MONITORAGGIO DI INDAGINE NEL BACINO IDROGRAFICO DEL TORRENTE CAINA
Dicembre 2020
Acqua
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MONITORAGGIO DI INDAGINE NEL BACINO IDROGRAFICO DEL TORRENTE CAINA
Autore
Mirko Nucci
Responsabile Servizio Rete Acqua
Visto
Sara Passeri
Dirigente Coordinamento Tecnico Scientifico
Dicembre 2020
Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Umbria Via Carlo Alberto dalla Chiesa, 32 05100 - Terni
Tel. 0744/47961 - 075/515961 Fax 075/51596399 - PEC [email protected]
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5 SOMMARIO
1. INTRODUZIONE ……….…… 07
2. METODO DI INDAGINE ……….……. 08
3. DESCRIZIONE DEL BACINO IDROGRAFICO ………...……….……. 11
3.1. Regime idraulico del Caina…….……….….. 15
4. CARATTERISTICHE DELLE RETI FOGNARIE ……….….….. 15
4.1. Rilievo degli scarichi in alveo ……….…. 18
4.2. Impianti di depurazione ……….……….….…... 19
5. MONITORAGGIO DELLE ACQUE ………..……….……. 23
5.1. Dati chimici trimestrali ……….…. 23
5.2 Chimica di base ……….………. 26
5.3 Analidi microbiologiche ………. 35
5.4 Fitofarmaci ……….………... 35
5.5 Sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) ……….……...…….. 37
6. MONITORAGGIO CONTINUO DELLE ACQUE ………40
6.1. Sintesi delle serie temporali ……… 42
6.2. Eventi anomali nel bacino del Caina ..……… 45
7. REFLUI DI NATURA ZOOTECNICA.………. 54
8. DETTAGLIO DEI SINGOLI SOTTOBACINI ………. 56
8.1. Affluenti del tratto iniziale (CP01) ………..………. 58
8.2. Torrente Innigati (CA01) ……….. 59
8.3. Fosso della Canonica (CA02) ……….. 59
8.4. Torrente Oscano (CA03-CA04) ……...……… 60
8.5. Torrente Formanuova di Mantignana (CA05) ………..……... 62
8.6. Rio Ceruto (CA06) ……….………. 64
8.7. Torrente Formanuova di Magione (CA07-CA08) ………..………. 65
8.8. Fosso Cainone Nord (CA09) ………..……….. 67
8.9. Emissario del Trasimeno (CA10-CA11) …...… 68
8.10. Fosso del Lavatoio (CA12) ………..……….…... 69
8.11. Fosso Verna (CA16) ……….……….... 70
8.12. Fosso Cainella (CA14-CA15) ……….……….. 72
8.13. Fosso Rigo (CA16-CA17-CA18-CA24) ……….. 74
8.14. Rio Fratta (CA19) ………...………..…… 76
8.15. Fosso del Loggio (CA20) ………....…. 77
8.16. Fosso del Ponticello (CA21) ………...………. 78
8.17. Fosso di Ponaiole (CA22) ……….……...…… 79
8.18. Fosso Fuga (CA23) ………..…………..……….. 81
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9. CONCLUSIONI ………...……… 82
9.1. Suggerimenti per il miglioramento della qualità ambientale …………...….…..…...… 85
BIBLIOGRAFIA ……….…… 88
ALLEGATI
A1. Dati analitici acque – Parametri chimico-fisici, chimica di base e giudizio LIMeco A2. Dati analitici acque – Solventi organici aromatici, solventi clorurati e metalli
A3. Dati analitici acque – Fitofarmaci, sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e microbiologia B. Scarichi – Georeferenziazione e documentazione fotografica
C. Monitoraggio continuo – Classificazione degli eventi anomali D. Monitoraggio continuo – Identificazione degli eventi anomali E. Planimetria bacino Caina
7 1. INTRODUZIONE
I corsi d’acqua che attraversano l’Umbria hanno contribuito fortemente alla caratterizzazione del paesaggio attuale, creando una molteplicità di habitat acquatici e terrestri, molti dei quali con caratteri di unicità. Tuttavia, essi sono stati sottoposti ad una graduale diminuzione di “naturalità”, imputabile all’incremento della pressione antropica e alle alterazioni morfologiche. Questo processo di degrado ambientale ha interessato prevalentemente alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio umbro, tra i quali il Torrente Caina.
Il Torrente Caina nasce alle pendici di Monte Tezio, in prossimità di San Giovanni del Pantano, ha una lunghezza complessiva di circa 32,8 km e confluisce nel Fiume Nestore a valle del paese di Pieve Caina, solcando i territori comunali di Umbertide, Magione, Corciano, Perugia e Marsciano; la superficie totale del bacino imbrifero è prossima a 240 km2. Nella parte settentrionale, il Caina attraversa una zona di notevole pregio ambientale; successivamente, la presenza di aree antropizzate porta ad un incremento progressivo del carico inquinante, dovuto principalmente a reflui di natura civile. Questi problemi si sommano all’utilizzo intensivo del territorio per l’agricoltura, con vaste aree sottoposte a fertilizzazione, all’uso di fitofarmaci e alla presenza di allevamenti di varia tipologia e entità.
Nel primo triennio del secondo ciclo di campionamento della rete operativa dei corpi idrici superficiali (2015-2017), finalizzato alla determinazione dello stato di qualità ambientale ai fini del D.L. 152/06 e s.m.i., il Caina (punto CAI1) è stato classificato con uno stato ecologico “cattivo” (A.
Cingolani, F. Charavgis, 2017), indotto dal giudizio derivante dagli elementi di qualità chimico-fisica di base. Il corpo idrico è caratterizzato da condizioni ecologiche compromesse, dovute alla presenza di elevate concentrazioni di nutrienti, non compatibili con la capacità autodepurativa del corso d’acqua. I tenori di azoto ammoniacale e nitrico e di fosforo totale, quasi sempre critici, evidenziano condizioni di trofia tra le più marcate dell’intero reticolo regionale. Le prime valutazioni relative al triennio 2017-2020 (A. Cingolani, F. Charavgis, 2020) mostrano una sostanziale concordanza con quanto rilevato nel ciclo precedente: comunità biologiche fortemente alterate, giudizio su indice LIMeco “cattivo”, presenza di PFOS e glifosate/AMPA in concentrazioni superiori allo standard di qualità ambientale (Tabella 1/B - D.Lgs. 172/2015).
Il contesto di degrado in cui versa il bacino del Torrente Caina ha spinto l’Agenzia a promuovere uno studio che potesse evidenziare le principali criticità esistenti e proporre iniziative per migliorare la situazione attuale. Lo studio è stato effettuato nell’arco temporale di 18 mesi da ARPA Umbria ed è stato finanziato con fondi relativi al Piano di Tutela delle Acque vigente (PTA2 2016-2021, approvato
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con DCR 260 del 8 agosto 2018, Misura T-11 “Monitoraggio di indagine e studio conoscitivo su alcuni corpi idrici ad elevata criticità”).
