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DELIBERAZIONE N. 50/19 DEL

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Academic year: 2022

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Oggetto: Realizzazione di un impianto per la generazione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica della potenza nominale di 30,5 MWp sito in agglomerato industriale Chilivani in comune di Ozieri – Provincia di Sassari. Proponente: Solar Italy XXVI S.r.l. Procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.). D.Lgs. n. 152/2006, e s.m.i.

L'Assessore della Difesa dell'Ambiente riferisce che la Società Solar Italy XXVI s.r.l. (di seguito proponente) ha presentato, in data 11.2.2021 (prot. D.G.A. n. 3507 di pari data), presso il Servizio valutazioni impatti e incidenze ambientali (di seguito Servizio V.I.A.), l'istanza di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. per il progetto “Realizzazione di un impianto per la generazione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica della potenza nominale di 30,5 MWp sito in agglomerato industriale Chilivani in comune di Ozieri - Provincia di Sassari”, ascrivibile alla categoria di cui al punto 2, lettera b) “Impianti industriali non termici per la produzione di energia, vapore ed acqua calda con potenza superiore a 1 MW. Centrali solari termodinamiche con potenza elettrica superiore a 1 MW” dell'allegato B1 alla Delib.G.R. n. 45/24 del 27.9.2017.

La proposta progettuale, il cui costo è stimato in circa 17 M€, consiste nella realizzazione di un campo fotovoltaico (FV), nel comune di Ozieri (SS), all'interno dell'area industriale di Chilivani, e delle opere funzionalmente connesse. Le aree occupate dal campo FV sono classificate, nel Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) del Comune di Ozieri, come Zona D (Industriali, artigianali e commerciali), sottozone D4 - Zona Industriale Regionale di 1° intervento e D4 - Espansione - Consorzio nucleo industriale.

Nello specifico è prevista la messa in opera, su quattro distinti lotti, di superficie complessiva pari a 51 ha, di 56.322 moduli in silicio monocristallino da 540 Wp cadauno, installati su inseguitori solari del tipo monoassiale, a cui corrisponde una potenza nominale complessiva di 30,5 MWp. Le strutture di sostegno dei moduli saranno vincolate al terreno tramite pali infissi. Il progetto prevede la suddivisione dell'impianto fotovoltaico in tre sezioni (CH1 - CH2 - CH3) ospitanti complessivamente 74 sottocampi, ognuno servito da un quadro dedicato, dai quali si deriveranno le linee in corrente continua (CC) che alimentano i gruppi inverter installati all'interno di 13 Power Station ove avverrà la trasformazione CC/AC e BT/MT. Le power station saranno collegate a tre cabine di consegna, a servizio delle sezioni CH1, CH2 e CH3. L'impianto sarà connesso alla rete di trasmissione nazionale

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(R.T.N.) previa realizzazione di un cavidotto interrato in MT, che si sviluppa per circa 2,6 km, dalle sezioni CH1 - CH2 - CH3 ad una nuova cabina di consegna, collegata in antenna all'esistente cabina primaria AT/MT "Chilivani”. La produzione attesa di energia elettrica, secondo il proponente, è di 8,62 GWh/anno, incompatibile con le caratteristiche di insolazione del sito. Nell'ipotesi, più plausibile, sostenuta nello Studio preliminare ambientale (S.P.A.), di una producibilità "nell'arco temporale di un anno, circa 2.000 KWh per ogni KW installato", l'energia generata risulterebbe di 6,1 GWh/anno.

L'Assessore riferisce che durante l'iter istruttorio sono pervenuti i seguenti pareri/note:

- nota prot. n. 6194 del 19.3.2021 (prot. D.G.A. n. 7174 di pari data), dell'Ente Acque della Sardegna (Enas);

- nota prot. n. 19017 del 24.3.2021 (prot. D.G.A. n. 7534 di pari data) dell'Agenzia Regionale per il Sostegno all'Agricoltura - Argea;

- nota prot. n. 5813 del 23.4.2021 (prot. D.G.A. n. 9704 del 26.4.2021), della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Sassari e Nuoro;

- nota prot. n. 18192 del 27.4.2021 (prot. D.G.A. n. 9776 di pari data), della Provincia di Sassari;

- nota prot. n. 21265 del 4.5.2021 (prot. D.G.A. n. 10571 del 5.5.2021), del Servizio tutela del paesaggio Sardegna Settentrionale Nord Ovest (di seguito Servizio tutela del paesaggio);

- nota prot. n. 17574 del 12.5.2021 (prot. D.G.A. n. 113361 di pari data), dell'Arpas - Dipartimento Sassari e Gallura.

