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PROGETTO SINARSA RELAZIONE TERZO SAL DESCRIZIONE DEI PRODOTTI

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PROGETTO SINARSA

RELAZIONE TERZO SAL – DESCRIZIONE DEI PRODOTTI

1. FUNZIONALITA’ GEOGRAFICHE & SVILUPPO DI APPLICATIVI WEB-GIS Nell’ambito del progetto SINARSA, lo sviluppo delle funzionalità geografiche è stata un’attività costante, iniziata nella prima fase del progetto e portata avanti durante il secondo ed il terzo SAL.

Gli applicativi geografici sono stati sviluppati primariamente come supporto alle funzionalità del sistema delle emergenze (STEM); si tratta di un insieme di funzionalità articolato e complesso che va da funzionalità relativamente semplici quali quelle di rappresentare una serie di oggetti nello spazio (mappatura) a funzionalità più complesse quali quelle di supporto alle procedure di rintraccio oppure quelle che consentono la personalizzazione dei confini delle zone di restrizione da parte degli utenti finali.

In realtà anche le funzioni più semplici, quali quelle di mappatura sono state sviluppate e

perfezionate, per esempio per consentire di visualizzare non solo la semplice azienda, ma anche una serie di attributi della stessa, quali le specie ospitate, lo status di “focolaio”, se ricade o meno in zone sottoposte a restrizione.

Di seguito si descrivono in dettaglio le funzionalità geografiche sviluppate nell’ambito del progetto SINARSA e le loro caratteristiche.

Funzionalità di rintraccio

Si tratta di una funzionalità specificamente dedicata ai Servizi Veterinari regionali e delle ASL, finalizzata a facilitarne le attività di rintraccio delle movimentazioni animali in caso di focolai singoli o multipli delle malattie classificate tra le emergenze. La funzionalità, sebbene sviluppata in maniera specifica per le emergenze, è comunque estendibile anche ad altri casi (malattie pianificate, zoonosi, etc.), consentendo a seconda dei casi di visualizzare lo stato sanitario del Paese o di zone di esso nei confronti per es. della tubercolosi (funzionalità di supporto al sotto-sistema di gestione delle malattie pianificate) oppure di visualizzare i focolai di tossinfezione attivi o imputabili a determinati agenti patogeni o derivanti dal consumo di determinate macrocategorie di alimenti, etc.

(funzionalità di supporto al sotto-sistema delle zoonosi).

Fase preliminare (individuazione della zona di restrizione): una volta che il cliente (il veterinario competente sul focolaio) ha definito il raggio della zona di restrizione (zona di protezione – ZP e zona di sorveglianza - ZS), le funzioni di mappa presenti nel sistema (vedi punto seguente) permettono di selezionare tutti gli allevamenti presenti nell’area pre-definita, sia in visualizzazione che salvando la selezione in locale in vari formati (xls, html, pdf, jpg, bmp, tiff, etc.).

L’individuazione della zona di restrizione è una funzionalità specifica del sistema delle emergenze essendo stata costruita in base a precisi requisiti della normativa nazionale e comunitaria in materia di emergenze epidemiche.

Fase di rintraccio: è organizzata in 2 parti, la prima in modalità sincrona e la seconda asincrona. Il cliente richiede le informazioni relative alle movimentazioni animali in entrata ed in uscita da tutte (o parte) delle aziende/allevamenti ricadenti nella zona di restrizione precedentemente individuata;

la richiesta viene completata scegliendo le altre condizioni di rintraccio proposte in automatico, ovvero la finestra temporale del rintraccio e la/e specie coinvolta/e.

L’utilizzatore può confermare o modificare tali condizioni e infine spedisce la richiesta finale completa, che viene presa in carico dal sistema STEM assegnandogli un numero identificativo della richiesta (modalità sincrona).

In modo asincrono la procedura di rintraccio viene eseguita da STEM, che richiama la BDN, depositaria delle informazioni richieste, tramite web services sviluppati ad hoc. Quando il quadro delle informazioni richieste è completo, viene creato un file EXCEL, che viene inviato per e-mail oppure inserito nella “scrivania personale” che il cliente ha a disposizione sul portale; il file può naturalmente essere scaricato e utilizzato in locale, secondo le esigenze del cliente. Per una

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descrizione più esaustiva delle procedure di rintraccio, vedi il documento Rintracci.doc, (Allegato 1).

