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CONCLUSIONI
In conclusione, l’analisi sviluppata sul sistema monistico pare confermare la possibilità con la sua adozione, di conseguire un miglioramento dell’efficacia dei controlli interni e una commistione positiva fra gestione e controllo della società.
A conferma di ciò, è stato esaminato il caso Intesa Sanpaolo per avere il riscontro, sul piano funzionale, della sua effettiva praticità e convenienza. Il sistema dualistico adottato fino al 2016 da Intesa Sanpaolo è risultato inadatto, poiché non ha consentito il raggiungimento di quella snellezza organizzativa e operativa, necessaria per facilitare la mobilità transazionale dei capitali in un mercato in continua evoluzione, contraddistinto da un ruolo crescente degli investitori internazionali. Infatti, in tale scenario, la capacità di sapersi adattare continuamente alle esigenze di un mercato globalizzato, caratterizzato da una competitività elevata, presuppone un assetto organizzativo adeguato ed efficace per il controllo delle società, oltre che facilmente riconoscibile per valutarne eventuali costi e benefici. Con il sistema monistico cambia la dialettica controllati - controllori; infatti, l’attività di controllo non è più svolta ex-post, ma sin dal compimento delle scelte gestionali dai componenti del comitato per il controllo sulla gestione che sono anche amministratori. Pertanto, il sistema monistico consente di realizzare vantaggi in termini di efficienza ed efficacia della gestione d’impresa, del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
Tuttavia, permangono perplessità e dubbi circa la sua adozione, visto le carenze normative e i limiti attuativi che lo caratterizzano sin dalla sua introduzione. Ad esempio, nel caso di Intesa Sanpaolo interviene Banca D’Italia con specifiche disposizioni statutarie per ovviare a eventuali lacune e garantire, di conseguenza, l’efficacia delle funzioni svolte dall’organo di controllo in quanto impresa soggetta a vigilanza. Quindi, è auspicabile che, nei prossimi anni, il monistico riacquisti valore e fiducia da parte degli operatori, anche dopo la coraggiosa scelta di Intesa Sanpaolo, aprendo nuovi scenari e oltrepassando una certa resistenza culturale che contraddistingue il panorama culturale ed economico del nostro paese.