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CONTABILIZZAZIONE DEL COSTO DEL PERSONALE PARTE 2

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CONTABILIZZAZIONE DEL COSTO DEL PERSONALE PARTE 2

Di Andrea Sergiacomo

Nella precedente disamina della contabilizzazione dei costi del personale,abbiamo trattato in via esemplificativa la contabilizzazione del costo del personale, tralasciando alcuni elementi quali le ferie, le malattie, l’INAIL, il TFR, i ticket restaurant; nella seguente trattazione analizzeremo in particolare la contabilizzazione di queste voci che si riscontrano nella normale gestione d’impresa. Giova ricordare che il rapporto di lavoro, a partire dalla sua costituzione fino alla cessazione, comporta tutta una serie di documenti che caratterizzano lo svolgimento dello stesso ed in particolar modo, il cedolino paga è quel documento che riporta tutte le voci rilevanti ai fini della determinazione della retribuzione. Nella prima parte della contabilizzazione del costo del personale abbiamo illustrato in via esemplificativa un cedolino che riportasse poche voci, ed abbiamo evidenziato le scritture contabili che comunemente si realizzano per l’evidenziazione dei debiti e dei costi afferenti rispettivamente nelle voci di stato patrimoniale e di conto economico. Generalmente possiamo distinguere 5 elementi che caratterizzano la busta paga e sono:

1) Elementi fissi 2) Elementi variabili 3) Elementi differiti

4) Elementi di fine lavoro 5) Elementi accessori

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Partiamo da un assunto principale:

LA RETRIBUZIONE LORDA E’ SOGGETTA A VARIAZIONE NELLA COMPOZIONE A CAUSA DELLA PRESENZA DI EVENTI CHE INCIDONO NELLA SFERA ECONOMICA LA CUI DETERMINAZIONE E’ STABILITA CONTRATTUALMENTE TRA LE PARTI IN CAUSA NEL RAPPORTO DI LAVORO E TRA QUESTI ELEMENTI INDICHIAMO LE FERIE, LE FESTIVITA’, I PERMESSI RETRIBUITI; INOLTRE CI SONO DEGLI EVENTI CHE COMPORTANO L’INTERVENTO DEGLI ISTITUTI PREVIDENZIALI ED ASSICURATIVI, E SONO RINTRACCIABILI NELLE MALATTIE, MATERNITA’, INFORTUNI, CIG.

Di seguito procediamo a rilevare una serie di casistiche che incontriamo nella contabilizzazione del costo del personale.

LA CONTABILIZZAZIONE DELLE FERIE MATURATE

Premesso ciò, iniziamo ad analizzare la contabilizzazione delle Ferie maturate, evidenziando che il diritto alle ferie matura in proporzione al tempo di lavoro prestato presso l’azienda. Qualora tutti i dipendenti avessero usufruito delle ferie spettanti, al 31.12.X, non ci sarebbero rilevazioni contabili da effettuare.

Viceversa, può accadere, che i dipendenti non abbiamo usufruito delle ferie al 31.12.X, pertanto occorrerà provvedere alla loro determinazione seguendo quanto disposto dall’OIC 19, “Fondi rischi ed oneri e trattamento di fine rapporto”. Da un punto di vista contabile dovremo procedere alla rilevazione del rateo passivo, ovvero del costo delle ferie maturate ma ancora non godute da parte del dipendente1. Alla fine della determinazione del costo, occorrerà verificare il numero di giorni per ogni dipendente ed il relativo costo giornaliero, costo che deve includere sia la retribuzione lorda che tutti gli oneri contributivi che si riferiscono alle ferie.

1 Il rateo per ferie deve ritenersi correttamente stanziato quando corrisponde al costo totale delle singole ferie maturate alla data di chiusura del Bilancio di esercizio.

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ESEMPIO 1:

Supponiamo che la GAMMA S.P.A., con 10 dipendenti, abbia un totale ferie non godute per i dipendenti, pari ad euro 2.000 . Inoltre si suppone che il carico relativo agli oneri sociali sia pari ad euro 600.

