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4. Raccolta dati e inventario

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Academic year: 2021

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4. Raccolta dati e inventario

La fase di raccolta dati e inventario è generalmente la fase più dispendiosa di uno studio di analisi del ciclo di vita, sia in termini di tempo che di risorse.

La raccolta di dati dovrebbe permettere di quantificare tutti i flussi di materia o di energia in ingresso o in uscita dal sistema sotto esame.

In questo capitolo vengono riportati i dati raccolti e derivati che sono stati inseriti nel progetto ed utilizzati per i calcoli delle emissioni.

4.1 Allevamento delle bovine

Le emissioni di questa fase di produzione del latte fresco sono relative alla fermentazione enterica delle bovine ed alla produzione di paglia per la lettiera.

4.1.1 Fermentazione enterica

Dati di letteratura indicano che l’emissione da fermentazione enterica rappresenta la principale fonte di emissione di gas serra del processo produttivo del latte fresco. Per questa ragione è stato ritenuto necessario valutare le emissioni dividendo le bovine in sei categorie, rappresentanti diverse fasi che ne caratterizzano la vita produttiva.

La prima suddivisione è stata fatta sull’età delle bovine, dividendole tra vitelle, manze e vacche in produzione; queste ultime sono state a loro volta divise in gruppi omogenei per produttività di latte (a seconda della fase di lattazione).

CATEGORIA PERIODO

Vitella Da 3 a 12 mesi

Manza Da 12 a 28 mesi

Bovina in lattazione Oltre i 28 mesi Inizio lattazione 90 giorni Lattazione stabilizzata 155 giorni

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Fine lattazione 60 giorni

Asciutta 60 giorni

Questa suddivisione è stata mantenuta costante in tutti e quattro i casi studio considerati. La divisione in manze, vitelle e bovine in lattazione è stata eseguita su valori standard di entrata in produzione delle bovine in Italia, mentre è stata presa come riferimento una lattazione della durata di 305 giorni (durata media della lattazione per la razza frisona in Toscana) ed una fase di asciutta di 60 giorni.

Per ogni categoria sono state le emissioni di gas metano da fermentazione enterica:

1. Vitelle

Si parla di vitella a partire dal 3° mese di vita e fino al compimento del primo anno. I primi tre mesi di vita rappresentano lo svezzamento, periodo durante il quale la dieta dell’animale è esclusivamente a base di latte, per questo motivo nel rumine non avviene fermentazione enterica.

Il numero di vitelle nate nell’allevamento che viene cresciuto e portato alla fase produttiva varia a seconda del tasso di rimonta che si vuole tenere, le vitelle in esubero e i nati maschi vengono avviati alla filiera di produzione della carne.

I tassi di rimonta nei quattro allevamenti variano, anche in virtù del fatto che bovine allevate in condizioni più stressanti (alti livelli produttivi, scarsa attività fisica) hanno una vita media molto più breve.

Tipo di allevamento Tasso di rimonta Integrato di pianura 30%

Integrato di collina 20% Biologico di pianura 25% Biologico di collina 15%

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Per il calcolo delle emissioni da fermentazione enterica di questa categoria di bovine sono stati raccolti dati comuni a tutti e quattro gli allevamenti e dati diversificati a seconda delle tecniche adottate:

Parametri comuni alle vitelle di tutti gli allevamenti Parametro Valore Note

ASH 0.08 Contenuto di ceneri nelle deiezioni.

Cfi 0.322 Coefficiente di mantenimento per bovine non in lattazione.

LA 2 Livello alimentare.

PCO 0.3 Frazione di concentrato nella razione.

Weight 200 kg Peso medio della popolazione di vitelle.

UE 0.04 Urine energy (frazione di energia persa con le urine).

I parametri che invece differenziano le quattro tipologie di allevamento sono il coefficiente di attività (Ca) che assume valori diversi a seconda del ricorso o meno al pascolo (più comune negli allevamenti di collina-montagna e biologici) e l’incremento giornaliero di peso (WG) più spinto negli allevamenti intensivi.

