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L ISTITUTO NAZIONALE DI ALTA MATEMATICA,

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DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE PER L’ISTITUTO NAZIONALE DI ALTA MATEMATICA, IndAM, AI SENSI DEGLI ARTT. 13, COMMA 6 LETT. D) E 30 DEL DECRETO LEGISLATIVO 27.10.2009, n. 150 (Delibera CIVIT n. 104/2010).

FINALITA’ E STRUMENTI DELL’INdAM

L'Istituto Nazionale di Alta Matematica Francesco Severi, istituito con legge 13 luglio 1939, n.1129, modificata con leggi 10 dicembre 1957, n.1188, 5 maggio 1976, n. 257 e 14 febbraio 1987 n.42, incluso nel paragrafo sesto, di cui alla tabella allegata alla legge 20 marzo 1975, n.70, e successive modificazioni, è stato riordinato secondo le norme della legge 11.2.1992, n. 153, così come modificata dall’art. 13, comma 6, del decreto legislativo n. 19 del 30.1.1999 e, successivamente, dall’art. 23, commi 8 e 9, del decreto legislativo 4.6.2003, n. 127. E’ in corso la procedura di riordino disposta per gli enti di ricerca vigilati dal MIUR, in attuazione del decreto legislativo 31.12.2009, n. 213, adottato in base alla legge 27.9.2007, n. 165.

Le finalità dell’INdAM sono le seguenti:

a. promuovere su piano nazionale, internazionale e comunitario la formazione e il perfezionamento di ricercatori di matematica, anche allo scopo di integrare le potenzialità formative esistenti nelle varie università italiane;

b. svolgere e favorire le ricerche di matematica pura ed applicata specialmente nei rami in via di sviluppo, curando anche il trasferimento delle conoscenze alle applicazioni tecnologiche;

c. procurare che la ricerca matematica italiana si mantenga sempre in stretto contatto con quella internazionale, in particolare promuovendo e partecipando ad iniziative e programmi di collaborazione nell'ambito dell'Unione Europea.

Per il raggiungimento delle predette finalità l’Istituto può:

a. costituire Gruppi nazionali di ricerca con l'apporto di professori e ricercatori universitari, nonché di ricercatori degli enti di ricerca, come istituti temporanei per l'organizzazione di un lavoro di ricerca distribuito tra più persone e organismi scientifici. All'attività dei Gruppi sovrintende un Consiglio scientifico ed un Direttore;

b. stipulare convenzioni e contratti di studio e ricerca con università, con il Consiglio nazionale delle ricerche, con enti di ricerca pubblici e privati, nazionali, internazionali e stranieri, e con organismi scientifici internazionali;

c. stipulare con industrie nazionali e straniere contratti e convenzioni aventi per oggetto la collaborazione scientifica o la preparazione di studiosi e ricercatori in particolari settori della matematica applicata;

d. promuovere, partecipare alla costituzione ed entrare a far parte di consorzi, costituiti anche in società per azioni, nonché di società, anche internazionali o straniere, che abbiano fra i propri scopi lo sviluppo di ricerche di matematica pura ed applicata, previa autorizzazione da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca, ai sensi dell’art. 18 del d.lgs. 4 giugno 2003, n. 127;

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e. assegnare, mediante concorsi nazionali ed internazionali, borse di studio e borse di ricerca avanzata.

L'Istituto, in particolare, prevede di:

a. promuovere e gestire corsi sistematici avanzati per la formazione di nuovi ricercatori di matematica (corsi di formazione) e per il perfezionamento dei ricercatori matematici (corsi di perfezionamento) anche nella prospettiva dell'istituzione del dottorato di ricerca presso l'Istituto stesso, e incentivare la partecipazione ai corsi stessi;

b. promuovere l'attività di ricerca matematica perseguita da docenti universitari e ricercatori matematici anche attraverso la costituzione di Gruppi nazionali di ricerca;

c. organizzare conferenze, seminari, convegni e altri incontri comunque denominati, e finanziare, se riferibile ai fini istituzionali dell'Istituto e solo per le spese strettamente necessarie, la partecipazione di docenti universitari o ricercatori matematici a seminari o convegni;

d. promuovere la pubblicazione di opere di ricerca matematica, in particolare atti di convegni programmati dall'Istituto;

e. porre in essere altre attività o altri interventi rivolti ai fini indicati dalla legge riordinatrice.

