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Corso di formazione R.S.P.P. D.Lgs. 81/2008 e Accordo Stato Regioni del Modulo B COMUNE Corso Base per R.S.P.P. e A.S.P.

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(1)

AMBIENTI CONFINATI

UD 11

Patrizia Ferdenzi SPSAL Reggio Emilia

Corso di formazione R.S.P.P.

D.Lgs. 81/2008 e Accordo Stato Regioni del 07.07.2016 Modulo B COMUNE

Corso Base per R.S.P.P. e A.S.P.P

2020

D.Lgs. 81/08

Art. 63, Allegato IV punto 3 (vasche, canalizzazioni, tubazioni,

serbatoi, recipienti, silos) Art. 66 (lavori in ambienti sospetti di inquinamento) Art. 121 (Presenza di gas negli scavi)

DPR n. 177/2011

Riferimenti legislativi

(2)

Spazio confinato: è uno spazio in cui svolgere una attività di lavoro o di vita, in cui le caratteristiche di vivibilità sono fortemente influenzate dalle caratteristiche del luogo stesso,

e possono cambiare repentinamente

(microclima,gas,rumore,liquidi, etc).

Cosa è un ambiente confinato o sospetto di inquinamento

Si intende uno spazio circoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi (ad. es.

gas, vapori, polveri) o in carenza di ossigeno.

[Linee guida ex ISPESL ora INAIL]

Cosa è un ambiente confinato o sospetto di

inquinamento

(3)

Luogo totalmente o parzialmente chiuso, che non è stato progettato e costruito per essere occupato in permanenza da persone, né destinato ad esserlo, ma che all’occasione, può essere occupato temporaneamente per l’esecuzione di interventi lavorativi come l’ispezione, la riparazione, manutenzione, pulizia … [INRS]

Cosa è un ambiente confinato o sospetto di inquinamento

Spazio abbastanza grande e configurato affinché un lavoratore possa accedervi interamente per eseguire il lavoro assegnato, ha limitati o ristretti accessi per l’entrata/uscita, non è progettato per un’attività continua [OSHA 1910.146]

Vasca di aerazione

Cosa è un ambiente confinato o sospetto di

inquinamento

(4)

• Lo spazio circoscritto

• Gli accessi difficoltosi o limitati

• La ventilazione naturale sfavorevole

• La possibile presenza di agenti chimici pericolosi

• Non sono stati progettati per una attività continua

Cosa hanno in comune queste definizioni?

Art. 121 DLgs 81/08 Presenza di gas negli scavi

Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi.

Art. 66 DLgs 81/08 Lavori in ambienti sospetti di inquinamento

È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, ………

Definizione di ambiente confinato o sospetto di

inquinamento nella normativa italiana

(5)

ALLEGATO IV punto 3 DLgs 81/08

VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI, SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS

- devono avere aperture di dimensioni tali da consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi

- assicurarsi che nell'interno non esistano gas o vapori nocivi o una temperatura dannosa e, qualora vi sia pericolo, disporre efficienti lavaggi, ventilazione o altre misure idonee tra cui intercettare tubazioni

- i lavoratori che vi prestano la loro opera devono essere assistiti da altro lavoratore, situato all'esterno presso l'apertura di accesso

- se non è possibile escludere la presenza di agenti chimici pericolosi, i lavoratori devono essere muniti di cintura di sicurezza con corda di adeguata lunghezza e di idonei apparecchi per respirare, oltre a disporre di cautele atte ad evitare il pericolo di incendio o di esplosione……

Definizione di ambiente confinato o sospetto di inquinamento nella normativa italiana

Lavori eseguiti in sotterraneo (DPR 320/56):

quelli relativi alla costruzione, manutenzione, riparazione di gallerie, caverne, pozzi e opere simili. Sono esclusi, perché disciplinati da specifiche norme:

Miniere, cave e torbiere

I comuni pozzi idrici e altri pozzi, cunicoli e vani sotterranei facenti parti di opere accessorie degli edifici

Le fondazioni di opere di qualsiasi specie.

