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Sindrome dello spettro autistico: il vomito rivelatore

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Academic year: 2021

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Velkoski A. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2020;23(7):195 https://www.medicoebambino.com/?id=PSR2007_30.html

195

MeB - Pagine Elettroniche

Volume XXIII

Settembre 2020

numero 7

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

SINDROME DELLO SPETTRO AUTISTICO: IL VOMITO RIVELATORE

Angelika Velkoski

Scuola di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: angelika.velkoski@gmail.com

Incontriamo un bambino di 3 anni nell’ambulatorio di Gastroenterologia. È di origine curda, in Italia da circa 3 mesi. Sull’impegnativa che ci consegnano i genitori leg-giamo: “storia di vomito ripetuto”.

Aiutati dalla presenza del mediatore culturale cerchia-mo di capire meglio la sua storia.

Mentre ascoltiamo la storia non possiamo fare a meno di notare l’atteggiamento del piccolo, che non mostra al-cuna attenzione per ciò che sta accadendo intorno a lui, ma continua in maniera ripetitiva a giocare con un nastro che tira dalla borsa della madre. Cerchiamo di attirare la sua attenzione, lo chiamiamo più volte, ma nulla... pen-siamo che possa essere l’ambiente nuovo a portarlo ad agire così.

È un bambino, però, che a pelle non convince… La madre intanto sottolinea più volte che gli episodi di vomito erano insorti a 9 mesi di vita: il bambino vomita quando ha paura oppure sente odori non graditi. Ha sem-pre sem-presentato un’alimentazione libera, ma l’odore di al-cuni cibi (formaggio in particolare) determinano il vomi-to. Non ha mai presentato alterazioni dell’alvo.

Una delle prime cose che facciamo è prendere le curve di crescita per vedere l’andamento dalla nascita.

Attual-mente risulta per peso e altezza tra il 25° e il 50° percenti-le, stessi percentili alla nascita e mai nessuna deflessione. Il quadro generale sembra negare che il vomito possa avere un’origine gastrointestinale. Il nostro sguardo quin-di ritorna sul piccolo, e così ci torna in mente il primo pensiero avuto osservandolo i primi minuti: un bambino disinteressato completamente all’ambiente circostante.

Disturbo del spettro autistico, pensiamo!

Chiediamo quindi al collega neuropsichiatra di valutare il bambino, e qualche giorno dopo ci conferma il nostro sospetto: disturbo dello spettro autistico.

In letteratura vengono descritti diversi casi di pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico la cui diagnosi è stata fatta in seguito a visita gastroenterologica richiesta per preoccupazione dei genitori relativa al comportamento alimentare. A causa di ipersensibilità sensoriale, spesso i piccoli affetti da disturbi dello spettro autistico si limitano a un piccolo numero di scelte dietetiche perché non pos-sono tollerare la consistenza, gli odori, o i sapori di molti alimenti, fino anche a soffrire di nausea e vomito se ten-tano di mangiarli.

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