3 grammi di proteine su 100 di parte edibile e quelle fresche 5,2 grammi, mentre il cavolfiore crudo ne ha 3.2. Ciò significa che le fave crude so- no leggermente più nutrienti di un ortaggio, senza però esa- gerare e senza perdere di vista il contenuto in amidi (29,7 grammi per le fave, 2.7 per il cavolfiore). Sono in genere

molto ricche di fibra se con la buccia. Anche se è proprio que- sta che induce produzione di gas intestinali spesso fastidio- si. Durante la cottura però pos- siamo aggiungere alga kombu per ammorbidirla e rendere le fave più digeribili o decorticar- le». Data la disponibilità d’ora in poi, meglio usarle fresche per sfruttare la ricchezza di sa- li minerali come potassio, fer- ro, magnesio, rame e selenio.

«Se le ingeriamo senza la buc- cia i sali vengono assorbiti me- glio – prosegue la nutrizioni- sta - La fibra insolubile ha un ef- fetto chetante sui sali minerali, cioè li lega e quindi vengono smaltiti nelle feci. Ricordiamo- ci che la fibra non viene digeri- ta dall’apparato gastroenteri-

co, Ma mangiate con la buccia, sia cotte che crude, hanno un impatto basso sulla glicemia post prandiale, per cui sono adatte a chi vuole perdere pe- so, ai diabetici, a chi ha proble- mi di glicemia». Attenzione quindi agli effetti collaterali della cuticola, ma senza paura a meno di controindicazioni.

Possono essere portate in tavo- la sotto forma di crema, contor- no, condimento per paste e ri- sotti apportando un carico pro- teico utile ad anziani, bambini e convalescenti. «L’associazio-

ne ai cereali ne completa il pro- filo amminoacidico, renden- dolo simile a quello delle fonti proteiche animali. Sono quin- di un ottimo cibo ricostituente che, alternato alle fonti anima- li, fornisce nutrienti senza ap- pesantire fegato e reni – dice Giusi D’Urso – Gli steroli vege- tali contenuti in tutti i legumi, specie nella buccia, mantengo- no bassi i livelli di colesterolo e trigliceridi. Sono però contro- indicate a chi è allergico, sof- fre di favismo e intestino irrita- bile ma basta sbucciarle». —

La tracciabilità della produzione agroali- mentare deve partire dal seme per il 91%

degli italiani. A rilevarlo è una ricerca sui consumatori realizzata da Pepe Resear- ch per Assosementi, associazione che riu- nisce le aziende sementiere italiane

Cibi tracciabili dai semi

Mangiare bene e con gusto CIBO E SALUTE

Denuncia la Federazione italiana dei pe- diatri: l'8% dei bimbi salta la colazione; il 33% la fa inadeguata. Il 53% fa una me- renda a metà mattina eccessiva. Il 20%

dei genitori dichiara che i figli non mangia- no frutta e verdura ogni giorno

Bimbi, colazione inadeguata

L'Istituto Valorizzazione Salumi Italiani stila un decalo- go dei più celebri falsi miti sui salumi. Fra questi: 1) I sa- lumi fanno venire i brufoli; 2) la mortadella di Bologna IGP è fatta con carne suina selezionata e poi triturata; 3) La zootecnia non è la principale causa di emissioni di gas serra nell'atmosfera

Il decalogo salva-salumi Non sono la causa dei brufoli

Valori nutrizionali per 100 gr di fa- ve fresche crude: 41 Kcal. Potas- sio: 200 mg, il 4.26% del fabbiso- gno quotidiano. Fondamentale per regolare la pressione arterio- sa e la frequenza cardiaca. A pari- tà di peso i fagioli freschi crudi ne contengono 280, i piselli freschi 193 che nella versione surgelata scendono a 150 e a 130 in quella in scatola. Fosforo: 93 mg, pari al 13.29% della richiesta giornalie- ra per un adulto. Partecipa alla ri- parazione cellulare, l’attivazione delle vitamine. Ferro: 1.7 mg, as- solvendo al 21.25% delle neces- sità giornaliere. Stimola le difese immunitarie e la produzione di globuli rossi. Vitamina A: 11 mg.

Partecipa alla riparazione cellula- re. Vitamina C: 33 mg, il 36.67%

della quantità necessaria in un giorno ad un adulto. Lo troviamo in agrumi (50 mg), kiwi (85 mg), rucola (110 mg).

la scheda

Potassio e fosforo utili alla riparazione cellulare

0586 811724

medicinasportiva@biolabor.it

(7)

320

i bambini curati ogni anno nella te- rapia intensiva neonatale (Tin) del Meyer . Il 7-8% viene da fuori regione

22

i posti letto, di cui 8 per terapia in- tensiva, 8 per la subintensiva e 6 per le patologie neonatali. Ogni giorno ci sono 5 dottori al matti- no, 3 al pomeriggio e 1 di notte (più 2 reperibili per le urgenze) e 7 infermieri per ogni turno

L’intervista

Dottor Fiorini, responsabile Tin Terapia intensiva neonatale

MARCO SABIA

U

n bambino appena

nato in terapia inten- siva: quale situazio- ne potrebbe essere più angosciante per una fami- glia? Probabilmente nessuna.

Ma, per fortuna, esistono per- sone che indossano il camice e questi piccoli li salvano, anche quando tutto sembra remare contro. Come nel caso della fi- glia di due togolesi, nata con sofferenze respiratorie: al Meyer – racconta il padre – ha trovato «le persone migliori di tutta Italia». Tra queste perso- ne ci sono anche i medici e gli infermieri del reparto di tera- pia intensiva, guidati dal dot- tor Patrizio Fiorini. Il loro è un lavoro in prima linea ma so- no “armati” del sapere medico e della giusta umanità. Fiorini è il capo di una struttura con 22 posti letto, di cui 8 di tera- pia intensiva, 8 di subintensi- va e 6 dedicati alle patologie neonatali.

