Lezione 14 – Microeconomia A-C
Sommario degli argomenti della lezione1. L’oligopolio
2. Beni omogenei e beni differenziati
3. Oligopolio con concorrenza sulle quantità 4. Oligopolio con concorrenza sul prezzo 5. Oligopolio con beni differenziati
6. Concorrenza monopolistica
1 A.A. 2019-20 Microeconomia A-C Prof. Farace
Oligopolio
Tipologia di beni Differenziati Omogeni Concorrenza sulle quantità COURNOT STACKELBERG Concorrenza sui prezzi BERTRAND SWEEZY Concorrenza sui prezzi BERTRANDL’oligopolio
Numero di imprese
Grado di differenziazione dei prodotti
Ogni impresa fronteggia una curva di domanda inclinata negativamente dato che ognuna di esse è un produttore di grosse dimensioni rispetto alla dimensione totale del mercato.
Non esiste un modello dominante di oligopolio, ma diversi.
La differenziazione
Nel modello di concorrenza perfetta una delle ipotesi di base prevede che il bene sia omogeneo.
In realtà molto spesso i beni sono differenziati, cioè sono diversi agli occhi del consumatore. La differenziazione può essere orizzontale (sostituibilità imperfetta) o verticale (superiorità).
ORIZZONTALE: Dati due prodotti, alcuni consumatori considerano uno di essi
come un sostituto imperfetto dell’altro, e quindi acquisteranno il primo anche se il suo prezzo dovesse essere maggiore di quello dell’altro.
VERTICALE: I consumatori considerano uno dei prodotti migliore oppure
Oligopolio di Cournot (Duopolio)
Ipotesi del modello
Le imprese competono sulle quantità Le imprese producono beni omogenei Le scelte delle imprese sono simultanee Le imprese non cooperano
DOMANDA RESIDUALE
Le ipotesi dell’impresa i sulla quantità prodotta dal concorrente determina la sua domanda residuale.
Oligopolio di Cournot
Le imprese agiscono simultaneamente se prendono le loro decisioni strategiche contemporaneamente, senza aver precedentemente osservato la decisione dell’altra impresa.
Inoltre, le imprese agiscono non-cooperativamente se fissano le loro strategie in modo indipendente, senza colludere in alcun modo con l’altra impresa
La relazione tra il prezzo di mercato e l’output di un’impresa quandoleimprese rivali mantengono fissa laloro produzione e la
domanda residuale
In altre parole, la domanda residuale dell’impresa i è la domanda di
mercato meno la domanda soddisfatta dalle altre imprese nel mercato:
Q1 = Q - Q2
Le possibili ipotesi – 2 imprese i e j
P D(P) MR MC A Q1 DL’Impresa i deve fare tutte le possibili ipotesi di scelte produttive del suo
concorrente impresa j. Una prima possibile ipotesi è la seguente : Qj = 0
In questo caso la domanda per l’impresa i è il
segmento AD; la quantità ottimale per l’impresa Qi= Q1 (monopolio)
Le possibili ipotesi
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P D(P) MR MC B Q1 Q2
Una seconda possibile ipotesi è la seguente : Qj = Q1
In questo caso la domanda per l’impresa i è il
segmento AB; la quantità ottimale per l’impresa Qi= Q2
La quantità prodotto sarà Qi+ Qj= Q1 + Q2
A
Le possibili ipotesi
Una terza possibile ipotesi è la seguente :
Qj = Q3
In questo caso la domanda per l’impresa i è il
segmento CD; la quantità ottimale per l’impresa Qi= Q4
La quantità prodotto sarà Qi+ Qj= Q3 + Q4 Q P D(P) MR MC B Q3 Q4 C Q
La scelta dell’impresa i
Ciascuna impresa assume una data produzione del concorrente e agisce come un monopolista sulla base della curva di domanda residuale, uguagliando MR e MC.
La quantità tale che il ricavo marginale (residuale) eguaglia il costo marginale rappresenta la miglior risposta dell’impresa i alle azioni del concorrente.
Funzione di reazione
Dati tutti i possibili livelli di output del concorrente, si può determinare la miglior risposta dell’impresa i. L’insieme di tutti questi punti costituisce la funzione di reazione dell’impresa i.
Funzione di reazione dell’impresa i
La funzione di reazione dell’impresa i è l’insieme delle possibili risposte
dell’impresa i a tutte le possibili scelte produttive dell’impresa j.
Si può scrivere come Qi = f(Qj).
Qi
Qj
Funzione di reazione dell’impresa j
La funzione di reazione dell’impresa j è l’insieme delle possibili risposte
dell’impresa j a tutte le possibili scelte produttive dell’impresa i.
Si può scrivere come Qj = f(Qi).