Scritture al 31.12.X

Salari e Stipendi a Ratei Passivi 2000

Oneri sociali a Ratei Passivi 600

Giova evidenziare che sebbene nella prassi operativa, si ricorre alla scrittura di cui sopra, la registrazione corretta da effettuare è la seguente, stante il fatto che il costo delle ferie maturate e non liquidate non è relativo a più esercizi, ma può trovare la sua estinzione nell’esercizio successivo.

Scritture al 31.12.X

Salari e Stipendi a Personale c/Ferie 2000

LA CONTABILIZZAZIONE DEI PERMESSI ROL – LIQUIDABILI AL 31.12.X

Supponiamo che la GAMMA S.P.A., con 10 dipendenti, abbia un totale permessi retribuiti ROL per i dipendenti, per un totale di euro 2.000 . Inoltre si suppone che il carico relativo agli oneri sociali si pari ad euro 600.

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Scritture al 31.12.X

Salari e Stipendi a Dipendenti c/Permessi L. 2000

Oneri sociali a Inps c/competenze 600

LA CONTABILIZZAZIONE DELLA TREDICESIMA MENSILITA’

La tredicesima mensilità, è una mensilità aggiuntiva corrisposta in occasione del mese di dicembre e spetta in misura completa qualora il dipendente sia in forza dall’inizio dell’anno. Nel caso in cui l’azienda provveda ad una rilevazione mensile del rateo di tredicesima, spalmato nei dodici mesi si possono effettuare le seguenti scritture contabili che prevedono nella voce B.9 del conto economico l’appostamento del costo relativo alla Tredicesima mensilità e nella voce B.1. nello stato patrimoniale passivo di un Fondo intitolato alle mensilità aggiuntive. Giova evidenziare che il trattamento riservato alla tredicesima mensilità, può essere esteso anche alla quattordicesima, nonché a tutti quegli istituti contrattuali che maturano durante l’anno.

ESEMPIO 2:

Supponiamo che ogni mese la GAMMA S.P.A., provveda alla contabilizzazione del rateo di tredicesime che maturano ogni mese ed oneri contributivi correlati alle tredicesime stesse, per rispettivi importi di euro 2000 ed euro 500.

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Scritture al 31.12.X

Tredicesima Mensilità a Fondo Mensilità Agg. 2000

Oneri sociali a Fondo Mensilità Agg. 500

In sede di liquidazione della mensilità, dovremmo procedere alla diminuzione del conto “ FONDO MENSILITA’ AGGIUNTIVE ”.

Scritture di liquidazione mensilità

Fondo Mensilità Agg.tive a Diversi Retribuzioni c/dip.

Irpef

Contributi c/az.

Contributi c/dip.

Retribuzioni c/dip. a Banca c/c

IPOTESI DI RICALCOLO

Nella proposizione dell’esempio precedente, abbiamo ipotizzato che il contratto di lavoro dei dipendenti non abbia subito nel corso del periodo considerato nessuna variazione che abbia inciso sul calcolo del rateo di tredicesima mensilità. Può accadere, invece, nella prassi operativa, che la retribuzione sulla quale viene calcolato il rateo di tredicesima vari per effetto di uno scatto di anzianità, oppure di eventuali aumenti. In tale ipotesi occorrerà effettuare un ricalcolo adeguando il fondo mensilità aggiuntive.

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ESEMPIO 3: RICALCOLO DEL PREGRESSO

Supponiamo che in data 31.12.X la Gamma S.P.A., proceda alla liquidazione della tredicesima mensilità al dipendente Rossi che fino al mese di novembre ha percepito una retribuzione di euro 2.400 mentre nel mese di dicembre ha percepito 2.600 . La Gamma S.P.A., contabilmente aveva accantonato una somma pari ad euro 200 mese , pertanto dovremmo procedere ad accantonare la differenza, tenendo conto che l’onere contributivo è pari ad euro 10, sulla differenza di 200.