Sono organi dell'Istituto:

a. il Presidente dell'Istituto;

b. il Comitato direttivo;

c. il Consiglio di amministrazione;

d. il Collegio dei revisori dei conti.

ORDINAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE

La sede centrale dell'Istituto è organizzata in Roma, presso la Città Universitaria “La Sapienza” nei seguenti uffici:

1) - Ufficio Affari generali e personale;

2) - Ufficio Ragioneria;

3) - Ufficio Biblioteca e documentazione.

Agli uffici è preposto un dirigente con funzioni di coordinamento, in applicazione delle disposizioni di cui all’art. 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in quanto compatibili.

Ciascun ufficio è diretto da un funzionario amministrativo di IV livello; i tre funzionari sono coadiuvati da due collaboratori e due operatori. L’organico del personale in servizio è costituito da otto persone, compresi il dirigente e una unità distaccata presso la sede decentrata di Firenze (Ufficio delle Segreterie riunite dei Gruppi nazionali di ricerca matematica).

Il dirigente dirige e coordina l’attività di tutti gli uffici dell’Istituto, sulla base delle direttive stabilite dal Presidente, ed è responsabile della gestione amministrativa dell’Istituto; adotta gli atti amministrativi di gestione, nonché quelli che impegnano l’amministrazione verso l’esterno;

svolge ogni altro compito attribuitogli dai regolamenti dell’INdAM.

I Gruppi hanno lo scopo di promuovere, svolgere e coordinare attività scientifiche e applicative in specifiche aree delle scienze matematiche, ovvero relative ad un progetto di ricerca, che richieda l'impegno pluriennale di più persone e organismi scientifici.

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Ai Gruppi possono aderire, al fine di espletarvi attività di ricerca, a titolo gratuito, nel rispetto delle norme che ne disciplinano il rapporto d'impiego, docenti universitari e singoli ricercatori di Enti pubblici e privati e di amministrazioni pubbliche che ne facciano domanda.

I Gruppi possono articolarsi in Sezioni scientifiche, di norma presso le Università italiane.

Alle spese per il funzionamento di ciascun Gruppo si provvede mediante uno specifico stanziamento a bilancio determinato annualmente dal Consiglio d'Amministrazione, sentito il Comitato Direttivo dell'INdAM, sulla base del programma e del preventivo proposto dal Direttore di ciascun Gruppo.

Le spese per il funzionamento dei Gruppi sono effettuate, di regola, dal dirigente dell’Amministrazione dell’INdAM, con le modalità previste dalle norme e regolamenti vigenti, nei limiti dello stanziamento di cui al comma precedente.

I Gruppi nazionali di ricerca matematica sono distinti in quattro settori scientifici:

1) Gruppo Nazionale per l'analisi matematica, la probabilità e le loro applicazioni (GNAMPA); aderenti per il 2010 n. 927

2) Gruppo Nazionale per il Calcolo Scientifico (GNCS); aderenti per il 2010 n. 534 3) Gruppo Nazionale per la Fisica matematica (GNFM); aderenti per il 2010 n. 542

4) Gruppo Nazionale per le strutture Algebriche, Geometriche e le loro applicazioni (GNSAGA); aderenti per il 2010 n. 685

GESTIONE DELLE ATTIVITA’

Con riferimento a quanto previsto dall’art. 4 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di separazione tra direzione politica e controllo, da un lato, e attuazione della programmazione e gestione delle risorse, dall’altro, ed all’ articolo 6, commi 1 e 3, della legge 11 febbraio 1992, n. 153 circa i programmi di attività, il Consiglio di amministrazione definisce annualmente, tenuto conto degli indirizzi scientifici del Comitato direttivo nonché sulla scorta delle proposte del Dirigente, le linee strategiche e gli obiettivi da perseguire.

