Sant’Anna, la Vergine e il bambino con l’agnellino
BuogoLaura,CallegaroTommaso
Titolo: Sant’Anna, la Vergine e il bambino con l’agnellino Autore: Leonardo da Vinci
Collocazione: Parigi, Museo del Louvre Datazione: 1502-1513
Tecnica e materiali: olio su tavola Dimensioni: 168,5 cm x 130 cm
Descrizione soggetto: Sant’Anna, la Vergine e Cristo sono un soggetto classico rappresentato anche da Masaccio nell’opera Sant’Anna Metterza.
I tre personaggi rappresentano tre diverse generazioni legate dal vincolo di parentela e da una serie di sguardi. Sant’Anna guarda la Vergine proprio come Maria guarda Gesù bambino che ricambia lo sguardo della madre.
Tutti i soggetti, compreso l’agnellino, sono dinamici in quanto hanno la testa ruotata rispetto al busto.
Le braccia di Maria che sono protese verso il figlio, non lasciano intendere se stia cercando di prenderlo o se lo stia mettendo a terra; ciò potrebbe significare che Maria è consapevole del fatto che il bambino che ha messo al mondo è figlio di Dio e non suo, ma l’affetto che prova è quello di una madre, infatti lo sguardo di Maria è lo stesso che ha Sant’Anna verso di lei. Il fatto che Gesù stia giocando con un agnello è rilevante in quanto l’artista ha voluto rappresentare Cristo unito a quello che sarà il suo sacrificio (di Agnello immolato per la salvezza degli uomini).
I soggetti compongono una piramide, simbolo di perfezione, che trova la sua sommità nella testa di Sant’Anna che quindi assume una posizione di importanza.
Leonardo, grazie alla tecnica dello sfumato, riesce a creare un paesaggio che sembra infinito in quanto manca una linea netta dell’orizzonte. Il paesaggio è selvaggio e non è presente nessun tipo di antropizzazione, anche grazie a questo nel dipinto è sottolineata l’importanza della natura, intesa sia nel rapporto uomo-natura che in quello uomo-uomo.
Considerazionisullacomposizione
In questo dipinti è presente un forte dinamismo, infatti tutte le figure sono in torsione, ma questo dinamismo è equilibrato in quanto le torsioni in un senso sono bilanciate da altrettante nell’altro. l’attenzione dell’osservatore viene riportata verso il centro della composizione dalle linee di forza contraddittorie. L’insieme delle figure forma una struttura piramidale, il cui asse è rappresentato dalla figura di Sant’Anna, l’unica che spicca
verticalmente, oltre all’albero in secondo piano. Non è presente una linea di orizzonte definita , il paesaggio tende all’infinito. Questo effetto è reso al meglio dalla prospettiva aerea che Leonardo utilizza.
LEGENDA:
torsioni verso destra
torsioni verso sinistra
linee di spinta
linee di piegamento
linee di equilibrio
Considerazionisulcolore
I colori sono modulati in più gradazioni, non più solo mediante il chiaro-scuro. Sono usati i colori complementari per il vestito della Madonna, rosso, e il suo mantello, blu-azzurro. Il paesaggio dello sfondo è chiaro e sfumato, mentre nelle figure in primo piano prevalgono i colori scuri, in cui sono racchiuse “macchie” di colore chiaro che richiamano l’attenzione dello spettatore, che, di conseguenza, si concentra sui volti delle due donne e sull’intera figura di Gesù bambino, che sembra essere un tutt’uno con l’agnellino.
C’è una corrispondenza tra il colore azzurro-blu del mantello di Maria e i colori dello sfondo, il che può essere interpretato come l’armonia tra l’uomo e la natura e il primo come parte di questa.
LEGENDA:
linee di delimitazione delle zone di colori differenti
Considerazionisullatridimensionalità
In quest’opera le figure occupano spazi ben definiti nonostante si sovrappongano e nonostante non abbiano dei contorni netti. Leonardo riesce in questa impresa soprattutto grazie a zone d’ombra e grazie ai chiaro-scuri dei vestiti.
Lo spazio si può dividere in tre piani. Il primo piano è occupato dai soggetti che poggiano su un secondo piano caratterizzato da colori scuri che, man mano che si sale, tendono al chiaro fino ad arrivare al terzo piano che è il paesaggio vero e proprio caratterizzato da colori chiari.
L’occhio dell’osservatore è indotto a guardare il paesaggio perchè i contorni sfumati delle figure tendono a portare lo sguardo verso l’alto grazie all’effetto della prospettiva aerea.
LEGENDA:
contorni dei vari piani
prospettiva aerea
zone d’ombra
L’uomo
come essere naturale: Leonardo, al contrario di Michelangelo, pensa che l’uomo sia in perfetta corrispondenza con la natura di cui fa parte, con le sue leggi. Di essa rappresenta la massima perfezione. Attraverso quali elementi lo dimostra in questo dipinto?
•L’armonia tra uomo e natura è rappresentata attraverso l’uso dello stesso colore per il mantello di Maria, il vestito di sant’Anna e le rocce dello sfondo, in questo modo Leonardo vuole trasmettere l’idea che l’uomo è parte della natura.
•In questo dipinto, inoltre, i colori scuri e freddi della natura sono equilibrati dai colori chiari e caldi delle figure umane.
•I capelli di Gesù sembrano pendersi nel paesaggio che gli sta dietro, quasi come se Gesù e la natura fossero un tutt’uno.
•Oltretutto non sono presenti architetture di nessun genere, l’uomo è solo con la nature e tra questi esiste un vincolo perfetto.
•La Natura è presente nei legami tra sant’Anna, Maria e Gesù espressi dagli sguardi d’amore tra questi. Si può sottolineare anche il fatto che le figure rappresentate
appartengono a tre generazioni diverse legate dalla parentela, questo per dire che generare è proprio dell’uomo, è nella sua natura.
•Gesù gioca con un agnello, che ,al di là del significato connotativo che gli si può attribuire, è un animale, e questi due sono in armonia.