Mirko Nucci ARPA Umbria – CTS
Responsabile Servizio Rete Acqua
Coordinamento, gestione campionamenti e rilievi, monitoraggio continuo delle acque, elaborazioni, carte tematiche, stesura relazione finale
Francesco Brunelli Simone Scarpelloni Diego Fortini
ARPA Umbria - CTS
Servizio Rete Acqua Monitoraggio continuo delle acque
Donatella Bartoli Eugenia Peirone Leonardo Merlini Nicoletta Barbagianni Giovanna Tozzi Elisabetta Ciccarelli
ARPA Umbria - Laboratorio Multisito Analisi chimiche e microbiologiche
Tabella 1.1 – Personale interno coinvolto nello studio.
2. METODO DI INDAGINE
Il bacino idrografico del Caina è caratterizzato da un numero elevato di scarichi, prevalentemente di origine civile; sono stati effettuati rilievi sull’intero bacino, per censire gli scarichi esistenti. Tutte le condotte di scarico rilevate in campo sono state riportate in una planimetria, insieme ai principali fattori di pressione ambientale agenti sul bacino idrografico (allevamenti suinicoli, depuratori, zone industriali, centri abitati). Particolare attenzione è stata riservata alle reti fognarie, per evidenziare le criticità riconducibili alla gestione del sistema di raccolta e recapito dei reflui civili. Non è stato determinato il contributo fornito dai fertilizzanti agricoli alle concentrazioni di nutrienti rilevati nelle acque; per questi aspetti si rimanda all’analisi delle pressioni esercitate sulla matrice acqua dalle attività agro-zootecniche nel territorio della Regione Umbria, svolta nel 2020 dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) dell’Università di Perugia (Convenzione ARPA Umbria – DSA3 del 14 dicembre 2018).
La selezione dei punti di campionamento è stata effettuata in base alla significatività e all’accessibilità dell’alveo. Nel Caina, i sedimenti sono praticamente assenti in tutta l’asta principale, caratterizzata da un alveo sostanzialmente ghiaioso; pertanto, lo studio è stato incentrato esclusivamente sulla qualità delle acque.
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Nel mese di Settembre 2019 è stata effettuata una prima serie di campionamenti, finalizzata ad evidenziare le criticità esistenti; nei luoghi in cui è stata riscontrata una discordanza tra la qualità delle acque e i rilievi in campo, sono stati effettuati sopralluoghi di maggior dettaglio. La campagna è stata ripetuta nel mese di Dicembre, per disporre di una base dati più ampia e riferibile a diverse condizioni idrauliche. Nel contempo, sono stati utilizzati i dati acquisiti in continuo utilizzando due sonde multiparametriche autoregistranti, disposte in punti strategici del reticolo idrografico.
Le informazioni acquisite in campo sono state integrate con l’analisi dei dati relativi al monitoraggio istituzionale effettuato da Arpa Umbria, in attuazione del D.Lgs 152/06 e s.m.i.
In dettaglio, sono state effettuate le seguenti attività.
a) Consultazione della cartografia esistente su varie scale (IGM 1:25.000, fotografie aeree 1:10.000, CTR 1:10.000) per ricostruire il reticolo idrografico complessivo del torrente Caina, determinare le caratteristiche morfologiche e dimensionali dell’asta principale e di tutti gli affluenti.
b) Attività di campo per completare la ricostruzione del reticolo idrografico e, contestualmente, identificare e rilevare gli scarichi attivi gravanti sui singoli corsi d’acqua. Gli scarichi sono stati identificati, ove possibile, percorrendo l’alveo dall’interno oppure osservando entrambi gli argini, adottando alcuni criteri di base: sono stati esclusi dal rilevo le condotte manifestamente riconducibili alle acque chiare e i dreni agricoli; nel dubbio, ove fosse sospettabile la presenza di acque chiare miste a reflui, le tubazioni di scarico sono state comunque censite. Tutti gli scarichi censiti, indipendentemente dalla loro natura, sono stati accuratamente georeferenziati e fotografati (vedere allegato B).
c) Acquisizione delle necessarie informazioni in merito ai fattori di pressione ambientale: rete fognaria, scolmatori di piena, impianti di depurazione, zone industriali, centri abitati, allevamenti attivi che producono reflui non palabili (suinicoli).
d) Acquisizione delle serie di dati relativi al monitoraggio continuo delle acque e alla classificazione dei corpi idrici superficiali (D.L. 152/06 e s.m.i).
e) Impostazione della rete di monitoraggio delle acque in funzione delle informazioni acquisite su carta e in campo. Sono stati previsti 13 punti di campionamento nell’asta principale del Caina e 24 punti nel reticolo fluviale degli affluenti. Nell’asta principale, i punti sono stati posizionati secondo alcuni principi di base: a monte/valle dell’immissione dei fossi principali, in funzione dell’accessibilità dell’alveo. Gli affluenti sono stati campionati immediatamente a monte dell’immissione nel Caina; alcuni fossi sono stati campionati in più punti, dove era
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necessario conoscere lo stato delle acque in posizioni strategiche intermedie, come nelle ramificazioni principali di sottobacini rilevanti.
f) Definizione del set analitico. È stato deciso di adottare un set ampio, di natura chimica e microbiologica, per verificare la qualità complessiva delle acque, determinando temperatura, conducibilità, pH, ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto nitrico, azoto nitroso, azoto ammoniacale, azoto totale, fosforo totale, metalli, cloruri, solfati, fenoli, tensioattivi anionici (MBAS), solventi organici aromatici (BTEXs), solventi clorurati, fitofarmaci (glifosate e AMPA), PFAS, Escherichia coli.
g) Campionamenti sulla rete di monitoraggio impostata, effettuati nel mese di Settembre 2019 e ripetuti nel mese di Dicembre 2019. Nei punti della rete sono state prelevate le aliquote necessarie per determinare gli analiti elencati nel punto precedente. In alcuni punti l’acqua era stagnante o assente, soprattutto nella campagna estiva; conseguentemente, è stato campionato ed analizzato un numero inferiore di punti rispetto a quello preventivato.
h) Elaborazione dei dati acquisiti, stesura delle carte tematiche e della relazione finale.
