• Non ci sono risultati.

ROBECCO SUL NAVIGLIO LE VILLE DI DELIZIA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "ROBECCO SUL NAVIGLIO LE VILLE DI DELIZIA"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

ROBECCO SUL NAVIGLIO

LE VILLE DI DELIZIA

Questa definizione viene dal titolo dell'opera che Marc'Antonio Dal Re, incisore, pubblicò tra il 1726 e il 1743, raccogliendo in 6 tomi le raffigurazioni di diverse ville suburbane milanesi.

Fin dai tempi dei Visconti la zona era stata utilizzata per costruirvi residenze di campagna, in cui godere della natura circostante, potendo al contempo amministrare i propri affari (possedimenti terrieri prime e bachicultura poi), godendo della comodità del Naviglio, che garantiva rapidi collegamenti con la città.

Con il XVIII secolo questa tendenza si consolidò e molte famiglie nobili scelsero una dimora di villeggiatura nella zona, commissionando ad architetti di grido (o ai loro allievi,in base alle proprie disponibilità) la progettazione di nuovi edifici o la ristrutturazione di quelli già esistenti.

PALAZZO ARCHINTO Nota come “Il Castello” per le due torri che ne caratterizzano l’unica ala rimasta, Villa Archinto è uno degli edifici più importanti ed ambiziosi di tutti i Navigli.

Villa Archinto fu progettata dall’architetto Federico Pietrasanta su incarico del Conte Filippo Archinto. Il progetto originario prevedeva la realizzazione di un complesso con pianta a forma di “H” uncinata caratterizzata da un salone centrale di tre piani attorno al quale erano geometricamente disposte quattro corti. La struttura architettonica dell’opera era dunque del tutto simile alle Ville Francesi della seconda metà del XVII secolo. Il progetto però non fu mai ultimato. Dopo la realizzazione delle due ali con le torri infatti si decise, probabilmente per mancanza dei fondi necessari, di interrompere i lavori e di demolire uno

(2)

dei due blocchi appena costruiti per recuperare il materiale da riutilizzare nel Palazzo degli Archinto a Milano. Nei secoli successivi Villa Archinto fu utilizzata per diversi scopi:

abitazione, stalla, fienile, caseificio. Nel 2003 sono iniziati lavori di restauro che si sono completati nel 2004 e che hanno portato ad una nuova valorizzazione estetica della Villa. Il Palazzo è ora in parte sede della Biblioteca civica e ospita un museo fotografico permanente sulla storia dei Navigli (inaugurato nel 2008). Al piano interrato possibilità di affittare le sale per banchetti nuziali, cerimonie.

VILLA GAIA GANDINI Villa Gaia,così denominata nella secondà metà del Quattrocento per il carattere delle feste che vi si tenevano, è uno dei più antichi edifici sui Navigli, ed anzi è tra i primi con caratteri di Villa in Lombardia e tra i più ricchi di ricordi storici. Parte della costruzione è comunque di epoca anteriore, come dimostrano le tracce di finestre archiacute ritrovate sotto intonaco,ma, fu il conte Vitaliano Borromeo a renderla maestosa.

La proprietà passo quindi al nobile Filippo Borromeo del fu conte Vitaliano e consorte di Francesca Visconti e poi ai figli.

Fu in tale epoca (Ottobre 1481,come risulta da alcuni documenti), che Bona di Savoia,già vedova del Duca Galeazzo Maria Sforza, soggiornando nel castello di abbiategrasso, quasi prigioniera di Ludovico il Moro, venne con le sue Dame e cortigiani a Robecco ospite di Giovanni Borromeo. Passò poi in eredità ai Biglia,mecenati di Andrea Appiani, e quindi ai Confalonieri tra cui il Federico, noto cospiratore. Nella seconda metà dell’Ottocento fu venduta ai Decio-Gabrini ed in seguito ai Gandini. Attualmente è di proprietà privata e viene affittata per convegni, matrimoni, eventi.

Ricalca lo schema del castello o dei palazzi cittadini con asse di simmetria zenitale e corpi di fabbrica disposti a coronamento di tre cortili leggermente irregolari. La facciata verso la strada conserva parte dell'originaria struttura in cotto con inserti di archi e finestre ora murati. La facciata verso il Naviglio, preceduta da uno spalto e da una bella balaustra

(3)

settecentesca, presenta decori pittorici che richiamano illusorie cornici alle finestre ed alle porte; tre balconcini in ferro battuto inquadrano l'ordine superiore.

Accanto, la scalinata dell'imbarcadero attraverso il quale i signori giungevano dal Naviglio e quindi da Milano.

Lungo il Naviglio, poco oltre i giardini di Villa Gandini è visibile un padiglione su quattro pilastri: si tratta della Sirenella (probabilmente da una statua che l'adornava) ed era l'imbarcadero di Villa Gromo di Ternengo, situata all'interno dell'abitato.

Villa Cittadini Dugnani Benini Bossi

Meglio conosciuta come "Villa Dugnani", la residenza si trova in parte da fabbricati rustici e dall'alto muro di cinta con funzione di terrapieno che la rende un caso singolare nelle ville del Naviglio Grande.

Il complesso risale con tutta probabilità nelle sue origini al quattrocento e sembrerebbe testimonianza meritevole di tale affermazione la facciata verso via Mazzini, che presenta infatti due finestre dalle cornici in cotto in tipico stile rinascimentale. La struttura come la si può ammirare oggi, però, venne edificata nella sua parte principale nel corso della prima metà del XVI secolo ad opera della famiglia Cittadini che si impegnò ad opere di

ristrutturazione ed ampliamento successive come ad esempio la costruzione di un oratorio nel 1632, voluto da Gerolamo Cittadini e dedicato ai SS. Gerolamo e Onofrio. Nel 1760, dal Catasto Teresiano dell'area di Robecco sul Naviglio, apprendiamo che la casa da nobile era passata in proprietà alla famiglia Dugnani che era entrata in possesso anche di molti terreni adiacenti. La villa venne quindi ceduta dal Cardinale Antonio Dugnani

all’orfanotrofio femminile di Milano e quindi acquistata dalla famiglia Benini-Bossi.