Definizione di ambiente confinato o sospetto di

inquinamento nella normativa italiana

(6)

DPR 177 del 8/11/2011

….Il presente regolamento si applica ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e negli ambienti confinati di cui all'allegato IV, punto 3, del medesimo decreto legislativo …..

Definizione di ambiente confinato o sospetto di inquinamento nella normativa italiana

Pluralità di definizioni di ambiente confinato

Assenza di una definizione generale di ambiente confinato nella normativa italiana

Alcuni ambienti ad un primo esame potrebbero non apparire come confinati.

In particolari circostanze, legate alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa o ad influenze provenienti dall’ambiente circostante, essi possono invece configurarsi come tali e quindi devono essere

individuati e valutati come tali nel Documento di Valutazione dei Rischi

Definire le circostanze particolari

Ambiente confinato o sospetto di inquinamento

(7)

1. lavorazioni che progressivamente diminuiscono lo spazio a disposizione (autoincarceramento stive settore navale)

2. lavorazioni che producono gas/fumi/vapori in ambienti con conformazione particolare e/o con scarsa ventilazione

3. presenza di esalazioni dal suolo, dalle pareti, dagli ambienti circostanti o contigui

4. cavità, fosse, trincee, camere con l’apertura dall’alto, scavi profondi con ristagno di liquidi (e/o vapori) di varia natura compresa acqua piovana

5. manutenzioni in camere di combustione nelle fornaci e simili 6. stratificazione dei gas (in alto o in basso)

7. fughe di gas improvvise

8. aggiunta di gas inerti per bonifica, antincendio o conservazione alimenti

9. lavorazioni in strutture particolari

Quali sono le circostanze particolari?

vasche, interrate e fuori terra, per il contenimento di barbottine (argille sciolte in acqua);

cavità, fosse, trincee, camere con l’apertura dall’alto;

scavi profondi con ristagno di liquidi (e/o vapori) di varia natura compresa acqua piovana;

vasche di trattamento di impianti di depurazione;

camere di combustione nelle fornaci e simili;

camere non ventilate o poco ventilate;

stive di imbarcazioni;

serbatoi pensili per acqua potabile;

strutture pensili per la produzione eolica di energia;

ecc.

In quali ambienti particolari?

(8)

• Cisterne interrate, seminterrate o fuori terra ma con accesso dall’alto contenenti prodotti o sottoprodotti di tipo organico, alimentare, zootecnico che possono dare luogo a fermentazioni;

• Cunicoli di fogne e di smaltimento di liquami sia di origine civile che zootecnico (fosse settiche, biologiche ed altro);

• Silos, cisterne o altri contenitori per sostanze o prodotti chimici organici ed inorganici;

• Recipienti di reazione e serbatoi di stoccaggio;

• Cisterne su autocarri.

Elenco non esaustivo

Cisterne trasporto sostanze

Solforazione vini Silos per cereali

Vasche depurazione Cunicoli per

scavi

Esempi di ambienti confinati

(9)

Solforazione

vini Camerette stradali

Tramogge

Fonte: http://www.studiodipinto.com/

Fonte: Telecom

Esempi di ambienti confinati

Esempi di ambienti confinati

(10)

Esempi di ambienti confinati

Rampe per merci

Ambienti atmosfera modificata Vasche di

compenso Fosse per autoriparazioni

(11)

• Lavori in galleria

• Ambienti con atmosfera modificata (riduzione tenore di ossigeno)

• Acquedotti e lavorazioni a servizio della distribuzione di acqua potabile

• Vasche di aerazione di un impianto trattamento acque reflue

Ambienti esterni “sospetti di inquinamento”

Fuoriuscite/fughe di gas He, H2, CH4

CO2,,H2S, SO2

Ambienti esterni «sospetti di inquinamento»

(12)

- pulizia, rimozione di rifiuti o di fanghi (serbatoi, depuratori, fognature, vasche, ecc…);

- ispezione di impianti ed attrezzature (reattori, miscelatori…);

- installazione di pompe, motori o di altre apparecchiature (impianti chimici, vasche, reattori, miscelatori, ecc…);

- lavori di manutenzione, sabbiatura o di applicazione di rivestimenti;

- lettura di strumenti o quadranti;

- lavori di riparazione (saldatura o taglio);

- installazione, riparazione o ispezione dei cavi (telefono, elettrico,ecc.);

- intercettazione, rivestimento o collaudo di sistemi di condotte (vapore, acqua o reflui);

- costruzione spazi confinati (caldaie industriali, forni, vasche interrate);

- disinfezioni e disinfestazioni.

