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FORMAZIONE MANUALE DEL CORSO. Sezione 4 - Ganci, funi e catene GRU MOBILE

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Academic year: 2022

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(1)

FORMAZIONE

MANUALE DEL CORSO

Sezione 4 - Ganci, funi e catene GRU MOBILE

(2)

CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA  CONDUZIONE DI AUTOGRU

Sezione 3 – Il controllo di ganci, funi e catene: 

aspetti normativi e di buona tecnica aspetti normativi e di buona tecnica

ing. Diego Sivilotti – CranEng S.r.l.

ing. Diego Sivilotti  CranEng S.r.l.

CranEng CranEng

S lS l

CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA CONDUZIONE DI AUTOGRU

Sezione 3 – Il controllo di ganci, funi e catene: aspetti normativi e di buona  tecnica

CranEng CranEng

S.r.l.S.r.l.

Crane Engineering and Safety ing. Diego Sivilotti

U f è l t id t

Una fune è generalmente considerato un 

“meccanismo” in quanto le sue caratteristiche di  resistenza, la sua funzionalità e la durabilità sono  legate al reciproco comportamento delle parti 

costitutuenti 

In una fune si individuano l’anima (core) di tipo In una fune si individuano l anima (core) di tipo  tessile, metallica o sintetica, i fili elementari (wire), 

avvolti a spirale in singoli gruppi chiamati trefoli (strand) che a loro volta si avvolgono sull’anima (strand) che a loro volta si avvolgono sull anima

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S lS l

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Sezione 3 – Il controllo di ganci, funi e catene: aspetti normativi e di buona  tecnica

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L f i i diff i il di l

Le funi si differenziano per il disegno, la  composizione, il senso di avvolgimento dei trefoli  attorno all’asse centrale (destro, sinistro) nonché  per la disposizione dei fili elementari (parallelo 

all’asse, perpendicolare, alternato, ecc.)

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S lS l

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Sezione 3 – Il controllo di ganci, funi e catene: aspetti normativi e di buona  tecnica

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Rispetto all’impiego si distingue tra le funi che devono resistere quasi p p g g q esclusivamente a sollecitazioni di trazione (si pensi ad esempio ai tiranti delle 

gru a torre), nel qual caso si utilizzano funi spiroidali, e funi in cui invece la  sollecitazione di flessione diventa un parametro importante (come nella sollecitazione di flessione diventa un parametro importante (come nella  generalità degli apparecchi di sollevamento), nel qual caso si utilizzeranno 

invece si utilizzeranno funi a trefolo

La scelta di una fune comporta diverse riflessioni relative alla necessità di far  lavorare contemporaneamente tutti i fili, cercare di minimizzare gli effetti della 

concentrazione di sforzi per i contatti herziani tra filo e filo e tra filo e 

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p

superficie esterna di scorrimento 

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Un ulteriore aspetto è quello legato al percorso che la fune deve compiere  per effettuare l’operazione di sollevamento

Gli effetti legati alla fatica del materiale possono essere più o meno esaltati: 

nel caso di figura è da preferire l’esempio a) rispetto a quello b) in quanto il nel caso di figura è da preferire l esempio a) rispetto a quello b) in quanto, il 

cambio di curvatura produce  una inversione della flessione nella fune con  conseguente effetto aggravante per ciascun ciclo di manovra

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LUBRIFICAZIONE

La composizione della fune implica sia il contatto tra le superfici esterne dei  fili e sia lo scorrimento (di allungamento nella situazione sotto sforzo e di 

flessione quando la fune si avvolge su tamburi e carrucole) Si sviluppano necessariamente degli attriti nelle zone di contatto, anche di Si sviluppano necessariamente degli attriti nelle zone di contatto, anche di 

valore elevato e potenzialmente in grado di danneggiare la fune Per limitare tali effetti il fabbricante provvede già ad una iniziale lubrificazione Per limitare tali effetti il fabbricante provvede già ad una iniziale lubrificazione  della fune con lo scopo di proteggere i fili e l’anima (soprattutto nel caso di anime 

tessili)

