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Academic year: 2021

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UNIVERSITÀ DI PISA

FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN TECNICHE DIAGNOSTICHE

Studio neurofisiologico in pazienti con forma neurodegenerativa dell’Istiocitosi a cellule di Langherans. Ruolo del Tecnico di

neurofisiopatologia

RELATORE

chiar.mo prof. Ferdinando Sartucci ___________________

CANDIDATA

Katiuscia Romano _______________________

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Indice

Abbreviazioni pag. 4

Riassunto pag. 5

Premessa pag. 7

Il perché della scelta (l’importanza della ricerca) pag. 7 Cap. 1

Istiocitosi a cellule di Langherans pag. 9 • La patologia e il suo decorso pag. 9

• Eziologia pag. 9

• Istopatologia pag. 9

• Segni clinici pag. 10

• La forma multisistemica pag. 13 • Terapia dell'Istiocitosi a cellule di Langherans pag. 13 • La forma neurodegenerativa pag. 15 • Fisiopatologia della forma neurodegenerativa pag. 15 Cap. 2

Protocollo diagnostico della forma neurodegenerativa pag. 16

• La clinica pag. 16

• La neuroradiologia pag. 17

• La neuropsicologia pag. 18

• La neurofisiologia pag. 18

Cap. 3

Il nostro studio pag. 20

• I pazienti pag. 20

(3)

neuropsicologica e neuroradiologia pag. 21 • Lo studio neurofisiologico: potenziali evocati,

elettroen-cefalogramma pag. 21

Cap. 4

Risultati pag. 28

• I pazienti pag. 28

• Studio neurofisiologico pag. 29 • La risposta dei pazienti pag. 34 Cap. 5

Discussione pag. 35

• Proposta di un protocollo di studio neurofisiologico pag. 35 Cap. 6

Il ruolo del Tecnico di Neurofisiopatologia pag. 37 Cap. 7

Conclusioni pag. 42

Ringraziamenti pag. 43

(4)

Abbreviazioni

BAEPs = Potenziali evocati acustici troncoencefalici ERP = Potenziali evocati evento-correlati

LCH = Istiocitosi a cellule di Langherans MMN = Mismatch negativity

paz. = paziente

PES = Potenziali evocati somatosensoriali

P-PEV = Potenziali evocati visivi da pattern reversal RMN = Risonanza magnetica nucleare

SI = sistema internazionale SNC = Sistema nervoso centrale

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Riassunto

L’Istiocitosi a cellule di Langherans (LCH) è una malattia rara del sistema delle cellule dendritiche che può interessare praticamente ogni organo. Il coinvolgimento del sistema nervoso centrale (SNC) è stato riconosciuto sin dalle prime descrizioni della malattia e può manifestarsi nel 25% dei pazienti, sia sotto forma di lesioni tumorali che come “forma neurodegenerativa”.

Questa tesi ha per oggetto uno studio sulla complicanza neurodegenerativa, che si caratterizza dal punto di vista neuroradiologico per la presenza di multiple lesioni a livello del cervelletto, dei gangli della base e del troncoencefalo con associati quadri clinici molto variabili per severità e tempi di progressione. Un fattore di rischio riconosciuto sembra essere il diabete insipido.

La forma degenerativa della LCH, rappresenta una delle problematiche più complesse sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico per chi si confronta con tale patologia. Al momento non ci sono trattamenti efficaci per i pazienti sintomatici. Inoltre, non siamo in grado di discriminare quali pazienti, tra quelli con diabete insipido, siano a più alto rischio di presentare lesioni neurodegenerative e, soprattutto, quali soggetti tra quelli con neuroimaging positivo svilupperanno le manifestazioni cliniche più gravi.

Scopo di questo studio è stato valutare mediante un approccio multidisciplinare: a) pazienti con forma neurodegenerativa sia sintomatici che asintomatici; b) pazienti con Istiocitosi e diabete mellito, in assenza di lesioni neurodegenerative.

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I soggetti inseriti nello studio hanno eseguito sia indagini neuroradiologiche (lo standard attuale per il follow-up della malattia) che indagini neurofisiologiche, allo scopo di definire se queste ultime, che sono peraltro di più rapida esecuzione e meno costose rispetto alla più indaginosa neuroradiologia, possano essere non solo altrettanto diagnostiche di un danno già verificatosi, ma anche predittive del danno che potrebbe svilupparsi.

Al momento mancano infatti dati conclusivi sulla correlazione tra le alterazioni neurofisiologiche, distribuzione e progressione delle lesioni neuroradiologiche ed outcome clinico di questi pazienti. Come conseguenza non esistono criteri precisi per scegliere il momento più appropriato per iniziare la terapia e per valutare la risposta al trattamento, in particolare in pazienti asintomatici.

La diagnosi precoce della forma neurodegenerativa della LCH potrebbe invece consentire di identificare tempestivamente i pazienti a rischio di sviluppare tale complicanza e contribuire a scegliere il momento più idoneo per iniziare un eventuale trattamento. Potenzialmente questo potrebbe limitare i danni provocati dall'interessamento neurodegenerativo, migliorando la qualità di vita dei pazienti e contribuendo alla riduzione dei costi sanitari legati alle disabilità gravi.

(7)

Premessa

Il perché della scelta

La mia indole ha sicuramente avuto una significativa influenza sul tipo di scelta che ho fatto per l'argomento di questa tesi.

In questo corso di studi l'accento è posto sulla parte dirigenziale della professione, ma non dovremmo dimenticare che la nostra è una professione che deve generare salute o almeno benessere.

Non a caso sono sempre stata affascinata dalle scoperte medico-scientifiche e lavorare in un ospedale pediatrico, quindi a stretto contatto con i bambini, mi ha progressivamente rivelato l’esistenza di un mondo fatto di numerose patologie rare, che considerate a lungo un trascurabile ambito di nicchia, solo recentemente hanno iniziato a suscitare un più ampio interesse pubblico in termini di salvaguardia della salute e di correlata rilevanza del settore di ricerca dedicato.

Credo che la ricerca sia il nostro presente e il nostro futuro, che dovremmo investire sempre più forze in questa direzione anche se la strada presenta notevoli difficoltà.

Spesso infatti, il nostro continuo progresso sociale, accompagnato e sospinto da importanti scoperte e applicazioni tecnologiche, non si traduce in termini di salute, ma favorisce e incrementa tante nuove (e vecchie) patologie.

Nonostante ciò ritengo che la ricerca sia uno strumento obbligato e privilegiato per raggiungere un reale progresso in termini di miglioramento di qualità della vita e di conseguimento di salute/benessere che può anche essere inteso, volgendo il discorso in

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termini medici, come diagnosi precoce e intervento terapeutico tempestivo nel tentativo di bloccare/rallentare il progredire di una malattia, e permettere a molti bambini un'infanzia che non sia fatta solo di ospedali.

Domani questi saranno i giovani adulti, certo malati, ma speriamo capaci di vivere in modo autonomo e più la propria vita generando a loro volta progresso.

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