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Queste ed altre riflessioni possono costituire la premessa per un radicale ripensamento del diritto pesante del lavoro nella dimensione privata e in quella pubblica

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Academic year: 2021

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Seminario

LA FINE DEL DIRITTO PESANTE DEL LAVORO NELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Roma, 16 novembre 2016

Sala Danilo Longhi di Unioncamere, Piazza Sallustio 21

Il seminario ha lo scopo di approfondire l'analisi dei cambiamenti indotti dalle tecnologie digitali nella economia e nella società e, in conseguenza, le ipotesi di riforma del quadro regolatorio inerente il lavoro pubblico e privato. La quarta rivoluzione industriale ha infatti in sé le potenzialità tanto per una polarizzazione dei redditi e delle competenze su pochi privilegiati quanto per un maggiore grado di inclusione delle persone nel mercato del lavoro. Il diverso destino potrebbe essere determinato dall'effettività del diritto di tutti di accedere continuamente a conoscenze, abilità, competenze attraverso fonti formali, non formali e informali. Finisce in ogni caso il tempo delle soluzioni standard a bisogni omologabili per grandi aggregati sociali che ha spesso generato l'autoreferenzialità della offerta, si afferma giorno dopo giorno il tempo in cui ciascuna persona, aiutata dalle tecnologie, esprime domande specifiche e pretende soluzioni personalizzate. Cambia la organizzazione della produzione di beni come di servizi che da verticale si fa orizzontale. Finisce il lavoro come mera esecuzione seriale di ordini gerarchicamente impartiti in ambienti chiusi e conseguentemente remunerato in modo egualitario. Si avvicinano così il lavoro dipendente, sempre più orientato al risultato, e il lavoro indipendente sempre più fragile e bisognoso di tutele. Nelle stesse pubbliche amministrazioni, le rigidità del lavoro pubblico tutto orientato al procedimento si scontrano con le opportunità delle tecnologie ai fini dei risultati dell'azione amministrativa. L'affiancamento della contabilità economica a quella finanziaria appare lo strumento con cui misurare obiettivi, risultati ed il contributo di ciascun dipendente ad essi. Queste ed altre riflessioni possono costituire la premessa per un radicale ripensamento del diritto pesante del lavoro nella dimensione privata e in quella pubblica. Non si tratta più di immaginare correzioni al margine ma di costruire un quadro regolatorio radicalmente nuovo nel quale la fonte legislativa, per definizione rigida e incapace di rincorrere i cambiamenti, risulti limitata ai principi fondamentali con il conseguente rinvio alle fonti negoziali o tecnico-scientifiche in quanto capaci di adattarsi ed evolvere. Nel corso del seminario saranno presi in esame i due disegni di legge firmati dai senatori Maurizio Sacconi, Serenella Fucksia, medico del lavoro, e Hans Berger, imprenditore altoatesino, dedicati a produrre un Testo Unico denominato Statuto dei Lavori e una disciplina semplice e sostanziale in materia di salute e sicurezza nel lavoro.

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Programma

Ore 9: registrazione partecipanti.

Ore 9,30: relazioni introduttive di Simone Bressan (direttore Centro Studi ImpresaLavoro), Mariano Corso (professore ordinario "organizzazione e risorse umane", Politecnico di Milano e direttore Osservatorio smartworking), Michele Tiraboschi (professore ordinario diritto del lavoro, Università di Modena, direttore scientifico Centro Studi Adapt), Roberto Pessi (professore ordinario diritto del lavoro, prorettore LUISS) e Francesco Violante (professore ordinario di medicina del lavoro, Università di Bologna, Presidente Società Italiana di Medicina del Lavoro e di Igiene Industriale).

Giuseppe Bertagna (direttore Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Università di Bergamo) invierà un contributo scritto.

Ore 11,00: interventi dei partecipanti.

Interventi programmati di Luca De Compadri (Fondazione Studi Consulenti del Lavoro) e Stefano Franchi (Direttore Generale Federmeccanica).

Ore 12,30: conclusioni di Maurizio Sacconi.

Coordina i lavori Emmanuele Massagli (Presidente del Centro Studi Adapt).

Le registrazioni possono essere comunicate a questo indirizzo e-mail:

mauriziosacconi1@gmail.com

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