La struttura della villa è interamente in mattoni a vista ad eccezione di un gustoso porticato seicentesco con vista sul Naviglio che consente anche di accedere all'area rialzata del giardino.

(4)

Villa (o Palazzo) Sironi Marelli

Altro incompiuto ed ambizioso progetto di residenza signorile iniziato verso la metà dell'Ottocento da Giacomo Bordini, amministratore della famiglia Litta, su una precedente costruzione del XVIII secolo di proprietà Crivelli. La scarsa disponibilità finanziaria limitò l'intervento ai soli giardini e alle scuderie che, a loro modo, testimoniano l'eccentricità del personaggio; i primi si fanno risalire a Giuseppe Balzaretto per le affinità con i Giardini Pubblici di Milano; le seconde, di stravagante influsso moresco, sono coperte da cupolette rettangolari sorrette da volte ad arco con colonne.

PONTE DEGLI SCALINI Fra Villa Gandini e Villa Archinto sul lato destro e Villa Dugnani sul lato sinistro si incastona il Ponte degli Scalini, realizzato nel 1842 grazie a una donazione del nobile Giulio Dugnani. La realizzazione di un ponte che collegava la contrada di Brisa e la contrada di San Gerolamo era un’idea presente negli abitanti del luogo già all’inizio del XIX secolo, come documentato da un progetto in tal senso del 1818.

Durante i primi decenni del secolo i robecchesi ebbero comunque modo di sperimentare, seppure occasionalmente, l’impatto e la comodità di una nuova via d’accesso sopra il Canal Grande. Era tradizione infatti collocare un ponte galleggiante allestito in maniera provvisoria l’11 luglio – giorno della Festa Patronale di San Giovanni Battista – proprio nel luogo in cui sorge l’attuale Ponte degli Scalini. In quell’occasione il custode del Naviglio proibiva la navigazione in rispetto alla Festa e il ponte veniva percorso dalla processione che attraversava tutte le contrade del borgo. Appena realizzato il Ponte degli Scalini fu subito utilizzato in maniera anche eccessiva rispetto alla portata e alle caratteristiche

(5)

architettoniche. Per ovviare alla situazione pochi mesi dopo la sua inaugurazione venne proibito il passaggio di carrette cariche per non rovinare le gradinate Il parapetto del ponte è stato costruito combinato alle ossature del ponte assicurandone una maggiore stabilità e solidità.

Il ponte fu inizialmente dedicato a Francesco Giuseppe I d'Asburgo e in seguito, dopo l'indipendenza dall'Austria, a Vittorio Emanuele II. I fondi per la sua costruzione vennero dal lascito testamentario del Cardinale Antonio Dugnani: "Lascio alla Comunità di Ribecco lire milanesi quattromila quando si facesse il ponte di comunicazione colla strada che va a Castellazzo, e ciò ad opre compiuta; intendo però lasciare questo legato per un più comodo e libero mezzo di portare il Santissimo Viatico agli infermi dell'altra spnda particolarmente cari però se entro dieci anni non avesse luogo tale ponte secondo me importantissimo, allora passerà all'Orfanotrofio od i San Pietro in Gessate, o dove si troverà il suddetto legato, pel mantenimento di un orfano onde possa essere mantenuto del frutto di tale legato. Se occorresse di più si darà compimento".

Villa Barbavara di Gravellona

Situata oltre l'abitato di Robecco,lungo il tragitto verso Cassinetta di Lugagnano

Detta anche la Bassana, fu residenza dei Pallavicini di Persia e dei Lucerani Cernuschi, e risale nelle sue forme attuali al XVIII secolo. La cancellata, che riprende i motivi in ferro battuto della facciata, segue un cavo minore di poco sopraelevato rispetto al naviglio. al fondo del giardino è l'edificio padronale con ai lati gli annessi rustici: nella parte centrale si aprono il portico e serra, oggi chiusa. Nel vasto salone, al piano terra, vi sono sei

prospettive ad affresco raffiguranti il Naviglio Grande ed alcune delle sue ville così come apparivano nel Settecento. Nell'Ottocento fu residenza di campagna del Senatore

Giovanni Barbavara di Gravellona.

Riferimenti

Documenti correlati

The agents’ actions take place as follows: in the first period, the two firms make their investment decisions, according to their expectation of the forth- coming cap; in the

It features a slightly modified jet contribution without the JVT-based selection used in case of the reference E miss T reconstruction, to allow the cancel- lation of jet-like p T

The intracrystalline fraction isolated from Chicoreus and Strombus was tested for closed system behaviour via leaching experiments; for both species, the concentration of free and

Come si è detto, l’ambito temporale di operatività della norma è costituito dal biennio anteriore alla dichiarazione di fallimento; qualora l’atto sia stato

Figure 1 schematizes the entire process of manufacturing and experimental testing of 3D complex stereolithographic gear models adopted in the present

Antibacterial efficacy and drug-induced tooth discolouration of antibiotic combinations for endodontic regenerative procedures.. INTERNATIONAL JOURNAL OF IMMUNOPATHOLOGY

In this description the photon transfers its energy to a single core electron which is promoted from the core level to the valence band neglecting all the other electrons

Impacts of Visa Liberalisation in Eastern Partnership Countries, Russia and Turkey on Trans-border Mobility (Study for the LIBE Committee, European Parliament 2014);.. tries had