Il Presidente impartisce al Dirigente le direttive per l’azione amministrativa e per la conseguente gestione nei limiti delle dotazione di bilancio dell’Istituto

L’assetto organizzativo dell’Istituto si compone di un solo centro di responsabilità amministrativa e di un solo centro di spesa.

Il centro di responsabilità costituisce la struttura organizzativa di livello dirigenziale, incaricata di assumere le decisioni in ordine alla gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, nonché alla rilevazione dei costi e dei ricavi. Esso dispone di autonomia contabile e di bilancio per provvedere alle spese finali dell’Istituto.

Il centro di responsabilità dell’Istituto si identifica con il Dirigente, che ha la responsabilità della gestione amministrativa dell’Istituto.

Sulla base delle linee generali e politiche contenute nella relazione programmatica annuale il Dirigente svolge la funzione di programmazione e di consolidamento dei conti dell’Istituto, al fine di rendere coerenti i programmi ed i progetti con le linee strategiche e di indirizzo e con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili. Il servizio finanziario, cui fa capo il sistema contabile, svolge la funzione di ragioneria per quanto concerne gli adempimenti relativi ai

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bilanci dei centri di spesa nonché, attraverso la rilevazione dei costi e dei ricavi, alla elaborazione di elementi utili alla formazione dei piani operativi.

Il budget del centro di responsabilità coincide con il bilancio di previsione. Esso si compone del budget finanziario di competenza e cassa e del budget economico.

Il processo di pianificazione, programmazione e budget è rappresentato nei seguenti documenti:

a) la relazione programmatica;

b) il bilancio pluriennale;

c) il bilancio di previsione;

d) la tabella dimostrativa del presunto risultato di amministrazione;

e) il budget finanziario ed economico del centro di responsabilità.

La relazione programmatica, redatta ogni anno dal Presidente ed approvata dal Consiglio di amministrazione descrive le scelte strategiche dell'Istituto da intraprendere o sviluppare in un arco temporale coincidente con la durata del mandato, aggiornabile annualmente al fine di renderla coerente con le direttive e le scelte pluriennali e di programmazione del Paese.

La relazione programmatica espone il quadro economico generale, indica gli indirizzi di governo e dimostra le coerenze e le compatibilità tra le richieste e le aspettative dei cittadini e le specifiche finalità dell’Istituto.

La relazione programmatica ha carattere generale e descrive le linee politiche e sociali a cui debbono uniformarsi le decisioni operative degli organi amministrativi. Descrive, altresì, le finalità istituzionali e quelle innovative precisando le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per realizzarle nonché motiva le eventuali variazioni intervenute rispetto alla relazione programmatica del precedente anno.

La relazione programmatica è accompagnata da un piano triennale che descrive in modo quantitativo le scelte strategiche che l’Istituto vuole realizzare.

Le valutazioni finanziarie di competenza trovano riscontro nel bilancio di previsione pluriennale e, relativamente all’anno di competenza, coincidono con il preventivo finanziario del bilancio di previsione annuale.

Il bilancio pluriennale è annualmente aggiornato in occasione della presentazione del bilancio di previsione.

Il Bilancio di previsione, predisposto dal Dirigente, è deliberato, dal Consiglio di amministrazione, non oltre il 31 ottobre dell’anno precedente a cui il bilancio si riferisce ed è trasmesso, entro 10 giorni, al Ministero dell’istruzione, dell’università e delle ricerca ed al Ministero dell’economia e delle finanze, dipartimento della ragioneria generale dello Stato- Ispettorato generale di finanza.

Il bilancio di previsione è composto dai seguenti documenti:

a) il preventivo finanziario;

b) il quadro generale riassuntivo della gestione finanziaria;

c) il preventivo economico.