L’azione protettiva del lubrificante va però mantenuta nel tempo con interventi L azione protettiva del lubrificante va però mantenuta nel tempo con interventi 

periodici

Un buon lubrificante non deve contenere sostanze acide di origine minerale ed  organica, né residui alcalini, deve essere di tipo fluido, con buone capacità di 

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g , , p , p

penetrazione e non deve emulsionarsi in acqua

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La Norma Tecnica di riferimento per  l’effettuazione delle verifiche e dei controlli l effettuazione delle verifiche e dei controlli 

sulle funi impiegate negli apparecchi di  sollevamento è la

UNI ISO 4309

L’obiettivo della Norma è quello di fornire  dei criteri utili ai tecnici impegnati p g nell’attività di manutenzione ai fini di  garantire il mantenimento di un adeguato  margine di sicurezza durante l’utilizzo della margine di sicurezza durante l utilizzo della 

fune e dell’apparecchio

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FREQUENZA DELLE VERIFICHE FREQUENZA DELLE VERIFICHE

Ove possibile, tutte le parti visibili di una fune  dovranno essere sottoposte ad esame visivo dovranno essere sottoposte ad esame visivo 

giornaliero, allo scopo di individuare il  deterioramento generale e la deformazione  Verifiche periodiche effettuate da persone

Verifiche periodiche effettuate da persone  competenti la cui frequenza terrà conto dei seguenti 

aspetti:

a) le disposizioni di legge

b) il tipo di apparecchio e le condizioni ambientali  in cui l’apparecchio opera

c) il gruppo di classificazione dell’apparecchio

d) l d ll f h d

In ogni caso la fune deve essere 

ifi d i

d) i risultati delle verifiche precedenti e) il periodo di tempo in cui la fune è stata in 

servizio

sottoposta a verifica quando sia  intervenuto un incidente o  quando l’apparecchio è rimasto  fuori servizio per un certo periodo

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fuori servizio per un certo periodo  di tempo

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PUNTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA

Fermo restando che la fune va esaminata su  tutta la sua lunghezza particolare attenzione tutta la sua lunghezza, particolare attenzione 

dovrà essere riservata ai seguenti punti:

‐ punti di attacco ad entrambe le estremità  delle funi che si svolgono e delle funi fisse

‐ la parte di fune che passa attraverso il 

b ll ll l

bozzello o sulle pulegge

‐ la parte di fune che passa su pulegge di 

compensazione In ogni caso la fune deve essere 

ifi d i

‐ tutte le parti della fune che possono essere  soggette ad abrasioni dovute a strisciamento 

contro strutture esterne

sottoposta a verifica quando sia  intervenuto un incidente o  quando l’apparecchio è rimasto  fuori servizio per un certo periodo

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‐ verifica interna per corrosione a fatica fuori servizio per un certo periodo  di tempo

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PUNTI DA SOTTOPORRE A VERIFICA

La fune dovrà poi essere esaminata nella zona  in cui esce dai terminali, trattandosi di una  zona critica dal punto di vista dei fenomeni 

della fatica e della corrosione Di conseguenza vanno esaminati anche gli 

attacchi al fine di evidenziare segnali di  distorsione e/o usura

I terminali smontabili (innesti cunei) dovranno essere oggetto di I terminali smontabili (innesti, cunei) dovranno essere oggetto di  verifica per quanto concerne le rotture di fili all’interno e, per quanto 

riguarda i terminali stessi, ci si deve assicurare nel merito della  tenuta dei cunei e degli attacchi a vite

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CRITERI DI SOSTITUZIONE La sicurezza in esercizio di una fune in

servizio è garantita dalla corretta valutazione di quanto segue:

a) natura e numero di rotture dei fili

b) rottura dei fili metallici in prossimità dei terminali c) raggruppamenti localizzati di rotture di fili

d) ritmo di incremento di rotture di fili e) rottura di trefoli

f) riduzione del diametro della fune derivante da f) riduzione del diametro della fune, derivante da

rottura dell’anima g) diminuzione di elasticità h) usura esterna ed interna) i) corrosione esterna ed interna

j) deformazione

k) deterioramento dovuto al calore o ad arco voltaico

l) i di i d ll’ ll

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l) ritmo di incremento dell’allungamento permanente