Parametro Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Note Ca 0 0.36 0.17 0.36 stall=0; pasture=0.17; grazing large areas=0.36 WG 0.6 0.6 0.5 0.5 Kg/giorno

Sulla base di questi dati sono state calcolate le emissioni di metano enterico secondo il metodo Tier 2 delle linee guida IPCC sul calcolo delle emissioni da allevamento.

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Modellizzazione dei processi di emissione delle vitelle.

2. Manze

Al compimento del primo anno di vita le vitelle divengono manze e rimangono tali fino al primo parto, che avviene mediamente a 2 anni e 4 mesi.

Ne segue che il periodo in cui la bovina viene considerata come manza dura mediamente 16 mesi (480 giorni).

Anche il numero di manze nell’allevamento è funzione del tasso di rimonta ed è stato considerato pari a quello delle vitelle (stato stazionario dell’allevamento, in cui non aumenta né diminuisce il numero di bovine in produzione).

Anche in questo caso ci sono alcuni parametri comuni riguardanti il calcolo di emissioni da fermentazione enterica delle bovine allevate nei quattro casi studio.

Parametri comuni alle manze di tutti gli allevamenti Parametro Valore Note

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ASH 0.08 Contenuto di ceneri nelle deiezioni.

Cfi 0.322 Coefficiente di mantenimento per bovine non in lattazione.

LA 2 Livello alimentare.

PCO 0.3 Frazione di concentrato nella razione.

Weight 400 kg Peso medio della popolazione di manze.

WG 0.5 Incremento giornaliero di peso (kg/giorno).

UE 0.04 Urine energy (frazione di energia persa con le urine).

Per quanto riguarda le manze la differenza principale è il ricorso o meno al pascolo, che comporta la variazione del coefficiente di attività.

Negli allevamenti di collina le manze sono lasciate a pascolare in ampi spazi e sono costrette a percorrere lunghe distanze per procurarsi il nutrimento necessario. Nell’allevamento biologico di pianura le distanze percorse sono minori per la maggior ricchezza del pascolo. L’allevamento integrato di pianura invece non ricorre all’utilizzo del pascolo, ma somministra direttamente in stalla la razione alle manze.

Parametro Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Note Ca 0 0.36 0.17 0.36 stall=0; pasture=0.17; grazing large areas=0.36 3. Bovine in lattazione

La fase di lattazione lunga 305 giorni è stata suddivisa in tre periodi, che si differenziano in particolar modo per la produzione giornaliera del latte.

La fase di inizio lattazione ha inizio subito dopo che la bovina ha partorito e comincia la produzione di latte (salvo i primi giorni, in cui si ha produzione di solo colostro) e dura circa 90 giorni, fino cioè alla successiva fecondazione della bovina.

Generalmente questa è la fase in cui la bovina presenta la massima produzione giornaliera di latte.

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La parte centrale del periodo di lattazione della bovina è quella più lunga (155 giorni) e presenta una produzione di latte giornaliera stabilizzata su valori poco inferiori a quelli di inizio lattazione. In questo periodo le bovine sono già state fecondate per dare avvio alla gravidanza che porterà alla successiva lattazione.

Il periodo di fine lattazione (gli ultimi 60 giorni di produzione) è caratterizzato da una ridotta produzione giornaliera di latte e finisce con la messa a riposo della bovina in preparazione al parto.

Durante il periodo di lattazione alcuni parametri riguardanti il calcolo delle emissioni di metano prodotto dalla fermentazione enterica rimangono costanti per tutti e quattro i tipi di allevamento:

Parametri comuni alle bovine in lattazione di tutti gli allevamenti Parametro Valore Note

ASH 0.08 Contenuto di ceneri nelle deiezioni.

Cfi 0.386 Coefficiente di mantenimento per bovine in lattazione.

Weight 650 kg Peso medio della popolazione di bovine.

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Modellizzazione dei processi di emissione delle manze.

a. Bovine ad inizio lattazione

In questa fase di vita delle bovine in nessun allevamento si ricorre al pascolo (il coefficiente di attività è pari a zero).

Le differenze tra i vari allevamenti riguardano in particolare la produzione e la qualità del latte (contenuto in grassi), la qualità della razione (frazione di concentrati) e il livello alimentare tenuto. Parametro Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Note

Milk 46 38 38 31 Kg/giorno di latte prodotto per capo.