Il preventivo finanziario si distingue in “decisionale” e “gestionale”, è formulato in termini di competenza e di cassa e si articola, per le entrate e per le uscite, nell’unico centro di responsabilità dell’Istituto.

Il preventivo finanziario decisionale, deliberato dal Consiglio di amministrazione, è illustrato da una nota preliminare ed integrato da un allegato tecnico in cui sono descritti i

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programmi, i progetti e le attività da realizzare nell'esercizio ed i criteri adottati per la formulazione delle valutazioni finanziarie ed economiche.

In particolare, nella nota preliminare sono indicati:

a) gli obiettivi, i programmi, i progetti e le attività che si intendono conseguire ed attuare in termini di servizi e prestazioni;

b) il collegamento fra questi obiettivi e programmi e le linee strategiche descritte nella relazione programmatica;

c) gli indicatori di efficacia ed efficienza ed economicità che si intendono utilizzare per valutare i risultati;

Le risorse sono assegnate dal Dirigente, titolare del centro di responsabilità, dopo l’approvazione del bilancio di previsione, previa definizione da parte del Consiglio di amministrazione degli obiettivi che l’Istituto intende perseguire. Spetta al Dirigente definire gli interventi, i programmi ed i progetti da realizzare, tenuto conto delle risorse finanziarie indicate nel bilancio di previsione approvato.

LE RISULTANZE DELLA GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

I risultati conseguiti nel corso del processo gestionale sono riassunti e dimostrati nel rendiconto generale, costituito da:

a) il conto di bilancio;

b) il conto economico;

c) lo stato patrimoniale;

d) la nota integrativa.

La nota integrativa è un documento illustrativo di natura tecnico-contabile riguardante l’andamento della gestione dell’Istituto nei suoi settori operativi, nonché i fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio ed ogni eventuale informazione e schema utile ad una migliore comprensione dei dati contabili.

Il rendiconto generale è accompagnato da una relazione amministrativa sull’andamento della gestione nel suo complesso ponendo in evidenza i costi sostenuti ed i risultati conseguiti per ciascun servizio, programma e progetto in relazione agli obiettivi del programma pluriennale deliberato dal Consiglio di amministrazione, nonché notizie sui principali avvenimenti accaduti dopo la chiusura dell’esercizio.

La relazione specifica, altresì, i risultati conseguiti nell’esercizio di riferimento in relazione all’arco temporale di durata del mandato del Consiglio di amministrazione.

IL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE di cui al D.Lgs. n. 286/1999

L'Istituto, in relazione alle proprie dimensioni, ha previsto di attivare il controllo di gestione idoneo a verificare l’efficacia, efficienza, economicità dell’azione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati, ai sensi dell’art.1 lett.b) del decreto legislativo 30 luglio 1999, n.286.

Il controllo di gestione è stato previsto almeno in tre fasi:

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a) predisposizione di un piano dettagliato di obiettivi;

b) rilevazione dei dati relativi ai costi ed ai proventi nonché rilevazione dei risultati raggiunti;

c) valutazione dei dati predetti in rapporto al piano degli obiettivi al fine di verificare il loro stato di attuazione e di misurare l’efficacia, l’efficienza ed il grado di economicità dell’azione intrapresa.

Il controllo di gestione è stato riferito ai singoli servizi e centri di costo, ove previsti, verificando in maniera complessiva e per ciascun servizio, i mezzi finanziari acquisiti, i costi dei singoli fattori produttivi, i risultati qualitativi e quantitativi ottenuti e, per i servizi a carattere produttivo, i ricavi.

La verifica dell’efficacia, dell’efficienza e della economicità dell’azione amministrativa è prevista rapportando le risorse acquisite ed i costi dei servizi secondo gli indicatori di efficacia ed efficienza fissati nella nota preliminare e preventivamente definiti.

La struttura operativa, titolare della funzione del controllo di gestione fornisce i risultati del predetto controllo al Consiglio di amministrazione ed al Presidente, ai fini della verifica dello stato di attuazione degli obiettivi programmati ed ai responsabili dei servizi affinché questi ultimi abbiano gli elementi necessari per valutare l’andamento della gestione dei servizi cui sono preposti e gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi, nonché al Collegio dei revisori dei conti per le valutazioni di propria competenza.