Identificazione dei lavori in ambienti confinati

Valutazione dei rischi specifici:

da asfissia

da eccesso di ossigeno

da intossicazione per inalazione o contatto da incendio ed esplosione

di varia natura

Conoscenza dei fattori di rischio negli ambienti

confinati

(13)

• ASFISSIA

– Per carenza/spostamento di O

2

• Anossia anossica

– Per inalazione/assorbimento di agenti chimici tossici aerodispersi che limitano il trasporto/assorbimento di O

2

• Anossia anemica

• Anossia istotossica

• ALTRI EFFETTI TOSSICI ACUTI (danni gravi all’organismo umano o addirittura morte per intossicazione)

• Possibili effetti pericolosi per eccesso di ossigeno

Rischio chimico per la salute/sicurezza

Rischio asfissia

Effetti della concentrazione di ossigeno

EFFETTI SOTTO-OSSIGENZAZIONE 21% (20.0%): normale

21-18%: possibili difficoltà respiratorie

< 18%: atmosfera non respirabile. Problemi respiratori gravi, riduzione delle prestazioni fisiche e intellettuali, senza che la persona se ne renda conto

< 11%: svenimento - morte

< 8%: lo svenimento si verifica in breve tempo e la rianimazione è possibile se effettuata immediatamente

< 6%: svenimento immediato e danni celebrali

(14)

Processi più importanti che possono provocare un consumo di ossigeno (fino al di sotto dei limiti di sicurezza):

• le reazioni chimiche di ossidazione

• i processi di combustione (incendi in modo particolare): da combustione incompleta (in carenza di ossigeno) si forma il monossido di carbonio

• i processi di fermentazione aerobica (con formazione di anidride carbonica)

• i fenomeni di adsorbimento dell’ossigeno da parte di vari materiali Rischio asfissia

consumo dell’ossigeno in spazi confinati non dotati di adeguata ventilazione

sostituzione dell’ ossigeno con altri gas

Atmosfere sotto-ossigenate

Diversi meccanismi di azione: limitazione dell’assunzione di O

2

• AZOTO

• ELIO

• ARGON

• ANIDRIDE CARBONICA

• IDROGENO

• METANO, ETANO, PROPANO, BUTANO

• FREON/HALON

ANOSSIA ANOSSICA

Carenza di ossigeno

Rischio asfissia

LA LORO PRESENZA DA LUOGO AD ATMOSFERE SOTTO OSSIGENATE

(15)

MONOSSIDO DI CARBONIO: anossia anemica mancato trasporto O2nel sangue (interferisce formazione ossiemoglobina Hb-O2)

ACIDO CIANIDRICO: anossia istotossica mancato utilizzo O2a livello dei tessuti (inibisce la respirazione mitocondriale C6H12O6+ 6O2→6CO2+ 6H2O + energia metabolica)

ACIDO SOLFIDRICO: agisce come l’acido cianidrico [anossia istotossica]

ANIDRIDE SOLFOROSA: irritante, provoca broncospasmo, con effetti simili a quello della carenza di ossigeno (come cloro Cl2e aldeidi)

Diversi meccanismi di azione: limitazione trasporto/assorbimento

Rischio asfissia

Atmosfere irritanti o corrosive dovute alla presenza di

irritanti primari (effetti irritanti talmente gravi da oscurare gli effetti tossici sistemici): acido cloridrico HCl, acido fluoridrico HF, acido solforico H2SO4, cloro Cl2, biossido di azoto NO2, anidride solforosa SO2, ozono O3’ ammoniaca NH3

irritanti secondari (producono effetti tossici sistemici in aggiunta all’irritazione delle mucose): benzene, cloroformio CCl4,

etilcloruro, tricloroetano, tricloroetilene

Vapori di solventi (tricloroetilene, acrilonitrile, diclorometano,ecc) Fumi di saldatura (NOx, O3, CO, ossidi di metalli).