A.A. 2019-20 Microeconomia A-C Prof. Farace 13
Qi
Qj
Equilibrio di Cournot
L’equilibrio di Cournot si trova nel punto di
intersezione delle funzioni di reazione (simmetriche). Si può scrivere come
Qj = f(Qi). Qi Qj Qj* Qi* Rj Ri
Equilibrio di Cournot
15 Qi Qj Qj* Qi* Rj Ri Qi1 Qj1Equilibrio di Cournot
Qi Qj Qj* Qi* Rj Ri Qi1 Qj1 Qi2 Qj2Alcune considerazioni
Un’industria perfettamente collusiva considera che l’aumento dell’output di un’impresa riduce i profitti delle altre imprese nell’industria. Un’impresa alla Cournot considera solo l’effetto di un aumento dell’output sui propri profitti. Quindi, le imprese alla Cournot producono di più rispetto alle quantità di collusione (monopolio). Inoltre, questo problema “peggiora" all’aumentare del numero delle imprese perchè la quota di mercato della singola impresa si riduce, e aumenta la divergenza fra il guadagno privato derivante dall’espansione della produzione e l’effetto distruttivo dei profitti dei rivali.
Quindi, nel caso di oligopolio alla Cournot, maggiore è la concentrazione dell’industria, maggiore è il margine del prezzo sul costo.
Grafico da: D.A. Besanko R.R. Braeutigam MICROECONOMIA
Il modello di Stackelberg
Nel modello di Stackelberg le imprese competono sulle quantità da produrre .
Il prodotto è omogeneo
Vi è un LEADER e un FOLLOWER; il Leader ha potere di mercato sul follower. Di conseguenza il Leader sceglie quanto produrre (in funzione della sua
massimizzazione del profitto) mentre il Follower si deve adeguare alla scelta del Leader. In ogni caso entrambe le imprese scelgono una volta sola.
Il follower può comportarsi come un imprese nel modello di Cournot,
quando sceglie di produrre una quantità che sia la «migliore risposta» alla scelta (precedente) dell’impresa Leader
Grafico da: D.A. Besanko R.R. Braeutigam MICROECONOMIA
Oligopolio di Bertrand
Ipotesi:
Le imprese competono sui prezzi
Le imprese producono beni omogenei Le imprese operano simultaneamente Le imprese non cooperano
In un oligopolio di Bertrand, ogni impresa fissa il prezzo, condiderando come dati i prezzi fissati dalle altre imprese, in modo da massimizzare i profitti.
Conseguenze
Prodotti omoogenei implicano che i consumatori acquisteranno dal venditore che pratica il prezzo più basso.
Inoltre, ogni impresa si rende conto che la domanda che essa fronteggia dipende sia dal proprio prezzo che da quello delle altre imprese.
L’impresa che fissa un prezzo più elevato di quello dei rivali non vende nulla.
Invece, l’impresa che fissa un prezzo più basso di quello dei rivali ottiene l’intera domanda di mercato.
Ulteriori ipotesi
Se assumiamo l’assenza di vincoli di capacità e che tutte le imprese abbiano lo stesso costo medio e marginale costante e pari a c allora:
Ogni impresa può aumentare i suoi profitti fissando un prezzo di vendita leggermente più basso di quello del concorrente. Ciò implica che l’unico equilibrio possibile è quello in cui ogni impresa fissa un prezzo pari a c.
Oligopolio di Bertrand
P MC 1 B ALe due imprese vendono ciascuna una quantità pari a Q1/2 al prezzo P1.
Il profitto per l’impresa i è pari all’area A
Il profitto per l’impresa j è pari all’area B
P1
Abbassamento del prezzo
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MC C
E
Quando l’impresa i abbassa il prezzo a P2 (e l’impresa j non la segue in questa
scelta), l’impresa i vende la quantità Q2 .
Il profitto per l’impresa i è pari alla somma delle aree D (pari alla precedente area A meno l’area C) ed E (in parte profitto precedente dell’impresa j ) in parte nuovo profitto. Il profitto dell’impresa j è pari a 0. P1 Q1 P2 Q2 D
Struttura finale del mercato
MC
Le due imprese continuano ad abbassare il prezzo fino al livello PE. (con PE = MC)
La quantità venduta sul mercato sarà QE ed il profitto per
entrambe le imprese sarà 0. Questo equilibrio è di lungo
periodo ed è analogo a quello che si raggiunge in concorrenza
perfetta
PE
La domanda per la generica impresa
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MC Di Di P1 Q1 Le domanda della generica impresa coincide con la domanda di mercato per prezzi minori a Pi. Quando il prezzo
supera Pi la domanda dell’impresa è pari a 0
Considerazione sull’equilibrio di Bertrand
Le imprese fissano un prezzo pari al costo marginale Le imprese conseguono profitti nulli
Il numero delle imprese è irrilevante ai fini del prezzo di mercato purchè sia presente più di un’impresa: due imprese sono sufficienti per ottenere lo stesso risultato dell’equilibrio di concorrenza perfetta.
L’ipotesi di assenza di vincoli di capacità e quella di costo medio e marginale costanti prendono il posto dell’ipotesi di libertà d’entrata (concorrenza perfetta).