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NATURA E NUMERO DELLE ROTTURE DI FILI

Il prospetto a lato permette di permette di stabilire la situazione limite rispetto alla quale rispetto alla quale

una fune è da sostituire La distinzione è operata sulla base

della tipologia di fune, del tipo di

l i

avvolgimento e della classificazione dell’apparecchio

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dell apparecchio

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DANNEGGIAMENTO DOVUTO ALL’USURA

L’usura esterna deriva  dallo sfregamento sotto dallo sfregamento sotto  pressione della fune con  le gole delle pulegge e dei 

tamburi L’usura è provocata da 

una mancata o non  corretta lubrificazione  oltre che dalla presenza di oltre che dalla presenza di 

polvere o sabbia L’usura interna è causata  dalla frizione tra i singoli  trefoli e fili della fune, in  particolare quando la 

fune è sollecitata a  flessione

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DANNEGGIAMENTO DOVUTO ALLA FATICA

Il danneggiamento da fatica è determinato dallo  scorrimento con piegatura della fune sulla 

superficie delle pulegge e dei tamburi Interessa principalmente i fili esterni, in particolare 

i fili disposti normalmente all’esterno della  curvatura

Il fenomeno è sicuramente favorito dalla  contemporanea presenza di usura o corrosione

Si noti nell’immagine a lato come in effetti lo Si noti nell immagine a lato come in effetti lo 

sviluppo della cricca avvenga a partire dalla  zona di contatto tra i fili

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DANNI ESTERNI

Ci sono molti modi per danneggiare una  fune in maniera seria nel corso del suo 

utilizzo utilizzo

Il più delle volte non è possibile risalire alla  dinamica del danneggiamento a causa della 

reticenza degli stessi operatori reticenza degli stessi operatori Ciò comporta la necessità di operare per 

esclusione delle varie ipotesi

Ci sono delle situazioni in  cui il danneggiamento è 

id t l h

accidentale ma anche  altre situazioni nelle quali 

invece è la conseguenza  di un uso non corretto 

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prolungato nel tempo

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DANNI ESTERNI

Il caso a lato è tipico di una fune che in p esercizio ha subito un danno in seguito a 

un forte urto contro un bordo tagliente

h d l

Ci possono essere anche dei casi particolari  come quello a lato. La fune apparteneva a 

una gru sottoposta a trattamento di  sabbiatura con graniglia metallica  (preliminare alla riverniciatura), senza che  fosse stata prevista una adeguata protezione 

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della fune. I pallini si sono incuneati tra i fili 

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DANNI ESTERNI

La fune in tensione è stata tirata con contemporaneo  sfregamento contro uno spigolo. Una volta scaricata 

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tende ad arrotolarsi (effetto “nastro da regalo”)

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ROTTURE INTERNE

Il controllo visivo di una fune in acciaio riguarda essenzialmente lo strato esterno dei  fili e dei trefoli. Gli elementi esterni rappresentano però solamente il 40% dell’intera 

sezione

Si deve poi considerare che gli stessi elementi esterni sono visibili solo per metà e Si deve poi considerare che gli stessi elementi esterni sono visibili solo per metà e, 

quindi, alla fine ciò che è veramente ispezionabile rappresenta soltanto il 20% 

dell’intera sezione metallica

Se le condizioni di lavoro interne della fune (corrosione, sollecitazioni  localizzate nei punti di contatto tra i trefoli) sono più gravose rispetto a quelle 

(i d i l f l di l i ) è l

esterne (in quanto, ad esempio, la fune scorre su pulegge di plastica) è molto  più probabile che il danneggiamento si presenti prima nella zona nascosta

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ROTTURE INTERNE

Un caso classico è quello 

t t ll i i i

rappresentato nelle immagini  a lato

Un controllo visivo non  evidenzia particolari  problemi, salvo la presenza di  un numero limitato di fili rotti un numero limitato di fili rotti

