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ciami Per non spegnere il conflitto La voce: fra corpo e linguaggio (II) Spazio, voce, gesto fra Nuova musica e Nuovo Teatro Musicale

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Academic year: 2022

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ciami RICERCHE

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4/2018 Webzine semestrale di Teatro, Video e Suono | Diretta da Valentina Valentini

Articoli di

Valentina Valentini Guy Rosolato

Giovanni Iorio Giannoli Daniele Vergni

Ella Finer

Mauro Petruzziello Riccardo Fazi Mariangela Gualtieri Jean Paul Fargier Marc Mercier

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3 Rivista semestrale di Teatro, Video e Suono ciami RICERCHE Diretta da Valentina Valentini

4/2018

Editoriale

Valentina Valentini

Per non spegnere il conflitto

Teatro

Guy Rosolato

La voce: fra corpo e linguaggio (II)

Giovanni Iorio Giannoli

Suoni, visioni e affetti. Sugli aspetti para-teatrali dell’azione teatrale

Daniele Vergni

Spazio, voce, gesto fra Nuova musica e Nuovo Teatro Musicale

Mauro Petruzziello

Politiche della verità: l’uso della voce nel teatro del Living Theatre

Riccardo Fazi

Un altro ordine del tempo (I)

Mariangela Gualtieri

Subumano sovrumano

Video

Jean Paul Fargier

Nam Johnny Paik

Marc Mercier

I Festival d’Art Vidéo

Suono

Ella Finer

L’aura del sonoro

Atlante

Video da Instants Vidéo

Allegati

Focus da nuovoteatromadeinitaly.sciami.com

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COMITATO SCIENTIFICO:

Jean-Paul Fargier, già Università Paris 8, Francia, Helga Finter, Università di Giessen, Germania, Giovanni Iorio Giannoli, già Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Pie- tro Montani, già Sapienza Università di Roma, Francesco Spampinato, Università degli Studi di Bologna, Annalisa Sacchi, Università IUAV di Venezia, Valentina Valentini, Sa- pienza Università di Roma.

COMITATO EDITORIALE:

Guido Bartorelli, Università degli Studi di Padova, Donata Chiricò, Università della Calabria, Francesco Fiorentino, Università degli Studi Roma Tre, Massimo Fusillo, Università degli Studi dell’Aquila, Thomas Haskell Simpson, Northwestern Univer- sità di Chicago, USA, Carlo Martino, Sapienza Università di Roma, Didier Plassard, Università Paul Valery di Montpellier, Francia, Cosetta G. Saba, Università degli Stu- di di Udine, Emanuele Senici, Sapienza Università di Roma, Carlo Serra, Università della Calabria.

REDAZIONE:

Samuele Briatore, Dalila D’Amico, Lisa Parolo, Mauro Petruzziello, Stefano Scipio- ni, Andrea Vecchia, Daniele Vergni

La webzine aderisce alle linee guida etiche indicate dal COPE Code of Conduct for Journal Editors1. Tutti gli articoli vengono esaminati da revisori esterni. Gli articoli richiesti e concordati dalla direzione della rivista, secondo il programma editoriale, vengono sottoposti alla valutazione dei membri del comitato scientifico; questa circostanza è segnalata in nota, nella prima pagina del contributo. Sono ammessi direttamente dal comitato editoriale i contributi non rilevanti per le finalità che presiedono alla classificazione delle Riviste (schede bibliografiche, forum, intervi- ste, interventi di artisti).

© 2019 – SCIAMI EDIZIONI (Teramo – Roma) Issn: 2532-3830

Registrato presso il ROC al n. 26708 Sciami|ricerche, n. 3, Aprile 2018

Webzine: https://webzine.sciami.com/webzine/numero-3 www.sciami.com / webzine.sciami.com

Redazione e direzione: via del Mandrione, 451 – 00181 Roma (RM) Editore: Sciami|edizioni, Largo San Carlo, 9 – 64100 Teramo (TE) Telefono +39 0861 247885

E-mail info@sciami.com

1 https://publicationethics.org/files/Code_of_conduct_for_journal_editors_Mar11.pdf

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Copertina

Manifesto del 30° Festival Istants Video. Nos désirs font désordre.