11 3. DESCRIZIONE DEL BACINO IDROGRAFICO
Il bacino idrografico del Caina è piuttosto articolato e ricade nei territori comunali di Umbertide, Corciano, Magione, Perugia e Marsciano. La nomenclatura degli affluenti dipende della base cartografica consultata; pertanto, si è deciso di adottare in via prioritaria la nomenclatura indicata nella Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000, poiché caratterizzata da un elevato livello di dettaglio. Nel complesso, il bacino idrografico del Caina può essere suddiviso nei seguenti elementi.
a) Asta principale – Nella parte settentrionale, l’asta principale del Caina percorre in direzione N-S una stretta valle posta ad ovest di Monte Tezio. Successivamente, dopo aver recepito il torrente Oscano, piega in direzione ovest e attraversa la periferia settentrionale di Corciano, fino a giungere ad un’ampia area di confluenza. In quest’area di confluenza, il Caina recepisce vari affluenti che solcano il territorio comunale di Magione (Formanuova, Emissario del Trasimeno, ecc.). In seguito, procedendo in direzione SE, percorre la Vallupina e recepisce alcuni affluenti che drenano le acque di una zona piuttosto ampia, che va da Corciano a Ellera- Olmo. Proseguendo, dopo aver solcato una porzione di territorio particolarmente antropizzata (San Mariano, Solomeo, Capanne), il Caina piega verso sud percorrendo un contesto prettamente agricolo, con alcuni centri abitati localizzati prevalentemente in sinistra idrografica (Bagnaia, Pilonico Materno, Monticelli, Pieve Caina), fino a confluire nel Fiume Nestore. La lunghezza dell’asta principale, calcolata dal paese di San Giovanni del Pantano alla confluenza con il Nestore, è di circa 32.8 km
b) Sottobacini del tratto iniziale – Rappresentano la porzione iniziale del bacino del Caina, da San Giovanni del Pantano fino all’abitato di Le Cupe di Capocavallo. Questa porzione di bacino si sviluppa prevalentemente nel territorio comunale di Perugia ed è caratterizzata, a meno di locali eccezioni, da una buona qualità complessiva delle acque. In destra idrografica, occorre menzionare il Torrente Innigati, recapitante le acque di drenaggio della lontana discarica di Borgo Giglione. In sinistra idrografica, vi sono inizialmente serie di fossi che drenano le acque di Monte Tezio fino a giungere, procedendo verso sud, al Fosso della Canonica. Infine, sempre in sinistra idrografica, il sottobacino del Torrente Oscano, che si sviluppa in un ampio territorio a nord-ovest di Monte Malbe e include i centri abitati di Capocavallo, Canneto, Cenerente e Badioli.
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c) Sottobacini ricadenti nel territorio comunale di Corciano – Si sviluppano quasi esclusivamente in sinistra idrografica, da Capocavallo fino alla periferia meridionale di San Mariano; il Fosso Cainone nord immette nel Caina lo scarico dell’impianto di depurazione di Corciano, il Fosso Cainella drena le acque di un’ampia porzione di territorio che include i centri abitati di Corciano, Taverne, Terrioli, Castelvieto, Chiugiana, Ellera e parte di San Mariano-Girasole. In destra idrografica, il Torrente Formanuova e il Fosso Verna drenano le aree riconducibili rispettivamente agli abitati di Mantignana-Buchignano e Vignaia-Solomeo.
d) Sottobacini ricadenti nel territorio comunale di Magione – Rappresentano la porzione centro-occidentale del bacino del Caina e si sviluppano esclusivamente in destra idrografica.
I tributari di maggior rilievo sono il Torrente Formanuova e l’Emissario del Trasimeno; il primo drena le acque di un ampio bacino idrografico che, attraverso numerosi fossi minori (Rio Gavelle, Rio Cornacchie, Fosso Ginepreto ecc.), si estende dai monti di Castel Rigone alla zona industriale di Magione, includendo gli abitati di Castel Rigone, Colpiccione, Sole Pineta, Soccorso, Bacanella, Villa e parte di Magione. Il secondo, solca la porzione di territorio che si estende dal Lago Trasimeno a Monte Melino ed include gli abitati di Dirindello, San Savino, Montecolognola, Casenuove, Magione, Monte Sperello e Monte Melino; il Fosso Cainella (omonimo di quello citato nel punto c), immette le acque di scarico del depuratore di Magione. Infine, vi sono due fossi di minore importanza (Rio Ceruto e Fosso del Lavatoio) che drenano rispettivamente l’area riconducibile agli abitati di Antria- Collesanto e la Val Lupina.
e) Sottobacini ricadenti nel territorio comunale di Perugia – Rappresentano la porzione centro-meridionale del bacino del Caina, si sviluppano prevalentemente in sinistra idrografica (Fosso Rigo e Rio Fratta) e drenano un’area densamente abitata che include gli abitati di Lacugnano, San Mariano est, Girasole, Santa Sabina, San Sisto, S. Andrea delle Fratte, Castel del Piano, Capanne e parte del paesi di Pila e Bagnaia; il Fosso Rigo recapita lo scarico del depuratore di San Sisto. In destra idrografica, il Fosso del Loggio si estende dalle colline di Agello ai campi coltivati a sud del carcere di Capanne.
f) Sottobacini ricadenti nel territorio comunale di Marsciano – Rappresentano la porzione meridionale del bacino del Caina. In sinistra idrografica, il Fosso Ponaiole e il Fosso Fuga attraversano le campagne afferenti i centri abitati di Bagnaia sud, Pilonico Materno, San Biagio della Valle e Monticelli. In destra idrografica, il Fosso del Ponticello lambisce il centro abitato di Castiglione della Valle.
Figura 3.1 – Bacino idrografico del Caina. Sono rappresentati i corsi d’acqua (blu), i centri abitati (grigio), le zone industriali (arancione), gli impianti di depurazione (magenta).
F. Nestore
Rio Fratta Fosso del Loggio
Fosso del Ponticello
Fosso Fuga Fosso di Ponaiole
F. Acqua Contraria Fosso Rigo Fosso Bulagaio Fosso Cainella
Fosso del Lavatoio
Fosso Verna
F. Rigo (Canale Merso) T. Caina
Fosso del Montarone
Fosso Cainone Nord Fosso del Sarchiello SN
Torrente Innigati
Fosso della Genga Rio Vignacci
Fosso della Pieve
Fosso Compresso Fosso della Canonica Fosso S. Antonio
Torrente Formanuova Rio Ceruto
Rio Cornacchie SN
SN Rio Gavelle
T. Oscano
F. Cenerente
T. Formanuova T. Ginepreto
Emiss. Trasimeno
SN SN
F. Cainella
F. Formaccia
F. Rigo F. Cainone 01
SN SN
Fosso di Bagnaia
Maestrello Colle Umberto
Capocavallo \Canneto Cenerente
Migiana Taverne
Castelvieto Corciano Terrioli
Cipresso Ellera Olmo
San Mariano San Sabina
Lacugnano S. Andrea Fratte Capanne
Bagnaia Pilonico M. S. Biagio Valle
Monticelli Pieve C. ChugianaGirasole San SistoC. del PianoPila Valmarino Le Cupe MantignanaAntriaCollesanto Villa
Soccorso Bacanella
C. Rigone Colpiccione Sole PinetaMagione Casenuove M. Colognola
S. Savino Vallupina
Agello VignaiaSolomeo M. MelinoPoggio delle Corti Cast. della Valle
Figura 3.2 – Schema idrografico del bacino del Caina. Sono rappresentati i corsi d’acqua (blu), l’ubicazione indicativa dei centri abitati (fasce grigie), i territori comunali di riferimento (Umbertide in magenta, Magione in verde, Perugia in celeste, Corciano in rosa, Marsciano in giallo).