Scritture al 31.12.X

Tredicesima Mensilità a Fondo Mensilità Agg. 200

Oneri sociali a Fondo Mensilità Agg. 10

LA CONTABILIZZAZIONE DELLA MATERNITA’

In via generale va sottolineato che la legge definisce la maternità come quel periodo di tempo che decorre dall’inizio della gravidanza fino al compimento di 1 anno di vita del bambino.

Durante il periodo di maternità obbligatoria alla lavoratrice spetta un’indennità pari all’80% della retribuzione ed è interamente a carico dell’Inps. In realtà il calcolo prevede che l’indennità dell’80% corrisposta dall’INPS, sia calcolata sulla retribuzione media giornaliera percepita nel periodo di paga settimanale o mensile immediatamente precedente l’inizio dell’astensione. Nella disamina delle scritture contabili seguenti, verrà analizzato il caso che si riferisce alla maternità all’80%, invero, durante il periodo di maternità facoltativa, l’INPS, riconosce un contributo pari al 30% della retribuzione.

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ESEMPIO 4: MATERNITA’ CON ASTENSIONE OBBLIGATORIA

Si supponga la situazione in cui la maternità viene calcolata tenendo conto di una ipotetica retribuzione lorda di partenza pari ad euro 3500.

Retribuzione Lorda 3000

Ratei e gratifiche 500

Totale 3500

Retribuzione Media G/g 116,6667

INDENNITA' CORRISPOSTA INPS 2893,333333 pari a 116,6667 *80%*31 giorni Mese di Maggio = 31 giorni

Scritture di liquidazione mensilità

Crediti Vs Inps a Db. Vs Personale 2893,333

Db. Vs Personale a Diversi 2893,333

a C/c Bancario 2170

a Erario c/ritenute fiscali 723,3333 Posta una ritenuta fiscale a titolo esemplificativo del 25%

LA CONTABILIZZAZIONE DELLA MALATTIA

La malattia rientra in uno di quegli eventi probabili che possono influenzare il regolare svolgimento del lavoro da parte del dipendente, l’azienda deve garantire sia il trattamento economico che il posto al lavoratore che si trova in uno stato momentaneo di difficoltà. Anche in questo caso, interviene l’INPS, dal 4° al 180° giorno, infatti i primi 3 giorni rimangono a carico del datore di lavoro. L’indennità è determinata sulla base della retribuzione lorda mensile e/o giornaliera corrisposta per le giornate lavorate o comunque retribuite con l’aggiunta dei ratei di tredicesima e quattordicesima.

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ESEMPIO 5: ANTICIPAZIONI PER MALATTIA

Supponiamo che la Gamma S.P.A. anticipi un’indennità di malattia per euro 1.000.

Scritture Contabili

Debiti Vs Istituto Inps a Contributi Inps 1000

In merito alla scrittura contabile su esposta, va sottolineato che in sede di versamento dei contributi, le somme anticipate, confluiranno a compensazione di eventuali altri debiti verso l’istituto di previdenza sociale.

IL TRATTAMENTO DEGLI INFORTUNI

In linea generale l’infortunio sul lavoro è un evento che può verificarsi durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.

Generalmente il trattamento economico corrisposto al dipendente, è basato sulla retribuzione media giornaliera degli ultimi 15 giorni precedenti l’infortunio. L’indennità, come vedremo nell’esempio successivo, è corrisposta completamente dal datore di lavoro e pagata in via posticipata dall’INAIL, che la rimborsa alla chiusura dell’infortunio, previa attestazione del medico che certifichi che il dipendente può ritornare a lavorare.

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ESEMPIO 6: ANTICIPAZIONE INFORTUNIO - INAIL

Supponiamo che la società GAMMA S.R.L., anticipi un’indennità a carico dell’INAIL, per un infortunio di un dipendente dell’importo di euro 500.