L'Assessore continua riferendo che il Servizio V.I.A., esaminata la documentazione depositata e preso atto dei pareri pervenuti, ha concluso l'istruttoria evidenziando che non è possibile escludere impatti ambientali negativi e significativi per l'intervento in esame, riconducibili, in particolare, alle seguenti criticità:

1. in relazione al layout progettuale, l'intervento si caratterizza per le dimensioni rilevanti, vista l'area complessivamente interessata di circa 51 ha e le relative opere di connessione che si sviluppano per circa 4,5 km;

2. in merito alla localizzazione, come rilevato anche dal Servizio Tutela del Paesaggio, con la nota prot. n. 21265 del 4.5.2021, l'intervento non ricade in aree già degradate da attività antropiche, pregresse o in atto (brownfield), il cui utilizzo/riutilizzo è da privilegiare per

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l'installazione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili (F.E.R.), al fine di minimizzare gli impatti sull'ambiente e riconducibili all'occupazione del suolo ed alla modificazione del suo utilizzo a scopi produttivi, così come previsto dalla disciplina nazionale e regionale in materia di autorizzazione unica. In particolare:

2.1 una parte della superficie occupata dal campo FV si sovrappone con aree non idonee, di cui alla Tabella 1 dell'allegato b) alla Delib.G.R. n. 59/90 del 27.11.2020

“Individuazione delle aree non idonee all'installazione di impianti energetici alimentati da fonti energetiche rinnovabili “, come di seguito specificato:

2.1.1 Punto 4.1 - I.B.A. 173 “Campo d'Ozieri”;

2.1.2 Punto 7.2 - Aree servite dalla rete irrigua del consorzio di Bonifica del Nord Sardegna;

2.1.3 Punto 9.2 - Aree di pericolosità idraulica Hi3 e Hi4;

2.1.4 Punto 12.3 - Fascia tutelata dei 150 metri del “Riu Rizzolu”;

2.1.5 il lotto sud dell'impianto è inoltre adiacente alla Z.P.S. ITB013048 - “Piana di Ozieri, Mores, Ardara, Tula e Oschiri” e al S.I.C./Z.S.C. ITB011113 - “Campo di Ozieri e Pianure Comprese tra Tula e Oschiri”;

3. in relazione alla coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.), la superficie occupata dal campo FV è classificata area ad utilizzazione agro-forestale (3c - colture erbacee specializzate) di cui all'art. 28 delle Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.) del medesimo piano, per cui vigono le prescrizioni dell'art. 29 delle stesse N.T.A. che, in particolare, vietano "trasformazioni e utilizzazioni diverse da quelle agricole di cui non sia dimostrata la rilevanza pubblica economica e sociale e l'impossibilità di localizzazione alternativa, o che interessino suoli ad elevata capacità d'uso, o paesaggi agrari di particolare pregio o habitat di interesse naturalistico";

4. poiché il campo FV interferisce con aree a pericolosità idraulica elevata/molto elevata è necessario approfondire, di concerto con l'autorità competente, la coerenza della proposta progettuale con le N.T.A. del P.A.I., valutando anche alternative che escludano l'interessamento di dette aree;

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5. l'impianto determina una rilevante occupazione di aree agricole irrigue (circa 51 ha), che, come riportato nello S.P.A., ed evidenziato anche dal Servizio Tutela del Paesaggio, nella suddetta nota "sono attualmente utilizzate come terreni agricoli irrigui destinati a colture cerealicole estensive". Occorre, pertanto valutare:

5.1 la compatibilità della proposta progettuale con l'attività irrigua e le strutture consortili, finanziate con risorse pubbliche;

5.2 l'eventuale sinergia tra la produzione di energia elettrica e quella, attuale/potenziale, agricolo-zootecnica, che risulta, nella proposta in esame, succedanea e residuale, orientata a non interferire con l'esercizio dell'impianto FV;

5.3 la presenza di aree meno pregiate, dal punto di vista agronomico, su cui realizzare il campo FV;

