Italia
Caratteri fisici
Pil/capite
Gian Luigi Corinto, Preservation of Local Communities' Identity in Italy. The Role of University Research
La Terza Italia Nord Ovest
Mezzogiorno Sud
Le Marche
Pil/Capite
Ancona and Pesaro-Urbino (Pil = 100 - 125)
Macerata, Fermo and Ascoli Piceno, (Pil = 75 – 100)
Divisione Tirreno Adriatico
Alta Velocità
Banca d’Italia
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Divisione Nord Sud
L’importanza del turismo in Italia: gli effetti della pandemia
Il turismo rappresenta un importante settore dell'economia italiana, con un forte potenziale in termini di crescita e di occupazione nonché di integrazione sociale e culturale. Gli effetti della pandemia di Covid-19 hanno reso particolarmente evidente la rilevanza di questo settore: nel 2020 la drastica contrazione dei flussi turistici in entrata ha avuto conseguenze sul PIL nazionale, solo parzialmente compensate dalla riduzione dei flussi in uscita; la resilienza delle imprese del settore turistico e del suo indotto è stata messa alla prova come mai accaduto nel recente passato.
A fronte di shock sistemici di tale portata, assume ancora più rilevanza la disponibilità e l'utilizzo consapevole di fonti statistiche il più possibile accurate, provenienti da fonti affidabili. In data 18 giugno 2021 sono stati diffusi i microdati dell'indagine riferiti all'anno 2020; contestualmente è stata resa disponibile la pubblicazione annuale "Indagine sul turismo internazionale" della collana "Statistiche", contenente un'estesa analisi dei principali risultati dell'indagine campionaria.
(https://www.istat.it/it/files//2022/01/REPORT_MOVIMENTOTURISTICO_2021.pdf)
Movimento turistico in Italia/Gennaio-Settembre 2021
Movimento turistico in Italia/Gennaio-Settembre 2021
Movimento turistico in Italia (
ISTAT)ARRIVI E PRESENZE NEGLI ESERCIZI RICETTIVI PER RESIDENZA DEI CLIENTI
(ISTAT)
Movimento turistico in italia
Stagione invernale azzerata, in estate segnali di ripresa
Il primo trimestre dell’anno segna un calo dell’81,7% degli arrivi e del 79,7% delle presenze rispetto allo stesso trimestre del 2019. In particolare, la componente estera della clientela è pressoché assente (-93,7% le presenze) mentre quella domestica rappresenta poco più del 30% delle presenze del primo trimestre 2019. La flessione è evidente anche rispetto al primo trimestre del 2020 (-70,8%), poiché la crisi del settore generata dalla pandemia si è manifestata in maniera evidente a partire da marzo 2020. La flessione delle presenze turistiche rispetto al 2019 si attenua nel secondo trimestre (-61,4%). Nel mese di aprile la diminuzione è drammatica (-(-61,4%).
85,4% rispetto ad aprile 2019) a causa delle misure restrittive introdotte nel periodo pasquale. A maggio e giugno i cali si riducono (rispettivamente -65,1 -46,8%).
La clientela straniera continua ad essere pressoché assente nei mesi di aprile e maggio (-95,9% ad aprile e -82,2%
a maggio) mentre a giugno la variazione negativa risulta meno pronunciata (-68,8%). Rispetto allo stesso periodo del 2020 (che, si ricorda, è stato quello caratterizzato dal lockdown generalizzato), il secondo trimestre 2021 presenta ovviamente variazioni positive.
Nel trimestre estivo (luglio-settembre), in seguito alla possibilità di ripresa degli spostamenti interregionali, i flussi turistici mostrano un sostanziale recupero, sebbene ancora in calo rispetto al 2019 a causa della componente non residente della clientela.
Per il comparto alberghiero nel trimestre estivo 2021 la flessione delle presenze rispetto al medesimo periodo del 2019 è stata del 17,3% contro il -9,7% registrato per le strutture extralberghiere. Il confronto con il trimestre estivo 2020 mette invece in luce un miglioramento maggiore per gli alberghi (+34,3% le presenze) rispetto agli esercizi extra-alberghieri (+27%).