15 3.1 Regime idraulico del Caina
Il Caina è caratterizzato da un regime idraulico variabile ed è monitorato con un idrometro posto in località Monticelli, gestito dal Servizio Idrografico della Regione Umbria. Sono disponibili solo livelli idrometrici (non portate) acquisiti dalla rete di monitoraggio in continuo. Nel periodo compreso tra il 01.01.2010 e il 31.12.2019, la stazione idrometrica di Monticelli ha registrato un livello medio di 0.19 m, a fronte di un livello massimo di 4,40 m e un minimo di 0 m, oggettivamente non realistico in quanto il Caina, in prossimità della confluenza con il Nestore, non è mai privo di acqua:
probabilmente, nei momenti di massima magra, l’idrometro non riesce a distinguere il passaggio del flusso tra i ciottoli dell’alveo. Nei giorni in cui è stata effettuata la campagna estiva (Settembre 2019), il Caina aveva una portata minima e molti affluenti erano in secca; nella campagna invernale (Dicembre 2019), il livello idrometrico era compreso tra 0.2 e 0.4 metri.
Figura 3.1.1 – Livelli idrometrici registrati nel torrente Caina, presso la stazione idrometrica di Monticelli, nel periodo (01.01.2010-31.12.2019).
4. CARATTERISTICHE DELLE RETI FOGNARIE
Nel bacino idrografico del Caina, le reti fognarie hanno una distribuzione piuttosto disomogenea e non tutti i reflui immessi in fognatura vengono recapitati agli impianti di depurazione esistenti. Questa
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situazione è imputabile ad una conformazione urbanistica del territorio piuttosto articolata, con centri abitati di dimensioni medio-piccole disposti frequentemente sulla parte sommitale di colline, dotati di reti fognarie vecchie e concepite per rilasciare i reflui in molteplici punti, nei tratti apicali dei fossi;
in questo scenario, sviluppare una rete di dorsali fognarie che raggiunga in modo capillare tutti i punti di rilascio dei reflui civili è oneroso e complesso. Tuttavia, occorre realizzare nuovi impianti in aree sprovviste di depuratori e alcuni collegamenti alle dorsali esistenti, per risolvere alcune situazioni locali di degrado ambientale.
Figura 4.1 – Rete fognaria nel paese di Corciano (linee tratteggiate gialle). Solo parte dei reflui provenienti dall’abitato viene recapitata all’impianto di depurazione; tutto il resto, proveniente dalla rete fognaria principale e da rami secondari di periferia, viene rilasciato nei tratti apicali dei fossi tramite gli scarichi denominati S16, S17 e S13.
In figura 4.1, a titolo di esempio, solo parte dei reflui provenienti dal paese di Corciano viene recapitata all’impianto di depurazione, tramite una lunga dorsale localizzata a nord dell’abitato; i reflui provenienti da parte della rete fognaria principale e da rami secondari di periferia vengono rilasciati nei tratti apicali dei fossi. Occorre notare che la dorsale fognaria principale che attraversa longitudinalmente la zona commerciale di Taverne è molto vicina, quindi sarebbe piuttosto semplice collegare questi scarichi all’impianto di depurazione, ubicato nella zona industriale di Corciano.
Nel complesso, le reti fognarie nel bacino del Caina possono essere descritte nel modo seguente.
Territorio comunale di Corciano
Il territorio comunale è servito da reti fognarie che recapitano i reflui presso gli impianti di depurazione di Corciano (12.000 A.E.) e di Perugia-San Sisto (40.000 A.E.). Il settore centro-
Al depuratore
S16
S17
S13
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settentrionale del territorio comunale è servito da una lunga dorsale fognaria che dal depuratore di Corciano risale la valle del Caina fino al paese di Maestrello, diramandosi verso Migiana-Corciano, Mantignana e la valle dell’Oscano, fino a Cenerente. Il settore centrale è servito da una dorsale che percorre la zona commerciale di Taverne di Corciano in direzione S-E, fino all’abitato di Terrioli. Il settore meridionale del territorio comunale, densamente popolato, è collegato al depuratore di Perugia-San Sisto con un’articolata rete fognaria che, a partire dalla Valpinza, su sviluppa lungo gli abitati di Ellera, Chiugiana, Olmo, Girasole e parte di San Mariano. Nonostante l’estensione delle reti fognarie, vi sono paesi non collettati o collegati parzialmente agli impianti di depurazione, che rilasciano reflui di natura civile e industriale in alveo: Castelvieto, Terrioli, Solomeo e buona parte degli abitati di Corciano e San Mariano. Nel piano di investimenti 2020-2023, Umbra Acque ha previsto il collegamento dell’abitato di Castelvieto al depuratore di Corciano, per un investimento complessivo di 300.000 euro.
Territorio comunale di Magione
Il territorio comunale di Magione ricadente nel bacino del Caina è servito da un solo depuratore, ubicato a Magione-Montesperello (20.000 A.E.), dal quale si diramano tre dorsali fognarie. La prima dorsale si sviluppa in direzione sud, seguendo il corso dell’Emissario del Trasimeno, transita per Casenuove fino a raggiungere l’abitato di Dirindello. La seconda si sviluppa verso nord, serve l’abitato di Magione e si dirama in due direzioni, raggiungendo i paesi di Montecolognola e Castel Rigone. La terza dorsale si estende in direzione N-E e serve la zona commerciale/industriale di Magione e paesi di Soccorso e Villa. Nonostante le reti fognarie siano ben sviluppate, rimangono zone non collegate all’impianto di depurazione: gli abitati di Antria, Collesanto, Monte Melino, Monte Sperello, Agello, Vignaia, Vallupina e la periferia orientale di Villa. Inoltre, la qualità delle acque del Torrente Formanuova, anche in assenza di scarichi rilevati, denota il rilascio di reflui nel reticolo idrografico. Occorre evidenziare la realizzazione di un piccolo impianto di depurazione a servizio della frazione di Monte Sperello, non ancora totalmente operativo. Nel piano di investimenti 2020-2023, Umbra Acque ha previsto il collegamento delle frazioni di Vignaia e Vallupina agli impianti esistenti di Corciano e/o Magione.
Territorio comunale di Perugia
Il territorio comunale di Perugia incluso nel bacino del Caina è servito dai Depuratori di San Sisto (40.000 A.E.) e Corciano (12.000 A.E.). Dal depuratore di Perugia-San Sisto si diramano tre dorsali
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fognarie: la prima dorsale si sviluppa in direzione N-O e serve alcune frazioni del comune di Corciano, oltre all’abitato di Olmo; la seconda dorsale si estende in direzione N e serve le zone di Santa Sabina e Lacugnano: la terza, interconnessa alla precedente, si sviluppa in direzione S-E e serve la zona industriale di Perugia, San Sisto, Strozzacapponi, Castel del Piano, Capanne e parte degli abitati di Pila-Casenuove. Le frazioni di Cenerente, Canneto, Colle Umberto e Maestrello sono collegate al depuratore di Corciano, come descritto precedentemente.