Piegando però la fune  potrebbe manifestarsi  l’ ff tt l t

l’effetto a lato, con una  improvvisa esplosione dei fili 

interni

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DANNEGGIAMENTO DA SCORRIMENTO SU CARRUCOLA

L’utilizzo di carrucole con gola troppo stretta o troppo g pp pp larga porta a un danneggiamento veloce e grave della 

fune

L’impossibilità per la fune di appoggiare in modo  regolare sulla massima superficie a disposizione  comporta un aumento delle pressioni nella zona di 

contatto con un intensificarsi dei fenomeni di 

d i t

danneggiamento

Nel primo caso di figura la fune è inserita in una gola  troppo stretta e si ha la rottura a fatica dei fili Nel secondo caso la gola è troppo larga e si nota il  danneggiamento precoce in corrispondenza della 

linea di contatto 

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DANNEGGIAMENTI DA CONTATTO CON MECCANISMI 

La probabilità che un danneggiamento possa avere origine da una delle  sezioni di lavoro della fune è sicuramente più alta.

In particolare si dovranno considerare attentamente le zone soggette al  contatto con carrucole, tamburi o degli attacchi fissi

Talvolta sarà anche importante fare  attenzione allo stato di attenzione allo stato di  conservazione dei meccanismi 

stessi.

Un difetto su una carrucola come Un difetto su una carrucola, come 

quello dell’immagine a lato, può  essere causa di danneggiamento  della fune durante lo scorrimento

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della fune durante lo scorrimento

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Le gole delle carrucole (o dei tamburi) devono essere lisce e avere un  diametro adatto a quello della fune

diametro adatto a quello della fune

Il diametro della gola deve essere compreso tra 1,06 e 1,08 volte il diametro  nominale della fune

La verifica del corretto diametro può essere effettuata con speciali regoli di  misura che tengono già conto della tolleranza ammessa

Fondo gola troppo grande per la

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Fondo gola di dimensioni corrette Fondo gola troppo grande per la  fune

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I punti da prendere in considerazione durante l’ispezione di una carrucola (a  parte lo stato di conservazione generale, ossidazione, presenza di  deformazioni permanenti, ecc.) sono quelli indicati nella figura sottostante:

Controllare il grado di usura delle Controllare il grado di usura delle 

flange

Controllare il grado di usura della  scanalura

Controllare l’eventuale rotazione  fuori asse, lo stato di lubrificazione e 

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la facilità di rotazione dei cuscinetti

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L’uso del regolo di misura permette di visualizzare immediatamente l’idoneità  o meno della carrucola rispetto alla fune da installare, tenuto conto anche 

delle tolleranze ammesse per il diametro nominale delle funi stesse

Si i l Situazione non regolare con gola 

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Situazione regolare g g

troppo stretta

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Lo scorrimento di una fune all’interno di una gola troppo piccola (vedi figura  1) comporta una distribuzione irregolare dello scarico delle pressioni dalla 

fune alla carrucola fune alla carrucola

L’appoggio non avviene più in modo regolare su tutta la semirconferenza  inferiore ma solamente sulle due fasce laterali

Nel tempo, accanto al danneggiamento prematuro della fune, si ha anche un  anomalo consumo della gola, con la formazione di una rientranza (vedi figura 2)

Quando si andrà ad installare una  nuova fune questa scorrerà su nuova fune, questa scorrerà su  una pista oramai compromessa e 

tale da produrre un  danneggiamento molto più veloce danneggiamento molto più veloce

In tali situazioni è quindi  necessario procedere alla  sostituzione anche della carrucola

1 2 3

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sostituzione anche della carrucola

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Il grado di usura delle flange laterali della gola va verificato con regolarità

O i i t l ll lt i t i è

Ove si riscontrasse un  consumo anomalo, alle volte asimmetrico,  è  necessario procedere a una verifica del sistema di scorrimento direttamente 

legato alla carrucola

La fune, quando inizia lo scorrimento, prima ha un  contatto laterale e poi passa sul fondo gola con due contatto laterale e poi passa sul fondo gola con due  conseguenze: la torsione della fune attorno al suo asse 

ed il rischio di fuoriuscita dalla gola

Il primo contatto può avvenire sul bordo a causa di un  angolo di uscita della fune dalla carrucola troppo angolo di uscita della fune dalla carrucola troppo 

grande rispetto ai valori raccomandati La DIN 15020 indica infatti un valore massimo di 1,5°

