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5. MATERIALI E METODO DELLO STUDIO

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Academic year: 2021

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5. MATERIALI E METODO DELLO STUDIO

Abbiamo eseguito uno studio prospettico randomizzato su due gruppi di 60 pazienti ciascuno, operati di protesi totale di ginocchio, con la medesima tecnica, dal Giugno 2006 al Giugno 2008 presso Ia Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa.

I due gruppi sono statisticamente omogenei (Test t di student con P>0,05) per età, altezza, peso, indice di massa corporea, valore medio di emoglobina ed ematocrito pre-operatori.

Tutti i pazienti erano affetti da gonartrosi primitiva o secondaria a deviazioni assiali. Sono stati esclusi i pazienti affetti da: esito fratture, A.R., malattie del collageno o malattie ematiche e non, che potessero avere influenza sulla emocoagulazione e che potessero alterare i risultati dello studio.

L’assegnazione al gruppo dell’Aquamantys è stato casuale e non consecutivo.

Abbiamo impiantato protesi Scorpio e GKS; gli interventi sono stati eseguiti sempre dallo stesso chirurgo; la via di accesso è sempre stata la mid-vastus; l’intervento è stato eseguito sempre senza l’ausilio del laccio se non al momento della cementazione o in caso di eccessivo sanguinamento come è accaduto in un piccolo numero di casi, pari al 10% circa in entrambe i gruppi; è stato sempre applicato un drenaggio intra-articolare in aspirazione mantenuto per circa 48 ore dopo l’intervento.

E’ stata sempre praticata profilassi antitromboembolica con eparine a basso p.m. somministrate la sera prima dell’intervento.

La ripresa della stazione eretta e della deambulazione sono avvenute intorno alla 2°-4° giornata in relazione alla tolleranza dei pazienti.

Abbiamo raccolto i seguenti dati: Hb ed Htc pre-operatori e post-operatori fino alla 5° giornata; unità di sangue reinfuso (sangue autologo, emazie concentrate, recupero post-operatorio quando applicato); tempo totale di intervento e tempo di laccio; P arteriosa media intra-operatoria dedotta dal monitor dell’anestesista; giorno di dimissione; eventuali anomalie della cicatrice ed eventuali ematomi sottocutanei importanti.

Non abbiamo valutato il dolore in quanto il protocollo analgesico post-operatorio è molto variabile individualmente in relazione alla valutazione del collega anestesista.

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Mediante la formula di Allen (1956) è stato calcolato il volume di sangue circolante pre-operatorio.

Nella valutazione dei risultati abbiamo utilizzato un algoritmo ideato da un ematologo di Milano, Dr.Mercuriali, che ci consente di ottenere valori assolutamente completi riguardo alle perdite ematiche post-chirurgiche.

Il Volume della perdita ematica complessiva si deduce dalla somma tra i ml di sangue reinfuso (autologo, E.C. reinfusioni) ed il calo ematico dell’emoglobina (differenza tra il valore pre-operatorio ed il livello minimo del post-operatorio) trasformato in ml grazie alla proporzione con il volume ematico pre-operatorio.

Abbiamo escluso le trasfusioni eseguite successivamente alla rilevazione del valore minimo perché altererebbero una corretta valutazione in quanto nel calcolo complessivo non teniamo conto dell’incremento del valore dell’emoglobina dopo l’ultima trasfusione. Per esempio: se dopo aver rilevato un valore di 8 g/dl di Hb trasfondiamo 2 sacche di emazia concentrate e poi l’Hb risale a 9,2 g/dl, il calcolo delle perdite è ancora basato sul valore di 8 g/dl, ma tiene conto in senso negativo delle due sacche. Se ipoteticamente avessimo applicato 4 sacche, ci aumenterebbe solo il conto delle perdite perché poi non teniamo conto del successivo incremento dell’emoglobina all’atto della dimissione.

Sulle sacche di sangue è riportato il peso in grammi, ma nella formula per il conteggio abbiamo bisogno di valori in ml. Per ricavare il valore in ml di sangue effettivo contenuto in ogni sacca abbiamo utilizzato il metodo sotto esposto.

Sangue autologo: ogni sacca pesa mediamente circa 400 g; il peso specifico del sangue è di 1,06 e l’equivalente sono 378 ml di volume; ogni sacca di sangue autologo contiene circa 60 ml di anticoagulante, che sottratti ai ml della sacca ci danno 320 ml netti di sangue per ogni sacca.

Emazie concentrate: il peso medio è di circa 300 g; considerando il medesimo peso specifico si tratta di 283 ml; l’ematocrito di ogni sacca è circa 65, contro 40 circa del sangue intero, pertanto riportando il sangue ad una concentrazione normale dopo la reimmissione nel circolo, troviamo per ogni sacca di emazie concentrate un valore di 340ml.

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CASO CLINICO Aquamantys

Z. M. ,donna, 60 anni, altezza 165 cm, peso 70 Kg, gonartrosi primitiva, assenza di patologie associate, BMI 25,71

Emoglobina preoperatoria: 14,5 g/dl

Emoglobina postoperatoria (day 0): 11,9 g/dl Emoglobina postoperatoria minima: 10,7 g/dl Ematocrito preoperatorio: 44,3%

Ematocrito postoperatorio (day 0): 32,5% Ematocrito postoperatorio minimo: 29,8% Perdita ematica totale: 1604 ml

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CASO CLINICO 2 senza aquamantys

P. F.,donna, 63 anni, altezza 165 cm, peso 70 Kg, gonartrosi primitiva, assenza di patologie associate, BMI 25,71

Emoglobina preoperatoria: 13,8g/dl

Emoglobina postoperatoria (day 0): 11,5 g/dl Emoglobina postoperatoria minima: 6,6g/dl Ematocrito preoperatorio: 40,7%

Ematocrito postoperatorio (day 0): 34,9% Ematocrito postoperatorio minimo: 19,5% Perdita ematica totale: 3663 ml

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