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grassi del latte. LA 2.5 2.7 2.5 2.7 Livello alimentare PCO 0.6 0.5 0.5 0.45 Frazione di concentrato. Ca 0 0 0 0 stall=0; pasture=0.17; grazing large areas=0.36

b. Bovine a lattazione stabilizzata

Anche nella fase di lattazione le differenze principali tra gli allevamenti riguardano la produzione del latte e il tipo di razione somministrata.

La razione alimentare viene somministrata in stalla e non si fa ricorso al pascolo. Viene aggiunto in questa fase il contributo legato allo stato di gravidanza delle bovine.

Parametro Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Note

Milk 39 31 31 24 Kg/giorno di latte prodotto per capo.

Fat 3.6 3.95 3.7 3.95 Contenuto % in

grassi del latte.

LA 3.5 3.5 3.5 3.5 Livello alimentare

PCO 0.4 0.4 0.4 0.35 Frazione di

concentrato.

Gestazioni 1 1 1 1 Frazione di bovine in gestazione.

Ca 0 0 0 0

stall=0; pasture=0.17; grazing large

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c. Bovine a fine lattazione

La produzione di latte è in netta decrescita, ma differenzia ancora nettamente i diversi allevamenti.

Tutte le bovine sono in stato di gestazione e solo l’allevamento biologico di collina ricorre al pascolo. Parametro Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Note

Milk 28 21 21 16 Kg/giorno di latte prodotto per capo.

Fat 3.7 4.1 3.9 4.2 Contenuto % in

grassi del latte.

LA 3.5 3.5 3.5 3.5 Livello alimentare

PCO 0.35 0.35 0.3 0.25 Frazione di

concentrato.

Gestazioni 1 1 1 1 Frazione di bovine in gestazione. Ca 0 0 0 0.36 stall=0; pasture=0.17; grazing large areas=0.36

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Modellizzazione dei processi di emissione delle bovine in lattazione (parametri variabili).

4. Bovine in asciutta

Dopo la fase di lattazione la bovina va incontro ad una fase di asciutta della durata di circa 60 giorni.

In questa fase non si ha produzione di latte e viene portata a termine la gestazione, le bovine hanno un minor bisogno di nutrienti e la qualità della razione alimentare è minore (minor percentuale di concentrati).

L’allevamento integrato di pianura è l’unico dei quattro casi studio a non ricorrere al pascolo per questa categoria di bovine.

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Parametro Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Note LA 2.5 2.5 2.5 2.5 Livello alimentare PCO 0.15 0.1 0.15 0.1 Frazione di concentrato.

Gestazioni 1 1 1 1 Frazione di bovine in gestazione. Ca 0 0.36 0.17 0.36 stall=0; pasture=0.17; grazing large areas=0.36

4.1.2 Paglia per lettiera

La lettiera per l’alloggio delle bovine è costituita da paglia, generalmente autoprodotta all’interno dell’azienda in tutti i quattro allevamenti oggetto dello studio.

Le quantità di paglia utilizzate mediamente non variano nei diversi tipi di allevamento, ma variano al variare della categoria di bovina:

Categoria di bovina Paglia per lettiera

Vitelle 3 kg/giorno

Manze 3 kg/giorno

Bovine adulte 5 kg/giorno

4.2 Produzione della razione alimentare

La razione alimentare somministrata alle bovine è composta principalmente da quattro alimenti:

• Insilati (mais e sorgo)

• Fieno (leguminose e graminacee)

• Concentrato proteico

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Inoltre in alcuni tipi di allevamento si ricorre all’utilizzo del pascolo per alcune categorie di bovine (generalmente le categorie non in produzione).

Gli alimenti che compongono la dieta delle bovine vengono in parte acquistati all’esterno dell’azienda, in parte coltivati e lavorati all’interno dell’allevamento stesso.

La percentuale di autoproduzione varia a seconda dell’alimento e del tipo di allevamento. Percentuale di auto-approvvigionamento

Allevamento Mangime energetico/proteico Fieno/insilati

Integrato pianura 35% 85%

Integrato collina 20% 85%

Biologico pianura 50% 100%

Biologico collina 30% 100%

4.2.1 Insilati di mais e sorgo

Gli insilati vengono largamente utilizzati nella dieta delle bovine in produzione soprattutto negli allevamenti di pianura, mentre sono del tutto assenti nell’allevamento biologico di collina.