Retro di copertina

Iannis Xenakis, Polytope, Baths of Cluny, 1972.

Immagine di copertina di ogni articolo

Leonardo da Vinci, Saint John the Baptist (painted between 1508 and 1513).

Aleksandr Michajlovič Rodčenko, Read, 1929.

Karlheinz Stockhausen, Premier of GESANG DER JÜNGLINGE, 30 May 1956, WDR Cologne. © karlheinzstockhausen.org.

Judith Malina. Photo by Letizia Mariotti. Courtesy Thomas Walker / Living Theater.

Marten Spangberg, La Substance but in English.

Teatro Valdoca. Paesaggio con fratello rotto. 2005. © photo Paolo Rolando Guer- zoni.

Thomas Edison and his phonograph.

Sheila and the crowd. © photo Jean-Paul Fargier.

The founders of Instants Video: on the left is Anne Van den Steen, at the center Chantal Maire. © photo Marc Mercier, 1988.

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Sciami|riceche n.3 - 04/2018 - Rivista semestrale di Teatro, Video e Suono

Per non spegnere il conflitto

Valentina Valentini

In questo terzo numero di Sciami |ricerche ci sono delle presenze, delle voci e dei pensieri che vanno d’accordo, che potrebbero formare un coro, anche se per caso si sono raduna- ti assieme e non tanto per caso è accaduto di proporre le loro voci.

Ciascuna di esse intona un motivo, dispiega un’azione che è di opposizione e scontro nei confronti di una cultura e di un’arte priva del suo contenuto storico, vitale ed umano, nel senso che non si pone la domanda del luogo e del tempo, che non scava nel presente e che non lo mette a rischio.

Sono voci disposte a stanare il nemico e ad affrontarlo: Judith Malina rivendica – al posto della tecnica – la verità come metodo di lavoro per quanti vivono di teatro, individuando nel grido la manifestazione e la comprensione della sofferenza umana e nell’Accordo – fatto di tensioni che esplodono -, un ascoltarsi che è un respirare insieme. Al grido di Ju- dith Malina fa eco Guy Rosolato che ritrova nel grido «l’eccitazione della materia vivente, nel dolore o nel piacere, […]» (Guy Rosolato).

La riflessione sul tempo che si basa su un campione di spettacoli selezionati in Europa negli ultimi cinque anni, avviata da Riccardo Fazi, ci induce a interrogarci su ciò che conti- nua a parlare al presente, su come ciò che viene dal passato viva al presente, racconti del mio presente. «Quali sono le possibilità di interpretazione e riappropriazione del passato – si chiede Riccardo Fazi – e quali modalità utopistiche di relazione con il futuro passano

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Valentina Valentini, Per non spegnere il conflitto per una riflessione (e un’azione conseguente) sul Tempo presente? Che responsabilità si assumono gli artisti nell’affrontare la questione del tempo, quali identità tracciano e quali utopie di pensiero e di pratiche offrono allo sguardo e al pensiero di uno spettatore che si immagina e si vuole sempre più parte di una comunità sognata, immaginata, deside- rata?» (Riccardo Fazi).

Il testo di Mariangela Gualtieri pensa l’attore tracciando una linea che sprofonda verso il basso, l’animale, il subumano e si eleva verso il sovraumano e il divino, in un movimento che è privo di polarità oppositive, se non l’estraneità alla dimensione quotidiana. E infatti negli spettacoli del teatro Valdoca le dramatis personae sono trasfigurate da maschere che funzionano come un “oggetto transizionale per un rito di passaggio”, verso un luogo estraneo alla società costituita, uno spazio separato in cui scoprire la propria voce e il proprio volto. Affermazione di differenza (è il mio volto) e cancellazione dell’individualità, necessarie per accedere alla comunicazione con la divinità. «La scena è sempre un qua- drilatero dell’orrore e del meraviglioso in cui i fatti, la cronaca, il sociale aleggiano nella loro faccia archetipica e misteriosa, antica e sempre in una presente rinascita» (Marian- gela Gualtieri).