IL NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Dal quadro normativo istituzionale dell’INdAM (leggi, regolamenti) risulta che l’Istituto è l’Ente di ricerca rappresentativo della comunità scientifica dei matematici in Italia, portatori di interessi della comunità matematica in generale, universitaria e non, e delle specifiche discipline matematiche che sono organizzate nei Gruppi Nazionali di ricerca, dei quali i matematici in gran numero (circa 2.700) sono formalmente aderenti (docenti e ricercatori, universitari, dottorandi, borsisti, assegnisti, etc.), risultando quindi anche portatori di interessi interni all’INdAM.

L’Istituto, - che non ha una propria sede ed è ospitato presso il Dipartimento di Matematica dell’Università “La Sapienza” Città Universitaria, Roma - nel 2010 ha ricevuto dal MIUR, Ministero vigilante, l’assegnazione di Euro 2,6 ML come dotazione ordinaria. L’assegnazione è stata iscritta nel Bilancio di Previsione dell’esercizio 2010 per la realizzazione delle iniziative preordinate alla realizzazione degli obiettivi strategici dell’Istituto, come individuati e definiti nel Piano triennale approvato per il triennio 2010-2012.

L’organo di indirizzo politico-amministrativo (Presidente, Consiglio di Amministrazione) si avvale del supporto della struttura amministrativa interna per le attività di gestione, costituita da un dirigente, che sovrintende e coordina i tre Uffici Affari generali e personale, Ragioneria e Biblioteca e documentazione, diretti da tre funzionari coadiuvati da due collaboratori e due operatori. Un operatore è di supporto specifico ai Gruppi Nazionali di Ricerca Matematica presso l’Ufficio delle Segreterie riunite dei Gruppi a Firenze. Il dirigente ha compiti di raccordo tra l’organo di indirizzo politico e la struttura amministrativa di attuazione, mediante facoltà di proposta progettuale (bilancio) e organizzazione operativa e gestionale.

La definizione di un possibile Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance deve tenere conto della specificità istituzionale e organizzativa dell’INdAM, la cui struttura amministrativa è minimale.

In tale contesto la predisposizione di un Sistema di Misurazione e Valutazione della

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Performance non può non tenere conto che ad oggi la performance organizzativa viene a coincidere sostanzialmente con quella individuale e che gli indicatori di misurazione possibili sono strettamente funzionali e connessi con i piani di azione e con gli obiettivi operativi messi a punto di volta in volta, secondo fasi, tempi e modalità specifici, dall’organo di indirizzo politico d’intesa con il dirigente coordinatore, nei documenti di pianificazione delle attività (Bilancio di esercizio, Piano triennale). Ne consegue che il target di riferimento per la misurazione e la valutazione della performance della struttura amministrativa e dei componenti dei tre Uffici che la compongono, compreso il dirigente coordinatore, non può che essere predeterminato in sede di pianificazione dei programmi di attività e di definizione delle fasi, dei tempi e delle modalità di perseguimento degli obiettivi operativi. Mentre infatti sono predeterminabili gli indicatori di funzionamento dell’apparato amministrativo degli Uffici in termini di tempestività e puntualità degli adempimenti amministrativi e gestionali di carattere generale e ricorrente (atti ordinati di amministrazione di gestione inerenti all’attività degli organi, al personale, al funzionamento generale, etc.) per i quali il target di riferimento è la regolarità e l’efficienza funzionale dell’organizzazione interna, non altrettanto sono esprimibili a priori ed in generale gli indicatori di misurazione e di valutazione degli obiettivi operativi per iniziative specifiche istituzionali. Come già previsto nel sistema di controllo di gestione preesistente occorre misurare e valutare l’efficacia, l’efficienza ed il grado di economicità dell’azione intrapresa e degli impatti sulla realtà esterna dei risultati raggiunti, mediante indicatori specifici formulati ex ante in sede di programmazione e di pianificazione dei piani di azione.