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per una fune antigiro e 4° per una non antigiro

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L’azione continua esercitata dalla  La mancata correzione  dell’anomalia di scorrimento e/o fune sul bordo laterale può 

portare nel tempo a una  situazione di grave usura come 

dell anomalia di scorrimento e/o  la mancata sostituzione della 

carrucola porterà  inevitabilmente al cedimento del quella rappresentata nella foto in 

basso

inevitabilmente al cedimento del  bordo laterale con conseguente 

fuoriuscita della fune 

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Un angolo di deflessione di 4° corrisponde a una deviazione rispetto alla  verticale di 1 metro su 14,3 metri

Un angolo di 1,5° comporta una deviazione di 1 metro su 38,2 metri

Il diagramma riporta, in funzione  della lunghezza del tamburo la g massima distanza ammessa della 

puleggia di rinvio

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(9)

La presenza di incisioni sul fondo gola della carrucola rappresentano una  situazione anomala di cui tenere conto

situazione anomala di cui tenere conto

Una possibile causa può essere messa in relazione a funi in cui il passo dei  trefoli è un multiplo intero della circonferenza di fondo gola della carrucola In una tale situazione, 

indipendentemente  d ll’ i à d ll i l dall’entità della rotazione, le 

corone dei trefoli esterni  toccheranno la gola sempre 

nei medesimi punti e tali nei medesimi punti e, tali  punti, saranno anche quelli 

sottoposti al carico,  contrariamente a quelli contrariamente a quelli 

adiacenti, collocati in  corrispondenza delle gole che 

risulteranno invece non

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risulteranno invece non  sollecitati

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Anche nel caso dei tamburi è molto importante fare attenzione all’angolo di  deflessione con il quale la fune esceq

Se questo è eccessivo si possono creare delle situazioni simili a quella  rappresentata nella figura in basso a sinistra

Oltre ai danni provocati nella fascia di contatto tra i due tratti di fune si avrà  poi, nel tempo, il danneggiamento anche dei bordi delle scanalature con 

conseguente compromissione del regolare avvolgimento della funeg p g g

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Distorsione ad elica (Punto 3.5.10.1. della Norma)

E’ una deformazione che si verifica quando l’asse della fune assume l’aspetto  di un’elica. Pur non comportando di per sé un indebolimento, questa  deformazione, se di una certa entità, può trasmettere una vibrazione che  determina un comando irregolare della fune. Nel tempo può provocare usura 

e rottura dei fili

La fune deve essere sostituita nel caso in cui si verifichi la seguente La fune deve essere sostituita nel caso in cui si verifichi la seguente 

condizione:

d1 ≥ 4/3∙d ~ 1,33∙d

L di t i d il i t tt i di 25 d

La distorsione deve svilupparsi su un tratto minore di 25∙d

d d

1

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L <25·d

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Espulsione di fili (Punto 3.5.10.3. della Norma)

E’ una deformazione che si verifica quando alcuni fili o gruppi di fili si  distaccano sul lato della fune opposto alla gola della carrucola, con pp g , formazione di cappi, fenomeno derivante, di solito, da un colpo improvviso 

del carico

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(10)

Aumento localizzato del diametro della fune (Punto 3 5 10 5 della Norma)

(Punto 3.5.10.5.  della Norma)

In generale si tratta di un aumento localizzato del diametro della fune a  causa di una anomalia manifestatasi nell’anima

causa di una anomalia manifestatasi nell’anima

Come conseguenza si ha una disposizione non più regolare dei trefoli esterni Nel caso di figura c’è stata una distorsione dell’anima metallica dovuta a uno 

strappo improvviso

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N l di fi i è ifi t i fi t d ll’ i t il (i

Nel caso di figura si è verificato un rigonfiamento dell’anima tessile (in  presenza di particolari condizioni ambientali può esserci un assorbimento di 

umidità) con una sua sporgenza verso l’esterno

Il passaggio ripetuto su pulegge e/o tamburi comporta l’insorgenza di altri  fenomeni di danneggiamento (usura, corrosione, fili rotti, distorsioni, ecc.)