Rischio chimico Effetti tossici acuti

(16)

A concentrazioni elevate, un’esposizione anche di breve durata provoca un’intossicazione acuta.

A seconda della quantità inspirata si passa dalla narcosi fino all’arresto della respirazione per paralisi del centro respiratorio.

Tipico lo stadio pre-narcotico, caratterizzato da vertigine, apatia, stato di eccitazione ed ebbrezza, che può essere seguito da perdita dei sensi e dalla morte.

Vapori di solvente

• dove c’è una reazione tra rifiuti e ossigeno dell’atmosfera;

• per reazione tra l’acqua del terreno ed il calcare, con produzione di anidride carbonica, che va a sostituire l’aria;

• all’interno di serbatoi di acciaio e recipienti quando si ossidano (formazione di ruggine);

• dispersione di agenti estinguenti o refrigeranti come l’anidride carbonica o agenti alogenati (halon, freon) in ambienti non aerati;

• in presenza di solidi sfusi o in granuli che, accorpandosi a formare blocchi, possono improvvisamente collassare, soffocando le persone travolte;

• ambienti o recipienti in aziende vitivinicole;

• accumulo di gas inerti (argon, anidride carbonica, azoto) in serbatoi, recipienti nell’industria farmaceutica, chimica, alimentare e nella saldatura in ambienti confinati.

Alcune condizioni in cui si può avere il rischio

asfissia

(17)

GAS, FUMI VAPORI TOSSICI :

• nelle combustioni in difetto d’ossigeno (stufe catalitiche, bracieri);

• negli ambienti confinati dove si effettuano processi di saldatura;

• negli scavi e nei fossi contenenti terreno contaminato, come scarichi di rifiuti;

• nei vecchi gasometri per presenza residuale di gas;

• nei serbatoi dove sono presenti residui di sostanze tossiche;

• negli ambienti confinati quando nelle immediate vicinanze si producono fumi tossici che possono entrare negli stessi;

Condizioni di rischio associate a sostanze tossiche

LIQUIDI O SOLIDI CHE RILASCIANO GAS TOSSICI:

• quando liquidi e solidi vengono agitati o spostati (ad esempio, acido cloridrico, oleum);

• quando si impiegano liquidi e solidi che emettono gas tossici in presenza di aria o vapori d’acqua (ad esempio, zolfo, fosfuri che emettono fosfina a contatto di acidi ed acqua o vapore);

• quando reagiscono sostanze incompatibili con accumulo di gas tossici (es. sostanze acide con ipocloriti, solfuri, cianuri, ecc…)

Condizioni di rischio associate a sostanze

tossiche

(18)

Un manutentore entra all’interno di un serbatoio di acciaio, tenuto vuoto e chiuso per anni, per effettuare il controllo della superficie interna. Poiché l’ossidazione dell’acciaio aveva consumato

l’ossigeno, creando una atmosfera sottossigenata, il lavoratore muore per anossia

O2 < 19 %

2Fe + 3O2 2 Fe2O3

Dr. Lucio Ross Az. USSL 9 Treviso

Carenza ossigeno

Due lavoratori si sono introdotti

abusivamente in un box per la

conservazione delle mele in atmosfera modificata con azoto.

Muoiono entrambi per asfissia

Dr. Lucio Ross Az. USSL 9 Treviso

Carenza ossigeno

(19)

Dopo aver eseguito una saldatura TIG all’interno di un camion cisterna, il lavoratore si è allontanato per la pausa pranzo, lasciando l’attrezzatura all’interno. Al rientro nella cisterna l’atmosfera era satura di argon a seguito di una valvola non ben chiusa. Viene soccorso in tempo dai colleghi

Dr. Lucio Ross Az. USSL 9 Treviso

Carenza ossigeno causata da gas inerti

Un operaio in una cantina, salito con una scala a pioli sulla sommità di una cisterna contenente mosto in fermentazione sveniva a seguito delle esalazioni di CO2.