A differenza delle funzionalità che consentono di disegnare in maniera personalizzata i confini della zona di restrizione, che sono specifiche per il sistema delle emergenze, le funzionalità di rintraccio sono estendibili anche agli altri sotto-sistemi, per esempio per ricostruire le movimentazioni in entrata o uscita che riguardano un allevamento bovino in cui sia stata diagnosticata la tubercolosi.

Sviluppo delle mappe di distribuzione e densità delle popolazioni zootecniche italiane

Ai fini della pianificazione nei confronti delle emergenze, che è un’attività da svolgere in tempo di pace, è stata predisposta una serie di mappe ad hoc per visualizzare la distribuzione delle popolazioni zootecniche sul territorio italiano, sia in termini assoluti (aziende ed allevamenti) che sottoforma di densità.

Le mappe relative alla distribuzione semplice delle aziende sono intuitive: si tratta infatti di mappe in cui le aziende e gli allevamenti sono visualizzati in base alle proprie coordinate geografiche.

Questi oggetti geografici sono evidenziati in maniera diversa a seconda della specie ospitate, offrendo quindi un colpo d’occhio immediato di come aziende ed allevamenti sono presenti in maniera disomogenea sul territorio nazionale.

I dati di origine di queste mappe sono contenuti nella BDN; web services appositamente sviluppati richiamano ogni notte la BDN aggiornando quindi la base dati geografica con frequenza giornaliera.

Le mappe di distribuzione delle aziende sono relative alle specie seguenti:

• bovini e bufalini

• ovicaprine

• suini

• avicoli

• cavalli

• conigli

Le aziende equine erano state originariamente escluse da questa trattazione, in conseguenza del fatto che la registrazione delle aziende e dei capi equini era di competenza di un’altra istituzione diversa dal Ministero della Salute.Nel maggio del 2007, una nota del Ministero della Salute riporta l’obbligo per le ASL di registrare in BDN le aziende equine operanti sul proprio territorio. Di conseguenza il patrimonio di informazioni presenti in BDN relativamente agli equini si è arricchito e quindi è stata aggiunta questa specie nelle mappe di visualizzazione delle aziende analoghe a quelle elaborate per le altre specie.

Più complesse sono le mappe che rappresentano la densità di distribuzione delle varie specie zootecniche sul territorio nazionale. Le specie per cui sono state costruite tali mappe sono le stesse citate nei paragrafi precedenti con l’esclusione degli equini, il cui obbligo di registrazione in BDN riguarda solo le aziende e non i capi.

Per tutte le specie il criterio comune è stato quello di definire, per Comune, la densità in termini di numero di animali presenti/kmq. Più difficoltoso è stato invece definire le classi di densità che governano in maniera diretta l’aspetto della mappa. L’unica eccezione è costituita dai suini, per i quali l’UE, in seguito alle epidemie di peste suina classica che in un passato relativamente recente hanno devastato vasti territori di molti Paesi membri, ha individuato tre classi di densità1.

Per le altre specie sono state valutati diversi criteri per la visualizzazione delle classi di densità. Il più soddisfacente è stato considerato il criterio dei “natural breaks” che tiene conto della distribuzione clusterizzata e non lineare dei dati delle popolazioni zootecniche italiane. In realtà anche la visualizzazione delle classi di densità basate sullo scostamento delle diverse densità locali

1 Bassa densità: 5-10 suini/kmq, densità intermedia 10-20 suini/kmq, elevata densità: > 20 suini/kmq

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dal dato di densità nazionale media è apparso di grande interesse; in realtà questo tipo di mappe di densità appare più utile ai fini di studi di analisi spaziale, piuttosto che in termini di visualizzazione semplice della densità di popolazione, e quindi in ultima analisi è stato scartato.

Sviluppo degli applicativi GIS di supporto alle procedure di rintraccio

Un’altra miglioria in fase di realizzazione è l’implementazione delle funzionalità che permettono all’utente-veterinario di disegnare sulla mappa le zone di protezione e sorveglianza adattate in relazione alle specificità del territorio e di avere come output:

• un file immagine con la schermata delle zone di restrizione personalizzate, i cerchi dei buffer, ecc,

• gli elenchi delle aziende ricadenti nelle ZP/ZS,

• il documento “proposta di emanazione ordinanza ZP/ZS da malattia X” con allegati i due elementi precedenti.