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I TERMINALI

La prescrizione fatta dal D.P.R. 459/96  riguardante il coefficiente di sicurezza, ovvero 

che tenga conto anche della tipologia di  terminale, è giustificata dal fatto che in alcuni  casi la capacità portante del terminale non è pari 

ll d ll f a quella della fune Nella tabella 

riportata a destra riportata a destra  vengono elencate le  tipologie di terminale 

più comuni e il  p

relativo grado di  efficienza rapportato 

al carico di rottura  d ll f

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della fune

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IL TERMINALE REALIZZATO CON MORSETTI

Il terminale realizzato con morsetti è molto diffuso in quanto può essere  agevolmente realizzato sul posto, è poco costoso, gli elementi sono facilmente 

staccabili ed ispezionabili staccabili ed ispezionabili

Il meccanismo di lavoro è basato essenzialmente sull’attrito e, ad ogni  morsetto applicato si ha il progressivo trasferimento dello sforzo dal ramo  caricato a quello morto, fino ad arrivare in prossimità della redancia, ove è 

stato trasferito il 50% dello sforzo iniziale

In ogni caso, come già visto in precedenza, l’efficienza di questo terminale è pari al  80%, comportando pertanto una riduzione  reale della capacità portante della fune 

del 20%

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IL TERMINALE REALIZZATO CON MORSETTI

Il numero di morsetti da applicare dipende dal diametro della fune, comunque mai  in numero inferiore a 3

Sarà variabile anche la coppia di serraggio da applicare ai bullonipp gg pp

L’ispezione di questa tipologia  di terminale deve tenere in di terminale deve tenere in  considerazione sia lo stato di 

integrità dei morsetti e sia il  regolare serraggio Vanno inoltre controllati i tratti 

di fune compresi tra i morsetti  al fine di evidenziare rotture, 

corrosione o altro che  potrebbero portare a una  alterazione nelle sezioni critiche 

di attacco

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di attacco

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Terminali delle funi (punto 3.4.2.2. della Norma)

“I terminali smontabili  (innesti, cunei, morsetti) dovranno essere oggetto  di verifica per quanto concerne le rotture di fili all’interno e sotto i 

terminali ” terminali.

“La verifica dovrà anche assicurare che sianoLa verifica dovrà anche assicurare che siano  rispettati i requisiti dettati dalle Norme e le  indicazioni d’uso stabilite per il terminale della fune.

S i id i di fili ll’i ll

Se si evidenziano rotture di fili all’interno o nella  zona intermedia dei terminali, si può accorciare la  fune e fissare nuovamente gli accessori terminali.”

A lato un esempio di terminale realizzato con  morsetti montati in modo errato

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morsetti montati in modo errato

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TERMINALE CON CAPOCORDA A CUNEO

Anche l’utilizzo di capicorda a cuneo  risulta agevole, con montaggio 

veloce e sicuro

Il meccanismo di funzionamento si  basa sull’azione esercitata dal cuneo 

sulla fune che viene avvolta attorno sulla fune che viene avvolta attorno 

ad esso. Sotto carico il cuneo è  trascinato sempre più verso il basso 

aumentando l’azione di serraggio aumentando l’azione di serraggio 

contro le pareti

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TERMINALE CON CAPOCORDA A CUNEO

Nel montaggio dei terminali devono  essere osservate delle regole di  attenzione affinché sia salvaguardato 

il regolare funzionamento Per esempio non devono essere 

montati dei morsetti che  porterebbero a un anomalo  trasferimento di sforzo e a un  danneggiamento della fune stessa danneggiamento della fune stessa 

nella sezione di serraggio Va fatta attenzione anche alla  direzione d’inserimento della fune al direzione d inserimento della fune, al 

fine di evitare pressioni anomale in  corrispondenza della sezione di 

fuoriuscita della fune stessa

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fuoriuscita della fune stessa