6. l'area vasta in cui si inserisce l'intervento è interessata da altri progetti di dimensioni medio- grandi, realizzati, autorizzati e/o in corso di autorizzazione. Benché la presenza dei suddetti progetti sia stata rilevata, è assente una analisi esaustiva dei potenziali impatti cumulativi, con riferimento alle diverse matrici ambientali. É pertanto necessario, considerata la dimensione singola e complessiva degli interventi, valutare i suddetti impatti e individuare, eventuali, idonee misure di mitigazione e/o compensazione;

7. in riferimento agli impatti sulla componente paesaggio, il Servizio tutela del paesaggio, nella citata nota, rileva, come già evidenziato, che l'intervento interessa aree non idonee di cui alla Delib.G.R. n. 59/90 del 27.11.2020, e che interferisce, parzialmente, con la fascia tutelata dei 150 metri dal Riu Rizzolu, comunicando, infine:

7.1 "l'elevata visibilità degli interventi in progetto dalla S.P. n. 63, confinante a nord-ovest dell'area di intervento, e dalla ferrovia di impianto Chilivani-Olbia presente a sud della centrale fotovoltaica in progetto;

7.2 la fascia di 150 metri dal Riu Rizzolu, risulta non idonea all'installazione della centrale fotovoltaica in oggetto in quanto “La realizzazione di impianti (come quello in oggetto) potrebbe compromettere il ruolo di collegamento ecologico funzionale, nonché lo stato di equilibrio tra habitat naturale e attività antropiche e gli aspetti percettivi e simbolici dei luoghi";

8. in relazione agli impatti sul sistema delle acque superficiali/sotterranee:

8.1 la Provincia di Sassari con la nota n. 18192 del 27.4.2021 ha osservato che: "si ritiene

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carente la descrizione degli impatti sulla matrice acqua, essendo stata impostata esclusivamente sulla base di ciò che il progetto non comporterà in termini di impermeabilizzazione o deflusso delle acque. Sarebbe pertanto necessario, approfondire gli aspetti idrogeologici ed idraulici, considerato anche che l'area, in occasione di eventi pluviometrici particolarmente intensi, peraltro sempre più frequenti, viene dichiarata soggetta ad una risalita della piezometrica fino al piano campagna";

8.2 l'Arpas - Dipartimento Sassari e Gallura, con la nota n. 17574 del 12.5.2021, ha comunicato che: "la presenza di una superficie di pannelli fotovoltaici così estesa determinerà una variazione della intercettazione della pioggia e di una diversa distribuzione delle precipitazioni al suolo, con possibili ristagni in alcune zone o con possibili ruscellamenti in altre; sarebbe auspicabile integrare la documentazione prodotta con uno studio climatico dell'andamento dei cumulati e soprattutto delle intensità delle precipitazioni per l'area in esame, e studiare un sistema di canalizzazione e di scolo delle acque per evitare problemi in caso di precipitazioni particolarmente intense. Oltre alla realizzazione di un sistema di scolo delle acque, si consiglia di lasciare il terreno inerbito, in quanto consente un maggiore assorbimento idrico e una seppur minima termoregolazione della superficie del terreno interessata dall'intervento. Per quanto riguarda i possibili impatti sulle acque superficiali, sarebbe opportuno integrare e articolare il progetto e lo schema di realizzazione delle cunette di raccolta e di scolo, poiché è chiaro che una superficie così vasta, in condizioni di precipitazioni intense, potrebbe convogliare portate ingenti nel medesimo Riu Rizzolu";

9. in riferimento alla componente fauna, habitat ed ecosistemi:

9.1 oltre a una caratterizzazione inadeguata, si rileva che il proponente ritiene che l'intervento "avrà un'incidenza ridotta o trascurabile", per cui "non si avranno conseguenze quali la perdita di individui o di habitat, variazioni nella composizione in specie, frammentazione o insularizzazione di habitat o ancora effetti barriera". Tuttavia si deve evidenziare che un impianto fotovoltaico, di grande estensione, non consente a tutte le specie faunistiche di sopravvivere allo stesso modo al suo interno, e considerare anche il possibile impatto dell'impianto di illuminazione (del quale manca una descrizione nella documentazione trasmessa) e dei suoi possibili effetti sulla componente, nonché della presenza della recinzione, che potrebbe determinare un

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impatto negativo non trascurabile su alcune specie. Inoltre non sono stati valutati gli effetti riconducibili a fenomeni di abbagliamento e confusione biologica, o alle variazioni del microclima, ecc. Si tratta di impatti che occorre approfondire, anche considerando potenziali effetti diretti/indiretti sulle specie/habitat presenti nell'I.B.A. 173 “Campo d'Ozieri”, in cui il campo FV ricade parzialmente, e all'interno dei due siti della rete Natura 2000 (Z.P.S. ITB013048 - “Piana di Ozieri, Mores, Ardara, Tula e Oschiri” e S.I.