Al momento è in corso la valutazione di altre versioni di software ESRI e di altri software che permettano ancora più agevolmente di disegnare dal lato client le zone di protezione e di salvarle in locale e trasferirle al database centralizzato per la pubblicazione nel web-GIS.

Funzionalità del Sistema Informativo Geografico (GIS)

Lo sviluppo di funzionalità GIS nell’ambito del progetto SINARSA copre uno spettro di utilizzo piuttosto vasto, derivante dalla complessità dello sviluppo degli applicativi geografici.

Analogamente alle funzioni descritte nel precedente paragrafico è anch’esso uno strumento indispensabile nella gestione delle emergenze epidemiche.

Il sistema STEM è dotato di un web-GIS sviluppato in ESRI ArcIMS 9.0, con un link per ogni malattia considerata nel progetto (al momento 15 malattie).

Per ciascuna malattia il web-GIS permette di visualizzare ed interrogare i focolai attivi, le aziende e gli allevamenti presenti sul territorio italiano, i limiti amministrativi (regioni, province, comuni, ASL), le popolazioni animali delle specie sensibili in termini di distribuzione assoluta (aziende) o di densità (capi), la cartografia di base.

Il web-GIS permette inoltre la navigazione dinamica tra gli strati informativi e l’utilizzo di

strumenti quali buffer, query, selezioni di oggetti in base ad attributi, selezione di oggetti su mappa, esportazione su file di dati e visualizzazioni geografiche. Links appositamente predisposti

permettono di interrogare un oggetto sulla mappa e di accedere da questo alla sua scheda sanitaria (attività diagnostica, visite cliniche, entomologia, animali presenti, etc.) nonché di ricostruire la situazione dell’allevamento nel tempo (le procedure di rintraccio ne sono un esempio; altro esempio è costituito dallo status dell’allevamento in termini di avanzamento delle attività di controllo che vengono innescate in concomitanza ad un’emergenza).

Le informazioni su aziende e focolai, sono ottenute integrando le informazioni anagrafiche presenti in BDN con quanto presente nei database dedicati alle emergenze epidemiche.

I layer attualmente presenti nel web-GIS sono:

o la cartografia raster di base fornita dall’IGM scala 1:250.000,

o i limiti amministrativi (regioni, province, comuni, ASL) forniti dall’ISTAT anno 2000, o aziende e focolai (sono dati puntuali forniti attualmente dalla BDN e da STEM), o per ciascuna malattia, la consistenza dei capi di specie sensibili; questo layer utilizza le

statistiche presenti in BDN e viene aggiornato automaticamente ogni notte.

I dati sono espressi in coordinate geografiche WGS84 lat/long e proiettati ‘on the fly’ in UTM 33 sul web.

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Dopo la prima release del web-GIS di STEM che è stata messa a punto nell’ambito del progetto SINARSA, si sta attualmente lavorando alla seconda release, caratterizzata da un maggior dettaglio cartografico e dall’inserimento di strati informativi di rilevanza ed interesse veterinario.

L‘integrazione dell’attuale cartografia di base 1:250.000 con una cartografia più dettagliata è fondamentale per fornire all’utilizzatore finale (il veterinario della ASL) una visione più dettagliata e “famigliare” del territorio di propria competenza e quindi in ultima analisi per ottimizzare

ulteriormente la gestione delle emergenze epidemiche (afta epizootica, influenza aviaria,

bluetongue, etc.) da parte delle autorità competenti. In particolare questa utilità è di impatto per la visualizzazione ed il disegno delle zone di restrizione, per l’individuazione di fattori di rischio spaziale, quali la contiguità delle aziende zootecniche a strade di grande percorrenza oppure la delimitazione di aree infette all’interno di zone protette, oasi, parchi e riserve naturali, etc.

L’integrazione di altri strati informativi quali per esempio le aree importanti per l’avifauna è fondamentale per la gestione di malattie specifiche quali l’influenza aviaria, poiché finora i casi di malattia nel nostro Paese hanno riguardato esclusivamente uccelli selvatici, frequentemente rinvenuti in aree “naturali” piuttosto che in aziende codificate. Ogni misura di

sorveglianza/protezione/controllo deve quindi avere origine in questi elementi poligonali e naturali.