La rete fognaria copre gran parte della periferia di Perugia ma non arriva alle frazioni di Bagnaia, Pilonico Materno e Poggio delle Corti. Inoltre, anche nell’area coperta dalla rete fognaria vi sono zone circoscritte ove i reflui vengono rilasciati direttamente nel reticolo idrografico. Per quanto riguarda il carcere di capanne, i reflui vengono depurati da un impianto interno (1.200 A.E.) e rilasciati nel Fosso del Loggio. Nel piano di investimenti 2020-2023, Umbra Acque ha previsto il collegamento degli abitati di Bagnaia e Pilonico Materno al nuovo depuratore che sarà realizzato a servizio dei paesi di San Biagio della Valle e Castiglion della Valle, nel Comune di Marsciano, per un investimento complessivo di 1.900.000 euro
Territorio comunale di Marsciano
Il territorio comunale di Marsciano, nel bacino del Caina, non è servito da impianti di depurazione. I centri abitati di San Biagio della Valle, Monticelli, Castiglione della Valle e Pieve Caina sono dotati di reti fognarie locali che rilasciano i reflui nel reticolo idrografico, senza alcun tipo di trattamento.
Nel piano di investimenti 2020-2023, Umbra Acque ha previsto la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione per servire gli abitati di San Biagio della Valle e Castiglion della Valle (potenzialità 5.000 A.E.), per un investimento complessivo di 2.000.000 euro.
Infine, occorre segnalare un elevato numero di case sparse e/o piccoli agglomerati distribuiti nell’intero bacino idrografico, in punti difficilmente raggiungibili, anche disponendo di una rete fognaria capillare.
4.1 Rilievo degli scarichi in alveo
Lo scopo di questo censimento è di ottenere una “fotografia” attuale dei principali recapiti fognari in alveo, propedeutica ad eventuali azioni di miglioramento delle criticità riscontrate, integrando in un
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unico documento la qualità delle acque di ogni sottobacino ai rilasci di sostanze inquinanti operati in esso. Attraverso i sopralluoghi in campo è stato possibile identificare 70 scarichi in alveo.
Ovviamente, è stato rilevato un numero di scarichi inferiore a quello realmente gravante sulla rete idrografica superficiale, poiché ogni corso d’acqua esaminato aveva tratti inaccessibili; vi sono alcune frazioni (Antria, Collesanto, Colle del Cardinale, Monticelli), non servite da un impianto di depurazione, per le quali non sono stati rilevati scarichi oppure è stato identificato un numero di scarichi palesemente insufficiente per la dimensione e/o la disposizione dell’abitato.
Le informazioni reperite in campo hanno consentito di redigere una carta dettagliata degli scarichi rilevati (allegato E) e una documentazione fotografica completa di georeferenziazione (allegato B).
Quasi tutti gli scarichi sono stati rilevati negli affluenti. Nell’asta principale del Caina, durante i rilievi in campo, sono stati identificate poche immissioni dirette: presso gli abitati di Castelvieto (S21), Pilonico Materno (S46), Pieve Caina (S53-S54) e San Mariano (S26); quest’ultimo potrebbe rilasciare reflui misti ad acque chiare e, a scopo cautelativo, è stato mappato come scarico.
4.2 Impianti di depurazione
Nel bacino idrografico del Caina sono presenti tre impianti di depurazione principali, con capacita complessiva di 72.000 A.E. Questi impianti non scaricano direttamente nel Caina, ma in fossi con portata modesta e/o con regime idraulico stagionale. Per valutare al meglio l’impatto degli impianti di depurazione sull’idrografia superficiale, i punti di campionamento sono stati disposti in posizione strategica, con i seguenti criteri:
a) nel fosso che riceve lo scarico dell’impianto di depurazione, a valle dello scarico, prima dell’immissione nel corso d’acqua di livello superiore;
b) nel corso d’acqua che riceve il fosso recapitante lo scarico dell’impianto di depurazione, a monte e a valle dell’immissione;
c) nel alveo del Caina, a monte e a valle dell’immissione del fosso che recapita lo scarico dell’impianto di depurazione.
Nel caso del depuratore di Magione, lo scarico dell’impianto entra nel Fosso Cainella, affluente dell’Emissario del Trasimeno; dopo alcuni chilometri, all’altezza di Monte Melino, l’Emissario del Trasimeno confluisce nel Caina. I punti di campionamento CA10 e CA11 sono posti sull’Emissario
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del Trasimeno, rispettivamente a monte e a valle dell’immissione del Fosso Cainella; i punti CP06 e CP07 sono posti nel Torrente Caina, prima e dopo l’immissione dell’Emissario del Trasimeno e del Fosso Cainone Nord, dove scarica il depuratore di Corciano; non è stato possibile inserire un punto tra i due tributari, vista l’inaccessibilità del Caina in quel breve tratto, quindi l’impatto sul Caina dei due depuratori sarà valutabile nel suo complesso.
Non è stato previsto un punto sul fosso Cainella poiché rappresenta solo un breve raccordo idraulico con l’Emissario. Osservando i dati relativi alla campagna invernale (in quella estiva il punto CA10 era privo di acqua, vedere allegato A), si può notare che lo scarico del depuratore ha un effetto contrastante sulla qualità delle acque dell’Emissario del Trasimeno, poiché provoca un incremento di E. coli, della concentrazione di azoto ammoniacale e fosforo totale, ma anche una diminuzione di COD e BOD5, mentre i tensioattivi (MBAS) rimangono sostanzialmente stabili. Anche l’ossigenazione delle acque subisce una modesta diminuzione e l’indice LIMeco passa da
“sufficiente” a “cattivo”.
Figura 4.2.1 – Dettaglio dei depuratori di Magione-Montesperello e di Corciano. Sono indicate le aree abitate (grigio), le zone industriali (arancione), i punti di campionamento delle acque (giallo).
Il depuratore di Corciano immette lo scarico nel Fosso Cainone nord; questo fosso solca in direzione E-O le campagne a nord di Corciano, prima di entrare nella zona industriale e recepire lo scarico del depuratore. La qualità delle acque di questo tributario, a valle del depuratore, è compromessa: si rilevano concentrazioni piuttosto elevate di nutrienti e un giudizio sull’indice LIMeco “cattivo”, con evidenti differenze tra la campagna invernale e quella estiva; in estate, quando il rapporto di diluizione è sfavorevole, le criticità riscontrate nella qualità delle acque sono più evidenti.
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Effettuando un’analisi differenziale tra i punti denominati CP06 e CP07, possiamo fare alcune considerazioni importanti in merito all’impatto complessivo dei due depuratori sul torrente Caina.
Innanzitutto, nel periodo estivo il punto CP06 è in secca, quindi la presenza di acqua nell’alveo del Caina è garantita dall’apporto dei due impianti di depurazione e dal modesto contributo del Fosso Cainone nord, che ha sempre una portata, anche se bassa; in questa situazione, nel punto CP07 il Caina presenta una qualità delle acque complessivamente modesta, con giudizio sull’indice LIMeco
“scarso”. Nella stagione invernale, tra i punti CP06 e CP07 la qualità delle acque non subisce diminuzioni apprezzabili; l’indice LIMeco passa da un giudizio “sufficiente” a “scarso”, ma diminuiscono contestualmente le concentrazioni di COD, BOD5 e azoto ammoniacale, mentre i tensioattivi (MBAS), E. coli e l’ossigeno disciolto rimangono pressoché invariati; la diminuzione dell’indice LIMeco è dovuta esclusivamente all’incremento di fosforo totale.