Rimanendo con il capo reclinato all’interno del recipiente moriva per asfissia prima di essere soccorso

Carenza ossigeno causata da anidride

carbonica

(20)

39

Un operaio scende in una fossa di servizio asservita agli impianti di trasporto automatico di cereali.

Muore per asfissia provocata da CO2, che si è accumulata per gravità nella fossa, liberata dalla fermentazione del mais stoccato

nel capannone attiguo

Dr. Lucio Ross Az. USSL 9 Treviso

Carenza ossigeno causata da anidride carbonica

Acido cianidrico

Un addetto alla pulizia periodica di una vasca di elettrodeposizione in una ditta galvanica versa HCl all’1%

sul fondo, senza accorgersi della presenza di fanghi contenenti ZnCN. Si sviluppa acido cianidrico che uccide il lavoratore e 4 colleghi che hanno tentato di soccorrerlo

Limitazione d’ossigeno dovuta a gas tossici

(21)

Anidride solforosa

A Rovigo nel 2014 quattro operai sono morti mentre lavoravano alla pulizia di un’autocisterna in una ditta di smaltimento rifiuti. Uno di loro avrebbe versato acido solforico in una vasca che conteneva ammoniaca, sviluppando anidride solforosa. Nessuno indossava maschere di protezione.

Limitazione d’ossigeno dovuta a gas tossici

Xilene, toluene, nafta

solvente 50 cm

> 400 ppm xilene

> 80 ppm toluene

Effetti acuti dovuti a vapori tossici

(22)

Combustioni ed esplosioni all’interno di ambienti confinati possono generarsi a causa della presenza di:

gas che miscelati con l’aria possono formare atmosfere esplosive;

liquidi infiammabili (idrocarburi, solventi organici, esteri, chetoni, alcoli, ecc.);

polveri aerodisperse ad alta concentrazione (vegetali, minerali, metalliche, sintetiche, ecc.).

Rischio incendio e esplosione

Esiste solamente un intervallo limitato di concentrazione gas/aria in grado di produrre una miscela combustibile.

Questo intervallo varia in base al tipo di gas e di vapore ed è delimitato da un livello superiore detto UEL (Upper Explosive Limit) e da un livello inferiore detto LEL (Lower Explosive Limit).

Rischio esplosione e incendio

Fonte Honeywell Per vapori e liquidi, limite di

esplodibilità e limite di

infiammabilità esprimono lo stesso concetto.

Limiti di esplodibiilità

(23)

Da presenza di gas

vasche e fosse biologiche, collettori fognari;

depuratori, serbatoi per stoccaggio dei liquami;

ambienti depressi in cui vengono utilizzati gas pesanti e quindi ristagnanti

silos e serbatoi di varia tipologia con presenza in quantità non facilmente stimabili di gas derivanti da residui di materiale dopo lo svuotamento, o da residui di lavaggio e pulitura.

Da presenza di polveri: silos, serbatoi, grandi contenitori di stoccaggio per polveri di varia natura:

alimentare (farine, zuccheri, malto, amido, ecc.)

chimica (plastica, resine, detergenti, farmaceutica, ecc.) metallurgica (alluminio, magnesio)

prodotti vernicianti lavorazione del legno.

Ambienti con rischio di incendio o esplosione

REGOLAMENTO RECANTE NORME PER LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI AUTONOMI OPERANTI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINANTI, A NORMA DELL'ARTICOLO 6, COMMA 8, LETTERA g), DEL DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81.