A tal fine, è stata avanzata alla Segreteria Tecnica del Comitato Tecnico Nazionale per il coordinamento informatico dei dati territoriali c/o CNIPA una richiesta di accesso ed utilizzo di prodotti cartografici rilevanti ai fini istituzionali del progetto.

Il Comitato per le regole tecniche sui dati territoriali delle pubbliche amministrazioni è stato istituito con il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, art. 59, comma 2; esso è composto da rappresentanti di regioni ed autonomie locali, e da rappresentanti di amministrazioni centrali (Ministero

dell'ambiente, Ministero delle politiche agricole e forestali, Agenzia del Territorio, Dipartimento della protezione civile, Dipartimento degli affari regionali, Ministero dei trasporti e delle

infrastrutture, Istituto Geografico Militare, CNIPA) ed ha il compito di “Agevolare e sostenere la formazione, l'interscambio e la fruizione dei dati territoriali tra le diverse amministrazioni

pubbliche, attraverso l’emanazione di regole tecniche condivise” (Elettra Cappadozzi, conferenza ASITA 2006).

Attività in corso

La qualità degli outputs di un web-GIS, analogamente a quanto accade con qualunque altro sistema informativo, dipende strettamente dalla qualità dei dati che alimentano il sistema. I dati geografici che costituiscono la base del web-GIS di supporto al sistema delle emergenze provengono, in massima parte direttamente dalla BDN, in termini di georeferenziazione delle aziende o preferibilmente dai sistemi dei centri di Referenza (in particolare dal S.I. di gestione della Bluetongue che implementa una verifica più spinta delle coordinate inserite ed una gestione dei relativi errori). Si è reso necessario quindi affrontare le criticità “geografiche” del sistema, costituite da un lato dalla non correttezza di parte delle coordinate geografiche attualmente presenti in Banca Dati Nazionale e dall’altro dalla difformità tra tutti gli alimentatori/utilizzatori del sistema

relativamente ai metodi di raccolta delle coordinate.

Per risolvere questi problemi si sta lavorando ad un censimento riguardante le modalità di raccolta delle coordinate geografiche esistenti: metodi e strumenti di raccolta, tempi, accuratezza e validazione del dato, ecc; l’obiettivo finale in questo caso è la produzione di un documento contenente le linee guida ufficiali per la georeferenziazione delle strutture zootecniche.

Attinente alle attività appena descritte è anche il lavoro attualmente in corso per stabilire gli standard di trasmissione dei dati/tematismi geografici dai sistemi locali a quello nazionale (inclusi tematismi definiti localmente quali ad esempio gli areali di diffusione delle popolazioni di cinghiali sardi), nonché la valutazione di fattibilità relativamente all’affiancamento di Google Earth e Google

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Maps all’attuale GIS di STEM, di particolare utilità nella fase di inserimento di un focolaio. Questa fase infatti dovrebbe essere effettuata dai veterinari che operano sul territorio e che accedono al sistema via web e che quindi potrebbero essere facilitati dalla disponibilità di strumenti di visualizzazione “facili” e largamente diffusi quali appunto i prodotti Google.

Relativamente alla preparazione dei dati geografici e alle modalità di integrazione nel web-GIS, si è in attesa di una risposta ufficiale da parte del Comitato per le Regole Tecniche per procedere con la definizione delle procedure tecniche di preparazione dei dati geografici e la loro integrazione nel sistema web-GIS.