Procediamo alle rilevazioni contabili:

Scritture Contabili

Indennità INAIL a Credito Vs Inail 500

Nel caso in cui il rimborso erogato fosse uguale a 500

Credito Vs INAIL a Rimborso INAIL 500

ESEMPIO 7: RIMBORSO EROGATO INAIL E’ MAGGIORE INDENNITA’

EROGATA

Supponiamo che il rimborso erogato dall’INAIL, sia superiore dell’indennità erogata di euro 100.

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Scritture Contabili

DIVERSI a INDENNITA' INAIL 600

Credito Vs Inail a 500

INDENNITA' INAIL a 100

ESEMPIO 8: RIMBORSO EROGATO INAIL E’ INFERIORE INDENNITA’

EROGATA

Supponiamo che il rimborso erogato dall’INAIL, sia inferiore dell’indennità erogata di euro 100.

Scritture Contabili

Credito Vs Inail a DIVERSI 500

a Rimborso INAIL 400

a INDENNITA' INAIL 100

IL TRATTAMENTO DEL TFR

Il TFR, è una forma di retribuzione differita la cui corresponsione avviene alla cessazione del rapporto di lavoro.

L’art 2120 del c.c., stabilisce che alla cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto. Il trattamento di fine rapporto, si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione lorda dovuta per lo stesso anno divisa per 13,5. Occorre ricordare che la quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, computandosi

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come mese intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni. Ai fini del calcolo del TFR, ad esclusione della quota che matura nell’anno, questo deve essere incrementato con l’applicazione di un tasso costituito dal 1,5% in misura fissa e dal 75% dell’indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati, accertato dall’ISTAT rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente. Contabilmente, l’iscrizione del TFR avviene seguendo quanto disposto dall’OIC 19.

ESEMPIO 9: ACCANTONAMENTO AL TFR DI FINE ESERCIZIO

Supponiamo che la BETA S.R.L.2 abbia al 31.12.2011 la seguente situazione:

Retribuzione Totali al 31.12.2011 500.000,00 Fondo TFR AL 31.12.2010 300.000,00 Tasso di Rivalutazione 3%

Contributo 0,5% 2.500,00 Accantonamento di periodo 37.037,04 Rivalutazione Fondo 4.500,02 Imposta Sostitutiva 11% 495,00 Rivalutazione Netta 4.005,02 Incremento del Fondo 38.542,06

Le scritture contabili da rappresentare in contabilità sono le seguenti:

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Accantonamento TFR a Diversi 41537,06 Contributi anticipati 0,5% 2500

Crediti vs dip. Imposta sostitutiva 495

Fondo TFR 38542,06

GLI ANTICIPI DEL TFR

L’art 2120 del c.c. stabilisce che il prestatore di lavoro, al ricorrere di determinate condizioni, può richiedere al datore di lavoro, un’anticipazione non superiore al 70% del TFR, a cui avrebbe diritto in caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta. Le richieste generalmente sono soddisfatte nel limite del 10% degli aventi titolo, e comunque del 4% del numero totale di dipendenti. L’anticipazione che verrà detratta dal trattamento di fine rapporto cui l’avente diritto dovrà ricevere al termine del proprio rapporto di lavoro. Giova evidenziare che a seguito della destinazione del TFR a forme di pensionistiche complementari, occorrerà verificare la capienza del TFR rimasto in azienda con quello trasferito.

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ESEMPIO 10: ANTICIPAZIONE SUL TFR

Supponiamo che la BETA S.R.L., anticipi al suo dipendente un TFR pari ad euro 20.000 avendone maturato i requisiti ed avendo i relativi requisiti. Si suppone inoltre che vengano effettuate ritenute per euro 2000.

Scrittura Contabile

Dipendente c/anticipi a Diversi 20.000

a Dipendenti c/TFR 18000

a Erario c/ritenute su TFR 2000

Dipendenti c/TFR a Banca c/c 18000

ESEMPIO 11: LA STIPULA DI UNA POLIZZA ASSICURATIVA SUL T.F.R.