PRESENZE PER MESE E RESIDENZA DEI CLIENTI
Variazioni percentuali 2021/2019 per i primi nove mesi dell’anno . (Istat)
Turismo in Italia a seguito di covid-19: a livello territoriale
Trento, Bolzano e Valle d’Aosta risentono di più del calo dei flussi turistici. A livello territoriale, i dati dei primi nove A livello territoriale mesi del 2021 indicano un recupero delle presenze turistiche più accentuato nelle Isole (+45,1% rispetto al medesimo periodo 2020) e nel Nord-est (+23,8%) mentre soprattutto il Centro Italia mostra una crescita più contenuta (+16,5% rispetto al +22,3% nazionale). da Veneto (+48,3%), Friuli-Venezia Giulia (+48,2) ed Emilia- Romagna (+33,3%). Si registrano invece flessioni per Valle d’Aosta (-31,2%), Provincia autonoma di Trento (- 10,9%), Provincia autonoma di Bolzano (-8,4%) e Lazio (-1%). Le stime danno un’indicazione sia dell’impatto della pandemia sulla stagione turistica invernale in alcune regioni (Valle d’Aosta e Provincie autonome di Trento e Bolzano), sia della perdurante crisi legata ai flussi turistici della componente straniera, soprattutto proveniente da paesi extra Ue, molto rilevante per il Lazio. PRESENZE NEGLI ESERCIZI RICETTIVI PER REGIONE
Variazioni percentuali 2021/2020 (asse orizzontale) e 2021/2019 (asse verticale) per i primi nove mesi dell’anno.
Turismo in Italia a seguito di covid-19: a livello territoriale
Emilia-Romagna, Veneto e Toscana le regioni più scelte dai clienti residenti. Come già evidenziato, la componente domestica della clientela è quella che mostra i maggiori segnali di recupero rispetto al 2019: le presenze dei residenti in Italia nei primi nove mesi del 2021 sono infatti circa l’80% di quelle registrate nel 2019, a fronte del 44% dei non residenti.
Con riferimento alla tipologia ricettiva, il settore extra-alberghiero è quello che si avvicina maggiormente ai livelli pre-pandemici (86,6% del valore riferito al 2019), mentre per il settore alberghiero la distanza resta più ampia (75,8%, con circa 29 milioni di presenze in meno rispetto allo stesso periodo del 2019).
A livello territoriale, la scelta dei turisti residenti in Italia si è orientata prevalentemente verso le località dell’Emilia- Romagna, (15,1% delle presenze complessive contro 14,4% nel 2019), seguita da quelle del Veneto (12,8%) e della Toscana (11,1%), con le stesse posizioni del 2019). Al quarto posto la Puglia e al quinto la Lombardia (che occupava il quarto posto nel 2019). PRESENZE DEI CLIENTI PER REGIONE (2019-2021).
Turismo in Italia a seguito di covid-19: flussi turistici
Grandi città e comuni a vocazione montana in maggiore sofferenza. La classificazione dei comuni italiani per densità turistica e vocazione prevalente permette di descrivere alcune importanti caratteristiche territoriali dei flussi turistici nei primi nove mesi del 2021.
La categoria “grandi città” (composta dai 12 comuni italiani con più di 250mila abitanti), che nell’anno precedente la pandemia aveva registrato circa un quinto delle presenze dell’intero territorio nazionale, subisce la maggiore riduzione della domanda rispetto allo stesso periodo del 2019 (-71% contro -38,4% della media nazionale) ma recupera leggermente nel confronto con il 2020 (+3,0% le presenze). Le difficoltà delle grandi città si confermano anche in estate, quando registrano una flessione delle presenze dei clienti residenti pari a circa -18% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Tra i territori più colpiti vi sono poi i comuni con un turismo a vocazione prevalentemente montana (-42,1%), a causa, come già evidenziato, della mancata stagione invernale.
Focalizzando l’attenzione sui clienti residenti nel periodo estivo (la componente più rilevante
nell’estate 2021), emerge la loro preferenza per i comuni a vocazione culturale, storica, artistica
e paesaggistica (+26,5% ad agosto 2021 su agosto 2019), Come nel 2020, anche nell’estate
del 2021 la scelta degli italiani si è orientata verso destinazioni presumibilmente meno affollate,
a discapito delle destinazioni estive più tradizionali come le località balneari. I comuni a
vocazione marittima chiudono infatti il trimestre estivo con un -5,6% rispetto allo stesso trimestre
del 2019.