Sono alimenti di buona qualità con valori di fibra neutro detersa (NDF) del 45% e di fibra acido detersa (ADF) del 25%.

Le quantità giornaliere di insilati somministrati alle varie categorie di bovine sono riassunti nella seguente tabella. I valori sono riferiti ai chilogrammi giornalieri di sostanza secca per capo.

Insilato di mais e sorgo (kg s.s./giorno) Categoria di bovina Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Manze 3 3 3 0 Inizio lattazione 7-9 6-8 5-6 0 Lattazione stab. 8-10 7-9 6-8 0

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Fine lattazione 8-10 7-9 6-8 0

Asciutta 3 3 3 0

Diagramma dei flussi modellizzati per la produzione di insilato di mais.

4.2.2 Fieno

Il fieno utilizzato nei quattro allevamenti è composto da frazioni variabili di leguminose (erba medica, trifoglio) e graminacee (mais, avena, orzo, frumento e sorgo).

I fieni di leguminose generalmente sono di qualità medio alta, presentano un contenuto di proteina grezza tra il 16% e il 19% e NDF compreso tra il 45% e il 50%.

Il fieno polifita di graminacee ha qualità media con un contenuto di proteina grezza di circa il 12% e NDF del 52%.

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Fieno (kg s.s./giorno) Categoria di bovina Integrato

pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Manze 10 10 10 10 Bovine in lattazione 7-8 7-9 10-12 10-14 Asciutta 9 9 9 9

Il fieno somministrato alle manze è in buona parte composto da graminacee (circa il 70%), mentre alle bovine in produzione viene riservato più del 50% di fieno di leguminose (di maggior pregio dal punto di vista nutrizionale). Alle bovine in asciutta viene dato solo fieno di graminacee.

4.2.3 Concentrato proteico

Alle bovine viene somministrato un mangime ad alto contenuto proteico a base di granelle di cereali e leguminose (orzo, mais, favino) e sottoprodotti dell’industria agro-alimentare (crusca, polpe di barbabietole, sottoprodotti di molitura, farine di estrazione di soia e girasole), con una piccola aggiunta di vitamine e minerali (circa il 3%) e di glutine (5%). La proteina contenuta nel mangime è circa il 35% della sostanza secca.

Il mangime proteico viene somministrato principalmente alle bovine in lattazione e alle manze in accrescimento.

Concentrato proteico (kg s.s./giorno) Categoria di bovina Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Manze 0.5 0.5 0.5 0.5 Inizio lattazione 4-5 1-2 4 2 Lattazione stab. 2-3 1-2 2 2 Fine lattazione 2-3 1-2 2 2

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4.2.4 Concentrato energetico

Nella dieta delle bovine viene inserito anche un mangime ad alto contenuto energetico, a base di cereali e sottoprodotti di lavorazione dell’industria agro-alimentare, ma a minor contenuto proteico (circa il 17%).

Gli ingredienti principali sono mais (sia granella che fiocchi), polpe di barbabietola, sottoprodotti di molitura, orzo e frumento, miscelati con piccole quantità di crusca e farine di estrazione.

Le quantità giornaliere somministrate alle bovine sono riportate nella seguente tabella. Concentrato energetico (kg s.s./giorno)

Categoria di bovina Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Vitelle 1 1 1 1 Manze 2 2 2 2 Inizio lattazione 7-8 3-4 6 4-6 Lattazione stab. 8 3-4 6 4-6 Fine lattazione 8 3-4 6 4-6 Asciutta 1.5 1.5 1.5 1.5

4.2.5 Trasporto del mangime

Il mangime viene acquistato in un raggio massimo di 100 km dall’azienda. Il trasporto avviene su camion di medie dimensioni (35 quintali), di categoria Euro 3, alimentati a gasolio ed è stato supposto che questi effettuino sempre viaggi a pieno carico.

Le strade di collegamento fra l’azienda e il punto di acquisto sono per il 90% percorsi extraurbani e per il 10% percorsi urbani.