Supponiamo che la GAMMA S.P.A., abbia stipulato un premio assicurativo a copertura del capitale maturando sul TFR che dovrà essere liquidato ai dipendenti. Nell’esercizio 2011 si paga la somma di euro 10.000, inoltre si rappresenta che sulla stipula di tale assicurazione maturino interessi attivi per euro 500.

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Scrittura Contabile

Crediti Vs Assic. TFR a BANCA Y 10.000

Crediti Vs Assic. TFR a Interessi ATTIVI 500

LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE ED IL TFR

A seguito delle scelte effettuate dal dipendente, si determinano una serie di effetti che hanno la loro manifestazione nelle scritture contabili. Nel caso di specie possiamo evidenziare:

1) TFR gestito dall’azienda;

2) Fondi di previdenza complementare;

3) Fondo tesoreria INPS.

In particolar modo, nelle aziende che presentano almeno 50 dipendenti, in caso di manifestazione della volontà di mantenere il TFR in azienda, l’azienda deve versare il TFR maturato dal 1 gennaio 2007 al Fondo tesoreria INPS.

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ESEMPIO 12: DESTINAZIONE TFR AD UN FONDO PENSIONE

Scrittura Contabile

Accantonamento TFR a Diversi

a Contributi anticipati 0,5%

a Fondo PENSIONE X a Fondo PENSIONE Y

FONDO PENSIONE X a Banca c/c

FONDO PENSIONE Y a Banca c/c

ESEMPIO 13: DESTINAZIONE TFR AL FONDOINPS

Ipotesi di trasferimento al FONDO INPS in assenza di opzione esplicita da parte dei dipendenti.

Scrittura Contabile

Accantonamento TFR a Fondo INPS

Fondo INPS a Inps c/Competenze

Inps c/Competenze a Banca c/c

IL TRATTAMENTO DELL’IMPOSTA SOSTITUTIVA SUL TFR

Sui redditi derivanti dalla rivalutazione dei fondi per il TFR, è applicata un’ imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura dell’ 11%. Il datore di lavoro applicherà l’imposta sostitutiva dell’11% con la seguente modalità:

1) L’imposta è versata entro il 16 febbraio successivo;

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2) Nell’anno solare in cui maturano le rivalutazioni è dovuto un acconto d’imposta sostitutiva commisurato al 90% delle rivalutazioni maturate l’anno precedente;

3) L’acconto può essere commisurato al 90% delle rivalutazioni che maturano nell’anno per il quale l’acconto stesso è dovuto;

4) L’imposta è imputata a riduzione del fondo TFR.

ESEMPIO 14: IMPOSTA SOSTITUTIVA SUL TFR

Si supponga che la BETA S.R.L., presenti la seguente situazione:

FONDO TFR AL 31.12.2010 300.000

LIQUIDAZIONE TFR ANNO LIC. 30.06.2011 50.000

FONDO NETTO AL 31.12.2010 250.000

TASSO RIVALUTAZIONE DICEMBRE 2010 3% (TRATTASI DI TASSI INVENTATI) TASSO RIVALUTAZIONE 30.06.2011 2% (TRATTASI DI TASSI INVENTATI)

QUOTA RIVALUTAZIONEFONDO AL 31.12.2010 7500

QUOTA RIVALUTAZIONEFONDO AL 30.06.2011 1000

TOTALE RIVALUTAZIONE 8500

IMPOSTA SOSTITUTIVA 11% 935

ACCONTO DA VERSARE IL 16.12.2011 90% 841,5

Scritture Contabili:

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Scritture Contabili al 16.12.2011

Crediti v/dipendenti per Imposta sost. a Erario c/imposta sost. 841,5

Erario c/imposta sost. a Banca c/c 841,5

In data 31.12.2011 si procede al calcolo effettivo dell'imposta sostitutiva da pagare 1) Caso Imposta pari ad euro 1000