Oligopolio di Bertrand (beni differenziati)
Le imprese fissano i prezzi* Prodotti differenziati
Simultaneità
Non-cooperazione
*La differenziazione implica che la riduzione del prezzo al di sotto di quello dei rivali non consente di catturare l’intero mercato, e che aumentando il prezzo non si perde l’intera domanda
Differenziazione orizzontale – curve di reazione
L’impresa i produce la quantità Q1 (MR=MC) che vende al prezzo P1 quando il proprio concorrente (impresa j) pratica un prezzo pari a 6 Q P Q1 P1 MC MR D(Pj=6)Differenziazione orizzontale – curve di reazione
A.A. 2019-20 Microeconomia A-C Prof. Farace 31
L’impresa i produce la quantità Q2 (MR=MC) che vende al prezzo P2 quando il proprio concorrente (impresa j) pratica un prezzo pari a 7 Q P Q1 P1 MC MR D(Pj=7) Q2 P2
Differenziazione orizzontale – equilibrio
Le funzioni di reazione saranno Pi=f(Pi) e Pj=f(Pi). In equilibrio i prezzi saranno Pi e Pj Pi Pj PjE Pi=f(Pi) PE Pj=f(Pi)La concorrenza monopolistica
Struttura di mercato
• Numerosi acquirenti• Numerosi venditori
• Libertà di entrata e uscita
• Differenziazione del prodotto (orizzontale)
• Quando le imprese vendono prodotti differenziati orizzontalmente, ognuna di esse fronteggia una curva di domanda del proprio prodotto inclinata negativamente in quanto una piccola variazione del prezzo non comporta che TUTTI i compratori cambino fornitore.
Come nel modello di Bertrand con prodotti differenziati, il mercato raggiunge un equilibrio quando ogni impresa fissa un prezzo che costituisce la miglior risposta all’insieme di prezzi fissati da tutte le altre imprese operanti nel mercato (equilibrio di breve periodo).
Ciò che differenzia la concorrenza monopolistica dall’oligopolio è la libertà di entrata: se vi sono opportunità di profitto, nuove imprese entreranno nel mercato fino a quando tutte le imprese realizzeranno un profitto economico nullo (equilibrio di lungo periodo)
La concorrenza monopolistica – breve periodo
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SMC q D MR P SAC A qE PE Nel breve periodo l’impresa vende una quantità qE al prezzo PE quando MR=MC e realizza un profitto positivo (area A)
La concorrenza monopolistica – lungo periodo
MC q DBP MR P AC qLP PLPNel lungo periodo, per effetto dell’entrata di nuove imprese, la domanda si sposta da DBP a DLP. L’impresa vende una quantità qLP al prezzo PLP quando MR=MC e realizza un profitto pari a 0 P=AC) DLP
Concorrenza monopolistica
Nel lungo periodo cresce il numero delle imprese che operano sul mercato e si riduce il prezzo (ma ciò non accade sempre).
L’equilibrio dell’impresa è influenzato da • Elasticità della domanda
• Grado di differenziazione dei prodotti • Numero di imprese
• Output prodotto
Mercato con un’impresa dominante
Grafico da: D.A. Besanko R.R. Braeutigam MICROECONOMIA
1. Le strutture di mercato sono caratterizzate dal numero di venditori e dal grado di differenziazione dei prodotti.
2. La differenziazione dei prodotti da sola o un basso numero di concorrenti
da solo, non è sufficiente a distruggere il risultato di profitti nulli nel lungo
perido che caratterizza la concorrenza perfetta. Ciò è stato illustratto con il modello di Bertrand e il modello di concorrenza monopolistica.
3. Il modello di concorrenza monopolistica assume che vi siano numerosi compratori, numerosi venditori, prodotti differenziati e libertà di entrata nel lungo periodo.
4. Le imprese di concorrenza monopolistica fronteggiano una curva di domanda inclinata negativamente. I profitti possono essere positivi nel breve periodo ma la libertà di entrata comporta profitti nulli nel lungo periodo.
5. I modelli di concorrenza alla Cournot e alla Bertrand assumono che vi siano numerosi compratori, pochi venditori, e prodotti omogenei o differenziati. Nell’oligopolio di Cournot le imprese competono nelle quantità, mentre nell’oligopolio di Bertrand competono nei prezzi.
6. Le imprese alla Cournot e alla Bertrand tengono conto della loro interdipendenza strategica attraverso le funzioni di reazione: ogni impresa massimizza i profitti data la strategia dell’impresa rivale.
7. L’equilibrio richiede che tutte le imprese si trovino sulla loro funzione di reazione.
8. Se i prodotti sono omogenei, l’equilibrio di Bertrand comporta profitti nulli. Se la variabile strategica non è il prezzo ma la quantità, si hanno prezzi (e profitti) più elevati. Inoltre, i risultati dipendono dall’ipotesi di simultaneità.
9. Questo risultato trae origine dalla pendenza delle funzioni di reazione: inclinate negativamente nel caso di Cournot e positivamente nel caso di Bertrand. Tali pendenze implicano che “l’aggressività" comporta una risposta "passiva" nel caso di Cournot e una risposta "aggressiva" nel caso di Bertrand.