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7.2. EFFICIENZA DEI SERVIZI

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Academic year: 2022

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7.2.EFFICIENZA DEI SERVIZI

Tra le varie attività di competenza dei Comuni quella a cui i cittadini sono più interessati è l’erogazione dei servizi. È su questa, pertanto, che deve essere misurata l’efficienza di un Comune, ma il cittadino ha gli strumenti per farlo? La risposta è no.

Ad oggi, nemmeno per un osservatore esperto è possibile comparare numero e qualità dei servizi forniti dai Comuni, né il loro costo (ad esempio in termini di personale assegnato) né i tempi di erogazione (non tutti e non in modo adeguato).

Il Mef-Sose, sul sito OpenCivitas, ha calcolato, nel 2010, il livello qualitativo delle prestazioni1, ma i dati sono fermi a quella data nè si rintracciano altre misurazioni al riguardo.

Per questo, il Rating Pubblico ha provato a misurare l’efficienza dei Comuni comparando il numero di “prodotti”2 per procedimento e servizio, scelti a campione, e il tempo medio per la loro erogazione. Ha cercato di individuare, ad esempio, quante variazioni anagrafiche sono state rilasciate dall’Ufficio Anagrafe o quanti certificati di conformità e di agibilità sono stati prodotti dall’Ufficio Edilizia Privata di ciascun Comune e in quanto tempo. Il risultato si è rivelato disastroso, anche per il 2015, confermando la totale anarchia nella pubblicazione di dati rilevata per il 2014.

Eppure, è proprio per evitare quell’anarchia che il Mef ha predisposto il Sistema conoscitivo pubblico SICO, il quale fornisce quel modello denominato conto annuale, già incontrato nel capitolo precedente, utile per raccogliere non solo i dati sul personale, ma anche quelli su attività e i procedimenti. In particolare, la tabella T20 - prodotti dovrebbe indicare i prodotti per ciascuna attività, laddove per prodotto si intende il generico risultato dell’attività amministrativa3.

Sulla falsariga del T20 i Comuni pubblicano qualche dato, ma continuando ciascuno a scegliere come e quale. La conseguenza è che i Comuni non sono comparabili neppure sul numero di carte di identità emesse in un anno. Praticamente impossibile, poi, compararli sul numero di dipendenti assegnati, ad esempio, all’ufficio che si occupa di variazioni anagrafiche.

La sezione Amministrazione Trasparente all’interno della voce “attività e procedimenti” ospita una sotto-voce dedicata ai prodotti: “dati aggregati dell’attività amministrativa”. Il decreto legislativo

1 Il livello qualitativo delle prestazioni sintetizza la capacità del Comune di soddisfare la domanda di servizi locali espressa dai cittadini, tenendo conto della spesa e dei servizi offerti rispetto allo standard.

2 Il termine “prodotto” è usato nel prospetto T20 del Mef: “Prodotti per aree di intervento”.

3 Sul sito web del MEF viene precisato che nel T20 devono essere inseriti tutti i prodotti, a prescindere dal modo in cui è gestita l’attività che li ha generati, ossia anche se essi sono originati da un’attività non svolte in economia diretta.

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n.97 del 2016 ne ha reso la pubblicazione non più obbligatoria ed è impressionante la velocità con cui le PA, questa volta, si sono adeguate. Persino Trento (cfr. tabella seguente):

Figura 7.3. Dal sito web del Comune di Trento – sezione Amministrazione Trasparente, Attività e procedimenti, sotto-voce Dati aggregati attività amministrativa

Fonte: Fondazione Etica su dati dei Comuni

Ogni Comune anche in questo caso fa come vuole. Trento, come si è visto, informa almeno della motivazione della mancata pubblicazione della sotto-voce; Treviso lascia la sotto-voce sul sito web, ma completamente vuota; Campobasso l’ha semplicemente cancellata; Udine l’ha mantenuta, correttamente, almeno per gli anni precedenti al suddetto decreto 97 (cfr. le 3 tabelle seguenti).

Figura 7.2. Dal sito web del Comune di Treviso, sezione Amministrazione Trasparente, Attività e procedimenti, sotto-voce Dati aggregati attività amministrativa

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Figura 7.3. Dal sito web del Comune di Campobasso e di Udine, sezione Amministrazione Trasparente, Attività e procedimenti

CAMPOBASSO UDINE

Fonte: Fondazione Etica su dati dei Comuni

Figura 7.4. Dal sito web del Comune di Udine, sezione Amministrazione Trasparente, Attività e procedimenti, sotto-voce Dati aggregati dell’attività amministrativa

Fonte: Fondazione Etica su dati dei Comuni

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Qualche informazione sui prodotti viene comunque pubblicata da qualche Comune, limitatamente a qualche procedimento per qualche settore di attività (cfr. figura seguente). “Qualche” è l’unica regola che i Comuni sembrano darsi.

Figura 7.5. Dal sito web del Comune di Campobasso – sezione Amministrazione Trasparente, Attività e procedimenti

Fonte: Fondazione Etica su dati dei Comuni

Anche laddove aumenta il livello di dettaglio delle informazioni che Campobasso pubblica, la copertura delle attività resta parziale, in modo assolutamente arbitrario, come dimostra la figura che segue.

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Figura 7.6. Dal sito web del Comune di Campobasso – sezione Amministrazione Trasparente, Elenco sintetico dei procedimenti amministrativi

Fonte: Fondazione Etica su dati dei Comuni

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Più soddisfacente il comportamento di Treviso, che nella sotto-voce pubblica una tabella più chiari, nemmeno questa esaustiva.

Figura 7.7. Dal sito web del Comune di Treviso – sezione Amministrazione Trasparente, Attività e procedimenti

Fonte: Fondazione Etica su dati dei Comuni

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In sintesi per l’indicatore, emerge che i Comuni meno trasparenti sono anche i meno performanti, con un’unica eccezione: Parma.

Tabella 7.1. Comparazione su numero di variazioni anagrafiche rilasciate

Comune

Numero di variazioni anagrafiche rilasciate - 2015

Parma nd

Campobasso nd

Imperia nd

Siracusa nd

Frosinone nd

Brindisi nd

Cosenza nd

Potenza nd

Terni 1.051

Ancona 993

Brescia 144

Trento 135

Olbia 104

Grosseto 96

Udine 96

Salerno 96

Teramo 93

Aosta 84

Cuneo 82

Treviso 22

Fonte: Fondazione Etica su dati dei Comuni

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