2) Caso Imposta pari ad euro 800 Scritture in data 31.12.2011 1) caso

Crediti v/dipendenti per Imposta sost. a Erario c/imposta sost. 158,5 In data 16.02.2011 si deve versare imposta sostitutiva

Erario c/imposta sost. a Banca c/c 158,5

Scritture 2) caso

Erario C/imposta sost. TFR a Crediti v/dipendenti per Imp. Sost. 41,5

IL TRATTAMENTO DEI FRINGE BENEFIT

I FRINGE BENEFIT, sono trattamenti economici dotati di flessibilità che vengono concessi ai dipendenti al fine di rispondere a determinate finalità. Il fringe benefit, in qualità di compenso in natura, corrisponde al godimento di un servizio oppure alla cessione di un bene e tale valore concorrerà alla formazione del reddito se superiore ad euro 258,23. Di seguito

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ESEMPIO 15: CESSIONE DI UN BENE PRODOTTO IN AZIENDA

Supponiamo che la BETA S.R.L., che opera all’ingrosso e che pertanto vende ai grossisti, a seguito della richiesta del dipendente X, ceda un bene ad euro 200,00 oltre iva 21%. Si suppone che ai fini della verifica della franchigia di euro 258,23, lo stesso capo sarebbe venduto ad un grossista ad euro 400.

Procediamo alle rilevazioni contabili:

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Scritture Contabili

Crediti vs dipendenti a Diversi 242

a Merci c/ vendite ai dip. 242

a Iva a debito 42

Al momento del pagamento del dipendente

Personale c/retribuzioni a Crediti vs dipendenti 242

Verifica del limite

Prezzo grossista 400

Prezzo trattenuto al dipendente -242

Prezzo 158 inferiore ad euro 258,23

Il fatto che si verifichi il limite dei 258,23 implica da parte dell’azienda l’applicazione o meno della tassazione.

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BUONI PASTO – INDENNITA’ SOSTITUTIVA

L’indennità sostitutiva di mensa, è un importo lordo che può essere corrisposto al dipendente che non ha la possibilità di usufruire di una mensa aziendale o di un buono pasto. Resta il fatto che l’erogazione di tale indennità è subordinata ad alcune condizioni, infatti ad esempio, deve trattarsi di erogazioni fatte a dipendenti impiegati in:

1) Cantieri edili ed altre strutture a carattere temporaneo;

2) Unità produttive in zone che non sono adeguatamente servite da servizi di ristorazione;

Le condizioni di cui ai punti 1 e 2, devono inoltre essere supportate da queste altre condizioni:

1) Le indennità devono essere corrisposte a dipendenti che hanno la pausa pranzo;

2) I dipendenti devono far parte di un’unità produttiva in senso stretto;

3) L’unità produttiva deve essere ubicata in un luogo che non consenta immediata possibilità di ristoro, presso cui i dipendenti devono recarsi senza prendere i mezzi di trasporto;

Inoltre, giova ricordare che l’indennità è esente dall’irpef, fino all’importo di euro 5,29. Nelle successive analisi che effettueremo, ci soffermeremo su 3 casistiche di gestione dell’eventuale mensa aziendale:

1) Gestione Diretta della mensa 2) Gestione Parziale

3) Appalto del servizio

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ESEMPIO 16: GESTIONE DIRETTA DELLA MENSA

Supponiamo che la GAMMA S.R.L., abbia il servizio di mensa interno alla propria unità produttiva, pertanto per soddisfare le necessità quotidiane acquista merce alimentare per euro 5000 oltre iva al 10%3. Alla fine del mese i dipendenti usufruendo del servizio consumano per un corrispettivo pari ad euro 3.000.