La definizione degli standard di trasmissione dei dati, soprattutto relativamente alle problematiche di formati e qualità di dati nello scambio tra pubbliche amministrazioni non è un problema nuovo, né di semplice soluzione. Una risposta concreta è la direttiva Europea INSPIRE (INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe), la quale intende creare una struttura comune che renda

l’informazione territoriale dei vari stati compatibile e utilizzabile in un contesto transfrontaliero, in modo da superare i problemi di disponibilità, qualità, organizzazione ed accessibilità dei dati

(http://www.ec-gis.org/inspire/index.cfm). Il recepimento di questa direttiva non è però semplice né immediato e le regole sono in fase di definizione, pertanto al momento è possibile unicamente la documentazione e lo studio che stiamo affrontando anche con la partecipazione a conferenze tematiche specifiche: Conferenza AMFM 2007 - Infrastrutture di Dati Territoriali: Teoria e pratica dopo l’approvazione della direttiva INSPIRE, 19 Settembre, 2007 c/o Consiglio Nazionale delle Ricerche, Piazzale Aldo Moro, ROMA e la partecipazione alla prossima Conferenza ASITA 2007 - 11a Conferenza Nazionale delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e

Ambientali c/o Centro Congressi Lingotto, Torino, 6-9 Novembre 2007.

Applicativo (in fase di test)

Per testare quanto già disponibile e individuare ulteriori “bisogni” la versione attuale del sistema STEM è accessibile agli utenti autorizzati, nel sito del progetto raggiungibile attraverso il seguente percorso:

www.izs.it (sito dell’ IZSA & M) Sezione “AREA RISERVATA”.

Reti di Epidemiosorveglianza

“Prototipo STEM”

Sono attivi gli account dei partecipanti al progetto:

USER

NAME Nominativo Ruolo AUSL Cod.

Regione

IZS /

CRN MINSAL

srolesu Sandro Rolesu Aggiornamento 200

pcolange Patrizia Colangeli Aggiornamento TE

mtamba Marco Tamba Aggiornamento BS

sbellini Silvia Bellini Aggiornamento TE

gzanardi Giorgio Zanardi Aggiornamento BS

ffeliziani Francesco Feliziani Aggiornamento PG

cghinato Carlo Ghinato Aggiornamento 80

usantucci Ugo Santucci Gestore MS

portale Portale Portale MS

apetrini Antonio Petrini Aggiornamento TE

lbonfanti Lebana Bonfanti Aggiornamento VE

rlelli Rossella Lelli Interrogazione MS

ripani Alessandro Ripani Interrogazione MS

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gdemia Gian Mario De Mia Aggiornamento PG

filipponi Giorgio Filipponi Interrogazione MS

dmunno Danilo Munno Gestore MS

cweiss Claudia Weiss Aggiornamento MS

rossof Rosso Fabrizio Aggiornamento 10

lotario silvestri gianni Interrogazione MS

vcaligiuri Vincenzo Caligiuri Aggiornamento NA

lpiccolomi Luisa Piccolomini Aggiornamento 80

2 GESTIONE DELLE MALATTIE SOGGETTE A PIANO

La qualifica dello stato sanitario del Paese in materia di malattie soggette a piani nell’ambito del sistema delle reti presuppone una serie di passi importanti, di cui il primo e il più importante è garantire la correttezza e qualità del dato di base.

Sotto il profilo operativo gli IIZZSS dovranno attivare web-services ad hoc per collegarsi alla BDN;

parimenti i servizi veterinari sono tenuti ad assicurare che tutti i dati anagrafici utilizzati nello svolgimento delle proprie attività siano perfettamente allineati con quanto registrato in BDN, anche nel caso in cui impieghino sistemi informatizzati per la gestione delle proprie attività. Per chi ne abbia necessità, in mancanza di un proprio sistema, verranno sviluppate nella BDN funzionalità ad hoc per la stampa automatizzata dei principali modelli di prelievo campioni o altri modelli

considerati nel Regolamento di Polizia Veterinaria, pre-compilati con le informazioni relative agli allevamenti. Ciò allo scopo di facilitare l’armonizzazione nell’uso dei dati anagrafici della BDN anche per quei servizi veterinari che al momento non utilizzano sistemi informatizzati.

L’interconnessione tra BDN e sistemi informativi dei centri di referenza, viene studiata ed analizzata partendo da casi pratici, ovvero prendendo come casi “pilota” i seguenti sistemi informativi: Brucellosi/Tubercolosi/Leucosi, BSE, BT. Per maggiori dettagli sull’interconnessione con la BDN si rimanda al documento che descrive il funzionamento del Sistema informativo del Centro di Referenza per la Brucellosi (allegato 2).