Il depuratore di Perugia-San Sisto (40.000 A.E.) scarica nel Fosso Rigo. Questo fosso nasce nella periferia occidentale dell’ospedale di Perugia e drena acque di falda, quindi presenta un flusso permanente, anche in condizioni di siccità. Il Fosso Rigo è stato campionato a monte dell’impianto di depurazione (CA24) e prima dell’immissione nel Caina (CA6); inoltre, sono stati campionati gli affluenti che si immettono a valle del depuratore, il fosso dell’Acqua Contraria (CA18) e il fosso Bulagaio (CA17), per avere una visione complessiva di questo importante sottobacino.
Figura 4.2.2 – Dettaglio del depuratore civile di Perugia – San Sisto. Sono indicate le aree abitate (grigio), le zone industriali (arancione), i punti di campionamento delle acque (giallo).
Osservando i dati, si può notare che la qualità delle acque del Fosso Rigo è già compromessa prima dell’impianto di depurazione, probabilmente a causa di scarichi presenti nel tratto in cui il fosso attraversa la zona industriale, inaccessibile per vegetazione di sponda o per scorrimento interrato. Il fosso introduce nel Caina acque di pessima qualità, ma il problema non va ricercato nel depuratore di San Sisto, quanto nell’immissione del Fosso Bulagaio; tale fosso, infatti, recepisce all’altezza di San
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Mariano uno scarico di notevole entità (S57) che rilascia i reflui della porzione meridionale dell’abitato di Girasole.
Gli impianti di depurazione presenti, in condizioni ordinarie di funzionamento, gravano sensibilmente sulla qualità delle acque dei fossi recettori e del Caina. Tale impatto, più che essere legato al corretto funzionamento degli impianti di depurazione, è dovuto al rapporto di diluizione sfavorevole tra portata dello scarico rilasciato in alveo e portata del corso d’acqua; il regime idraulico dei recettori non garantisce in modo continuo un rapporto di diluizione sufficiente e la qualità delle acque, in molti casi, è già sensibilmente compromessa a monte dell’impianto stesso.
23 5. MONITORAGGIO DELLE ACQUE
La rete di monitoraggio delle acque, impostata seguendo i criteri illustrati nel capitolo 2, è costituita da 37 punti di campionamento, 13 dei quali distribuiti sull’asta principale del Caina e 24 sui sottobacini degli affluenti (vedere allegato E). Le due campagne di monitoraggio hanno permesso di verificare lo stato chimico e microbiologico del Caina in diverse condizioni di regime idraulico, in fase di magra avanzata e durante l’inverno. Il metodo di indagine, per quanto dettagliato e capillare, restituisce una fotografia “istantanea” della situazione attuale; per avere una visione “storica” della qualità delle acque del Caina è necessario prendere in esame i dati chimici trimestrali, acquisiti nell’ambito dell’attività di classificazione dei corpi idrici superficiali (D. Lgs. 152/06 e s.m.i.).
5.1 Dati chimici trimestrali
Sono stati esaminati i dati chimici di base (azoto ammoniacale, azoto totale, fosforo totale, COD e BOD5), con l’intento di verificare le correlazioni esistenti con precipitazioni atmosferiche e portate fluviali. In tabella 5.1.1 è illustrata una sintesi statistica dei parametri chimici di base, relativi al decennio 2009-2019, determinati a chiusura di bacino. Innanzitutto, si notano valori medi piuttosto elevati di tutti gli analiti; in particolare, è stata rilevata una concentrazione media di azoto ammoniacale prossima a 2 mg/l; poiché l’azoto ammoniacale tende ad ossidarsi rapidamente a nitrato, una concentrazione media di tale entità, a chiusura di bacino, fa capire quanto il Torrente Caina sia vulnerato dalla presenza di reflui di natura civile.
N-NH4+ Ntot Ptot BOD5 COD COD / BOD5
Minimo 0,02 2,70 0,18 2,10 8,80 1,47
25° percentile 0,37 5,10 0,38 3,88 12,00 2,02
Media 1,89 7,25 1,13 6,66 17,83 3,21
Mediana 1,06 7,35 1,05 5,30 16,50 2,78
75° percentile 2,95 8,95 1,60 8,18 21,00 4,17
90° percentile 4,06 10,30 2,16 12,60 30,30 5,21
Massimo 8,72 13,00 3,10 19,00 37,00 6,80
Tabella 5.1.1 – Torrente Caina, sintesi statistica dei dati chimici di base, rilevati a chiusura di bacino, nel decennio 2009-2019.
Alcuni eventi anomali possono generare concentrazioni di BOD5 e nutrienti molto elevate, come testimoniato dai valori massimi e dal 90° percentile degli analiti esaminati; occorre considerare che i campionamenti trimestrali sono oggettivamente inadatti a valutare la presenza e la consistenza di eventi
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anomali di notevole entità, poiché la frequenza di campionamento (4 ogni anno solare) non è idonea a
“cogliere” statisticamente tali eventi.
Le concentrazioni degli analiti indicati in tabella 5.1.1 sono state inizialmente confrontate con le portate fluviali rilevate a chiusura di bacino, per verificare la presenza di eventuali correlazioni; tuttavia, come specificato nel paragrafo 3.1, sono disponibili i livelli idrometrici acquisiti dalla stazione automatica di Monticelli con discretizzazione di 10 cm, non compatibile con le finalità di questo studio. Non potendo utilizzare le portate, sono state prese in considerazione le precipitazioni atmosferiche, causa diretta delle variazioni di portata. Nel bacino idrografico del Caina, sono presenti 4 stazioni pluviometriche (San Savino, Corciano, Compresso e San Biagio), che garantiscono una copertura sufficientemente rappresentativa. Sono state determinate le medie giornaliere delle piogge registrate dalle 4 stazioni, per ottenere un dato univoco, rappresentativo dell’intero bacino.
Considerando la vastità del bacino del Caina e il relativo tempo di corrivazione, le concentrazioni rilevate trimestralmente a chiusura di bacino sono state messe in relazione con le piogge rilevate lo stesso giorno del campionamento, con le piogge rilevate il giorno precedente, con la somma delle precipitazioni rilevate il giorno del campionamento e quello precedente.
Figura 5.1.1 – Correlazioni riscontrate tra le concentrazioni di azoto ammoniacale, azoto totale, fosforo totale, BOD5 a chiusura di bacino e le piogge medie registrate nel bacino del Caina, nel giorno precedete al campionamento.
0 2 4 6 8 10
0 2 4 6 8 10 12 14 16
N-NH4+(mg/l)
Precipitazioni (mm)
Precipitazioni - N-NH4+
0 2 4 6 8 10 12 14
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Ntot (mg/l)
Precipitazioni (mm)
Precipitazioni - Ntot
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Ptot (mg/l)
Precipitazioni (mm)
Precipitazioni - Ptot
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
0 2 4 6 8 10 12 14 16
BOD5(mg/l)
Precipitazioni (mm)
Precipitazioni - BOD5 A
B
A
A
B B
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Osservando i grafici illustrati in figura 5.1.1, si nota che le concentrazioni di nutrienti rilevate trimestralmente a Pieve Caina (chiusura di bacino) sono sufficientemente correlabili alle piogge medie registrate nel bacino idrografico, nel giorno precedente al campionamento.