Scrittura Contabile

Diversi a Debiti vs Fornitori 5.500

Merci Alimentari a 5000

Iva ns credito a 500

CASSA /CORRISPETTIVI a Ricavi Mensa Aziendale 3000 CON PAGAMENTO IN BUSTA PAGA

Dipendenti c/retr. a Ricavi Mensa Aziendale 3000

LE STOCK OPTION – QUALE METODO DI RETRIBUZIONE

Con il termine “stock option” si individua una particolare tipologia di retribuzione mista che cumula la partecipazione agli utili ed i compensi in natura con cui una società attribuisce, a titolo gratuito, oppure, mediante la corresponsione di una determinata somma di denaro, alla generalità dei dipendenti, a lavoratori singoli, ad amministratori non dipendenti o a collaboratori della stessa, il diritto ad acquistare o sottoscrivere azioni proprie ad un prezzo predeterminato entro un determinato intervallo di tempo.

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Tale operazione persegue essenzialmente due obiettivi principali che sono: incidere in maniera minima sul conto economico della società emittente, garantire ai dipendenti retribuiti una potenziale fonte di guadagno incentivando i beneficiari a concorrere il più possibile alla crescita della società emittente.

ESEMPIO 17: STOCK OPTION

Supponiamo che la GAMMA S.P.A., quotata, abbia intenzione di distribuire ai lavoratori dipendenti, tramite l'assegnazione di nuove azioni, utili per 100.000,00 euro.

Procediamo alla rilevazione dell'utile di esercizio quale componente della retribuzione4.

Utile di Esercizio Assegnato ai Dipendenti a Dipendenti C/ retribuzioni 100.000,00

Procediamo all'eliminazione del debito assegnando le azioni mediante l'utilizzo del capitale sociale.

Dipendenti C/ retribuzioni a Capitale sociale 100.000,00

4 L’art 2349 c.c., prevede che in caso di distribuzione straordinaria di utili ai dipendenti della società, possano essere emesse parimenti particolari categorie di azioni, per un ammontare di utili almeno corrispondente a quelli assegnati ai medesimi dipendenti.

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CONTABILIZZAZIONE DEL PREMIO INAIL

Sono obbligati all’assicurazione Inail i datori di lavoro che, nell’esercizio delle attività, occupano persone soggette alla tutela obbligatoria prevista dal D.P.R. 1124/1965. In via generale sono assicurati coloro che, in modo permanente o avventizio, prestano alle dipendenze e sotto la direzione altrui opera retribuita.

Sono espressamente inclusi tra gli assicurati anche i lavoratori che, pur in assenza di subordinazione, sono considerati meritevoli di tutela, quali collaboratori coordinati e continuativi, anche nella forma di prestazione occasionale, gli artigiani, il coniuge, i figli o altri parenti del datore di lavoro che lavorino alle sue dipendenze, i partecipanti all’impresa familiare e gli associati in partecipazione che svolgono attività.

Il pagamento della prima rata deve essere effettuato entro il 16.02.201X; le rate successive alla prima devono essere versate entro il giorno 16 dei mesi di maggio, agosto e novembre 201X e devono essere maggiorate degli interessi.

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ESEMPIO 18: SCRITTURE DELLA LIQUIDAZIONE INAIL

SCRITTURA IN DATA 16.02.X.

ACCONTO INAIL A BANCA C/C

SCRITTURA IN DATA 31.12.X CON POSIZIONE FINALE DEBITORIA

ASSICURAZIONE INFORTUNI A DIVERSI

A INAIL C/VERSAMENTO

A ACCONTO INAIL

SCRITTURA IN DATA 31.12.X CON POSIZIONE FINALE CREDITORIA

DIVERSI A ACCONTO/INAIL

ASSICURAZIONE INFORTUNI A

CREDITO INAIL A

SCRITTURA IN DATA 16.02.X+1 PAGAMENTO POSIZIONE DEBITORIA

DIVERSI A BANCA C/C

INAIL C/VERSAMENTO A

ACCONTO INAIL A

SCRITTURA IN DATA 16.02.X+1 PAGAMENTO POSIZIONE CREDITORIA

ACCONTO INAIL A DIVERSI

A CREDITO INAIL

A BANCA C/C

21 febbraio 2012 Andrea Sergiacomo

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