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Introduzione
1.
Presentazione del sito e breve storia delle ricerche.
Il sito di Serra d’Alto, situato a 3 Km nord-nord-est da Matera, si estende sull’omonimo pianoro
irregolare di natura geologica appartenente alle calcareniti pliocambriane della Fossa Bradanica1, a
circa 410 metri s.l.m.
La collina di Serra d’Alto, costituita da due pianori, sin dagli inizi del secolo scorso è stata oggetto di esplorazione e di scavi che rivelarono l’esistenza di importanti stanziamenti umani riferibili a varie fasi della civiltà neolitica.
Le prime esplorazioni furono condotte da D. Ridola nel 1910 e poi da U. Rellini, che vi condusse sei campagne di scavo dal 1919 al 1925. L’attività di ricerca archeologica proseguì nel 1942 con E. Bracco, al tempo direttrice del Museo di Matera, con alcuni saggi effettuati nella parte orientale del
pianoro e con un’ ultima campagna di scavo condotta da M. Bernabò Brea e S. Tinè nel 19752.
L’attività di ricerca archeologica finora svolta a Serra d’Alto ha permesso di individuare più insediamenti abitativi riferibili ad epoche diverse e, nello specifico, a tre distinte fasi culturali
definite sulla base dello studio dei materiali rinvenuti.3
- La fase di frequentazione più antica è rappresentata dalle trincee di tre villaggi, posti uno sul pianoro occidentale (villaggio A) e due su quello orientale (villaggi B e C), distanti tra loro circa un km e di cui non si conosce lo sviluppo e l’andamento completo in quanto sono stati indagati solo in parte4.
Dalle indagini eseguite nei fossati di questi tre insediamenti proviene quasi esclusivamente ceramica impressa, impressa evoluta, graffita e dipinta.
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BIANCO S. et alii, 1987, pag. 301. La fossa bradanica è un depressione di origine tettonica, che si estende in tutta la regione delle colline materane, tra le valli dei fiumi Bradano eSinni.
2 AA.VV., 1976, Il Museo Nazionale Ridola di Matera. 3
BERNABO’ BREA M.,1978, pag.147, CAMERINI V., LIONETTI G.,1995.
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- Ad un periodo più recente appartengono invece gruppi di strutture infossate circolari che hanno restituito prevalentemente ceramica dello stile di Serra d’Alto.
Queste strutture, localizzate proprio nell’area o nelle immediate vicinanze di quelli che erano stati gli antichi villaggi, attestano l’arrivo di nuove genti sulla collina, quando essi erano stati già abbandonati e i fossati colmati.
- Ad un’ultima fase di frequentazione appartiene infine la ceramica inornata o poco decorata attribuita alla cultura di Diana - Bellavista.
2.
Oggetto e struttura della trattazione.
Il lavoro di tesi tratterà gli aspetti tecnologici, tipologici e quelli relativi alle tecniche e ai motivi decorativi dei complessi ceramici rinvenuti all’interno delle strutture intercettate dai saggi di scavo effettuati da E. Bracco (1942) nel pianoro orientale della collina.
Il materiale, sia quello cartografico che quello ceramico, è stato concesso gentilmente dal Museo Nazionale “Domenico Ridola” di Matera, in cui trova attualmente custodia.
La trattazione si compone di una prima parte inerente allo studio e all’analisi del materiale cartografico relativo ai saggi di scavo in esame e dei cartellini di riferimento stratigrafico rinvenuti in associazione ai materiali.
Le informazioni ricavate hanno permesso di distinguere i saggi positivi, ovvero ricchi di materiale archeologico, da quelli invece negativi o sterili , individuati con precisione sulle mappe; per quelli positivi inoltre sono state effettuate alcune interpretazioni riguardanti la natura e l’utilizzo delle strutture che hanno intercettato.
Per quanto riguarda lo studio sui materiali, sono stati presi in considerazione solo i reperti ceramici, i quali sono stati analizzati inizialmente attraverso una catalogazione informatizzata che prevede vari livelli di descrizione quali i dati di scavo, tipologia vascolare, misure e dimensioni, tipo di impasto e superficie, tecnica decorativa riscontrata, descrizione dei motivi e loro localizzazione sul recipiente.
Per quanto riguarda le strutture oggetto della trattazione si possono distinguere quattro fasi culturali definite dai materiali ceramici rinvenuti:
- fase a ceramica impressa – neolitico antico
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- fase della ceramica di Serra d’Alto – neolitico medio - recente - fase ceramica del neolitico recente-finale.
Successivamente sono state avanzate alcune considerazioni più approfondite sui materiali, sempre tenendo conto del loro contesto culturale:
- a livello tipologico, riguardo la loro riconducibilità a una specifica forma vascolare,
- a livello tecnologico, riguardo alcune particolari classi di impasto, al trattamento delle superfici e sul tipo di pigmento utilizzato nella decorazione dipinta;
- a livello delle tecniche decorative, con particolare attenzione ai motivi decorativi dipinti della cultura di Serra d’Alto: infatti essi sono stati distinti in varie categorie e analizzati in base alla loro frequenza e localizzazione sulle superfici dei recipienti.
Infine, sono stati proposti confronti con i materiali ceramici provenienti da alcuni siti coevi dell’area materana e sono state effettuate osservazioni conclusive che tentano di delineare un quadro cronologico – culturale delle strutture e del complesso ceramico.