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TERMINALE CON MANICOTTO IN ALLUMINIO

Il i t d i t i li Il sistema dei terminali con 

manicotto di alluminio è  molto diffuso e raggiunge un  grado di efficienza compreso  tra l’80 ed il 90% in relazione 

alla diversa tipologia  realizzativa Un problema è dato dalla  temperatura di lavoro che temperatura di lavoro, che  generalmente è compresa tra 

i ‐60°C e i 100 °C

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TERMINALE CON MANICOTTO IN ALLUMINIO

Nel corso della prima ispezione è opportuno rilevare le dimensioni del  manicotto al fine di verificare la sua corrispondenza alle specifiche dichiarate

E’ molto importante poi effettuare una attenta ispezione dello stato di E  molto importante poi effettuare una attenta ispezione dello stato di  conservazione del manicotto e della fune in corrispondenza della sezione di 

ingresso

Un controllo significativo è poi quello  della lunghezza del ramo morto della  fune, al fine di evidenziare eventuali 

slittamenti in fase di esercizio

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ISPEZIONI SUI GANCI

Le istruzioni per il controllo dei ganci Le istruzioni per il controllo dei ganci  fucinati già in servizio sono contenute 

nella UNI 9473‐1

l ù

In generale vengono previsti più momenti  d’ispezione, prima e durante l’utilizzo

In particolare prima della messa in p p servizio dovrà essere controllata la  marcatura e verificato, con precisione 

almeno di un decimo di millimetro il almeno di un decimo di millimetro, il  rispetto dei valori y, y1, y2, laddove questi 

sono presenti

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ISPEZIONI SUI GANCI

Il controllo della deformazione, come ad esempio l’apertura, deve essere  effettuato almeno una volta all’anno

Fino al n. 5 si farà riferimento ai parametri dimensionali indicati nelle Norme di  riferimento. Qualora sia stato riscontrato un allargamento maggiore del 10% della 

misura di riferimento a2il gancio andrà sostituito misura di riferimento a2il gancio andrà sostituito

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ISPEZIONI SUI GANCI

Per i ganci dal n.6 in su si farà riferimento alle dimensioni y, y1, y2. Anche in  questo caso ove l’apertura ecceda del 10% rispetto alla misura di partenza il 

q p p p

gancio andrà sostituito 

La presenza di deformazioni, anche se contenute entro la soglia indicata, La presenza di deformazioni, anche se contenute entro la soglia indicata, 

implica comunque l’effettuazione di un controllo adeguato (con liquidi  penetranti o magnetoscopico) al fine di evidenziare lo sviluppo di eventuali 

cricche cricche

I ganci con danneggiamenti e cricche superficiali critiche devono essere  sostituiti, a meno che tali difetti dal punto di vista del funzionamento, degli , p , g scostamenti ammessi e dell’usura ammessa, possano essere eliminati senza 

lasciare inneschi ad intaglio

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ISPEZIONI SUI GANCI

Per quanto riguarda l’usura questa deve essere contenuta  entro la soglia del 5% dell’altezza caratteristica h2della 

sezione di gola del gancio

Nella misura dell’usura deve essere sempre adottata una  precisione di almeno un decimo di millimetro precisione di almeno un decimo di millimetro  La presenza di usura localizzata, ricalcature e altro 

d d ti ( l t ) i d h

devono essere raccordati (con molatura) in modo che  non vi siano intagli o, in generale, discontinuità evidenti 

sulla superficie

Non è ammessa alcuna tipologia di logoramento sui dadi  di tenuta superiori o sugli altri elementi di sicurezza (per 

esempio i dispositivi di chiusura)

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p p )

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ISPEZIONI SUI GANCI

La presenza di cricche viene distinta in due  tipologie: P e Tp g

Quelle di tipo P, parallele al contorno del  gancio, sono considerate non critiche e non  richiedono necessariamente la sostituzione richiedono necessariamente la sostituzione 

del gancio

Le cricche di tipo T, trasversali allo sviluppo  del gancio, sono considerate critiche e  comportano la sostituzione del gancio Vengono poi distinte alcune zone del gancio Vengono poi distinte alcune zone del gancio  a criticità diversa a seconda della tipologia di  danneggiamento attesa (usura, cricche, 

apertura ecc )

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apertura, ecc.)

