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Il bacino idrografico del torrente Baccatoio si sviluppa tra quello del fiume Versilia a nord-ovest e quello del torrente Camaiore a sud-est ed è uno dei bacini di competenza dell’

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1. INTRODUZIONE

Il bacino idrografico del torrente Baccatoio si sviluppa tra quello del fiume Versilia a nord-ovest e quello del torrente Camaiore a sud-est ed è uno dei bacini di competenza dell’

Autorità di Bacino Toscana Nord. Ha un bacino relativamente esteso, di poco superiore ai 30 Km

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, nasce a circa 1000 m s.l.m. sul monte Lieto e le massime quote raggiunte nel bacino imbrifero sono appunto quelle del monte Lieto con i suoi 1050 m e del monte Gabberi con 1108 m. Dopo un breve tratto collinare scorre lungo la valle di Valdicastello, passa sopra la linea ferroviaria e scorre pensile sino a mare. La lunghezza del corso principale è di circa 10,5 Km. Il tratto da Valdicastello fino alla S.S. 439 Sarzanese Valdera è incassato mentre il tratto a valle scorre tutto nella pianura con fondo alveo in genere leggermente incassato rispetto alle campagne adiacenti per una lunghezza di circa 3 Km ma totalmente arginato fino al mare. Il torrente Baccatoio ha opere idrauliche classificate, ai sensi del R.D. 523/1904, in 3° categoria dalla grande briglia in località Regnalla al mare. Il bacino è caratterizzato nella parte montana da rocce filladiche del basamento paleozoico dell’Unità di Massa (bacino del Canale dei Molini) e presenza di roccia calcareo-dolomitica e depositi alluvionali grossolani cementati costituiti da materiali provenienti dalla stessa formazione rocciosa del Calcare Cavernoso. Nel tratto vallivo il fiume incide le proprie alluvioni costituite da ghiaia e sabbia. La fascia costiera è costituita da depositi dunali costieri costituita da sabbie fini.

Affluenti del Torrente Baccatoio sono il torrente Traversagna (o Rio S. Maria) che vi si unisce poco a monte dell’inceneritore in località Pollino in destra idrografica, la Gora degli Opifici che costituisce il principale reticolo idrografico di Pietrasanta città e si innesta in destra idrografica nel Baccatoio poche decine di metri a monte della via Aurelia in località Motrone, il fosso del Teso che proviene dal Comune di Camaiore e si getta nel Baccatoio specularmente alla Gora degli Opifici appena a valle della via Aurelia ed il fosso della Carraietta che vi si immette in sinistra idraulica appena a valle dell’inceneritore del Pollino.

Il bacino del Rio S. Maria o Traversagna ha origine a monte dell’abitato di Capezzano Monte,

confina a sinistra con il bacino del torrente Baccatoio e sul versante destro con il bacino della

Gora degli Opifici, ed ha una estensione di circa 1,67 Km

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. Il canale scorre in gran parte a

cielo aperto tranne un piccolo tratto a monte della strada Provinciale Sarzanese n° 439 dove

risulta tombato. Dopo l’attraversamento ferroviario, il canale prende il nome di fosso

Traversagna il quale confluisce, come detto, in destra del torrente Baccatoio, circa all’altezza

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dell’inceneritore in località Pollino lungo il tratto terminale in cui il torrente è pensile. Il

bacino della Gora degli Opifici copre un’area di circa 2.88 Km

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, interessa tutta l’area dove

sorge la città di Pietrasanta e delle colline soprastanti. Il canale della Gora degli Opifici taglia

trasversalmente l’area dei conoidi di deiezione e, oltrepassata la SS1 Aurelia in Località

Pontenuovo, scende verso mare raccordandosi al Torrente Baccatoio in località Motrone. La

Gora degli Opifici è alimentata da numerosi canali minori, di cui i principali sono il rio

Colombetta, il canale Sobardino, il canale degli Orsucci, il canale dei Frati ed il canale