Turismo in Italia a seguito di covid-19: flussi turistici
Voli Low cost dalla Germania
Turismo in Italia : Spesa per turismo in drastico calo nel 2020
Nel 2020 le spese turistiche hanno subito una marcata contrazione per effetto delle restrizioni imposte dalla pandemia (-33,8% per la spesa turistica domestica e -65,7% per la spesa turistica all’estero)
I residenti che hanno pernottato negli esercizi ricettivi in Italia, per vacanza o per lavoro, hanno speso in media 408 euro a viaggio e 77 euro a notte, meno della metà di quanto speso per un viaggio all’estero (769 euro in media). Anche per effetto della minor durata dei viaggi trascorsi negli esercizi ricettivi oltre i confini nazionali, la spesa media giornaliera all’estero (135 euro) è superiore di 58 euro al giorno rispetto quella in Italia (la differenza era 41 euro nel 2019).
Le differenti dinamiche osservate rispetto alle diverse tipologie di alloggio hanno avuto ricadute nell’andamento della spesa, riducendo il divario tra la spesa media per una vacanza trascorsa pernottando negli esercizi alberghieri (pari a 458 euro) e quella sostenuta per gli esercizi extraalberghieri (430 euro) a causa del forte calo della prima (-19,4% sul 2019). Gli esercizi alberghieri sono stati più colpiti dalla crisi pandemica rispetto agli extra-alberghieri; tuttavia, la spesa media giornaliera per le vacanze nei primi rimane superiore del 48,5% rispetto ai secondi (98 euro contro 66).
Sempre nel 2020 la spesa media per le vacanze in Italia ha raggiunto il minimo (308 euro) nel secondo
trimestre e un massimo nel trimestre estivo (459 euro). In questo periodo, la spesa media giornaliera
è invece più bassa (73 euro) poiché i soggiorni sono mediamente più lunghi rispetto agli altri trimestri
dell’anno
Turismo in Italia : Spesa per turismo in drastico calo nel 2020
• Il turismo è un’industria strategica
• Difficoltà istituzionali e politiche
• Il turismo ha un assetto giuridico complesso, politica concorrente Stato – Regioni
• Il Referendum ha bocciato la riforma del capitolo 5 Costituzione
Strategia
Piano Strategico Turistico
http://www.turismo.beniculturali.it/wp-content/uploads/2017/07/Piano-Strategico-del-Turismo_2017_IT.pdf
Piano Strategico Turistico piano strategico di sviluppo del turismo per gli anni 2017-2022, approvato dal Consiglio dei ministri il 17 febbraio 2017, per la regolamentazione di settori turistici emergenti, quali tra gli altri
1) il turismo sostenibile, basato su un'offerta turistica in cui l'attrattiva sia fondata sul mantenimento dell'integrità culturale, dei processi ecologici essenziali, della diversità biologica e dei sistemi di vita dei territori interessati;
2) il turismo sanitario e termale, basato su un'offerta di viaggio e di permanenza finalizzata alla cura della salute e alla ricerca del benessere, che prevede trattamenti sanitari specifici e l'assistenza di personale medico professionalmente qualificato;
3) il turismo rurale, inteso come sviluppo di un'attrattiva fondata sulla riscoperta delle aree rurali caratterizzate dalla coltivazione, dall'allevamento e dalla produzione di prodotti locali enogastronomici, in particolare di prodotti a denominazione di origine protetta (DOP), a indicazione geografica protetta (IGP), a specialità tradizionale garantita (STG), di prodotti di montagna, di prodotti che rientrano nei sistemi di certificazione regionali riconosciuti dall'Unione europea e di prodotti agroalimentari tradizionali inseriti nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, […]
4) il turismo legato all'esercizio della pesca, inteso come offerta turistica fondata sulla valorizzazione
delle tradizioni e della cultura del mare, dei laghi, dei fiumi e delle lagune, anche attraverso
l'enogastronomia o mediante progetti turistici ricreativi che favoriscano lo sviluppo socioeconomico dei
territori costieri e delle vie d'acqua navigabili e no;
Piano Strategico Turistico piano strategico di sviluppo del turismo per gli anni 2017-2022, approvato dal Consiglio dei ministri il 17 febbraio 2017, per la regolamentazione di settori turistici emergenti, quali tra gli altri
5) il turismo nautico, fondato su iniziative in favore del diportista a difesa della fruibilità e dell'accessibilità dell'attività nautica in mare e nelle acque interne dei laghi, dei fiumi e delle lagune,anche attraverso la riqualificazione dei sistemi idroviari e della navigabilità dei corsi d'acqua e la promozione delle attività produttive, sociali, culturali, ludiche e sportive connesse alle attività nautiche;
6) il turismo esperienziale, basato sullo sviluppo di una specifica forma di offerta turistica finalizzata, tramite l'esperienza diretta, alla promozione e alla valorizzazione dei mestieri che caratterizzano l'identità di ciascun territorio e che sono riconosciuti per il loro alto valore artistico, ingegneristico e di tradizione;
7) il turismo delle radici, basato sullo sviluppo di un'offerta turistica di ritorno volta a promuovere e a favorire la riscoperta delle proprie radici da parte delle comunità di italiani residenti all'estero;
8) il turismo religioso, legato alla fede, che ha come obiettivo la visita a luoghi di culto, la partecipazione a manifestazioni nonché l'utilizzo di percorsi e luoghi di accoglienza aventi valenza religiosa;
9) il turismo sportivo, inteso come sviluppo di un'attrattiva fondata sulla presenza o sulla partecipazione
ad una esperienza sportiva.