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4.2.1 Carro miscelatore

Il carro miscelatore utilizzato dalle aziende per poter somministrare alle bovine un’unica razione, comprensiva dei vari mangimi, viene azionato tramite la presa di potenza del trattore i cui valori di emissione sono già presenti nel database del software (Universal

tractor).

I consumi del carro miscelatore sono di circa 40 litri di gasolio per 7000 chilogrammi di razione miscelata (scheda tecnica carro miscelatore). Assumendo come peso specifico medio del gasolio il valore di 0.85 kg/l, per ogni chilogrammo di gasolio consumato vengono prodotti circa 206 chilogrammi di razione alimentare pronta per essere somministrata alle bovine.

I consumi quindi ammontano a 0.004857 litri per kg di razione miscelata ed il trattore ha un impiego di circa 0.000582 h lavoro per kg trattato.

4.3 Gestione delle deiezioni

Le emissioni di gas serra dalle deiezioni animali sono riconducibili alla emissione di gas metano per fermentazione anaerobica della sostanza organica e di protossido di azoto per processi di nitrificazione e ossidazione dell’azoto ammoniacale.

4.3.1 Metano

Le emissioni di metano dalle deiezioni dipendono dal tipo di trattamento effettuato dall’azienda, dalla temperatura media e dal tipo di dieta delle bovine (in particolare dalla digeribilità).

La temperatura media annua degli allevamenti di collina è stata valutata di 13°C (temperatura media degli ultimi 4 anni sulle province di Lucca e Arezzo), mentre la

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temperatura degli allevamenti di pianura è stata assunta di 15°C (temperatura media degli ultimi 4 anni sulle province di Pisa e Grosseto).

Aziende di ridotte dimensioni (integrato e biologico di collina) non hanno convenienza economica ad effettuare trattamenti sui reflui. Le deiezioni delle vacche in lattazione sono raccolte tramite pala meccanica e stoccate in concimaia a platea con canaletta di raccolta del colaticcio (solid storage), il fattore di conversione del metano (MCF) è pari a 0.02, mentre le vacche in asciutta, manze, vitelle e vacche a fine lattazione (queste ultime solo nell’allevamento biologico) vengono lasciate al pascolo, quindi senza raccolta e stoccaggio delle deiezioni ed il fattore di conversione risulta essere di 0.01.

Aziende di pianura operano invece una separazione solido-liquido dopo la quale la parte solida viene stoccata in concimaia a platea con canaletta di raccolta del colaticcio (solid storage), con un fattore di conversione (MCF) di 0.04, mentre la frazione liquida chiarificata va allo stagno di decantazione (liquid-slurry). La fase liquida presenta un fattore di conversione di 0.17 nell’allevamento biologico di pianura, che non prevede la miscelazione del liquame, permettendo così la formazione di una crosta superficiale che riduce le emissioni. Nell’allevamento integrato di pianura è prevista anche la miscelazione dei liquami con rottura della crosta di superficie, il fattore di conversione ha valore di 0.27. Il calcolo dei solidi volatili (VS) è stato effettuato con i valori di digeribilità e energia lorda ingerita già descritti per il calcolo delle emissioni da fermentazione enterica.

Il separatore solido-liquido utilizzato permette un accumulo dei solidi volatili nella fase solida (circa il 64%) e un impoverimento della fase liquida (36%).

Tipo di allevamento Frazione solida MCF (solido) MCF(liquido) Integrato pianura

• Manze, vitelle, asciutta 64% 0.04 0.27

• Bovine in lattazione 64% 0.04 0.27

Integrato collina

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• Bovine in lattazione 100% 0.02 --- Biologico pianura

• Manze, vitelle, asciutta 100% 0.02 ---

• Bovine in lattazione 64% 0.04 0.17

Biologico collina

• Manze, vitelle, asciutta

e fine lattazione 100% 0.01 ---

• Bovine in lattazione 100% 0.02 ---

4.3.2 Protossido di azoto

La quantità di protossido di azoto prodotto nel ciclo di trattamento e stoccaggio delle deiezioni dipende dalla quantità di azoto escreto dalle bovine e dal metodo di gestione adottato.

La quantità di azoto escreto da ogni categoria di bovini dipende dall’ingestione totale di azoto e dalla quantità di questo ritenuta dall’animale.