Giardinaccio. La Gora degli Opifici scorre in parte a cielo aperto ed in gran parte (soprattutto

nelle aree intensamente abitate) tombata, è un canale di acque alte, pensile sulla piana

alluvionale circostante. Il canale della Carraietta raccoglie le acque provenienti dalle zone

collinari poste tra Valdicastello e Capezzano Pianore, scorre in trincea fino alla via Sarzanese

oltrepassata la quale è pensile e non raccoglie acque se non quelle derivanti da sollevamento

meccanico. Infine il Teso raccoglie le acque della zona pianeggiante a prevalente uso agricolo

posta a cavallo tra il comune di Pietrasanta e quello di Camaiore. Il sistema Teso riguarda il

Canale del Teso che raccoglie le acque delle estreme propaggini del bacino imbrifero del

torrente Baccatoio nelle aree collinari prossime all’abitato di Camaiore e le scarica in modo

naturale nello stesso poco più a monte dell’attraversamento di via Roma (lungomare) ed il

Teso acque basse che invece raccoglie tutte le acque di bonifica della pianura e mediante

sollevamento meccanico (idrovora del Teso) scarica nel torrente appena a valle

dell’attraversamento della via Aurelia. In figura 1.1 su una ortofoto geoferenziata sono

riportati i sottobacini principali del bacino imbrifero del torrente Baccatoio, il reticolo

principale dello stesso bacino ed il reticolo dei bacini adiacenti.

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3 Fig.1.1 – Visuale d'insieme del bacino imbrifero e del reticolo idrografico del torrente Baccatoio

Per eseguire lo studio idrologico-idraulico del torrente Baccatoio risulta di fondamentale importanza conoscere quali sono le aree che effettivamente costituiscono deflusso naturale verso il torrente e quelle invece convogliate verso gli impianti idrovori.

Come risulta dal Piano Assetto Idrogeologico

[Autorità di Bacino Toscana Nord]

una grande porzione del bacino del torrente Baccatoio risulta a scolo meccanico. Senza entrare troppo nei dettagli, almeno in questa fase, si può sostenere che tutto il bacino posto a valle della via Sarzanese- Valdera fa parte del sistema delle acque basse. In figura 1.2 riporto un estratto della suddetta tavola.

Bacino del fiume Versilia

Bacino del torrente Camaiore

Bacino del torrente Baccatoio

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4 Fig.1.2 – Tavola 8 PAI, Autorità di Bacino Toscana Nord

Sono infatti tre gli impianti idrovori che scaricano le acque nel torrente e precisamente sono quello del Teso, della Quadrellara e del Mandriato. La figura I.2, tratta dalla tavola 8 del PAI, all’interno del bacino imbrifero del torrente Baccatoio delimitato da una doppia linea, distingue la parte di bacino in acque basse (tratteggiato) da quello in acque alte a scolo naturale. E' inoltre riportato in azzurro il reticolo idrografico a scolo naturale ed in blu quello a scolo meccanico.

Il presente studio si occuperà prevalentemente delle acque a scolo naturale infatti,

durante un evento di piena eccezionale quando le altezze liquide all’interno dell’alveo del

torrente Baccatoio superano una quota di sicurezza prefissata, le idrovore smettono di

funzionare per non aggravare ulteriormente la situazione. E’ sempre preferibile lasciare

allagare gradualmente le aree di bonifica piuttosto che rischiare la rottura di un argine di un

corso d’acqua naturale arginato come il torrente Baccatoio. Tuttavia vogliamo considerare

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anche il massimo contributo dato dalle idrovore durante l'evento di progetto duecentennale simulando la situazione senz'altro realistica in cui nel torrente si avranno le massime portate da monte e le idrovore contribuiranno per una portata pari a quella massima; portata tuttavia insufficiente ad impedire un parziale allagamento della parte di bacino in acque basse. Si assume cioè il rischio che durante eventi particolarmente critici rimangano allagate alcune aree della zona di bonifica, aree che dovranno essere ridotte al minimo anche grazie al presente studio.

Ad oggi risultano eseguite la cassa di espansione in località Falascaia, la sistemazione del torrente con adeguamento delle sezioni nel tratto che va dalla cassa fino all'attraversamento della via Sarzanese e nel tratto che va dalla foce fino a poco a monte dal ponte di via Padule. Sono stati realizzati il ponte in via Roma (lungomare) ed il ponte in via Padule mentre il ponte di via Aurelia è in fase di progetto.