3. S.I. NAZIONALE DELLE ZOONOSI

Con l’approvazione della nuova Direttiva 2003/99/CE, sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici, recepita con il Decreto Legislativo 191/2006, e con il relativo Regolamento di applicazione 2160/2003, si è reso necessario un nuovo e più impegnativo approccio alla materia.

Per prevenire l’insorgenza di zoonosi è importante identificare quali animali e alimenti sono la principale fonte di infezione. A questo scopo le informazioni sono raccolte ed analizzate da tutti gli Stati Membri per aiutare la Commissione Europea a incrementare misure di controllo nella catena alimentare e proteggere così la salute umana: attualmente la sicurezza alimentare ha in Europa priorità assoluta.

L’ampia ed articolata attività di controllo che i servizi veterinari, unitamente ad altre Autorità, svolgono nella filiera agro-alimentare, rappresenta uno degli elementi più qualificanti dell’attività sanitaria. Oltre che strumento di verifica e di repressione, questa viene recepita dal cittadino come strumento di tutela e garanzia della propria salute.

Da questa attività originano i dati da registrare nelle tabelle EFSA, dati che pertanto, devono essere più possibile completi, corretti e verificati anche in considerazione dell’aumentata visibilità degli stessi e del loro carattere di ufficialità.

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E’ sembrato utile massimizzare i risultati di questi sforzi, per gestire un sistema nazionale con l’obiettivo di raccogliere e fornire informazioni e dati rilevanti ai fini della sorveglianza e del controllo delle zoonosi sul territorio nazionale.

A tal fine il Ministero della Salute, attraverso con il Centro di referenza per l’Epidemiologia Veterinaria (COVEPI), ha progettato e realizzato un sistema informativo nazionale nel quale periodicamente devono essere riversati i dati richiesti da parte delle figure autorizzate a farlo.

Ciò aumenterà la duttilità del sistema, generando anche altre informazioni alle quali le autorità competenti potranno attingere al fine di monitorare e programmare le attività di controllo delle zoonosi in Italia.

Il dato viene così acquisito nel sistema direttamente dalla fonte, eliminando diversi passaggi e probabili errori di trascrizione e calcolo.

Ferma restando la competenza regionale dell’organizzazione del flusso informativo, nel sistema nazionale sono previste fasi separate di alimentazione e validazione dei dati. Gli alimentatori possono essere individuati dalle Regioni competenti, all’interno degli Assessorati, delle Aziende Sanitarie Locali e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali in relazione alla tipologia dei dati (per es. risultati delle attività di controllo per l’echinococcosi e la trichinosi presso i mattatoi; gli esiti delle prove diagnostiche negli IIZZSS), mentre la validazione di quanto immesso è di competenza regionale. Solo i dati validati verranno considerati nei report di presentazione.

Ogni utilizzatore ha associata una competenza territoriale, definita in fase di creazione dell’accesso, a livello di Regione, IZS (per ogni regione) e AUSL (territorio AUSL). I dati saranno inseriti/visualizzati per il territorio di propria competenza, con il livello minimo di dettaglio territoriale concordato (AUSL).

Il Ministero avrà visibilità sull’intero territorio nazionale.

Un’apposita password garantirà l’accesso agli utilizzatori che saranno responsabili delle operazioni eseguite. La fase di inserimento, impostata sulla base dei requisiti richiesti dall’EFSA, è resa più semplice grazie all’utilizzo di “liste valori” (per es. unità epidemiologiche, unità di misura) e di controlli automatici di congruenza.

I dati saranno inseriti con frequenza trimestrale per il primo anno e mensile negli anni successivi; il sistema informativo segnalerà la presenza di nuovi dati da validare. Il livello di aggregazione territoriale è AUSL.

Il sistema prevede altresì la possibilità di inserire altre zoonosi, su specifica autorizzazione del Ministero (per es. West Nile disease).

Flusso informativo

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We W eb b A Ap pp p l l ic i ca at t i i on o n

Il sito è disponibile all’indirizzo www.izs.it (sito dell’ IZSA &

M)

Sezione “AREA RISERVATA”

“S.I. Zoonosi”

Il servizio è costitutito da parti più descrittive che sono aperte a tutti in consultazione:

• Legislazione,

• Reti di sorveglianza epidemiologica e di controllo delle malattie trasmissibili

• link (EFSA, ECDC, Altri link utili)

e parti più dinamiche legate alla raccolta dei dati sulle zoonosi.

