PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Attrezzatura e funzionamento L’impianto è composto da:
• un sistema di rotazione (motore e sistema di rotazione);
• un apparato sospensione (torre, sistema di sollevamento della batteria, argano, morse);
• una batteria di aste con scalpello (rock bit);
• un sistema di movimentazione del fluido di
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Funzionamento
La rotazione di uno scalpello posto alla base di una batteria di aste frantuma il terreno (perforazione a distruzione di nucleo).
La circolazione del fluido di perforazione (fango bentonitico o polimeri) pompato in foro ha il compito di raffreddare e lubrificare lo scalpello, rimuovere i detriti e stabilizzare le pareti del foro.
Il sistema di rotazione può essere di tipo meccanico (rotary) o idraulico
Tutte le componenti dell’impianto di perforazione devono essere dimensionate in base alla profondità da raggiungere, ai diametri del foro, al tipo di terreni da attraversare
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
La circolazione del fango
Il flusso del fluido di perforazione è a circuito chiuso.
La pompa inietta nel foro il fango che ingloba e rimuove all’esterno i detriti di perforazione (cutting).
Dopo la separazione dai detriti più grossolani attraverso un vibrovaglio, il fluido è raccolto in vasche di sedimentazione e, separato dai della frazione
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Perforazione a circolazione diretta ed inversa
La circolazione diretta è il sistema che prevede il pompaggio del fluido di perforazione attraverso la batteria di aste di perforazione con la fuoriuscita in foro attraverso gli ugelli dello scalpello.
La risalita del fluido avviene nell’intercapedine tra aste e pareti del foro.
Nella circolazione inversa il fluido invece è iniettato direttamente in foro e risale attraverso la cavità
interna della batteria di perforazione (aste) sospinto verso l’alto da un flusso di aria generato da un compressore e liberato a fondo foro da un apposito dispositivo
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Diametri degli scalpelli triconi
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Utilizzo, vantaggi e limiti della metodologia
a distruzione di nucleo con circolazione diretta
• possibilità di utilizzo per tutti i tipi di terreno
• possibilità di eseguire fori con qualsiasi inclinazione
• alta velocità di esecuzione
• possibilità di raggiungere elevate profondità
• consente l’impiego di attrezzature per il controllo di eruzioni di acqua in pressione e gas
• poco efficace in terreni sciolti grossolani (ghiaie e sabbie)
• non indicata per la perforazione di grossi diametri
• la ricostruzione stratigrafica dei terreni attraversati deve basarsi sul detrito di perforazione (cutting)
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Utilizzo, vantaggi e limiti della metodologia
a distruzione di nucleo con circolazione inversa
• indicata per l’attraversamento di alluvioni grossolane e per grossi diametri di perforazione
• impiega fanghi a bassa viscosità
• migliore riconoscimento dei terreni attraversati
• richiede grande disponibilità di acqua e di ampi spazi di lavoro
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Altre applicazioni
• Trivellazioni ad elica continua
• Trivellazioni con trivelle da roccia
• Trivellazioni con bucket
PERFORAZIONE A ROTAZIONE
Utensili e attrezzatura
PERFORAZIONE A ROTOPERCUSSIONE
Attrezzatura e funzionamento
Differisce dalla tecnica a rotazione a circolazione diretta per l’impiego di un martello a fondo foro azionato da un impianto ad aria compressa che sostituisce la pompa del fango.
L’utensile frantuma minutamente la roccia i
cui detriti sono espulsi per mezzo del flusso
ascensionale dell’aria liberata dal martello.
PERFORAZIONE A ROTOPERCUSSIONE
Utilizzo, vantaggi e limiti della metodologia
• tecnica molto veloce per l’attraversamento delle rocce
• difficoltosa ricostruzione stratigrafica dei terreni attraversati
• impossibilità di determinare profondità e
spessori di livelli acquiferi sovrapposti
ALTRE TECNICHE ED ATTREZZATURE DI PERFORAZIONE
Giracolonna e benna mordente
ALTRE TECNICHE ED ATTREZZATURE DI PERFORAZIONE
Sistema well-point
La tecnica del well-point, solitamente utilizzata per
l’abbassamento e il controllo del livello di falda nei terreni sciolti permeabili per porosità (limi, sabbie, ghiaie fini), consente la captazione di falde superficiali attraverso
micropozzi di diametro variabile (generalmente 1"1 /2 o 2") e lunghezza adeguata alle esigenze, connessi ad una pompa di aspirazione.
La captazione è costituita da una tubazione chiusa alla cui
I rifiuti delle perforazione possono essere smaltiti in discarica per rifiuti non pericolosi o pericolosi di cui al D.Lgs.
36/03 e classificati come tali ai sensi del DM 3/8/05.
Per il recupero possono essere portati a recupero ambientale secondo le operazioni previste dal DM 5/2/98.
I CER relativi ai fanghi di perforazione sono inseriti nell’allegato D alla parte IV del D.Lgs. 152/06. I codici con asterisco sono di prodotti classificati pericolosi.
L’analisi per la classificazione è quella prevista dal DM 3/8/2005 per lo smaltimento in discarica o dal DM 5/2/98 s.m.i. se destinati al recupero.
01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE,
ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI 01 05 fanghi di perforazione ed altri rifiuti di
perforazione
01 05 04 fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci
01 05 05* fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli 01 05 06* fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti
sostanze pericolose
01 05 07 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle
voci 01 05 05 e 01 05 06
01 05 08 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle
voci 01 05 05 e 01 05 06
01 05 99 rifiuti non specificati altrimenti
LO SMALTIMENTO DEI DETRITI DI PERFORAZIONE
LO SMALTIMENTO DEI DETRITI DI PERFORAZIONE
Il recupero ambientale è disciplinato l’articolo 5 del DM 5/2/98.
Articolo 5
(Recupero ambientale)
1. Le attività di recupero ambientale individuate nell'allegato 1 consistono nella restituzione di aree degradate ad usi produttivi o sociali attraverso rimodellamenti morfologici.
2. L'utilizzo dei rifiuti nelle attività di recupero di cui al comma 1 è sottoposto alle procedure
semplificate previste dall'articolo 33, del decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22, a condizione che:
a) i rifiuti non siano pericolosi;
b) sia previsto e disciplinato da apposito progetto approvato dall'autorità competente;
c) sia effettuato nel rispetto delle norme tecniche e delle condizioni specifiche previste dal presente