UNIVERSITÀ di ROMA TOR VERGATA

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UNIVERSIT ` A di ROMA “TOR VERGATA”

Laurea Magistrale in Matematica Pura e Applicata

CP - Complementi di Probabilit`a, P.Baldi Anno 2019-20

Tutorato 3, 25 ottobre 2019

1 Siano X , Y v.a. d-dimensionali indipendenti di legge µ e ν rispettivamente.

Supponiamo che µ abbia densit`a f rispetto alla misura di Lebesgue di Rd. Non si fa nessuna ipotesi sulla leggeν di Y , che potrebbe anche essere discreta.

Mostrare che X+Y ha densit`a rispetto alla misura di Lebesgue e determinar- la.

2 a) Sapreste riprodurre il ragionamento che abbiamo fatto per ottenere la den- sit`a rispetto alla misura di Lebesgue della somma di due v.a. indipendenti e otte- nere che se X e Y sono v.a. reali indipendenti e di densit`a f e g rispettivamente rispetto alla misura di Lebesgue, allora XY ha densit`a

h(x) = Z +∞

−∞ g(y) f (xy)|y| dy?

Notare che, poich´e supponiamo che Y abbia densit`a rispetto alla misura di Le- besgue, l’evento {Y = 0} `e trascurabile e quindi YX `e ben definita q.c.

b1) Supponiamo per di pi`u che X ∼Gamma(α,λ) e Y ∼Gamma(β,λ). Cal- colare la densit`a di XY.

b2) Il risultato di b1) non dipende daλ. Lo si poteva prevedere prima ancora di fare il calcolo?

3 Consideriamo una v.a. X di legge di Laplace di parametroλ, cio`e di densit`a f(x) = λ

2 e−λ|x|

rispetto alla misura di Lebesgue.

a) Calcolare la trasformata di Laplace e la funzione caratteristica di X .

b) Siano Y e W v.a. indipendenti, entrambe di legge esponenziale di pa- rametro λ. Calcolare la trasformata di Laplace di Y − W Qual `e la legge di Y −W ?

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c) Calcolare media e varianza della v.a. di Laplace X .

4 Una probabilit`aµ suR si dice infinitamente divisibile se, per ogni n, esistono n v.a. indipendenti X1, . . . , Xn aventi la stessa legge e tali che X1+ · · · + Xn ∼ µ. O, in maniera equivalente se, per ogni n, esiste una probabilit`a µn tale che µn∗ · · · ∗µn(n volte). Dire se sono infinitamente divisibili le seguenti leggi.

a1) µ = N(m,σ2).

a2) µ di Poisson di parametroλ. a3) µ esponenziale di parametroλ. a4) µ di Laplace di parametroλ. a5) µ di Cauchy.

b) Mostrare che la funzione

φ(θ) = 1 (1 +θ2)1/n

`e una funzione caratteristica.

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Soluzioni

?? Si tratta di una ripetizione del calcolo che porta alla determinazione della densit`a di un prodotto di convoluzione. La legge congiunta di X + Y `e µ⊗ν, quindi, per ogni funzione φ :Rd → R misurabile limitata si ha

E[φ(X +Y )] = Z

Rd×Rdφ(x + y) dµ(x) dν(y) = Z

Rd

dν(y) Z

Rdφ(x + y) f (x) dx =

= Z

Rd

dν(y) Z

Rdφ(z) f (z − y) dz = Z

Rdφ(z) dz Z

Rd

f(z − y) dν(y)

| {z }

:=g(z)

che significa appunto che X+Y ha densit`a g rispetto alla misura di Lebesgue dz.

?? a) Per ogni funzioneφ :R → R boreliana limitata si ha E[φ(YX)] =

Z +∞

−∞

Z +∞

−∞ φ(xy) f (x)g(y) dx dy =

= Z +∞

−∞ g(y) dy Z +∞

−∞ φ(xy) f (x) dx .