La quantità di azoto ingerita è stata calcolata utilizzando il valore di energia lorda ingerita già calcolato in precedenza per la quantificazione delle emissioni da fermentazione enterica e i valori percentuali di proteine presenti nelle razioni alimentari somministrate alle varie categorie di bovine nei quattro allevamenti.

Contenuto di proteina grezza della razione

Categoria di bovine Integrato pianura Integrato collina Biologico pianura Biologico collina Vitelle 17% 17% 17% 17% Manze 14% 14% 14% 15% Inizio lattazione 17% 14% 17% 18% Lattazione stabilizzata 15% 14% 15% 18%

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Fine lattazione 15% 14% 15% 18%

Asciutta 12% 12% 12% 13%

La quantità di azoto ritenuto dall’animale è funzione della quantità di latte prodotta e del suo contenuto in proteine nel caso di bovine in lattazione, mentre per le vitelle e manze è funzione dell’incremento giornaliero di peso e dell’energia netta per l’accrescimento. Il contenuto proteico del latte è stato calcolato a partire dal suo contenuto in grassi utilizzando l’equazione:

CP% = [1.9 + 0.4 * % grassi]

I metodi di trattamento utilizzati nei quattro allevamenti sono già stati definiti per il calcolo delle emissioni di metano.

L’efficienza di separazione del separatore solido-liquido utilizzato negli allevamenti di pianura è in questo caso del 28.5% (residuo nella fase solida), mentre i valori dei fattori di emissione per le diverse categorie nei quattro allevamenti sono riportati nella seguente tabella.

Tipo di allevamento Frazione solida EF3 (solido) EF3 (liquido)

Integrato pianura

• Manze, vitelle, asciutta 28.5% 0.005 0

• Bovine in lattazione 28.5% 0.005 0

Integrato collina

• Manze, vitelle, asciutta 100% 0.02 ---

• Bovine in lattazione 100% 0.005 ---

Biologico pianura

• Manze, vitelle, asciutta 100% 0.02 ---

• Bovine in lattazione 28.5% 0.005 0

Biologico collina

• Manze, vitelle, asciutta

e fine lattazione 100% 0.02 ---

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4.4 Trattamenti preliminari del latte

In questa fase vengono quantificate le emissioni di gas serra provenienti dall’utilizzo dei macchinari presenti nell’azienda di allevamento per la mungitura delle bovine, la refrigerazione del latte in attesa di essere consegnato ed il riscaldamento dell’acqua per il lavaggio dei macchinari stessi.

4.4.1 Mungitrice

L’impianto di mungitura è costituito da un circuito del vuoto e da un circuito del latte, entrambi mantenuti in depressione dalla pompa del vuoto.

Negli allevamenti di piccole dimensioni (biologico ed integrato di collina) vengono utilizzati impianti di mungitura a secchio, di più semplice realizzazione. La depressione dei circuiti è garantita da una pompa del vuoto a secco di 0.5 Hp di potenza che raggiunge la portata di 140 litri/minuto. L’assorbimento del sistema è di circa 0.044 Wh/litro.

In allevamenti di grandi dimensioni (biologico ed integrato di pianura) vengono utilizzate macchine mungitrici a lattodotto. In questo caso la depressione è mantenuta da gruppi del vuoto flangiate e lubrificate della potenza di 1.3 Hp e con portata massima di 250 litri/minuto. L’assorbimento è di circa 0.065 Wh/litro.

Allevamento Tipo pompa del vuoto Consumi mungitrice Integrato pianura Flangiata lubrificata 1.3 Hp 0.064627333 Wh/Litro Integrato collina A secco 0.5 Hp 0.044386905 Wh/Litro Biologico pianura Flangiata lubrificata 1.3 Hp 0.064627333 Wh/Litro Biologico collina A secco 0.5 Hp 0.044386905 Wh/Litro

Assorbimento elettrico delle pompe del vuoto dei sistemi di mungitura (Fonte: scheda tecnica mungitrici Milkline).

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4.4.2 Cella frigorifera

Il latte appena munto ha una temperatura di circa 37°C e per evitare la proliferazione batterica deve essere raffreddato ad una temperatura compresa tra 4 e 8°C entro due ore dalla fine della mungitura.