Art. 1 – Finalità e ambito di applicazione

… Si applica ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121 del D.Lgs.81/08, e negli ambienti confinati di cui all'allegato IV, punto 3,

DPR 14 settembre 2011 n. 177

(24)

Art. 2 - Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati

Qualsiasi attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati … b) integrale e vincolante applicazione anche del comma 2 dell'articolo 21 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nel caso di imprese familiari e lavoratori autonomi; (sorveglianza sanitaria e formazione)

c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al

30%

della forza lavoro, con esperienza almeno

TRIENNALE

relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato… Tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di preposto

DPR 14 settembre 2011 n. 177

Art. 2

d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il personale…

e) possesso di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei …;

f) effettuazione di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività, relativamente alla applicazione di procedure di sicurezza g) rispetto delle vigenti previsioni in materia di Documento unico di regolarità contributiva;.

2. …NON È AMMESSO IL RICORSO A SUBAPPALTI, se non

autorizzati espressamente dal datore di lavoro committente e certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni e integrazioni.

Art. 3 PROCEDURE DI SICUREZZA

DPR 14 settembre 2011 n. 177

(25)

Primo aspetto critico: piena consapevolezza del problema

Identificazione degli ambienti confinati e necessità di accedervi

Eliminazione del rischio

Identificazione dei pericoli (“residui”)

Misure di prevenzione – Permesso di lavoro

Valutazione del rischio e ambienti confinati

1. Spazio progettato e costruito per essere occupato in modo continuativo

2. Accessi/uscite dotati di larghezza e conformazione adeguate 3. Presenza di un normale ricambio naturale d'aria

4. Certezza che la presenza e/o la formazione di gas pericolosi si può escludere

Se no, anche ad un solo punto

SI POSSONO VERIFICARE CONDIZIONI ESTREMAMENTE PERICOLOSE PER I LAVORATORI

Attuare prioritariamente le alternative all’ingresso praticabili

Se l’entrata in un ambiente confinato NON è evitabile, approfondita valutazione dei

Approccio fondamentale per le attività in ambienti

confinati: eliminazione dei rischi alla fonte

(26)

Nel DVR dovrà essere riportato che sono state analizzate modalità di lavoro alternative all’ingresso in ambienti o spazi confinati.

Se tali modalità non sono applicabili, dovranno anche essere indicate le motivazioni per le quali risulta necessario l’ingresso. In sede di vigilanza verrà sottoposta ad un’attenta valutazione la plausibilità delle modalità di lavoro scelte, rispetto alle tecnologie disponibili.

Nel DVR dovranno inoltre essere riportate le procedure di emergenza adottate ed il permesso di lavoro, o comunque le modalità di controllo per l’ingresso delle persone negli ambienti confinati, con l’individuazione del preposto o persona responsabile, oltre a tutte le misure di prevenzione e protezione.

Di conseguenza

Prima di autorizzare l’ingresso in un ambiente confinato il

DDL/dirigente/preposto emetterà un permesso di lavoro, debitamente sottoscritto dagli operatori coinvolti nell’intervento.

Obbligatorio nel caso di lavoro affidato a ditta esterna (art.26 del D.Lgs.81/08).

E’ uno strumento volto ad assicurare che tutti gli elementi del sistema sicurezza siano stati messi in atto

prima che ai lavoratori venga permesso di entrare e/o lavorare in spazi confinati.

E’ anche uno strumento di comunicazione tra il DDL,

il preposto e i lavoratori.

Permesso di lavoro

(27)

1. l’ambiente (dimensioni spaziali, aperture, boccaporti, collocazione degli accessi,..)

2. l’attività da svolgere (ispezione visiva, collaudo, pulizia, saldatura, verniciatura, sgrassatura, movimentazione materiali, bonifica..);

3. le attrezzature utilizzate per l’attività 4. la ventilazione e il grado di ricambio d’aria;

5. i materiali presenti precedentemente o introdotti (sostanze putrescibili o fermentabili, solventi, gas, prodotti chimici, ecc);

6. la natura morfologica e chimica del terreno;

7. le comunicazioni (comunicazione diretta impossibile, rumore di fondo elevato);

8. le conoscienze,la competenza e l’addestramento del personale;

9. il lavoro fuori orario;

10. i DPI e le modalità di salvataggio (APVR, imbracature, mezzi di sollevamento)

Decalogo di una corretta valutazione

H2S???

Cl2???

O2< 20?

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