Di seguito si allega la tabella ( Allegato n.1 ) relativa agli obiettivi strategici e quelli operativi in atto perseguiti dall’INdAM sulla base del Piano triennale 2010-2012 .

Tutto ciò posto, stante la stabilità degli obiettivi strategici dell’INdAM, che generano in forma ricorrente i piani di azione e gli obiettivi operativi di esercizio, è possibile trarre dall’esperienza pregressa e da quella in corso gli elementi per sviluppare in sede di predisposizione del programma di attività per l’esercizio 2011 e per gli esercizi successivi, gli indicatori di misurazione e di valutazione della performance - secondo le indicazioni dettagliate di cui alla delibera CIVIT n. 104/2010 - da inserire nel Piano triennale della performance in raccordo con la programmazione finanziaria e di bilancio per il 2011.

Il processo di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale, secondo l’art.7 del Decreto Legislativo 27.10.2009 n.150, si articola in fasi, tempi e modalità per il raggiungimento degli obiettivi prefissati annualmente.

L’INdAM espone le fasi, i tempi e le modalità per il raggiungimento dei propri obiettivi prefissati con la partecipazione indivisibile dei propri dipendenti secondo i seguenti parametri generali:

• Il Consiglio Scientifico dell’INdAM ed i Consigli Scientifici dei Gruppi nazionali di ricerca definiscono gli obiettivi che si intendono raggiungere entro il 30 settembre dell’esercizio precedente all’esercizio di competenza. I Consigli Scientifici compatibilmente con i finanziamenti dell’esercizio di competenza possono apportare modifiche e/o integrazioni agli obiettivi prefissati entro il 30 settembre dell’esercizio di competenza.

Il Consiglio di Amministrazione dell’INdAM, approva gli obiettivi prefissati entro il 31 dicembre precedente all’esercizio di competenza, compatibilmente con i finanziamenti

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• presunti dell’esercizio di competenza. Nel corso dell’esercizio di competenza il C.d.A.

approva le modifiche e/o integrazioni agli obiettivi prefissati dai Consigli Scientifici con le relative variazioni al Bilancio di previsione.

Gli Obiettivi operativi dell’INdAM si intendono portati a compimento entro un anno dalla data di inizio dell’attività di ricerca o di studio.

Gli obiettivi strategici dell’INdAM si intendono portati a compimento entro il 31 luglio dell’anno successivo alla scadenza pluriennale stabilita. Se l’obiettivo strategico è ripartito in fasi annuali, si rispettano i termini degli obiettivi operativi. Tuttavia la valutazione complessiva finale è fatta dopo la scadenza pluriennale.

• La data iniziale della singola attività di ricerca, relativa agli obiettivi prefissati, è indicata nella lettera di approvazione. La corresponsione del compenso o del rimborso spese relativo all’attività di ricerca, avviene entro 60 giorni dalla data di presentazione della rispettiva relazione scientifica e della rendicontazione attestante le spese sostenute.

• La data iniziale di riferimento della singola borsa di ricerca, relativa agli obiettivi prefissati, è indicata nella lettera di conferimento della borsa stessa. Il pagamento della borsa di ricerca avviene mensilmente secondo le regole indicate nel Bando di concorso.

L’assegnazione della singola borsa di ricerca avviene mediamente entro 120 giorni dalla data di scadenza del Bando di concorso.

• Gli obiettivi operativi dell’INdAM sono portati a conoscenza della collettività matematica e dei cittadini interessati attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale www.altamatematica.it nell’apposita sezione denominata “Trasparenza, Valutazione e Merito”.

Fasi, tempi e modalità sono monitorati e relazionati dal Dirigente, entro il 31 luglio dell’esercizio di competenza, mentre sono rendicontati entro la data di approvazione del Consuntivo annuale e in entrambi i casi trasmessi all’O.I.V.

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