C./Z.S.C. ITB011113 - “Campo di Ozieri e Pianure Comprese tra Tula e Oschiri”), adiacenti al campo stesso;

9.2 la provincia di Sassari, con la nota prot. n. 18192 del 27.4.2021, ha comunicato, tra l'altro, che: "In riferimento alla presenza di aree della rete Natura 2000 l'area è adiacente alla Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.) “Campo di Ozieri e pianure comprese tra Tula e Oschiri” ITB 011113 designata con decreto del 9 agosto 2019 e Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) “Piana di Ozieri, Mores, Ardara, Tula e Oschiri”

ITB 013048 e pertanto ai sensi dell'art. 6, comma 3, della Direttiva Habitat “qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell'incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo”. Ad ogni modo si ritiene debba essere approfondita l'analisi sulla flora, fauna e biodiversità mediante uno studio sito-specifico, che comprenda un monitoraggio ante-operam per rilevare l'effettiva presenza/frequentazione della fauna, con particolare attenzione ai vertebrati terrestri i cui spostamenti saranno impediti dalla presenza della recinzione del campo fotovoltaico";

9.3 l'Arpas - Dipartimento Sassari e Gallura, con la nota prot. n. 17574 del 12.5.2021, ha comunicato che: "Se è pur vero che l'area di progetto non ricade effettivamente all'interno del perimetro delle due zone di protezione, non si può trascurare che i lotti siano in prossimità con il confine e comunque nelle immediate vicinanze. L'effetto che una superficie riflettente senza quasi soluzione di continuità di 51 ha può avere sulle specie nidificatrici e migratorie della zona non è difficile da immaginare, non solo per l'alterazione del microclima dell'area contigua all'installazione, ma anche per l'effetto visivo che tali strutture possono avere sul normale comportamento dell'avifauna. In

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prossimità della zona di Chilivani e nell'omonima piana trovano le condizioni ideali per nidificare specie di interesse Comunitario come la Gallina Prataiola (Tetrax tetrax) e la Cicogna bianca (Ciconia ciconia). Sarebbe opportuno un approfondimento su questi aspetti da parte del proponente anche prevedendo opportune misure di mitigazione degli impatti".

L'Assessore riferisce, quindi, che il Servizio V.I.A., evidenziato quanto sopra, considerato che la documentazione depositata risulta sufficiente per la comprensione delle dimensioni e delle caratteristiche dell'intervento e per l'individuazione dei potenziali impatti, ha concluso l'istruttoria con la proposta di assoggettare alla procedura di V.I.A. l'intervento in questione, in quanto soltanto lo Studio di impatto ambientale (S.I.A.) consente di individuare e valutare più approfonditamente l'entità degli impatti potenziali, l'analisi di alternative progettuali orientate alla minimizzazione di tali impatti, nonché indicare le opportune misure di mitigazione e di compensazione di quelli residui.

Lo S.I.A, oltre che esaminare in maniera approfondita le criticità sopra rilevate, dovrà:

1. essere accompagnato dagli elaborati del progetto, così come definito dall'art. 5, comma 1, lett.

g), del D.Lgs. n. 152/2006, relativi anche alle opere elettriche di connessione;

2. contemplare l'esame di soluzioni alternative, in particolare localizzative e tipologiche:

2.1 analizzando la presenza, all'interno della stessa area industriale di Chilivani e/o nell'area vasta, di siti brownfield il cui utilizzo/riutilizzo è da privilegiare per l'installazione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili (F.E.R.), al fine di minimizzare gli impatti sull'ambiente riconducibili all'occupazione del suolo ed alla modificazione del suo utilizzo a scopi produttivi, così come previsto dalla disciplina nazionale e regionale in materia di autorizzazione unica;

2.2 riducendo/escludendo l'interessamento di aree non idonee, tra cui, in particolare, come evidenziato dal Servizio tutela del paesaggio con la nota prot. n. 21265 del 45.2021, "la fascia di 150 metri dal Riu Rizzolu, non idonea all'installazione della centrale fotovoltaica in oggetto in quanto “La realizzazione di impianti (come quello in oggetto) potrebbe compromettere il ruolo di collegamento ecologico funzionale, nonché lo stato di equilibrio tra habitat naturale e attività antropiche e gli aspetti percettivi e simbolici dei luoghi";