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ISPEZIONI SUI GANCI

Vista d’insieme di un gancio doppio e del  relativo bozzello di sollevamento

Vista dall’alto con  evidenza del sistema evidenza del sistema 

di carrucole e della  coppiglia di chiusura  della parte superiore della parte superiore  del gambo del gancio

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ISPEZIONI SUI GANCI

Vista d’insieme e particolare del gancio con 

id ( i d l %) i

evidente usura (maggiore del 5%) in  corrispondenza della sezione di appoggio  abituale dell’anello utilizzato per il sollevamento 

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del carico

Sezione 3 – Il controllo di ganci, funi e catene: aspetti normativi e di buona  tecnica

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ISPEZIONI SUI GANCI

Gancio semplice con evidenza di leggera  usura sul bordo esterno, contenute entro la usura sul bordo esterno, contenute entro la 

tolleranza ammissibile

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Sezione 3 – Il controllo di ganci, funi e catene: aspetti normativi e di buona  tecnica

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ISPEZIONI SUI GANCI

Gola del gancio con  segnalazioni di cricca di 

tipo T e da ricalcatura tipo T e da ricalcatura 

del materiale

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ISPEZIONI SUI GANCI

Gola del gancio con Gola del gancio con  segnalazioni di cricca di 

tipo L dovuta però a  ricalcatura del  materiale di superficie

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CATENE

Le catene per apparecchi di sollevamento  devono possedere specifici criteri legati alla  scelta dei materiali, dimensione e tolleranze 

ammesse

La catena deve essere lubrificata su tutta la  sua lunghezza quando è priva di carico,  prima della messa in esercizio e durante 

l’i i li d li i i

l’impiego, applicando olio per ingranaggi  penetrante nei punti di snodo In presenza di ambienti che potrebbero 

t ( bbi l i i

portare a usura (sabbia, polveri varia  natura) occorre utilizzare un lubrificante 

secco (vernice lubrificante o polvere di  grafite)

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grafite)

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CATENE

Una catena calibrata, T8 o T10 a seconda del  fattore di resistenza prescelto, è formata da  una sequenza di anelli elettrosaldati inseriti una sequenza di anelli elettrosaldati, inseriti 

gli uni negli altri nel corso della formazione  degli stessi anelli

Le catene, pur presentando una minore  sensibilità ai fenomeni di danneggiamento  rispetto alle funi, sono comunque soggette  a particolare attenzione in quanto, come si  sa, il cedimento di uno solo degli anelli 

comporta la caduta di tutta la catena Le norme tengono conto di coefficienti più 

ridotti rispetto alle funi: 5 per il vecchio

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ridotti rispetto alle funi: 5 per il vecchio  D.P.R. 547/55, 4 per il D.P.R. 459/96

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ISPEZIONE DELLE CATENE

Anche per le catene si applica il vecchio l’art. 179 del D.P.R. 547/55, relativo alla  verifica trimestrale

Alcune Norme Tecniche, come ad esempio le DIN 685, prevedono un controllo , p , p completo prima di avviare il funzionamento, dopo circa 200 ore di esercizio o 

10.000 cicli di sollevamento o con maggiore frequenza nel caso di servizio  pesante

Il controllo deve prevedere la verifica Il controllo deve prevedere la verifica  delle maglie, particolarmente nei punti 

di contatto, al fine di verificare lo stato 

di l di i i t

di usura, la presenza di incrinature,  deformazioni e altri danni

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ISPEZIONE DELLE CATENE

La catena deve essere sostituita quando ricorrono i seguenti casi:

l i l i ti di t tt è id tt i i i l

‐ se lo spessore nominale nei punti di contatto è ridotto in misura maggiore al  10%

‐ se una maglia si è allungata del 5% o se la catena di 11 maglie si è allungata  del 2%

‐ se le maglie sono rigide

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Riferimenti

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