La disposizione dei punti contrassegnati come insieme “B” sta ad indicare che mediamente, in presenza di precipitazioni atmosferiche il giorno precedente al campionamento, l’aumento del rapporto di diluizione dovuto alle piogge compensa l’incremento di concentrazione degli analiti rilevati; riferendo il concetto agli scolmatori di piena della rete fognaria, si potrebbe dire che l’aumento di pioggia (e conseguentemente di portata fluviale) riesce a compensare l’aumento di sostanze inquinanti in alveo, senza provocare evidenti incrementi di concentrazione.
La disposizione di punti contrassegnati come insieme “A” indica l’esistenza di una grande variabilità nelle concentrazioni degli analiti in assenza di precipitazioni atmosferiche. Questa variabilità può essere solo in parte giustificata dal rapporto di diluizione, dovuto alla stagionalità delle portate fluviali; in assenza di piogge, le concentrazioni sono eccessivamente variabili e raggiungono valori molto elevati. Questa disposizione dei dati lascia supporre che il “sistema” Caina, vulnerato da reflui di origine civile, non sia solo afflitto da un inquinamento di “base” che lascia una traccia variabile in funzione della stagionalità, ma sia interessato anche da eventi anomali di entità rilevante. Questa ipotesi sarà pienamente confermata nel paragrafo 6.1.
Infine, osservando i dati in tabella 5.1.1, si nota una discreta variabilità nel rapporto COD/BOD5
rilevato a chiusura di bacino; questo rapporto ha un evidente andamento stagionale, con minimo nelle stagioni invernale e massimo nelle stagioni estive (figura 5.1.2).
Figura 5.1.2 – Torrente Caina, rapporto COD/BOD5 rilevato nei campionamenti trimestrali (periodo 2009-2019), distinto in stagioni.
Questo andamento può avere un’origine naturale ed essere legato alla presenza stagionale di sostanza organica scarsamente biodegradabile, come i materiali ligno-cellulosici, particolarmente resistenti all’attacco microbico.
0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0
Inverno Primavera Estate Autunno
Rapporto COD/BOD5
26 5.2 Chimica di base
Nei punti campionati sono stati determinati in campo i parametri chimico-fisici delle acque (temperatura, conducibilità. ossigeno disciolto, pH) e, mediante il Laboratorio Multisito dell’Agenzia, il set analitico
illustrato nel capitolo 2.
Tuttavia, per fornire un primo grado di valutazione, è stato effettuato un confronto tra i valori dei principali parametri chimici e chimico- fisici rilevati in campo e i valori di riferimento previsti in Tab.
4.1.2/A del DM 260/2010, nella determinazione del Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori per lo stato ecologico (indice LIMeco). L’indice, basato sulla determinazione dei parametri azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale e ossigeno disciolto, fornisce una valutazione specifica della qualità “di base” delle acque, legata ai nutrienti e al livello di ossigenazione; ovviamente, si tratta di un indicatore parziale che considera soltanto un aspetto del chimismo delle acque e non rappresenta in modo esaustivo lo stato chimico generale. Inoltre, l’indice LIMeco è stato concepito per valutare gli “elementi fisico-chimici a sostegno” nella determinazione dello stato ecologico dei corpi idrici fluviali, secondo il D.M.
260/2010 e s.m.i.; l’indice è pertanto “calibrato” su corsi d’acqua di una certa rilevanza, con bacini idrografici superiori a 10 km2 di superficie (D.L. 131/2008). Applicando l’indice a corsi d’acqua minori, dove il rilascio “fresco” di reflui modifica radicalmente il chimismo delle acque, il giudizio espresso potrebbe essere facilmente sovrastimato. Tale effetto è dovuto alla natura stessa dell’indice, determinato come media di quattro sub-indici relativi a ciascun parametro precedentemente menzionato (azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale e ossigeno disciolto); un fosso ove si riversino ingenti quantità di reflui, caratterizzato da elevatissime concentrazioni di azoto ammoniacale e fosforo totale ma privo di azoto nitrico e con un discreto livello di ossigenazione (poiché non si è ancora consumato il processo di ossidazione dell’azoto ammoniacale ad azoto nitrico), potrebbe dar luogo ad un indice superiore al gradino più basso della scala di giudizio.
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Fosso del Loggio Rio Fratta Fosso del Ponticello
F. Acqua Contraria Fosso del Lavatoio
Fosso Verna
T. Caina
Fosso del Montarone
Fosso Cainone Nord Fosso del Sarchiello SN
Torrente Innigati
Fosso della Genga Rio Vignacci
Fosso della Pieve
Fosso Compresso
Fosso della Canonica Fosso S. Antonio
Torrente Formanuova Rio Ceruto
Rio Cornacchie SN
SN Rio Gavelle
T. Oscano F. Cenerente
T. Formanuova T. Ginepreto
Emiss. Trasimeno
F. Rigo (Canale Merso) Fosso Cainella
SN
F. Cainella
F. Cainone 01 SN
F. Rigo SN
F. Formaccia SN
Fosso Bulagaio
Fosso Rigo
Fosso di Bagnaia Fosso di Ponaiole
Fosso Fuga F. Nestore
Maestrello Colle Umberto
Capocavallo Cenerente
CannetoMigiana Taverne
Castelvieto Corciano Terrioli
Cipresso Ellera Olmo
San Mariano San Sabina
Lacugnano S. Andrea Fratte Capanne
Bagnaia Pilonico M. S. Biagio Valle CP01
CP02
CP03
CP04
CP05
CP06
CP07
CP08
CP09
CP10
CP11
Monticelli
CP12
Pieve C.
CP13
ChugianaGirasole San SistoC. del PianoPila Valmarino Le Cupe MantignanaAntriaCollesanto VillaBacanellaSoccorso Colpiccione Sole Pineta
C. Rigone Magione Casenuove M. Colognola
S. Savino Vallupina Vignaia
Agello Solomeo M. MelinoPoggio delle Corti Cast. della Valle
LIMeco
Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo
Figura 5.2.1 – Schema idrografico che sintetizza quanto riscontrato nell’asta principale del Caina e dei suoi affluenti, in termine di indice LIMeco.
Ѐ rappresentata la posizione dei punti di campionamento nell’asta principale (rettangoli gialli) e l’ubicazione indicativa dei centri abitati (fasce grigie).
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L’indice LIMeco è stato determinato in tutti i punti campionati, come media tra i valori rilevati nelle due campagne di monitoraggio. Osservando la figura 5.2.2, si può notare una forte eterogeneità dei risultati. Gli unici punti ad avere un giudizio elevato/buono (CA01, CA06, CA23) sono localizzati in alcuni affluenti (Torrente Innigati, Rio Ceruto e Fosso Fuga) posti in un contesto agreste, ove non sono presenti scarichi civili o, se presenti, sono di entità ridotta e/o molto distanti dal punto di campionamento.