Con il presente studio si vuole valutare se nello stato attuale (considerando il ponte di via Aurelia nel suo stato di progetto) le opere realizzate sono in grado di garantire la sicurezza idraulica del torrente anche alla luce di un approfondito studio sui processi che portano alla formazione delle piene nel torrente stesso. Il classico studio idrologico sarà infatti integrato con la ricostruzione dell'idrogramma di piena di un evento reale significativo e con un'analisi dettagliata della condizione a contorno data dal mare. Saranno quindi analizzate due ipotetiche soluzioni progettuali, una con casse di espansione ed una con risistemazione dell'alveo. In seguito ad un computo metrico estimativo saranno analizzate l'efficacia e l'efficienza relative a ciascuna soluzione.

Vale la pena precisare che tutte le opere dovranno essere realizzare cercando di ottimizzarne l'inserimento nell'ambiente naturale e nel rispetto degli ecosistemi presenti su tutto il bacino del torrente.

In sostanza il presente lavoro si articolerà sviluppando i temi sotto riportati:

Determinazione della pioggia di progetto mediante costruzione della curva di possibilità pluviometrica a partire dall'elaborazioni dei dati di pioggia rilevati da alcune stazioni pluviometriche nelle vicinanze del bacino del torrente Baccatoio.

Valutazione del fenomeno della trasformazione afflussi-deflussi secondo la

metodologia proposta dal Soil Conservation Service.

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Costruzione del modello idrologico del bacino del torrente Baccatoio sul codice di calcolo HEC-HMS.

Approfondimenti idrologici sul torrente Baccatoio mirati ad un ampliamento delle conoscenze del fenomeno della trasformazione afflussi-deflussi. E' stato ricostruito, a partire dai rilievi delle quote assolute dei livelli idrici lungo un tratto del torrente, l'idrogramma di piena relativo ad un evento pluviometrico noto applicando la teoria delle correnti in moto vario. Avendo a disposizione l'idrogramma è stato possibile calibrare il del modello di Nash per il bacino del torrente Baccatoio. La conoscenza dell'idrogramma relativo ad un evento pluviometrico noto, ha anche permesso di eseguire una ottimizzazione dei parametri idrologici del bacino da utilizzare per la simulazione definitiva. Sono stati inoltre studiati gli effetti del mare sul profilo liquido del torrente.

Costruzione del modello idraulico del torrente mediante codice di calcolo HEC- RAS; sono stati modellati tutti gli elementi del torrente compresa la cassa di espansione della Falascaia ricostruendo la curva quote-volumi mediante analisi del rilievo LIDAR del territorio. Impostando sul programma un'analisi in moto vario, sono stati valutati gli effetti della pioggia di progetto sul modello che riproduce lo stato attuale.

Analisi dei possibili interventi per la messa in sicurezza del torrente Baccatoio;

costruzione dei modelli idraulici per lo scenario che prevede la realizzazione della casse di espansione e per quello che prevede la risagomatura delle sezioni del torrente.

Stima dei costi delle soluzioni e conclusioni sulla convenienza economica.

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Riporto infine un estratto di uno studio della Pericolosità Idraulica del sistema Baccatoio, redatto per conto dell'Autorità di Bacino Toscana Nord, in cui si tratta dei possibili effetti di un'esondazione del torrente:

"A valle dell’attraversamento della Statale Sarzanese Valdera entra nel comprensorio della zona di Bonifica della Versilia protetto prima da argini in pietra successivamente da argini in terra fino alla foce. Essendo pensile una fuoriuscita delle acque provocherebbe un allagamento di vastissime zone densamente abitate con la presenza di infrastrutture pubbliche quali il termovalorizzatore di Falascaia, l’ospedale unico della Versilia, viabilità statale e locale. La portata del tratto terminale del torrente Baccatoio è incrementata dalle acque dei corsi di bonifica compresi tre impianti idrovori, questa circostanza costituisce un maggior carico idraulico che può aggravare e rendere ad elevato rischio i nuclei abitati del Lido di Camaiore, Marina di Pietrasanta e la strada Statale Aurelia".

Fig.1.3 – Tavola 10 PAI, Carta della Pericolosità Idraulica, Autorità di Bacino Toscana Nord

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