Facciamo il cambio di variabile z= xy nell’integrale interno, dunque x= zy, dx =

|y| dz. Otteniamo

· · · = Z +∞

−∞ g(y) dy Z +∞

−∞ φ(z) f (zy)|y| dz = Z +∞

−∞ φ(z) dzZ +∞

−∞ g(y) f (zy)|y| dy

| {z }

:=h(z)

che afferma appunto che h `e la densit`a di YX. b) Grazie ad a) la densit`a richiesta `e data da

h(x) = λα+β Γ(α)Γ(β)

Z +∞

0

yα−1(xy)β−1e−λ(y+xy)y dy=

= λα+β

Γ(α)Γ(β)xβ−1 Z +∞

0

yα+β−1e−λ(1+x)yy dy=

= Γ(α+β) Γ(α)Γ(β)

xβ−1 (x + 1)α+β ·

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b2) Se U ∼Gamma(α, 1), allora Uλ ha densit`a Gamma(α,λ1) (esercizio). Se ora consideriamo due v.a. indipendenti U , V entrambe di legge Gamma(α, 1), le v.a. Uλ, Vλ hanno la stessa legge congiunta che le X , Y dell’esercizio, dunque il loro quoziente ha la stessa legge di XY. Ma il loro quoziente `e XY e chiaramente non dipende daλ.

?? a) La trasformata di Laplace di una legge di Laplace si ottiene calcolando H(z) = λ

2 Z +∞

−∞ ezte−λ|t|dt .

Si vede subito che l’integrale non converge se ℜz ≥λ oppure ℜz≤ −λ. Nel primo caso infatti l’integrando non tende a 0 a+∞, nel secondo non tende a zero a −∞. Calcoliamo H per valori t reali. Per−λ < t <λ si ha, prima eliminando il valore assoluto e poi con un cambio di variabile,

H(t) = E(etX) = λ 2

Z +∞

0

etxe−λxdx+ λ 2

Z 0

−∞etxeλxdx=

= λ 2

Z +∞

0

e−(λ−tz)xdx+λ 2

Z 0

−∞e+t)xdx=

= λ 2

 1

λ − t + 1 λ + t

= λ2 λ2− t2 ·

Poich´e H `e una funzione olomorfa, abbiamo, con l’argomento del prolungamen- to analitico,

H(z) = λ2

λ2− z2, −λ <ℜz<λ . La funzione caratteristica `e naturalmente

φ(θ) = H(iθ) = λ2 λ22 · b) La trasformata di Laplace di Y e W `e, per t ∈ R,

H2(t) =λ Z +∞

0

etxe−λxdxZ +∞

0

e−(λ−t)xdx.

L’integrale converge per t <λ. Dunque le ascisse di convergenza sono−∞e λ. Per la regola del prolungamento analitico, la trasformata di Laplace `e

H2(z) = λ λ − z

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La funzione caratteristica `e, naturalmente, φ2(t) = H(it) = λ

λ − it · La funzione caratteristica di Y −W `e

φ3(t) =φ2(t)φ2(t) = λ λ − it

λ

λ + it = λ2 λ2+ t2

Si trova cio`e la stessa funzione caratteristica di una legge di Laplace di parametro λ. Dunque Y −W ha legge di Laplace di parametroλ.

c) Media e varianza si possono calcolare sia calcolando gli integrali rispetto alla densit`a, sia facendo le derivate all’origine della funzione caratteristica o della trasformata di Laplace. Usando quest’ultima, ad esempio, si trova

H0(t) =2t2− t2)2

H00(t) = 2(λ2− t2)2λ2+ 8(λ2− t2)λ2t22− t2)4 · Ponendo t = 0 si trova

E(X) = H0(0) = 0, Var(X) = H00(0) = λ22 ·

In questo caso, tutto sommato, i momenti si calcolano in maniera pi`u sempli- ce con gli integrali. O meglio ancora, grazie a b), E(X) = E(Y ) − E(W ) = 0 (comunque che la media sia uguale a 0 era ovvio dato che la densit`a f `e una funzione pari). Inoltre, ricordando la varianza delle leggi esponenziali,

Var(X) = Var(Y ) + Var(−W ) = 1 λ2 ·

?? a) S`ı. Basta scegliereµn= N(mn,σn2).

b) S`ı. Basta scegliere µn=Poiss(λn).

c) S`ı. Basta scegliere µn=Gamma(1n).

d) S`ı. Se X1, . . . , Xne Y1, . . . ,Yn sono v.a. indipendenti e Gamma(1n,λ), allora, grazie all’Esercizio ?? b),

(X1+ · · · + Xn)

| {z }

esp. λ

− (Y1+ · · · +Yn)

| {z }

esp. λ

∼ µ

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(Qui si usa il fatto che anche X1+ · · · + Xn e Y1+ · · · +Ynsono indipendenti).

e) Abbiamo visto a lezione che se X1, . . . , Xn sono di Cauchy indipendenti, allora

X1+ · · · + Xn

n = X1

n + · · · + Xn n

`e ancora di Cauchy.

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