COMPONENTEM1C3:Culturaeturismo4.0 ConferenzaStatoRegioni21aprile2021 On.MinistroMassimoGaravaglia
Obiettivo Turismo
Il settore turistico- culturale è stato tra i più colpiti dalla crisi sanitaria. Secondo le stime dell'Organizzazione mondiale del turismo, i flussi turistici internazionali in Europa sono diminuiti del 58 % tra gennaio e marzo 2020. In Italia, l’ISTAT ha registrato, nei primi 11 mesi del 2020, una
diminuzione di 219 milioni di presenze nelle strutture ricettive, il 52,2 % in meno rispetto al periodo analogo del 2017.
La proposta del Ministero del Turismo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresenta un passo verso la definizione delle azioni messe in campo per lo sviluppo di uno settori più importanti nel nostro Paese. Le misure riguardanti le riforme e gli investimenti si inseriscono nella “prima missione” del PNRR, e sono finalizzate a superare i principali ostacoli strutturali che si frappongono alla crescita della produttività e che costituiscono un freno agli investimenti.
Obiettivo Turismo
Come noto gravano su un tessuto imprenditoriale, quale quello italiano caratterizzato da piccole e medie imprese - l'elevato onere fiscale, un eccessivo ricorso al credito bancario e un limitato accesso ai finanziamenti, in particolare alle imprese più piccole e innovative.
La componente del settore turistico, ha dunque l'obiettivo di superare i principali ostacoli che caratterizzavano il comparto in Italia già prima della crisi sanitaria, che ne ha poi amplificato gli impatti in termini sociali, economici e sanitari.
Inoltre in linea con le osservazioni della Commissione europea al Piano si prevede di affrontare il tema della regolamentazione delle professioni turistiche intervenendo nella riforma per regolamentare a livello nazionale delle professioni turistiche, coinvolgendo le Regioni e le Province autonome in attuazione dell’art.3 della Legge 97/2013. (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2013 (13G00138) (GU Serie Generale n.194 del 20-08-2013).
Strategia del Ministero
La strategia proposta per questo settore è incentrata sulla crescita della competitività delle imprese del settore turistico attraverso:
a) la trasformazione digitale dei servizi;
b) l'innovazione organizzativa e manageriale;
c) la crescita qualitativa degli standard di fornitura;
d) il superamento della frammentazione che caratterizza la promozione e la commercializzazione dell'offerta ricettiva italiana anche attraverso la creazione di una piattaforma unica e integrata a livello nazionale.
Gli investimenti previsti a questo fine sono inglobati in tre macro azioni
Un Hub del Turismo digitale per innovare e collegare digitalmente l'offerta e la promozione del turismo in Italia;
Concentrare la potenza di impatto attraverso un Fondo Integrato per la competitività delle imprese turistiche destinato ad incoraggiare la
nascita di nuove imprese turistiche e lo sviluppo della capacità competitiva del tessuto imprenditoriale e al sostegno, e resilienza delle imprese esistenti;
Il Progetto Caput Mundi- rivolto a promuovere il Turismo Nazionale attraverso i Grandi Eventi.
Le tre azioni in ottica sinergica
Le azioni previste per questa componente hanno una valenza sinergica poiché tendono a trasformare l’attuale crisi in opportunità di rinascita, attraverso la rimozione di barriere, la ricostruzione dei siti e delle strutture per renderle più sostenibili, la digitalizzazione dell’informazione turistica, la rivisitazione dei percorsi turistici, il recupero di complessi culturali ed il rilancio dell’economia turistica nazionale.