Figura 5.2.3 – Indice LIMeco, percentuali delle classi di giudizio nell’intero bacino idrografico (A), negli affluenti in sinistra idrografica (B) e negli affluenti in destra idrografica (C).
Figura 5.2.2 – Rappresentazione grafica dell’indice LIMeco in tutti i punti della rete di monitoraggio, determinato come media tra le campagne di Settembre e Dicembre 2019. Nella tabella a sinistra sono illustrati i risultati relativi ai punti campionati lungo l’asta principale del Caina. Nella tabella a destra sono illustrati i risultati dei campionamenti effettuati nei sottobacini degli affluenti.
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In figura 5.2.3 sono illustrate le percentuali delle classi di giudizio dell’indice LIMeco in tutto il bacino idrografico; solo il 22% dei punti campionati presenta un giudizio “buono” o “elevato”, mentre il 66% dei punti hanno un giudizio “cattivo” o “scarso”, a dimostrazione del livello di criticità ambientale del bacino indagato. Considerando i soli tributari, vi sono alcune differenze tra gli affluenti in sinistra idrografica del Caina (figura 5.2.3B) e quelli in destra idrografica (figura 5.2.3C) ma le criticità, a parte il tratto iniziale, sono estese a tutti il reticolo idrografico e riflettono il livello di antropizzazione del territorio indagato.
Osservando l’andamento dell’indice LIMeco relativo all’asta principale del Caina (figure 5.2.1 e 5.2.2), si può notare che il torrente è caratterizzato da un giudizio ”elevato” in tutto il tratto iniziale, fino alla confluenza con il Torrente Oscano. Procedendo verso valle, la qualità decade progressivamente, portando l’indice LIMeco fino al giudizio “cattivo”.
Figura 5.2.4 – Rappresentazione grafica dell’indice LIMeco nell’asta principale del Caina, riferito alla distanza chilometrica calcolata sull’asta fluviale. Nello sfondo sono indicati i riferimenti dei centri abitati e delle zone industriali posti immediatamente a ridosso dell’asta principale del Caina (nero) e nel bacino idrografico (grigio); la distanza chilometrica dei centri abitati posti nel bacino idrografico (grigio) è riferita al punto in cui l’affluente di riferimento si immette nell’asta principale del Caina. Le frecce rosse indicano i punti in cui si immettono nel Caina gli affluenti recapitanti gli scarichi dei depuratori di Magione-Montesperello (M), Corciano (C) e Perugia-San Sisto (P).
Riproducendo l’indice LIMeco in funzione della distanza chilometrica si può avere un’idea più chiara della situazione (figura 5.2.4). La qualità delle acque è già compromessa all’altezza di Monte Melino, dopo l’immissione del Fosso Cainone nord e dell’Emissario del Trasimeno, che portano rispettivamente gli scarichi dei depuratori di Corciano e Magione; tale apporto garantisce la presenza di acqua nei mesi di magra avanzata. Dopo un modesto miglioramento dovuto al passaggio in Val Lupina, zona agricola a bassa densità di popolazione, la situazione precipita e rimane critica, con modeste variazioni, fino alla confluenza con il Fiume Nestore. Dovendo associare la qualità delle acque alle caratteristiche del territorio e alle pressioni esistenti, possiamo dire che le criticità sono riconducibili al passaggio del Caina in zone densamente abitate, i cui reflui sono parzialmente o
Depuratore
P C M
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totalmente rilasciati in alveo senza alcun trattamento; il primo tratto critico è localizzato tra Solomeo e Capanne, dove il Caina recepisce alcuni scarichi diretti di rilevante entità dagli abitati di Solomeo e San Mariano e, soprattutto, l’immissione di affluenti contaminati da reflui di natura prevalentemente civile (Fossi Verna, Cainella/Formaccia, Rigo) rilasciati dalle frazioni di Corciano, Terrioli, Castelvieto e Girasole.
Il secondo tratto critico è rappresentato dalla parte terminale del Caina, dove si immettono alcuni affluenti (Fossi del Loggio, del Ponticello, di Ponaiole e Rio Fratta) contaminati da reflui rilasciati dai paesi di Agello, Bagnaia, Monticelli, San Fortunato della Collina e, soprattutto, San Biagio della Valle.
Figura 5.2.5 – Rappresentazione grafica dei valori di conducibilità elettrica riscontrati nell’asta principale del Caina, in funzione della distanza chilometrica dall’origine. In rosso sono rappresentati i dati relativi alla campagna di Dicembre 2019, in verde quelli relativi alla campagna di Settembre 2019.
I valori di conducibilità elettrica (figura 5.2.5) rilevati durante i campionamenti mostrano una marcata differenza tra la campagna estiva e quella invernale, dovuti al regime idraulico del corso d’acqua e al relativo rapporto di diluizione; nel mese di Dicembre, i valori sono mediamente compresi tra 800 e 900 S/cm, mentre in piena estate tra 1100 e 1300 S/cm, con un netto incremento a valle dalla confluenza con il Fosso Rigo. Tuttavia, i valori più elevati di conducibilità elettrica si riscontrano nel punto iniziale CP01, in un’area a basso impatto antropico; l’elevata concentrazione di boro, solfati e manganese, rispetto agli altri punti campionati, indica un’origine naturale, probabilmente riconducibile all’immissione di acque drenanti la formazione della Marnoso-Arenacea, presente in destra idrografica.
La concentrazione di ossigeno disciolto (figura 5.2.6) varia sensibilmente tra le due campagne, con valore minimo di 3,8 mg/l rilevato in Settembre a valle dell’immissione del Fosso Cainella (punto CP09).
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Figura 5.2.6 – Rappresentazione grafica delle concentrazioni di O.D. riscontrate nell’asta principale del Caina, in funzione della distanza chilometrica dall’origine. In rosso sono rappresentati i dati relativi alla campagna di Dicembre 2019, in verde quelli relativi alla campagna di Settembre 2019.
In figura 5.2.7 sono rappresentati graficamente i valori di BOD5 riscontrati nell’asta principale del Caina. Il BOD5 (Biochemical Oxigen Demand) rappresenta la quantità di ossigeno utilizzata in 5 giorni dai microorganismi aerobi, inoculati o già presenti in soluzione da analizzare, per decomporre (ossidare), al buio e alla temperatura di 20 °C le sostanze organiche presenti in un litro d'acqua; viene normalmente espresso in mg/l di ossigeno consumati in 5 giorni. Il BOD5 è quindi una misura indiretta del contenuto di materia organica biodegradabile presente nel campione e consente di stimare il carico inquinante presente nel corso d’acqua.
Figura 5.2.7 – Rappresentazione grafica delle concentrazioni di BOD5 riscontrate nell’asta principale del Caina, in funzione della distanza chilometrica dall’origine. In rosso sono rappresentati i dati relativi alla campagna di Dicembre 2019, in verde quelli relativi alla campagna di Settembre 2019.
La maggior parte dei campioni analizzati ha fornito concentrazioni di BOD5 comprese tra 0,4 e 6,3 mg/l. I valori più elevati sono stati rilevati nel punto CP12, a valle della confluenza con il Fosso di Ponaiole.