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malattie di tipo congenito

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE

Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole incremento nella popolazione canina sul nostro territorio, in particolar modo per quanto riguarda la diffusione dei soggetti di razza. Questo ha portato ad un maggior riscontro delle patologie di tipo ortopedico legate all’accrescimento nei cuccioli sia per la maggior casistica a disposizione, sia perché molto spesso non è stato affiancato all’aumentato numero di accoppiamenti, un sistema di selezione adeguato, volto soprattutto ad una scelta sulla base di criteri morfologici.

Il cucciolo può andare incontro a molti problemi ortopedici durante l’accrescimento che schematicamente possono essere raggruppati in :

• malattie di tipo congenito;

• patologie da sviluppo, divise in : ereditarie, ambientali e costituzionali;

• malattie acquisite, divise in: traumatiche, infettive, nutrizionali e metaboliche.

Le cause che possono portare allo sviluppo di tali patologie sono molteplici, principalmente di tipo ereditario, traumatico, ambientale e nutrizionale (41).

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È ormai noto come molte delle patologie scheletriche che interessano il cucciolo in accrescimento siano di tipo ereditario, delle quali l’espressione di più geni ne determinerebbe la comparsa e la gravità.

Molti degli studi condotti da vari autori sono arrivati alla conclusione che la scelta dei soggetti per l’accoppiamento ha un ruolo molto importante nella comparsa o meno di problemi ortopedici nella prole;

in particolare è stato visto che l’unione di due soggetti giudicati esenti da patologie scheletriche riduceva la possibilità che i cuccioli presentassero con lo sviluppo una di queste patologie rispetto ad accoppiamenti tra soggetti non esenti, anche se questo tipo d’accoppiamento non sembrava ridurre la gravità delle alterazioni in quei soggetti che invece sviluppavano una o più patologie con l’accrescimento (19).

Di pari passo con la genetica, gli aspetti nutrizionali influenzano notevolmente la comparsa e l’evoluzione di patologie scheletriche legate all’accrescimento. A questo proposito, particolare importanza hanno il contenuto proteico, energetico e minerale della razione quotidiana assunta dal cucciolo.

Per quanto riguarda l’assunzione proteica risulta essere controverso il fatto se un eccesso o una carenza abbia una qualche influenza sulla comparsa di patologie scheletriche; a primi studi che ritenevano che una dieta eccessivamente ricca di proteine potesse favorire la

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comparsa di anormalità scheletriche, sono seguiti studi più recenti, in particolare quelli svolti da Nap e colleghi, i quali hanno rivelato che l’assunzione di diete contenenti alti, medi o bassi valori proteici non aumentavano in alcuna maniera la percentuale di comparsa di tali patologie (28).

Ben più importante è il ruolo svolto dal contenuto energetico della razione e quindi dalla quantità assunta giornalmente dal cucciolo.

Ricerche svolte da Hedhammer e colleghi hanno evidenziato come l’assunzione giornaliera da parte dei cuccioli di un alto quantitativo energetico aumentava in maniera decisamente significativa la percentuale di soggetti affetti da patologie scheletriche rispetto a cuccioli che assumevano una dieta con un livello energetico ridotto (18).

Anche la percentuale di calcio assunta con la dieta contribuisce a sua volta a determinare la comparsa di alterazioni scheletriche. Ricerche fatte da Hazewinkel ed altri hanno dimostrato come diete troppo ricche in calcio sono risultate essere nocive sul sistema endocrino del cucciolo, sui livelli ematici di calcio e sullo sviluppo scheletrico e che aumentavano il rischio di sviluppo di malattie scheletriche; in particolare un alto contenuto di calcio determinerebbe la ritenzione dei nuclei cartilaginei, l’incremento della mineralizzazione ossea ed il ritardo di rimaneggiamento osseo (17).

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Anche l’ambiente può favorire la comparsa e la gravità di patologie scheletriche legate all’accrescimento nel cucciolo. Per influenza di tipo ambientale può essere considerato tutto ciò che condiziona l’animale che non riguardi la genetica. Lo spazio disponibile per l’esercizio fisico, l’eccessiva o la poca attività fisica, il tipo di suolo sul quale il cucciolo si muove sono tutti considerati fattori ambientali.

Soggetti che non svolgono un’appropriata attività motoria non sviluppano un’adeguata forza muscolare e tendinea e questo può portare ad un’alterata densità ossea e ad uno sviluppo scorretto.

Pavimenti scivolosi o comunque il dover camminare su terreni particolarmente difficoltosi, possono portare ad un alterato accrescimento osseo, con difetto di appiombi e quindi con distribuzione anomala dei carichi sulle articolazioni, in particolar modo se questo avviene nelle prime fasi dello sviluppo del cucciolo.

Qualsiasi tipo di trauma che avviene a livello osseo nel cucciolo, soprattutto in quelle razze a più rapido sviluppo, può avere una ripercussione negativa sul corretto accrescimento osseo e cartilagineo.

Fratture ossee, lesioni a carico delle cartilagini articolari o d’accrescimento sono tutti fattori che determinano se il cucciolo sarà predisposto in futuro ad andare incontro a problemi ossei od articolari.

Per questo è importante permettere al cucciolo un adeguato esercizio fisico, ma non in maniera così intensa da porre sotto stress le sue

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strutture muscolo-scheletriche ancora troppo giovani e delicate, così da causare traumi che rischierebbero di essere permanenti.

Negli ultimi anni, vista la crescente necessità di dover controllare questo tipo di problematiche per ridurne l’incidenza nella popolazione canina, sono nate diverse associazioni, che agiscono a vario livello, per regolamentare la riproduzione tra i soggetti di razza, limitando gli accoppiamenti solo tra quelli giudicati sani da particolari centri istituiti appositamente, partendo dal presupposto che la maggior parte delle patologie ossee legate all’accrescimento sono di tipo ereditario e quindi trasmissibili.

A livello internazionale, per poter controllare l’incidenza sulla popolazione canina delle patologie di tipo ereditario, è stata istituita una fondazione che, attraverso il controllo sistematico della presenza di queste patologie in tutti i soggetti di razza, fornisce agli allevatori un importante aiuto per la scelta degli accoppiamenti; negli ultimi venti anni, grazie a questa collaborazione, l’incidenza delle malattie studiate nella popolazione canina è diminuita drasticamente, fino in alcuni casi a dimezzarsi (24).

Il nostro studio si prefigge lo scopo di valutare quale sia l’incidenza delle più diffuse malattie muscoloscheletriche legate all’accrescimento nella nostra popolazione canina, confrontandola con quella riscontrata dall’OFA.

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Nei primi quattro capitoli verranno descritte brevemente le patologie sulle quali si è basato il nostro studio, con alcuni cenni sulla loro patogenesi e sulla diagnosi; queste sono, nell’ordine di trattazione, la displasia dell’anca, la displasia del gomito, l’osteocondrute dissecante di spalla e di ginocchio, ed infine la lussazione di rotula.

Successivamente ci sarà la descrizione del nostro studio sperimentale per quanto riguarda i materiali e i metodi e, in un capitolo a parte, i risultati ottenuti. Infine seguirà un breve commento con gli spunti per un eventuale ulteriore approfondimento dell’argomento.

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