Al fine di attirare più turisti internazionali, anche fuori stagione, c'è la necessità di migliorare le strutture ricettive, la cui qualità è molto eterogenea nei diversi territori e non sempre rispondente al numero di stelle o ai certificati di qualità.
Questa situazione è anche il risultato di un diffuso sotto-investimento sulle strutture ricettive, che deve essere contrastato per aumentare l'attrattiva
dell'Italia. Gli investimenti nell'innovazione, nella sicurezza, nella digitalizzazione e nell'aumento del livello qualitativo dell'offerta saranno cruciali per tutti gli operatori e le imprese del settore ricettivo se vogliono sopravvivere sul mercato.
A questi aspetti si è dato risposta con il "Fondo integrato per la competitività delle imprese turistiche", la cui messa a sistema consentirà di:
a) aumentare la qualità dell’ospitalità turistica con investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale e alla riqualificazione;
b) migliorare immobili ad alto potenziale turistico al fine di valorizzare l'ospitalità italiana di eccellenza;
c) sostenere investimenti innovativi e incoraggiare processi di aggregazione delle imprese;
d) facilitare l’accesso al credito per gli imprenditori del settore.
Fondi Integrati per la competitività delle imprese turistiche (1.786 milioni):
Per consentire agli operatori di accedere alle risorse del Fondo sono state previste diverse forme di intervento:
Credito fiscale (530 milioni): per aumentare la qualità dell'ospitalità turistica con investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale (fonti
rinnovabili a minor consumo energetico) alla riqualificazione e all'aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive italiane. Verrà prevista una percentuale di Fondo perduto per incentivare gli investimenti in un periodo complesso come quello post Covid.
Fondo di Fondi BEI (Turismo Sostenibile 748 milioni): Fondo ad effetto leva 1:3 capace di generare più di due miliardi di investimenti nelle aree: a) del turismo di montagna sia per infrastrutture sia per servizi ricettivi; b) del settore Business e dell’offerta turistica top quality; c) nel turismo
sostenibile e nell’upgrade dei beni mobili e immobili connessi all’attività turistica. Il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico al fine di sostenere investimenti sopradetti
innovativi da parte di imprese che offrono servizi al turismo e per incoraggiare i processi di aggregazione delle imprese.
Potenziamento del Fondo Nazionale del Turismo (150 milioni) destinato alla riqualificazione di immobili ad alto potenziale turistico, in particolare degli alberghi più iconici, al fine di valorizzare l'identità dell'ospitalità italiana di eccellenza, e favorire l'ingresso di nuovi capitali privati, altri fondi pubblici.
Sezione Speciale Turismo del Fondo Centrale di Garanzia (358 milioni) per facilitare l'accesso al credito per gli imprenditori che gestiscono un'impresa esistente o per i giovani che intendono avviare una propria attività.
La terza azione (500 milioni) volge un'attenzione particolare al patrimonio turistico del Paese sfruttando il volano dei grandi eventi che interesseranno il Paese iniziando dal Giubileo del 2025 e della Ryder Cup del 2022. Attraverso Caput Mundi – si è inteso cogliere un’importante opportunità per sviluppare un modello di turismo sostenibile in uno dei poli di maggiore interesse turistico a livello nazionale e in connessione all’evento giubilare. Si vuole creare un itinerario turistico nazionale che muovendo dalla Capitale porti il Turismo lungo i percorsi nazionali spesso meno noti ma non meno unici.
L’occasione è preziosa perché le vie che da Roma hanno percorso secoli di storia portano in tutta Italia e non è più possibile non offrire al turista un
percorso che lo porti dalla Capitale alle altre meravigliose Regioni nazionali troppo spesso limitate ad un turismo di nicchia. Caput Mundi indica il centro del Mondo e per un Turista l’Italia deve rappresentare un brand di rinascita dalla crisi pandemica, di recupero della vita di esperienza di rinascita. Iniziamo a proporre una offerta differenziata per tipologia di turista, dal pellegrino, alla famiglia, al turismo di lavoro, al turismo esperienziale, al turismo di avventura a quello eno-gastronomico.
Paradigma, inteso come l’insieme di concetti e pratiche che definiscono l’ambito di una disciplina in un determinato momento,