L’azione efficace di Marc Mercier consiste nell’irradiare festival di video arte nei paesi del Mediterraneo dichiarando “lo Stato di Urgenza Poetica!” La ragione di esistere di questi festival, oggi – sostiene – è quella di creare dei focolai di resistenza ai segni visivi. «Cre- are spazi-tempo dove donne e uomini si ritrovino per affinare lo sguardo, dedicare del tempo a contemplare immagini e a pensarle collettivamente.» È l’opposto di quello che invece viene foraggiato da istituzioni pubbliche e private che esaltano la cultura digitale, un melting pot in cui «[p]oco importa la qualità artistica delle opere, basta che siano inte- rattive, immersive o altro. E diano un’immagine positiva, attraente e divertente alla nuova economia digitale liberale». (Marc Mercier).

Suoni, visioni e affetti. Sugli aspetti para-teatrali dell’azione teatrale è un saggio di Giovanni Iorio Giannoli, filosofo (e fisico), logico e “cognitivista”, che propone un approccio cogniti- vo alle arti. Si tratta di uno sguardo esterno, rispetto al campo teatrologico; uno sguardo che Sciami Ricerche è interessata a promuovere, per allargare le prospettive teoriche e irraggiarle in ambiti che da molti anni non guardano al territorio delle performing arts. La prospettiva di Giannoli assume criticamente il dibattito che si è sviluppato sulla questio- ne della voce (o meglio, come lo definisce l’autore, sul «significato cognitivo del teatro senza significato»), a partire dalle riflessioni di Julia Kristeva negli anni Settanta, di Adria- na Cavarero negli anni Novanta, più di recente ripreso da Helga Finter. Perché, secondo Giannoli, «quel dibattito appare oggi fondato su assunti intrinsecamente fragili (la semio- logia, o il lacanismo), né ha mostrato alcun interesse per le acquisizioni che iniziavano a imporsi proprio in quegli anni (dai Settanta in poi), circa il funzionamento effettivo della mente umana […]. Di queste nuove acquisizioni (filosofiche, psicologiche, sociali, scien- tifiche, estetiche) le “scuole” filosofiche continentali non hanno tenuto e non potevano forse tenere conto; e continuano a farlo […], perché guardano con estremo sospetto (e infondato snobismo) a tutte quelle prospettive e quei punti di vista che muovono inve- ce dall’empirismo, dall’illuminismo, da quell’analisi della struttura logica del linguaggio e della mente, che contraddistingue la filosofia “analitica” contemporanea» (G.I. Giannoli,

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Sciami|riceche n.3 - 04/2018 - Rivista semestrale di Teatro, Video e Suono in una email inviata a V. Valentini, del 5 agosto 2017).

Questi pensieri riverberano un modo di vivere e di operare nell’arte contrario al processo in atto, nei comportamenti e nelle attitudini mentali ed esistenziali, volto a smantellare il conflitto, a renderlo impraticabile ed inoperante. Al contrario, portano a emersione lo scontro, il dissidio, la divergenza.

Prendere in carico gli argomenti dell’avversario, attraverso il dialogo, il confronto, la di- scussione produce una ferita, una lacerazione che apre all’acquisizione di nuovi conte- nuti di verità. Discutere coinvolge un esercizio e un procedimento argomentativo che richiede un procedere logico, dei passaggi obbligati del discorso in grado di verificare una tesi. E non importa tanto che si convinca l’interlocutore: lo scontro verbale-concettuale può anche non produrre sconfitti e vittoriosi.

Ci sta a cuore rinfocolare il conflitto, combattere l’attitudine di un presente che è incapa- ce di praticarlo. Ci sta a cuore sostenere prospettive divergenti per arrivare non tanto a una sintesi dialettica degli opposti, né a uno scioglimento, ma per giungere – forse – a un incorporare, un aprirsi e un fare spazio all’altro.

Non c’è crescita senza trauma scriveva Heiner Müller, il cui ritratto delle rovine d’Europa, accerchiata dalla distruzione del nazismo e dalla spietata disillusione del comunismo, ha prodotto immagini sconvolgenti.

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Guy Rosolato, La voce: tra corpo e linguaggio

ISSN 2532-3830

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