In particolare ci sono 3 raggruppamenti di informazioni:

1. Gli studi di riferimento (finora sulle salmonelle ma dal 2008 anche per Campylobacter etc.) Sono riportati tutti gli studi finora realizzati /in corso.

Per gli studi chiusi (per es. ovaiole) c’è la possibilità di vedere i risultati “FINAL REPORT”, Gli studi in corso hanno una parte accessibile a tutti (piano, tabelle di codifica e criteri di esclusione più la possibilità di chiedere l’accesso in aggiornamento) ed una parte soggetta ad autenticazione relativa all’inserimento dei dati. L’inserimento può avvenire o direttamente on –line da form di immissione o tramite upload di un file. I dati vengono controllati nel momento dell’inserimento nel Database; se non rispettano i criteri di esclusione (europei e nazionali) vengono bloccati.

2. I piani nazionali (al momento solo il Piano nazionale di controllo di S.Enteritidis e Typhimurium nei riproduttori)

Anche qui c’è una parte accessibile a tutti (piano, modulistica, la richiesta diaccesso per l’alimentazione ) ed una parte soggetta ad autenticazione relativa all’inserimento dei dati.

3. Sistema nazionale di raccolta dati (SINZOO). E’ la parte di inserimento di tutti dati relativi alla zoonosi che non fanno parte dei piani sopra citati o dei piani gestiti da altri Sistemi (per es. Brucellosi).

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E’ un applicativo, al momento in sperimentazione, soggetto ad autenticazione, con ruoli distinti: inserimento, verifica inquiry.

I dati sono aggregati trimestralmente/mensilmente a livello di AUSL.

E’ organizzato per aree : o Animali o Uomo o Alimenti o Mangimi o Ambiente

Area Animali: si raccolgono i dati:

• sulle popolazioni (prendendo dalla BDN per le specie dove l’anagrafe è completa (al momento i soli bovini) e dall’ISTAT per le altre specie)

• sui piani co-finanziati (brucellosi, leucosi,salmonellosi..)

• sui casi esaminati di zoonosi ed agenti zoonotici (non gestiti da piani). In particolare si chiedono gli accertamenti eseguiti raggruppati per specie, zoonosi e agente zoonotico, compresi i risultati sull’antibiotico resistenza.,

• dati sui microrganismi indicatori (Escherichia coli, non-pathogenic isolates) Area Uomo: si raccolgono i dati su:

• i casi esaminati raggruppati per:

o Classi d’età o Stagionalità o Sierotipo

• I focolai di tossinfezione alimentare (al momento in sospeso inattesa della revisione della scheda e del raccordo con la parte umana)

Area Alimenti: si raccolgono dati su:

• Gli esami di laboratorio effettuati, con il dettaglio dei positivi per agente zoonotico

• L’antibiotico resistenza

Area Mangimi esattamente come l’Area Alimenti.

La parte relativa all’Ambiente, pur prevista, non è stata al momento analizzata.

4. SVILUPPO DI UN ARCHIVIO LEGISLATIVO

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Il progetto delle reti comprende anche la creazione di una rassegna legislativa, che include le norme comunitarie e nazionali in materia di polizia sanitaria per le malattie trattate dal progetto e viene aggiornata con le norme rilevanti per le malattie specifiche.

Brevemente l’archivio legislativo è costituito dalla denominazione e generalità della norma, ove possibile, corredata dal link alla norma oppure del file scaricabile della norma stessa. Le norme sono condivise nel sito di lavoro (www.izs.it, scegliendo in Area Riservata, Reti di

epidemiosorveglianza).

L’analisi del Database documentale, parallelamente, sta valutando diverse soluzioni:

• l’opportunità di stabilire un link al servizio “Norme in rete” (NIR) offerto dal portale

Impresa.Gov, che però non fornisce un link diretto alla norma richiesta o in alternativa il file scaricabile. Il criterio adottato da questo servizio è quello di fornire all’utente una serie di link ai quali accedere per poter cercare all’interno di questi la norma desiderata e quindi, se possibile, scaricarla.

In alternativa ci si sta orientando all’utilizzo di appositi prodotti di Content Management, in particolare Al fresco è sembrato adatto allo scopo.

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