2.3 tenuto conto della sovrapposizione con aree irrigue, ridimensionando l'impianto, e

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prevedendo una sinergia tra produzione elettrica e produzione agro-zootecnica, esaminando scenari che contemplino una evoluzione dell'attuale assetto che, grazie alle economie della produzione elettrica, perseguano obiettivi di maggiore efficienza e remunerazione della stessa produzione agro-zootecnica rispetto alla conduzione tradizionale;

2.4 minimizzando le interferenze con i siti della Rete Natura 2000: Z.P.S. ITB013048 -

“Piana di Ozieri, Mores, Ardara, Tula e Oschiri” e al S.I.C./Z.S.C. ITB011113 - “Campo di Ozieri e Pianure Comprese tra Tula e Oschiri”;

3. considerato che l'area vasta in cui si inserisce l'intervento è interessata da altri progetti di dimensioni medio-grandi, realizzati, autorizzati e/o in corso di autorizzazione, approfondire gli impatti cumulativi su tutte le matrici ambientali, valutando la necessità di adeguate opere /misure di mitigazione/compensazione predisposte/stimate sulla base degli impatti complessivi;

4. contenere l'analisi costi-benefici, sulla base della quale il proponente ha individuato, tra più alternative (tra cui “l'alternativa zero”), coerenti con le indicazioni di cui ai punti precedenti, la soluzione proposta con riferimento esplicito alle esternalità ambientali relative alle fasi di installazione, esercizio e dismissione. A tale fine dovranno:

4.1 essere messi in evidenza gli effetti e le ricadute economico-sociali a livello locale in termini produttivi e occupazionali, con riferimento anche ad eventuali accordi per l'utilizzo delle aree di impianto e/o nella disponibilità del proponente, da parte di operatori agricoli locali, interessati a condurre attività agro-zootecniche/apicoltura;

4.2 essere definite, con un adeguato livello progettuale, tenendo conto dell'analisi degli impatti cumulativi, e in coerenza con le indicazioni dell'allegato 2 al D.M. 10.9.2010, le opere di compensazione paesaggistico/ambientale, da contabilizzare nel quadro economico e nel computo metrico estimativo;

5. poiché il campo FV interferisce con aree a pericolosità idraulica elevata/molto elevata, approfondire, di concerto con l'autorità competente, sulla base di uno studio di compatibilità predisposto ai sensi delle N.T.A. del P.A.I., ed esteso a tutti corsi d'acqua limitrofi al campo FV, la coerenza della proposta progettuale con le medesime N.T.A., valutando anche alternative che escludano l'interessamento di dette aree;

6. prevedere uno specifico studio pedologico, mirato alla classificazione della capacità d'uso dei

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suoli interessati dall'impianto, anche attraverso analisi di laboratorio su un numero congruo di campioni, e prevedendo un piano di monitoraggio che consenta di verificare ex ante, in itinere ed ex post l'andamento delle proprietà pedologiche più significative nei confronti di eventuali impatti dell'opera durante i 25÷30 anni di esercizio;

7. come richiesto anche da altri Enti (Provincia di SS - nota prot. n. 18192 del 27.4.2021, e Arpas - Dipartimento Sassari e Gallura - nota prot. n. 17574 del 12.5.2021), approfondire /valutare gli impatti:

7.1 sul suolo derivanti dalla realizzazione e dall'esercizio del campo FV (movimenti terra, effetto terra bruciata, impermeabilizzazione, rischio desertificazione etc.;

7.2 sulle modalità di gestione del terreno fertile, al fine di preservare la risorsa pedologica e su come garantire la salvaguardia del suolo agrario, nell'ottica di un riutilizzo agricolo del fondo, a seguito della dismissione delle strutture impiantistiche;

7.3 sulla componente microclima, necessaria a stimare i possibili impatti a livello di sito ma anche delle aree limitrofe, considerata la presenza di aree sensibili (I.B.A., S.I.C. e Z.P.