Gli allevamenti più consistenti (integrato e biologico di pianura) per poter raffreddare velocemente grandi quantità di latte utilizzano sistemi di refrigerazione indiretti, di maggior complessità impiantistica, ma dalle elevate prestazioni. Il consumo specifico della cella frigorifera è di circa 23 Wh/litro di latte.

Negli allevamenti di collina, date le ridotte dimensioni, viene privilegiata la semplicità del sistema e vengono adottate celle a refrigerazione diretta. Il consumo di questo tipo di cella è di 18 Wh/litro di latte.

Allevamento Tipo di refrigerazione Consumi refrigeratore

Integrato pianura Indiretta 23 Wh/Litro

Integrato collina Diretta 18 Wh/Litro

Biologico pianura Indiretta 23 Wh/Litro

Biologico collina Diretta 18 Wh/Litro

Assorbimento elettrico delle celle refrigeranti (Fonte: ERSAT – Impianti di mungitura e refrigerazione del latte).

4.4.3 Caldaia

Negli allevamenti presi in esame l’acqua per il lavaggio delle macchine mungitrici, delle celle frigorifere e dei lattodotti viene riscaldata per mezzo di una caldaia alimentata con gas metano.

L’acqua viene portata ad una temperatura di 35°C a partire da una temperatura media annua stimata attorno a 15°C, ciò comporta una prod uzione di 20 kcal/litro di acqua da parte della caldaia.

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Per ogni litro di latte che passa dal sistema vengono utilizzati 1.58 litri di acqua calda.

4.5 Calcolo dell’allocazione

La filiera della produzione del latte fresco presenta vari altri sottoprodotti di valore economico.

Il letame è il sottoprodotto più abbondante per massa, ma viene di solito riutilizzato come fertilizzante per le coltivazioni all’interno dell’azienda stessa o di aziende limitrofe e non ha un grande valore commerciale.

Le pelli sono invece un sottoprodotto dal piccolo contributo sia dal punto di vista della massa, che economicamente.

Un importante sottoprodotto dell’allevamento è la produzione di carne bovina, proveniente sia dalle carcasse delle bovine a fine carriera, sia dai vitelli nati maschi e dalle femmine in esubero rispetto alle necessità di rimonta della mandria e quindi avviate alla filiera di produzione della carne.

L’allocazione in questo studio è stata effettuata valutando il contributo energetico del latte e della carne, i due prodotti ritenuti più significativi durante l’intera carriera produttiva della bovina.

Il contenuto energetico della carne della bovina a fine carriera è di 12.3 MJ/kg, mentre per i vitelli è di 8.7 MJ/kg. Il peso medio delle bovine a fine carriera è di 600 kg, mentre i vitelli scolostrati vengono avviati alla filiera della carne al peso di 35 kg. Il contenuto energetico della bovina è quindi di 7380 MJ, mentre quello di ogni vitello dato alla luce è di 304.5 MJ. Il latte prodotto ha un valore energetico medio di 2.72 MJ/kg. La produzione per ogni lattazione e il numero di lattazioni in carriera dipendono dal tipo di allevamento considerato (tecniche zootecniche più intensive consentono maggiori produzioni per lattazione, ma accorciano la carriera produttiva delle bovine).

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Allevamento Kg latte/lattazione N° lattazioni

Integrato pianura 11865 2.5

Integrato collina 9485 3.5

Biologico pianura 9485 3

Biologico collina 7470 4

Il bilancio energetico dei quattro tipi di allevamento e la conseguente allocazione delle emissioni all’interno dello studio (per quanto riguarda i processi comuni alle due filiere produttive) evidenzia come più del 90% delle emissioni sono attribuibili alla produzione del latte.

Allevamento Energia carne Energia latte Allocazione latte Integrato pianura 8141 MJ 80682 MJ 0.908 Integrato collina 8446 MJ 90297 MJ 0.914 Biologico pianura 8294 MJ 77398 MJ 0.903 Biologico collina 8598 MJ 81274 MJ 0.904

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SCHEMA COMPLESSIVO ALLEVAMENTO:

Figura

Diagramma dei flussi modellizzati per la produzione di insilato di mais.
Diagramma dei flussi modellizzati per l’allevamento integrato di collina.

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