Dottor Fiorini, perché un bambino finisce in terapia intensiva neonatale?

«Da noi arrivano bambini che hanno meno di 28 giorni o se sono prematuri possono ar-

rivare entro 28 giorni dal tem- po naturale della gravidanza.

Le problematiche sono di mol- ti tipi: pazienti chirurgici, neu- rologici, oculistici, metaboli- ci, con malformazioni multi- ple. Bambini che possono pe- sare 400 grammi come 4 chili e mezzo, che hanno bisogno di tutte le risorse mediche che abbiamo a disposizione. Per questo c’è collaborazione con tutti gli specialisti di ogni bran- ca del nostro ospedale».

Quindi siete un reparto a

“maglia larga”?

«Direi piuttosto che la Tin (terapia intensiva neonatale) opera in stretta collaborazio- ne con chirurgia neonatale, neurologia e neurofisiopatolo- gia, cardiologia, neurochirur- gia, nefrologia, nutrizione cli- nica, con la struttura che si oc- cupa delle malattie metaboli- che e neuromuscolari eredita- rie. Collabora pure con oftal- mologia, la cui costante attivi- tà di consulenza ha permesso di acquisire una notevole espe- rienza nella prevenzione e la cura della retinopatia del pre- maturo e il controllo degli eventuali esiti a distanza. Inol- tre la struttura collabora con il servizio di diagnostica prena-

tale sia partecipando alle atti- vità di consulenza prenatale multidisciplinare, sia fornen- do assistenza neonatologica al parto».

Come si segue e si cura un neonato in un momento co- sì delicato?

«La gestione di una terapia intensiva neonatale è per alcu- ni aspetti simile a quella degli adulti: i neonati possono esse- re intubati, hanno cateteri cen- trali e molti altri presidi sanita- ri. Serve grande esperienza e serve saper notare ogni segno sospetto. In questo senso è fon- damentale il lavoro degli infer- mieri, che sono a più a stretto contatto coi pazienti. Durante il giorno abbiamo 5 dottori al mattino, 3 il pomeriggio, 1 di notte (più 2 reperibili in caso di urgenza). A loro si aggiun- gono 7 infermieri per ogni tur- no. Ogni giorno alle 12, dopo aver effettuato le visite, i geni- tori possono parlare coi dotto- ri per avere informazioni sul decorso clinico del proprio fi- glio. Sono importanti alla stes- sa maniera tecnologia ,umani- tà e professionalità».

Quindi i genitori possono accedere?

«Sì, sempre, seguendo una

serie di accortezze: lavarsi le mani prima di entrare e usci- re; ricorrere all’uso del gel al- colico e del camice monouso;

indossare la mascherina mo- nouso in caso di contatto con persone con sintomi influen- zali o a rischio. La nostra è una scelta fatta per favorire l’attac- camento madre/famiglia-fi- glio; non è facile per un genito- re riprendersi dallo shock di vedere il proprio bambino ap- pena nato attaccato alle mac- chine. Tale condizione è im-

portantissima per favorire e implementare l’allattamento materno, molto importante so- prattutto nel prematuro».

Al Meyer arrivano tutti i ca- si più complicati.

«Sì, in un anno ci occupia- mo di circa 320 bambini, di cui il 7/8% proviene da fuori Toscana. La struttura coordi- na anche il servizio di traspor- to protetto neonatale che prov- vede al trasferimento d’urgen- za alla terapia intensiva dagli altri punti-nascita dell'area va- sta centro garantendo la dispo- nibilità di un’équipe medi- co-infermieristica attiva 24 ore su 24».

I genitori vengono aiutati psicologicamente?

«Sì, se notiamo genitori in difficoltà li segnaliamo alle no- stre psicologhe. D’altronde per loro è difficile: qui arriva- no che soffrono per il figlio che sta male. Non sempre ma spesso abbiamo la fortuna di vederli uscire col sorriso. Il no- stro è un lavoro di trincea però è anche vero che abbiamo tut- te le risorse e le competenze a disposizione oggi per aiutare e curare un bambino che ri- schia la vita. E per sostenere la sua famiglia». —

Il dottore che risolve i casi complicati

C’è un’equipe che si prende cura dei prematuri che pesano 400 grammi o hanno malformazioni multiple. Non si lascia mai spaventare e cura anche i bambini che vengono da fuori Toscana

Nella foto grande (fornita con la liberatoria dall’ospedale Meyer di Firenze) il reparto all’avanguardia di terapia intensiva dell’ospedale pediatrico. In alto, il dottor Patrizio Fiorini responsabile della Tin del Meyer, la Terapia intensiva neonatale dell’ospedale pediatrico che collabora con la maggior parte dei reparti. In basso un piccolissimo paziente di cui si prende cura l’equipe di medici e infermieri della Tin

Rapporto coi genitori Favorire i contatti

«Vengono ammessi in reparto tutti i giorni con abbigliamento consono per favorire l’attaccamento famiglia e figlio e implementare l’allattamento»

Superare gli ostacoli Assistenza psicologica

«Quando vediamo un babbo o una mamma in difficoltà attiviamo le nostre specialiste: per loro è difficile quando arrivano i loro bimbi soffrono»

6 TOSCANASALUTE

GIOVEDÌ 4 APRILE 2019

ILTIRRENO

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