S.) e tenendo conto di quanto evidenziato dalla recente letteratura che attribuisce, agli impianti fotovoltaici particolarmente estesi, la capacità di creare un effetto “Isola di Calore”;

7.4 sul reticolo idrografico superficiale, sulla orografia dell'area e sulle modalità di scorrimento delle acque di corrivazione e dunque sull'eventualità di dover realizzare adeguate opere di regimazione delle acque piovane;

7.5 sulle interferenze delle opere con le acque sotterranee afferenti all'acquifero superficiale, altamente vulnerabile, della Piana di Chilivani - Ozieri;

7.6 sulla gestione delle terre e rocce da scavo, in particolare al fine di massimizzare il riutilizzo in situ, ovvero l'utilizzo, come sottoprodotto, in altri siti, rappresentando la gestione come rifiuto (recupero/smaltimento), l'extrema ratio;

7.7 sulla componente flora, fauna e biodiversità, tramite un'analisi sito-specifica e uno specifico monitoraggio ex-ante, che descriva gli habitat e le specie presenti nell'area d'intervento e che supporti le scelte progettuali in termini di layout impiantistico e minimizzazione degli impatti durante la fase di cantiere, di esercizio e dismissione delle opere;

8. essere accompagnato dallo Studio di incidenza, contenente in modo ben individuabile gli

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elementi relativi alla compatibilità del progetto con le finalità di conservazione della Rete Natura 2000, facendo riferimento all'allegato G del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i. e agli indirizzi di cui alle Linee Guida Nazionali per la Valutazione di Incidenza (V.Inc.A.) - Direttiva 92/43 /CEE "HABITAT" articolo 6, paragrafi 3 e 4, (GU Serie Generale n. 303 del 28.12.2019);

9. in relazione al rischio incendio, tenuto conto degli eventi pregressi nelle aree circostanti o su cui insiste il campo FV, che, pertanto risulta vulnerabile agli incendi di interfaccia, dovrà essere valutata, di concerto col C.F.V.A. - Servizio ispettorato ripartimentale di Sassari, a tutela dell'interesse pubblico e privato, la realizzazione di idonee opere di prevenzione dagli incendi, di cui garantire la costante manutenzione;

10. in relazione agli impatti sul paesaggio, e in riscontro a quanto evidenziato dal Servizio tutela del paesaggio nella nota prot. n. 21265 del 4.5.2021, fornire ampie ed esaustive simulazioni dell'intervento, anche da campi medio-lunghi, corredate da apposita planimetria, da cui sia possibile valutare anche l'efficacia delle opere di mitigazione a verde, che dovranno essere puntualmente descritte;

11. contenere una approfondita analisi degli impatti connessi alla cantierizzazione, coerenti con il cronoprogramma, in particolare in relazione ai seguenti aspetti:

11.1 traffico indotto in particolare durante le fasi di trasporto e posa in opera dei pannelli e di realizzazione della sottostazione;

11.2 impatto legato all'emissione di polveri, e acustico durante la realizzazione delle opere;

11.3 stima della produzione dei rifiuti in questa fase con indicazione preliminare dei codici CER;

12. contenere un piano di dismissione e ripristino ambientale che espliciti tutte le misure che sarà necessario predisporre, per garantire il totale recupero dell'assetto morfologico e pedologico originario, durante e in seguito alla dismissione dell'impianto. A tale fine il piano di ripristino, tra l'altro, dovrà essere corredato di uno specifico cronoprogramma, da cui si evincano con chiarezza le misure di ripristino in funzione dello stato di avanzamento delle fasi di dismissione;

13. includere lo Studio previsionale di impatto acustico, ai sensi dell'allegato alla Delib.G.R. n. 62 /9 del 14.11.2008, il Piano di monitoraggio ambientale (P.M.A.), ai sensi delle Linee guida I.S.

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P.R.A., e il Piano di gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi del D.P.R. n. 120/2017, i cui contenuti dovranno essere concordati con l'Arpas - Dipartimento di Sassari e Gallura e Area tecnico-scientifica.

Tutto ciò premesso, l'Assessore della Difesa dell'Ambiente, propone alla Giunta regionale di fare propria la proposta del Servizio V.I.A.

La Giunta regionale, udita la proposta dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente, visto il parere favorevole di legittimità del Direttore generale dell'Assessorato sulla proposta in esame

DELIBERA

di sottoporre all'ulteriore procedura di V.I.A., per le motivazioni esposte in premessa, il progetto

“Realizzazione di un impianto per la generazione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica della potenza nominale di 30,5 MWp sito in agglomerato industriale Chilivani in comune di Ozieri - Provincia di Sassari”, proposto dalla Società Solar Italy XXVI s.r.l.

Letto, confermato e sottoscritto.

Il Direttore Generale Il Vicepresidente

Silvia Curto Alessandra Zedda

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